REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 novembre 2009, n. 1676

Procedura di verifica (screening), ai sensi della L.R. 9/1999: progetto di "Realizzazione di rotatoria per riorganizzare la viabilita' di accesso al casello autostradale A 14 di Faenza" della Provincia di Ravenna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
dei modesti impatti attesi, il progetto di "Realizzazione di rotatoria
per riorganizzare la viabilita' di accesso al casello autostradale A
14 di Faenza" della Provincia di Ravenna, dalla ulteriore procedura di
VIA, con le seguenti prescrizioni gia' riportate al punto 7:
 1) per minimizzare gli impatti durante le fasi di cantiere andranno
messe in atto tutte le misure di attenuazione previste dal progetto e
quindi le seguenti azioni di mitigazione di seguito riportate:
- nell'ubicazione delle aree di cantiere andranno evitate le aree a
ridosso dei canali, al fine di ridurre i pericoli di inquinamento
delle acque superficiali;
- il traffico legato alle attivita' di cantiere andra' opportunamente
progettato allo scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i
disagi al traffico locale;
- al fine di ridurre al minimo le interferenze con la viabilita'
esistente, si provvedera' a deviazioni temporanee o restringimenti
della carreggiata, evitando interruzioni di traffico;
- al fine limitare gli impatti dovuti all'attivita' dei mezzi di
cantiere andranno utilizzati macchinari rispondenti alle normative,
dotati di tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le
emissioni in atmosfera;
- dovra' essere posta particolare cura al fine di evitare il rischio
di sversamenti accidentali nel terreno e nei corsi d'acqua limitrofi;
- durante le fasi di cantiere dovranno essere raccolte le acque reflue
prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di costruzione
stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti nei corpi
acquiferi superficiali e sotterranei;
- dovra' essere garantito l'uso della rete irrigua e la funzionalita'
dei canali di scolo delle acque anche durante la fase di realizzazione
dell'opera principale e delle opere complementari; a tal fine dovra'
essere verificato nelle fasi progettuali successive, l'effetto
dell'impermeabilizzazione sul reticolo scolante e presa ogni opportuna
misura di precauzione concertando le soluzioni progettuali con il
Consorzio di Bonifica competente;
- per limitare il diffondersi delle polveri, saranno eseguite
periodiche bagnature delle piste di cantiere e di eventuali cumuli di
materiale;
- per il ripristino delle aree di cantiere andra' riutilizzato il
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in
spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne
la morte biologica;
- in sede di progetto definitivo si richiede di adottare tutti gli
accorgimenti in materia di attivita' di cantiere indicati nella
delibera di Giunta regionale 45/02 nonche' di presentare una adeguata
planimetria generale con l'ubicazione delle infrastrutture
cantieristiche, delle reti di canalizzazione per la raccolta delle
acque di cantiere e delle acque piovane, della localizzazione degli
accumuli del terreno vegetale di scotico e degli accumuli di altri
materiali necessari alla realizzazione dell'opera;
- in relazione ad un eventuale esubero terreno superficiale asportato
in fase di scavo, sara' necessario sottostare ai dettami dell'art. 186
del DLgs 152/06 modificato nel DLgs 4/08 che fornisce disposizioni
correttive ed integrative al DLgs 152/06;
- per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti
dalla movimentazione dei materiali di costruzione e dalla
movimentazione dei mezzi si ritiene necessario:
• prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei
depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per i
cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di
abitazioni;
• per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura
dei cassoni con teloni;
• gli inerti necessari alla realizzazione dell'opera andranno reperiti
da cave regolarmente autorizzate della zona sulla base di quanto
disposto nei piani per le attivita' estrattive provinciali e comunali,
privilegiando, a parita' di idoneita' dei materiali, i siti
piu'prossimi all'area di cantiere al fine di minimizzare gli impatti
