COMUNICATO
Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il progetto di "Piano di coltivazione e sistemazione della Sottozona E del Polo di PIAE n. PO015 Belgrado Fogarino" in Luzzara (RE)
L'Autorita' competente, Comune di Luzzara, Servizio Uso ed Assetto del
territorio, Via A. Avanzi n. 1 - 42045 Luzzara (RE) comunica la
decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente
il progetto di "Piano di coltivazione e sistemazione della Sottozona e
del Polo di PIAE n. PO015 Belgrado Fogarino".
Il progetto e' presentato dalla ditta CCPL Inerti SpA con sede legale
in Via Ciro Menotti n. 3 Parma (PR).
Il progetto e' localizzato in comune di Luzzara in area golenale
localita' Belgrado-Fogarino.
Il progetto appartiene alla categoria B3 ed interessa il solo
territorio del comune di Luzzara.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificato dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35; l'Autorita' competente
Comune di Luzzara ha assunto con deliberazione di Giunta comunale n.
26 del 15/2/2008 la seguente decisione:
1) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 9/99 e
s.m.i., il progetto di "Piano di coltivazione e sistemazione
ambientale della Sottozona e del Polo di PIAE n.
PO015-Belgrado-Fogarino", presentato da CCPL Inerti SpA, dalla
ulteriore procedura di VIA, di cui al Titolo III della citata L.R.
9/99, in quanto l'intervento previsto, nel complesso, risulta
ambientalmente compatibile, con le seguenti prescrizioni:
a) l'attivita' di escavazione ed il progetto di sistemazione e
recupero naturalistico dell'area di cava dovranno essere realizzati
rispettando le prescrizioni contenute nel parere della Commissione
nuovi insediamenti produttivi dell'AUSL di Reggio Emilia, di cui alla
nota n. 178/06 del 9/1/2007, ovvero:
- il titolare dovra' adempiere a quanto previsto dal DLgs 624/96 che
prevede, tra l'altro, l'obbligo per il datore di lavoro, prima
dell'inizio dell'attivita', la stesura e la trasmissione all'organo di
vigilanza (Ministero dell'Industria del Commercio e dell'Artigianato)
del Documento di sicurezza e salute e degli eventuali aggiornamenti di
cui all'art. 6 dello stesso DLgs 624/96;
- il titolare e il responsabile della sicurezza dei lavoratori
dovranno segnalare e controllare sul campo la fascia di rispetto
dell'elettrodotto presente nell'area di cava. Questo in quanto
all'interno della fascia di rispetto non dovra' essere presente
nessuna postazione di lavoro fissa, ne' dovra' comunque esserci
presenza di persone per un tempo superiore alle 4/ore/die come
previsto dalla L.R. 30/00. La presente nota vale anche per il
ripristino ambientale della zona a parco e "aree verdi attrezzate"
previste nella relazione di PAE;
- le eventuali future attivita' produttive connesse all'attivita'
estrattiva (vagliatura, classificazione, lavaggio ed insilaggio), come
indicate nella Relazione generale - punto 9.8 (impianti di lavorazione
dei materiali estrattivi) dovranno adempiere a quanto previsto per gli
ambienti di lavoro in generale dal DLgs 626/94 e per le specifiche
attivita' di cantiere dal DLgs 494/96;
- la realizzazione di eventuale dotazione cantieristica relativa ad
opere di servizio dovra' avere un sistema fognario a perfetta tenuta
ed il sistema di approvvigionamento idrico ad uso idropotabile dovra'
essere con pescante esclusivamente da falda profonda e ben protetta
(80 - 100 mt), realizzato secondo le norme di buona tecnica e con
materiali idonei al contatto con l'acqua, la quale dovra' essere
analizzata prima dell'utilizzo e successivamente a cadenza almeno
semestrale;
b) l'attivita' di escavazione ed il progetto di sistemazione e
recupero naturalistico della cava dovranno essere realizzati nel
completo rispetto di quanto previsto:
- nel Piano di coltivazione e sistemazione ed in tutti gli elaborati
prodotti ai fini della procedura di screening, ai sensi della L.R.
