COMUNE DI CASALGRANDE (Reggio Emilia)

COMUNICATO

Titolo II - Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il piano di coltivazione e sistemazione P.C.S. della cava di ghiaia e sabbia denominata "La Noce" (in localita' Villalunga)

L'Autorita' competente Comune di Casalgrande (Reggio Emilia), comunica
la decisione relativa alla procedura di verifica (screening)
concernente il progetto di piano di coltivazione e sistemazione P.C.S
(redatto ai sensi dell'art. 6 delle NTA di PAE vigente e in attuazione
ai contenuti di PCA Polo n. 20 di PIAE approvato con DGC n. 49 del
12/4/2007) della cava di ghiaia e sabbia denominata "La Noce" (in
localita' Villalunga) e relativa procedura di verifica di screening ai
sensi della L.R. 9/99 e s.m.i.
Il progetto e' presentato da: Societa' Calcestruzzi Corradini SpA con
sede legale in Salvaterra di Casalgrande (RE) Via XXV Aprile n. 70 e
c.f./p.I. 00674130358 redatto dal prof. ing. Amos Paretini di
Casalecchio di Reno Bologna.
Il progetto e' localizzato: l'area in localita' Villalunga di
Casalgrande, e' identificata al catasto terreni del Comune di
Casalgrande al foglio n. 26, mappali n. 9 - 13 parte - 14 - 19 parte -
144.
Il progetto interessa il territorio del comune di Casalgrande e della
provincia di Reggio Emilia.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come modificata
dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente Comune di
Casalgrande (Reggio Emilia), con atto deliberazione di Giunta comunale
n. 62 del 7/5/2009, ha assunto la seguente decisione: di escludere, ai
sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 9/99 s.m.i, ed in conformita'
alle conclusioni contenute nella relazione "Rapporto di screening",
dalla ulteriore procedura di VIA di cui al Titolo III della suddetta
legge regionale, il progetto di coltivazione e sistemazione P.C.S
della cava di ghiaia e sabbia denominata "La Noce" (interna al Polo n.
20 di P.I.A.E - zona n. 3 di PAE vigente, sita in localita' Villalunga
di Casalgrande), quale parte integrante e sostanziale del presente
atto, presentato dalla Societa' Calcestruzzi Corradini SpA con sede
legale in Salvaterra di Casalgrande (RE) Via XXV Aprile n. 70.
RAPPORTO DI SCREENING
Premessa
Il presente rapporto e' stato redatto dall'Ufficio Tecnico del Comune
sulla base di quanto riportato nello "Studio di verifica degli impatti
ambientali" presentato dal proponente assieme al progetto di
coltivazione e al progetto di ripristino ambientale. Tale rapporto e'
impostato secondo i tre classici quadri di riferimento di uno studio
di impatto ambientale (DPCM del 27/12/1988).
I piani sovraordinati
Viene di seguito riportata una sintetica descrizione dei contenuti dei
piani sovraordinati che si ritiene necessario siano tenuti in
considerazione nella valutazione della presente "Verifica di
screening":
- vincoli derivanti dal Piano stralcio di bacino per l'assetto
idrogeologico P.A.I.
La Regione Emilia-Romagna con propria deliberazione n. 126 del
4/2/2002, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione della
Regione al n. 37 del 6/3/2002, ha approvato le "Disposizioni regionali
concernenti l'attuazione del Piano stralcio per l'assetto
idrogeologico del fiume Po (P.A.I), ai sensi dell'art. 17, comma 16
della Legge 183/89".
Il Piano stralcio per l'assetto idrogeologico ha valore di piano
territoriale di settore ed e' lo strumento conoscitivo, normativo,
tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le
azioni e le norme d'uso riguardanti l'assetto idraulico e
idrogeologico del bacino idrografico. Alcune aree del territorio
comunale sono vincolate al rispetto delle norme tecniche d'attuazione
del PAI vigente, in particolare le zone classificate:
- fasce fluviali (ambito Fiume Secchia - sponda sinistra).
- Vincoli derivanti dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale P.T.C.P della Provincia di Reggio Emilia.
