n.101 del 23.04.2025 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 317 - Risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere al Governo nazionale ogni possibile azione per giungere alla completa verità e a individuare gli autori materiali e tutte le responsabilità relativamente alla strage di Ustica del 27 giugno del 1980. A firma dei Consiglieri: Gordini, Lembi, Casadei, Paldino, Calvano, Larghetti, Parma, Sabattini, Castellari, Daffadà, Carletti, Costa, Proni, Costi, Lori, Bosi, Massari, Muzzarelli, Ancarani, Arduini, Albasi, Fornili
la risoluzione oggetto n. 4725, della X Legislatura, recante “Risoluzione per impegnare la Giunta ad agire in tutte le sedi opportune affinché vengano versate tutte le carte relative alla strage di Ustica, a sollecitare le risposte alle rogatorie internazionali fatte in passato dai giudici, nonché a proseguire il suo impegno attraverso la legge sulla memoria e il sostegno alle associazioni e ai progetti sulla memoria del terrorismo e delle stragi” approvata, a maggioranza, nella seduta dell’Assemblea Legislativa del 31 maggio 2017, che impegnava, tra l’altro, la Giunta regionale ad agire in tutte le sedi più opportune, ivi compresa la Conferenza Stato-Regioni, perché si arrivasse al versamento completo delle carte come previsto dalla direttiva del 22 aprile 2014 del Presidente del Consiglio dei Ministri che desecretava i documenti sulle stragi degli anni Settanta e Ottanta, impegnando lo Stato a monitorarne il versamento delle intere serie e ad agire attraverso la Conferenza Stato-Regioni per sollecitare nuovamente il Governo dell’epoca ad ottenere risposte alle rogatorie internazionali fatte in passato dai giudici per fare luce sulla strage di Ustica;
la risoluzione oggetto n. 1675 della XI Legislatura, recante “Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere l’appello dei Presidenti di Senato e Camera dei Deputati affinché i documenti relativi, tra gli altri fatti, all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere desecretati” approvata, a maggioranza, nella seduta dell’Assemblea Legislativa del 27 ottobre 2020;
la legge regionale 1° luglio 2024, n. 11, recante “Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla “Fondazione museo per la memoria di Ustica” e altre disposizioni urgenti”, particolare l’art. 1.
è di pochi giorni fa la notizia secondo cui la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto al GIP l’archiviazione dell’ultima inchiesta sul Dc-9 Itavia che, la sera del 27 giugno 1980, precipitò nel mar Tirreno, provocando 81 morti;
per i pubblici ministeri lo scenario resta, comunque, quello della battaglia aerea ed è stata esclusa la pista della bomba esplosa a bordo;
la Procura della Repubblica di Roma non sarebbe riuscita a identificare la nazionalità dei caccia in assetto da guerra che quella sera erano nei cieli di Ustica e che avrebbero provocato l’abbattimento dell’aereo diretto da Bologna a Palermo e, dunque, a individuare i responsabili della morte di 81 persone e questo nonostante le decine di rogatorie internazionali, in particolare quelle degli ultimi anni con la Francia e gli Usa, e le numerose testimonianze raccolte dai magistrati;
ci sarebbe stata poca trasparenza nella collaborazione fornita dai Paesi ai quali l’Italia si è rivolta, con informazioni incomplete, non riscontrabili e, in alcuni casi, addirittura fuorvianti.
l’Assessorato regionale alla Cultura, Politiche Giovanili e Politiche per la Legalità, in attuazione della legge regionale n. 3/2016 sulla Memoria del Novecento, ha garantito il sostegno della Regione a progetti di valorizzazione della memoria e della storia del Novecento, includendo il supporto all’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica di Bologna;
nel biennio 2016-2017, la Regione Emilia-Romagna ha finanziato con un contributo annuo di 20.000,00 euro le attività della suddetta Associazione, tra cui eventi e iniziative al Giardino della Memoria e visite guidate al Museo per la Memoria di Ustica, con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo del 27 giugno 1980 e sensibilizzare le nuove generazioni;
la Regione, in collaborazione con il Comune di Bologna e altri enti, ha partecipato attivamente alla digitalizzazione dei fascicoli processuali sui fatti di terrorismo e stragismo giudicati dalla Corte d’Assise di Bologna dal 1971, rendendo disponibili oltre 1.000 faldoni per un totale di 700.000 pagine presso il Polo Archivistico Regionale e l’Archivio di Stato di Bologna;
inoltre, la Regione ha sollecitato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome affinché si intervenisse presso il Governo per garantire l’effettiva attuazione della direttiva sulla desecretazione dei documenti sulle stragi degli anni Settanta e Ottanta;
tra le richieste avanzate figura anche l’impegno della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome affinché il Governo si adoperi per ottenere risposte alle rogatorie internazionali sulla strage di Ustica e per risolvere il problema della mancata concessione di benefici previdenziali e indennizzi alle vittime degli atti terroristici e stragisti che hanno segnato l’Italia.
