COMUNE DI GUASTALLA (Reggio Emilia)

COMUNICATO

Titolo III - Decisione inerente alla procedura di VIA relativa alla variante di Polo di PIAE n. 13 "Lido di Guastalla" in attuazione della variante di PAE comunale - cave di argilla e sabbia Lido di Guastalla Nord, Lido di Guastalla Sud e La Baita

L'Autorita' competente: Comune di Guastalla - comunica la decisione
relativa alla procedura di VIA concernente
- il progetto: coltivazione e sistemazione ambientale delle cave di
sabbia e argilla "Lido di Guastalla Sud", "Lido di Guastalla Nord" e
"La Baita" Polo di PIAE n. 13;
- presentato da: CCPL Inerti SpA con sede a Reggio Emilia e Bacchi SpA
con sede a Boretto (RE);
- localizzato: in comune di Guastalla - localita' Lido Po entro il
polo estrattivo comunale.
Il progetto interessa il territorio del comune di Guastalla (RE) come
individuato dal PAE (Progetto rientrante nell'Allegato A.3.2 della
L.R. 9/99).
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Comune di Guastalla - con atto di Giunta comunale n. 152 del 27
dicembre 2007, ha assunto la seguente decisione:
delibera:
1) di approvare il "Rapporto sull'impatto ambientale";
2) la valutazione di impatto ambientale positiva ai sensi dell'art. 16
della L.R. 18/5/1999, n. 9 e successive modificazioni e integrazioni,
sui piani di coltivazione e sistemazione ambientale di tre unita'
estrattive comprese nel Polo di PIAE n. 13 "Lido di Guastalla",
corrispondenti alle seguenti cave di sabbia e argilla "Lido di
Guastalla Sud", "Lido di Guastalla Nord" e "La Baita" localizzato in
comune di Guastalla (RE), localita' Lido Po, per conto delle ditte
CCPL Inerti SpA con sede a Reggio Emilia e Bacchi SpA con sede a
Boretto (RE), poiche' tale intervento, sulla scorta degli esiti della
Conferenza di Servizi conclusasi il 29/11/2007, risulta nel complesso
ambientalmente compatibile purche' vengano rispettate le prescrizioni
indicate nel "Rapporto sull'impatto ambientale";
3) di ritenere quindi possibile la realizzazione del progetto
coltivazione e sistemazione ambientale delle cave di sabbia e argilla
"Lido di Guastalla Sud", "Lido di Guastalla Nord" e "La Baita" Polo di
PIAE n. 13 localizzato in comune di Guastalla - localita' Lido Po, per
conto delle ditte CCPL Inerti SpA con sede a Reggio Emilia e Bacchi
SpA con sede a Boretto (RE) i cui lavori dovranno essere iniziati
entro 6 mesi e terminati entro 5 anni dalla data di notifica della
presente autorizzazione (sulla base delle indicazioni della Conferenza
di Servizi), tenendo conto delle seguenti prescrizioni:
- le attivita' di escavazione, con riferimento anche alla gestione del
cantiere ed alle procedure di sicurezza, ed il progetto di
sistemazione e recupero naturalistico delle aree di cava dovranno
essere realizzati nel completo rispetto di quanto previsto:
- nei Piani di coltivazione e sistemazione ed in tutti gli elaborati
prodotti ai fini della procedura di VIA, ai sensi della L.R. 9/99, e
della autorizzazione convenzionata, ai sensi della L.R. 17/91,
- dagli "Accordi con i privati" redatti ai sensi dell'art. 24 della
L.R. 7/04;
- le attivita' di coltivazione e di recupero contemporanee tra loro,
pertinenti ad autorizzazioni relative ad unita' estrattive diverse,
dovranno svolgersi in modo coordinato ed organico, cosi come previsto
anche dal Piano di coordinamento attuativo (PCA);
- fino al momento del collaudo delle opere afferenti i ripristini
previsti dal progetto, la recinzione perimetrale di cava dovra' essere
mantenuta in perfetta efficienza dai proponenti, al fine di impedire
qualsiasi accesso all'area di intervento a persone estranee oltre che
eventuali abbandoni abusivi di rifiuti e/o altre sostanze inquinanti
per il suolo e le acque;
- essendo il territorio soggetto a periodiche esondazioni, dovra'
essere predisposta opportuna organizzazione, con relativa attrezzatura
e mezzi necessari, al fine di rendere effettivamente trasportabili i
contenitori delle sostanze potenzialmente inquinanti presenti in
cantiere (idrocarburi, rifiuti, ecc.), in modo da poter essere
rapidamente allontanati, in caso di necessita', anche coi mezzi
presenti in cava. A tal proposito, prima dell'inizio dell'attivita'
estrattiva dovra' essere consegnato al Comune di Guastalla e ad ARPA
l'elaborato "Piano di emergenza per l'evacuazione di mezzi e materiali
(inclusi rifiuti) in caso di piena", previsto nella relazione