La Regione Emilia-Romagna con propria deliberazione n. 769 del
25/5/1999 ha approvato il Piano territoriale di coordinamento
provinciale P.T.C.P della Provincia di Reggio Emilia. Il P.T.C.P
vigente attraverso le previsioni del Piano territoriale regionale
P.T.R e Piano territoriale paesistico regionale P.T.P.R, definisce il
quadro delle risorse e dei sistemi ambientali, nonche' il grado di
riproducibilita' e vulnerabilita'. Nel quadro della programmazione
provinciale e della pianificazione territoriale ed urbanistica, il
Piano territoriale di coordinamento provinciale, uniformandosi alle
disposizioni dell'art. 2 della L.R. n. 6 del 30/1/1995, ai fini della
tutela del territorio e del paesaggio, determina specifiche condizioni
ai processi di trasformazione ed utilizzazione del territorio,
perseguendo i seguenti obiettivi:
- conservare i connotati riconoscibili della vicenda storica del
territorio nei suoi rapporti complessi con le popolazioni insediate e
con le attivita' umane;
- garantire la qualita' dell'ambiente in quanto tale, sia esso
naturale, sia esso antropizzato, e la sua fruizione collettiva;
- assicurare la salvaguardia del territorio e delle sue risorse
primarie, fisiche, morfologiche, paesaggistiche e culturali;
- individuare le azioni necessarie per il mantenimento, il ripristino
e l'integrazione dei valori paesaggistici ed ambientali, anche con
l'elaborazione e la messa in atto di specifici piani e progetti.
In funzione delle predette finalita' il Piano territoriale di
coordinamento provinciale della Provincia di Reggio Emilia provvede,
con riferimento all'intero territorio provinciale, a specificare,
approfondire ed attuare i contenuti e le disposizioni del Piano
territoriale paesistico regionale, rivolgendo la loro applicazione
alle specifiche situazioni locali, in modo da tutelare:
- l'identita' culturale del territorio provinciale, vale a dire le
caratteristiche essenziali ed intrinseche di sistemi, di zone e di
elementi di cui e' riconoscibile l'interesse, per ragioni ambientali,
paesaggistiche, naturalistiche, geomorfologiche, paleontologiche,
storico-archeologiche, storico-artistiche, storico-testimoniali;
- l'integrita' fisica del territorio provinciale.
- Vincoli derivanti dal Piano infraregionale delle attivita'
estrattive PIAE della Provincia di Reggio Emilia e Piano
dell'attivita' estrattive comunali PAE.
Il Piano infraregionale delle attivita' estrattive PIAE della
Provincia di Reggio Emilia (approvato il 26/4/2004 con atto della
Giunta provinciale n. 53) definisce gli obiettivi di ordinato sviluppo
delle attivita' estrattive, secondo indirizzi e criteri di massima
compatibilita' fra le esigenze economiche e quelle di tutela
ambientale. Mentre, a livello comunale con il Piano delle attivita'
estrattive PAE, che ricomprende l'area, da nord a sud, della sponda
sinistra del fiume Secchia, si disciplina l'esercizio delle attivita'
estrattive presenti nel territorio comunale (in ottemperanza ai
contenuti della L.R. 18 luglio 1991 n. 17, modificata e integrata
dalle LL.RR. 42/92, 23/93, 45/93, 6/95, 9/99, 20/00 e 35/00).
In particolare il PAE comunale vigente prevede:
- le zone destinate all'insediamento delle nuove attivita' estrattive,
sulla base delle previsioni contenute nel PIAE;
- le aree da assoggettare a disciplina di Piano di coordinamento
attuativo (P.C.A.);
- le modalita' e le prescrizioni relative alla conduzione gestionale
delle attivita' estrattive;
- le destinazioni finali delle aree oggetto di attivita' estrattive,
nonche' le modalita' di sistemazione e recupero ambientale, in
coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni degli strumenti
sovraordinati di programmazione e pianificazione territoriale;
- le azioni finalizzate alla eliminazione, minimizzazione e/o
compensazione dei fattori di impatto ambientale connessi all'attivita'
di estrazione.
