Testo
><b>ALLEGATO A1<
b>Espressione regionale sulle osservazioni pervenute
Oss. n. 1 Comune di Sarsina
1a. Il Progetto di variante in esame riguarda esclusivamente il Titolo II “Assetto della rete idrografica” del P.S.R.I.. Si chiede in ogni caso all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli di valutare la segnalazione del Comune in occasione di un eventuale aggiornamento del Titolo III “Assetto Idrogeologico” del P.S.R.I.. Si invita, inoltre, il Comune a presentare quanto richiesto anche nell’ambito di approvazione di varianti al PTCP di Forlì-Cesena.
- Osservazione non pertinente.
1b. Come si evince dalla documentazione allegata all’osservazione, il livello della piena trentennale lambisce l’area ove insiste la nuova stazione ecologica attrezzata senza interessarla. La stessa rimane, invece, allagabile per piena duecentennale, essendo il franco di sicurezza molto ridotto.
Si propone pertanto all’Autorità di bacino di modificare in tal senso la cartografia delle aree allagabili in Comune di Sarsina, come riportato nell’allegato A1.1.
- Osservazione accolta.
Oss. n. 2 Comune di Faenza
In sede di Conferenza di Pianificazione del P.S.C. associato per i comuni dell’ambito faentino, conclusasi in data 28 febbraio 2008, non risultavano ancora disponibili i dati completi relativi alle aree di allagamento del fiume Lamone. L’Autorità di bacino aveva in ogni caso informato il Comune, con nota n. 94 del 1 febbraio 2008, della revisione delle fasce fluviali lungo l’asta del fiume Lamone, chiedendo di trasmetterle anche successivamente alla conclusione della suddetta Conferenza.
In base agli approfondimenti effettuati dall’Autorità di bacino che hanno condotto al Progetto di variante, l’area in esame risulta allagabile per piene duecentennali ed è inoltre situata in una zona particolarmente delicata in quanto poco distante dalla confluenza del torrente Marzeno.
L’area risulta essere stata oggetto recentemente di interventi di adeguamento e difesa effettuati dalla Regione, tramite il Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli. I lavori eseguiti, tuttavia, non sono sufficienti alla completa messa in sicurezza della golena per piene duecentennali e pertanto essa non può essere esclusa dall’”area a moderata probabilità di esondazione”.
In relazione, tuttavia, alle caratteristiche della porzione fluviale in oggetto, collocata in un’area di transizione tra il tratto collinare-montano e il tratto di pianura e arginata con continuità in sinistra idraulica con argini classificati di seconda categoria, si chiede all’Autorità di bacino di effettuare, di concerto con il Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli, una valutazione più specifica concernente l’assetto di progetto del corso d’acqua e la messa in sicurezza dei territori limitrofi, tenendo conto altresì della peculiarità dell’area golenale già interclusa tra l’ambito urbanisticamente consolidato “zona Peep Orto Bertoni–Paganella” ed il Cimitero Comunale.
Per quanto attiene, nello specifico, la passerella ciclo-pedonale a monte, la sua realizzazione è consentita purché questa risulti coerente con l’assetto di progetto del corso d’acqua risultante dagli approfondimenti richiesti e conforme alla “Direttiva inerente le verifiche idrauliche e gli accorgimenti tecnici da adottare per conseguire gli obiettivi di sicurezza idraulica definiti dal Piano Stralcio per il rischio idrogeologico, ai sensi degli artt. 2ter, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11 del Piano”,approvata dal Comitato Istituzionale con delibera n. 3/2 del 20 ottobre 2003.
- Osservazione non accoglibile.
Oss. n. 3 Comune di Brisighella
In sede di Conferenza di Pianificazione del P.S.C. associato per i comuni dell’ambito faentino, conclusasi in data 28 febbraio 2008, non risultavano ancora disponibili i dati completi relativi alle aree di allagamento del torrente Marzeno e del suo recettore Lamone. L’Autorità di bacino aveva in ogni caso reso noto, con nota n. 94 del 1 febbraio 2008, della revisione delle fasce fluviali in corso con particolare riferimento al fiume Lamone, chiedendo di trasmetterle anche successivamente alla conclusione della suddetta conferenza.
In base agli approfondimenti effettuati dall’Autorità di bacino che hanno condotto al Progetto di variante, il tratto del torrente Marzeno in esame, posto immediatamente a valle del ponte di Moronico, risulta allagabile per piene trentennali e duecentennali e quindi interessato dalle fasce fluviali di cui all’art. 3 (aree ad elevata probabilità di esondazione) e all’art. 4 (aree a moderata probabilità di esondazione) della Normativa.
