REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 21 novembre 2006, n. 1605

Legge 236/93 - Presentazione di Piani formativi aziendali, settoriali e territoriali a livello regionale ed attribuzione alle Province di risorse per assegni formativi individuali nell'ambito del D.D. n. 107/SEGR/2006 - Linee guida per il catalogo formazione continua e permanente

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- la Legge n. 236 del 19 luglio 1993, recante "Interventi urgenti a
sostegno dell'occupazione";
- il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali n. 107/Segr/2006 del 10 maggio 2006 di assegnazione di risorse
alle Regioni ed alle Province autonome, per l'attuazione di iniziative
di formazione nell'ambito della succitata Legge 236/93;
- la L.R. n. 12 del 30 giugno 2003 "Norme per l'uguaglianza delle
opportunita' e di accesso al sapere, per ognuno  per tutto l'arco
della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della
formazione professionale, anche in integrazione tra loro";
- la L.R. n. 17 dell'1 agosto 2005 "Norme per la promozione
dell'occupazione, della qualita', sicurezza e regolarita' del
lavoro";
- le proprie deliberazioni:
- n. 1263 del 28 giugno 2004 "Approvazione disposizioni attuative del
Capo II, Sezione III - Finanziamento delle attivita' e sistema
informativo - della L.R. 12/03", e successive modificazioni di cui
alla deliberazione 1050/06;
- n. 277 del 16 febbraio 2004 contenente "Prime disposizioni in ordine
all'avvio del Catalogo regionale per la formazione continua e
permanente";
nonche' la determinazione dirigenziale n. 1218 del 7/2/2005 contenente
le "Modalita' attuative per l'accesso al Catalogo regionale per la
formazione continua e permanente e per l'assegnazione dei relativi
assegni formativi - Modifica della determinazione 3377/04".
richiamati i Regolamenti CE:
- n. 68/01 della Commissione Europea del 12/1/2001, relativo
all'applicazione degli articoli 87 ed 88 del trattato CE agli aiuti
destinati alla formazione, pubblicato sulla GUCE Serie L n. 10 del
13/1/2001;
- n. 69/01 della Commissione Europea del 12/1/2001, relativo
all'applicazione degli articoli 87 ed 88 del trattato CE agli aiuti di
importanza minore "de minimis", pubblicato sulla GUCE Serie L n. 10
del 13/1/2001;
richiamata inoltre la propria deliberazione 1265/04 di "Approvazione
nuovo regime di aiuti alla formazione a seguito dei Regolamenti (CE)
n. 363/2004 e 364/2004";
considerato che con il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e
delle Politiche sociali n. 107/Segr/2006 del 10/5/2006 sopracitato
sono state assegnate alla Regione Emilia-Romagna risorse pari ad Euro
11.415.913,45, le quali risultano allocate sul Bilancio regionale per
l'esercizio 2006, al Cap. 75757;
dato inoltre atto che nella seduta della Commissione regionale
tripartita del 13 novembre 2006 e' stato affrontato il tema
dell'utilizzo del finanziamento del succitato decreto
interministeriale, concordando in tale sede di destinare questi
fondi:
- per una quota non superiore al 5% dell'assegnazione, all'attivita'
di assistenza tecnica, cosi' come previsto al comma 2 articolo 5 del
DM n. 107/Segr/06;
- per un importo pari ad Euro 5.422.963,45, alla approvazione di Piani
formativi aziendali, settoriali e territoriali, comprensivi di
eventuali azioni di accompagnamento;
- per un importo pari ad Euro 5.422.950,00, alla erogazione di assegni
formativi individuali(voucher), in accordo con le Province
dell'Emilia-Romagna;
stabilito pertanto di assegnare l'importo di Euro 5.422.963,45 a Piani
formativi aziendali, settoriali e territoriali - comprensivi di
eventuali azioni di accompagnamento - che, in coerenza con quanto
previsto dal D.D. n. 107/Segr/2006 succitato e secondo quanto
concordato in accordo con le parti sociali, dovranno essere rivolti a
lavoratori e lavoratrici che rientrino prioritariamente nelle seguenti
tipologie:
- lavoratori e lavoratrici inseriti/te nelle tipologie contrattuali
previste dal Titolo V, dal Titolo VI e dal Titolo VII - Capo I del
DLgs n. 276 del 10/9/2003;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata con eta'
superiore ai 45 anni;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata collocati in
cassa integrazione guadagni ordinaria;
stabilito altresi' che:
- saranno considerate prioritarie le attivita' riguardanti la
sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nel settore edile;
- tutti gli interventi dovranno coinvolgere destinatari non finanziati
dai Fondi paritetici interprofessionali;
atteso che i progetti corredati con la relativa domanda di contributo
dovranno essere presentati alla Regione Emilia-Romagna secondo le
disposizioni di cui all'Allegato A), parte integrante del presente
atto;
stabilito inoltre di assegnare il restante importo di Euro
5.422.950,00 alle Province dell'Emilia-Romagna, per l'erogazione di
assegni formativi individuali (voucher) riservati ai lavoratori ed
