REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 marzo 2008, n. 432

Approvazione Programma per la promozione e sviluppo degli sportelli sociali in attuazione delle deliberazioni della Assemblea legislativa n. 144/07 e della Giunta regionale n. 2128/07 - Ripartizione, assegnazione e concessione relative risorse

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione
del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
- la L.R. 12 marzo 2003, n. 2 e successive modifiche "Norme per la
promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali" in particolare
l'art. 7 della citata legge che prevede l'istituzione degli sportelli
sociali quale modalita' di accesso al sistema locale dei servizi
sociali a rete;
- la propria deliberazione n. 2749 del 30 dicembre 2003 con la quale
e' stata avviata una sperimentazione per l'apertura di sportelli
sociali, che si e' definitivamente conclusa nel 2007 e che ha portato
all'apertura di 32 sportelli sociali nel territorio regionale;
- la propria deliberazione di proposta all'Assemblea legislativa,
dell'1 ottobre 2007 n. 1448 "Piano sociale e sanitario 2008-2010",
nella quale si prevede che la Regione con successivo atto definisca le
linee di indirizzo per il futuro sviluppo degli sportelli sull'intero
territorio regionale avendo come obiettivo quello di rendere diffusa
capillarmente e accessibile a tutti la funzione pubblica di
informazione e orientamento al cittadino sull'intero sistema dei
servizi sociali e socio-sanitari;
- la propria deliberazione n. 2011 del 20 dicembre 2007 "Direttiva
alle Aziende sanitarie per l'adozione dell'atto aziendale, di cui
all'art. 3, comma 4, della L.R. 29/04: indirizzi per l'organizzazione
dei dipartimenti di cure primarie, di salute mentale e dipendenze
patologiche e di sanita' pubblica", nella quale si prevede la
possibilita' di sperimentare forme di integrazione e semplificazione
dei percorsi informativi e di orientamento della persona attraverso la
rete degli sportelli unici distrettuali;
- la deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 144 del 28 novembre
2007 con la quale e' stato approvato il "Programma annuale 2007:
interventi, obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse
ai sensi dell'art. 47, comma 3, della L.R. 2/03. Stralcio del Piano
sociale e sanitario regionale. (Proposta della Giunta regionale in
data 5 novembre 2007, n. 1649)", nella quale si prevede l'avvio di un
programma di un programma per la promozione e lo sviluppo degli
sportelli sociali;
- la propria deliberazione del 20/12/2007 n. 2128, e in particolare il
punto 3.2.2. lett. B dell'allegato parte integrante: "Programma
annuale 2007: ripartizione delle risorse del Fondo sociale regionale
ai sensi dell'art. 47, comma 3, della L.R. 2/03 e individuazione delle
azioni per il perseguimento degli obiettivi di cui alla deliberazione
dell'Assemblea legislativa n. 144 del 28 novembre 2007", nel quale:
- si definisce una quota pari a Euro 1.400.000,00 per la realizzazione
del Programma finalizzato di ripartizione ai Comuni per la promozione
e lo sviluppo degli sportelli sociali, a valere sul Cap. 57107 "Fondo
sociale regionale. Quota parte destinata ai Comuni singoli e alle
forme associative per l'attuazione dei Piani di zona e per la
realizzazione degli interventi relativi agli assegni di cura, al
sostegno economico ed alla mobilita' degli anziani, dei disabili o
inabili (art. 47, comma 1, lett. b), L.R. 12 marzo 2003, n. 2 e Legge
8 novembre 2000, n. 328) - Mezzi statali";
- si rimanda a un successivo proprio atto per l'individuazione delle
azioni per il conseguimento degli obiettivi di cui al punto 3.2.2.
lett. B dell'allegato alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n.
