REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 6 febbraio 2006, n. 127

Decisione in merito alla fase di definizione dei contenuti del SIA (scoping) per la procedura di via sul progetto realizzazione di un impianto per la produzione di energia da biomasse in localita' Casemurate, comune di Forli' (FC) presentato dalla Societa' Agrichallenge (L.R. 9/99, art. 12)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di dare atto delle conclusioni della Conferenza di Servizi come
risulta dal verbale in data 25 gennaio 2006, che costituisce
l'Allegato 1 quale parte integrante e sostanziale della presente
delibera;
b) di non approvare sulla base delle conclusioni della Conferenza di
Servizi della seduta del 25 gennaio 2006, l'elenco degli elaborati
progettuali, che non sono stati presentati dal proponente;
c) di approvare gli elaborati (contenuti del SIA) che costituiscono
l'Allegato A dell'Allegato 1 alla presente deliberazione, presentati
dalla Societa' Agrichallenge, e ritenerli adeguati per la redazione
del SIA relativo al progetto "impianto per la produzione di energia da
biomasse in localita' Casemurate" nel comune di Forli' in provincia di
Forli'-Cesena, presentato dalla Societa' Agricola Agrichallenge, con
sede in Via Serrachidea n. 1/c, Casemurate (FC) con la prescrizione di
integrare gli elaborati con i seguenti punti:
A. nel SIA devono essere sviluppati e approfonditi in modo particolare
alcuni aspetti di seguito indicati.
1. Alternative di localizzazione:
- descrizione delle alternative possibili considerate in relazione
alla differente localizzazione sul territorio dei siti di intervento e
motivazione delle scelte compiute. In particolare descrivere la scelta
che ha portato alla attuale localizzazione dell'impianto rispetto a
localizzazioni alternative in contesto industriale esistente o zona
agricola di minor pregio nelle vicinanze della localizzazione
proposta;
- valutazione delle alternative di localizzazione in base agli impatti
ambientali prodotti.
2. Alternative progettuali: descrizione delle alternative progettuali
considerate in relazione alla diversificazione nella scelta dei
processi e metodi di lavoro e motivazione delle scelte compiute (con
riferimento in particolare alla scelta dei sistemi di trattamento e
depurazione fumi); se possibile, deve essere riportata una breve
descrizione di opere analoghe all'impianto proposto gia' realizzate in
altro contesto territoriale.
3. Aspetti socio-economici: bilancio delle alterazioni del valore
socio-economico dell'area conseguente dalla realizzazione
dell'impianto; la suddetta analisi dovra' essere comparata con
equivalenti valutazioni svolte per i siti alternativi considerati,
definendo di conseguenza le piu' adeguate misure di compensazione
graduate in funzione dell'entita' dei beni vulnerati e connesse sia
all'attuazione, sia all'esercizio dell'attivita' proposta.
4. Inquadramento normativo: l'iniziativa deve essere adeguatamente
inquadrata all'interno delle diverse norme vigenti (DM 8/3/2002 sui
combustibili, DLgs 387/03, DLgs 133/05, DM 5/2/1998, L.R. 26/04, ecc.)
sia in termini di procedimenti amministrativi sia in termini di
prescrizioni tecniche da rispettare.