alle lavoratrici delle imprese private assoggettate al contributo di
cui all'art. 12 della Legge 160/75, cosi' come modificato all'art. 25
della Legge Quadro 845/78 e successive modificazioni, considerando
prioritari, come previsto al comma 1, lettera b dell'articolo 2 del
gia' piu' volte citato D.D. n. 107/Segr/2006, gli appartenenti alle
seguenti categorie:
- lavoratori e lavoratrici inseriti/te nelle tipologie contrattuali
previste dal Titolo V, dal Titolo VI e dal Titolo VII - Capo I del
DLgs n. 276 del 10/9/2003;
- tutti i lavoratori e lavoratrici delle piccole imprese private (sino
a 50 dipendenti);
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata con eta'
superiore ai 45 anni;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria;
stabilito infine che la ripartizione della suddetta somma tra le
Province avverra' in parti uguali, tranne che per la Provincia di
Bologna alla quale, in ragione del numero elevato di utenti, si
assegna una quota doppia, cosi' come  per le precedenti annualita';
dato atto che le Province predisporranno idonee procedure di evidenza
pubblica per l'assegnazione di assegni formativi individuali da
destinare ai/alle lavoratori/lavoratrici suindicati/e e da utilizzare
nell'ambito dell'offerta formativa inserita nel catalogo regionale per
la formazione continua e permanente, per un valore massimo annuo di
Euro 1.200,00 per ciascun utente, da utilizzarsi secondo le modalita'
che verranno definite concordemente con le Province sulla base delle
Linee di cui all'Allegato B) del presente atto;
tenuto conto che le Province, per l'erogazione degli assegni formativi
individuali, non ricorrono al sistema esternalizzato di Tesoreria, di
cui alla propria deliberazione 615/00 e successive integrazioni, e non
e' quindi possibile prevedere liquidazioni della Regione alle Province
su stato d'avanzamento della spesa;
stabilito pertanto che il dirigente regionale competente per materia
provvedera' con propri atti formali:
- all'impegno di spesa ed alla contestuale liquidazione a favore delle
Province del primo 50%, pari ad Euro 2.711.475,00 ad approvazione
della presente deliberazione;
- all'impegno e alla liquidazione del saldo, pari al restante 50% di
Euro 2.711.475,00 ad avvenuta pubblicazione delle graduatorie di
assegnazione a seguito dell'apertura dei bandi provinciali;
- alla definizione ed approvazione delle nuove "Modalita' di gestione
del Catalogo, di ammissione dell'offerta, e di assegnazione e gestione
degli assegni formativi individuali" sulla base delle Linee di cui
all'Allegato B) del presente atto, in accordo con le Amministrazioni
provinciali;
stabilito infine che, anche in ragione dei termini perentori di spesa
fissati dal Decreto Direttoriale n. 107/Segr/06, qualora una Provincia
non abbia provveduto alla redazione delle graduatorie di assegnazione
dei voucher entro il 30 settembre 2007, la quota non ancora liquidata
(II cinquanta per cento) verra' considerata come non spesa e potra'
andare a ricoprire i costi di progetti formativi, approvati
nell'ambito del bando regionale, ma non finanziati per mancanza di
sufficienti risorse.
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro, dott.ssa Cristina
Balboni, ai sensi dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della
deliberazione della Giunta regionale 447/03;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di riservare, per le motivazioni espresse in premessa e qui
integralmente richiamate, la somma di Euro 5.422.963,45, di cui al
Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali n. 107/Segr/2006, alla approvazione di piani formativi
aziendali, settoriali e territoriali, comprensivi di eventuali azioni
di accompagnamento e rivolti prioritariamente alle seguenti
categorie:
- lavoratori e lavoratrici inseriti/te nelle tipologie contrattuali
previste dal Titolo V, dal Titolo VI e dal Titolo VII - Capo I del
DLgs n. 276 del 10/9/2003;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata con eta'
superiore ai 45 anni;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata collocati in
cassa integrazione guadagni ordinaria;
2) di approvare l'Allegato A) "Disposizioni per la presentazione di
piani formativi aziendali, settoriali e territoriali e relative azioni
di accompagnamento, finalizzati ad interventi di sostegno a favore dei
lavoratori e delle lavoratrici, per aggiornare ed accrescere le loro
competenze, e a favore delle imprese, per svilupparne la
competitivita'", parte integrante del presente atto;
3) di assegnare il restante importo di Euro 5.422.950,00 alle Province
dell'Emilia-Romagna, per l'erogazione di assegni formativi individuali
riservati ai lavoratori e alle lavoratrici delle imprese private
assoggettate al contributo di cui all'art. 12 della Legge 160/75,
cosi' come modificato all'art. 25 della Legge Quadro 845/78 e
successive modificazioni considerando prioritari, come previsto al
comma 1, lettera b dell'articolo 2 del gia' piu' volte citato D.D. n.