9/99, e della autorizzazione convenzionata, ai sensi della L.R.
17/91,
- dalle NTA del PAE comunale vigente e dal Piano di coordinamento
attuativo del Polo n. 15 "Belgrado-Fogarino";
c) al fine di minimizzare il rischio idraulico locale (potenzialmente
legato al rischio di formazione di fontanazzi in corrispondenza
dell'argine maestro di Po e al rischio di sifonamento degli argini
golenali consorziali Intercomunale e Lorenzini, nei tratti
prospicienti il Polo di PIAE n. PO015 "Belgrado-Fogarino"),
l'esercizio della attivita' estrattiva di progetto dovra' essere
condotto rispettando scrupolosamente quanto contenuto nel "Piano di
monitoraggio a supporto del Piano di emergenza comunale", redatto
secondo le specifiche contenute nell'Appendice 2 delle NTA del PAE
comunale;
d) il proponente dovra' mantenere in perfetta efficienza la recinzione
di cantiere che circonda il perimetro dell'area estrattiva, al fine di
impedire qualsiasi accesso a persone estranee oltre che eventuali
abbandoni abusivi di rifiuti e/o altre sostanze inquinanti per il
suolo e le acque;
e) le attivita' di progetto dovranno essere svolte in modo da
garantire la assoluta tutela dall'inquinamento del suolo e dei corpi
idrici superficiali e sotterranei ed evitare compromissioni
sostanziali e definitive del regime e delle modalita' di deflusso
delle acque. Durante la coltivazione della cava, con riferimento anche
alle fasi di rifornimento e manutenzione dei mezzi utilizzati,
dovranno essere adottate tutte le precauzioni ed i dispositivi
necessari ad evitare immissioni di sostanze inquinanti sul terreno e
nei corpi idrici superficiali e sotterranei (sversamenti accidentali,
abbandono sul e nel suolo di potenziali fonti di inquinanti, ecc.); in
particolare, tra il resto:
- dovranno essere scrupolosamente rispettate le precauzioni descritte
negli elaborati integrativi relativamente al "progetto del cantiere",
con particolare riferimento ai dispositivi ed accorgimenti previsti ai
fini della protezione delle acque superficiali e sotterranee;
- le operazioni di rifornimento e di manutenzione degli automezzi a
servizio dell'attivita' di cava, compresa la draga, dovranno essere
effettuate senza sversamento di idrocarburi e/o oli e, piu' in
generale, evitando qualsiasi immissione di inquinanti in acqua o sul
suolo;
- presso il cantiere dovranno essere disponibili tutte le
attrezzature, i materiali ed i prodotti oleoassorbenti necessari per
applicare le procedure di emergenza in caso di sversamento accidentale
di un inquinante nell'invaso di cava;
f) essendo la zona in analisi potenzialmente soggetta ad esondazioni,
dovra' essere predisposta opportuna organizzazione, con relativa
attrezzatura e mezzi necessari, al fine di rendere effettivamente
trasportabili i contenitori delle sostanze potenzialmente inquinanti
presenti in cantiere (idrocarburi, rifiuti, ecc.), in modo da poter
essere rapidamente allontanati in caso di necessita';
g) con riferimento alla linea ENEL Media Tensione si prescrive che sia
rispettato quanto previsto dalla normativa in materia campi
elettromagnetici; comunque all'interno della fascia di rispetto volta
a garantire il rispetto dell'obiettivo di qualita' di 0,2 mT previsto
dalla L.R. 30/00 non potranno essere previste postazioni di lavoro
"fisse" e non potranno permanere persone per un tempo superiore alle 4
ore/giorno;
h) con riferimento al transito dei mezzi di trasporto dei materiali
estratti, per evitare o comunque limitare al massimo la dispersione di
polveri e/o materiali e l'imbrattatura delle strade pubbliche, il
proponente dovra':
- mantenere sistematicamente umide la pista di accesso alla cava e le
piste interne al perimetro di intervento, con una frequenza tale da
minimizzare il sollevamento di polveri durante il transito degli
automezzi,