5. Inquadramento progettuale:
a) descrizione dettagliata della attivita' nel sito di intervento
considerando:
1. arrivo del materiale combustibile;
2. modalita' di controllo e accettazione;
3. modalita' di stoccaggio e movimentazione;
4. combustione;
5. depurazioni e trattamenti inquinanti;
6. gestione dei processi;
b)  descrivere in maniera dettagliata il materiale destinato alla
combustione con particolare riguardo:
1. alla provenienza;
2. alla eventuale classificazione quale rifiuto ai sensi della
normativa vigente;
3. alle modalita' di reperimento comprese le modalita' della raccolta
in campo;
4. ai rispettivi quantitativi ed alla percentuale sul totale;
c)  descrizione delle modalita' di controllo delle caratteristiche del
materiale in ingresso all'impianto, con particolare riferimento alla
loro conformita' a parametri di accettabilita'; dovra' essere
valutata:
1. l'eventualita' di presenza di materiale radioattivo;
2. eventuale presenza di sostanze chimiche derivanti dall'utilizzo di
fitofarmaci;
3. la rintracciabilita' dei singoli conferimenti dallo stoccaggio
iniziale alla combustione;
d) descrizione delle procedure di manutenzione previste all'impianto
in ogni sua parte;
e) descrizione delle risorse risultanti dall'attivita' principale
(calore, acqua, ecc.) e del loro utilizzo o recupero; devono essere
descritti utilizzi e recuperi effettivamente progettati e fattibili o
con effettiva possibilita' di esserlo evidenziando i modi ed i tempi;
f) descrizione delle sinergie di impianto e gestionali tra l'attivita'
esistente sul sito ed il nuovo impianto;
g) descrizione dettagliata delle attivita' di cantiere e delle
lavorazioni previste.
6. Approvvigionamento biomasse: deve essere specificata
dettagliatamente la tipologia di biomasse che si intende utilizzare
(vegetali e/o animali), la loro provenienza, la eventuale
classificazione quale rifiuto ai sensi della normativa vigente,
nonche' il relativo quantitativo distinto per tipologia; deve inoltre
essere individuato il bacino territoriale di riferimento per
l'approvvigionamento; approfondire e valutare, inoltre, la
disponibilita' di terreni da destinare a colture dedicate,
considerando:
a) potenzialita' di superfici;
b) eventuali superfici gia' destinate;
c) modalita' contrattuali (affitto, fornitura, ecc.);
d) eventuali rapporti privilegiati (clienti, ecc.);
e) eventuali rapporti gia' in essere o in corso di perfezionamento;
f) eventuali trattamenti per la crescita al quale devono essere
sottoposti.
7. Traffico: valutazione di dettaglio dei flussi di traffico indotto
(sia in fase di cantiere che di esercizio) e degli impatti sul sistema
della viabilita' esistente in base ai livelli di traffico esistenti,
considerando la capacita' delle sedi stradali, anche in termini di
portanza delle strutture, e gli attuali livelli di congestione;
dovranno inoltre essere considerati anche i flussi di traffico legati
alla movimentazione dei residui della combustione.
8. Emissioni in atmosfera:
a) descrizione delle emissioni inquinanti in atmosfera previste in
condizioni ordinarie (diagramma di flusso del ciclo produttivo con i
relativi punti di emissione, tipo di sostanza inquinante, temperature
e durata delle emissioni, frequenza nelle 24 ore, concentrazione
inquinanti all'emissione, caratteristiche chimico-fisiche, fattori di
emissione, flussi di massa, ecc.);
b) per gli inquinanti di tipo particellare e i relativi sistemi
tecnologici di abbattimento specifici, vanno indicate le rese ed
efficienze di abbattimento in relazione alle classi granulometriche,
nonche' le granulometrie attese a camino in termini percentuali di
distribuzione delle classi granulometriche medesime; in particolare
deve essere valutata e quantificata la quota parte di polveri fini
PM10, PM 2,5 e di granulometria inferiore;
c) oltre agli inquinanti tradizionali emessi dalla combustione di
biomasse combustibili solide "vergini", valutare la presenza nei fumi
emessi anche di ulteriori inquinanti e microinquinanti (metalli
pesanti, IPA, diossine, altro) rispetto alla presenza eventuale dei
precursori nelle biomasse utilizzate e alle condizioni di
combustione;
d) descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche delle
emissioni (portate delle emissioni, sezione del camino, altezza del
camino, temperatura fumi in uscita, velocita' di efflusso, ecc);
e) descrizione di tutte le emissioni inquinanti in atmosfera
prevedibili in condizioni d'avvio o anomale (caratteristiche
chimico-fisiche, fattori di emissione e flussi di massa);
f) descrizione dettagliata delle modalita' di controllo, trattamento o
depurazione delle emissioni in atmosfera (con indicazioni in merito al
rendimento degli impianti in relazione alle caratteristiche chimico -