107/Segr/2006, gli appartenenti alle seguenti categorie:
- lavoratori e lavoratrici inseriti/te nelle tipologie contrattuali
previste dal Titolo V, dal Titolo VI e dal Titolo VII - Capo I del
DLgs n. 276 del 10/9/2003;
- tutti i lavoratori e lavoratrici delle piccole imprese private (sino
a 50 dipendenti);
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata con eta'
superiore ai 45 anni;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria;
4) di approvare l'Allegato B) "Linee guida per il Catalogo regionale
per la formazione continua e permanente e per la erogazione degli
assegni formativi individuali", parte integrante del presente atto;
5) di ripartire la somma di cui al precedente punto 3) fra le singole
Province cosi' come segue, per le motivazioni in premessa che qui si
intendono integralmente riportate:
Bologna	Euro 1.084.590,00
Ferrara	Euro   542.295,00
Forli'-Cesena 	Euro   542.295,00
Modena 	Euro   542.295,00
Parma 	Euro   542.295,00
Piacenza 	Euro   542.295,00
Ravenna 	Euro   542.295,00
Reggio Emilia 	Euro   542.295,00
Rimini 	Euro   542.295,00
Totale 	Euro 5.422.950,00
6) di stabilire che le Province predisporranno idonee procedure di
evidenza pubblica per l'assegnazione di assegni formativi individuali,
da destinare ai lavoratori e alle lavoratrici di cui al punto 3) che
precede e da utilizzare nell'ambito dell'offerta formativa inserita
nel Catalogo regionale per la formazione continua e permanente, per un
valore massimo annuo di Euro 1.200,00 per ciascun utente, da
utilizzarsi  secondo le modalita' che verranno definite concordemente
con le Province sulla base delle Linee di cui all'Allegato B) del
presente atto;
7) di stabilire inoltre che il dirigente regionale competente per
materia provvedera' con propri atti formali:
- all'impegno di spesa ed alla contestuale liquidazione a favore delle
Province del primo 50%, pari ad Euro 2.711.475,00 ad approvazione
della presente deliberazione;
- all'impegno e alla liquidazione del saldo, pari al restante 50% di
Euro 2.711.475,00 ad avvenuta pubblicazione delle graduatorie di
assegnazione a seguito dell'apertura dei bandi provinciali;
- alla definizione ed approvazione delle nuove "Modalita' di gestione
del Catalogo, di ammissione dell'offerta, e di assegnazione e gestione
degli assegni formativi individuali" sulla base delle Linee di cui
all'Allegato B) del presente atto, in accordo con le Amministrazioni
provinciali;
8) di stabilire infine che, anche in ragione dei termini perentori di
spesa previsti dal Decreto Direttoriale n. 107/Segr/2006, qualora una
Provincia non abbia provveduto alla redazione delle graduatorie di
assegnazione entro il 30 settembre 2007, la quota non ancora liquidata
(II cinquanta per cento) verra' considerata come non spesa e potra'
andare a ricoprire i costi di progetti formativi, approvati
nell'ambito del bando regionale, ma non finanziati per mancanza di
sufficienti risorse;
9) di pubblicare infine la presente deliberazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A)
Disposizioni per la presentazione di Piani formativi aziendali,
settoriali e territoriali e relative azioni di accompagnamento,
finalizzati ad interventi di sostegno a favore dei lavoratori, per
aggiornare ed accrescere le loro competenze, ed a favore delle
imprese, per svilupparne la competitivita' (Legge 236/93 e Decreto
Direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali n.
107/Segr/2006, del 10 maggio 2006)
Art. 1
Finalita' generali
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con decreto
direttoriale  n. 107/Segr/2006 del 10 maggio 2006 intende sostenere le
iniziative di formazione a favore dei lavoratori per aggiornare ed
accrescere le loro competenze e per sviluppare la competitivita' delle
imprese, ai sensi di quanto stabilito dalle disposizioni della Legge
196/97 in materia di promozione della formazione continua e dalla
Legge 236/93, per finanziare Piani formativi aziendali, territoriali o
settoriali concordati tra le parti sociali.
Per Piano formativo si intende un programma organico di azioni
formative concordato tra le parti sociali e rispondente ad esigenze
aziendali, settoriali o territoriali. Il Piano formativo e'
sottoscritto dalle parti che lo promuovono e puo' essere integrato da
coerenti misure di accompagnamento.