I rilievi integrativi prodotti dal Comune (pervenuti all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli con nota num. 3493 del 08/05/2009), consistenti in un piano quotato relativo alla zona di espansione in sinistra idraulica del corso d’acqua, consentono, dato il maggior grado di dettaglio rispetto alle informazioni topografiche precedenti, di meglio perimetrare le fasce di cui all’art. 3 e 4 della Normativa, attraverso una piccola e localizzata modifica delle fasce sia in destra che in sinistra idraulica, come risulta dalla cartografia riportata in allegato A1.2 che si propone all’Autorità di bacino di recepire.
E’ comunque confermata sostanzialmente l’esondabilità dell’area.
Si rileva, inoltre, che è in corso di predisposizione da parte del Servizio Tecnico Bacini Romagnoli un progetto di sistemazione del corso d’acqua nel tratto in oggetto, consistente nella riapertura e risagomatura dello stesso, al fine di adeguarlo al deflusso in condizioni di sicurezza della piena trentennale.
Solo a seguito della realizzazione e del collaudo dei lavori si potrà procedere, in funzione della diversa configurazione di rischio idraulico residuale risultante, ad una modifica alla perimetrazione delle aree medesime, seguendo le procedure indicate nell’art. 3, commi 5 e 6 e art. 4, comma 5 della Normativa.
- Osservazione parzialmente accolta.
Oss. n. 4 Comune di Brisighella
4a. In sede di Conferenza di Pianificazione del P.S.C. associato per i comuni dell’ambito faentino, conclusasi in data 28 febbraio 2008, non risultavano ancora disponibili i dati completi relativi alle aree di allagamento del fiume Lamone. L’Autorità di bacino aveva in ogni caso informato il Comune, con nota n. 94 del 1 febbraio 2008, della revisione delle fasce fluviali lungo l’asta del fiume Lamone, chiedendo di trasmetterle anche successivamente alla conclusione della suddetta conferenza.
In base agli approfondimenti effettuati dall’Autorità di bacino che hanno condotto al Progetto di variante, l’area in esame, ove ha sede il campo sportivo comunale “di via Canaletta di Sarna” e le zone limitrofe, su cui insistono previsioni di ampliamenti a servizio delle attività sportive (indicate nel Documento Preliminare), risultano interessate da aree ad elevata e moderata probabilità di esondazione.
Nell’elenco delle criticità segnalate nella Relazione del Progetto di variante per tali porzioni di aree golenali del fiume Lamone non è indicata la necessità di interventi, generalmente previsti per la difesa di centri abitati e/o di infrastrutture strategiche a rischio, mentre viene definito nodo critico il ponte comunale di Brisighella, posto poco a monte del centro sportivo (da adeguare almeno al passaggio in condizioni di sicurezza della portata trentennale). L’osservazione del Comune non è, comunque, supportata da alcuna valutazione di carattere idraulico.
- Osservazione non accoglibile.
4b. La perimetrazione delle “Aree a rischio di frana”, di cui al Titolo III, non risulta modificata in quanto non oggetto del Progetto di variante. La perimetrazione dell’area R4 (art. 13 della Normativa) in località Fognano risulta, pertanto, invariata.
L’ambiguità deriva da un problema di rappresentazione grafica, per cui nelle Tavole “Perimetrazione aree a rischio idrogeologico” la campitura relativa alle “aree ad elevata e moderata probabilità di esondazione” (di cui al Titolo II) prevale su quella delle “Aree a rischio di frana”, sovrapponendosi e obliterandole.
Si chiede all’Autorità di bacino di valutare, anche in relazione alla presenza di altri casi simili, l’utilizzo di segni grafici differenti per la rappresentazione dei tematismi di cui al Titolo II, tali da consentire di riconoscere le perimetrazioni di cui al Titolo III anche qualora sovrapposti.
- Osservazione non pertinente.
4c. Il Progetto di variante riguarda esclusivamente il Titolo II “Assetto della rete idrografica” del P.S.R.I.. Si invita, pertanto, il Comune a presentare quanto richiesto in altri ambiti, corredando l’osservazione con una documentazione tecnica adeguata.
Si chiede, in ogni caso, all’Autorità di bacino di valutare tale segnalazione in occasione di un eventuale aggiornamento del Titolo III “Assetto idrogeologico” del P.S.R.I..
- Osservazione non pertinente.
4d. Il torrente Samoggia, affluente in destra idraulica del torrente Marzeno, a sua volta affluente del fiume Lamone, non risulta interessato dalla delimitazione di fasce fluviali. Non si dispone, quindi, di elementi tali da poter effettuare un’analisi idrologico-idraulica dell’asta.
