REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 22 aprile 2008, n. 169

Individuazione delle strutture per le quali avviare il percorso di costituzione e riconoscimento quali Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico previsto dalla legislazione nazionale e regionale. (Proposta della Giunta regionale in data 25 febbraio 2008, n. 241)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 241 del
25 febbraio 2008, recante in oggetto "Individuazione delle strutture
per le quali avviare il percorso di costituzione e riconoscimento
quali Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico previsto
dalla legislazione nazionale e regionale";
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta dalla
Commissione assembleare referente "Politiche per la salute e politiche
sociali", giusta nota prot. n. 9096 in data 16 aprile 2008;
vista la legislazione statale in materia di Istituti di ricovero e
cura a carattere scientifico ed in particolare il DLgs 288/03 che, nel
dettare la regolamentazione sul riordino degli istituti, all'articolo
13 prevede le procedure ed i requisiti valevoli per l'istituzione ed
il riconoscimento di nuovi Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico, disponendo che essa avvenga in coerenza con gli obiettivi
della programmazione scientifica nazionale e regionale;
vista la Legge regionale dell'Emilia-Romagna 23 dicembre 2004, n. 29
(Norme generali sull'organizzazione ed il funzionamento del Servizio
Sanitario regionale) e successive modificazioni ed integrazioni, con
la quale si e' disposta la piena integrazione degli IRCCS aventi sede
nel territorio regionale nell'ambito del Servizio Sanitario
regionale;
vista la sentenza della Corte Costituzionale n. 270 del 2005 e le
modifiche apportate, a seguito di tale pronuncia, all'art. 10 della
L.R. 29/04 in riferimento alla normativa sugli Organi degli IRCCS;
considerato che con tale pronuncia della Suprema Corte e' stata
riconosciuta la possibilita' per le Regioni di individuare le
ulteriori forme organizzative nell'ambito delle quali possono essere
costituiti e disciplinati gli Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico, che devono ottenere il riconoscimento secondo quanto
disposto dalla legislazione statale;
vista la Legge regionale 19 febbraio 2008, n. 4 recante "Disciplina
degli accertamenti della disabilita' - Ulteriori misure di
semplificazione ed altre disposizioni in materia sanitaria e
sociale";
considerato in particolare che l'articolo 12 della L.R. 4/08, nel
regolamentare la promozione della costituzione di Istituti di ricovero
e cura a carattere scientifico, prevede:
- al comma 1 che la Regione individui le ulteriori sedi e strutture
che, quali parti integranti del SSR, svolgono compiti assistenziali di
alta specialita' unitamente a finalita' di ricerca, e ne promuove il
riconoscimento quali "Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico" (di seguito IRCCS) sulla base dei principi fondamentali
disposti dalla legislazione statale;
- al comma 2, che, per tali fini, la Giunta regionale propone
all'Assemblea legislativa le sedi e le strutture per le quali intende
promuovere la costituzione in IRCCS e che a seguito del pronunciamento
dell'Assemblea legislativa, le strutture interessate inoltrano domanda
di riconoscimento alla Giunta regionale che, verificato il possesso
dei requisiti ed il rispetto delle altre condizioni previste dalla
normativa vigente, ne cura l'invio al Ministero della Salute per la
procedura di riconoscimento;
- al comma 3, che le strutture individuate per la loro promozione in
Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) possono
essere costituite nelle seguenti forme e modalita':
a) attraverso la costituzione, con apposita legge regionale, di
soggetti aventi personalita' giuridica di diritto pubblico, per i
quali il Presidente della Giunta regionale provvede all'assegnazione
dei beni e delle risorse necessarie allo svolgimento delle attivita'
istituzionali;
b) attraverso la costituzione di apposite strutture interne alle
Aziende sanitarie, per le quali le Aziende sanitarie interessate
individuino specificamente la forma organizzativa, assicurandone
l'autonomia scientifica, organizzativa, contabile, provvedendo alla
destinazione dei beni, del personale e delle altre risorse necessarie
allo svolgimento delle attivita' istituzionali e disciplinandone le
modalita' di finanziamento e di vigilanza, dettando le regole valevoli
per gli Organi di tali tipologie di strutture;
- al comma 4, che limitatamente all'Istituto Scientifico Romagnolo per
lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) di Meldola (Forli'-Cesena), la
promozione della costituzione in IRCCS puo' avvenire attraverso una
delle forme giuridiche di diritto privato disciplinate dal Codice
civile, che deve ottenere il riconoscimento della personalita'
giuridica, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, spettando
alla Giunta regionale autorizzare la partecipazione delle Aziende
sanitarie, il trasferimento dei beni necessari ed individuare altresi'
gli elementi di garanzia a salvaguardia del ruolo pubblico detenuto
dall'Istituto;
dato atto che il medesimo art. 12 della L.R. 4/08 prevede che i
soggetti individuati ai fini della promozione della costituzione in
Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico debbono svolgere
la loro attivita' assistenziale e di ricerca nell'ambito degli
indirizzi e della programmazione regionale e concorrono alla
realizzazione dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza,
secondo il ruolo attribuito dalla legislazione vigente agli IRCCS;
vista la proposta della Giunta regionale (n. 1448 dell'1 ottobre 2007,
iscritta all'ordine del giorno generale dell'Assemblea legislativa con
il numero 2961) di Piano sanitario e sociale dell'Emilia-Romagna che
prevede nella sua Parte V, le linee fondamentali di sviluppo degli
