REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 gennaio 2006, n. 55

Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul progetto collegamento S.P. n. 4 "Fondovalle Panaro" in variante all'abitato di Marano sul Panaro nel comune di Marano sul Panaro e Vignola (MO) - (Titolo II, L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
degli interventi previsti, e dei conseguenti impatti ambientali, il
progetto "S.P. 4 Fondovalle Panaro - Variante all'abitato di Marano
sul Panaro", nei comuni di Marano sul Panaro e Vignola, provincia di
Modena, dalla ulteriore procedura di VIA, con le prescrizioni di cui
al punto 7 e di seguito riportate:
1. non saranno in ogni caso utilizzate aree a ridosso dei canali, in
modo da non aumentare il rischio dovuto a sversamenti accidentali;
2. il traffico legato alle attivita' di cantiere sara' studiato allo
scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i disagi al traffico
locale;
3. al fine di ridurre al minimo le interferenze con la viabilita'
esistente, si provvedera' a deviazioni temporanee o restringimenti
della carreggiata, evitando interruzioni di traffico;
4. verranno temporaneamente impermeabilizzati i sedimi delle aree di
cantiere e utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotati di
tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le emissioni in
atmosfera;
5. particolare cura verra' posta al fine di evitare il rischio di
sversamenti accidentali nel terreno e nei corsi d'acqua attraversati;
6. durante i processi di cantierizzazione verranno raccolte le acque
reflue prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di
costruzione stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti
nei corpi acquiferi superficiali e sotterranei;
7. al fine di garantire l'uso della rete irrigua e lo scolo delle
acque anche durante la fase di realizzazione dell'opera principale e
delle opere complementari minori, per non arrecare danno alle
coltivazioni della zona, si manterra' costantemente attivo il flusso
idrico convogliando, ove possibile, le acque fra esistenti rogge o
deviandone puntualmente il corso; in tal modo si garantira' la
completa continuita' irrigua e di drenaggio per i territori regimati
senza che questi subiscano un'interruzione di erogazione;
8. per limitare il diffondersi delle polveri, saranno eseguite
periodiche bagnature delle piste di cantiere e di eventuali cumuli di
materiale;
9. al termine dei lavori si provvedera' al ripristino delle aree di
cantiere esterne al sedime della futura infrastruttura, riutilizzando
il terreno vegetale di scotico opportunamente stoccato e trattato in
modo da evitarne la morte biologica; inoltre per tali aree e' prevista
la piantumazione;
10. tali accorgimenti prescrizionali dovranno essere inseriti nel
capitolato lavori;
11. il progetto definitivo dovra' contenere gli interventi di
mitigazione e compensazione nei confronti del paesaggio, in parte
previsti nel progetto preliminare presentato, di seguito indicati:
- andamento plano-altimetrico della livelletta stradale il piu'
possibile aderente alla morfologia del territorio, mantenendo comunque
adeguati standard di sicurezza idraulica;
- presenza di una fascia di ambientazione di larghezza variabile su
ambo i lati della strada dove verra' impiantata vegetazione autoctona
arborea ed arbustiva;
- inserimento lungo il tracciato di formazioni vegetali, quali siepi
arbustive ed arboreo-arbustive, disposte sia parallelamente sia
perpendicolarmente (nei punti di intersezione con corsi idrici
superficiali) al nastro stradale;
- potenziamento della vegetazione presente nei punti di
attraversamento di rii e canali, introducendo specie arboree ed
arbustive autoctone, in particolare nell'area parco afferente al fiume
Panaro;
- dove possibile saranno preferite, a formazioni vegetali lineari,
formazioni a macchia di maggior entita' in modo da inglobare la
strada;
- le formazioni vegetali di nuovo impianto saranno sempre legate a
vegetazione esistente in modo da creare una vera e propria ricucitura
del paesaggio;
- formazione di coni visuali appositamente individuati per inquadrare
situazioni sceniche di un certo valore;
- impianti vegetali a macchia naturali sia per quanto riguarda la
struttura sia la specie utilizzata, nelle aree intercluse di svincolo
o nelle rotatorie;
12. in sede di progetto definitivo, dovra' essere valutata la
fattibilita' economica dell'utilizzo di asfalti fonoassorbenti che
consentono una riduzione del rumore fino a 3 dB(A);
13. le opere di mitigazioni acustiche saranno, per quanto possibile,
di tipo vegetazionale, con cespugli ed alberature di essenze
autoctone; qualora tali forme di mitigazione non permettessero
l'ottenimento del rispetto dei limiti di zona, il progetto dovra'
prevedere l'utilizzo di altre tipologie di protezione acustica, quali
pannelli fonoassorbenti, dune in terra naturale, etc.;
14. per il ripristino delle eventuali aree di cantiere, come gia'
previsto nella relazione di progetto, si dovra' riutilizzare il
terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avra' cura di
accumulare, separatamente dalle altre tipologie di materiale, in
spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne
la morte biologica;
15. per limitare, in fase di cantierizzazione, le emissioni diffuse e
puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di
costruzione, dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione
dei mezzi si ritiene necessario:
- prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei
depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per i
cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze
dell'aggregato urbano;
- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura
dei cassoni con teloni;
- prevedere un piano del traffico legato alle attivita' di cantiere
allo scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i disagi al
traffico esistente;
16. il progetto esecutivo dovra' contenere un "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali" che dovra' essere approvato dalla
Amministrazione provinciale di Modena;
17. il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione;
18. nel caso in cui siano previste mitigazioni, direttamente sugli