- utilizzare mezzi di trasporto dei materiali dotati di cassoni
telonati,
- adottare tutti quegli accorgimenti che si rendessero necessari al
fine di ridurre tale impatto,
quali ad esempio:
I. periodica pulizia del tratto di viabilita' di cava pavimentato con
conglomerato bituminoso che precede l'immissione sul sistema viario
pubblico,
II. in caso di necessita', in condizioni particolarmente sfavorevoli,
lavaggio delle ruote dei mezzi prima dell'uscita dalla cava,
III. nel caso di sporcamento accidentale delle strade pubbliche,
tempestiva pulitura della superficie stradale;
i) durante tutte le fasi di coltivazione e sistemazione della cava,
con riferimento anche ai materiali fini derivanti dal ciclo produttivo
dell'impianto di lavorazione delle sabbie che si accumuleranno nella
vasca di decantazione prevista nel settore meridionale della Sottozona
B, dovra' essere rispettata la normativa vigente in materia di
rifiuti;
j) con riferimento allo scarico idrico esistente gia' autorizzato
(vasca di decantazione) si ricorda che eventuali modifiche della
qualita'/quantita' degli scarichi dovranno essere comunicate alla
Provincia e, in caso di attivazione di un nuovo scarico e/o di
modifiche sostanziali di quello esistente, dovra' essere presentata
alla Provincia nuova domanda di autorizzazione allo scarico in acque
superficiali, inclusiva della documentazione prevista;
k) poiche' l'area del Polo n. PO015 confina con un sito della Rete
Natura 2000, il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di
Protezione Speciale (ZPS) IT 4030020 denominato "Golena del Po di
Gualtieri, Guastalla e Luzzara, dovranno essere rispettate le
prescrizioni contenute nella "Valutazione di incidenza", effettuata ai
sensi del DPR 357/97 e della L.R. 7/04 in relazione alla quale la
Regione Emilia-Romagna, Servizio Parchi e Risorse forestali, con nota
prot. 2007/17690 del 18/1/2007, ha espresso il proprio parere di
compatibilita', ovvero:
- si dovra' provvedere alla piantumazione, lungo i lati delle piste
ciclo-pedonali che verranno create in fase di ripristino, di specie
arboree/arbustive autoctone;
- nelle aree oggetto di ripristino mediante realizzazione di zone
umide, al fine di diversificare la morfologia delle rive e del fondo
si dovra' rimodellare in modo "irregolare" le sponde, sia per quanto
riguarda la loro pendenza che la loro conformazione perimetrale,
evitando quindi forme geometriche squadrate. Tale lavorazione del
terreno dovra' determinare la creazione di aree con profondita'
dell'acqua piu' elevata alternata a zone a bassa profondita', al fine
di favorire l'instaurarsi di cenosi differenziate. A tale scopo e'
necessario realizzare anche alcuni isolotti e dossi, con dimensioni e
forme diversificate, al fine di creare zone vegetate utili alla
riproduzione ed alla alimentazione della fauna selvatica;
l) ai fini di escludere impatti negativi sugli acquiferi a causa
dell'attivita' di coltivazione della cava:
- durante la fase di escavazione dovra' essere realizzato il
monitoraggio delle oscillazioni piezometriche nel tempo ed il
controllo delle caratteristiche qualitative delle acque sotterranee,
con le modalita' previste negli elaborati integrativi assunti in data
5/12/2007 con prot. 13044;
- i valori ottenuti dovranno essere confrontati con quelli di pozzi
presenti nelle vicinanze fuori dall'area estrattiva, con
caratteristiche (profondita', finestrature, ecc.) tali da renderli
utili come controllo, per fare il "bianco". Nel caso venissero
riscontrate significative anomalie dovranno essere realizzate analisi
di maggior dettaglio al fine di caratterizzare con precisione la
situazione ed adottare tutte le misure eventualmente necessarie,
concordandole preventivamente con Comune, ARPA e AUSL;
- al fine di verificare, anche nelle fasi successive all'abbandono
dell'attivita' estrattiva, lo stato dell'ambiente e l'assenza di
