REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2 maggio 2007, n. 112

Approvazione dell'atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell'art. 16, comma 1 della L.R. 20/00 "Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio", in merito a "Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica" (proposta della Giunta regionale in data 10 gennaio 2007, n. 1)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1 del 10
gennaio 2007, recante ad oggetto "Approvazione dell'atto di indirizzo
e coordinamento tecnico ai sensi dell'art. 16, comma 1 della L.R.
20/00, in merito a 'Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica
in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica'.
Proposta all'Assemblea legislativa";
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Territorio Ambiente Mobilita'" di questa Assemblea
legislativa, giusta nota prot. n. 6768 del 4 aprile 2007;
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta con
emendamenti presentati ed accolti nel corso della discussione
assembleare;
visti:
- l'art. 20, comma 2 della Legge 741/81 "Ulteriori norme per
l'accelerazione delle procedure per l'esecuzione di opere pubbliche"
che prevede che le Regioni emanino norme per l'adeguamento degli
strumenti urbanistici generali e particolareggiati vigenti, nonche'
sui criteri per la formazione degli strumenti urbanistici ai fini
della prevenzione del rischio sismico;
- l'art. 6, comma 2, lett. e) della L.R. 35/84 e successive
modificazioni ed integrazioni, che demanda al Consiglio regionale il
compito di adottare indirizzi vincolanti per la formazione dei piani
territoriali e urbanistici relativi ai Comuni dichiarati sismici, al
fine di farli corrispondere alle esigenze di riduzione del rischio
sismico;
- l'art. 10, comma 1 della L.R. 35/84 e successive modificazioni ed
integrazioni, che stabilisce che, i Comuni classificati sismici, nella
formazione degli strumenti urbanistici sono tenuti a valutare la
compatibilita' delle previsioni con l'obiettivo di ridurre il rischio
sismico;
- l'art. A-2, comma 4 dell'allegato alla L.R. 20/00, che, nei
territori regionali individuati come zone sismiche, stabilisce che gli
strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica concorrono alla
riduzione e alla prevenzione del rischio sismico, sulla base di
analisi di pericolosita', di vulnerabilita' ed esposizione;
- l'art. 5 della L.R. 20/00, che richiede, nell'ambito delle procedure
di approvazione dei piani territoriali e urbanistici, una valutazione
preventiva della sostenibilita' ambientale e territoriale degli
effetti derivanti dall'attuazione dei piani medesimi;
- il DM 14 settembre 2005 (pubblicato nel Supplemento ordinario n. 159
alla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005) che stabilisce
che le indagini geotecniche per la definizione delle azioni sismiche
siano predisposte dal progettista in presenza di un quadro geologico e
di pericolosita' adeguatamente definito, con particolare riguardo agli
elementi stratigrafici e morfologici che influenzano la propagazione
delle onde sismiche, all'eventuale preesistenza di fenomeni di
instabilita' quiescenti o attivi e ai principali caratteri
idrogeologici;
visto inoltre:
- il punto B.4 della circolare n. 1288 dell'11/2/1983 "Indicazioni
metodologiche sulle indagini geologiche da produrre a corredo dei
piani urbanistici comunali" che prevede approfondimenti nei Comuni
classificati sismici con particolare riferimento alle caratteristiche
litologiche e geomorfologiche dei terreni di fondazione in relazione
al loro possibile comportamento dinamico in presenza di sollecitazioni
sismiche;
- il punto D.3 della circolare n. 1288 dell'11/2/1983 che prevede,
sulla base di una valutazione della vulnerabilita' sismica del
territorio, la definizione di zone territoriali omogenee dove
costruire con minore rischio, dove potra' essere opportuno adottare
coefficienti di fondazione maggiorati nel rispetto della normativa
vigente e dove non costruire affatto;
- l'art. 37 della L.R. 31/02 "Disciplina generale dell'edilizia" e
successive modificazioni ed integrazioni che indica che nelle zone
sismiche il parere di compatibilita' degli strumenti di pianificazione
riguarda le "condizioni di pericolosita' locale degli aspetti fisici
del territorio";