integrativa;
- le attivita' di progetto dovranno essere svolte in modo da garantire
la assoluta tutela dall'inquinamento del suolo e dei corpi idrici
superficiali e sotterranei. Durante la coltivazione della cava, con
riferimento anche alle fasi di rifornimento e manutenzione dei mezzi
utilizzati, dovranno essere adottate tutte le precauzioni ed i
dispositivi necessari ad evitare immissioni di sostanze inquinanti sul
terreno e nei corpi idrici superficiali e sotterranei (sversamenti
accidentali, abbandono sul e nel suolo di potenziali fonti di
inquinanti, ecc.). In particolare:
- dovranno essere scrupolosamente rispettate le precauzioni descritte
negli elaborati integrativi relativamente al "progetto del cantiere",
con particolare riferimento alle modalita' operative ed ai dispositivi
ed accorgimenti previsti ai fini della protezione delle acque
superficiali e sotterranee,
- le operazioni di rifornimento e di manutenzione degli automezzi a
servizio dell'attivita' di cava, compresa la draga, dovranno essere
effettuate senza sversamento di idrocarburi e/o oli e, piu' in
generale, evitando qualsiasi immissione di inquinanti in acqua o sul
suolo,
- presso il cantiere inoltre dovranno essere disponibili tutte le
attrezzature, i materiali ed i prodotti di pronto intervento efficaci
a scongiurare il pericolo di inquinamento dovuto a idrocarburi ed oli
lubrificanti e necessari per applicare le procedure di emergenza in
caso di sversamento accidentale di un inquinante nell'invaso di cava;
- al fine di escludere impatti negativi sugli acquiferi a causa
dell'attivita' di coltivazione della cava si prescrive che durante la
fase di escavazione sia realizzato il monitoraggio delle oscillazioni
piezometriche nel tempo ed il controllo delle caratteristiche
qualitative delle acque sotterranee, con le modalita' previste negli
elaborati, prevedendo, nel caso venissero riscontrate significative
anomalie, la realizzazione di analisi di maggior dettaglio al fine di
caratterizzare con precisione la situazione ed adottare tutte le
misure eventualmente necessarie, concordandole preventivamente con
Comune, ARPA e AUSL;
- i rapporti di prova dei campioni di acqua prelevata dai pozzi
piezometrici di monitoraggio dovranno essere inviati al Servizio ARPA
e all'AUSL;
- i servizi igienici dovranno essere di "tipo chimico" e facilmente
trasportabili; e rispettare le prescrizioni che saranno impartite
dall'ARPA sulla organizzazione del cantiere;
- durante tutte le fasi di coltivazione della cava e di sistemazione
finale del sito estrattivo (comprese le attivita' connesse, tra cui
anche il ciclo produttivo di eventuali impianti di lavorazione delle
sabbie estratte) dovra' essere rispettata la normativa vigente in
materia di rifiuti;
- al fine della realizzazione dell'impianto di lavorazione dei
materiali estratti previsto nella ZI di PAE e delle relative
"strutture" e dotazioni logistiche a servizio (vasche decantazione,
ecc.) dovranno essere acquisite le autorizzazioni e gli atti di
assenso necessari tra cui il permesso di costruire e l'eventuale
autorizzazione allo scarico idrico, se necessaria.
Comunque:
- dovra' essere rispettata la normativa vigente in materia di
rifiuti;
- la vasca di decantazione non potra' essere ubicata in fascia A del
PAI;
- l'impianto di lavorazione dovra' trattare solo ed esclusivamente i
materiali estratti presso il Polo PO 013;
- con gli elaborati integrativi si chiarisce che nel caso di mancato
ottenimento della facolta' di intervento in deroga alle distanze di
rispetto definite dall'art. 104 del DPR 128/59, al fine della
sistemazione morfologica potranno essere importati materiali
dall'esterno del Polo (per i quantitativi ridotti previsti dai PCS). A
tal proposito, oltre a rispettare quanto previsto dall'art. 46 del
PAE, considerate le particolari caratteristiche del progetto di
recupero, si prescrive che:
- siano utilizzati materiali di esclusiva origine naturale e non
provenienti da a) interventi di sistemazione idraulica eseguiti lungo
corsi d'acqua; b) interventi di manutenzione di opere idrauliche
trasversali (traverse e briglie di sbarramento fluviale) o dal
dragaggio di dighe, casse di espansione fluviale, canali di bonifica,
ecc.;
- l'eventuale utilizzo di terre e rocce di scavo dovra' essere
previsto conformemente a quanto disposto dall'art. 186 del DLgs
152/06.