fisiche di tutti i singoli inquinanti da abbattere e alle
caratteristiche tecniche degli impianti);
g) valutazione, in merito alle modalita' di trattamento e depurazione
delle emissioni in atmosfera, delle possibili alternative progettuali
e del possibile utilizzo di sistemi di abbattimento misti a umido e a
secco nella linea fumi al fine di ottenere rese ottimali in base alle
tipologie di inquinanti emessi;
h) specificazione dei metodi di indagine e degli studi eseguiti per
accertare il rendimento di abbattimento degli inquinanti;
i) per quanto riguarda i punti di emissione (camini) previsti da
progetto, valutare le caratteristiche tecniche e geometriche ottimali
(altezza, diametro, altro) e i parametri fisici ottimali dei fumi in
uscita (temperatura, velocita' di efflusso) al fine di garantire le
migliori condizioni di dispersione, confrontando con i modelli
previsionali soluzioni diverse;
j) descrizione delle emissioni significative di gas climalteranti
nell'atmosfera;
k) descrizione delle emissioni di inquinanti in atmosfera a causa del
traffico stradale indotto (con condizioni di esercizio normali e
massime);
l) eseguire un bilancio ambientale complessivo delle emissioni
dell'impianto tenendo in considerazione oltre gli inquinanti
direttamente emessi dall'impianto anche dagli interventi da esso
indotti (p.e. stima emissioni traffico veicolare);
m) ricognizione degli altri punti di emissione in atmosfera
significativi gia' esistenti o previsti nell'area, nel raggio di 10 km
(inclusiva dei termovalorizzatori di Coriano, nonche' dei
disidratatori di erba medica posti nelle vicinanze).
9. Stima degli impatti sulla qualita' dell'aria:
a) valutazione previsionale della dispersione degli inquinanti in
atmosfera mediante modelli matematici per tutti gli inquinanti emessi
dall'impianto in esame (comprese le singole e principali frazioni
granulometriche attese delle polveri), considerando scenari sia short
term che climatologici e valutazione delle deposizioni al suolo;
b) valutazione previsionale di cui al punto precedente inserendo nella
simulazione i punti di emissione significativi gia' esistenti o
previsti nell'area, nel raggio di 10 km (inclusiva dei
termovalorizzatori di Coriano);
c) valutazione previsionale della dispersione degli inquinanti in
atmosfera mediante modelli matematici per tutti gli inquinanti emessi
dal traffico indotto;
d) esplicitare le motivazioni della scelta del modello previsionale
Calpuff e valutare di prevedere l'utilizzo anche di altri modelli
matematici anche per la stima della distribuzione spaziale sul
territorio delle concentrazioni attese mediate su lunghi periodi
(scenari climatologici);
e) valutazione previsionale mediante modellistica matematica delle
concentrazioni attese di polveri considerando anche i fenomeni di
formazione di materiale particellare secondario;
f) descrizione dello stato attuale del sito con particolare
riferimento all'inquinamento atmosferico, considerando i ricettori
piu' prossimi e in caso di assenza di dati recenti valutare la
necessita' di prevedere un monitoraggo della qualita' dell'aria ante
operam nel sito o nei siti di interesse al fine di caratterizzare il
livello di qualita' dell'aria esistente;
g) descrivere un piano di monitoraggio della qualita' dell'aria
post-operam congruente con quello eventualmente svolto ante-operam.
10. Pianificazione provinciale relativa alla gestione della qualita'
dell'aria - inquadramento del progetto: per quanto riguarda il quadro
di riferimento programmatico ed in particolare la tematica relativa
all'inquinamento atmosferico, si precisa che attualmente la Provincia
di Forli'-Cesena sta effettuando il percorso di pianificazione ai
sensi della L.R. 20/00 per adottare il Piano Provinciale di
Risanamento della Qualita' dell'Aria; la Giunta provinciale ha
approvato con delibera n. 85986/2006 del 29/11/2005 il documento
preliminare e la VALSAT ed entro il 30 maggio 2006 (vedasi Accordo di
programma sulla Qualita' dell'Aria - Aggiornamento 2005-2006) il Piano
dovra' essere adottato; il territorio in cui si prevede di realizzare
l'impianto e' stato inserito con delibera della Giunta provinciale
41602/02 nella zonizzazione provinciale in Zona A (zone in cui
dovranno essere previsti interventi strutturali per la riduzione delle
emissioni inquinanti) - Agglomerato R11 (zone in cui sono prevedibili
interventi di restrizione delle attivita' emissive di tipo
emergenziale); e' pertanto necessario che nel Quadro di riferimento
ambientale sia specificato in modo approfondito l'impatto ambientale
derivante dalle emissioni atmosferiche dell'impianto alla luce del
quadro pianificatorio che sara' entro breve adottato.