legati al traffico;
• tali prescrizioni dovranno essere inserite nel capitolato lavori;
 2) in sede di progettazione dovra' essere realizzato un idoneo
progetto di inserimento ambientale dell'infrastruttura viaria
comprensivo di un progetto di rinaturalizzazione e riqualificazione
ambientale del tratto del Canale Naviglio parallelo all'intervento,
che dovra' essere approvato dall'Amministrazione comunale;
 3) al fine di orientare gli interventi di rinaturalizzazione ed
inserimento paesaggistico dell'intervento, dovra' essere predisposto
un apposito studio volto a verificare gli impatti sul paesaggio locale
in relazione alla panoramicita' dell'infrastruttura e conseguentemente
effettuata una analisi degli impatti visivi finalizzata ad un
miglioramento della situazione attuale;
 4) effettuare tutti gli interventi di rinaturalizzazione e di
inserimento paesaggistico/mitigazione mediante impianto di vegetazione
autoctona secondo le tipiche fitocenosi naturali, prevedendo in
particolare per l'ambito del corso d'acqua interessato dal passaggio
in parallelo, anche eventuali diradamenti di specie alloctone
invasive, al fine di migliorare l'ecologia dei luoghi e tamponare con
barriere di verde naturale, i disturbi ambientali potenzialmente
derivanti dalla presenza di traffico veicolare sugli habitat acquatici
ed i popolamenti idrobiologici;
 5) elaborare in sede di progetto definitivo una specifica relazione
di analisi ambientale che descriva nel dettaglio gli habitat naturali
di interesse per il contesto ripariale del Canale Naviglio ed il
contesto di pianura di riferimento, in relazione agli aspetti
vegetazionali ed alle risorse faunistiche potenziali al fine di
identificare le associazioni vegetali da utilizzare negli interventi
di inserimento ambientale;
 6) gli interventi di ripristino vegetazionale lungo il tratto
stradale dovranno inoltre rispettare le seguenti indicazioni:
- inserimento lungo il tracciato di formazioni vegetali, quali siepi
arbustive ed arboreo arbustive di essenze autoctone, disposte sia
parallelamente che perpendicolarmente (in particolare nei punti di
intersezione con fossi e canali minori) al nastro stradale, in modo da
creare collegamenti percettivi che spezzino il segno del tracciato di
progetto;
- dove possibile saranno preferite, a formazioni vegetali lineari,
formazioni a macchia di maggior entita';
- le formazioni vegetali di nuovo impianto dovranno valorizzare coni
visuali appositamente individuati per incrementare la panoramicita'
del tracciato;
- impianti vegetali a macchia naturali sia per quanto riguarda la
struttura sia per le specie utilizzate, nelle aree intercluse di
svincolo o nelle rotatorie;
- il progetto delle opere a verde dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora e
il reimpianto delle fallanze nel primo anno di manutenzione;
 7) gli esiti dello studio di impatto acustico che ai sensi di legge
dovra' essere predisposto dovranno costituire il punto cardine su cui
impostare la progettazione delle opere di mitigazione acustica da
realizzarsi lungo il tracciato;
 8) le opere di mitigazioni acustiche necessarie in base agli esiti
dello studio dovranno essere per quanto possibile di tipo
vegetazionale, con cespugli ed alberature di essenze autoctone, fermo
restando la verifica della loro efficacia ed il rispetto degli
obiettivi previsti; qualora tali forme di mitigazione non
permettessero l'ottenimento del rispetto dei limiti di zona, si
ricorrera' ad altre tipologie di protezione acustica (per quanto
possibile terrapieni rinverditi o in alternativa pannelli
fonoassorbenti in legno con elementi di verde);
 9) l'efficacia delle opere di mitigazione acustica ed il rispetto dei
limiti di legge andranno verificati mediante le opportune misure
fonometriche ad opera in esercizio, da realizzarsi a cura del
proponente e da sottoporre alla verifica del Comune di Faenza;
10) si dovra' inoltre valutare la necessita' di adottare mitigazioni
acustiche durante le fasi di cantiere al fine di consentire il
rispetto dei limiti sonori previsti dalla normativa vigente;
11) in riferimento all'impatto acustico, dovra' essere prodotta ai
sensi della DGR 673/04, la documentazione di previsione di impatto
acustico per nuove infrastrutture stradali, loro modifica o