strumenti e delle infrastrutture in ambito sanitario individuando
presupposti, obiettivi ed azioni delle strategie di ricerca ed
innovazione del Servizio Sanitario regionale;
considerato pertanto che la Giunta regionale, nel rispetto delle
procedure e delle condizioni disciplinate dall'art. 12 della nuova
legge regionale ed in coerenza con le previsioni della programmazione
sanitaria regionale, intende proporre per la promozione della
costituzione in Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico le
seguenti strutture:
- il Polo delle scienze neurologiche operante presso l'Azienda USL di
Bologna;
- l'Azienda Ospedaliera "Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia"
come Istituto in Tecnologie avanzate e Modelli assistenziali in
Oncologia;
- l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori
(IRST) di Meldola (FC);
dato atto che, a seguito della proposta della Giunta regionale e del
pronunciamento definitivo dell'Assemblea legislativa, le strutture
interessate presenteranno domanda di riconoscimento quali Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico allegando ad essa uno
specifico programma di ricerca e la dimostrazione dei requisiti
previsti dall'art. 13 del DLgs 288/03 e che la Giunta, verificato il
possesso dei requisiti ed il rispetto delle altre condizioni previste
dalla normativa vigente, ne curera' l'invio al Ministero della Salute
per la procedura di riconoscimento;
considerato in particolare che per quanto attiene all'Istituto
Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) di
Meldola (Forli'-Cesena), la domanda di riconoscimento quale IRCCS
dovra' essere preceduta dal provvedimento di conversione in regime
ordinario della sperimentazione in essere e dalla previa verifica
dell'avvenuto recepimento delle garanzie poste a salvaguardia del
ruolo pubblico detenuto dall'Istituto in coerenza con l'apposito
protocollo d'intesa stipulato tra la Regione, i soci pubblici e
privati dell'IRST e le Organizzazioni sindacali interessate;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
- di approvare, ai fini ed ai sensi di quanto previsto dall'art. 12,
commi 1 e 2, della L.R. 4/08, la proposta di individuazione delle
strutture per le quali avviare il percorso di costituzione e
riconoscimento quali Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico previsto dalla legislazione nazionale e regionale:
- di specificare che le sedi e le strutture di cui al precedente punto
sono quelle di seguito individuate:
- il Polo delle scienze neurologiche operante presso l'Azienda USL di
Bologna;
- l'Azienda Ospedaliera "Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia"
come Istituto in Tecnologie avanzate e Modelli assistenziali in
Oncologia;
- l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori
(IRST) di Meldola (FC);
- di dare atto che le forme organizzative delle suddette strutture e
le motivazioni tecnico-scientifiche per le quali viene promossa la
loro costituzione in Istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico sono indicate nell'allegato 1 alla presente deliberazione,
che ne costituisce parte integrante e sostanziale;
- di dare atto che a seguito dell'approvazione da parte di questa
Assemblea legislativa del presente provvedimento, le strutture
interessate potranno inoltrare alla Giunta regionale la domanda di
riconoscimento allegando ad essa uno specifico programma di ricerca e
la dimostrazione dei requisiti previsti dall'art. 13 del DLgs 288/03 e
che la Giunta, verificato il possesso dei requisiti ed il rispetto
delle altre condizioni previste dalla normativa vigente, ne curera'
l'invio al Ministero della Salute per la procedura di riconoscimento,
fatta salva, per quanto attiene all'Istituto Scientifico Romagnolo per
lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) di Meldola (Forli'-Cesena),
l'osservanza delle ulteriori condizioni di cui al comma 4
dell'articolo 12 della L.R. 4/08;
- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO 1
La Regione Emilia-Romagna ha da tempo individuato il tema della
ricerca come strategico per garantire ai propri servizi sanitari un
costante flusso di innovazione e la dinamicita' necessaria per
rispondere compiutamente alle esigenze dei cittadini e degli stessi
operatori. Specifiche iniziative sono state intraprese in questi
ultimi anni, anche in collaborazione con il sistema delle Universita'
regionali per aumentare la capacita', del sistema nel suo insieme, e
delle singole Aziende sanitarie, di condurre iniziative di ricerca su
temi rilevanti per lo sviluppo dei servizi.
In questo contesto, la proposta del nuovo Piano sociale e sanitario
regionale, al fine di rafforzare ulteriormente la capacita' del
Servizio Sanitario regionale di sviluppare ricerca innovativa, pone la
necessita' di un ampliamento della rete regionale degli Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS).
In particolare, si tratta di individuare nell'ambito delle Aziende
sanitarie della Regione, quei contesti che nell'ambito della ricerca
clinica ed organizzativa hanno maturato competenze specifiche ed
acquisito il ruolo di punti di riferimento a livello regionale e
sovra-regionale.  Infatti, alcune strutture ospedaliere e territoriali
hanno acquisito funzioni di alta qualificazione non soltanto per
quanto riguarda le attivita' assistenziali, ma anche relativamente a
quelle di ricerca e formazione e sono ampiamente integrate nel sistema
della ricerca nazionale ed internazionale. Questi contesti possono
quindi essere individuati sulla base di alcune qualificanti
caratteristiche, quali: intensita' e rilevanza delle attivita' di
ricerca e formazione gia' presente e potenzialita' per il loro
ulteriore sviluppo; disponibilita' di risorse strutturali ed
infrastrutturali finalizzate alla ricerca ed alla formazione, incluse
comprovate competenze professionali; partecipazione a network di
ricerca regionali/nazionali/internazionali.