144 del 28 novembre 2007 nonche' alla ripartizione e assegnazione
delle risorse ai Comuni capofila dei Piani di zona, o altro soggetto
pubblico, tra quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03;
- la propria deliberazione del 16 aprile 2007, n. 509 "Fondo regionale
per la non autosufficienza. Programma per l'avvio nel 2007 e per lo
sviluppo nel triennio 2007-2009" nella quale si pone come obiettivo,
tra gli altri, quello dello sviluppo di un adeguato sistema di
accesso, valutazione e presa in carico e di accompagnamento che
garantisca informazione, accessibilita', tempestivita', competenza ed
integrazione professionale, continuita' assistenziale; obiettivo
peraltro sostenuto con il Fondo nazionale per le non autosufficienze;
visto infine il decreto del Ministro della Solidarieta' sociale, di
concerto con il Ministro della Salute, il Ministro delle Politiche per
la famiglia e il Ministro dell'Economia e delle Finanze del 12 ottobre
2007, con il quale e' stato ripartito fra le Regioni il Fondo per le
non autosufficienze e che ha indicato tra gli obiettivi di spesa il
rafforzamento e il potenziamento dei punti unici di accesso alle
prestazioni e ai servizi;
considerato che:
- come sopra richiamato, la costruzione di punti unitari di accesso di
ambito distrettuale rappresenta un obiettivo strategico per il
prossimo triennio, da realizzare attraverso un programma unitario di
profonda trasformazione dell'attuale realta' dell'accesso ai servizi
sociali, socio-sanitari e sanitari, anche attraverso la condivisa
definizione di un sistema informativo che consenta la comunicazione
tra i diversi servizi nella prospettiva di risposte unitarie e
personalizzate ai bisogni delle persone;
- a tal fine, anche sulla base delle esperienze che si sono realizzate
e che si svilupperanno con le risorse assegnate con il presente atto,
si provvedera' successivamente a dare completa attuazione a quanto
previsto dal comma 5 dell'art. 7 della L.R. 2/03;
- e' opportuno consolidare e sviluppare in ogni ambito distrettuale la
funzione degli sportelli sociali o l'apertura di nuovi sportelli,
realizzando da subito un primo passo nella direzione dell'integrazione
di tutti i punti informativi e di accesso, mettendo in rete le realta'
esistenti secondo le linee guida e le prime indicazioni di cui in
allegato alla presente deliberazione;
- le risorse assegnate con la presente deliberazione sono destinate al
potenziamento ed allo sviluppo dei punti unitari informativi e di
accesso e che gli Enti assegnatari delle risorse  sono tenuti ad
utilizzarle in modo integrato con le risorse provenienti dal Fondo
nazionale per le non autosufficienze, queste ultime destinate anche al
potenziamento del sistema di presa in carico e sviluppo della
continuita' assistenziale;
preso atto degli esiti del confronto sviluppato nella Cabina di regia
regionale per le politiche sociali, sanitarie nella seduta del
14/3/2008, in merito ai contenuti dell'Allegato A)  parte integrante e
sostanziale del presente atto;
stabilito di definire le funzioni specifiche degli sportelli sociali,
i requisiti essenziali sul piano istituzionale e organizzativo, le
procedure, i tempi e i modi per l'erogazione e l'utilizzo del
contributo come specificato negli Allegati A) e B) parte integrante
del presente provvedimento;
stabilito di individuare come criterio di ripartizione tra i Comuni, o
altri soggetti pubblici ai sensi dell'art. 16 della L.R. 2/03,
designati come capofila per la programmazione, la popolazione
residente all'1/1/2007;
richiamate:
- la L.R. 15 novembre 2001, n. 40;
- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 e successive modifiche;
richiamate altresi':
- la L.R. 21 dicembre 2007, n. 24 "Legge finanziaria regionale
adottata a norma dell'art. 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in
coincidenza con l'approvazione del Bilancio di previsione per
l'esercizio finanziario 2008 e del Bilancio pluriennale 2008-2010";
- la L.R. 21 dicembre 2007, n. 25 "Bilancio di previsione della
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2008 e Bilancio
pluriennale 2008-2010" ed in particolare la Tabella H;
- le proprie deliberazioni n. 1057 del 24/7/2006, n. 1150 del
31/7/2006 e n. 1663 del 27/11/2006;
- la propria deliberazione n. 450 del 3 aprile 2007 recante
"Adempimenti conseguenti alle delibere 1057/06 e 1663/06. Modifiche
agli indirizzi approvati con delibera 447/03 e successive modifiche";