Con deliberazione di Giunta comunale n. 49 del 12/4/2007
l'Amministrazione comunale ha approvato, ai sensi degli artt. 5 - 6
delle NTA di PAE vigente, i Piani di coordinamento attuativo P.C.A di
iniziativa privata del Polo n. 18 e 20 di PIAE della Provincia di
Reggio Emilia - zona n. 1 e 3 di PAE comunale vig.) e relativo atto di
Accordo quadro sui Poli n. l8 - 19 - 20 di PIAE.
L'atto di accordo quadro, citato precedentemente, e' stato stipulato
in data 8/5/2007 presso il notaio dott.ssa Maura Manghi di Reggio
Emilia e repertoriato al n. 75382 con raccolta n. 9402.
L'Amministrazione comunale con propria deliberazione consigliare n. 62
del 21/7/2008 ha adottato la variante generale al Piano comunale delle
Attivita' estrattive PAE vigente, ai sensi degli artt. 7 - 9 della
L.R. 17/91 smi, in adeguamento alle previsioni del Piano
infraregionale delle attivita' estrattive PIAE vigente della Provincia
di Reggio Emilia. Si evidenzia, che ai sensi dell'art. 3, comma 4
delle NTA adottate, si e applicato la presente norma:
. . . Per i Piani di coltivazione e sistemazione P.C.S. presentati ai
sensi dell'art. 11 - 12 della L.R. 17/91 smi e art. 6.b delle NTA di
PAE vigente (anteriormente alla data di adozione della variante
generale al PAE), trovano applicazione le disposizioni del PAE vigente
per un periodo di 12 mesi decorrenti dalla data di adozione. Per detti
piani e' obbligo, una volta intervenuta l'approvazione della variante
generale al PAE, predisporre le varianti ai medesimi progetti in
adeguamento ai contenuti del PAE.
Presentazione della domanda per la procedura di verifica e degli
elaborati
Oggetto della procedura di verifica (screening) e' il nuovo Piano di
coltivazione, della cava denominata "La Noce", ricompresa nella zona
denominata "Zone di espansione destinate all'insediamento di nuove
attivita' estrattive (ZE)" ed identificata dal n. 1 del PAE del Comune
di Casalgrande, adottato con deliberazione del Consiglio comunale n.
33 in data 28/3/2002 ed approvato con deliberazione del Consiglio
comunale n. 119 in data 30/9/2002. Il progetto si compone dei seguenti
elaborati presentati in data 26/6/2007, prot. n. 11210 e
successivamente integrati (ai sensi dell'art. 9 della L.R. 9/99 smi):
- Vol. A - Relazione introduttiva;
- Vol. B.l - Relazione sullo stato attuale del sito (inquadramento
climatico, ambiente fisico, idrologia);
- Vol. B.2 - Relazione sullo stato attuale del sito (Biologia, valori
percettivi del paesaggio, beni ed emergenze storico-culturali, sistema
infrastrutturale e insediativo);
- Vol. C - Relazione tecnica di progetto;
- Vol. D - Documentazione di screening;
- Vol. E - Documentazione amministrativa;
- Vol. F - relazione integrativa;
- Vol. G - Relazione integrativa;
- Tav. A.1 - Corografia e viabilita' di servizio alla cava, scala
1:10.000;
- Tav. A.2 - Piano particolare, scala 1:2.000;
- Tav. A.3 - Inquadramento pianificatorio, scala 1:10.000;
- Tav. B.1 - Geologia, geomorfologia e stratigrafia, scala 1:10.000;
- Tav. B.2 - Idrologia superficiale e sotterranea, scala 1:10.000;
- Tav. B.3 - Uso reale del suolo (rilievi di campagna effettuati nel
Marzo 2007), scala 1:5.000;
- Tav. B.4 - Biologia (ecosistemi), scala 1:5.000;
- Tav. B.5 - Intervisibilita' e delimitazione bacino visuale, scala
1:5.000;
- Tav. B.6 - Beni culturali, storico-testimoniali e archeologici,
scala 1:25.000;
- Tav. B.7 - Infrastrutturazione territoriale e tecnologica, scala
1:10.000;
- Tav. C.1 - Stato attuale (planimetrie) con rilievo plano-altimetrico
del marzo 2007, scale varie;
- Tav. C.1.bis - stato attuale (Planimetrie) con rilievo
plano-altimetrico del marzo 2007 scale varie;
- Tav. C.1a.bis - Piano di coltivazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C.1b.bis - Piano di coltivazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C1.ter - Stato attuale (Planimetrie) con rilievo
plano-altimetrico del marzo 2007 scale varie;
