REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 28 ottobre 2008, n. 1733

Proposta di ridelimitazione degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane, ai sensi dell'art. 4, co. 3 della L.R. 10/2008

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- la L.R. 30 giugno 2008, n. 10, recante "Misure per il riordino
territoriale, l'autoriforma dell'Amministrazione e la
razionalizzazione delle funzioni", ed in particolare:
- il Capo I (artt. 4, 5, 6, 7, 8), che disciplina il riordino delle
Comunita' Montane;
- l'art. 4, che dispone la revisione degli ambiti territoriali delle
Comunita' Montane, ed al comma 3 prevede che "la Giunta regionale,
tenuto conto delle caratteristiche territoriali, demografiche,
socio-economiche complessive e dei preesistenti ambiti di cooperazione
tra i Comuni, delibera, entro il 31 ottobre 2008, una proposta di
ridelimitazione degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane, ivi
incluse eventuali ipotesi di scioglimento o di esclusione di alcuni
Comuni dal loro ambito territoriale";
- l'art. 4, comma 1, che prevede una procedura in deroga a quanto
disposto dall'art. 5, dall'art. 9, comma 1, lettera c) e dall'art. 10,
comma 1 della L.R. 26 aprile 2001, n. 11;
- l'art. 4, comma 2 della L.R. 10/08, secondo il quale: ". . .  la
Regione opera una riduzione del numero complessivo delle Comunita'
Montane, che non potranno essere superiori a nove, attraverso:
a) l'accorpamento di Comunita' Montane;
b) lo scioglimento di Comunita' Montane ed eventuale contestuale
trasformazione in Unioni di Comuni, anche allargate ad altri Comuni;
c) lo scioglimento della Comunita' Montana e contestuale
incorporazione in una Unione di Comuni preesistente o nel Nuovo
Circondario Imolese;
d) la fusione in un unico Comune montano di Comuni facenti parte della
Comunita' Montana che conseguentemente viene soppressa", che recepisce
i principi fondamentali di cui all'art. 2, comma 18, lett. a), della
Legge 244/07 recante "Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato";
- la deliberazione della Giunta regionale n. 1641 del 5/11/2007,
recante "Indirizzi per l'autoriforma dell'Amministrazione, la
razionalizzazione delle funzioni, il riordino istituzionale per la
qualificazione della funzionalita' del sistema. Misure attuative della
legge finanziaria 2007. Riduzione numero componenti e compensi
amministratori societa' regionali", ed in particolare il § 1
dell'allegato "Linee di azione per il riordino territoriale", che
interessa direttamente le Unioni di Comuni, le Comunita' Montane e le
Associazioni intercomunali;
- il "Patto interistituzionale per l'autoriforma dell'Amministrazione,
la razionalizzazione delle funzioni ed il riordino istituzionale",
sottoscritto tra Regione Emilia-Romagna, ANCI, UPI, UNCEM e
Legautonomie regionali il 10 dicembre 2007, nell'ambito del quale sono
state condivise le "Linee di azione per il riordino territoriale";
- la deliberazione della Giunta regionale n. 178 del 18/2/2008,
recante "Misure transitorie, per l'anno 2008, a favore delle forme
associative intercomunali. Aggiornamento del programma di riordino
territoriale", Parte Quarta, contenente, tabelle, cartografie e quadri
riepilogativi delle forme associative che costituiscono il quadro di
partenza utile per apprezzare le caratteristiche territoriali,
demografiche, socio-economiche complessive dei preesistenti ambiti di
cooperazione tra i Comuni;
considerato che:
- nel quadro del piu' generale riordino territoriale regionale, volto
alla razionalizzazione degli Enti pubblici locali ed al riassetto
delle funzioni amministrative, sono stati individuati, tra l'altro,
nell'ambito della delibera 1641/07 e del richiamato "Patto
interistituzionale", quali principi generali del riordino
territoriale: il perseguimento di un unico ambito territoriale a
livello intercomunale, in cui non vi sia sovrapposizione di enti e
competenze; l'incentivazione dell'Unione di Comuni quale Ente locale