nella giornata di domenica 9 marzo 2025 centinaia di persone si sono ritrovate davanti al Museo per la Memoria di Ustica unite dalla richiesta di non archiviare le indagini sulla strage;
la manifestazione è stata lanciata dalla Presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, che così ha spiegato l’iniziativa: “Chiediamo con forza di poter leggere gli atti. Secondo un articolo de La Repubblica le cause sono consolidate ma la procura dice di non riuscire a trovare i responsabili, vogliamo chiedere con forza alla politica di fare di più” e così ha concluso: “che la diplomazia e il governo chiedano conto ai paesi amici ed alleati quale era l’azione criminosa che stavano conducendo quella notte e perché ancora dopo 45 anni non riescono a rivelare la paternità di coloro che hanno abbattuto un aereo civile in tempo di pace. Vogliamo poter scrivere, per un problema di dignità nazionale, anche l’ultimo pezzo di storia della vicenda. Hanno abbattuto un aereo civile, chi è stato? Voglio poterlo scrivere”;
la manifestazione ha avuto la solidarietà, tra gli altri, del Sindaco di Bologna che ha dichiarato: “Grazie per la vostra rabbia, la nostra città è stata costruita per sconfiggere l’ingiustizia”, dell’Arcivescovo di Bologna che così ha scritto alla Presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage: “La verità prenderà altre forme ma non arrendersi è giusto” e della Camera del Lavoro di Bologna che, con la sua Segreteria, ha dichiarato: “Non vogliamo aderire al clima di diritto alla menzogna che contagia varie parti del mondo, bisogna stare dalla parte giusta e chiedere verità e giustizia soprattutto insieme a coloro che la chiedono da anni”, infine, il Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna, ha dichiarato: “è evidente che ci troviamo di fronte a una grave sconfitta per tutta la Repubblica che rende ancora più forte il dovere della memoria e della ricerca della verità, che appartiene a tutta la nostra comunità, perché Ustica non è solo un capitolo del passato, ma un impegno che riguarda il nostro presente e il nostro futuro”.
la Regione Emilia-Romagna ha sempre contribuito alla ricerca della verità sulle principali stragi che hanno insanguinato il nostro Paese negli scorsi decenni, anche mediante la partecipazione alle varie fasi processuali avanti l’Autorità giudiziaria, attraverso lo strumento giuridico della costituzione di parte civile e anche attraverso l’attenzione specifica rivolta al tema della Memoria del Novecento, che ha dato vita ad una legge regionale, la n. 3 del 2016, pressoché unica in Italia;
la Regione è parte del Comitato di Solidarietà alle vittime delle stragi, istituito nel 1981, insieme al Comune di Bologna e ad altre istituzioni locali, e continua a sostenere economicamente il Comitato attraverso la Legge Regionale n. 3 del 2016.
ad esprimere formalmente solidarietà e vicinanza all’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica facendo proprie le parole della Presidente dell’Associazione: “Penso che 45 anni siano sufficienti per riuscire a conoscere la verità se non ci riesce la magistratura ci deve riuscire la politica, il governo del nostro Paese, la diplomazia, che mostri l’intenzione di farsi rispondere, davanti a questo relitto c’è una questione di dignità nazionale del nostro Paese: dov’è finita se non riusciamo a recuperare gli autori dell’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace?”;
a chiedere, in ogni sede di confronto, al Governo nazionale ogni possibile azione per giungere alla completa verità e a individuare gli autori materiali e tutte le responsabilità su quanto accadde nei cieli di Ustica il 27 giugno del 1980;
a proseguire nel supporto finanziario e istituzionale alle iniziative promosse dall’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica e, in particolare, garantendo continuità alla neonata Fondazione Museo per la memoria di Ustica e alle attività educative rivolte alle nuove generazioni;
a sollecitare un impegno concreto della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome affinché il Governo chieda, con forza e con la volontà di ottenere risposte, fattiva collaborazione a quei Paesi amici e alleati, i cui aerei militari quella notte erano sui cieli di Ustica e che non hanno risposto esaurientemente alle rogatorie fatte dalla magistratura italiana;
a proporre alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché, ai Ministeri competenti, la completa digitalizzazione di tutti gli atti giudiziari, attinenti alla Strage di Ustica, affinché diventino parte integrante della Memoria storica del nostro Paese.”.
Approvata a maggioranza dalla Commissione V Giovani, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità nella seduta del 3 aprile 2025.