REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 15 settembre 2008, n. 1417

Approvazione criteri regionali per la valutazione dei progetti di servizio civile nazionale, in conformita' al D.M. 3 agosto 2006

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamati:
- la Legge 6 marzo 2001, n. 64 e successive modifiche e integrazioni,
con la quale e' stato istituito il Servizio Civile nazionale (di
seguito SCN) ed e' stata conferita delega al Governo per l'emanazione
dei decreti legislativi d'attuazione;
- il DLgs 5 aprile 2002, n. 77 e successive modifiche e integrazioni,
con il quale e' stata approvata la disciplina del SCN, in attuazione
della delega suddetta, e in particolare:
- l'art. 2, comma 2, che pone a carico della Regione l'attuazione
degli interventi di servizio civile secondo le proprie competenze;
- l'art. 6 relativo ai progetti di servizio civile, che al quinto
comma prevede la competenza delle Regioni e Province autonome a
esaminare ed approvare i progetti presentati dagli enti ed
organizzazioni che svolgono attivita' sul proprio territorio, avendo
cura di comunicare all'Ufficio nazionale, in ordine di priorita', i
progetti approvati entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello di
riferimento;
- la L.R. 20 ottobre 2003, n. 20;
visti:
- la prima intesa tra l'Ufficio nazionale per il servizio civile e le
Regioni e Province autonome, approvata dalla Conferenza Stato-Regioni
nella seduta del 26 gennaio 2006, per l'attuazione condivisa
dell'entrata in vigore integrale del DLgs n. 77 del 2002;
- la Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile (di seguito UNSC) del 2 febbraio
2006, recante norme sull'accreditamento degli Enti di SCN;
- l'avvenuta attivazione dell'Albo regionale di servizio civile
nazionale di cui alla propria deliberazione 132/06,
- la determinazione 4 aprile 2006, con la quale il Direttore generale
dell'UNSC ha approvato le Linee guida per la formazione generale dei
giovani in servizio civile nazionale;
- il decreto 3 agosto 2006 del Ministero della Solidarieta' sociale:
"Approvazione del prontuario concernente le caratteristiche e le
modalita' per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio
civile nazionale da realizzarsi in Italia e all'estero, nonche' i
criteri per la selezione e l'approvazione degli stessi", pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 189 del 31 agosto 2006. Richiamati, in
particolare:
- il punto 4.3 "Criteri di selezione" che prevede la possibilita' per
le Regioni e Province autonome di stabilire ulteriori criteri di
valutazione, per un punteggio aggiuntivo a quello massimo complessivo
raggiungibile sulla base dei criteri di valutazione adottati dall'UNSC
di non oltre 20 punti;
- il punto 1. "Caratteristiche dei progetti di servizio nazionale in
Italia" che prevede la possibilita' per le Regioni e Province autonome
di consentire che il numero minimo dei giovani da impiegare nei
progetti presentati da enti iscritti nel proprio albo sia ridotto da
quattro a due;
- il punto 3.1 "Limiti" che consente alle Regioni e Province autonome
di prevedere che gli enti iscritti nel proprio albo possano presentare
congiuntamente lo stesso progetto (co-progettazione);
- la decisione della Conferenza delle Regioni e delle Province
autonome che, nell'esprimere parere favorevole allo schema di decreto
in oggetto, nella seduta del 27 luglio 2006 ha deciso che le stesse
Regioni e Province autonome orientino lo sviluppo dei progetti
regionali e provinciali, entro il limite dei 20 punti aggiuntivi,
richiamandosi alle previsioni delle leggi regionali di attuazione del
Servizio Civile nazionale, alle linee di indirizzo relative ai diversi
settori di competenza, nonche' all'eventuale ulteriore valorizzazione
dei criteri previsti nel prontuario nazionale;
preso atto che dell'Avviso agli Enti per la presentazione dei progetti
di servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e all'estero per
l'anno 2009, in data 30 luglio 2008 con il quale il Direttore generale
dell'Ufficio nazionale per il Servizio Civile, previo parere
favorevole delle Regioni e Province autonome, ha, tra l'altro,
stabilito che:
- nel periodo dall'1 al 31 ottobre 2008 gli enti di servizio civile
iscritti all'albo nazionale e agli albi regionali e delle Province
autonome possono presentare progetti per l'impiego di volontari in
servizio civile nazionale in Italia e all'estero;
- entro il 20 settembre 2008 le Regioni e le Province autonome
potranno stabilire ulteriori criteri di valutazione per un punteggio
aggiuntivo a quello massimo raggiungibile sulla base dei criteri