Art. 2
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti
Gli interventi di cui al succitato decreto direttoriale potranno
essere presentati ed attuati da imprese, associazioni temporanee di
impresa, consorzi di impresa ed enti di formazione accreditati, ai
sensi della delibera della Giunta regionale 177/03 e successive
modificazioni.
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte
di organismi misti, quali le Associazioni temporanee di impresa, gli
stessi dovranno indicare, all'interno dell'apposito formulario,
l'intenzione di costituirsi in ATI specificando i ruoli, le competenze
e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della
realizzazione del progetto presentato.
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la
formalizzazione di tale collaborazione viene richiesta solo
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e
prima dell'avvio dello stesso.
I soggetti presentatori dei Piani formativi aziendali, settoriali e
territoriali hanno l'obbligo di indicare le aziende beneficiarie degli
interventi previsti.
Ogni Piano formativo dovra' contenere indicazioni sul numero e sulle
caratteristiche dei lavoratori coinvolti.
Le aziende, presso le quali i lavoratori destinatari degli interventi
sono impiegati, si devono impegnare a garantire il cofinanziamento di
almeno il 20% del costo dell'intervento, come indicato dal comma 3
dell'articolo 9 della Legge 236/93.
Le aziende beneficiarie delle attivita' dovranno comunque rispettare
quanto previsto:
- dai Regolamenti comunitari (CE) n. 68 e 69 della Commissione Europea
del 12/1/2001, relativi all'applicazione degli articoli 87 e 88 del
trattato CE agli aiuti destinati alla formazione e agli aiuti di
importanza minore "de minimis";
- dalla deliberazione della G.R. 1265/04, recante  "Approvazione nuovo
regime di aiuti alla formazione a seguito dei Regolamenti (CE) n.
363/04 e 364/04".
Si ricorda che la regola del "de minimis" implica che il destinatario
dell'aiuto non puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede
il contributo e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi,
assegnati sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro, a
qualsiasi titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuti. La
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere
calcolata, a ritroso, dalla data di concessione del finanziamento
delle attivita' candidate in base alle presenti disposizioni.
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de
minimis", appena indicato, i contributi ricevuti a valere su regimi di
aiuto notificati alla Commissione Europea e da questa approvati.
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata all'interno
del progetto.
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito: http://www.form-azione.it.
Le aziende i cui lavoratori saranno  destinatari degli interventi
devono essere assoggettate al contributo di cui all'art. 12 della
Legge 160/75, cosi' come modificato dall'art. 25 della Legge Quadro
sulla formazione professionale 845/78 e successive modificazioni. A
tal proposito l'azienda beneficiaria dell'attivita' formativa dovra'
sottoscrivere la dichiarazione comprovante il rispetto di quanto
sopra. Tale dichiarazione, da rendersi ai sensi dell'art. 47 del DPR
445/00, dovra' essere allegata al progetto, all'atto della
presentazione, unitamente all'Allegato 1) della modulistica 
contenente i dati dell'azienda.
I soggetti candidati dovranno presentare apposita dichiarazione
sostitutiva dell'atto di notorieta' ai sensi dell'art. 47 del DPR 
445/00, che attesti l'osservanza di quanto disposto nell'art. 17 della
Legge 68/99 in materia di disciplina del diritto al lavoro dei
disabili, pena l'esclusione. In ogni caso, le imprese beneficiarie
delle attivita', anche se non direttamente soggetti proponenti, sono
tenute a rispettare quanto sopra specificato.
Art. 3
Destinatari della formazione
I piani formativi, e le eventuali relative azioni di accompagnamento,
concordati tra le parti sociali oggetto delle presenti disposizioni,
dovranno essere prioritariamente rivolti a:
- lavoratori e lavoratrici inseriti nelle tipologie contrattuali
previste dal Titolo V, dal Titolo VI e dal Titolo VII - Capo I del
DLgs n. 276 del 10/9/2003;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata con eta'
superiore ai 45 anni;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria;
- lavoratori e lavoratrici di qualsiasi impresa privata collocati in
cassa integrazione guadagni ordinaria.
Saranno altresi' prioritarie le attivita' riguardanti la sicurezza nei
luoghi di lavoro, in particolare nel settore edile.
Gli interventi formativi dovranno coinvolgere, comunque, destinatari
non finanziati dai Fondi paritetici interprofessionali.
Art. 4
Nucleo di Valutazione
La valutazione dei progetti verra' effettuata da un Nucleo di
valutazione interno all'Assessorato Scuola, Formazione professionale,
Universita', Lavoro, che risulta cosi' composto:
- Enrica Morandi, Servizio "Programmazione e Valutazione progetti",
coordinatore del Nucleo di Valutazione;
- Stefania Scorri, Direzione generale "Cultura, Formazione e Lavoro";
- Paola Zaniboni, Servizio "Formazione professionale";
- Nicoletta Molinaro, Servizio "Politiche per l'istruzione e l'
integrazione dei sistemi formativi";
- Gianluca Sagradini, Servizio "Lavoro";
- Mariangela Salsini, Servizio "Gestione Controllo e Rendicontazione
delle attivita' finanziate con fondi comunitari ed altri fondi".