11. Diffusione emissioni: valutare gli effetti della diffusione degli
inquinanti emessi sulla qualita' dell'aria utilizzando modelli
adeguati e considerare in modo particolare NOx e PM 10 che sono
inquinanti critici per la qualita' dell'aria del territorio della
provincia di Ravenna e Forli'-Cesena; valutare, inoltre, gli effetti
sui valori attesi di NOx  per la qualita' dell'aria considerando i
flussi emissivi con i sistemi proposti di contenimento e quelli
derivanti dalla installazione di un sistema di abbattimento catalitico
selettivo a valle della fase di combustione.
12. Rumore:
a) eseguire il monitoraggio del clima acustico esistente mediante
adeguato numero di rilievi fonometrici in continuo di durata
significativa e rappresentativa (durata non inferiore alle 24 ore in
continuo) sulla base delle sorgenti presenti nell'area, al fine di
individuare il livello di rumore ambientale ante operam in periodo
diurno e notturno nell'area e presso i ricettori esistenti;
b) valutazione della conformita' del progetto con le zonizzazioni
acustiche comunali vigenti relative ai comuni interessati dagli
impatti indotti e con la normativa vigente in materia;
c) valutazione degli impatti acustici prodotti dal traffico.
13. Salute pubblica:
a) effettuare un'analisi multifattoriale dei rischi, contestualizzando
l'impianto proposto in rapporto ad altre sorgenti di inquinamento
ambientale mobili e fisse e valutando le possibili interferenze tra
tipologie differenti di inquinanti, ai fini della valutazione di
effetto finale cumulativo sulla salute della popolazione residente
esposta;
b) citare sempre la fonte bibliografica e in caso di utilizzo di
banche dati sanitarie, identificarle;
c) il progetto deve essere redatto ai sensi del DLgs 626/94 e
contenere tutti gli elaborati previsti da esso, sia per la fase "
cantieristica" sia per quella di esercizio dell'impianto realizzato.
14. Rifiuti: descrivere la gestione dei rifiuti connessi
dall'attivita' ed in particolare la tipologia di rifiuti in ingresso e
in uscita sia da punto di vista qualitativo (codici CER) che
quantitativo e le modalita' di stoccaggio di questi all'interno dello
stabilimento e movimentazione delle biomasse destinate a incenerimento
presso l'impianto (descrizione aspetti impiantistici e gestionali); in
particolare si chiede di valutare i tempi medi di stoccaggio e gli
spazi necessari a garantire l'alimentazione in continuo dell'impianto
anche alla luce della possibile stagionalita' di alcune fonti.
15. Rapporti con le produzioni tipiche: verificare la compatibilita'
dell'impianto in riferimento all'eventuale presenza di tutela dei
territori con produzioni agricole di particolare qualita' e tipicita'
(DLgs 228/01).