Dovra' comunque essere chiesta preventiva autorizzazione al Comune di
Guastalla comunicando, per ciascuna tipologia di materiale
effettivamente utilizzato proveniente dall'esterno del Polo, le
caratteristiche qualitative, i quantitativi e la relativa
provenienza;
- con riferimento al transito dei mezzi di trasporto dei materiali
estratti, per evitare o comunque limitare al massimo la dispersione di
polveri e/o materiali e l'imbrattatura delle strade pubbliche, i
proponenti dovranno:
- mantenere, quando necessario, sistematicamente umide le porzioni
sterrate o in misto stabilizzato delle piste interne al perimetro di
intervento, con una frequenza tale da minimizzare il sollevamento di
polveri durante il transito degli automezzi;
- al fine di evitare qualsiasi forma di dispersione del carico
utilizzare mezzi di trasporto dei materiali dotati di cassoni
telonati;
- adottare tutti quegli accorgimenti che si rendessero necessari al
fine di ridurre gli impatti, quali ad esempio:
a) periodica pulizia dei tratti di viabilita' di cava pavimentati con
conglomerato bituminoso, specie del tratto asfaltato che precede
l'immissione sul sistema viario pubblico;
b) in caso di necessita', in condizioni meteoclimatiche
particolarmente sfavorevoli, lavaggio delle ruote dei mezzi prima
dell'uscita dalla cava, e/o adozione di altri analoghi provvedimenti;
c) nel caso di sporcamento accidentale della viabilita' pubblica,
tempestiva pulitura della superficie stradale;
- durante le fasi di esercizio e nella fase post operam dovranno
essere svolte tutte le attivita' di monitoraggio relative alle diverse
matrici ambientali previste all'interno del capitolo "programma di
monitoraggio", ed i relativi risultati dovranno essere periodicamente
inviati al Comune di Guastalla all'interno delle relazioni annuali
previste dall'art. 52 comma 3 delle NTA di PAE. Nel caso dal
monitoraggio risultino parametri che mostrano elementi di non
conformita' rispetto a valori limite previsti dalle normative vigenti
(es. rumore) o indicatori di stato ambientale che evidenziano ritardi
o carenze rispetto al programma di ripristino ed al regolare evolvere
della progressione evolutiva delle dinamiche vegetazionali, i
proponenti dovranno assumere le iniziative e predisporre i correttivi
necessari al conseguimento degli obiettivi di qualita' ambientale e
recupero naturalistico previsti dai PCS e dal SIA, concordandoli
preventivamente con il Comune di Guastalla;
- considerati i siti della Rete Natura 2000 ed in particolare la
presenza del Sito di importanza comunitaria (SIC) e Zona di protezione
speciale (ZPS) IT 4030020 denominato "Golena del Po di Gualtieri,
Guastalla e Luzzara", durante l'esercizio dell'attivita' estrattiva
dovranno essere rispettate:
- le prescrizioni previste all'art. 40 delle NTA del PAE comunale;
- le prescrizioni contenute nella "Valutazione di incidenza"
effettuata ai sensi del DPR 357/97 e della L.R. 7/04 dalla Regione
Emilia-Romagna, che si riportano integralmente in Allegato A;
- con riferimento all'attivita' estrattiva ed alle linee elettriche
presenti nei pressi dei settori estrattivi si ricorda quanto previsto
dalla normativa in materia di campi elettromagnetici, che prevede che
all'interno della fascia di rispetto volta a garantire il
conseguimento dell'obiettivo di qualita' di 0,2 mT previsto dalla L.R.