di governo nell'ambito ottimale plurifunzionale e la previsione
dell'alternativita' degli Enti locali associativi nello stesso ambito
territoriale, con l'integrale conferimento di funzioni all'ente
associativo sovracomunale (Unione o Comunita' Montane) e tassativa
esclusione di residue funzioni in capo ai singoli Comuni; il riordino
istituzionale e la riduzione del numero delle Comunita' Montane;
- nel tener conto delle caratteristiche territoriali, demografiche,
socio-economiche complessive e dei preesistenti ambiti di cooperazione
tra i Comuni, la Giunta regionale si basa su criteri di valorizzazione
delle volonta' locali e di flessibilita', contemperandoli con
l'obiettivo della revisione dei livelli di governo e della piu'
appropriata configurazione dell'assetto funzionale, al fine di
individuare ambiti plurifunzionali adeguati all'interno dei quali i
Comuni possano svolgere funzioni anche molto complesse che richiedano
una adeguata capacita' organizzativa;
- al fine di valorizzare le vocazioni degli enti territoriali
interessati e di una valutazione dell'impatto organizzativo e
finanziario dell'operazione di riordino sono state effettuate
consultazioni preliminari, con gli amministratori di tutti gli enti
coinvolti, anche in collaborazione con le Province interessate;
richiamate in particolare le consultazioni preliminari tra la Regione,
i Presidenti e Sindaci di Comuni delle Comunita' Montane interessate
tenutesi nel mese di ottobre;
considerate le valutazioni espresse dal Comitato di presidenza della
Conferenza Regione Autonomie locali nella seduta del 27 ottobre 2008,
in relazione alla presente delibera di proposta di ridelimitazione
degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane, secondo le quali il
Comitato, valutata la peculiarita' del processo di riordino,
attualmente nella sua fase preliminare, e l'intensa attivita' di
concertazione diretta con gli Enti locali interessati - gia'
sviluppatasi a monte della delibera di proposta e destinata a
formalizzarsi in seguito alla delibera medesima con l'espressione da
parte dei Consigli comunali dei pareri previsti dall'art. 4, commi 3 e
4 della citata L.R. 10/08 - ritiene opportuno che la Conferenza
Regione Autonomie locali venga consultata non gia' sulla presente
delibera di avvio del processo di riordino, bensi' una volta acquisito
il quadro complessivo dei pareri e delle proposte espresse agli Enti
locali interessati;
considerato che:
- la Giunta regionale intende confermare il percorso gia' avviato di
valorizzazione delle autonome determinazioni degli Enti interessati,
consolidandone il pieno consenso attraverso il metodo partecipativo;
- in tale contesto gli indirizzi contenuti nella presente
deliberazione di proposta sono stati preliminarmente illustrati dal
Presidente della Regione a Presidenti e Sindaci di Comuni delle
Comunita' Montane nell'incontro pubblico tenutosi il 28 ottobre 2008;
considerato, in particolare, che:
- la proposta in oggetto concerne le aree montane, ove gia' esistono
livelli associativi prefigurati dalle originarie norme istitutive
quali enti necessari, le Comunita' Montane, la cui ridelimitazione e'
resa necessaria dall'art. 2, comma 18, lett. a), della Legge 244/07;
- nelle more dell'adozione del presente provvedimento e' stato
approvato l'art. 76, comma 6-bis, del DL 25 giugno 2008, n. 112,
inserito dalla Legge di conversione 6 agosto 2008, n. 133, che ha
previsto ulteriori riduzioni dei trasferimenti erariali a favore delle
Comunita' Montane, disponendo che: "Sono ridotti dell'importo di 30
milioni di Euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 i
trasferimenti erariali a favore delle Comunita' Montane. Alla
riduzione si procede intervenendo prioritariamente sulle Comunita' che
si trovano ad una altitudine media inferiore a settecentocinquanta
metri sopra il livello del mare.";
- la precitata disposizione interferisce con l'attuazione della L.R.