16. Rischio idraulico: dall'esame della foto area allegata alla
documentazione, la localizzazione del sito sembra rientrare all'art. 6
"Aree di potenziale allagamento" del Piano Stralcio per il Rischio
Idrogeologico ed in particolare nelle aree classificate con tirante
idrico atteso tra 0 e 50 cm. sul piano campagna; dal momento che tali
mappe sono state elaborate sulla base di dati altimetrici eterogenei
(CTR, piani quotati prodotti da Comuni a supporto della pianificazione
urbanistica) e non recenti (e quindi passibili non tenere conto di
successive alterazioni indotte da fenomeni di subsidenza, modifiche
altimetriche causate da manufatti ecc.), data la rilevanza
dell'intervento di cui trattasi, deve essere realizzato uno specifico
rilievo topografico per l'aggiornamento delle quote finalizzato alla
verifica delle effettive condizioni di rischi a scala locale
(naturalmente gli elaborati di progetto dovranno contenere tutte le
specificazioni indispensabili per verificare il rispetto delle
prescrizioni del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico, non
ultime quelle relative all'art. 9 "Invarianza idraulica" e delle NTA
del PRG di Forli', art. 158).
17. Tutela della risorsa idrica: descrizione delle fonti e delle
modalita' di approvvigionamento idrico previsto da progetto in fase di
cantiere e di esercizio, nonche' specificazione dei quantitativi
utilizzati; nel caso che l'impianto in oggetto debba approvvigionarsi
da acqua sotterranee o superficiali, previa nuova concessione di
derivazione di acqua pubblica, diventa indispensabile allegare tutti
gli elementi conoscitivi (localizzazione, portate, calendarizzazione
dei prelievi, ecc.) che sono contemplati dal Regolamento regionale n.
41 del 20/11/2001, per consentire la valutazione della compatibilita'
del nuovo prelievo alle indicazioni del Piano regionale di Tutela
delle Acque.
18. Monitoraggio delle risorsa idrica:
a) indagine e descrizione della soggiacenza della falda;
b) effettuare analisi chimiche della falda svolte secondo protocolli
standard di riferimento, a monte e a valle dell'impianto lungo la
direzione della falda principale, concordando preventivamente con ARPA
le specie chimiche da ricercare (ante operam);
c) prevedere un piano di monitoraggio della falda in fase di esercizio
coerente con quello svolto ante operam.
19. Gestione acque reflue: classificazione delle acque reflue e
descrizione delle loro caratteristiche chimico-fisiche e dei loro
sistemi di raccolta e trattamento; si ritiene vada valutata
l'eventuale necessita' di raccolta e trattamento delle acque
meteoriche (DGR 14/2/2005, n. 286).
20. Campi elettromagnetici (emissioni non ionizzanti): valutazione
previsionale degli impatti prodotti dai campi elettromagnetici indotti
dal progetto (cabine, opere di collegamento con la rete esistente,
altro) e descrizione delle azioni di mitigazioni previste.
21. Salvaguardia della biodiversita': (vegetazione, flora fauna
ecosistemi): per la connotazione ecologica e vegetazionale
dell'intorno del luogo interessato dall'intervento, oltre alla
identificazione di aree di pregio protette a vario titolo (riserve
naturali, aree di riequilibrio ecologico, alberi monumentali, SIC ZPS
ecc.), si chiede:
a) descrizione di inquadramento di tali componenti con riferimento
all'area vasta;
b) descrizione dello stato di specie animali o vegetali indicatrici
della qualita' ecologica complessiva locale (bioindicatori);
c) mappa descrittiva delle unita' ecosistemiche presenti nell'area di
interesse;
d) descrizione dell'alterazione indotta per habitat di specie animali
d'interesse;
e) tenere conto degli elementi che compongono la rete ecologica della
pianura romagnola (gangli primari  e secondari, corridoi  fluviali
primari  e secondari, corridoi  ecologici primari  e secondari e
stepping stones) (esiste presso l'AdB dei Fiumi Romagnoli una
specifica cartografia georeferenziata );
f) valutare l'effetto dell'intervento sia in termini di impatto sugli
elementi esistenti sia in termini di eventuale pregiudizio alle azioni
future di potenziamento e ricomposizione della rete ecologica;
g) descrivere gli interventi di inserimento paesaggistico, attraverso
l'uso preferenziale di ecosistemi filtro e di tecniche di ingegneria
naturalistica, perseguendo l'ottimizzazione delle funzioni ecologiche
attribuite alle nuove compagini vegetate.
22. Suolo e sottosuolo: descrivere l'uso reale del suolo delle aree
prossime all'insediamento e fornire i risultati di almeno un sondaggio
stratigrafico nell'area di profondita' di 30 m.