ritenuto che ricorrano gli elementi di cui all'art. 47, comma 2, della
L.R. 40/01 e che pertanto l'impegno di spesa possa essere assunto con
il presente atto;
dato atto:
- del parere di regolarita' amministrativa espresso dal Direttore
generale Sanita' e Politiche sociali, dr. Leonida Grisendi, ai sensi
dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della propria
deliberazione 450/07;
- del parere di regolarita' contabile espresso dal Responsabile del
Servizio Gestione della spesa regionale, dott. Marcello Bonaccurso, ai
sensi dei medesimi articolo di legge e deliberazione;
su proposta degli Assessori alla Promozione politiche sociali ed
educative per l'infanzia e l'adolescenza, politiche per
l'immigrazione, sviluppo volontariato, associazionismo e Terzo
settore, Anna Maria Dapporto e alle Politiche per la salute, Giovanni
Bissoni;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare in attuazione della delibera dell'Assemblea
legislativa 144/07 e della propria delibera 2128/07 il Programma
finalizzato per la promozione e lo sviluppo degli sportelli sociali,
da realizzarsi secondo le linee guida descritte nell'Allegato A) e
secondo le modalita' operative descritte nell'Allegato B), parti
integranti e sostanziali del presente atto;
2) di destinare alla realizzazione dell'azione di cui al precedente
punto 1) Euro 1.400.000,00 come programmato con propria delibera
2128/07 sul Cap. 57107 "Fondo sociale regionale. Quota parte destinata
ai Comuni singoli e alle forme associative per l'attuazione dei Piani
di zona e per la realizzazione degli interventi relativi agli assegni
di cura, al sostegno economico ed alla mobilita' degli anziani, dei
disabili o inabili (art. 47, comma 1, lett. B), L.R. 12 marzo 2003, n.
2 e Legge 8 novembre 2000, n. 328 - Mezzi statali";
3) di individuare come criterio di ripartizione del contributo
destinato ai Comuni capofila dei Piani di zona o altro soggetto
pubblico, tra quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per l'ambito distrettuale, la popolazione
residente nell'ambito distrettuale all'1/1/2007;
4) di assegnare e concedere ai Comuni capofila dei Piani di zona o
altro soggetto pubblico, tra quelli richiamati all'art. 16 della L.R.
2/03, la somma complessiva di Euro 1.400.000,00 ripartita secondo lo
schema di cui all'Allegato C, parte integrante e sostanziale del
presente atto;
5) di impegnare la somma complessiva di Euro 1.400.000,00, registrata
al n. 1286 di impegno, sul Cap. 57107 "Fondo sociale regionale. Quota
parte destinata ai Comuni singoli e alle forme associative per
l'attuazione dei Piani di zona e per la realizzazione degli interventi
relativi agli assegni di cura, al sostegno economico ed alla mobilita'
degli anziani, dei disabili o inabili (art. 47, comma 1, lett. B),
L.R. 12 marzo 2003, n. 2 e Legge 8 novembre 2000, n. 328 - Mezzi
statali" UPB 1.5.2.2.20101, del Bilancio per l'esercizio finanziario
2008 che presenta la necessaria disponibilita';
6) di dare atto che, ai sensi dell'art. 51 della L.R. 40/01, ed in
applicazione della propria deliberazione 450/07, il Dirigente
regionale competente per materia provvedera', con propri atti formali
alla liquidazione secondo le modalita' e procedure descritte
all'Allegato B) parte integrante del presente atto, a favore dei
Comuni capofila dei Piani di zona o altri soggetti pubblici ai sensi
dell'art. 16 della L.R. 2/03, facenti funzione di capofila dei Piani
di zona, per la realizzazione dei Programmi distrettuali per la
promozione e lo sviluppo degli sportelli sociali;
7) di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A)
Programma per la promozione e lo sviluppo degli sportelli sociali:
obiettivi, funzioni, requisiti organizzativi, avvio del processo di
integrazione tra sportelli sociali e sportelli unici distrettuali,
azioni di accompagnamento regionali
1. Obiettivi
La L.R. 2/03 all'art. 7 prevede che l'accesso al sistema locale dei
servizi sociali a rete sia garantito da sportelli sociali - attivati
dai Comuni in raccordo con le AUSL - che forniscono informazioni ed
orientamento ai cittadini sui diritti e le opportunita' sociali, sui
servizi e gli interventi del sistema locale, nel rispetto dei principi
di semplificazione e che i Comuni organizzino l'attivita' degli
sportelli sociali con modalita' adeguate a favorire il contatto anche
di chi, per difficolta' personali e sociali, non vi si rivolga
direttamente.