adottati dall'Ufficio di non oltre 20 punti;
- gli Enti dovranno fornire certificazione attestante l'idoneita'
delle sedi di attuazione progetto, anche rispetto alla nuova normativa
vigente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (DLgs 9 aprile
2008, n. 81);
- per quanto non riportato nell'avviso in parola, si continuano ad
applicare le disposizioni dettate in materia dal "Prontuario",
approvato con DM del 3 agosto 2006;
dato atto:
- che con propria deliberazione  1354/07 sono state approvati i
criteri aggiuntivi regionali per la valutazione dei progetti di
servizio civile nazionale per il 2008;
- che, avendo verificato la sostanziale utilita' dei suddetti criteri
rispetto ai fini perseguiti e un loro utilizzo di poco superiore alla
meta' del relativo potenziale, si intendono riproporre con piccoli
aggiustamenti, in considerazione degli elementi emersi nella loro
applicazione e nell'esito del bando 2008;
ritenuto, di conseguenza, opportuno:
- prevedere l'adozione dei criteri regionali aggiuntivi rispetto a
quelli fissati a livello nazionale in coerenza con le previsioni della
L.R. n. 20 del 2003, da utilizzare per i progetti da presentare e
realizzare sul territorio emiliano-romagnolo;
- determinare tali criteri aggiuntivi per assicurare:
- alle giovani generazioni opportunita' d'esperienze quotidiane dei
valori costituzionali di difesa civile e non violenta della Patria e
di solidarieta' sociale,
- alle comunita' di confrontarsi giornalmente con le attivita'
volontarie del SCN a tutela della solidarieta', della coesione
sociale, del patrimonio comune,
- agli enti d'intercettare, attraverso i progetti di servizio civile,
i bisogni di protagonismo giovanile e d'aggregazione della
collettivita', nonche' le risorse manifestate dall'entusiasmo creativo
dei giovani e dall'esperienza generosa e altruista delle nostre
comunita';
considerato:
- che la situazione attuale delle iscrizioni all'Albo regionale del
SCN dell'Emilia-Romagna vede la presenza di 238 enti della IV classe
(da 1 a 5 sedi di attuazione di progetto e una possibilita' massima di
impiego di 30 giovani), di 26 enti della III classe (da 6 a 30 sedi di
attuazione di progetto e una possibilita' massima di impiego di 200
giovani), di 8 enti della II classe (da 31 a 100 sedi di attuazione di
progetto e una possibilita' massima di impiego di 700 giovani), mentre
non risultano enti della I classe;
- che, oltre agli enti di cui sopra, resta da terminare il
procedimento relativo all'istanza d'iscrizione all'Albo regionale di
servizio civile nazionale di 15 enti, che non hanno fornito gli
ulteriori elementi di valutazione richiesti ai sensi dell'art. 2,
comma 4, della Legge 241/90 e successive modifiche e integrazioni;
- che il numero potenziale dei giovani impiegabile dagli enti
accreditati risulta superiore agli effettivi giovani che possono
essere impiegati nei progetti di SCN nel territorio
emiliano-romagnolo, che nell'ultimo bando nazionale del giugno scorso
ammontavano a 758;
ritenuto, per quanto sopra evidenziato, utile per il sistema regionale
del servizio civile nel territorio emiliano-romagnolo confermare le
misure gia' adottate nel 2007 per:
- incentivare la co-progettazione tra enti accreditati autonomamente
nell'Albo della Regione Emilia-Romagna, quale elemento per la
valorizzazione comune dei progetti, finalizzata al maggior beneficio
dei giovani e delle comunita' e propedeutico, per quanto possibile, ad
un futuro accreditamento unico degli enti coinvolti;
- prevedere, sempre in rapporto alla netta prevalenza degli enti
accreditati in IV classe, che il numero minimo dei giovani da
impegnare nei progetti presentati dagli enti accreditati in ambito
regionale sia ridotto da quattro a due;
- attribuire il punteggio aggiuntivo regionale ai soli enti che
prevedano il coinvolgimento complessivo di un numero di giovani nel
rispetto di un limite massimo fissato per ciascuna classe
d'accreditamento, sulla base del numero medio di posti per classe
approvati dalla Regione nei progetti presentati per il 2007,
arrotondati per eccesso alla decina o mezza decina superiore (II
classe: media 41 posti approvati, arrotondati a 45 posti; III classe:
media 23 posti approvati, arrotondati a 25 posti; IV classe: media 6
posti approvati, arrotondati a 10 posti), al fine di favorire una
diffusa partecipazione del territorio regionale, inteso come
coinvolgimento di un maggior numero di enti accreditati, di un piu'
vasto ambito territoriale, non limitato solo alle citta' capoluogo, e
quindi di un maggior numero di giovani, pur mantenendo un'attenzione