- il punto 9.3 della circolare n. 6515 del 21/3/2003,
sull'applicazione di alcune disposizioni della L.R. 31/02 "Disciplina
generale dell'edilizia", che chiarisce che le "condizioni di
pericolosita' locale degli aspetti fisici del territorio" sono tutti
gli aspetti fisici del territorio che influiscono sulla pericolosita'
locale, quali le caratteristiche geologiche, geomorfologiche,
geotecniche e idrogeologiche che possono determinare instabilita' dei
versanti, effetti di amplificazione del moto sismico, addensamento e
liquefazione;
- il punto 6. della deliberazione della Giunta regionale n. 1677 del
24/10/2005 "Indirizzi applicativi in merito al DM 14 settembre 2005
(pubblicato nel Supplemento ordinario n. 159 alla Gazzetta Ufficiale
n. 222 del 23 settembre 2005) recante Norme tecniche per le
costruzioni" che fornisce indicazioni sui contenuti e le modalita' di
approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e
urbanistica, in particolare sulle analisi di pericolosita' a supporto
dei piani (punto 6.1) e sui pareri preventivi sui piani (punto 6.2);
rilevato quindi, che, dall'esame della normativa fin qui richiamata,
emerge un preciso obbligo, per le Amministrazioni provinciali e
comunali, all'adeguamento della propria strumentazione territoriale e
urbanistica al fine di ridurre il rischio sismico;
considerato che, al fine di adempiere agli obblighi delle "Norme
tecniche per le costruzioni" (DM 16/1/1996 e DM 14/9/2005), occorre
fornire ai geologi e ai progettisti un quadro di riferimento della
realta' geologico-morfologica del territorio e della sua pericolosita'
sismica locale adeguatamente definiti, che consenta di predisporre
programmi di indagini geologiche e geotecniche e analisi della
risposta sismica locale a scala di manufatto piu' mirati ed anche
economicamente piu' adeguati al tipo di effetti locali attesi
nell'area di interesse;
considerato altresi' che:
- il parere n. 35 del Consiglio superiore dei LL.PP., reso nella
seduta del 30 marzo 2005, sulle suddette "Norme tecniche per le
costruzioni" auspica che gli Enti territoriali avviino specifici studi
per la valutazione della risposta sismica locale e per la
microzonazione sismica;
- il parere n. 66 del Consiglio superiore dei LL.PP., reso nella
seduta del 21 luglio 2006, sulle "Linee guida per la valutazione e
riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento
alle norme tecniche per le costruzioni" al punto 1.2 "Contenuti delle
Linee guida", indica che l'azione sismica di riferimento deve essere
valutata beneficiando degli studi gia' disponibili che definiscono la
pericolosita' sismica del territorio italiano ed effettuando,
eventualmente, approfondimenti sulle caratteristiche locali del sito
(microzonazione);
ritenuto pertanto che appare opportuno:
- che gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica
assolvano al loro compito di riduzione del rischio sismico, svolgendo
specifici studi diretti alla valutazione della risposta sismica locale
nel territorio e alla sua microzonazione sismica;
- emanare un atto di indirizzo, al fine di indirizzare l'attivita'
pianificatoria degli Enti locali, per definire in modo omogeneo le
modalita' di svolgimento delle analisi dirette alla valutazione della
risposta sismica locale e i criteri per attuare la microzonazione
sismica del territorio regionale;
constatato che l'art. 16 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, "Disciplina
generale sulla tutela e l'uso del territorio" prevede:
- al comma 1, che la Regione al fine di assicurare lo sviluppo
coordinato ed omogeneo delle attivita' di pianificazione territoriale
e urbanistica, adotta atti di indirizzo e coordinamento delle funzioni
pianificatorie delle Province e dei Comuni, nonche' atti di
coordinamento tecnico, direttive relative all'esercizio delle funzioni
delegate;
- al comma 2, lettera b), che la Regione, con gli atti di
coordinamento tecnico, specifichi tra l'altro i contenuti essenziali
del documento preliminare e del quadro conoscitivo degli strumenti di
pianificazione territoriali e urbanistici generali;
premesso che, ai fini della predisposizione dell'atto di indirizzo di
cui in precedenza:
- la Regione Emilia-Romagna, con determinazione del D.G. Ambiente e
Difesa del suolo e della costa n. 2750 del 5 marzo 2004 (prot. n.
