PROVINCIA DI FORLI'-CESENA

COMUNICATO

Titolo II - Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al progetto delle aree di trasformazione polifunzionale del Polo produttivo di Pievesestina e Torre del Moro, presentato dal Comune di Cesena

L'Autorita' competente: Provincia di Forli'-Cesena comunica la
decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al
progetto delle aree di trasformazione polifunzionale del Polo
produttivo di Pievesestina e Torre del Moro, presentato dal Comune di
Cesena.
Il progetto e' presentato dal Comune di Cesena - Settore
Programmazione urbanistica.
Il progetto interessa il territorio della provincia di Forli'-Cesena e
del comune di Cesena.
Il progetto rientra tra quelli indicati alla voce B.3.5 "Progetti di
sviluppo di zone industriali o produttive con una superfi'cie
interessata superiore ai 40 ha" dell'Allegato B.3 della L.R. 9/99 e
successive modifiche ed integrazioni ed e' soggetto, ai sensi
dell'art. 5, comma 2, lett. c, della L.R. 9/99 e successive modifiche
ed integrazioni, ad una procedura di screening di competenza
provinciale, anziche' comunale, perche' il soggetto proponente e' il
Comune.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente:
Provincia di Forli'-Cesena, con atto di Giunta provinciale, prot. n.
3690/18 del 22/1/2007, ha assunto la seguente decisione:
LA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI FORLI'-CESENA
(omissis)	delibera:
a) di dare atto che costituiscono oggetto della presente procedura
unicamente i nuclei 2, 3, 4, 5, 6 e 7 individuati negli elaborati
presentati, dal momento che nel corso dell'iter procedurale il Comune
di Cesena ha provveduto a stralciare, per le motivazioni in premessa
indicate, dalle sue valutazioni e, conseguentemente, dall'ambito della
procedura stessa, il nucleo 1 costituito dalle Aree di trasformazione
polifunzionali 05/10 AT4b e 05/11 AT4b;
b) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni - constatato che
in linea generale, ed alle condizioni alle quali e' subordinato
l'intervento, le verifiche e le analisi condotte nello studio
presentato accertano una sostenibilita' del sistema
ambientale/territoriale - il progetto concernente le Aree di
trasformazione polifunzionali del Polo produttivo di Pievesestina e
Torre del Moro, presentato dal Comune di Cesena, dall'ulteriore
procedura di VIA con le seguenti prescrizioni:
 1) nelle fasi attuative del completamento del Polo produttivo di
Pievesestina - Torre del Moro, pertanto, con esplicito riferimento ai
nuclei 2, 6 e 7 non potranno essere danneggiati e/o abbattuti le
piante, i gruppi, i filari meritevoli di tutela presenti nelle aree in
esame e specificamente individuati nella Tav. 3 del PTCP e nella Tav.
PS 5.4 del vigente PRG del Comune di Cesena;
 2) l'Amministrazione comunale, in qualita' di soggetto proponente
della presente procedura di screening ed Ente al quale sono poste in
capo le funzioni di gestione ed approvazione della strumentazione
urbanistica attuativa, deve assumere quale elemento vincolante nelle
future fasi/azioni di completamento del polo produttivo di
Pievesestina - Torre del Moro i principi, gli indirizzi ed i criteri
progettuali definiti dall'elaborato di screening integrativo "Linee di
indirizzo per il rispetto del principio dell'invarianza idraulica e
per la riduzione del rischio di potenziale allagamento" (Elab. 7A). In
relazione allo stato di completamento del Polo produttivo
l'Amministrazione comunale dovra' attuare un programma di controllo e
monitoraggio necessario a verificare periodicamente l'efficacia dei
dispositivi laminanti e l'adeguatezza delle strutture tecniche in essa
realizzate;
 3) la portata defluente nella rete scolante, a valle delle opere di
laminazione, dovra' essere pari alla portata agricola equivalente (15
1/sec/ha); inoltre nella progettazione delle strutture di laminazione
dovranno essere assunti i criteri metodologici e gli accorgimenti
tecnici fissati dalla Direttiva per le verifiche di sicurezza
idraulica redatta dall'Autorita' dei Bacini Romagnoli;
 4) l'impiego delle aree a standard di verde pubblico per il rispetto
del principio dell'invarianza idraulica e' consentito unicamente per i
volumi idrici da laminare derivanti da superfici pubbliche (area a
parcheggio, viabilita', ecc.), destinando quindi la laminazione di
quelle originate dalle restanti superfici presso autonomi e separati
dispositivi di accumulo temporaneo da realizzare su aree private.