10/08, in quanto penalizza, in modo non precisamente apprezzabile,
tutte le Comunita' Montane ed in particolare quelle che si trovano ad
un'altitudine media inferiore a settecentocinquanta metri sopra il
livello del mare, aggiungendo un elemento di incertezza circa le
risorse finanziarie statali disponibili per le Comunita' Montane
stesse, e ponendo una soglia altimetrica diversa da quella indicata
dalla Legge 244/07, presa a riferimento dalla L.R. di
ridelimitazione;
- in assenza di una indicazione coerente e precisa sulla volonta'
politica del Governo risulta comunque indispensabile dare attuazione
al processo di riordino prefigurato dalla L.R. 10/08;
richiamati:
- la scansione temporale della procedura di ridelimitazione degli
ambiti territoriali delle Comunita' Montane stabilita all'art. 4 della
L.R. 10/08, che prevede i seguenti termini:
- entro il 31 ottobre 2008: la Giunta delibera una proposta di
ridelimitazione degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane
(comma 3);
- entro il 31 gennaio 2009: le Comunita' Montane ed i Comuni
interessati, cui la proposta della Giunta viene trasmessa, devono
esprimere il loro parere (commi 3 e 4);
- entro il 28 febbraio 2009: il Presidente della Giunta regionale
adotta i decreti di ridelimitazione, con possibilita' di prevedere la
decorrenza degli effetti dalla data di insediamento dei nuovi Consigli
comunali successiva alle prossime elezioni amministrative locali. Gli
stessi decreti fissano il termine per l'approvazione dei nuovi statuti
e per la costituzione dei nuovi organi (comma 7);
- entro il 30 giugno 2009: i Comuni appartenenti a Comunita' Montane
disciolte che intendono aderire al Nuovo Circondario Imolese o ad una
Unione esistente ovvero costituire una nuova Unione di Comuni
subentrante alla Comunita' Montana disciolta devono deliberare gli
atti costitutivi (comma 5); decorso tale termine, la Comunita' Montana
puo' essere in ogni caso sciolta;
- l'art. 6 della L.R. 10/08 che regola lo "Scioglimento di Comunita'
Montane per trasformazione in Unioni di Comuni e per incorporazione ad
Unioni di Comuni esistenti" e al Nuovo Circondario Imolese;
- l'art. 13, comma 5 della L.R. 11/01 nonche' l'art. 13, comma 4 della
L.R. 10/08, ai sensi dei quali le Comunita' Montane costituite da piu'
di otto Comuni o insistenti su piu' vallate geograficamente separate
possono articolare al proprio interno le gestioni associate in zone,
utili anche ai fini della quantificazione dei contributi regionali ad
esse spettanti;
ritenuto di articolare la proposta di ridelimitazione contenuta nel
presente atto per ambiti provinciali, distinguendo per ciascuna
Provincia, le ipotesi di conferma, accorpamento o scioglimento delle
Comunita' Montane, in modo tale da ottemperare alla riduzione
richiesta dall'art. 4, comma 2, L.R. 10/08, portando le stesse ad un
numero complessivo non superiore a nove, e precisando altresi' le
proposte di esclusione di alcuni Comuni dagli ambiti territoriali
delle Comunita' Montane;
considerato che:
- le ipotesi di ridelimitazione costituiscono la prima fase di avvio
del procedimento complesso di riordino, a seguito della quale saranno
acquisiti i pareri e le proposte dei Comuni e delle Comunita' Montane
interessate ai sensi dell'art. 4, comma 3, 4, e 5, L.R. 10/08;
- di tali pareri e proposte il Presidente della Giunta regionale
terra' conto nell'adozione dei decreti di ridelimitazione;
sentito il Comitato di presidenza della Conferenza Regione-Autonomie
locali nella seduta del 27 ottobre 2008;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso
congiuntamente dal Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta, on.