potenziamento di cui alla Legge 447/95, articolo 8, comma 2, lettera
b) che deve contenere, oltre a quanto previsto all'articolo 1, i dati
e le informazioni previste  dall'articolo 5, ed in particolare:
- indicazione della tipologia di strada secondo le categorie
individuate dal DLgs 285/92 e successive modifiche ed integrazioni;
- descrizione del tracciato stradale, con relative quote, nonche' la
previsione dei flussi di traffico nelle ore di punta, del flusso medio
giornaliero, suddiviso per il periodo diurno e per il periodo
notturno, della composizione per le diverse categorie di mezzi
(leggeri e pesanti), specificando le relative velocita' medie;
- misure fonometriche volte a caratterizzare lo stato ante operam: i
dati devono permettere l'individuazione e caratterizzazione acustica
delle singole sorgenti sonore preesistenti all'opera;
- eventuali modifiche dei flussi di traffico e variazioni, tramite
stime previsionali, dei livelli  equivalenti di lungo termine
(LAeq,TL) per intervalli orari significativi e per i due periodi della
 giornata, indotti in corrispondenza di infrastrutture stradali gia'
in esercizio;
- individuazione in planimetria, anche con l'ausilio di rilievi
fotografici, di un numero di punti sufficienti a descrivere l'impatto
acustico dell'opera in prossimita' di potenziali ricettori: per tali 
punti devono essere forniti i dati previsionali dei livelli sonori
desumibili da opportune procedure di calcolo; (inoltre, per le
infrastrutture di valenza sovra comunale o di scorrimento, deve essere
descritta la propagazione sonora tramite curve di isolivello ad
un'altezza dal piano di campagna di quattro metri);
- le previsioni post operam devono essere riferite a scenari ad uno e
a dieci anni dopo l'entrata in esercizio dell'opera; il parametro
descrittore del rumore LAeq, potra' essere integrato da indicatori
specifici o altri descrittori utili alla caratterizzazione
dell'immissione sonora da traffico auto veicolare;
12) in sede di progetto definitivo si richiede di precisare se, in
fase di esercizio, le acque meteoriche saranno convogliate all'attuale
sistema  fognario misto oppure, in alternativa, ad un bacino
disperdente; in quest'ultimo caso dovra' essere presentata la relativa
documentazione di dettaglio;
13) la progettazione definitiva dovra' essere fatta tenendo in
considerazione i maggiori apporti al reticolo scolante derivanti dal
drenaggio della piattaforma stradale in progetto, nonche' le eventuali
condizioni di criticita' indipendenti dal progetto in esame, come
quelle derivanti da urbanizzazioni di nuova realizzazione o di
previsione; le opere in questione dovranno ottenere il parere
favorevole del competente Consorzio di Bonifica;
14) il sistema di drenaggio delle acque di piattaforma stradale dovra'
rispettare tutti i requisiti idonei a prevenire ogni possibile
inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee e
superficiali;
15) il progetto esecutivo dovra' contenere un "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali" prendendo anche in considerazione
la fitodepurazione come sistema per il miglioramento della qualita'
delle acque;
16) la realizzazione dell'impianto di illuminazione stradale dovra'
essere conforme alla L.R. 19/03 "Norme in materia di riduzione
dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico" e alle
specifiche tecniche definite nei relativi strumenti di attuazione
(Direttiva approvata con delibera di G.R. 2263/05 e Circolare
approvata con determina del Direttore generale Ambiente e Difesa del
suolo e della costa n. 14096 del 12 ottobre 2006);
17) resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle Autorita' competenti ai sensi delle
vigenti disposizioni;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di
Ravenna - Settore Lavori pubblici, al Comune di Faenza, all'ARPA -
Sezione provinciale di Ravenna, al Consorzio di Bonifica della Romagna
Occidentale;
c) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3, della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il
presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna;
d) di pubblicare il presente atto sul sito web della Regione
Emilia-Romagna.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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