alla qualita' progettuale attraverso la fissazione di un punteggio
minimo sotto al quale non procedere al finanziamento dei progetti;
ritenuto, altresi', che la formazione generale dei giovani rappresenti
un elemento strategico perche' il nuovo servizio civile consolidi la
propria identita' e un'occasione per fornire ai giovani gli strumenti
necessari per vivere correttamente l'esperienza del servizio civile,
attraverso momenti d'apprendimento e d'attivita' comune, parti
integranti dell'intero progetto di servizio civile, durante i quali i
giovani vengono accompagnati lungo un percorso valoriale e avvicinati
alla realta' e al servizio civile attraverso la sua storia, i suoi
ideali, i suoi ambiti d'intervento radicati nella quotidianita' piu'
prossima, per meglio comprendere quella piu' lontana e viceversa,
integrando il saper fare con il saper essere;
considerato che, per coinvolgere i giovani dal punto di vista emotivo,
cognitivo e operativo nella formazione generale siano essenziali
l'approccio personale e la condivisione di gruppo, si ritiene
opportuno incentivare e valorizzare i programmi formativi generali che
prevedano le sole metodologie della lezione frontale e delle dinamiche
non formali;
sentita la Consulta regionale per il servizio civile, di cui all'art.
20 della L.R. 20 ottobre 2003, n. 20, nella seduta del 5 settembre
2008;
richiamati:
- l'art. 37, quarto comma, della L.R. 26 novembre 2001, n. 43 e
successive modifiche;
- le proprie deliberazioni n. 1057 del 24 luglio 2006, n. 1150 del 31
luglio 2006, n. 1663 del 27 novembre 2006 e n. 450 del 3/4/2007,
avente ad oggetto "Adempimenti conseguenti alle delibere 1057/06 e
1663/06. Modifiche agli indirizzi approvati con delibera 447/03 e
successive modifiche" e s.m., relativa agli indirizzi in ordine alle
relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio
delle funzioni dirigenziali;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali, dr. Leonida Grisendi,
ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e successive
modifiche e della propria deliberazione 450/07 e s.m.;
su proposta dell'Assessore alla Promozione delle politiche sociali e a
quelle educative per l'infanzia e l'adolescenza, politiche per
l'immigrazione, Sviluppo volontariato, associazionismo e Terzo
Settore, Anna Maria Dapporto;
a voti unanimi e palesi, delibera:
- di prendere atto, per quanto esposto in premessa che qui deve
intendersi integralmente richiamato, dell'Avviso UNSC 30 luglio 2008
che prevede la conferma delle previsioni del "Prontuario concernente
le caratteristiche e le modalita' per la redazione e la presentazione
dei progetti di servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e
all'estero, nonche' i criteri per la selezione e l'approvazione degli
stessi" approvato con decreto 3 agosto 2006 del Ministro della
Solidarieta' sociale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 189 del
31 agosto 2006, limitatamente alle previsioni riguardanti i progetti
di servizio civile da realizzare in Italia a valere sui progetti da
presentare dall'1 al 31 ottobre 2008 per l'attivazione nel 2009;
- di approvare, per le motivazioni evidenziate in premessa, i criteri
aggiuntivi regionali per la selezione e l'approvazione dei progetti di
servizio civile nazionale riportati nell'allegato parte integrante del
presente atto, ai sensi del citato decreto ministeriale 3 agosto 2006
e ad integrazione del Prontuario di cui al precedente alinea,
confermando quanto gia' approvato con propria precedente deliberazione
1354/07, cosi' come riproposto nell'allegato;
- di prevedere esplicitamente, in conformita' al richiamato DM, che:
A) il numero minimo dei giovani da impegnare nei progetti presentati
dagli enti accreditati in ambito regionale sia ridotto da quattro a
due;
B) gli enti iscritti nell'Albo della Regione Emilia-Romagna del
servizio civile nazionale possano presentare congiuntamente lo stesso
progetto (co-progettazione);
C) il punteggio aggiuntivo regionale (20 punti) venga attribuito ai
soli enti che facciano richiesta, direttamente e/o in coprogettazione
per le proprie sedi d'attuazione, di un numero di giovani nel rispetto
dei seguenti limiti massimi:
- ente di II classe: limite massimo di 45 giovani richiesti;
- ente di III classe: limite massimo di 25 giovani richiesti;
- ente di IV classe: limite massimo di 10 giovani richiesti,
allo scopo di favorire l'"universalita'" del servizio civile, nei
termini di una sua maggiore diffusione geografica nel territorio
periferico e appenninico e di pluralismo nel coinvolgimento di enti e
giovani.