La funzione di verbalizzazione e segreteria tecnica e' affidata a
Gilda Berti, Servizio "Programmazione e Valutazione progetti".
Ogni modifica nella composizione del Nucleo di Valutazione, fatta
salva la natura interservizi del Nucleo stesso, sara' adottata con
determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro.
Art. 5
Modalita' di selezione dei progetti
I progetti presentati verranno valutati dal Nucleo di Valutazione
regionale  secondo i criteri di seguito specificati:
Criteri e punteggi	Punt. max
a) Finalizzazione della domanda di contributo	30
b) Qualita' complessiva dell'intervento	40
c) Economicita' dell'intervento
  (parametri di costo - cofinanziamento)	30
  Totale	100.
Art. 6
Ammissibilita' e valutazione
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:
- pervenuti entro la data di scadenza indicata all'art.7;
- presentati da soggetto ammissibile;
- compilati sull'apposito formulario;
- coerenti con le finalita' generali e specifiche del presente bando e
con le linee di programmazione regionale;
- completi delle informazioni richieste;
- corredati da invio della richiesta di contributo entro e non oltre
il giorno successivo alla scadenza del termine di presentazione (fa
fede il timbro postale).
Le domande ammissibili  sono sottoposte  a successiva valutazione.
Art. 7
Tempi, modalita' di presentazione ed esiti delle istruttorie
I progetti, compilati su apposita modulistica informatizzata, dovranno
pervenire, esclusivamente in formato elettronico, entro le ore 22 del
29 marzo 2007.
Le modalita' tecniche, operative e organizzative relative alla
presentazione dei progetti saranno disponibili sul sito
http://sifp.regione.emilia-romagna.it. In tale sito e' anche
disponibile la modulistica per la presentazione dei progetti.
La richiesta di finanziamento, completa degli allegati previsti,
dovra' essere inviata, tramite servizio postale mediante raccomandata
con ricevuta di ritorno, in regola con le vigenti normative sul bollo,
firmata dal legale rappresentante del soggetto presentatore o da un
suo delegato. Tale richiesta dovra' essere spedita all'Amministrazione
regionale Servizio Programmazione e Valutazione progetti - Viale Aldo
Moro n. 38 - 40127 Bologna entro e non oltre il giorno successivo
all'invio telematico (fa fede il timbro postale).
Per i soggetti non accreditati i medesimi devono inviare unitamente
alla richiesta di finanziamento, la scheda informativa per la
registrazione nell'archivio regionale dei soggetti, che e' possibile
trovare all'interno dell'applicativo "modulistica progettazione per
l'anno 2004", unitamente alla documentazione richiesta.
Gli esiti delle valutazioni e delle selezioni dei progetti candidati
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di norma,
entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle
candidature, a meno che il numero e la complessita' dei progetti
pervenuti non giustifichi tempi piu' lunghi.
Le istruttorie dei progetti si concluderanno con la redazione di una
graduatoria per ordine di punteggio conseguito.
La delibera di approvazione che adottera' la Giunta regionale sara'
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito:
http://www.form-azione.it. Le schede tecniche contenenti i giudizi e
le valutazioni espresse per ogni singolo progetto saranno
consultabili, ad istruttoria ultimata,  presso la Segreteria del
Nucleo di valutazione.
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del
presente Invito e' possibile contattare il Numero Verde per la
Formazione professionale tel. 800955157.
Art. 8
Durata degli interventi
Le attivita'  dovranno avviarsi di norma entro 30 giorni a partire
dalla notifica dell'ammissione a finanziamento ai soggetti promotori
dei progetti.
Art. 9
Risorse finanziarie
Allo scopo di sostenere le iniziative in oggetto sono a disposizione
risorse pari ad Euro 5.422.963,45, derivate dall'assegnazione di cui
al D.D. Ministeriale n. 107/SEGR/2006. Eventuali ulteriori risorse
coerenti che si rendessero successivamente disponibili potranno
inoltre essere utilizzate per attivita' approvate, ma non finanziate
per esaurimento delle risorse di cui sopra.
Art. 10
Tutela della privacy
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno
trattati nel rispetto del DLgs 196/03 "Codice in materia di protezione
dei dati personali". La relativa "Informativa" e' parte integrante del
presente atto.
Informativa per il trattamento dei dati personali
1. Premessa
Ai sensi dell'art. 13 del DLgs 196/03 - "Codice in materia di
protezione dei dati personali" (di seguito denominato "Codice"), la
Regione Emilia-Romagna, in qualita' di "Titolare" del trattamento, e'
tenuta a fornirle informazioni in merito all'utilizzo dei suoi dati
personali.
