L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la presenza, nei negozi e piccoli mercati della nostra regione, di oggetti vari con immagini del regime fascista e nazista, è fenomeno consolidato e da sempre approcciato quasi alla stregua di un tratto consuetudinario e quasi folkloristico;
l'ultima segnalazione risale all'estate scorsa, quando il fenomeno è stato portato all'attenzione delle istituzioni dalla denuncia di due cittadini statunitensi, di origine ebrea, in visita nel riminese.
Valutato che
la Legge 645/1952, c.d. legge Scelba, vieta espressamente la ricostituzione del partito fascista, e all'art. 4 prevede una specifica fattispecie penale, quella di apologia del fascismo;
il commercio e la diffusione di tali beni e prodotti, evocanti il regime nazista e fascista, ha una funzione evidentemente propagandistica integrando perfettamente il reato di apologia di fascismo;
emerge con forza la necessità di contrastare la diffusione propagandistica dei principi, fatti e metodi del fascismo.
Impegna la Giunta
ad agire in tutte le sedi più opportune perché il reato di cui all'articolo 4 della cosiddetta legge Scelba sia integrato anche con riferimento alla vendita e diffusione di beni, gadget o oggetti vari con immagini del regime fascista e nazista, in tutte le differenti modalità in cui essa può avvenire;
ad attivarsi affinché il reato di apologia del fascismo venga inserito nel codice penale, consentendo così la repressione dei reati specifici legati alla riproduzione di atti, linguaggi e simboli del nazifascismo.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2016