23. Paesaggio: fornire:
a) mappa delle unita' paesaggistiche di interesse, con punti di vista
e percorsi panoramici;
b) descrizione e mappe degli impatti per alterazione dei caratteri
percettivi del paesaggio locale (interferenze entro il bacino visivo
delle opere proposte).
24. Bilancio energetico: valutare il bilancio energetico complessivo
derivante dall'intervento partendo dall'approvvigionamento delle
biomasse e comprensivo dei consumi energetici dovuti ai trasporti.
25. Bilancio ambientale: valutare il bilancio ambientale dei gas ad
effetto serra (a partire dalle colture dedicate sino alla combustione
finale).
26. Bilancio economico: valutare il bilancio economico
dell'iniziativa, disaggregando le entrate dovute ai certificati verdi
ed agli eventuali certificati bianchi.
27. Aspetti socio economici: deve essere specificato l'indotto
occupazionale che tale opera potra' avere sia per quanto riguarda
l'impianto sia una stima per l'approvvigionamento delle biomasse.
28. Fattori antropici sinergici e sinergie di impatto: devono essere
valutati i fattori antropici sinergici indipendenti dal progetto e le
sinergie di impatto ambientale possibili.
29. Struttura SIA: prevedere che per ogni componente ambientale
analizzata, siano valutate, sia relativamente alla fase di cantiere,
sia per quel che riguarda la fase di esercizio, le misure di
mitigazione eventualmente necessarie al fine di minimizzare gli
impatti indotti, e descritte le attivita' di monitoraggio/controllo
degli impatti prodotti e dell'efficacia delle misure di mitigazione
medesime; inoltre allegare la sintesi non tecnica.
30. Interventi di compensazione: descrivere e motivare gli interventi
di compensazione che si intendono realizzare;
B. nel Progetto definitivo devono altresi' essere tenuti in
considerazione gli aspetti di seguito elencati.
31. Migliori tecniche disponibili: devono essere valutate e motivate
le scelte progettuali e tecnologico-impiantistiche in rapporto alle
migliori tecniche disponibili per questa tipologia di impianti
riferendosi ai grandi impianti di combustione (GIC) alimentati a
biomasse solide; i limiti di emissione dei principali inquinanti (in
particolare NOx e Polveri ) da rispettare sono quelli conseguenti alla
adozione delle migliori tecniche di contenimento di tali inquinanti
considerando le peculiarita' e le criticita' del territorio in cui
l'impianto viene insediato; in tal senso deve essere valutata
l'ipotesi della installazione di sistemi di contenimento delle
emissioni di NOx con performance piu' elevate rispetto a quelle
tradizionali che agiscono nella fase di combustione; la valutazione di
un eventuale sistema cosiddetto DeNOx  catalitico selettivo a valle
della sezione di combustione deve essere considerata sia rispetto agli
effetti indotti sulla qualita' dell'aria sia rispetto alla
possibilita' di un controllo piu' efficace dei flussi emissivi anche
di altri inquinanti; infine, le migliori tecnologie fattibili che
saranno presentate per contenere i vari inquinanti in atmosfera,
dovranno essere descritte in modo da garantire non l'esclusivo
rispetto del limiti di soglia come da  normativa, ma anche livelli ad
essi inferiori secondo il fine di ridurre il piu' possibile l'impatto
ambientale e di salute degli inquinanti.
32. Sistemi di monitoraggio delle emissioni: la progettazione deve
prevedere la installazione di un sistema di monitoraggio e controllo
tarato sulla base delle biomassse utilizzate e dell'impianto
progettato; tale sistema di monitoraggio deve prevedere in particolare
un sistema in continuo da approntare a camino per temperatura,
portata, umidita', e macroinquinanti (CO, NOx, SOx, Polveri, HCl).
33. Emissioni in atmosfera: descrivere dettagliatamente la connessione
tra l'impianto e l'essicatoio al quale si intendono far confluire i
fumi caldi del camino; chiarire se le emissioni avvengono direttamente
tramite il camino dell'impianto o se tutte o in parte attraverso il
camino dell'essicatoio.
