L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la contrazione dei consumi legata alla crisi economica tutt’ora in corso in Italia non ha risparmiato neppure il settore agricolo, già penalizzato da una distorta conformazione della catena distributiva che, a fronte di prezzi alla vendita molto elevati, spesso non garantisce ai produttori alcun margine di guadagno;
a complicare ulteriormente la situazione sono intervenute in quest’ultimo periodo due circostanze che, fra loro disgiunte, assommano però i propri effetti negativi minacciando la sopravvivenza di molte aziende agricole regionali.
Evidenziato che
in particolare l’allarme provocato dai casi mortali di Escherichia coli verificatisi in Germania ed il susseguirsi di diverse teorie circa l’origine dell’infezione hanno provocato di riflesso una ingiustificata contrazione dei consumi di vegetali in Italia, con un danno stimabile in circa 150 mln €;
per la provincia di Forlì-Cesena si stima che la diminuzione per il settore orticolo, che incide per il 13% sul valore dell’agricoltura provinciale, significherà per i produttori un ammanco di 20 mln €;
a fronte di tali cifre risultano del tutto insufficienti i 210 mln € complessivamente stanziati dalla Commissione europea per risarcire gli agricoltori.
Sottolineato inoltre che
continua ad espandersi la colonizzazione della vespa cinese che, giunta dall’Oriente nel 2002, è ormai presente in regione in maniera diffusa;
la vespa, deponendo in primavera le proprie uova nelle gemme del castagno, compromette lo sviluppo vegetativo delle piante e quindi la loro fruttificazione;
nella sola provincia di Forlì-Cesena sono ormai a rischio centinaia di ettari di castagneto, con ricadute negative davvero enormi non solo dal punto di vista del danno produttivo ma anche ambientale, poiché i castagni colpiti possono morire nell’arco di alcuni decenni;
a fronte della sperimentazione avviata in alcuni castagneti di Acquapartita e Santa Sofia - dove è stata introdotta con discreto successo la vespa Torymus sinensi Kamijo, naturale predatore della vespa cinese - resta priva di risposta la situazione riscontrata nelle Valli forlivesi del Rabbi, del Montone e del Tramazzo, dove il castagno riveste un forte valore economico legato anche al turismo.
Invita la Giunta regionale
a proseguire nell’opera di sostegno all’agricoltura regionale, promuovendone le eccellenze e la multifunzionalità aziendale e coadiuvando l’opera di revisione della catena distributiva;
a chiedere in sede nazionale ed europea maggiori e più celeri misure di contrasto al diffondersi dell’immotivato allarme provocato dai casi mortali di Escherichia coli, garantendo nel contempo la certa individuazione della fonte di contagio e risorse più significative per i produttori colpiti;
ad intervenire con maggiori risorse per estendere il più celermente possibile a tutto il territorio regionale la lotta biologica alla vespa cinese del castagno, che ha mostrato di dare buoni risultati ed ad oggi risulta essere l’unica arma disponibile per evitare la distruzione di centinaia di ettari di castagneto e del paesaggio che esso informa.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2011