Il trattamento dei suoi dati per lo svolgimento di funzioni
istituzionali da parte della Regione Emilia-Romagna, in quanto
soggetto pubblico non economico, non necessita del suo consenso.
2. Fonte dei dati personali
La raccolta dei suoi dati personali viene effettuata registrando i
dati da lei stesso forniti, in qualita' di interessato, al momento 
della presentazione alla Regione Emilia-Romagna della candidatura,
proposta di attivita' o di progetto e durante tutte le fasi successive
di comunicazione.
3. Finalita' del trattamento
I dati personali sono trattati per le seguenti finalita':
a) registrare i dati relativi agli organismi di formazione e alle
aziende che intendono presentare richieste di finanziamento alla
Amministrazione regionale per la realizzazione di attivita' formative
e azioni di sistema e di accompagnamento;
b) realizzare attivita' di istruttoria e valutazione sui progetti
pervenuti;
c) realizzare attivita' di verifica e controllo previste dalle
normative vigenti in materia;
d) inviare comunicazioni agli interessati da parte
dell'Amministrazione regionale;
e) realizzare indagini dirette a verificare il grado di soddisfazione
degli utenti sui servizi offerti o richiesti.
Per garantire l'efficienza del servizio, la informiamo inoltre che i
dati potrebbero essere utilizzati per effettuare prove tecniche e di
verifica.
4. Modalita' di trattamento dei dati
In relazione alle finalita' descritte, il trattamento dei dati
personali avviene mediante strumenti manuali, informatici e telematici
con logiche strettamente correlate alle finalita' sopra evidenziate e,
comunque, in modo da garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati
stessi.
Adempiute le finalita' prefissate, i dati verranno cancellati o
trasformati in forma anonima.
5. Facoltativita' del conferimento dei dati
Il conferimento dei dati e' facoltativo, ma in mancanza non sara'
possibile adempiere alle finalita' descritte al punto 3 ("Finalita'
del trattamento").
6. Categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati o
che possono venirne a conoscenza in qualita' di Responsabili o
Incaricati
I suoi dati personali potranno essere conosciuti esclusivamente dagli
operatori della Direzione generale Cultura Formazione e Lavoro della
Regione Emilia-Romagna , individuati quali Incaricati del
trattamento.
Esclusivamente per le finalita' previste al paragrafo 3 (Finalita' del
trattamento), possono venire a conoscenza dei dati personali societa'
terze fornitrici di servizi per la Regione Emilia-Romagna, previa
designazione in qualita' di Responsabili del trattamento e garantendo
il medesimo livello di protezione.
7. Diritti dell'Interessato
La informiamo, infine, che la normativa in materia di protezione dei
dati personali conferisce agli Interessati la possibilita' di
esercitare specifici diritti, in base a quanto indicato all'art. 7 del
"Codice" che qui si riporta:
1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o
meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora
registrati,  e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:
a) dell'origine dei dati personali;
b) delle finalita' e modalita' del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con
l'ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del
rappresentante designato ai sensi dell'art. 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati
personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza
in qualita' di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di
responsabili o incaricati.
3. L'interessato ha diritto di ottenere:
a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse,
l'integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco
dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non
e' necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i
dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono
state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro
contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi,
eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o
comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al
diritto tutelato.
4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo
riguardano, ancorche' pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio
di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di
ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
8. Titolare e Responsabili del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali di cui alla presente
Informativa e' la Regione Emilia-Romagna, con sede in Bologna, Viale
Aldo Moro n. 52, cap. 40127.
La Regione Emilia-Romagna ha designato quale Responsabile del
trattamento, il Direttore generale della Direzione Generale Cultura
Formazione e Lavoro. Lo stesso e' responsabile del riscontro, in caso
di esercizio dei diritti sopra descritti.
Al fine di semplificare le modalita' di inoltro e ridurre i tempi per
il riscontro si invita a presentare le richieste, di cui al precedente
paragrafo, alla Regione Emilia-Romagna, Ufficio per le relazioni con
il pubblico (Urp), per iscritto o recandosi direttamente presso lo
sportello Urp.
L'Urp e' aperto dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 13 in Viale Aldo
Moro n. 52, 40127 Bologna (Italia): telefono 800-662200, fax
051-6395360, e-mail: urp@regione.emilia-romagna.it.
Le richieste di cui all'art.7 del Codice comma 1 e comma 2 possono
essere formulate anche oralmente.
ALLEGATO B)
Linee Guida per il catalogo regionale per la formazione continua e
permanente e per la erogazione degli assegni formativi individuali
Premessa
Il Catalogo per la formazione continua e permanente e gli assegni
formativi individuali sono strumenti delle politiche per la formazione
ed il lavoro della Regione Emilia-Romagna.