effetti di tale attivita' sulla qualita' della risorsa idrica
sotterranea, dovra' essere eseguito il monitoraggio delle falde per i
3 anni successivi al termine dei lavori di escavazione, eventualmente
riducendo l'analisi ai soli parametri significativi principali e
diradando la periodicita' di rilevamento a 1/3 rispetto al
monitoraggio previsto a cava attiva. I risultati del monitoraggio
post-escavazione dovranno essere consegnati al Comune di Luzzara con
una relazione annuale;
m) il sistema di regimazione e raccolta delle acque superficiali
previsto dal progetto dovra' essere tenuto in perfetta efficienza per
l'intera durata dell'intervento estrattivo. Una volta realizzata la
sistemazione del sito, sulla superficie definitiva dovra' essere
ricostruita la rete di scolo delle acque, al fine di evitare
condizioni di deflusso difficoltoso e garantire, anche a lungo
termine, un drenaggio del suolo adeguato al riutilizzo previsto per
l'area;
n) se dai dati relativi alle misure altimetriche rilevate presso la
rete di monitoraggio risultassero valori di subsidenza locale
dell'areale interessato dall'attivita' estrattiva sensibilmente
superiori a quelli finora registrati nel passato ed in disaccordo con
l'andamento della subsidenza nell'areale circostante, tale "anomalia",
dovra' essere segnalata tempestivamente al comune di Luzzara, al fine
di individuare ed assumere le misure e gli accorgimenti eventualmente
necessari;
o) durante la realizzazione dei lavori di sistemazione le attrezzature
a servizio dell'attivita' estrattiva non compatibili con la
destinazione finale dell'area dovranno essere smantellate o
trasformate rendendole compatibili con detta destinazione;
p) gli interventi di rinaturazione e le opere a verde, unitamente a
tutte le opere previste dal progetto di riassetto che richiedano
manutenzione, dovranno essere manutenute dal proponente per i cinque
anni successivi al loro impianto;
q) dagli elaborati del PCS risulta che il volume di cappellaccio
disponibile verra' completamente riutilizzato per i ripristini ed i
rimodellamenti morfologici al termine della coltivazione del sito; si
ricorda comunque che nel caso si avesse un residuo di cappellaccio al
termine delle operazioni di recupero, ai sensi dell'art. 24 delle NTA
di PAE, per tali volumi in esubero la destinazione dovra' essere
concordata con il Comune;
r) nel caso siano previste modifiche delle soluzioni tecniche di
trasferimento della sabbia estratta dal Polo di PIAE n. PO014
"Baitina" all'impianto di Luzzara sito nel Polo n. PO015 (sistema di
pipeline e stazione di rilancio intermedia), le soluzioni alternative
dovranno essere valutate e concordate con il Comune di Luzzara,
considerando anche i relativi impatti ambientali aggiuntivi
eventualmente connessi alle nuove modalita' di trasporto;
s) resta fermo che prima di iniziare l'attivita' in progetto dovranno
essere acquisite presso le Autorita' competenti tutte le
autorizzazioni, nulla osta, pareri e atti di assenso comunque
denominati necessari previsti dalle vigenti disposizioni di legge, tra
cui ad es. l'autorizzazione all'attivita' estrattiva ai sensi della
L.R. 17/91;
2) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16 comma 3 della L.R. 9/99 e
s.m.i., il presente atto al proponente CCPL Inerti SpA, nonche' agli
Enti ed organi competenti in materia di controllo nelle materie
ambientali, ed in particolare ARPA;
3) di stabilire in Euro 3.500,00 la spese per le istruttorie a carico
della ditta CCPL Inerti SpA ai sensi del comma 1 art. 28 della L.R.
9/99, da introitarsi alla risorsa 4170 Capitolo 1 ad oggetto "Proventi
derivanti da attivita' estrattiva - PAE" del Bilancio di previsione
2008;
4) di dichiarare il presente atto immediatamente esecutivo ai sensi
dell'art. 134 comma 4 del DLgs 18/8/2000, n. 267.