Inoltre, in sintonia con i contenuti della proposta di Piano sociale e
sanitario regionale, l'individuazione di nuovi centri regionali
candidabili ad acquisire lo status di IRCCS si accompagna ad una
concezione innovativa del loro ruolo nel contesto del Servizio
Sanitario regionale. Infatti, la moderna ricerca in ambito sanitario,
per rispondere efficacemente alle esigenze dei servizi e dei
cittadini, deve essere necessariamente sviluppata in contesti
multidisciplinari e multiprofessionali. Il concetto di
"traslazionalita'" rappresenta appunto la necessita' di garantire
continuita' e coerenza tra le diverse fasi che caratterizzano lo
sviluppo di una innovazione, dalla sua ideazione alla sua applicazione
clinica, attraverso contesti relazionali che mettano in costante
comunicazione le competenze e professionalita' coinvolte.
Conseguentemente a queste considerazioni, una delle caratteristiche
delle strutture ospedaliere e territoriali con funzioni di alta
qualificazione nell'ambito della ricerca dovrebbe essere
rappresentata, oltre che dalle "intrinseche" proprie specifiche
competenze, anche dalla capacita' di sviluppare e consolidare
relazioni collaborative organiche e non occasionali, sia tra loro, sia
con ambiti assistenziali piu' ampi, ivi compresi quelli territoriali. 
In questo contesto, i centri di eccellenza per la ricerca hanno modo
di agire quali nodi di riferimento all'interno di una rete,
esercitando appieno la loro funzione propulsiva, sul piano culturale
ed operativo, sull'insieme del sistema sanitario regionale.
A partire da queste premesse e tenuto conto di quanto disposto dalla
normativa statale (DLgs 288/03), questa Regione intende avviare l'iter
per il riconoscimento di tre strutture attualmente operanti
nell'ambito del Servizio Sanitario regionale quali Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico.
Si tratta dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura
dei Tumori (IRST), con sede a Meldola (Forli'), del Polo delle Scienze
Neurologiche operante presso l'Azienda USL di Bologna e dell'Istituto
di Tecnologie avanzate e Modelli assistenziali in Oncologia presso
l'Azienda ospedaliera "Arcispedale S. Maria Nuova" di Reggio Emilia.
Tali strutture perseguono infatti da tempo finalita' di ricerca,
clinica e traslazionale, unitamente a prestazioni di ricovero e cura
ad alta specialita' e presentano i requisiti che ne consentono il
riconoscimento del carattere scientifico, nel rispetto delle
indicazioni contenute negli artt. 13 e 14 del DLgs 288/03.
Diverse, invece, ne sono le forme giuridiche e le modalita' di
costituzione che per esse sono state prospettate e approfondite, anche
relativamente ai loro profili istituzionali e della loro coerenza con
la normativa vigente.
1) Il progetto di costituzione dell'IRCCS dell'IRST di Meldola
Alla fine degli anni '70 - con l'avvento di una riforma sanitaria che
non prevedeva ne' spazi ne' competenze per attivita' di ricerca -
nacque nella nostra regione l'idea di dar vita in campo oncologico ad
una istituzione finalizzata a suscitare e promuovere interventi in
settori non sufficientemente coperti dal Servizio Sanitario nazionale,
se non del tutto trascurati, quali appunto la ricerca.
Nel 1979 sorse su questi presupposti l'Istituto Oncologico Romagnolo,
cooperativa a carattere popolare, che ponendosi e operando a fianco
della struttura pubblica ne integrava le attivita' nei settori privi
di interventi specifici: epidemiologia, prevenzione primaria, ricerca
clinica e ambientale, informazione medica e assistenza domiciliare a
malati neoplastici. Oggi, a quasi trenta anni dalla sua costituzione,
l'Istituto Oncologico Romagnolo e' protagonista di una diffusione
capillare che investe i territori delle province di Forli'-Cesena,
Ravenna e Rimini, perseguendo l'idea che in Oncologia l'assistenza
clinica e la ricerca non possono procedere disgiuntamente l'una
dall'altra.
In questo contesto nacque il progetto di "Costituzione dell'Istituto
Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori" (IRST) che
si inseri' nel programma di riorganizzazione e riqualificazione degli
interventi di assistenza, ricovero e cura delle malattie oncologiche
per il bacino della Romagna, e di promozione della ricerca di base e
clinica, facendo riferimento alla normativa che sostiene le
sperimentazioni gestionali inaugurata nel 1992 con il decreto
legislativo 502/92, e approdata, attraverso varie modifiche, al
decreto legislativo 229/99 "Norme per la razionalizzazione del
Servizio Sanitario nazionale".
La sperimentazione gestionale venne approvata dalla Conferenza
Stato-Regioni nel febbraio 2000, seguita dalla autorizzazione della
Regione Emilia-Romagna alla costituzione dell'IRST.
Attualmente, l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura
dei Tumori di Meldola e' una societa' a responsabilita' limitata
dotata di propria personalita' giuridica alla quale partecipano le
quattro Aziende Usl del territorio romagnolo (con l'Azienda USL di
Forli' che funge da capofila) e dei soggetti privati non profit:
quattro fondazioni bancarie e l'Istituto Oncologico Romagnolo.