Nel Catalogo sono contenute offerte formative "a mercato", valutate ed
ammesse da apposita Commissione istituita dalla Regione; tali offerte
sono proposte alla medesima Commissione dagli organismi ammessi nel
Catalogo ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 177/03
(accreditati per la formazione continua e permanente, o autorizzati).
Gli assegni formativi individuali per la formazione continua e
permanente sono rilasciati ai destinatari - previsti dalle diverse
norme di finanziamento - per la loro partecipazione a corsi compresi
nel catalogo regionale on-line.
Le "Modalita' di gestione del Catalogo, di ammissione dell'offerta, e
di assegnazione e gestione degli assegni formativi individuali" (d'ora
in poi "Modalita'") vengono definite, con riferimento alle presenti
Linee Guida, nell'ambito del Comitato tecnico di Pilotaggio
Regione-Province previsto dalla Legge 236/93, ed approvate con
determinazione del Dirigente regionale competente.
In relazione alle valutazioni del Comitato, le Modalita' possono
essere periodicamente riviste ed adeguate alle nuove esigenze
programmatiche e procedurali, sempre nel quadro di quanto disposto
dalle presenti Linee.
Organismi: accesso al Catalogo, impegni e sanzioni
Possono accedere al catalogo regionale dell'offerta formativa
individuale, continua e/o permanente, gli organismi accreditati o
autorizzati ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 177
del 10 febbraio 2003 "Direttive regionali in ordine alle Tipologie di
Azione ed alle Regole per l'Accreditamento degli Organismi di
Formazione professionale".
Le domande sono inoltrate on-line seguendo le indicazioni contenute
nel format all'indirizzo del catalogo e successivamente formalizzate
con l'invio cartaceo, sottoscritto dal legale rappresentante, e con
l'invio della documentazione prevista per gli autorizzandi.
Gli organismi ammessi si impegnano a rispettare le disposizioni
contenute nelle presenti Linee ed ulteriormente declinate nelle
Modalita'.
In particolare l'organismo attuatore si impegna:
- ad avviare e svolgere i corsi secondo i contenuti e le modalita' del
progetto approvato ed indicati a Catalogo;
- ad attuare comunque i corsi per i quali vi siano piu' di quattro
iscritti beneficiari di assegno formativo;
- a svolgere le attivita' in sedi in regola con le norme nazionali di
igiene e sicurezza;
- a non richiedere al partecipante, beneficiario di assegno formativo,
importi superiori a quelli applicati, per il medesimo corso o per
corsi analoghi, ad altri partecipanti;
- a fornire alla Regione ed alla Provincia erogante, nei tempi
previsti, tutte le informazioni necessarie e la documentazione
richiesta per la corretta gestione e liquidazione dell'assegno
formativo;
- ad effettuare una corretta pubblicizzazione dei corsi ammessi a
catalogo, utilizzando solo i riferimenti autorizzati, cosi' come
esplicitati nelle Modalita'.
Resta fermo l'esplicito divieto di utilizzo, ai fini della promozione
degli interventi formativi in questione, di loghi istituzionali quali
quelli relativi a Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali, Regione Emilia-Romagna, Form-azione, nonche' il
divieto, in base alle norme vigenti, di utilizzare pubblicita'
ingannevole, tale da indurre in equivoco i possibili utenti sulla
natura, sui costi, i contenuti, ed ogni altro elemento riguardante gli
interventi formativi presenti a catalogo.
In caso di mancato adempimento di quanto sopra indicato l'Organismo
potra' essere sospeso od escluso dal Catalogo regionale per la
formazione permanente e continua.
Offerta formativa a Catalogo
L'offerta formativa, costituita da corsi a mercato, e' raccolta nel
Catalogo elettronico denominato "Futuro in Formazione", che viene
aggiornato periodicamente, con scadenze raccordate con l'uscita dei
bandi provinciali per la richiesta degli assegni formativi.
In base alle valutazioni del Comitato di Pilotaggio, ed al fine di
evitare una ridondanza ed una conseguente dispersione della domanda,
la dimensione dell'offerta da ammettere nel Catalogo potra' essere di
volta in volta contingentata.
Le proposte formative, valutate ed ammesse a Catalogo dalla competente
Commissione regionale, devono essere redatte secondo le finalita'
proprie della formazione permanente e continua.
La formazione permanente, aperta a tutti i cittadini in eta' attiva,
e' finalizzata a favorire l'apprendimento lungo tutto l'arco della
vita, per agevolare, sostenere, migliorare e promuovere l'accesso e
l'integrazione nel mercato del lavoro, nonche' l'occupabilita' e la
mobilita' professionale.