34. Rischio di incidenti rilevanti: deve essere attuata una
valutazione sull'assoggettabilita' dell'impianto al DLgs n. 334 del
17/8/1999 e successive modificazioni "Rischi di Incidente Rilevante";
nel caso di impianto non soggetto il titolare dell'attivita' e'
altresi' tenuto a provvedere all'individuazione dei rischi di
incidente rilevante, integrando il documento di valutazione dei rischi
di cui al DLgs 626/94 ai sensi dell'art. 5 DLgs 334/99 e successive
integrazioni.
35. Prevenzione incendi: essendo l'impianto soggetto al rilascio del
Certificato di Prevenzione Incendi in quanto ricompreso nell'elenco
allegato al DM 16/2/1982 che costituisce, ai soli fini antincendio,
autorizzazione all'esercizio dell'impianto; all'interno della
procedura di VIA dovra' pertanto essere richiesto al Comando
Provinciale VVF di Forli'-Cesena il preventivo parere di conformita'
ai sensi dell'art. 2 del DPR 37/98 secondo le modalita' di
presentazione individuate dall'allegato I del DM 4/5/1998.
36. Sismica: nel caso in cui si richiede il permesso di costruire al
Comune di Forli' il progetto definitivo da presentare deve essere
conforme alla normativa sismica (Legge 64/74; Legge 1086/71; DPR
380/01; e relativi decreti attuativi); fornire comunque uno studio
geologico e geotecnico con espressi i pareri di fattibilita'
geotecnica e geologica, come da DM 11/3/1988 del Ministero dei Lavori
Pubblici.
37. Risoluzione di interferenze: descrizione delle infrastrutture
territoriali (strade, gasdotti, elettrodotti, oleodotti, reti
dell'acquedotto, fognature, opere di proprieta' militare, ecc.)
esistenti e programmate.
38. Opere di collegamento a rete elettrica esistente:
a) descrizione progettuale di dettaglio delle opere di collegamento
dell'impianto alla rete esistente, concordate con il gestore della
rete (cabine, strutture, opere di collegamento a rete esistente e
relativi tragitti, caratteristiche tecniche, ecc);
b) verifica della compatibilita' ambientale e paesaggistica delle
previsioni progettuali di connessione alla rete elettrica esistente
con gli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica,
nonche' del rispetto delle norme vigenti in materia di tutela della
salute e salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento
elettromagnetico.
39. Elettrodotto: allegare il progetto di allacciamento
dell'elettrodotto con la rete ENEL ( Linea a 132 kV n. 861 "Ravenna
Canala - Gambettola" di proprieta' ENEL Divisione Infrastrutture e
Reti - Centro Alta Tensione Emilia-Romagna e Marche - Via C. Darwin n.
4 - 40131 Bologna ) e descrivere anche gli impatti da esso indotti con
riferimento anche alle opere attraversate (compresa la linea a 380 kV
n. 350 "Forli' Oraziana - Fano" e le eventuali misure di mitigazione;
inoltre, qualora dovessero essere modificati i tracciati o rialzate le
strade di accesso all'impianto in progetto, sara' necessario
verificare la compatibilita' degli attraversamenti con le linee a 380
kV n. 350 Forli' Oraziana - Fano e n. 352 S. Martino in XX - Forli'
Oraziana" di proprieta' Terna SpA -Area Operativa Trasmissione  di
Firenze - Lungarno C. Colombo n. 54 - 50136 Firenze.
40. Struttura progetto: allegare tutti gli elaborati progettuali
previsti per il rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni,
pareri, nulla osta, assensi comunque denominati richiesti dalle
vigenti normative per la realizzazione del progetto; in particolare,
verificare se per tale impianto deve essere richiesta apposita
Variante al PRG; si ricorda inoltre che all'interno della VIA e'
compresa l'autorizzazione paesaggistica ai sensi del DLgs 42/04, art.