Bruno Solaroli, e dal Direttore generale agli Affari istituzionali e
legislativi, dott.ssa Filomena Terzini, ai sensi dell'art. 37, comma
4, della L.R. 43/01 e della propria deliberazione 450/07;
su proposta dell'Assessore alla Programmazione e Sviluppo
territoriale, Cooperazione col sistema delle autonomie,
Organizzazione, Luigi Gilli;
a voti unanimi e palesi, delibera:
a) di approvare ai sensi dell'art. 4, comma 3, L.R. 10/08, la proposta
di ridelimitazione degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane
allegata al presente atto a costituirne parte integrante e
sostanziale;
b) di trasmettere la presente deliberazione alle Comunita' Montane e
ai Comuni interessati, ai sensi dell'art. 4, comma 3, L.R. 10/08, ai
fini dell'espressione del rispettivo parere in merito alla stessa;
c) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO
Riordino territoriale ex L.R. 10/08 - Proposta di ridelimitazione
degli ambiti territoriali delle Comunita' Montane
Provincia di Piacenza:
 1) Comunita' Montana Valli del Nure e dell'Arda: si propone di
confermare l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei
seguenti comuni: Bettola, Farini, Ferriere, Gropparello, Lugagnano Val
D'Arda, Morfasso, Vernasca.
 2) Comunita' Montana Appennino Piacentino: si propone di confermare
l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti
comuni: Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone, Piozzano,
Travo, Zerba, salva la possibilita' di incorporare il Comune di
Pecorara (gia' facente parte della suddetta Comunita' Montana fino al
2001) qualora tutti i Comuni interessati si esprimano in tal senso.
 3) Comunita' Montana Valtidone: si propone lo scioglimento, salva la
possibilita' di eventuale e contestuale trasformazione in Unione di
Comuni, composta dai medesimi Comuni di Caminata, Nibbiano, Pecorara,
Pianello Val Tidone, qualora tutti i Comuni interessati si esprimano
in tal senso (la proposta deve pervenire entro il 31 gennaio 2009 e
l'Unione deve essere costituita entro il 30 giugno 2009); in subordine
si propone lo scioglimento, salva la possibilita' di includere il
Comune di Pecorara nella Comunita' Montana Appennino Piacentino.
Provincia di Parma:
 4) Comunita' Montana Parma Est: si propone di confermare l'attuale
ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti comuni:
Calestano, Corniglio, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Monchio delle
Corti, Neviano degli Arduini, Palanzano, Tizzano Val Parma.
 5) Comunita' Montana Valli del Taro e Ceno: si propone di confermare
l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti
comuni: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val di Taro,
Compiano, Fornovo di Taro, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano,
Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de' Melegari, Varsi, salva la
possibilita' di escludere il Comune di Medesano, come da richieste
gia' avanzate.
Provincia di Reggio-Emilia:
 6) Comunita' Montana Appennino Reggiano: si propone di confermare
l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti
comuni: Baiso, Busana, Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo ne'
Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto, Viano, Villa
Minozzo.
Provincia di Modena:
 7) Comunita' Montana del Frignano: si propone di confermare l'attuale
ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti comuni:
Fanano, Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano,
Pievepelago, Polinago, Riolunato, Serramazzoni, Sestola.
 8) Comunita' Montana Modena Ovest: si propone lo scioglimento, salva
la possibilita' per i Comuni che ne residuano, Frassinoro,
Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia, di deliberare la
costituzione di una nuova Unione, eventualmente anche estesa ai
contigui Comuni non montani gia' facenti parte dell'Associazione dei
Comuni del Distretto Ceramico ovvero: Fiorano Modenese, Formigine,
Maranello, Sassuolo (la proposta deve pervenire entro il 31 gennaio
2009 e l'Unione deve essere costituita entro il 30 giugno 2009).
 9) Comunita' Montana Modena Est: si propone lo scioglimento, salva la
possibilita' per i Comuni che ne residuano, Guiglia, Marano sul
Panaro, Montese, Zocca, di deliberare la costituzione di una nuova
Unione, o l'incorporazione di tutti i Comuni nella contigua Unione
Terre dei Castelli. La proposta formale di costituzione della Unione o
di incorporazione nell'Unione Terre dei Castelli (in tal caso
corredata da delibere dei Comuni Terre dei Castelli) deve pervenire
entro il 31 gennaio 2009 e l'Unione deve essere costituita o
l'incorporazione deve avvenire entro il 30 giugno 2009.