- Tav. C.1a.ter - Piano di coltivazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C.1b.ter - Piano di coltivazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C2a.ter - Piano di coltivazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C2a.bis - Piano di coltivazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C.2b.bis - Piano di coltivazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C2b.ter - Piano di coltivazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C3a.bis - Piano di sistemazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C.3b.bis - Piano di sistemazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C.3a.ter - Piano di sistemazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C.3b.ter - Piano di sistemazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Planimetria), scala
1:1000;
- Tav. C4a.bis - Piano di sistemazione in presenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C.4b.bis - Piano di sistemazione in assenza di deroga alla
distanza di rispetto dal muro di difesa a fiume (Sezioni), scale
varie;
- Tav. C5.bis - Piano di sistemazione agro-vegetazionale (Planimetria
e Sezioni) scale varie.
Altri allegati:
- proposta di schema convenzione;
- valutazione previsionale di impatto acustico - A.T.S. Srl.
L'area e' identificata al catasto terreni del Comune di Casalgrande al
foglio n. 26 mappali n. 9 - 13parte - 14 - 19 parte - 144, e confina:
- a nord con la cava denominata Curti;
- a est con l'aree del demanio appartenenti allo stesso Polo di
P.IA.E. n. 20 (zona n. 3 di PAE);
- a sud con la cava denominata Trinelli;
- a ovest con la restante proprieta' Calcestruzzi Corradini SpA e
proprieta' Maramotti Pietro.
L'area interessata dall'intervento ha una superficie pari a mq 27.304,
di cui mq 18.209 circa oggetto di escavazione in assenza di deroga,
mentre le superfici complessive (con deroghe) risultano di mq. 24.732,
per un volume massimo di materiale estraibile di mc 204.946 (mc
148.460 senza deroghe), in conformita' a quanto previsto dal P.A.E.
vigente, per una profondita' massima di 15 metri dal p.c. La richiesta
di autorizzazione in itinere, ha una durata massima di 5 anni (piu'
eventuale anno di proroga), ricomprende, nel medesimo periodo, la fase
di attivita' estrattiva e la fase di sistemazione finale.
Informazione e partecipazione
Gli elaborati prescritti per l'effettuazione della procedura di
verifica screening sono stati continuativamente depositati presso
l'Ufficio Tecnico del II Settore "Urbanistica ed edilizia privata" del
Comune, per 30 giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna avvenuta l'11/3/2009, n. 40, al
fine della libera consultazione da parte dei soggetti interessati. La
stessa pubblicazione e' stata eseguita anche all'Albo pretorio
comunale per trenta giorni consecutivi. Entro il termine della
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione non risulta
pervenuta alcuna osservazione all'autorita' competente.
Quadro di riferimento programmatico
Per quanto riguarda il quadro di riferimento programmatico, nello
studio si fa riferimento agli strumenti di pianificazione vigenti ai
diversi livelli, infraregionale, regionale, provinciale e comunale.
Dall'esame degli elaborati la cava risulta pianificata sia nel Piano
infraregionale delle attivita' estrattive, sia nello strumento
comunale costituito dal PAE vigente.
Dall'esame del PAI vigente e del PTCP di Reggio Emilia non si
riscontra vincolistica ostativa alla realizzazione della cava in
oggetto. Il PRG del Comune (approvato con DGR n. 2191 del 5/12/2000)
individua l'area come "Sottozona D.7 - Attivita' estrattive, ambiti di
completamento e riqualificazione ambientale" rimandando percio' al PAE
la disciplina delle attivita' estrattive.
Da quanto esposto si evince che il progetto e' coerente con tutti gli
strumenti di pianificazione comunali, sovracomunali e settoriali.