Agli enti che faranno richiesta di un numero superiore di giovani
verra' effettuata la valutazione sulla base del punteggio nazionale di
cui al DM 3/8/2006;
- di prevedere, altresi', che la graduatoria dei progetti e lo/gli
schema/i di bando per individuare i giovani da avviare al Servizio
Civile, da inoltrare all'Ufficio nazionale di servizio civile, siano
approvati con provvedimento del Dirigente responsabile del servizio
regionale competente per il servizio civile;
- di determinare, in conformita' a quanto fissato dall'Avviso UNSC
30/7/2008, che i progetti di SCN da realizzare nel territorio
emiliano-romagnolo debbano pervenire entro le ore 14 del 31 ottobre
2008 (a nulla rileva, in caso di spedizione, la data del timbro
dell'Ufficio postale accettante) per la valutazione di competenza alla
Regione Emilia-Romagna, Servizio Programmazione e Sviluppo del sistema
dei Servizi sociali, Promozione sociale, Terzo Settore, Servizio
Civile, Viale Aldo Moro n. 21 - 40127 Bologna;
- di disporre che la presente deliberazione venga pubblicata nel
Bollettino Ufficiale Regionale.
ALLEGATO
Linee guida e criteri aggiuntivi provvisori per lo sviluppo del
servizio civile nel territorio dell'Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna, nel rispetto dei principi sanciti dagli
articoli 2, 4, secondo comma, 11 e 52 della Costituzione e ispirandosi
ai principi previsti dalla normativa nazionale in materia di servizio
civile, da dieci anni ha orientato la propria azione allo sviluppo e
alla valorizzazione del servizio civile nel territorio regionale,
cercando di accrescere le conoscenze, le competenze, la dignita' di
tutti soggetti interessati (giovani, enti e comunita'),
responsabilizzandoli e rinunciando ad ogni forma di delega, che
impoverirebbe l'intero sistema. In particolare, per evidenziare
l'unicita' d'azione con il servizio civile nazionale (di seguito SCN),
nello spirito di leale collaborazione tra le diverse Istituzioni
coinvolte ricordato dalla Corte Costituzionale nei suoi recenti
interventi sulla materia (ci si riferisce alle decisioni nn. 228 e 229
del 2004 e n. 431 del 2005), si richiamano i seguenti principi e
finalita' che caratterizzano le iniziative regionali:
- sostenere e sviluppare il servizio civile, quale occasione di
crescita e valorizzazione della persona in tutto l'arco della vita,
con particolare riferimento al mondo giovanile, sul piano culturale,
della solidarieta' e della cittadinanza attiva come temi coessenziali
all'educazione, all'istruzione ed alla formazione, per concorrere alla
prevenzione dell'esclusione sociale;
- favorire la consapevolezza dei temi sociali da parte dei giovani
prima del loro ingresso nel mondo del lavoro;
- sostenere e valorizzare il servizio civile, quale importante risorsa
della comunita', attraverso progetti finalizzati a soddisfare i
bisogni sociali, culturali, spirituali, ambientali, di protezione
civile ed educativi, favorendo la coesione sociale;
- sostenere, sentita la struttura statale competente per il servizio
civile ed in raccordo con i Coordinamenti provinciali degli Enti di
servizio civile, le necessarie azioni di orientamento, programmazione
e formazione;
- promuovere il senso di appartenenza alla comunita' regionale,
nazionale, europea ed internazionale;
- valorizzare, ai sensi della Legge n. 230 del 1998, il diritto
soggettivo dell'obiezione di coscienza all'arruolamento negli eserciti
e promuovere la cultura della pace, della nonviolenza e della
solidarieta', la cooperazione decentrata, gli scambi ed i gemellaggi,
il confronto interculturale, i diritti umani, quali efficaci fattori
di prevenzione della guerra e di ogni forma di degenerazione armata
dei conflitti. Gli strumenti a tal fine individuati, oltre alle
prestazioni di servizio civile volontario svolte da giovani di eta'
compresa tra i 18 ed i 28 anni, sono le azioni formative, informative
e di sensibilizzazione rivolte agli studenti che adempiono l'obbligo
formativo, ai loro insegnanti, alle loro famiglie ed alle persone
