Testo

ALLEGATO A

5 Marzo 2010

Sala riunioni 2° piano della Direzione generale all’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia-Romagna - Via dei Mille 21 - BOLOGNA

Conferenza programmatica (art. 1bis D.L. 279/2000, convertito in L. 365/2000)

Parere in merito al “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”, adottato con deliberazione n. 4/1 del 29/07/2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

Premessa

Il Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino con deliberazione n. 3/2 del 3 ottobre 2002, è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione di Giunta n. 350 del 17 marzo 2003.

Il Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, con deliberazione n. 4/1 del 29 luglio 2009, ha adottato il «Progetto di variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”» del P.S.R.I. (di seguito denominato Progetto di variante).

L’iter di adozione e di approvazione del suddetto Progetto di variante deve essere inquadrato nel contesto normativo di riferimento attualmente vigente rappresentato da:

  1. Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”;
  2. il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13.

Il D.Lgs. 152/2006, all’art. 63:

  • istituisce le Autorità di bacino distrettuale (comma 1);
  • sopprime le Autorità di bacino previste dalla L. 183/1989, a far data dal 30 aprile 2006, e dispone l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale (comma 3);
  • dispone l’emanazione di un D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio (commi 2 e 3).

Il medesimo D.Lgs. 152/2006, all’art. 170, comma 1, stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuino ad applicarsi quelle previste dalla L. 183/1989 e s.m.i. fino all’entrata in vigore della parte terza del decreto (relativa alla difesa del suolo e alla gestione delle risorse idriche e contenente l’art. 63).

Il comma 2-bis dell’art. 170 del medesimo decreto, così come modificato dall’art. 1 del D.L. 208/2008, dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/1989 e s.m.i., fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio.

L’art. 2 del D.L. 208/2008, infine, fa salvi gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006.

Pertanto la Regione, considerato che il D.P.C.M. di cui al comma 2-bis dell’art. 170 del D.Lgs. 152/2006 non è stato ancora emanato, sulla base della normativa sopracitata, ritiene di sottoporre il Progetto di variante all’esame della Conferenza programmatica seguendo le procedure previste dalle LL. 183/1989 e 365/2000.

Procedure relative al parere regionale sul Progetto di variante

Per quanto detto in premessa l’esame del Progetto di variante avviene sulla base dell’iter individuato dal combinato disposto dell’art. 20, comma 1, dell’art. 19, comma 1, e dell’art. 18, comma 9, della L. 183/1989, così come integrato e modificato dall’art. 1-bis del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, convertito dalla Legge 11 dicembre 2000, n. 365.

Dell’adozione del Progetto di variante è stata data notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 152 del 26/08/2009.

Da questa data, il Progetto di variante è stato depositato presso la medesima Autorità, il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Bertinoro, per essere sottoposta a consultazione e ad eventuali osservazioni.

Nel termine dei 45 giorni successivi alla data di pubblicazione non sono pervenute alla Regione Emilia-Romagna osservazioni al Progetto di variante.

Ai sensi del comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito in L. 365/2000, la Regione ha indetto l’odierna Conferenza programmatica.

Sulla base dell’istruttoria effettuata dai Servizi regionali competenti in materia, la Regione ha predisposto il presente parere che viene proposto alla discussione della Conferenza.

La Giunta Regionale si esprimerà, attraverso una specifica deliberazione, sul Progetto di variante, prendendo atto delle risultanze della Conferenza programmatica e del parere espresso dalla stessa.

Contenuti del Progetto di variante

Il Progetto di variante in esame è costituito da:

1. Elaborati cartografici di perimetrazione:

a. “Nuova Zonizzazione 2009”

b. Tavola di confronto

2. Normativa: “Art. 12 quater - Perimetrazione delle aree a rischio di frana sottoposte a specifici approfondimenti geognostica. – Lott. Bellavista in Comune di Bertinoro”

Il Progetto di variante è stato elaborato dalla Segreteria Tecnica dell’Autorità di bacino, con il contributo di servizi tecnici regionali (Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica e Servizio Tecnico di Bacino Romagna), sulla base di una specifica richiesta in tal senso avanzata dalla competente Amministrazione comunale con nota n. 8284 del 21.06.09.

In sintesi il Progetto di Variante in esame procede ad una nuova perimetrazione dell’area a rischio di frana denominata “Capoluogo – Lott. Bellavista” sulla base di adeguata documentazione tecnica fornita dal Comune di Bertinoro, per cui sono ricorse le condizioni previste dall’art. 12 comma 13 della Normativa del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico; ai sensi del suddetto art. 12 tale modifica costituisce variante al Piano stesso.

Nella Tavola “Perimetrazione aree a rischio di frana (art. 12 quater) - Località: Capoluogo - Lott. Bellavista” è rappresentata la “Nuova zonizzazione 2009”, che costituisce la variante cartografica proposta e sostituisce la precedente tavola contenuta nell’elaborato “Perimetrazione delle aree a rischio di frana in scala 1:5.000 e 1:10.000” del P.A.I.

La tavola di confronto permette la visualizzazione immediata della variazione dei confini della perimetrazione e dei limiti delle vigenti zone 1 e 2.

Il Progetto di variante, suddivide il territorio in tre zone a diverso grado di pericolosità così definite:

Zona 1b – corrisponde all’area con pericolosità molto elevata, è definita come la zona dove sono in atto dissesti significativi;

Zona 2b - corrisponde all’area con pericolosità elevata, è definita come la zona di possibile coinvolgimento o dove risulta elevata la probabilità che si possano attivare fenomeni di dissesto;

Zona 3b - corrisponde all’area con pericolosità media, è definita come la zona la cui pericolosità può essere mitigata a seguito di opportuni interventi di difesa del suolo;

Per ognuna delle tre Zone è stata elaborata una specifica normativa riferita all’art. 12 quater delle Norma del P.S.R.I..

Valutazioni sul Progetto di variante

La proposta di modifica cartografica dell’area a rischio di frana denominata “Capoluogo – Lott. Bellavista”, nel Comune di Bertinoro,” è stata elaborata sulla base dell’analisi di adeguati elaborati tecnici forniti dal Comune (“Analisi della pericolosità geomorfologica con proposta di perimetrazione aree a rischio frana, di un terreno sito in località Bertinoro” e relativi allegati, del novembre 2008 a firma dei dott. geoll. C. Fabbri e L. Ugolini), comprendenti i dati di numerose indagini geognostiche realizzate in precedenza sull’area nonché nuove elaborazioni e rilevamenti geologici. Sono stati inoltre effettuati specifici sopralluoghi a cura di tecnici dell’Autorità di bacino e della Regione per la verifica dello stato attuale dei luoghi.

La nuova proposta di perimetrazione, completa di relativa normativa, è maggiormente rispondente ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area e pertanto si esprime condivisione sul Progetto di variante.

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ultima modifica 2010-04-12T10:26:54+02:00

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