Provincia di Bologna:
10) Comunita' Montana Valle del Samoggia: si propone lo scioglimento,
salva la possibilita' di eventuale e contestuale trasformazione in
Unione di Comuni, composta dai medesimi Comuni di Bazzano, Castello di
Serravalle, Crespellano, Monte S. Pietro, Monteveglio, Savigno (la
proposta deve pervenire entro il 31 gennaio 2009 e l'Unione deve
essere costituita entro il 30 giugno 2009).
11) Comunita' Montana Val Santerno: si propone lo scioglimento, salva
la possibilita' di eventuale e contestuale l'incorporazione nel Nuovo
Circondario Imolese, dei Comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese,
Castel del Rio e Fontanelice, a norma dell' art. 4, comma 2, lett. c)
e dell'art. 6, comma 7, L.R. 10/08 (la proposta deve pervenire entro
il 31 gennaio 2009 e l'incorporazione deve avvenire entro il 30 giugno
2009).
12) Comunita' Montana Cinque Valli Bolognesi: si propone lo
scioglimento, salva la possibilita' per i Comuni di Loiano,
Monghidoro, Monterenzio e Pianoro, che ne hanno avanzato proposta
(cfr. verbale incontro istituzionale con Regione e Provincia del 20
ottobre 2008) di costituire una Unione ai sensi dell'art. 6, L.R.
10/08. Per il Comune di Sasso Marconi si accoglie comunque la proposta
gia' avanzata dai Sindaci di esclusione del suddetto Comune dagli
ambiti territoriali delle nuove Comunita' Montane; per i restanti
Comuni della Comunita' Montana Cinque Valli Bolognesi, ovvero Monzuno,
San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli, si accoglie la
proposta gia' avanzata dai Sindaci nel citato con la Provincia di
incorporazione nella Comunita' Montana Alta e Media Valle del Reno
ridelimitata in corrispondenza.
13) Comunita' Montana Alta e Media Valle del Reno: si propone di
ridelimitarne l'ambito territoriale confermando i Comuni che gia' ne
facevano parte, ovvero Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio,
Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere,
Marzabotto, Porretta Terme, Vergato, e includendovi quelli di Monzuno,
San Benedetto Val di Sambro e Castiglione dei Pepoli, che si sono
espressi favorevolmente nel citato incontro in Provincia.
Provincia di Ravenna:
14) Comunita' Montana Appennino Faentino: si propone lo scioglimento,
salva la possibilita' di eventuale e contestuale trasformazione in
Unione di Comuni, composta dai medesimi Comuni di Brisighella, Casola
Valsenio, Riolo Terme (la proposta deve pervenire entro il 31 gennaio
2009 e l'Unione deve essere costituita entro il 30 giugno 2009).
Provincia di Forli'-Cesena:
15) Comunita' Montana Appennino Cesenate: si propone di confermare
l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti
comuni: Bagno di Romagna, Borghi, Mercato Saraceno, Roncofreddo,
Sarsina, Sogliano al Rubicone, Verghereto.
16) Comunita' Montana Appennino Forlivese: si propone di confermare
l'attuale ambito territoriale, composto dal territorio dei seguenti
comuni: Civitella di Romagna, Galeata, Meldola, Predappio,
Premilcuore, Santa Sofia.
17) Comunita' Montana Acquacheta: se ne propone lo scioglimento e,
accogliendo una proposta gia' avanzata in tal senso dai Sindaci, viene
fatta salva la possibilita' per i Comuni che ne facevano parte,
Dovadola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Rocca San Casciano,
Tredozio, di deliberare la costituzione di una nuova Unione di Comuni,
eventualmente anche estesa al contiguo Comune di Castrocaro (la
proposta deve pervenire entro il 31 gennaio 2009 e l'Unione deve
essere costituita entro il 30 giugno 2009).
Provincia di Rimini:
18) Comunita' Montana Valle del Marecchia: si propone lo scioglimento,
salva la possibilita' di eventuale e contestuale trasformazione in
Unione di Comuni composta dai medesimi Comuni di: Poggio Berni,
Santarcangelo di Romagna, Torriana, Verucchio.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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