Testo
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale” e s.m.i;
- il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13;
Considerato che:
- l’art. 63, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. istituisce le Autorità di bacino distrettuale; lo stesso articolo al comma 3 dispone la soppressione delle Autorità di bacino previste dalla Legge 18 maggio 1989, n. 183, e s.m.i. a far data dal 30 aprile 2006 e l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale; al comma 2 dispone l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il trasferimento delle funzioni e per il regolamento del periodo transitorio;
- l’art. 170, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuano ad applicarsi le procedure previste dalla L. 183/1989 e s.m.i., fino all’entrata in vigore della Parte terza del decreto medesimo;
- l’art. 170, comma 2-bis, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/1989 e s.m.i., fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M., di cui al sopracitato art. 63;
- l’art. 2 del D.L. 208/2008, convertito dalla L. 13/2009, fa salvi altresì gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006;
Visti pertanto:
- l’art. 16 della L. 183/1989 e s.m.i., che individua i bacini di rilievo regionale;
- l’art. 17 della L. 183/1989 e s.m.i., che individua il valore, le finalità ed i contenuti del Piano di bacino, ed in particolare il comma 6-ter, che prevede che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali;
- l’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i., che stabilisce le modalità di approvazione dei piani di bacino regionali;
- l’art. 19, comma 1, e l’art. 18, comma 9, della L. 183/1989 e s.m.i., che prevedono in particolare che le Regioni si esprimano sulle osservazioni presentate al Progetto di Piano di bacino;
- l’art. 1-bis del decreto-legge n. 279/2000, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 365/2000, relativo alla procedura per l’adozione dei progetti di piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico;
- l’art. 2-bis, comma 10, della Normativa del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.) adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, con deliberazione n. 3/2 del 3 ottobre 2002 e approvato dalla Regione Emilia-Romagna con D.G.R. n. 350 del 17 marzo 2003;
- il Decreto del Presidente della Repubblica 1 giugno 1998, recante “Approvazione della perimetrazione del bacino idrografico del fiume Reno”, che definisce i confini del bacino idrografico del fiume Reno e all’art. 2 prevede che in una fascia non inferiore a 150 m dall’unghia dell’argine l’individuazione delle linee di pianificazione sia demandata ad intese specifiche tra le Autorità di bacino limitrofe;
Premesso che:
- con deliberazione n. 2/1 del 21 aprile 2008, il Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, ha adottato il «Progetto di variante cartografica e normativa al titolo II “Assetto della rete idrografica”» del P.S.R.I. (di seguito denominato Progetto di variante);
- l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha trasmesso alla Regione Emilia - Romagna, con nota prot. n. 500 del 16/06/2008, il Progetto di variante per gli adempimenti di competenza regionale di cui all’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i.;
- l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha dato notizia dell’avvenuta adozione del Progetto di variante, ai sensi dell’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i., sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 111 del 2 luglio 2008;
- con il medesimo comunicato pubblicato sul Bollettino Ufficiale l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha reso noto che gli atti relativi al Progetto di variante erano depositati presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Settore Ambiente e Suolo della Provincia di Ravenna e presso la sede della Autorità di bacino medesima, ai fini della consultazione per 45 giorni dopo l’avvenuta pubblicazione sul Bollettino Ufficiale;
- entro i successivi 45 giorni dal termine del periodo di consultazione potevano essere inoltrate osservazioni al Progetto di variante, secondo le modalità di cui ai commi 7 e 8 dell’art. 18 della L. 183/1989 e s.m.i.;
Constatato che:
il Progetto di variante in esame, riguardante il territorio regionale ricadente nelle Province di Ravenna e Forlì – Cesena, è costituito dai seguenti elaborati:
- Relazione;
- Elaborati grafici: n. 16 tavole “Perimetrazione aree a rischio idrogeologico” in scala 1:25.000;
- Normativa
Preso atto che non è stata avanzata alcuna richiesta di consultazione del Progetto di variante presso le sedi di deposito e consultazione, così come risulta dai registri appositamente predisposti in ottemperanza al comma 7 dell’art. 18 della L. 183/1989 e s.m.i. e acquisiti agli atti del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;
Preso atto che:
- sono pervenute osservazioni alla Regione Emilia-Romagna da parte dei seguenti Enti:
Oss. n. 1 Comune di Sarsina
Nota n. 12626 del 22.08.2008
Nota n. 13701 del 15.09.2008
Oss. n. 2 Comune di Faenza.