Una tale forma giuridica, di diritto privato ma con condizioni di
operativita' e di governance, stabilite nello statuto e nei patti
parasociali, che ne assicurino una funzione pubblica, e' pacificamente
ammessa dall'art. 13 del DLgs 288/03 per il riconoscimento in IRCCS.
L'IRST Srl, il cui avvio e' stato autorizzato dalla Regione
Emilia-Romagna nel 2000, si trova al momento in corso di
sperimentazione secondo il regime di cui all'art. 9-bis del DLgs
502/92 e successive modificazioni.
A fronte dell'attivazione del percorso di costituzione in IRCCS, la
Regione provvedera' alla conversione in regime ordinario della
sperimentazione e provvedera' alla sua configurazione organizzativa e
gestionale in senso coerente con quanto disposto dalla normativa
statale e regionale in materia di Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico.
La legge recentemente approvata prevede che la Giunta regionale
autorizzi la partecipazione delle Aziende sanitarie ed il
trasferimento dei beni necessari all'Istituto Scientifico Romagnolo
per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) individuando altresi' gli
elementi di garanzia a salvaguardia del ruolo pubblico detenuto
dall'Istituto. Lo statuto dell'IRST deve disciplinare l'assetto
dell'ente in analogia a quanto previsto dall'articolo 10, comma 2
della Legge regionale n. 29 del 2004 e successive modificazioni,
prevedendo, comunque, nella composizione degli Organi, rappresentanti
del Ministero della salute e delle Regioni.
La Giunta regionale ha peraltro provveduto all'individuazione, in
accordo con i soggetti partecipanti e coinvolti nel funzionamento
dell'IRST, alla stipulazione di un protocollo d'intesa volto a
delineare le condizioni di garanzia a salvaguardia del ruolo pubblico
detenuto dall'Istituto.
Al momento della sua nascita ufficiale, l'IRST puo' gia' vantare
competenze, expertise e produzione scientifica contribuita dai
professionisti appartenenti alle Istituzioni socie nell'IRST.
In particolare, la organizzazione a network dell'IRST rappresenta la
diretta e logica prosecuzione dell'esperienza portata avanti negli
anni dall'Istituto Oncologico Romagnolo, dalle oncologie della Romagna
e dai loro professionisti, le cui progettualita' e produttivita'
scientifica risultano trasferite senza soluzione di continuita'
all'IRST.
L'attivita' scientifica dello IOR e delle Oncologie della Romagna e
quindi dell'IRST dal 2000 al 2007 si e' concretizzata in oltre 130
progetti di ricerca di tipo epidemiologico, biologico e clinico
(oncologia medica, radioterapia, cure palliative). I risultati emersi
sono stati resi noti in 434 articoli scientifici pubblicati su riviste
internazionali con un impact factor totale grezzo di 1374,10.
Sono attive collaborazioni tra l'IRST e le Universita' degli studi di
Bologna, Ferrara e Modena - Reggio Emilia per la formazione
specialistica. L'Istituto, inoltre, e' subentrato allo IOR e alla
Divisione di Oncologia dell'AUSL di Forli' nelle collaborazioni con il
CNR, ISS, MIUR, Ministero della Salute e numerose istituzioni italiane
ed estere.
In continuita' con le capacita' di attrazione di fondi dedicati alla
ricerca da parte dello IOR e delle Oncologie della Romagna socie
nell'IRST, nell'anno 2007 l'IRST ha attratto finanziamenti per la
ricerca per un totale di circa Euro 1.500.000,00.
Come convenuto dalle Direzioni generali delle Aziende USL di AVR e
dalle conferenze socio sanitarie e territoriali delle 3 Province
(Forli'-Cesena, Rimini e Ravenna), l'IRST rappresenta a tutti gli
effetti una struttura totalmente integrata dal punto di vista
organizzativo nel Sistema Sanitario regionale; e' quindi nodo della
rete oncologica della area Vasta Romagna, struttura Hub per alcune
attivita' di eccellenza, e Spoke per altre attivita' che questo
assolve di concerto e per conto delle AUSL dell'Area Vasta.
Nella veste di Hub assolve ad attivita' di governo della ricerca
oncologica e delle sperimentazioni che possono essere realizzate
presso l'IRST se necessitano di particolari requisiti strutturali,
tecnologici ed organizzativi (es. Fase I) o svolgersi presso ogni
struttura spoke nel caso, per esempio, di studi di fase II e III.
In questo senso, la mission dell'IRST consiste nella assunzione di un
ruolo di leadership all'interno della rete/sistema integrato di cure,
che promuove ed orienta i diversi filoni di ricerca e offre ai
pazienti un continuum assistenziale di eccellenza.
Il razionale culturale che supporta il progetto innovativo si realizza
in un "Centro Tumori" organicamente inserito in un network di
collaborazioni, invece che in un singolo istituto.
In data 20 febbraio 2007 l'attivita' dell'U.O. di Oncologia della AUSL
di Forli' e' stata affidata all'IRST attraverso la formula
dell'affitto di ramo di Azienda.