frequentanti centri d'aggregazione e le attivita' formative e di
addestramento rivolte ai giovani ed ai responsabili di servizio
civile. Per raggiungere questi risultati la normativa regionale ha
individuato quale ambito territoriale ideale quello provinciale e al
suo interno ha previsto la costituzione dei Coordinamenti provinciali
degli enti di servizio civile (CO.PR.E.S.C.), associazioni miste
pubblico-privato, che hanno l'obiettivo di realizzare azioni condivise
e coordinate per l'implementazione del servizio civile. Tra le azioni
che si stanno manifestando piu' utili e necessarie, quelle relative
alla sensibilizzazione congiunta della comunita' durante l'intero arco
dell'anno, alla promozione congiunta del bando e all'orientamento dei
giovani nella scelta del progetto, alla formazione congiunta e
coordinata degli enti per le figure accreditate e alla formazione
generale congiunta e coordinata degli enti a favore dei giovani in
servizio civile meritano una valorizzazione particolare nella
valutazione dei progetti, affinche' si possa sempre piu' consolidare
un'idea comune del SCN, orientando le attivita' connesse e garantendo
un completo e proficuo utilizzo delle risorse pubbliche ad esso
destinate.
In modo analogo e' opportuno valorizzare le iniziative che,
coerentemente con le previsioni della legge regionale, perseguono la
qualita' del SCN attraverso la sua diffusione tra enti, giovani e
comunita' presenti nel territorio regionale, anche con occasioni e
opportunita' d'incontro tra giovani, non solo dello stesso ente, e tra
giovani e personale dell'ente e piu' in generale con il territorio. La
partecipazione, dunque, del maggior numero di enti, portatori
d'esperienze e di proposte diversificate, rivolgendo comunque
un'attenzione alla qualita', consente di coinvolgere maggiormente il
territorio regionale, non limitandosi ai comuni capoluogo ma attivando
anche quelli periferici e appenninici, e d'intercettare i molteplici
interessi/disponibilita' dei giovani e i numerosi bisogni della
comunita'. Ugualmente saranno valorizzati i progetti che avranno
previsto il coinvolgimento di giovani diversamente abili o con disagio
sociale o giovani con bassa scolarizzazione. In tal modo, oltre a
garantire le finalita' del SCN, si possono creare i presupposti
perche' il servizio civile sia effettivamente un bene comune e, in
quanto tale, venga riconosciuto, attuato e rigenerato.
Gli obiettivi di qualita' che s'intendono raggiungere mirano ad
elevare il livello della proposta di servizio civile su tutto il
territorio regionale e se nell'immediato l'applicazione dei criteri
aggiuntivi regionali comportera' l'attribuzione di un punteggio ai
soli progetti degli enti iscritti all'Albo regionale, cio' non toglie
che, per il fine perseguito, siano proposti negli stessi termini e con
le medesime modalita' anche agli enti iscritti all'Albo nazionale, per
i progetti previsti in Emilia-Romagna, con l'auspicio che il percorso
comune iniziato possa proseguire anche in questa circostanza. A tal
fine si comunicheranno i criteri aggiuntivi regionali all'Ufficio
nazionale per il servizio civile (di seguito UNSC), perche' possa
tenerne conto e, nel caso, valutarli nell'ambito dei punteggi
nazionali, in analogia a quanto operato dalla Regione per i progetti
di rilevanza regionale. Allo stesso modo e nel rispetto degli
obiettivi posti dalla normativa regionale di promuovere ed incentivare
particolari ambiti progettuali innovativi, quali i corpi civili di
pace, le forme alternative e nonviolente di intervento in situazioni
di crisi e di conflitto, il sostegno allo sviluppo delle comunita',
confidiamo che anche la progettazione del servizio civile all'estero,
il cui esame e' di esclusiva competenza dell'UNSC, possa fare
riferimento a quei criteri aggiuntivi regionali che coinvolgono
obiettivi comuni, nel convincimento che azioni comuni di
sensibilizzazione, formazione e monitoraggio siano di reciproco
arricchimento e, soprattutto, di crescita per le nostre comunita'.