Nel PSSR 2008-2010 si afferma l'obiettivo che nell'arco del triennio,
a tutti i cittadini della regione, sia garantito:
- il diritto all'accesso alla rete dei servizi e delle prestazioni
sociali e socio-sanitarie;
- il diritto all'informazione e alla presa in carico;
- il diritto, nell'ambito della regolazione del sistema integrato e
delle risorse finanziarie che lo sostengono, ad un piano assistenziale
individuale appropriato.
Per il perseguimento di tale obiettivo e' essenziale la definizione di
un sistema unificato, di livello distrettuale, di accesso ai servizi
ed agli interventi, che preveda criteri e modalita' comuni.
La costruzione di questo sistema rappresenta obiettivo strategico del
triennio e costituira' oggetto di un programma unitario di profonda
trasformazione dell'attuale realta'  dell'accesso ai servizi sociali, 
socio-sanitario e sanitari, anche attraverso la condivisa definizione
di un sistema informativo che consenta la comunicazione tra i diversi
servizi nella prospettiva di risposte unitarie e personalizzate ai
bisogni delle persone.
In questa fase ci si pone un obiettivo intermedio, propedeutico al
raggiungimento dell'obiettivo strategico e cioe' quello di realizzare
da subito l'integrazione possibile di tutti i punti informativi e di
accesso, mettendo in rete le realta' esistenti.
Questo richiede in particolare:
a) la connessione tra gli sportelli sociali e gli sportelli unici
distrettuali al fine di assicurare ai cittadini adeguata informazione
ed orientamento ai servizi sociali e sanitari da entrambi gli accessi;
la predisposizione, su base distrettuale, di percorsi integrati ed
unificati per usufruire dei vari servizi di rete, anche tramite la
definizione condivisa di procedure specifiche;
b) l'integrazione professionale, su base distrettuale, tra operatori
delle AUSL e dei Comuni, per la definizione dei progetti assistenziali
a partire dalla valutazione dei bisogni e della domanda. Tali equipe
assumono carattere interprofessionale (unita' di valutazione
multiprofessionale), con una composizione che puo' variare in ragione
delle competenze professionali richieste dalle caratteristiche del
bisogno assistenziale.
Il PSSR sottolinea, infatti, il valore dell'integrazione
professionale, in quanto garantisce il massimo di efficacia
nell'affrontare bisogni di natura multiproblematica la cui
complessita' richiede la predisposizione di una risposta altrettanto
complessa.
Nel corso del 2008, come ribadito nella deliberazione dell'Assemblea
legislativa 144/07, gli ambiti distrettuali hanno il compito di
proseguire il percorso di costruzione e integrazione delle sedi di
confronto, degli strumenti tecnici (uffici di piano e uffici di
supporto alle CTSS) e di programmazione necessari a realizzare il
sistema di welfare promosso dal Piano regionale. E' necessario quindi
che procedano ad una revisione anche del sistema dell'accesso per
strutturarlo ed adeguarlo secondo le direttive del Piano.
Con il presente Programma si introduce pertanto una specifica azione
di sostegno agli sportelli sociali, che da' continuita' alla
sperimentazione avviata dalla Regione nel 2003 (del. GR 2749/03).
Nel 2007 infatti si e' avuta la conclusione e la rendicontazione di
tutte le esperienze sperimentali e in seno ad un gruppo tecnico
interistituzionale di emanazione della Cabina di regia regionale (gia'
previsto nella deliberazione dell'Assemblea legislativa 91/06) e'
stato avviato un confronto sulla sperimentazione, teso ad individuare
punti di forza e di criticita' emersi e sulla base di questi definire
linee guida regionali ai sensi dell'art. 7 della L.R. 2/03.
L'esperienza sperimentale di avvio degli sportelli sociali condotta su
32 territori nell'arco temporale 2004-2007 ha portato
all'individuazione di alcune azioni necessarie e di supporto all'avvio
degli sportelli che di seguito si elencano. Tali azioni sono al tempo
stesso utili al rafforzamento degli sportelli avviati in fase
sperimentale e alla costruzione degli sportelli negli ambiti
distrettuali che non hanno partecipato alla sperimentazione.