142. e pertanto dovra' essere fornita documentazione fotografica
esaustiva del sito, relazione sull'impatto paesaggistico dell'opera
con descrizione delle misure di mitigazione ambientale proposte e
relativa fotosimulazione e che l'attivazione dell'esercizio presuppone
il possesso dell'autorizzazione integrata ambientale ai sensi del DLgs
18/2/2005, n. 59, e che, pertanto, dovra' essere presentata domanda
secondo le modalita' previste dal DGR 29 novembre 2004, n. 2411; al
fine del rilascio del permesso di costruire allegare gli elaborati
progettuali previsti dalla L.R. 31/02 art. 6 e 7 e art. 17 del
Regolamento Edilizio comunale.
41. Autorizzazione Integrata Ambientale: visto che l'eventuale
procedura di rilascio della AIA e' ricompresa all'interno della
procedura di VIA secondo quanto prevede la L.R. 21/04 si fa presente
che per quanto riguarda la modulistica per la presentazione della
domanda di AIA si dovra' fare riferimento alla delibera della Regione
Emilia-Romagna del 29/11/2004, n. 2411 nella quale sono specificate
sia le schede sia i contenuti della relazione tecnica sia le
cartografie da allegare; il Comune di Forli' specifica che al fine del
rilascio dell' autorizzazione allo scarico in fognatura (anch'essa
ricompressa nell'AIA) la documentazione da presentare  dovra' essere
quella prevista dal Regolamento di fognatura e dal DLgs 152/99 e
successive modificazioni ed integrazioni, artt. 45 e 46.
42. Collegamento con le linee elettriche: per quanto concerne il
collegamento con le linee elettriche si fa presente che: occorrera'
far riferimento a quanto previsto dalla L.R. 10/93.
43. Piano Regolatore del Comune di Forli': al fine di valutare la
localizzazione del progetto rispetto agli strumenti urbanistici
vigenti, con riferimento al vigente PRG del Comune di Forli', si fa
presente che l'area di intervento:
a) risulta classificata E6.3 - Aree di tutela e valorizzazione del
territorio rurale di pregio ambientale e storico-culturale;
b) risulta in parte notevole soggetta al vincolo paesaggistico di cui
all'art. 142 comma 1 del DLgs 42/04;
c) risulta soggetta ad esondabilita' (con potenziale allagamento di
tirante idrico 50 cm) ed alle disposizioni di cui agli artt. 6 e 7 del
Piano Stralcio Comprensoriale per il Rischio Idrogeologico
dell'Autorita' dei Bacini Regionali Romagnoli (PSRI);
d) risulta soggetta a tutela archeologica in relazione alle opere di
scavo (art. 162) e che le opere interessano anche la fascia di 20 m
dal limitrofo sedime del torrente Serachieda - fascia di rispetto
inedificabile per la tutela del corso d'acqua  (art. 154 delle NTA del
PRG vigente);
stante quanto sopra l'area risulta quindi scarsamente vocata per l'uso
proposto, fermo restando che, in relazione al vincolo di cui al DLgs
42/04, occorrera' acquisire anche il parere della Soprintendenza per i
Beni architettonici e per il Paesaggio.
44. Invio elaborati per la procedura di VIA: dopo un attento esame
degli Enti coinvolti per il rilascio di tutti gli atti autorizzativi
per la realizzazione del progetto si e' convenuto che alle prossime
Conferenze dei Servizi previste per la procedura di VIA ai sensi della
L.R. 9/99 dovranno essere invitati anche ARPA Sez. provinciale di
Ravenna, AUSL di Ravenna, ENEL Distribuzione, Consorzio di Bonifica
Savio e Rubicone e Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici dell'Emilia-Romagna; il SIA e il progetto definitivo
dovranno pertanto essere inviati anche ai predetti Enti;
d) di trasmettere a tutte le Amministrazioni convocate le citate
conclusioni della Conferenza dei Servizi del 18 novembre 2005, ai
sensi e per gli effetti dell'art. 14-ter, della Legge 241/90 e
successive modifiche ed integrazioni;
e) di pubblicare per estratto il presente deliberato nel Bollettino
Ufficiale della Regione.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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