Qualora siano previsti dispositivi di accumulo temporaneo delle acque
di laminazione in depressioni morfologiche appositamente conformate su
aree azzonate a "Verde pubblico" dovra' essere rispettata un'altezza
del battente idrico non superiore a 30 centimetri, tale da garantire
la fruizione pubblica in sicurezza anche nei periodi di riempimento
delle depressioni, coerentemente alla connotazione urbanistica di
zona;
 5) dovra' essere prevista una realizzazione graduata nel tempo degli
Ambiti di trasformazione del Polo produttivo di Pievesestina - Torre
del Moro affinche' sia possibile conseguire un uso razionale delle
risorse, una gestione e restituzione delle acque reflue, dei rifiuti,
degli scarichi idrici ecc. secondo modalita' ambientalmente
sostenibili, garantendo un'efficacia dei sistemi recettori (impianti
di trattamento di acque e rifiuti) al fine di escludere una
significativa ed ulteriore compromissione delle componenti
ambientali;
 6) posto che lo Studio evidenzia come il caso A per molti aspetti
(carico organico BOD5, traffico indotto, emissioni) risulti
ambientalmente piu' oneroso, mentre il caso B determina minori
pressioni antropiche, si ritiene necessario che, in fase di attuazione
delle Aree di trasformazione in esame, venga assunto come riferimento
lo schema distributivo delle funzioni insediabili valutato per il caso
B; un diverso assetto potra' essere assunto a condizione che venga
preliminarmente accertato che lo stesso non determini pressioni
ambientali complessivamente superiori a quelle stimate per il caso B
(ipotesi di minima accettabile). Tale valutazione dovra' essere
effettuata secondo i criteri di verifica esplicitati nel punto
successivo;
 7) poiche' lo sviluppo del Polo produttivo di Pievesestina - Torre
del Moro sara' graduale nel tempo, per ogni nucleo, ed in esso per
ogni settore insediato, nel corso di realizzazione degli insediamenti
produttivi e delle dotazioni ed opere a questi connesse, deve essere
di volta in volta decurtato il livello di emissioni o consumi generati
aggiornandoli al fine di poter valutare, attraverso una sorta di
"saldo ambientale" la sostenibilita' dei futuri interventi;
 8) condizione imprescindibile per l'approvazione delle opere di
urbanizzazione delle aree e' la predisposizione di una rete duale.
L'impiego differenziato delle acque, in funzione della qualita' della
risorsa idrica, potrebbe essere inoltre maggiormente soddisfatto anche
attraverso la realizzazione di una rete triale. Quest'ultima ipotesi
dovra' essere comunque valutata qualora sia compatibile con i cicli
produttivi e non produca un aggravio tecnico ed economico eccessivo a
fronte dei benefici ambientali conseguibili; il dimensionamento della
rete duale, ed eventualmente di quella triale, oltreche' proporzionale
alla consistenza insediativa di ciascun Ambito di trasformazione,
dovra' essere rapportato alle prevedibili tipologie delle attivita'
insediabili (idroesigenti e non). Lo schema di convenzione, in quanto
elemento costitutivo dello strumento attuativo, dovra', inoltre,
espressamente prevedere negli interventi edilizi promossi dai soggetti
assegnatari la progettazione e l'obbligo della realizzazione di reti
idriche duali; nel caso in cui l'attuazione delle previsioni
artigianali/industriali preceda l'effettiva operativita'
dell'acquedotto industriale, dovranno essere definiti, sempre
all'interno della convenzione, precisi termini temporali entro i quali
adempiere all'obbligo di allacciamento delle attivita' insediate
all'acquedotto industriale una volta che questo sia utilizzabile;
 9) tra i criteri preferenziali da adottare in fase di valutazione di
progetti ed attivita' insediabili nell'area di Pievesestina - Torre
del Moro, l'Amministrazione comunale dovra' tendere a preferire e/o
favorire quelli che per loro natura o impostazione tecnica risultano
meno idroesigenti o con dimostrate capacita' di riutilizzo delle acque
di processo e/o meteoriche;
10) in relazione alla natura ed alla tipologia delle attivita'
insediabili nelle Aree di trasformazione afferenti l'area di
Pievesestina e Torre del Moro andranno previste da parte
dell'Amministrazione comunale obblighi convenzionali per la
realizzazione di cisterne di utilita' per il riutilizzo delle acque
meteoriche;
11) l'insediamento delle attivita' economico-produttive all'interno
dei comparti compresi nei nuclei appartenenti al Polo di Pievesestina
- Torre del Moro e' subordinata alla realizzazione e messa a regime
dell'ampliamento del depuratore di Pievesestina fino alla citata
capacita' di 9.500 A.E. e della necessaria rete fognaria confluente
allo stesso, prevedendo un monitoraggio nel tempo dell'effettivo
carico immesso al depuratore in relazione ai reali abitanti
equivalenti serviti ed alla massima capacita' depurativa
dell'impianto; il completamento delle residue previsioni urbanistiche
per le quali non risultera' possibile il collettamento dei reflui
presso il depuratore di Pievesestina, una volta accertato
l'esaurimento della sua capacita' depurativa, e' subordinato alla
preventiva esecuzione e messa in funzione del "diversivo meccanizzato"
di collettamento dei reflui al depuratore di Via Calcinaro o di
interventi equivalenti comunque in grado di assolvere i fabbisogni
depurativi dei comparti;
12) le opere di collettamento e gli interventi impiantistici per la
depurazione dei reflui dovranno essere dimensionati tenendo conto
della possibilita' di smaltimento delle acque di prima pioggia cosi'
come delineato dalla deliberazione di Giunta regionale 286/05;
13) nella valutazione ai fini dell'approvazione dei singoli PUA,
costituenti completamento del Polo Pievesestina - Torre del Moro,
dovranno obbligatoriamente trovare riferimento progettuale sistemi e
modalita' di raccolta e gestione delle acque che consentano di ridurre
a "monte" le portate meteoriche circolanti nelle reti fognarie,
attraverso la raccolta delle acque meteoriche non suscettibili di
essere contaminate ed il loro smaltimento nei corpi idrici
superficiali o sul suolo o in strati superficiali del sottosuolo;
14) come richiamato nel Piano di tutela delle acque regionale, dal
PTCP e dal PRG del Comune di Cesena, nell'ottica di una gestione
ambientale di qualita', protesa a soddisfare i criteri di
sostenibilita' e gli obiettivi di qualita' dei corpi idrici
significativi prossimi alle aree di trasformazione, dovra' essere
prevista la realizzazione delle vasche di accumulo delle acque di
prima pioggia e dei sistemi di trattamento depurativo appropriato per
ciascun nucleo del polo, secondo quanto indicato nella delibera Giunta
regionale 286/05;
15) nell'attuazione delle previsioni urbanistiche di Pievesestina -
Torre del Moro costituisce norma di riferimento in materia energetica
la L.R. 23 dicembre 2004, n. 26 "Disciplina della programmazione
energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia",
e specificamente la parte relativa agli adempimenti previsti al fine
di assicurare il contenimento dei consumi energetici nei tessuti
urbani, favorire la valorizzazione delle fonti rinnovabili ed
assimilate di energia, promuovere la dotazione e fruibilita' di altri
servizi energetici di interesse locale. Pertanto dovra' trovare
applicazione nell'attuazione delle previsioni urbanistiche in
questione anche il comma 4, lett. a) dell'art. 5 della citata legge il
quale recita che "per gli interventi di nuova urbanizzazione di
superficie utile totale superiore ai 1.000 mq., sia valutata in fase
di progetto la fattibilita' tecnico-economica dell'applicazione di
impianti di produzione di energia basati sulla valorizzazione delle
fonti rinnovabili, impianti di cogenerazione, pompe di calore, sistemi
centralizzati di riscaldamento e raffrescamento";
16) a causa della notevole incidenza sul fabbisogno energetico
connesso alle necessita' di riscaldamento/raffrescamento degli
edifici, l'Amministrazione comunale nelle fasi di
verifica/approvazione dei progetti edilizi delle aree di
trasformazione del Polo produttivo di Pievesestina - Torre del Moro
dovra' assumere quale ulteriore elemento valutativo dei progetti il
rispetto di modalita' costruttive e criteri progettuali ispirati ad un
uso razionale dell'energia e definibili, in particolare, in una
attenzione all'orientamento e conformazione degli edifici, tale da
massimizzare lo sfruttamento dell'energia solare nel periodo
invernale, nonche' nell'inserimento di sistemi schermanti esterni
essenziali per ridurre gli effetti di riscaldamento nel periodo
estivo;
17) durante tutte le fasi di cantiere previste, dovranno essere messi
in atto tutti gli accorgimenti utili al contenimento delle emissioni
sonore sia mediante l'impiego delle piu' idonee attrezzature operanti
in conformita' alle direttive CE in materia di emissione acustica
ambientale, sia mediante una adeguata organizzazione delle singole
attivita', sia mediante la eventualmente necessaria realizzazione di
misure di mitigazione temporanee (rilevati, barriere mobili), al fine
di garantire il rispetto dei valori limite vigenti in prossimita' dei
ricettori presenti durante le fasi previste e nei periodi di loro
attivita';
18) in merito alle attivita' di cantiere dovra' comunque essere
rispettato quanto previsto nella deliberazione della Giunta regionale
21 gennaio 2002, n. 45 - Criteri per il rilascio delle autorizzazioni
per particolari attivita' ai sensi dell'articolo 11, comma 1 della
L.R. 9 maggio 2001, n. 15;
19) per quanto riguarda le infrastrutture stradali previste da
progetto nel nucleo 5. indicato nell'ambito dell'elaborato 9.A -
Analisi dell'impatto acustico, in fase di progettazione definitiva
dovra' essere rispettato quanto disposto dal DPR 30/3/2004, n. 142 in
merito alle infrastrutture di nuova realizzazione;
20) conformemente a quanto previsto nell'elaborato 9.A - Analisi
dell'impatto acustico - per il nucleo 5, dovranno essere progettate,
verificate a livello previsionale, e realizzate idonee misure di
mitigazione acustica (barriere acustiche) in corrispondenza dei
ricettori individuati come interessati dagli impatti acustici generati
dalle strade di progetto (R10 e R11) al fine di garantire il rispetto
dei limiti vigenti;
21) nelle fasi di cantiere per la realizzazione dei singoli interventi
dovranno essere messe in atto tutte le misure di mitigazione
necessarie ad evitare un peggioramento della qualita' dell'aria nella
zona legato alla dispersione di polveri sospese e di inquinanti
atmosferici prodotti dal funzionamento dei mezzi d'opera e dalle
attivita' previste in tali fasi. In particolare dovranno essere
previste le seguenti misure di mitigazione:
a) per l'eventuale impianto di betonaggio e altri impianti fissi, e'
necessario prevedere sistemi di abbattimento per le polveri in
corrispondenza degli sfiati da serbatoi e miscelatori durante il
carico, lo scarico e la lavorazione;
b) si dovra' prevedere la copertura e/o la periodica bagnatura dei
depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti,
ponendo particolare attenzione a non localizzarli in prossimita' delle
aree residenziali o caratterizzate dalla presenza di ricettori poste a
margine delle aree di cantiere;
c) le vie di transito e le aree non asfaltate dovranno essere
adeguatamente e periodicamente umidificate;
d) i cassoni per il trasporto degli inerti dovranno essere ricoperti
con teloni;
22) come specificato nella relazione integrativa 11.A relativa agli
aspetti ambientali, gli interventi previsti per la sistemazione
complessiva a verde dell'area devono attenersi alle seguenti azioni:
- impianti forestali sulle superfici destinate a verde delle aree di
trasformazione, con rinforzi di tipologie colturali specifiche per la
mitigazione dell'impatto paesaggistico lungo i bordi delle aree piu'
esposte;
- impianto di siepi alberate e/o semplici lungo la rete idraulica