Il 22 settembre 2007, con la partecipazione del Presidente del
Consiglio, del Ministro della Salute, del Presidente della Regione
Emilia-Romagna e dell'Assessore alle Politiche per la salute, si e'
tenuta l'inaugurazione della struttura sede dell'IRST a Meldola. Il
trasferimento di tutte le attivita' IRST che fino a quel momento si
erano svolte preso altre sedi ha consentito l'inizio della piena
operativita' dell'Istituto presso la nuova struttura che ospita al suo
interno i laboratori di bioscienze l'unita' operativa di radioterapia
con un acceleratore lineare ed una Tomoterapia, l'unita' operativa di
medicina radio metabolica (6 posti letto) con, nel prossimo futuro,
annessa radio-farmacia, oltre che una unita' di diagnostica per
immagini, il reparto di degenza in Oncologia medica (30 posti letto),
l'unita' operativa di Immunologia oncologica, l'unita' operativa di
Biostatistica e trials clinici, il Registro Tumori della Romagna
nonche' gli uffici direzionali e di staff dell'intero IRST.
Il Day Hospital Oncologico e' costituito da:
- 6 posti letto presso l'IRST
- 10 posti letto presso l'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forli'.
La Direzione scientifica IRST provvede inoltre al coordinamento del
Day Hospital Oncologico dell'Ospedale Bufalini di Cesena.
I programmi di ricerca biologica consentono all'IRST di apportare
innovazioni nella pratica clinica e di acquisire credito presso la
comunita' scientifica internazionale.
I laboratori di ricerca, che occupano un'area molto estesa all'interno
dell'istituto, si focalizzano su ricerche di base e traslazionali,
sulla caratterizzazione biofunzionale dei diversi tipi di tumore per
la valutazione del rischio di ripresa di malattia e sulla
responsivita' ai trattamenti, con l'obiettivo di proporre ai pazienti
un approccio terapeutico personalizzato.
L'IRST e' fortemente impegnato nella Ricerca Epidemiologica e nella
ricerca Clinica, nei settori della Oncologia medica, della Medicina
radioterapica e radiometabolica, trattamenti innovativi,
Immunoterapia, vaccini anticancro, terapia genica e Osteoncologia.
Infatti, sono stati trasferiti all'IRST, in un'ottica di totale
condivisione, tutto il know how, l'expertise, la produzione
scientifica e l'eccellente attivita' assistenziale prodotta in questi
anni dai due maggiori storici attori di questo processo: la AUSL di
Forli' e lo IOR.
All'interno del Dipartimento interaziendale di Oncologia dell'AUSL di
Forli', l'IRST interagisce in maniera coordinata con l'U.O. di
Prevenzione oncologica e con l'U.O. di Cure Palliative fornendo alla
comunita' una ampia gamma di servizi che spaziano dalla prevenzione
primaria all'assistenza dei malati in fase avanzata di malattia e
quindi un percorso terapeutico completo.
Dal punto di vista dell'assetto societario e della solidita'
patrimoniale si evidenzia che attualmente l'IRST Srl e' dotato di un
capitale sociale di Euro 15.170.700, di cui Euro 8,081 ML di parte
pubblica (partecipazione 53,27%) e Euro 7,089 ML di parte privata
(46,73%). Dal piano investimenti, definito con il supporto del
Servizio Ingegneria clinica dell'AUSL di Forli', risulta un ammontare
complessivo d'investimenti di circa 35 ML di Euro, di cui Euro 20 ML
relativi alle spese affrontate per la ristrutturazione e l'ampliamento
della struttura di Meldola, circa Euro 13 ML di attrezzature sanitarie
ed i rimanenti relativi alle spese previste per i mobili/piccole
attrezzature e l'informatizzazione. Si e' stimata inoltre la
sostenibilita' economico-finanziaria del progetto IRST, che e' stata
rappresentata nel documento di programmazione economica relativo al
periodo (con l'Azienda USL di Forli' che funge da capofila).
Per le strutture di Bologna e di Reggio Emilia, invece e' intenzione
della Regione richiederne il riconoscimento come IRCCS mantenendo
dette strutture all'interno delle Aziende sanitarie di riferimento e
senza cioe' procedere ad uno scorporo dei presidi interessati.
Tale ipotesi e' compatibile con la normativa vigente, come peraltro
puntualmente osservato dall'approfondimento tecnico-giuridico condotto
congiuntamente dalla Regione Emilia-Romagna, e dai Responsabili delle
ASL interessate conclusosi con un autorevole parere legale
pro-veritate elaborato dal prof. Sorrentino di Roma. Tale parere ben
motiva che la costituzione degli IRCCS possa avvenire anche senza
effettuare una "separazione istituzionale" delle strutture interessate
dalle Aziende, potendo il riconoscimento ben essere conferito ad una
"entita' complessa", purche' dotata di personalita' giuridica, con
riferimento ad una sola delle attivita' che al suo interno si svolgano
e che presentino, ovviamente, i requisiti di eccellenza.
Questo vantaggioso ed innovativo percorso istituzionale, che fa leva
sulle competenze normative ed organizzative riconosciute alle Regioni
in materia (Corte Costituzionale, sent. 270/2005), e' stato presentato
ai referenti del Ministero della Salute per la ricerca ed e' ora
regolamentato nella lettera b) del comma 3 della legge regionale
recentemente approvata.