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998, n. 459,
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro
della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri
dal pavimento;
19. si dovra', inoltre, valutare la necessita' di introdurre eventuali
mitigazioni acustiche nell'area di cantiere e/o sui ricettori per
consentire il rispetto dei limiti sonori previsti dalle normative
vigenti;
20. in materia acustica, si prescrive inoltre di attenersi alle
disposizioni riportate nel recente DPR n. 142 del 30 marzo 2004 
"Regolamento recante disposizioni per il contenimento e la prevenzione
dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma
dell'articolo 11 della Legge 26 ottobre 1995, n. 447"; in particolare
l'Allegato 1 dello stesso decreto riporta un'ampiezza della fascia di
pertinenza acustica per infrastrutture viarie della tipologia come
quella in esame di 250 metri, alla quale si associa un limite di
emissione sonoro per le scuole, ospedali, case di cura e riposo di 50
dB(A) diurno e 40 dB(A) notturno, mentre per gli altri ricettori si ha
un limite diurno di 65 dB(A) e notturno di 55 dB(A);
21. si dovranno in ogni caso rispettare i limiti di emissione sonora
previsti per legge in particolare in corrispondenza dei punti critici
evidenziati nella relazione di screening (es. edifici, area parco);
22. il rispetto dei limiti di pressione sonora dovra' essere
verificato attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da
realizzarsi, ad opera del proponente, durante la realizzazione
dell'opera, ad opera e mitigazioni realizzate e, sulla base dei
risultati ottenuti, dovranno essere assunte le necessarie
determinazioni conseguenti;
23. per la valutazione dell'impatto acustico e del  clima acustico, si
dovranno seguire le indicazioni contenute nella recente delibera di
Giunta regionale n. 673 del 14 aprile 2004 "Criteri tecnici per la
redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e
della valutazione del clima acustico ai sensi della L.R. 9 maggio
2001, n. 15 recante disposizioni in materia di inquinamento
acustico";
24. nella progettazione dell'impianto di illuminazione stradale si
dovra' tenere conto e limitare l'impatto luminoso, nei confronti delle
residenze limitrofe e dell'ambiente naturale, derivante dai fasci di
luce diretta, ai sensi della L.R. n. 19 del 29 settembre 2003;
25. in fase definitiva si dovranno evitare gli impatti dovuti alla
realizzazione dell'infrastruttura stradale, compresa la fase di
cantiere, in corrispondenza degli elementi di interesse
storico-architettonico, con riferimento a Villa Montecuccoli;
26. dovranno inoltre essere individuate misure di tutela e
salvaguardia per tali elementi e per le aree contermini;
27. dovranno essere garantiti gli accessi ai poderi e fondi agricoli
anche ai mezzi agricoli, dimensionando opportunamente tali accessi;
28. si dovranno individuare soluzioni per proteggere il traffico
leggero (es. cicli) in corrispondenza dell'intersezione del tracciato
in progetto con la viabilita' esistente;
29. si dovra' prevedere il mantenimento della continuita' della
viabilita' storica, anche tramite rotatorie, sottopassi, piste di
arroccamento laterali;
30. si dovra' valutare la possibilita' di impiegare materiale inerte
riciclato in luogo degli inerti pregiati;
31. in fase definitiva si dovra' stabilire l'effettivo impiego dei
materiali scavati attualmente previsti in disavanzo;
32. considerato che l'opera in esame ricade all'interno di fasce di
pertinenza fluviale del fiume Panaro, delimitate dal PAI
dell'Autorita' di Bacino del Fiume Po, per un breve tratto anche in
fascia A, oltre ad ottemperare alle Norme di Piano del PAI, in fase di
progetto definitivo si dovra' provvedere alla verifica di
compatibilita' idraulica redatta ai sensi dell'allegato alla Direttiva
2/99 dell'Autorita' di Bacino del Fiume Po connessa al PSFF "Criteri
per la valutazione della compatibilita' idraulica delle infrastrutture
pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B" e
deve essere trasmessa per il parere all'Autorita' idraulica
competente;
33. le intersezioni con la rete irrigua dovranno essere risolte in
accordo con le indicazioni dei Consorzi di Bonifica competenti;
34. si dovra' prevedere un sistema di drenaggio stradale per le acque
di prima pioggia, valutando la realizzazione di opere quali
biofiltri;
35. in fase di cantiere, si dovranno prevedere sistemi di raccolta
delle acque meteoriche e convoglio nella pubblica fognatura in
corrispondenza di aree asfaltate e cementate;
36. per la fase di cantiere, si dovranno adottare misure preventive
atte ad eliminare o contenere il potenziale inquinamento dei corpi
idrici, con particolare riferimento all'utilizzo di sostanze chimiche,
allo stoccaggio di sostanze pericolose e rifiuti prodotti, al deposito
di carburante;
37. in fase di cantiere le acque eventualmente rimosse potenzialmente
contaminate, dovranno essere scaricate in modo che l'acqua non filtri
direttamente in falda, in ogni caso in aree distanti dagli alvei; per
situazioni piu' critiche si prevedono lagune per la decantazione di
acque contaminate;
38. si dovra' prevedere il ripristino della rete stradale esistente,
qualora subisca un deterioramento a causa del transito dei mezzi
pesanti collegato alle attivita' di cantiere;
39. per quanto concerne la realizzazione di opere in zone sismiche, il
progetto definitivo dovra' essere a norma in particolare con il
recente DM 14 settembre 2005 "T.U. Norme tecniche per le costruzioni"
in vigore dal 23 ottobre 2005 e con la delibera di Giunta regionale n.
1677 del 24 ottobre 2005;
40. resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle autorita' competenti ai sensi delle
vigenti disposizioni;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente, Provincia di
Modena - Area Lavori pubblici, alla Provincia di Modena - Area
Ambiente, al Comune di Marano sul Panaro, al Comune di Vignola,
all'Arpa - Sezione di Modena;
c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3, della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il
presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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