Si precisa che la sistemazione ambientale finale della cava "La Noce"
sara' oggetto di modifiche in relazione alle previsioni della variante
generale al PAE vigente (di prossima approvazione) in adeguamento alle
previsioni di PIAE vigente.
Richiamato:
- il parere favorevole espresso nella seduta del 17/3/2007 con proprio
atto n. 214 dalla competente Commissione tecnica infraregionale
attivita' estrattive C.T.I.A.E in merito all'esame del progetto di cui
all'oggetto (ai sensi dell'art. 14 della L.R. 17/91 s.m.i). In merito
al parere espresso dalla C.T.I.A.E., 1'Amministrazione comunale ha la
documentazione richiesta;
- il parere favorevole espresso dall'ARPA in data 25/8/2007 prot. n.
PGRE/07/10540 in merito alla valutazione procedura verifica di
screening del progetto di coltivazione e sistemazione PCS cava "La
Noce";
- il parere favorevole espresso dall'AUSL in data 27/8/2007 prot. n.
83245 in merito alla valutazione procedura verifica di screening del
progetto di coltivazione e sistemazione PCS cava "La Noce";
- il parere favorevole espresso dall'ARPA in data 25/8/2007 prot. n.
PGRE/07/10199 in merito alla previsione di' impatto acustico del
progetto di coltivazione e sistemazione P.C.S. cava "La Noce";
- il parere favorevole espresso dal tecnico istruttore e responsabile
del procedimento geom. Simona Morini in merito alla valutazione di
impatto ambientale (procedura di verifica di screening artt. 3 - 9 -
L.R. 9/99 smi).
In seguito agli elementi sopraccitati ed in seguito all'esame della
documentazione presentata in data 26/6/2007 prot. n. 11210 e alle
successive integrazioni, l'Ufficio Tecnico del Comune - II Settore
Urbanistica ed Edilizia privata ha valutato di non richiedere ai sensi
dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive
modifiche e integrazioni, la procedura di VIA di cui al Titolo III
della suddetta L.R., per il progetto di coltivazione e sistemazione
ambientale della cava di sabbia e ghiaia denominata "Stalloni" in
localita' Salvaterra.
La documentazione del presente progetto, integrata dalla ditta
Calcestruzzi Corradini SpA il 22/10/2008, prot. n. 18900 (con
particolare riferimento ai contenuti del parere n. 214 del 17/3/2008
espresso dalla Commissione Tecnica infraregionale per le attivita'
estrattive CTIAE della Provincia di Reggio Emilia), risultata
completa.
Pertanto, si esprime parere favorevole a condizione che:
- durante le fasi di coltivazione e ripristino ambientale della cava
in oggetto siano verificati gli spessori del cappellaccio, il tipo e
la provenienza dei terreni utilizzati per il ritombamento (ai sensi
del DLgs 152/06 smi);
- siano recepite le condizioni espresse dall'AUSL e ARPA (Distretto di
Scandiano) nel proprio parere espresso in data 25/8/2007 e 27/8/2007
sulla procedura di valutazione screening (L.R. 9/99 e L.R. 35/00);
- siano recepite le condizioni espresse dall'ARPA (Distretto di
Scandiano) nel proprio parere espresso 17/8/2007 prot. n.
PGRE/07/10199 in merito alla previsione di impatto acustico del piano
di sistemazione e coltivazione della cava in oggetto;
- tutti gli automezzi in uscita dalla cava dovranno essere dotati di
apposita copertura del carico;
- sia effettuata la bagnatura delle piste con cadenza oraria per il
periodo piu' secco;
- il progetto deve essere realizzato conformemente agli elaborati
presentati e nei tempi previsti;
- i risultati dei controlli analitici sulle acque dei pozzi/piezometri
siano trasmessi all'Amministrazione comunale e all'AUSL - ARPA
(Distretto di Scandiano) per i conseguenti adempimenti;
- l'attivita' dovra' essere condotta conformemente alle indicazioni
progettuali per quanto riguarda le cautele da adottarsi e le
manutenzioni da assicurarsi (in riferimento al progetto approvato).

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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