La legge prevede infatti che la promozione del riconoscimento di
strutture sanitarie pubbliche in IRCCS possa avvenire attraverso la
costituzione di apposite strutture interne alle Aziende sanitarie, per
le quali le Aziende sanitarie interessate individuino specificamente
la forma organizzativa, assicurandone l'autonomia scientifica,
organizzativa, contabile, provvedendo alla destinazione dei beni, del
personale e delle altre risorse necessarie allo svolgimento delle
attivita' istituzionali e disciplinandone le modalita' di
finanziamento e di vigilanza. Le strutture cosi' costituite devono
dotarsi di un Consiglio di indirizzo e verifica e di un Direttore
scientifico, secondo quanto disposto dall'articolo 10 della Legge
regionale n. 29 del 2004, e successive modificazioni. Gli atti
aziendali delle Aziende sanitarie interessate devono individuare le
sedi di svolgimento delle attivita' e disciplinare le competenze
attribuite agli organi dell'Azienda in ordine al funzionamento delle
strutture costituite ai fini del riconoscimento in IRCCS, prevedendo
altresi' le specifiche funzioni di responsabilita' sanitaria ed
amministrativa preposte, rispettivamente, all'esercizio delle funzioni
igienico-organizzative ed al coordinamento amministrativo delle
attivita' nelle strutture medesime. Nelle Aziende sanitarie presso le
quali insistono strutture riconosciute in IRCCS, il Collegio sindacale
e' composto da tre membri, di cui uno designato dalla Regione, con
funzioni di Presidente, uno designato dalla competente Conferenza
territoriale sociale e sanitaria ed uno designato dal Ministero della
Salute.
2) Il progetto di costituzione dell'IRCCS del Polo di Scienze
Neurologiche di Bologna
Le Scienze neurologiche hanno a Bologna una lunga tradizione di
eccellenza assistenziale e scientifica.
L'attuale Clinica Neurologica dell'Universita' fu stabilita nel 1930
come ospedale neurologico e psichiatrico, con la denominazione di
"Istituto di Malattie Nervose e Mentali". Negli anni '70 l'assistenza
medica ai malati neurologici e psichiatrici viene divisa, e la Clinica
e' dedicata esclusivamente alle patologie neurologiche, rimanendo
l'unico presidio neurologico dell'area bolognese fino agli anni '90,
quando l'assistenza medica in neurologia e' riorganizzata e sono
create nuove Unita' di Neurologia anche nei principali ospedali
cittadini (Ospedale Maggiore, Ospedale Bellaria, Policlinico S.
Orsola).
Presso l'Ospedale Bellaria erano svolte dagli anni '60 importanti
attivita' di Neurochirurgia e di Neuroradiologia, con la creazione di
due scuole di valore nazionale.
Presso l'Ospedale Maggiore l'attivita' di neurologia era indirizzata
al trattamento delle patologie neurologiche acute e cerebro-vascolari,
e la parte neurochirurgica indirizzata all'intervento sul trauma.
Alla fine degli anni '90 la situazione delle strutture dedicate alle
scienze neurologiche nell'area bolognese era quindi quella di diverse
realta' di alta qualificazione professionale e valore scientifico, ma
che avevano nella frammentazione un limite oggettivo.
Da alcuni anni, e' stato realizzato un percorso di integrazione
funzionale e fisica di queste strutture, in cui sono coinvolte la
Regione Emilia-Romagna, l'AUSL Bologna e l'Universita' di Bologna,
percorso che ha gia' compiuto importanti passi con il trasferimento
della gestione sanitaria della Clinica Neurologica dell'Universita' da
un Consorzio ad hoc alla AUSL di Bologna, e la progettazione di un
Polo delle Scienze Neurologiche. Il Progetto prevede tra l'altro la
costruzione, quale nuova sede principale del Polo, di un edificio di
25.000 mq collocato presso l'Ospedale Bellaria il cui completamento e'
previsto per il 2008-09.
L'attuale progetto di costituzione di un IRCCS di Scienze neurologiche
coinvolge diverse Unita' Operative dell'AUSL Bologna, attualmente
collocate su di una superficie complessiva di circa 22.500 mq
(Ospedale Bellaria, 9.000 mq; Clinica Neurologica, 10.000 mq; Ospedale
Maggiore, circa 2.500 mq e coinvolge circa 500 operatori altamente
qualificati).
Nel corso degli anni queste strutture hanno sviluppato punti di
eccellenza in campo assistenziale e di ricerca nell'ambito
principalmente delle patologie neurodegenerative e dei disordini del
movimento, delle patologie cerebrovascolari, delle patologie
neuromuscolari, delle patologie del sistema nervoso autonomo e del
dolore cefalico, delle patologie del sonno e dei ritmi biologici,
delle epilessie, in ambito neurochirurgico e neurooncologico.
Queste strutture aggregate presentano una produzione assistenziale ed
una produzione scientifica comparabili a quelle di un medio IRCCS
nazionale per dimensione e qualita': circa 5.000 ricoveri per anno,
capacita' di attrazione di pazienti fuori provincia che varia dal 15
al 75% per le singole unita' operative (esclusa Stroke Unit); circa
70-75 pubblicazioni/anno censite dal Science Citation Index nel
triennio 2003-2005, con un Impact Factor (criterio di valutazione
della qualita' delle pubblicazioni) normalizzato di circa 240-280
punti/anno; capacita' di attrarre fondi per la ricerca da istituzioni
pubbliche (Regione Emilia-Romagna, Ministero della Salute, Ministero
del'Universita' e Ricerca, Unione Europea) e private (Telethon e altre
Fondazioni) pari a circa 1.500.000 Euro/anno.