30/00 non possano essere previste postazioni di lavoro "fisse" e non
possano permanere persone per un tempo superiore alle 4 ore/giorno;
dovranno inoltre essere rispettate le eventuali prescrizioni impartite
sull'organizzazione del cantiere dall'ARPA;
- gli impianti e/o le attrezzature di servizio che non risultino
compatibili con la destinazione finale dell'area dovranno essere
obbligatoriamente smantellati o riconvertiti in elementi compatibili
con tale destinazione entro la scadenza autorizzativa prevista per i
lavori di sistemazione;
- gli interventi di rinaturazione e le opere a verde, unitamente a
tutte le opere previste dal progetto di riassetto che richiedano
manutenzione, dovranno essere manutenute dal proponente per i cinque
anni successivi al loro impianto;
- si prescrive di considerare quanto previsto nei pareri della
Commissione tecnica infraregionale per le attivita' estrattive (CTIAE)
nn. 204 - 205 - 206 del 26/7/2007 relativi al Polo di PIAE n. PO 013
"Lido di Guastalla" ed in particolare alle tre unita' estrattive in
progetto, adeguando gli elaborati dei Piani di coltivazione e
sistemazione ambientale delle tre cave in base alle modifiche ed
integrazioni richieste nei citati pareri, con riferimento anche, tra
il resto, alle verifiche di stabilita' delle scarpate;
- prima di realizzare gli interventi previsti in area demaniale il
proponente del piano di coltivazione della cava denominata Lido Sud,
dovra' trasmettere al Comune di Guastalla copia della concessione
rilasciata dalla Regione Emilia-Romagna - Servizio Tecnico di Bacino
degli Affluenti del Po, relativa alla concessione per rescavazione
delle aree previste dal progetto;
- si prescrive inoltre, in fase di progettazione esecutiva delle due
condotte di invaso idrico previste nel progetto al fine di consentire
il graduale riempimento degli invasi di cava in concomitanza degli
eventi di piena del fiume Po, di rivolgere particolare attenzione alla
scelta dei materiali (es. per le previste forme di protezione delle
scarpate di cava e della banca), al fine di garantire un inserimento
paesaggistico ottimale delle strutture. A tal fine il proponente
dovra' presentare al Comune di Guastalla il progetto esecutivo delle
opere, che dovra' contenere anche una relazione di calcolo dei "tempi
di invaso" della cava in relazione ai livelli di piena, al fine di
evidenziare il corretto dimensionamento delle opere stesse; si
prescrive che entro 6 mesi dal rilascio dell'autorizzazione ai sensi
della L.R. 17/91 venga presentato al Comune di Guastalla ed alle
Autorita' competenti in materia idraulica il progetto relativo alle
strutture necessarie per garantire il trasporto via acqua dei
materiali litoidi estratti;
- ridurre al minimo il disturbo per la fauna e, compatibilmente con i
tempi tecnici, realizzare i lavori di scavo e di ripristino in periodi
stagionali di minor disturbo per l'avifauna e, principalmente, al di
fuori dei periodi riproduttivi. Contenere il piu' possibile, inoltre,
i tempi di attuazione delle previsioni di PAE;
- tenere conto durante i lavori di escavazione di eventuali siti di
riproduzione/nidificazione della fauna con conseguente
spostamento/sospensione dei medesimi;
- minimizzare i vari rischi connessi alla fase di cantiere come
l'entita' dei movimenti terra, i danni alla vegetazione, l'uso degli
automezzi e dei mezzi meccanici, al fine di recare minor disturbo
possibile all'area circostante;
- non intervenire in alcun modo nelle aree caratterizzate dalla
presenza di vegetazione spontanea e, in particolare modo, di aree
boscate e in quelle occupate da zone umide;
- individuare percorsi per il trasporto degli inerti esterni, per
quanto tecnicamente possibile, alle aree SIC e ZPS;
- accantonare gli strati superficiali fertili del suolo prelevato
nelle aree di ampliamento in modo da poterli riutilizzare in fase di
ripristino;
- privilegiare, per il deposito temporaneo degli inerti in cumuli,
l'utilizzo delle aree adiacenti a quelle dove hanno luogo lavorazioni
rumorose;
- garantire una costante bagnatura della viabilita' di servizio, dei
piazzali di carico, dei cumuli di materiale stoccati nelle aree di
cantiere e di quelli trasportati con autocarri i quali dovranno anche
essere coperti con teloni, al fine di ridurre l'emissione di polveri;
- prevedere la realizzazione di barriere antipolvere e antirumore;
- adottare tutte le precauzioni necessarie a non produrre inquinamento
delle acque superficiali durante le operazioni di scavo al fine di
prevenire anche i versamenti accidentali (da macchinari di scavo e
dagli automezzi) di sostanze inquinanti;