Le azioni da realizzarsi all'interno del presente Programma si
integrano e si raccordano con le azioni sostenute dal Fondo per la non
autosufficienza ed in particolare con l'azione di promozione e
rafforzamento di punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi
per la non autosufficienza e del percorso di presa in carico al fine
di garantire la continuita' assistenziale.
2. Funzioni, azioni e organizzazione
2.1 Azioni a supporto della costruzione dello sportello sociale
Con l'avvio del Programma regionale di "Promozione e sviluppo degli
sportelli sociali" si intende sostenere la costruzione e il
consolidamento di sportelli sociali di ambito distrettuale, connotati
come punti unitari di accesso ai servizi sociali e socio-sanitari, nei
quali il cittadino trovi risposta ai bisogni di:
1) informazione;
2) ascolto - orientamento;
3) registrazione e primo filtro della domanda di accesso ai servizi;
e possa essere avviato verso percorsi di valutazione e presa in carico
secondo il modello dell'integrazione gestionale e professionale sopra
descritto.
L'avvio, la costruzione e il rafforzamento dello sportello sociale
comportano lo svolgimento delle seguenti azioni:
1) ricostruzione dei percorsi di accesso ai servizi, nell'ottica di
integrare servizi, risorse e professionalita' che concorrono alla
informazione, orientamento e valutazione, alla definizione del
percorso assistenziale e all'erogazione dei servizi.
Su queste basi sara' possibile avviare:
2) la ricostruzione della mappa dei servizi offerti. Tale azione
potra' essere piu' facilmente attuata se si costituira' una rete
operativa locale costituita dai referenti dei servizi in area
sanitaria, sociale, scolastica, ecc. e dal privato sociale. Tali
soggetti concorrono alla ricostruzione, anche attraverso la
compilazione di "schede comuni" descrittive dei servizi propri
erogati, della rete dei servizi sociali integrati offerti dall'ambito
distrettuale, nonche' all'aggiornamento costante della banca dati. E'
opportuno definire le modalita' per l'aggiornamento di questa mappa
dei servizi anche attraverso l'individuazione di un responsabile per
l'aggiornamento;
3) la connessione sistematica dei punti di accesso alla rete dei
servizi sociali e socio-sanitari del territorio, anche attraverso
sistemi informativi condivisi. Il percorso di accesso al sistema
integrato deve poter essere registrato e monitorato dai servizi che
concorrono al suo svolgimento, nel rispetto delle norme a tutela della
privacy.
Allo sportello sociale spetta il compito di compilare una scheda di
accesso che contiene un set minimo di informazioni sull'utente e sulla
richiesta e di avviare eventualmente alle fasi di valutazione e presa
in carico che saranno svolte dalle strutture professionali integrate.
E' un obiettivo del triennio la stipula di accordi fra Comuni e AUSL
per l'accesso alle anagrafi comunali e dell'anagrafe sanitaria al fine
di consentire la visualizzazione agli operatori degli sportelli dei
dati anagrafici di base del singolo e del suo nucleo familiare.
La scheda di primo accesso e' la base per l'avvio del percorso del
cittadino nel sistema dei servizi ed e' visibile agli operatori dei
servizi che successivamente procederanno alla presa in carico e alla
definizione dei singoli servizi da erogare. I dati di primo accesso e
le informazioni relative a presa in carico e interventi erogati al
singolo e al suo nucleo familiare costituiscono i contenuti di una
"cartella integrata dell'assistito", le cui singole parti sono
inserite e visibili solo agli operatori autorizzati in conformita'
alle specifiche competenze e a quanto previsto dalle norme della
privacy.
Al fine di evitare duplicazioni di dati e' opportuno che la "cartella
integrata dell'assistito" colleghi tra loro i dati relativi agli
interventi erogati, dati che provengono sia dai sistemi informativi
regionali che locali attivati;
4) l'apertura di punti fisici di accesso, in sedi facilmente
riconoscibili al cittadino, prive di barriere architettoniche, con
orari di apertura adeguati alla necessita' di facilitare il contatto
con i cittadini. Nel corso del triennio ogni Comune afferente
all'ambito distrettuale, deve dotarsi di almeno una sede fisica di
sportello sociale;
5) la formazione degli operatori addetti allo sportello sociale.