La domanda di costituzione di un nuovo IRCCS nell'ambito delle scienze
neurologiche ha aspetti innovativi, potenzialita' di sviluppo future e
ricadute in termini di miglioramento della ricerca e dell'assistenza
sanitaria.
I punti qualificanti di questo progetto sono:
1) collocazione della Neurologia delle urgenze e dello stroke in modo
unitario e coerente con le specifiche funzioni di hub regionali gia'
identificate (Ospedale Maggiore).
2) Creazione di un modello di istituto basato su Centri di riferimento
per la diagnosi e le terapie di singole (o gruppi di) patologie,
dotati di tutte le competenze e le dotazioni specifiche necessarie
(cliniche, neurofisiologiche, neurobiologiche e strumentali),
collegati con i presidi territoriali bolognesi e con gli altri presidi
neurologici ospedalieri della regione. Il modello coniuga
l'organizzazione gestionale con l'organizzazione funzionale in rete
con lo scopo di inserire su di un'attivita' assistenziale e di ricerca
gia' consolidata una ricerca sanitaria neuroepidemiologica allargata,
diretta al miglioramento della continuita' terapeutica e della
qualita' dell'assistenza neurologica.
3) Identificazione di un modello edilizio innovativo, che riunisce in
un unico edificio le attivita' neurologiche, neurochirurgiche e
neuroradiologiche ad alta complessita' assistenziale sia per l'eta'
adulta che pediatrica, con spazi dedicati alla didattica ed alla
ricerca (nuovo edificio Ospedale Bellaria).
3) Il progetto di costituzione dell'IRCCS presso l'Azienda ospedaliera
"Arcispedale S.Maria Nuova di Reggio Emilia" per le Tecnologie
avanzate e Modelli assistenziali in Oncologia
L'Arcispedale S. Maria Nuova e' stato costituito come Azienda
Ospedaliera con deliberazione della Giunta regionale n. 6317 del
1994.
Con i suoi 900 posti letto (ordinari + day hospital), e'
l'ospedale di riferimento per il Distretto di Reggio Emilia (ca.
210.000 residenti) e, per numerose discipline specialistiche, l'unico
riferimento ospedaliero provinciale (oltre 500.000 residenti). Con
essi, concorre alla dotazione complessiva provinciale di circa 3,5
posti letto per mille abitanti, comprensiva delle dotazioni degli
ospedali privati accreditati. Un dato, quest'ultimo, fra i piu'
contenuti a livello nazionale, riscontro oggettivo di una rete
"ospedale-territorio" efficiente ed attenta alla scelta dei setting
assistenziali piu' appropriati.
Effettua oltre 32.000 ricoveri all'anno in regime di degenza ordinaria
e 15.000 in day hospital, con un indice di dipendenza della struttura
dalla popolazione vicino all'85%, e piu' di 3.000.000 di prestazioni
ambulatoriali.
Dispone di una dotazione tecnologica il cui valore si attesta a 65.000
Euro circa a posto letto, con un'eta' media di 7 anni. Fra le
tecnologie gia' installate (o in procinto di esserlo), rilevante e'
l'apporto di quelle finalizzate alla diagnosi e trattamento delle
patologie oncologiche e cardio-cerebrovascolari: 4 acceleratori
lineari (di cui 1 Tomotherapy e 1 acceleratore portatile per sala
operatoria), 2 angiografi digitali, 1 ciclotrone, 1 CT PET, 2 SPECT:
queste tecnologie, nell'ambito oncologico, vengono coadiuvate da
apparecchiature di diagnostica per immagini (3 RM, di cui 2 ad alto
campo ed 1 settoriale), 4 TC multislice (di cui 1 a 64 strati), 1 PACS
a valenza provinciale e da laboratori specialistici in grado di
effettuare anche determinazioni di elevato impegno a livello
molecolare e genomico.
Nell'ambito chirurgico, le diverse discipline offrono risposte a
pazienti con neoplasie ematologiche, cranio-encefaliche, della testa e
del collo, toraco-polmonari, addominali, degli apparati uro-genitali
maschile e femminile.
Ai professionisti dell'Azienda Ospedaliera e' affidata la
responsabilita' scientifica e/o il coordinamento degli screening
provinciali dei tumori del colon retto, della mammella e del collo
dell'utero, che registrano adesioni fra le piu' alte a livello
regionale. Sempre a valori ai vertici nazionali e' il dato di
sopravvivenza registrato nella popolazione nell'ambito dei tumori del
colon retto e della mammella.
Pur privi del contributo che la componente universitaria e' in grado
di apportare allo sviluppo di progetti di ricerca, dal 2002 al 2006 i
professionisti del S. Maria Nuova hanno partecipato o coordinato 455
fra studi e sperimentazioni autorizzati dal Comitato etico (di cui 301
di carattere sperimentale), con un impegno economico (fonte ISTAT)
superiore ai 10 milioni di Euro.
La prospettiva di costituire, nell'ambito dell'Azienda Ospedaliera
Arcispedale S. Maria Nuova, un IRCCS in "Tecnologie avanzate e modelli
assistenziali in oncologia", trae spunto dall'evoluzione che esso ha
avuto negli ultimi anni, non solo nel rafforzamento delle sue
prerogative gestionali ed organizzative, tipiche di Azienda Sanitaria
pubblica (efficacia, efficienza, appropriatezza, qualita' ed equa
accessibilita' delle prestazioni), ma anche dall'avvio e dallo
sviluppo di attivita' di ricerca, in particolare per quanto attiene
all'attenzione posta allo sviluppo tecnologico (laddove per tecnologia
si intendano indifferentemente apparecchiature, farmaci, devices,
modelli organizzativi) ed all'innovazione.