Nota n. 3543 del 01.09.2008
Oss. n. 3 Comune di Brisighella
Nota n. 7011 del 25.09.2008
Oss. n. 4 Comune di Brisighella
Nota n. 7043 del 25.09.2008
Oss. n. 5 Comune di Forlì
Nota n. 64423 del 29.09.2008
Nota n. 26462 del 08.04.2009
acquisite agli atti del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;
- tali osservazioni, la cui sintesi è riportata in allegato A, sono state oggetto di istruttoria al fine dell’espressione regionale in merito, come riportato negli allegati A1, A1.1 e A1.2;
Dato atto inoltre che:
- il Direttore Generale all’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa ha convocato, con nota prot. PG/2009/112305 del 15/05/2009, le Direzioni Agricoltura, Attività produttive, commercio e turismo, Programmazione territoriale e negoziata, intese. Relazioni europee e relazioni internazionali, Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di mobilità, l’Agenzia regionale di Protezione Civile, nonché i propri Servizi direttamente interessati, per illustrare il Progetto di variante ed acquisire le valutazioni di rispettiva competenza necessarie alla formazione del parere regionale da proporre alla Conferenza programmatica di cui all’art. 1-bis del D.L. n. 279/2000, convertito dalla L. n. 365/2000;
- il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica ha effettuato l’istruttoria del Progetto di variante ed ha predisposto la proposta del suddetto parere regionale in merito al «Progetto di variante cartografica e normativa al Titolo II “Assetto della rete idrografica” » del P.S.R.I., in seguito denominato Parere istruttorio regionale, come riportato nell’Allegato B;
- l’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, con nota prot. PG/2009/201283 del 14/09/2009, ha convocato la Conferenza programmatica, come previsto dal comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito dalla L. 365/2000;
- la Conferenza programmatica, che si è svolta in data 02/10/2009 ed in seduta unica ad ambito sovraprovinciale, secondo quanto disposto con propria deliberazione n. 725 del 25/05/2009, sulla base del parere istruttorio regionale, si è espressa sul Progetto di variante; tutti gli interventi dei presenti alla Conferenza sono stati verbalizzati e il verbale, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, è riportato nell’Allegato B1;
Riscontrato che il Progetto di variante:
- procede all’aggiornamento cartografico delle fasce fluviali dei corsi d’acqua principali del bacino (Pisciatello e Rubicone, Savio e Borello, Rabbi, Ronco, Montone, Lamone e Marzeno, Fiumi Uniti, Bevano), nonché del corso del Voltre, affluente del Ronco, e del Cesuola, affluente del Savio; tale aggiornamento è effettuato sulla base del nuovo quadro conoscitivo delle condizioni di rischio idraulico del territorio di pertinenza, ottenuto grazie all’esecuzione di nuovi rilievi topografici e alla disponibilità di nuovi modelli idraulici di propagazione delle onde di piena;
- effettua una caratterizzazione complessiva del rischio di collasso arginale del reticolo idrografico di pianura, individuando una fascia di rispetto dai corpi arginali; in particolare tale fascia è rappresentata, nella cartografia del Progetto di variante, anche nel territorio di competenza dell’Autorità di Bacino del Reno, in sinistra idrografica del fiume Lamone;
- individua in modo dettagliato i tratti strutturalmente inofficiosi e critici dei corsi d’acqua, per i quali è necessaria una manutenzione programmata degli alvei al fine di garantirne l’officiosità;
- procede ad una revisione delle Normativa del Piano, allo scopo di rendere più chiara la formulazione di alcuni articoli e, quindi, maggiormente efficace la loro applicazione;
Rilevato che:
- il Progetto di variante è stato formato in ottemperanza all’art. 17 della L. 183/1989 e s.m.i. secondo la fattispecie di cui al comma 6-ter dello stesso articolo;
- il Progetto di variante si inserisce adeguatamente nel percorso tracciato dal P.S.R.I., aggiornandone e integrandone il quadro conoscitivo e i contenuti, a seguito dell’attività di verifica e di approfondimento derivato dalla disponibilità di rilievi topografici più recenti e completi, di nuovi modelli idraulici e dell’integrazione con i dati conoscitivi provenienti dall’attività di pianificazione territoriale e urbanistica;
Ritenuto opportuno, a seguito dell’istruttoria effettuata dal Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica sul Progetto di variante, richiedere:
1. con riferimento alla Relazione:
- di integrare opportunamente il testo allo scopo di rendere più chiara la metodologia seguita per la perimetrazione delle “Aree di potenziale allagamento” (di cui all’art. 6 della Normativa);
- di indicare i principali interventi strutturali di riduzione del rischio idraulico da attuare in relazione alle criticità rilevate, aggiornando il programma degli interventi previsti nelle linee di azione di cui al paragrafo 7 “Conclusioni e previsioni economiche” del capitolo 5 della “Relazione Tecnica Rischio Idraulico” del P.S.R.I.;