GEO/04/13434), ha istituito un gruppo di lavoro, costituito, oltre che
dai collaboratori regionali dott. R. Pignone (in qualita' di
coordinatore del GdL), dott. L. Martelli e ing. G. Manieri del
Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, dal prof. A. Marcellini
(docente di sismologia presso l'Universita' di Milano e dirigente di
ricerca CNR presso l'Istituto per la Dinamica dei processi
ambientali), dalla prof.ssa T. Crespellani (docente di Ingegneria
Geotecnica Sismica presso il Dipartimento di Ingegneria civile
dell'Universita' di Firenze), dall'ing. C. Mambelli (responsabile
dell'Ufficio Lavori pubblici del Comune di Forli') in qualita' di
rappresentante dell'ANCI Emilia-Romagna, dalla dott.ssa R. Nicolini
(responsabile dei Servizi Protezione civile e Difesa del suolo della
Provincia di Modena) in qualita' di rappresentante dell'UPI
Emilia-Romagna, per la stesura di indirizzi per studi di pericolosita'
sismica locale e microzonazione sismica da applicarsi nell'ambito
della realizzazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed
urbanistica;
- con atto del Responsabile del Servizio Geologico, Sismico e dei
Suoli n. 15026 del 19 ottobre 2005 si e' provveduto all'integrazione
del suddetto gruppo di lavoro con i collaboratori regionali dott. G.
Santangelo, arch. M. Sani, ing. M. Romani, dott.ssa R. Ventura, della
D.G. Programmazione territoriale e Sistemi di mobilita', in qualita'
di esperti di pianificazione territoriale e urbanistica;
premesso, inoltre che il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli:
- ha realizzato, avvalendosi della collaborazione delle Universita' di
Parma, Modena, Bologna, Firenze, Pisa e dei Centri CNR di Pisa e
Firenze, la cartografia geologica alla scala 1:10.000 e 1:25.000 di
tutto l'Appennino Emiliano-Romagnolo, e la sintesi alla scala 1:50.000
per la nuova Carta geologica d'Italia 1:50.000 per il Servizio
Geologico nazionale;
- ha realizzato la banca dati geognostica della Pianura
Emiliano-Romagnola;
- sta ultimando la cartografia geologica alla scala 1:25.000 e la
sintesi alla scala 1:50.000 per la nuova Carta geologica d'Italia
1:50.000 per il Servizio Geologico nazionale;
- ha realizzato con l'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR
(sezione di Firenze), avvalendosi della collaborazione del
Dipartimento di Scienze della terra dell'Universita' di Firenze, del
Dipartimento di Fisica (settore di Geofisica) dell'Universita' di
Bologna, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (sede di
Bologna), la Carta sismotettonica della Regione Emilia-Romagna alla
scala 1:250.000;
- ha effettuato rilievi geologici alla scala 1:5.000 per la
microzonazione sismica degli abitati di Bagni, Stravignano, Capanne,
Ceresole e Sorifa (Nocera Umbra, PG) colpiti dal terremoto del
26/9/1997 (Bollettino Ufficiale Regione Umbria, n. 52 del 19/8/1998,
Supplemento ordinario n. 2);
- ha effettuato rilievi geologici alla scala 1:5.000 per la
microzonazione sismica degli abitati di S. Croce di Magliano (CB) e
Casacalenda (CB) nell'ambito del "Protocollo d'intesa tra la Regione
Emilia-Romagna e la Regione Molise con l'intervento della Provincia di
Campobasso, dei Comuni di S. Croce di Magliano, S. Giuliano di Puglia
e Casacalenda e del Commissario delegato per l'emergenza Molise per le
iniziative da assumere in relazione all'evento sismico iniziato il
31/10/2002", firmato il 29 novembre 2002;
- ha realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria
civile dell'Universita' di Firenze (deliberazione di Giunta regionale
740/98) uno studio sul potenziale rischio di liquefazione dei terreni
della costa romagnola, ricadente nel F. 256, a seguito di terremoti;
- ha realizzato, nell'ambito della sperimentazione per la
realizzazione della carta del rischio geo-ambientale (progetto di
ricerca sulla microzonazione sismica-cartografia della pericolosita'
sismica) in collaborazione con l'Istituto di ricerca sul rischio
sismico del CNR di Milano (deliberazioni della Giunta regionale
1143/96, 778/97, 741/98) e il Dipartimento di Ingegneria civile
dell'Universita' di Firenze (deliberazione della Giunta regionale
245/00) studi di pericolosita' sismica e microzonazione sismica per il
"Masterplan del Rubicone propedeutico alla realizzazione dei PRG di
Gatteo, Savignano sul Rubicone e S. Mauro Pascoli" e nel riminese;