Un'innovazione coerente con il suo intrinseco significato (nuova
configurazione di comportamenti, tecniche o risorse ed il
miglioramento del modo con cui prodotti o servizi raggiungono
obiettivi desiderati) e che, attraverso una relazione stabile ed
efficace fra coloro che formano la "catena della conoscenza
(ricercatori, policy makers, industria, decisori, clinici e
pazienti)", si e' focalizzata sull'acquisizione e sull'introduzione di
tecnologie e pratiche assistenziali di provata efficacia, di elevato
gradimento da parte dell'utenza e di eccellente livello qualitativo.
L'assistenza al paziente oncologico, in particolare, sta attraversando
una fase di profonda trasformazione. Si assiste alla messa a punto di
terapie integrate che richiedono tecnologie evolute e specifiche
competenze multidisciplinari ed interprofessionali in grado di
sviluppare contemporaneamente forti legami con i team professionali
territoriali (debitamente organizzati e preparati), per quelle fasi
(es. follow up) e quei livelli di assistenza che hanno maggiore
garanzia di appropriatezza ed accettabilita' per il paziente ed i suoi
familiari nel contesto delle cure primarie.
L'ipotesi di costituire, nell'ambito dell'Arcispedale S. Maria Nuova
di Reggio Emilia, un IRCCS che, nell'identificazione della disciplina,
richiami anche il forte impegno ed i risultati raggiunti nello
sviluppo delle tecnologie evolute e dell'assistenza al paziente
oncologico nella sua dimensione ospedaliera e territoriale, oltre a
rappresentare un'ulteriore opportunita' di crescita per l'ospedale,
costituisce il riflesso di quanto operato in questi anni per
qualificare l'offerta e migliorare complessivamente i percorsi
diagnostico terapeutici ed i modelli organizzativi. Da un lato,
infatti, l'ospedale si e' caratterizzato per competenze rilevanti nel
campo della diagnostica avanzata e per capacita' di integrazione in
rete con altre strutture specialistiche sia in Emilia-Romagna sia in
altre regioni e, dall'altro, ha operato su tutto l'ambito territoriale
in collaborazione con l'Azienda USL di Reggio Emilia, per consolidare
le esperienze ed innovare i modelli assistenziali rivolti al paziente
oncologico, trasferendo a questo livello le innovazioni cliniche ed
assistenziali elaborate dalle sue attivita' di ricerca e sviluppando
nuove linee di ricerca originali.
Nel quadro delle proprie autonome elaborazioni delle linee di ricerca,
l'IRCCS ASMN consolidera' le collaborazioni con prestigiose realta'
nazionali ed internazionali. Nel contesto del Servizio Sanitario
regionale, l'IRCCS ASMN contribuira' alla rete oncologica regionale
attraverso le relazioni con gli altri centri che rappresentano i nodi
di eccellenza della rete, consolidando in particolare le potenzialita'
di ricerca e sviluppo presenti in Area Vasta Emilia-Nord a partire
dalla collaborazione strategica con la Facolta' di Medicina e
Chirurgia dell'Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia e
l'Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena (in particolare con il
Dipartimento integrato Onco-Ematologico).
Sono noti alcuni primati raggiunti dal S. Maria Nuova nell'ambito
delle tecnologie evolute a supporto dei percorsi
diagnostico-terapeutici (non solo di diagnostica per immagini, di
radioterapia o di terapia radiometabolica, ma anche di strumenti ed
applicativi informatici utili ad una presa in carico e ad una gestione
dei casi sempre piu' adeguata ad obiettivi di diffusa accessibilita'
alle prestazioni, di appropriatezza e di riduzione/contenimento del
rischio): l'Ospedale, infatti, insiste su un territorio che
rappresenta la proiezione e la prosecuzione naturale del Dipartimento
Onco-Ematologico, nel cui contesto si sviluppa un modello
assistenziale orientato ad una forte integrazione fra le Aziende e che
oggi richiede che vengano messi a punto studi e ricerche atti a
misurare la efficacia dei setting assistenziali territoriali, anche in
termini di outcome complessivi.
Anche in questa prospettiva, oltre ai progetti di ricerca gia' in
essere (finalizzata ministeriale, Regione-Universita', bandi AIFA, . .
. .) il S. Maria Nuova, attraverso un lavoro a cui hanno partecipato
numerosi professionisti di entrambe le Aziende, ha elaborato 4 nuove
linee di ricerca in ambito oncologico (Epidemiologia e prevenzione
della malattia oncologica, Approcci innovativi nella diagnosi e
terapia dei tumori, Continuita' assistenziale nel paziente oncologico,
Il tumore come malattia sistemica), alle quali sono stati ricondotti i
progetti gia' in essere e nell'ambito delle quali verranno elaborati
ulteriori specifici progetti, anche allo scopo di consolidare una
predisposizione che fa, di quest'ospedale, una struttura di
riferimento non solo per la qualita' raggiunta e riconosciuta a
livello assistenziale.

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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