- di illustrare più dettagliatamente i risultati della metodologia descritta al capitolo “Argini e rischio residuo” e, in particolare, di motivare la scelta di non individuare una fascia di rischio residuale per i corsi d’acqua Bevano, Rubicone e Pisciatello;
2. con riferimento alla Cartografia:
- di modificare le Tavole dei tiranti idrici di riferimento di cui all’Allegato 6 della “Direttiva per le verifiche e il conseguimento degli obiettivi di sicurezza idraulica definiti dal Piano Stralcio per il rischio idrogeologico, ai sensi degli artt. 2 ter, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11 del Piano”, approvata con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 3/2 del 20 ottobre 2003, in conseguenza della revisione e dell’aggiornamento delle “aree di potenziale allagamento” (di cui all’art. 6 della Normativa);
- di motivare l’assenza del limite delle aree a moderata probabilità di esondazione (di cui all’art. 4 della Normativa) nel tratto collinare-montano del torrente Bevano;
3. con riferimento alla Normativa:
- di meglio specificare la definizione di “alveo” di cui all’art. 2, partendo dai contenuti dell’art. 2ter, comma 2;
- di valutare nell’art. 6, comma 1, l’inserimento di un riferimento al tempo di ritorno associabile alle piene dei corsi d’acqua principali in relazione alla metodologia utilizzata per la delimitazione delle aree di potenziale allagamento;
Valutato inoltre necessario, a seguito di quanto emerso in Conferenza programmatica (come da verbale in Allegato B1), che il rischio residuo di collasso arginale sia affrontato in modo uniforme su entrambe le sponde del fiume Lamone e che pertanto i risultati della modellazione sul collasso arginale fatta dall’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli possano essere assunti anche nel territorio dell’Autorità di Bacino del Reno, si chiede:
- all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli e all’Autorità di Bacino del Reno di pervenire ad un’intesa al fine di garantire un governo omogeneo dei territori interessati, come previsto dal D.P.R. 1 giugno 1998;
- all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli di notificare l’adozione del Progetto di variante anche ai Comuni di Cotignola e Bagnacavallo, per assolvere anche per questi due comuni, ricadenti esclusivamente nel territorio di competenza dell’Autorità di Bacino del Reno, tutti i passaggi previsti dall’iter di approvazione del Progetto di variante;
Visto il disposto dell’art. 18, comma 9 della L. 183/1989 e s.m.i. in base al quale la Regione è tenuta ad esprimere le proprie valutazioni sulle osservazioni pervenute, come riportato negli allegati A1, A1.1 e A1.2;
Preso atto che la Conferenza programmatica, come risulta dal verbale (Allegato B1), ha condiviso il parere istruttorio regionale (Allegato B) ed ha espresso parere favorevole sul Progetto di variante con l’astensione del Comune di Forlì;
Dato atto inoltre:
- della determinazione n. 4831 del 3 giugno 2009 del Responsabile del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’art. 12, comma 4, del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 4/2008;
- della nota n. PG.2009.0202297 del 15/09/2009 del Dirigente Responsabile del Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna in merito all’esito positivo della pre-Valutazione di incidenza, ai sensi della Legge Regionale Emilia-Romagna n. 7/2004 e della Direttiva approvata con propria deliberazione n. 1191 del 30 luglio 2007;
Richiamate:
- la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 e s.m., avente ad oggetto “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;
- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007” e s.m.;
Attestata la regolarità amministrativa;
Su proposta dell’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, Marioluigi Bruschini,
a voti unanimi e palesi
delibera:
per le motivazioni e le valutazioni espresse in narrativa che qui si intendono integralmente riscritte:
- di prendere atto delle risultanze della Conferenza programmatica tenutasi il 02/10/2009 e di trasmetterne il verbale all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, riportato nell’Allegato B1 alla presente deliberazione, da cui si evince che la Conferenza programmatica ha condiviso il parere istruttorio regionale, riportato nell’Allegato B, ed ha espresso parere favorevole sul «Progetto di variante cartografica e normativa al titolo II “Assetto della rete idrografica”» del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli approvato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2/1 del 21 aprile 2008;
- di esprimersi sulle osservazioni pervenute, sintetizzate nell’allegato A, nei termini di cui all’allegato A1, con le conseguenti proposte di modifica cartografica relative alle osservazioni accolte, riportate negli allegati A1.1 e A1.2;
- di precisare che i citati allegati A, A1, A1.1 e A1.2, B e B1 sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di inviare copia del presente atto deliberativo, completo di tutti gli allegati, all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, per gli adempimenti di competenza;
- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.