- ha realizzato in collaborazione con l'Istituto di ricerca sul
rischio sismico del CNR di Milano e il Servizio Pianificazione della
Provincia di Forli'-Cesena (deliberazione della Giunta regionale
912/99) uno studio di pericolosita' sismica e indirizzi di
microzonazione sismica per la redazione del Piano territoriale di
coordinamento della Provincia di Forli'-Cesena;
- ha realizzato in collaborazione con l'Istituto di ricerca sul
rischio sismico del CNR di Milano e il Comune di Castelnovo ne' Monti
(deliberazione della Giunta regionale 2158/01) uno studio di
pericolosita' sismica e microzonazione sismica del territorio comunale
per i nuovi PSC e POC di Castelnovo ne' Monti (RE);
- ha realizzato, nell'ambito del progetto europeo InterReg IIIB CadSes
S.I.S.M.A. (System Integrated for Security Management Activities)
"Seismic risk prevention in historic centres", in collaborazione con
il Servizio Protezione civile regionale e con le Amministrazioni
comunali di Bagno di Romagna e Santa Sofia (FC), la microzonazione
sismica dei centri urbani di Bagno di Romagna, San Piero in Bagno e
Santa Sofia, indicate dalla Regione Emilia-Romagna come aree test in
cui realizzare studi pilota per la valutazione del rischio sismico nei
centri storici e per la messa a punto di strategie di prevenzione e
mitigazione del rischio sismico;
- ha realizzato con il Servizio Pianificazione territoriale e
urbanistica della Provincia di Rimini, nell'ambito del Protocollo
d'intesa tra Regione Emilia-Romagna e Provincia di Rimini per la
valutazione del rischio da effetti locali in caso di eventi sismici
(DGR 1170/04), per il quadro conoscitivo del PTCP di Rimini, la
cartografia delle aree soggette ad effetti locali;
- ha realizzato con il Servizio Pianificazione urbanistica e
Cartografia della Provincia di Modena la cartografia delle aree
soggette ad effetti locali per il quadro conoscitivo del PTCP di
Modena;
- sta coordinando le verifiche tecniche per la messa in sicurezza,
interventi di miglioramento sismico, di edifici strategici nell'ambito
delle attivita' previste dall'art. 80, comma 21 della Legge 289/02 e
delle OPCM 3362/04 e 3505/06;
- ha partecipato al gruppo di collaudo della cartografia geologica e
di pericolosita' sismica locale della Regione Umbria (DGR Regione
Umbria n. 79 del 19/1/2006);
- sta collaborando con l'Autorita' di Bacino del Fiume Po per le
verifiche sismiche delle casse di espansione nell'ambito dell'OPCM
3376/04 "Interventi di competenza statale in materia di riduzione del
rischio sismico";
- sta collaborando con l'Amministrazione comunale di Vezzano sul
Crostolo (RE) per la microzonazione sismica del territorio comunale
per il Piano strutturale comunale;
- sta collaborando con il Settore Tecnico e Protezione civile della
Provincia di Ferrara per la realizzazione della cartografia delle aree
soggette ad effetti locali per il quadro conoscitivo del PTCP di
Ferrara;
ritenuto di approvare l'allegato atto di indirizzo e coordinamento
tecnico, frutto dell'attivita' svolta dal citato gruppo di lavoro,
come previsto dall'articolo 16 della L.R. 20/00, dando atto che dalla
data di entrata in vigore del presente atto di indirizzo e
coordinamento tecnico, gli strumenti di pianificazione non potranno
essere approvati se non in conformita' con lo stesso, secondo quanto
meglio specificato al punto 5. dell'Allegato A parte integrante del
presente atto;
dato atto del parere favorevole degli Enti locali assunto ai sensi
dell'art. 30 della L.R. 3/99 nell'ambito della Conferenza Regione -
Autonomie locali;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
1) di approvare l'atto di indirizzo e coordinamento tecnico in merito
agli studi di valutazione della risposta sismica locale e di
microzonazione sismica del territorio di cui all'Allegato A, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
2) di dare atto che i presenti indirizzi forniscono i criteri per la
valutazione della risposta sismica locale e per la microzonazione
sismica del territorio e che gli stessi dovranno essere osservati
dalle Amministrazioni provinciali e comunali nell'elaborazione della
propria strumentazione territoriale ed urbanistica;
3) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
(segue allegato fotografato)

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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