Quanto precede non puo' essere disgiunto, evidentemente,
dall'attuazione sia del monitoraggio esterno ai progetti, sia delle
verifiche ispettive, finalizzati, rispettivamente, a cogliere
l'andamento dei progetti e il rispetto delle disposizioni normative e
regolamentari che regolano la progettazione e l'accreditamento nel
SCN. In ogni caso la mancata attuazione delle previsioni progettuali
comportera' un'adeguata sanzione, fino alla revoca e all'interdizione
a presentare progetti nel rispetto della circolare sulle verifiche dei
progetti in corso d'adozione.
Indicazioni per la corretta compilazione delle schede progetto da
parte degli enti
1) Procedere alla compilazione di tutte le voci progettuali
obbligatorie previste nel Prontuario approvato con DM 3/8/2006,
evitando il rinvio alle previsioni contenute in allegati;
2) riportare la denominazione dell'ente titolare e di quello/i
co-progettante/i solo nelle voci obbligate quali: 1 - 2 - 3, 16, 17,
30 e 36.
Le predette voci dovranno essere esposte in quattro distinte pagine
(una pagina per le voci 1 - 2 - 3, una pagina per la voce 16 e per la
voce 17, una pagina per la voce 30 e una pagina per la voce 36).
Nelle restanti parti della scheda progetto, pertanto, non dovra'
risultare la denominazione dell'ente titolare, ne' di quello/i
co-progettante/i, da sostituire con l'indicazione generica di "Ente"
oppure di "Coprogettante";
3) per le voci 6, 7 e 8 della scheda progetto e' opportuno fare
riferimento ad analisi di contesto, settoriali ed a eventuali
obiettivi individuati/definiti nell'ambito del CO.PR.E.S.C.; in modo
analogo e' necessario richiamare esplicitamente la fonte dalla quale
vengono tratti i riferimenti di contesto e/o gli obiettivi indicati
(per esempio: pianificazione territoriale approvata con . . .,
programmazione settoriale di cui a . . . o valutazioni CO.PR.E.S.C.
definite . . .).
Nelle stesse voci, altresi', e' opportuno sviluppare:
- le previsioni secondo un arco temporale che ricomprenda anche il
"prima" e il "dopo", oltre naturalmente al "durante" (cioe' i 12 mesi
del progetto);
- la prospettiva dei giovani, della comunita' e dell'ente, vale a dire
le tre gambe del Servizio Civile.
Il punteggio aggiuntivo regionale (20 punti) verra' attribuito
esclusivamente agli enti che, in base alla classe d'appartenenza,
fanno richiesta - direttamente e/o in coprogettazione per le proprie
sedi d'attuazione - di un numero di giovani entro i seguenti limiti
massimi:
- II cl. 45 giovani; III cl. 25 giovani; IV cl. 10 giovani.
Si intende cosi' creare le condizioni per una piu' diffusa
partecipazione degli enti/organizzazioni e, quindi, potenzialmente di
un maggiore coinvolgimento del territorio, anche quello appenninico e
periferico, nonche' dei giovani che vi risiedono e al tempo stesso e'
comunque importante mantenere un'attenzione alla qualita' dei
progetti, per cui non si procedera' al finanziamento dei progetti che
otterranno un punteggio inferiore ai 25 punti complessivi.
Applicazione: gli enti i cui progetti non rispetteranno i limiti di
cui sopra concorreranno all'attribuzione del solo punteggio nazionale
(80 punti di cui al Prontuario approvato con DM 3/8/2006) siano essi
progetti a diretta titolarita' e/o coprogettati; il finanziamento dei
progetti verra' effettuato scorrendo la graduatoria unica fino al
limite di 25 punti.
(segue allegato fotografato)

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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