REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4356 - Risoluzione proposta dai consiglieri Mazza, Bortolazzi, Nanni, Monari, Zanca, Guerra e Mezzetti per chiedere al Governo italiano di porre in essere azioni positive volte, sia sul piano diplomatico che nei territori interessati, al rispetto del diritto internazionale per consolidare e indirizzare il negoziato tra tutte le parti in causa verso una soluzione politica basata sul rispetto dei diritti dei popoli, delle minoranze e della persona, nell'ambito di un processo che possa garantire nell'immediato confini certi e sicurezza reciproca per tutti i cittadini dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Affermato che
il popolo palestinese e il popolo israeliano hanno entrambi pari
diritto a vivere in un proprio Stato, autonomo, libero, democratico e
in pace tra loro e con i Paesi dell'area del Mediterraneo;
appresa con soddisfazione
la notizia del raggiungimento di una tregua e dell'impegno dell'Egitto
e di molti Stati Arabi, dell'ONU, degli USA, degli Stati dell'Unione
Europea ad operare per la fine di questo conflitto e per riaprire la
strada del dialogo tra lo Stato di Israele e tutti i rappresentanti
del popolo palestinese per ritrovare la strada dell'accordo per la
nascita dello Stato Palestinese e per il reciproco riconoscimento del
diritto di esistenza dei due Stati di Israele e di Palestina;
tenuto conto che
il processo di pace non ha avuto gli sviluppi auspicati e che le
tendenze oltranziste e fondamentaliste presenti nei due popoli
rischiano di prendere il sopravvento definitivo in una spirale
drammatica di una guerra continua, alimentata dal terrorismo e da
azioni militari spropositate;
le dichiarazioni di Hamas di non riconoscere lo Stato di Israele e il
lancio di razzi alimentano uno stato di paura tra i cittadini
israeliani che concorre a destabilizzare il processo di pace e ad
alimentare la spirale della guerra;
Fatah, organizzazione diretta da Arafat e che attualmente fa capo al
Presidente dell'Autorita' politica palestinese, Abu Mazen, ha da tempo
riconosciuto la piena legittimita' dello Stato di Israele, atto
importante, che tutti dovrebbero assumere per gettare le basi di una
vera, pacifica e duratura convivenza dei due popoli;
lo Stato di Israele, dove liberamente si esprimono posizioni
contrarie, continua la presa di possesso di parti di territorio che
nel percorso di pace stabilito da molteplici risoluzioni dell'ONU
dovrebbero essere attribuite al nascente Stato Palestinese alimentando
cosi' l'insicurezza sul futuro del popolo palestinese; cosi' come
l'isolamento e l'impossibilita' della libera circolazione di merci e
persone dei territori della striscia di Gaza alimenta il consenso agli
oltranzisti palestinesi contribuendo alla spirale di guerra;
evidenziato che
la guerra non potra' mai risolvere problemi cosi' complessi e che le
azioni militari portano solo morte e distruzione in entrambe le parti,
anche se con effetti drammaticamente diversi spiegabili solo dalla
diversa potenza di fuoco e non certo dalla ragione;
nella striscia di Gaza i bombardamenti che hanno colpito la
popolazione con oltre mille morti civili, tra cui molti bambini e
donne, e la distruzione delle case, delle scuole e degli ospedali,
anche dell'ONU, hanno determinato una rabbia che alimenta le posizioni
piu' estreme;
la situazione di emergenza umanitaria richiede un intervento immediato
per evitare ulteriori lutti e reazioni sconsiderate a favore di chi
alimenta questa spirale di guerra;
considerato che
nell'opinione pubblica mondiale sta crescendo la convinzione che solo
un impegno straordinario della comunita' internazionale puo' aiutare
questi popoli a ritrovare la strada della speranza e della reciproca
fiducia per portare a compimento un'opera che, nata oltre 50 anni fa
con scelte unilaterali, deve ritrovare il senso della giustizia e del
rispetto reciproco per giungere alla convivenza nello stesso
territorio di due Stati diversi;
cittadini israeliani e palestinesi testimoniano esempi di possibile
convivenza e insieme chiedono tregua per la pace, come nel caso
dell'appello congiunto dell'attore di cultura yiddish Moni Ovadia e
del segretario della delegazione palestinese in Italia Ali Rashid;
che la nomina di Barack Obama alla Presidenza degli Stati Uniti
alimenta una speranza che coinvolge tutti noi nel lavoro per la pace
con la consapevolezza che se essa viene delusa la spirale della guerra
raggiungera' livelli oggi inimmaginabili;
ritenendo che
il terrorismo alimenta la guerra e la guerra alimenta ulteriormente il
terrorismo, cosi' come il fondamentalismo religioso di ogni parte
alimenta lo scontro di civilta' e l'odio reciproco;
al contrario il dialogo, il riconoscimento reciproco e le scelte
condivise possono essere un passo verso la riconciliazione e la pace;
chiede al Governo italiano
di impegnarsi, dopo le tregue unilaterali dichiarate da Israele e da
Hamas, ad agire attraverso l'azione politica affinche' il cessate il
fuoco sia rispettato e prolungato da ambo le parti e le tregue
diventino concordate e definitive;
di continuare l'azione gia' iniziata per far giungere aiuti umanitari
nelle zone colpite dal conflitto, aiuti ritenuti indispensabili da
tutte le Organizzazioni Non Governative impegnate per curare e salvare
vite umane tra la popolazione di Gaza;
di adoperarsi per il ritiro completo dell'esercito israeliano da Gaza,
per la cessazione dell'embargo e delle sanzioni economiche contro i
territori palestinesi e per il rispetto delle risoluzioni dell'ONU che
richiedono il ritiro dello Stato di Israele da tutti i territori
occupati dopo il 1967;
di prendere le distanze, al tempo stesso e con fermezza, dal lancio
dei missili di Hamas sul territorio israeliano e dall'azione di guerra
spropositata di Israele;
di contribuire con azioni positive, sia sul piano diplomatico che nei
territori interessati, al rispetto del diritto internazionale per
consolidare e indirizzare il negoziato tra tutte le parti in causa
verso una soluzione politica basata sul rispetto dei diritti dei
popoli, delle minoranze e della persona, nell'ambito di un processo
che possa garantire nell'immediato confini certi e sicurezza reciproca
per tutti i cittadini dello Stato di Israele e dello Stato di
Palestina;
di operare in tutte le sedi per affermare il diritto alla sicurezza e
all'esistenza dello Stato di Israele e dello Stato Palestinese.
Approvata a maggioranza nella seduta antimeridiana del 24 marzo 2009.

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina