REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 14 novembre 2007, n. 142

Articolo 132, comma 2 della Costituzione. Parere in ordine al distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna. (Proposta della Giunta regionale in data 8 ottobre 2007, n. 1475)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1475
dell'8 ottobre 2007, recante ad oggetto "Articolo 132, comma 2 della
Costituzione - Parere in ordine al distacco dei Comuni di Casteldelci,
Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e
Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione
Emilia-Romagna";
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Bilancio Affari generali ed istituzionali" di questa
Assemblea legislativa, giusta nota prot. n. 20684 del 31 ottobre
2007;
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta con
emendamenti presentati ed accolti nel corso della discussione
assembleare;
visto l'articolo 132, comma 2 della Costituzione;
preso atto che, con ordinanza del 27 giugno 2006, l'Ufficio centrale
per il referendum presso la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato
la legittimita' della richiesta di referendum a norma dell'art. 132,
comma 2, della Costituzione e dell'art. 42, comma 2, della Legge 25
maggio 1970, n. 352 (Norme sui referendum previsti dalla Costituzione
e sull'iniziativa legislativa del popolo), formulata per il distacco
dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata
Feltria, San Leo e Talamello dalla Regione Marche e per la loro
aggregazione alla Regione Emilia-Romagna, di cui alle deliberazioni
del Consiglio comunale di Novafeltria n. 22 del 27 marzo 2006, del
Consiglio comunale di Talamello n. 17 del 27 marzo, del Consiglio
comunale di Pennabilli n. 19 del 30 marzo, del Consiglio comunale di
Sant'Agata Feltria n. 14 del 30 marzo, del Consiglio comunale di San
Leo n. 9 del 31 marzo, del Consiglio comunale di Casteldelci n. 10 del
31 marzo e del Consiglio comunale di Maiolo n. 12 del 4 aprile 2006;
preso atto che, in data 25 settembre 2006, con decreto del Presidente
della Repubblica, sono stati convocati per il giorno 17 dicembre 2006
i comizi per lo svolgimento del referendum nel territorio dei comuni
di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria,
San Leo e Talamello;
preso atto che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha provveduto
a far pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2006
l'esito favorevole del referendum popolare;
vista la nota prot. n. 535/30/1/III/2 del marzo 2007, con la quale il
Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali ha invitato i
Presidenti delle Regioni Marche ed Emilia-Romagna a promuovere
l'espressione, da parte dei rispettivi Consigli regionali, del parere
prescritto dall'articolo 132, secondo comma della Costituzione sullo
schema di disegno di legge "Distacco dei Comuni di Casteldelci,
Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e
Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione
Emilia-Romagna", di iniziativa del Ministro dell'Interno e del
Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali;
visto che il parere dei Consigli regionali interessati assume una
particolare pregnanza alla luce della sentenza della Corte
Costituzionale n. 334 del 28 ottobre 2004, ove la Corte nel
pronunciarsi sulla legittimita' dell'art. 42, comma 2, della Legge
352/1970, ha sottolineato come la fase di audizione dei Consigli delle
Regioni coinvolti consenta l'emersione e la valutazione degli
interessi locali contrapposti, con cio' risultando contemperati
nell'iter delineato dalla Corte stessa sia il diritto di
autodeterminazione del singolo Comune, sia la tutela dell'espressione
della volonta' - anche di segno contrario alla variazione territoriale
- della collettivita' regionale, coinvolta nella proposta di modifica
territoriale;
vista la propria risoluzione n. 2307 approvata all'unanimita' nella
seduta del 3 aprile 2007 in cui e' stato espresso parere positivo alla
richiesta formulata dai cittadini dei comuni di Casteldelci, Maiolo,
Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e Talamello
attraverso il referendum tenutosi in data 17 - 18 dicembre 2006 di
entrare a far parte integrante della Regione Emilia-Romagna;
preso atto che la risoluzione sopra citata invita il Presidente della
Giunta regionale, nella duplice veste di rappresentante della Regione
Emilia-Romagna e di Presidente della Conferenza delle Regioni
Italiane, a rappresentare, in tutte le sedi opportune, la particolare
specificita' della situazione relativa alla richiesta delle
popolazioni dell'Alta Valmarecchia, e ad evidenziare come la prevista
ed opportuna discrezionalita' contemplata dalla Costituzione in merito
al pronunciamento del Parlamento con apposita legge, non potra' non
tenere conto del modo quasi plebiscitario con cui i cittadini hanno
risposto si' al quesito referendario loro proposto ed afferente il
passaggio nella regione Emilia-Romagna;
considerato che la Valle del Marecchia, divisa istituzionalmente tra
le Regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana e le Province di Arezzo,
Forli'-Cesena, Pesaro e Urbino e Rimini, e', per molte ragioni di
ordine storico, economico e geografico, un'entita' territoriale unica
ed inscindibile, che richiede programmazioni ed interventi unitari;
ritenuto che la procedura finalizzata a modificare i confini
territoriali debba essere sostenuta da rilevanti ragioni quali quelle
di integrazione economica, di integrazione sociale, di rete del
trasporto pubblico locale, di informazione e comunicazione, di senso
di appartenenza materiale al contesto territoriale che governa la vita
quotidiana della popolazione, nonche' di efficace riorganizzazione
amministrativa;
considerato che:
- sotto il profilo dell'integrazione economica e' forte la connessione
tra bassa (Emilia-Romagna) ed alta (Marche) Valmarecchia compresa la
reciproca risposta occupazionale;
- sotto il profilo dell'integrazione sociale, gia' a partire dagli
anni sessanta l'emigrazione dall'Alta Valmarecchia si e' indirizzata
prevalentemente verso la riviera emiliano-romagnola;
- sotto il profilo della rete del trasporto pubblico locale, essa si
e' sviluppata esclusivamente in direzione di Rimini;
- sotto il profilo della informazione e comunicazione, l'informazione
televisiva, radiofonica e la diffusione di quotidiani della bassa
Valmarecchia si estende abitualmente anche all'Alta Valmarecchia;
- sotto il profilo del senso di appartenenza, intesa quale forte
legame al contesto territoriale che governa la vita quotidiana dei
cittadini, il referendum ha dimostrato il forte vincolo della
popolazione verso la bassa Valmarecchia;
- sotto il profilo della riorganizzazione amministrativa, l'obiettivo
da perseguire e' quello della naturale riorganizzazione delle funzioni
statali, regionali e provinciali, allo scopo di far coincidere il
livello di governo con l'ambito naturale delle relazioni economiche,
sociali e dei servizi pubblici;
considerato che:
- l'avvio della procedura di modifica dei confini regionali e'
sostenuta, nel caso in esame, dalle illustrate ragioni di ordine
storico, economico e geografico, che dimostrano l'esigenza, del tutto
condivisibile, manifestata dalle istituzioni locali (oltre che dagli
esiti del referendum elettorale) di diventare parte integrante di un
sistema istituzionale, economico e geografico, coeso ed integrato,
soprattutto al fine di garantire una migliore qualita' dei servizi
resi ai cittadini;
- il distacco dei Comuni dell'Alta Valmarecchia dalla Regione Marche e
loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna si differenzia cosi'
dalle numerose iniziative intraprese a livello nazionale e riguardanti
richieste di aggregazione di Comuni a Regioni a Statuto speciale,
caratterizzate principalmente da motivazioni di ordine economico e
fiscale;
ritenuto, pertanto, in relazione alle rilevanti e gia' richiamate
ragioni di ordine storico, economico e geografico di esprimere parere
favorevole al distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria,
Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e Talamello dalla Regione
Marche e alla loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna; cio'
anche per rispettare pienamente la forte volonta' di aggregazione
manifestata dai cittadini attraverso la consultazione referendaria,
con la considerazione, peraltro, della gia' sottolineata delicatezza e
complessita' della situazione generale che richiede un'equilibrata
valutazione della richiesta di aggregazione oggetto del parere, alla
luce del contesto generale e dell'iniziativa di revisione
costituzionale in corso di approvazione in Parlamento;
visto lo Statuto della Regione Emilia-Romagna, in particolare l'art.
46, comma 5;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
di esprimere, in relazione alla eccezionale e particolare situazione
in oggetto per le motivazioni esposte in premessa, parere favorevole
al distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria,
Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San Leo e Talamello dalla Regione
Marche e loro aggregazione alla Regione Emilia-Romagna, con
riferimento allo schema di disegno di legge "Distacco dei Comuni di
Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant'Agata Feltria, San
Leo e Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione
Emilia-Romagna", di iniziativa del Ministro dell'Interno e del
Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, con la
considerazione della delicatezza e complessita' della situazione
generale che richiede un'equilibrata valutazione della richiesta di
aggregazione oggetto del parere, alla luce del contesto generale e
dell'iniziativa di revisione costituzionale in corso di approvazione
in Parlamento.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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