La struttura delle regole e dei codici di comportamento, per la
realizzazione delle azioni sopra descritte, potranno essere oggetto di
protocolli operativi tra i soggetti coinvolti.
2.2 Il personale
Il personale dello sportello sociale deve avere un'adeguata
preparazione sul sistema dei servizi sociali e socio-sanitari
territoriali e comprovate capacita' relazionali e di comunicazione, di
accoglienza, ascolto e orientamento.
Deve infatti poter essere messo nella condizione di svolgere, con
professionalita' e continuita', le funzioni di: 1) informazione al
cittadino sul sistema dell'offerta di servizi pubblici e/o del privato
sociale operante sul territorio; 2) di orientamento personalizzato
rispetto al ventaglio delle opportunita' concretamente attivabili; 3)
di accompagnamento del cittadino all'avvio del percorso assistenziale
(per esempio fissando direttamente gli appuntamenti con l'assistente
sociale attraverso un servizio condiviso di "agenda"); 4) di supporto
nella compilazione e di accoglienza di richiesta di
prestazioni/interventi standardizzati e non complessi, quali
contributi economici, ecc.
L'impiego di personale stabile e' un elemento fondamentale per dare
continuita', qualificare e rendere piu' efficace l'azione dello
sportello sociale. La formazione e l'adeguata preparazione degli
operatori sono inoltre necessari per sviluppare e consolidare la
capacita' degli operatori di svolgere le funzioni sopra descritte.
2.3 Collegamento tra sportello sociale e sportello unico delle
attivita' distrettuali
Come previsto dal PSSR e' obiettivo del triennio avviare un percorso
graduale e progressivo di integrazione funzionale tra gli sportelli
sociali e gli sportelli unici distrettuali e di costruzione di forme
di collegamento e raccordo operativo tali da garantire che gli utenti,
in entrambe le sedi, siano correttamente indirizzati rispetto al
bisogno assistenziale manifestato. Gli sportelli sociali e gli
sportelli unici distrettuali, pur mantenendo competenze proprie
specifiche, devono concordare dei livelli minimi di informazione
comune da offrire agli utenti al fine di semplificare i percorsi
informativi, di orientamento della persona nell'accesso ai servizi
distrettuali.
Tale processo di raccordo deve essere sostenuto e accompagnato con
azioni formative, a carattere integrato, rivolte agli operatori dei
due sportelli.
2.4 Collegamento tra sportello sociale e altri sportelli tematici (es.
sportelli informativi stranieri, informahandicap, centri provinciali
per l'adattamento domestico, sportelli per la mediazione culturale e
socio-sanitaria presenti negli istituti penitenziari, ecc.)
Lo sportello sociale si connota, come gia' esplicitato, come punto
unitario di accesso ai servizi sociali e socio-sanitari. E' pertanto
attraverso lo sportello sociale che si avviano percorsi di accesso ai
servizi. Nell'arco del triennio gli sportelli tematici esistenti su un
territorio devono integrarsi e coordinarsi nella rete degli sportelli
sociali, connotandosi sempre piu' come punti di informazione e accesso
di carattere specialistico per l'avvio di procedure con alto contenuto
tecnico (es. centri per l'adattamento domestico), per la valutazione e
presa in carico o per attivita' di promozione sociale con riferimento
ad alcune categorie di cittadini (es. sportelli informativi
stranieri).
Gli sportelli tematici pubblici possono svolgere la funzione di
sportello sociale qualora il cittadino si rivolga direttamente a loro
e per la parte di servizi da essi erogati. Qualora invece si
evidenzino o giungano richieste per bisogni multipli, quando non di
specifica pertinenza degli sportelli tematici, si impegnano a fornirne
segnalazione allo sportello sociale per l'avvio degli adeguati
percorsi di accesso. Inoltre contribuiscono all'aggiornamento della
banca dati sui servizi della rete locale.