Il Progetto di variante non contiene il livello di dettaglio richiesto e non presenta, quindi, indicazioni in merito al rischio idraulico della rete minore, stante la mancanza di dati topografici, idrologici e idraulici ad essa relativi.
Si chiede, tuttavia, all’Autorità di bacino di tenere in considerazione la segnalazione della criticità in oggetto per le fasi successive di pianificazione, prendendo atto del fatto che si rende necessario effettuare approfondimenti conoscitivi consistenti in studi idrologici ed idraulici, supportati da rilievi topografici, su una serie di affluenti appartenenti alla rete minore, tra i quali il torrente Samoggia, volti alla perimetrazione degli stessi e, quindi, ad una individuazione dei tratti critici e delle necessità di interventi.
- Osservazione non accoglibile.
4e. Facendo riferimento a quanto riportato nei due punti precedenti (4c e 4d), si chiede all’Autorità di bacino che le segnalazioni effettuate dal Comune, relative all’inserimento di un’ulteriore area a rischio di frana in località Fognano e di un’area a rischio di allagamento in sinistra idrografica del torrente Samoggia, vengano tenute in debita considerazione in occasioni di approfondimenti successivi del P.S.R.I. relativi sia al Titolo III (non oggetto del Progetto di variante) che al Titolo II.
- Osservazione non accoglibile.
Oss. n. 5 Comune di Forlì
Relativamente all’osservazione presentata dal Comune di Forlì e alla successiva integrazione tecnica, si precisa quanto segue.
Le conclusioni a cui arriva lo studio integrativo sono condivisibili, in quanto basate su dati conoscitivi di partenza congruenti con le assunzioni del Progetto di variante e derivanti dall’applicazione di una metodologia tecnicamente corretta.
Il metodo utilizzato per la costruzione delle aree di potenziale allagamento di cui all’art. 6 del Progetto di variante, tuttavia, risulta essere basato su criteri diversi rispetto a quelli assunti nello Studio integrativo del Comune.
Nel Progetto di variante, infatti, le aree potenzialmente allagabili per inofficiosità delle sezioni di pianura del reticolo naturale dei corsi d’acqua sono ottenute con un criterio puramente geometrico. Lo studio integrativo presentato si basa, invece, su considerazioni legate alla stima dei volumi esondabili per inofficiosità di alcune sezioni critiche del fiume Ronco per una data piena di riferimento.
A tale proposito si fa rilevare che in termini generali risulta poco cautelativo trascurare, nella stima delle quantità d’acqua che potrebbero riversarsi sul territorio a seguito di un evento di piena, i contributi originati da fenomeni idraulici e idrologici diversi quali, per esempio, insufficienze del reticolo minore, eventuali problemi di rigurgito alle confluenze, il grado di saturazione del terreno sollecitato dall’evento idro-meteorologico e gli apporti idrici distribuiti provenienti dai terreni contermini al corso d’acqua. Tali contributi, in misura differente a seconda delle caratteristiche dell’evento e delle condizioni iniziali delle aree interessate, si sommano al volume eventualmente esondato dal corso d’acqua principale e si raccolgono nelle depressioni individuate dall’analisi micromorfologica scelta per integrare l’art. 6.
Si fa presente, inoltre, che le aree di potenziale allagamento di cui al Progetto di variante sono ottenute come somma delle aree potenzialmente allagabili per inofficiosità della rete naturale e delle aree allagabili per criticità della rete minore e di bonifica.
Nel caso specifico, nelle aree oggetto delle considerazioni idrauliche addotte dallo studio integrativo, il drenaggio delle acque superficiali è affidato a due canali di bonifica denominati “Ausa Vecchia” e “Tassinara”, che confluiscono nel fiume Ronco in prossimità del tratto inofficioso individuato nei documenti del Progetto di variante.
In base ad un recente studio idraulico, condotto dall’Autorità di bacino in convenzione col competente Consorzio di bonifica della Romagna Centrale, risulta che entrambi i canali presentano tratti inofficiosi rispetto all’evento duecentennale; oltre a ciò vengono segnalate particolari condizioni di criticità per rigurgito del corpo recettore per tempi di ritorno molto più modesti, dell’ordine dei 10 anni per l’Ausa Vecchia e 30 anni per il Tassinara, con livelli contestuali nel fiume Ronco ben inferiori al livello di riferimento per la piena duecentennale.
Si sottolinea, infine, come l’obiettivo di mettere in sicurezza il territorio di pianura da piene con tempi di ritorno duecentennali rappresenti l’elemento fondante delle scelte di pianificazione operate dall’Autorità di bacino, come si può evincere al paragrafo 10.2 della Direttiva approvata con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 3/2 del 20/10/2003.
- Osservazione non accoglibile.