della bonifica cercando la connessione con il corridoio ecologico
principale che e' costituito dal sistema fluviale del Savio;
23) la progettazione degli spazi verdi nel loro complesso deve seguire
le indicazioni fornite negli elaborati presentati con riferimento sia
alle essenze da utilizzare (ferma restando la necessita' di
verificare, al momento dell'impianto, l'effettiva possibilita' del
loro utilizzo), che ai sesti di impianto al fine di garantire la
riconnessione della rete ecologica e la creazione di aree a valenza
naturalistica;
24) posto che si e' rilevata la non stretta congruita' tra
l'individuazione dei recettori dell'impatto paesaggistico e gli
elementi di mitigazione di cui alla Tav. 11.E, si richiede che,
laddove siano presenti insediamenti di tipo residenziale, vengano
realizzati degli interventi specifici per le singole aree di
intervento impostati secondo le linee progettuali generali evidenziate
nello studio ma calate nei contesti di riferimento e confrontate con
le problematiche relative alla localizzazione, alle tipologie di
interventi edilizi e/o infrastrutturali previsti e agli elementi
naturali e/o antropici presenti;
25) posto che le quote di verde pubblico devono essere localizzate in
maniera tale da garantirne la fruizione pubblica, evitando eccessivi
frazionamenti e localizzazioni negli spazi di risulta della viabilita'
e/o dei percorsi stradali, dovra' essere garantita la dotazione
prevista per legge escludendo dal computo le aree spartitraffico e
quelle inteme alle rotatorie, nonche' quelle intercluse da sedi
viarie;
26) tenendo conto di quanto prescritto al punto precedente, si ritiene
necessario specificare che gli interventi di mitigazione finalizzati
all'attenuazione dell'impatto di tipo ecologico, diversamente da
quanto previsto nello studio, dove appaiono frammentati e distribuiti
su varie porzioni dell'ambito in esame, vanno il piu' possibile
progettati in maniera unitaria all'interno di ogni nucleo e devono
essere caratterizzate da un impianto arboreo con copertura non
inferiore al 60%. Relativamente alle ipotesi di riconnessione della
rete ecologica, si specifica che tali interventi devono essere
localizzati all'interno delle aree di riconnessione delle reti
ecologiche comprendendo in tale dicitura anche le aree ad elevata
probabilita' di esondazione individuate dal Piano stralcio per il
rischio idrogeologico redatto dall'Autorita' dei Bacini regionali
romagnoli e complessivamente cartografate nella Tavola 5 "Schema di
assetto territoriale" del PTCP approvato. Tale scelta si ritiene
maggiormente efficace, in ragione sia della maggior superficie a
disposizione che della possibilita' di effettuare una progettazione
unitaria e complessiva, al fine di valorizzare le aree in esame, e
garantire la coerenza con quanto disposto dal piano provinciale
configurandosi anche come misura compensativa rispetto agli interventi
in progetto;
c) di invitare l'Amministrazione comunale ad assumere gli indirizzi in
premessa riportati;
d) di quantificare in Euro 2.885,02, pari allo 0,02% del valore
dell'intervento, come determinato in parte narrativa, le spese
istruttorie che, ai sensi dell'art. 28 della L.R. 9/99 e successive
modifiche ed integrazioni, sono a carico dell'Amministrazione
proponente;
e) di trasmettere copia della presente delibera al Comune di Cesena;
f) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile stante
l'urgenza di provvedere in merito ai sensi dell'art. 134, quarto comma
del DLgs 18 agosto 2000, n. 267;
g) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione,
ai sensi dell'art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e
successive modificazioni ed integrazioni, il presente partito di
deliberazione;
h) di trasmettere il presente atto al Servizio Pianificazione
territoriale per il seguito di competenza.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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