E' opportuno che vengano attivate azioni formative, a carattere
integrato, rivolte agli operatori dei differenti sportelli con
finalita' di conoscenza reciproca e di condivisione di ruoli, funzioni
e regole operative.
2.5 La comunicazione sociale e la visibilita' / accessibilita' /
diffusione delle sedi fisiche
Lo sportello sociale deve avere caratteristiche di visibilita' per il
cittadino e di accessibilita' tali da favorire il contatto con il
maggior numero di cittadini.
E' opportuno prevedere attivita' di comunicazione sociale e anche la
messa a disposizione di strumenti di contatto alternativi all'accesso
alle sedi fisiche (ad esempio siti internet, sportello telefonico,
ecc.).
Il sistema di accesso, attraverso lo sportello sociale, puo' essere
alimentato oltre che da contatti diretti dell'utente anche da
segnalazioni provenienti da altri sportelli tematici o da soggetti
terzi (numero verde del Servizio Sanitario regionale, istituzioni, es.
ospedali, medici di medicina generale, ecc. e privato sociale). Questi
soggetti, contribuendo alla funzione di "antenna" sul territorio,
possono indirizzare allo sportello richieste a loro pervenute, che,
per il livello di articolazione e complessita', necessitino di essere
indirizzate attraverso lo sportello sociale verso sedi piu'
pertinenti.
Tale attivita' di segnalazione contribuisce a rafforzare il legame tra
i diversi soggetti che all'interno della rete locale offrono servizi
assistenziali (sociali e sanitari).
Il sistema di segnalazioni potra' esser codificato e regolato
attraverso accordi specifici tra i Comuni dell'ambito distrettuale e
gli altri soggetti coinvolti.
In generale e' importante che tutti i diversi soggetti che
costituiscono la rete locale di riferimento per l'accesso ai servizi
(istituzionali e di privato sociale) siano coinvolti nel processo di
costruzione e di sviluppo degli sportelli sociali e possano
condividerne obiettivi e azioni nelle opportune sedi di confronto.
Lo sportello sociale, inoltre, in virtu' del suo ruolo di
comunicazione e informazione al cittadino, si fa promotore della
diffusione delle carte dei servizi locali. Attraverso questo strumento
informa i cittadini sul sistema dei servizi offerti sul territorio e
sui diritti e le forme di tutela e garanzia delle prestazioni.
Promuove infine forme di rilevazione del gradimento degli utenti.
2.6 Lo sportello sociale come fonte di informazione sul bisogno
All'Ufficio di Piano distrettuale e' assegnata (del. GR 1004/2007),
tra le altre, la funzione di raccordare e utilizzare le rilevazioni
sulla domanda e sull'offerta, anche con riferimento all'attivita'
degli sportelli sociali, nonche' la funzione di monitorare l'andamento
del benessere e della salute, con riferimento alle determinanti ed
agli indicatori presi in considerazione nella programmazione.
E' opportuno quindi che lo sportello sociale fornisca periodicamente
all'Ufficio di Piano dati ed elaborazioni relativamente alle richieste
pervenute allo sportello sociale, al tipo di orientamento dato o di
avvio a percorsi assistenziali.
In prospettiva e con gradualita' la condivisione dei sistemi
informativi di accesso e gestione dei percorsi assistenziali potra'
facilitare l'elaborazione e raccolta di dati relativamente a tempi di
attesa per prima valutazione/erogazione servizi, tipi di interventi,
ecc.
Questi dati potranno essere elaborati a cura dell'Ufficio di Piano e
costituire uno degli elementi di lettura del bisogno espresso e dei
tempi e dei modi di accoglimento e gestione della domanda di servizi,
utile ai fini delle scelte di programmazione, nell'ambito dei Piani
distrettuali per la salute e per il benessere sociale.
2.7 Le azioni regionali di supporto e accompagnamento allo sviluppo
della rete degli sportelli sociali e della loro integrazione con gli
sportelli unici distrettuali
La Regione si impegna a svolgere nel triennio alcune azioni di
supporto e accompagnamento allo sviluppo della rete degli sportelli
sociali e della loro integrazione con gli sportelli unici
distrettuali, al fine di rendere omogenea a livello regionale lo
sviluppo e il consolidamento di questa funzione di informazione,
ascolto e orientamento per il cittadino sul sistema dei servizi e
degli interventi sociali e socio-sanitari.