- dotare le aree di sosta e di rifornimento di carburante e
lubrificanti di tutti gli appositi sistemi di raccolta dei liquidi
provenienti da sversamento accidentale e dalle acque di prima
pioggia;
- ottimizzare l'impiego della risorsa acqua massimizzando, ove
possibile, il riutilizzo a ciclo chiuso delle acque impiegate;
- sottoporre le acque reflue dei cantieri e delle aree di lavorazione
a processi di chiarificazione e depurazione come disoleatura e
decantazione;
- ripristinare e riportare alle condizioni iniziali le aree di
cantiere e la viabilita' di accesso;
- eseguire il trasporto dei rifiuti in discariche autorizzate;
- realizzare gli interventi di ripristino ambientale contestualmente
alla fase di coltivazione delle diverse aree di cava;
- eseguire le lavorazioni con il terreno in tempera, evitando
l'eccessiva compattazione e il danneggiamento della struttura del
terreno;
- modellare e sagomare le superfici oggetto di sistemazione e recupero
ambientale in modo da attenuare l'effetto di artificializzazione al
fine di ricostruire le tipologie proprie dell'ambiente planiziale e
golenale locale, sia per quanto concerne le pendenze delle sponde, sia
per quanto riguarda la forma delle zone umide ricreate;
- garantire e mantenere la regimazione idraulica anche successivamente
alle operazioni di coltivazione sulle aree di cava;
- rimuovere, al termine dell'attivita' estrattiva gli impianti di
lavorazione degli inerti e realizzare i previsti ripristini tramite
l'utilizzo di semi preventivamente raccolti in loco e conservati in
modo corretto al fine di proteggerne la potenzialita' germinativa o,
nei casi in cui la rinnovazione non fosse soddisfacente, mediante
semina e/o reimpianto di specie autoctone, di provenienza locale,
scelte in funzione delle loro caratteristiche funzionali (capacita' di
mascheramento, igrofilia, produzione di frutti eduli per la fauna,
impenetrabilita', ecc);
- eseguire la messa a dimora delle specie arboree e/o arbustive in
modo irregolare, evitando l'adozione di rigidi schemi geometrici;
- difendere, singolarmente o in gruppo, le piante messe a dimora con
opportune protezioni (es. reti, griglie, dischi, ecc.) e/o sostanze
repellenti nelle zone a rischio di danni causati dalla fauna selvatica
o dal transito di persone e automezzi;
- proteggere le piante dall'essiccazione e dallo sviluppo delle erbe
infestanti tramite l'utilizzo di pacciamatura di origine naturale
(paglia, foglie secche, segatura, cippatura di ramaglia e di corteccia
di conifere, ecc.) o di altro analogo materiale biodegradabile;
- eseguire alla fine dei lavori un collaudo specifico delle opere di
ripristino ambientale, con oneri a carico della ditta esecutrice, al
fine di accertare l'attecchimento delle essenze;
- qualora, le eventuali fallanze dovessero superare la soglia del 20%
dovranno essere predisposti interventi di risarcimento attraverso
un'ulteriore messa a dimora di specie autoctone;
- prevedere e garantire, a partire dalla fine dei lavori di
sistemazione e recupero, un programma di manutenzione degli interventi
realizzati, della durata di almeno tre stagioni vegetative successive,
attraverso opportune irrigazioni di soccorso, il recupero delle
fallanze e il controllo delle erbe infestanti, escludendo l'utilizzo
di prodotti chimici di sintesi;
- regolamentare in modo appropriato le modalita' di accesso alle aree
ripristinate;
- attuare il sistema di monitoraggio, in itinere ed ex-post, degli
effetti del piano, in particolare, per quanto riguarda gli impatti a
carico della fauna;
4) di fissare in relazione alla proposta formulata dalla Conferenza di
Servizi in 5 anni il termine di validita' della presente pronuncia di
valutazione di impatto ambientale (VIA);
5) di dare atto altresi' che le ditte CCPL Inerti Spa con sede a
Reggio Emilia e Bacchi SpA con sede a Boretto (RE) e' tenuta al
rispetto delle condizioni e delle prescrizioni contenute negli atti di
cui al precedente punto 3);
7) di determinare, ai sensi dell'art. 28 della L.R. 9/99,
forfetariamente in 8.000,00 Euro le spese istruttorie che i soggetti
proponenti sono tenuti a corrispondere per il presente procedimento;
8) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 9/99;
9) di trasmettere copia del presente provvedimento alle ditte
proponenti ed a tutte le Amministrazioni interessate (Provincia di
Reggio Emilia, Sezione Provinciale dell'ARPA, Azienda Unita' sanitaria
locale di Guastalla, AIPO, Autorita' di Bacino).

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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