La formazione continua, rivolta a persone in possesso di una
occupazione lavorativa, deve offrire a lavoratori e lavoratrici, a
dirigenti e titolari di imprese percorsi che possano favorire
l'adeguamento ai mutamenti richiesti dal contesto socio-economico, la
gestione di processi di innovazione tecnologica, organizzativa e di
mercato, l'acquisizione di competenze professionali elevate e di
qualita'.
Non sono ammessi a catalogo corsi che gia' usufruiscono di un
finanziamento pubblico totale o parziale.
Non sono di norma ammessi a catalogo i corsi attinenti il settore
sanitario, i corsi finalizzati all'acquisizione dell'iscrizione
all'albo delle professioni o per la preparazione all'abilitazione per
professioni regolamentate da leggi dello Stato.
Sono esclusi i corsi a carattere hobbistico.
Gli interventi del catalogo per la formazione continua e permanente
non sono utilizzabili per le attivita' formative obbligatorie per
legge e relative ai contratti di apprendistato. Possono riguardare
lavoratori con contratti a causa mista, solo se integrativi e
supplementari alla formazione obbligatoria per legge.
Al fine di ottenere la validazione e la successiva pubblicazione nel
catalogo, la proposta di corso deve obbligatoriamente contenere tutti
gli elementi informativi richiesti dalle Modalita'.
Tutti gli elementi oggetto dell'offerta formativa sono vincolanti
nella realizzazione dei corsi, sia nei confronti dell'utente che della
pubblica amministrazione.
Ruolo delle Province
Le Province partecipano con propri rappresentanti al Comitato tecnico
di Pilotaggio, nel quale si definiscono concordemente le modalita' di
gestione del Catalogo, di ammissione dell'offerta, e di assegnazione e
gestione degli assegni formativi individuali.
In accordo con la Regione e compatibilmente con i periodi di
aggiornamento del Catalogo, le Province fissano i periodi di emissione
dei bandi per gli assegni formativi.
Le Province emettono pubblici avvisi per l'erogazione degli assegni
formativi individuali per l'accesso a corsi presenti sul Catalogo,
destinati ai beneficiari indicati dalle disposizioni previste dai
diversi canali di finanziamento di volta in volta resisi disponibili.
Nel fare cio', ciascuna Amministrazione provinciale cura la massima
diffusione delle informazioni, allo scopo di garantire a tutti gli
utenti interessati un'equa distribuzione delle opportunita' di accesso
agli interventi formativi.
Compatibilmente con quanto previsto dalle norme di riferimento
(comunitarie, nazionali o regionali) i bandi provinciali possono
prevedere, in funzione delle specificita' territoriali e
programmatiche, elementi di riserva e/o di priorita'.
Le Province, accolte le richieste ammissibili, redigeranno graduatorie
diverse a seconda dei canali di finanziamento degli assegni formativi,
sulla base di quanto previsto dalle Modalita' regionali e dai loro
bandi, avendo effettuato controlli, secondo modalita' fissate
concordemente nel Comitato di Pilotaggio, circa il possesso, da parte
dei richiedenti di assegni formativi, dei requisiti d'accesso da essi
dichiarati.
L'assegno formativo non puo' mai superare il costo totale del corso
prescelto; puo' coprire sino al 100% del costo del corso, nel caso di
beneficiari disoccupati, sino all'80% nel caso di occupati.
Il valore, eventualmente definito anche in ragione della durata
dell'attivita' prescelta, non potra' superare Euro 1.200,00,
corrispondente all'importo massimo assegnabile ad un singolo
beneficiario nell'arco di un anno.
L'assegno potra' essere riconosciuto al beneficiario nel caso in cui
questi abbia frequentato almeno il 70% della durata del corso
prescelto.
Ulteriori obblighi dell'assegnatario saranno declinati nell'ambito
delle Modalita'.
Controlli
La Regione potra' effettuare controlli a campione sulle sedi indicate
dagli Organismi attuatori per lo svolgimento dei corsi, anche al fine
di verificarne l'adeguatezza alle norme di igiene e sicurezza oggetto
delle auto-dichiarazioni previste dalla deliberazione della Giunta
regionale 177/03.
In caso di eventuali segnalazioni di anomalie riguardanti sia le sedi
che le attivita' corsuali, potra' inoltre, d'intesa con le Province
interessate, effettuare controlli tesi ad accertare la coerenza delle
attivita' con quanto approvato ed inserito a catalogo nonche'
l'adeguatezza delle sedi a quanto previsto dalle normative.
E' prevista la raccolta di elementi di gradimento sui corsi da parte
dei beneficiari degli assegni formativi; sulla  base delle "Schede"
riconsegnate dai partecipanti le Province, secondo modalita'
concordate con la Regione, effettueranno una analisi sul grado di
soddisfazione espresso dagli interessati relativamente ai diversi
aspetti delle attivita' svolte.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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