REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3857 - Risoluzione proposta dai consiglieri Rivi, Beretta, Monari, Borghi, Pironi, Lucchi, Mezzetti, Bortolazzi, Mazzotti, Muzzarelli, Delchiappo, Salsi, Garbi, Barbieri, Richetti, Bosi e Nanni per impegnare la Giunta ad esprimere solidarieta' ai dipendenti pubblici colpiti dal decreto 112/2008 e per chiedere al Presidente della Giunta di contrastare il decreto 112/2008 a qualsiasi livello istituzionale, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso
che il decreto 112/2008 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo
economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione
della finanza pubblica e la perequazione tributaria" interviene
pesantemente su molti aspetti del rapporto di lavoro pubblico, anche
su alcuni tradizionalmente oggetto di contrattazione sindacale.
Considerato
che lo stanziamento per il contratto si limita all'inflazione
programmata del 3,2% per il biennio 2008/2009 e per il 2008 e'
prevista la sola indennita' di vacanza contrattuale (art. 63);
che dall'1 gennaio 2009, il tetto fissato al 2004 per i fondi di
contrattazione integrativa e' ridotto del 10% e per tutto il 2009 sono
disapplicate le leggi che dispongono finanziamenti aggiuntivi per le
Amministrazioni centrali (art. 67).
Considerato inoltre
che per tutti i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni e' previsto
che, in caso di assenza per malattia, nei primi dieci giorni venga
corrisposto il solo trattamento economico fondamentale, escludendo
quindi qualsiasi altro tipo di trattamento economico, inserendo anche
il divieto di modificare queste disposizioni nelle future
contrattazioni (art. 71);
che, solo per i dipendenti pubblici, in caso di assenza per malattia,
le fasce orarie di reperibilita' del lavoratore vanno dalle ore 8 alle
ore 13 e dalle ore 14 alle ore 20, compresi i giorni non lavorativi e
i festivi.
Preso atto
che per il 2009 la possibilita' di assumere scende dal 20 al 10% della
spesa per cessazioni (uno su dieci!), riducendo cosi' la possibilita'
di assumere e di stabilizzare il lavoro precario (art. 66);
che, entro il 31 ottobre 2008, le Amministrazioni dello Stato dovranno
emanare provvedimenti di riorganizzazione attraverso i quali:
- ridurre gli uffici di livello dirigenziale generale in misura non
inferiore al 20% di quelli esistenti;
- ridurre gli uffici di livello dirigenziale non generale in misura
non inferiore al 15%;
- ridurre le dotazioni organiche del personale non dirigenziale in
misura non inferiore al 10% della spesa complessiva relativa al numero
dei posti in organico (art. 74).
Osservato
che l'art. 73 modifica la natura del part-time: da diritto individuale
del lavoratore, ma piu' spesso della lavoratrice, si trasforma in
facolta' insindacabile dell'Amministrazione.
Considerando
che questi provvedimenti non mirano alla valutazione del merito, ma ad
una pura riduzione percentuale che non potra' che penalizzare la
qualita' dei servizi;
che tutta la struttura di questo decreto punta a smantellare il lavoro
pubblico a favore dell'intervento privato e a contrastare l'attivita'
sindacale che cerca di tutelare i diritti dei lavoratori.
Impegna la Giunta
ad esprimere solidarieta' ai dipendenti della Funzione pubblica,
colpiti da un decreto che li mortifica e li penalizza economicamente,
senza valorizzare merito e qualita';
a chiedere al Presidente della Giunta di contrastare questo
provvedimento a qualsiasi livello istituzionale, a partire dalla
Conferenza Stato-Regioni.
Approvata a maggioranza nella seduta antimeridiana del 22 ottobre
2008.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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