Le azioni previste sono:
1) definizione di un set minimo di informazioni, attraverso un
apposito tracciato record, da inserire nella "scheda di primo
accesso", in maniera da uniformare il livello di informazione sulla
domanda espressa agli sportelli e rendere i dati comparabili tra i
diversi ambiti distrettuali;
2) formazione agli operatori sugli indirizzi per lo sviluppo degli
sportelli;
3) costruzione di una "vetrina" sulle buone pratiche attraverso la
raccolta e messa a disposizione e confronto di materiali ed
esperienze;
4) accompagnamento nella definizione dei raccordi e nel collegamento
tra sistemi informativi regionali e sistemi informativi locali, al
fine di garantire la massima integrazione e avviare un percorso di
rilevazione e condivisione regionale delle informazioni sulla
domanda;
5) estensione graduale del "numero verde del Servizio Sanitario
regionale" avendo come obiettivo minimo iniziale quello di offrire,
attraverso il numero verde, anche l'informazione corretta e aggiornata
sulle sedi, i luoghi e le modalita' di contatto con gli sportelli
sociali.
ALLEGATO B)
Procedure, tempi e modi per la presentazione del programma e
l'erogazione del contributo per l'anno 2008, ai sensi della
deliberazione di Giunta regionale 2128/07
Il contributo regionale verra' erogato a seguito della presentazione
in Regione del Programma distrettuale di sviluppo dello sportello
sociale, la quale dovra' avvenire entro il 30 aprile 2008.
L'Accordo di programma che approva il Programma attuativo 2008 dovra'
contenere l'impegno del Comitato di Distretto per la realizzazione del
Progetto di sviluppo o avvio dello sportello sociale di ambito
distrettuale.
Nell'ambito di un'azione piu' generale di raccordo e integrazione
sociale e sanitaria, nel corso del 2008 dovranno essere avviate le
azioni necessarie a:
- sostenere e consolidare il regolare funzionamento degli sportelli
avviati con la sperimentazione regionale (deliberazione della Giunta
regionale 2749/03), l'incremento degli orari di apertura di sportello
al pubblico e delle modalita' di contatto, anche attraverso
l'acquisizione, la stabilizzazione e la qualificazione/formazione del
personale;
- promuovere l'avvio di nuovi sportelli, di ambito distrettuale, nei
territori che non hanno partecipato alla sperimentazione regionale;
- promuovere l'attivita' di integrazione dei sistemi informativi sui
servizi sociali e socio-sanitari anche al fine di pervenire
all'elaborazione di una "cartella integrata dell'assistito", come
sopra descritto;
- integrare nei propri sistemi di rilevazione della domanda il set
minimo di informazioni definito per il livello regionale;
- promuoverne l'attivita' di aggiornamento delle banche dati di
supporto al sistema informativo;
- sviluppare e consolidare i rapporti con il Terzo settore e con altri
sportelli tematici per aggiornamento e adeguamento delle informazioni
sui servizi e gli interventi sociali e socio-sanitari realizzati sul
territorio e per avviare attivita' di segnalazione, come descritte nel
paragrafo 2.5;
- avviare azioni di lettura della domanda e raccordarsi con gli altri
soggetti che svolgano rilevazioni sul bisogno e sull'offerta;
- azioni di scambio, collegamento e interconnessione tra operatori
degli sportelli sociali e operatori degli sportelli unici distrettuali
per omogeneizzare, allineare e concordare il livello di informazione
comune da offrire all'utenza.
Il contributo regionale potra' essere utilizzato per azioni di
sviluppo e collegamento/integrazione dei sistemi informativi,
nell'ottica sopra descritta, per l'aggiornamento delle banche dati,
per la formazione del personale, per l'allestimento delle sedi fisiche
e l'avvio di strumenti di comunicazione e contatto con la
cittadinanza, in ottica di avvio e rafforzamento della funzione di
sportello sociale. Il contributo regionale potra' essere utilizzato a
coperture delle spese del personale nel limite massimo del 40%.
Le spese sostenute verranno comunicate alla Regione attraverso
apposito modello di rendicontazione.
(segue allegato fotografato)

Azioni sul documento

ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina