PROVINCIA DI PARMA

COMUNICATO

Titolo II - Decisione relativa alla procedura di scoping preordinata alla effettuazione della procedura di valutazione di impatto ambientale del progetto di realizzazione di "PAI - Polo ambientale integrato - per la gestione dei rifiuti" in comune di Parma

L'Autorita' competente Provincia di Parma - Servizio Ambiente, Difesa
del suolo e Tutela del territorio, comunica la decisione relativa alla
procedura di scoping, preordinata alla effettuazione della procedura
di valutazione di impatto ambientale, del progetto di realizzazione di
"PAI - Polo ambientale integrato - per la gestione dei rifiuti" in
comune di Parma.
Il progetto e' presentato da ENI'A SpA.
Il progetto interessa il territorio dei comuni di Parma, Sorvolo,
Mezzani, Torrile, Colorno e della provincia di Parma.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come modificata
dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente Provincia
di Parma, con atto determinazione del Dirigente del Servizio Ambiente,
Difesa del suolo e Tutela del territorio n. 3985 del 3/11/2006, ha
assunto la seguente decisione:
determina:
a) di approvare, per quanto di competenza e salvo diritti di terzi,
sulla base delle conclusioni della Conferenza di Servizi tenutasi il
31/10/2006 l'elaborato presentato dal proponente ENI'A SpA cosi' come
integrato, subordinatamente al recepimento delle prescrizioni di
seguito elencate:
Relativamente al quadro di riferimento programmatico
1) fare riferimento al Piano provinciale di tutela e risanamento della
qualita' dell'aria, adottato con delib. CP. n. 46 del 26/5/2006 ed in
particolare agli artt. 27 e 28 dello stesso piano.
Relativamente al quadro di riferimento progettuale ed al progetto:
2) modificare l'elenco delle autorizzazioni ricomprese nella procedura
di VIA, escludendo l'autorizzazione alla connessione alla rete
elettrica nazionale della cabina primaria "SPIP" e includendovi,
invece, l'autorizzazione alla connessione del termovalorizzatore alla
cabina primaria "SPIP", da rilasciare da parte della Provincia di
Parma;
3) attualmente, il riferimento normativo per la procedura di
valutazione di impatto ambientale dell'impianto in progetto e' la L.R.
9/99 e successive modifiche ed integrazioni;
4) lo studio di impatto ambientale deve contenere la comparazione
delle ipotesi localizzative del PAI;
5) lo studio di impatto ambientale deve contenere ipotesi tecnologiche
alternative alla combustione diretta prevista (termovalorizzazione
cogenerativa di seguito TVC). Il grado di approfondimento progettuale
richiesto per la comparazione delle diverse ipotesi deve essere tale
da apprezzare le ricadute igienico-sanitarie-ambientali di ognuna.
Inoltre, per ogni servizio, impianto ed opera connessa, la scelta
della tipologia progettuale da realizzare, deve essere stabilita nel
corso della valutazione di impatto ambientale, a valle di apposita
comparazione delle tecnologie attuabili. La comparazione va svolta
anche per accertarne la sostenibilita'.
Queste valutazioni sono da eseguirsi anche con riferimento alla scelta
di non realizzare all'interno del PAI l'impianto di trattamento
specifico di biostabilizzazione della frazione umida.  Tutte queste
valutazioni dovranno avere opportuno riscontro nel quadro di
riferimento ambientale;
6) la scelta della taglia del TVC (130.000 t/a), di ogni servizio,
impianto ed opera connessa, e piu' in generale, dei quantitativi e
tipologie di rifiuti gestiti nel PAI devono essere valutati nel corso
della valutazione di impatto ambientale. Il SIA, quindi, deve
considerare coerentemente, come scenario all'interno del quale
condurre tali valutazioni, l'orizzonte temporale della vita delle
opere in progetto (20-30 anni dalla entrata in funzione - anno 2012);
7) si deve considerare, tra le opere connesse, la rete di
teleriscaldamento, le cui ricadute vanno considerate nel Quadro di
riferimento ambientale. Inoltre, devono rientrare nella descrizione
dello stato di fatto emissivo, e non solo, del Quadro di riferimento
ambientale, tutte le previsioni urbanistiche relative al territorio
impattato ed il traffico derivante, con particolare riferimento al
comune di Parma;
8) si deve valutare oltre alla realizzazione del teleriscaldamento
anche l'ipotesi di teleraffrescamento;
9) il proponente, nella fase di VIA, deve richiedere l'attivazione di
un'unica procedura autorizzazione integrata ambientale (di seguito
AIA). La relativa documentazione deve contenere anche una planimetria
di dettaglio dell'intero progetto, con evidenziate le attivita'
sottoposte ad AIA e quelle non sottoposte. Per ogni attivita'
sottoposta ad AIA devono essere presentate le relative schede tecniche
descrittive;
10) si mette in evidenza che, in merito alla struttura del SIA cosi'
come concepita dal proponente nel Quadro di riferimento progettuale,
non si tiene conto di alcune voci di indagine previste dalla norma
tecnica sugli studi di impatto ambientale (DPCM 27/12/1988), in
particolare quelle secondo cui il quadro di riferimento progettuale
deve precisare le caratteristiche dell'opera progettata con
particolare riferimento a: la natura dei beni e/o servizi offerti, il
grado di copertura della domanda ed i suoi livelli di soddisfacimento
in funzione delle diverse ipotesi progettuali esaminate (cio' anche
con riferimento all'ipotesi di assenza dell'intervento), la
prevedibile evoluzione qualitativa e quantitativa del rapporto
domanda-offerta riferita alla presumibile vita tecnica ed economica
dell'intervento. Piu' in dettaglio, le ultime due voci non sembrano
essere state prese in esame. Esse costituiscono invece aspetti
salienti per una valutazione complessiva dell'ipotesi progettuale. La
necessita'/convenienza di realizzare il termovalorizzatore dovrebbe
infatti essere confrontata con ipotesi di massimizzazione della
raccolta differenziata con invio a riciclo (gia' in atto) e iniziative
per la riduzione della produzione di rifiuti. In funzione delle
diverse ipotesi di assetto organizzativo della gestione dei rifiuti
potrebbero cambiare gli scenari economici (anche con riferimento alla
produzione di energia) rendendo diseconomica la realizzazione del
termovalorizzatore. Pertanto si tratta di capire se attivare le
politiche piu' compatibili dal punto di vista ambientale (riciclo e
riduzione dei rifiuti alla fonte) possano essere compatibili con la
presenza del termovalorizzatore, oppure se per garantire una
sufficiente redditivita' dell'impianto sia necessario limitare lo
sviluppo delle politiche suddette.
Relativamente al Quadro di riferimento ambientale
11) per ogni matrice considerata, deve essere indicata con precisione
la quantita' in ingresso ed in uscita, i servizi, gli impianti
principali od opere connesse in cui sono utilizzate, gli eventuali
riutilizzi/recuperi e gli obiettivi di qualita';
12) la valutazione delle misure compensative necessarie deve essere
effettuata nel corso della valutazione di impatto ambientale e con
particolare riferimento al Piano provinciale di tutela e risanamento
della qualita' dell'aria, adottato con delib. C.P. n. 46 del
26/5/2006;
13) relativamente alla matrice aria deve essere considerata la
tematica delle cosiddette nanopolveri e' sotto il profilo della
comparazione con altre fonti emissive (% del totale emesso, dovuto al
TVC) e sotto il profilo dell'abbattimento e del monitoraggio;
14) per la presenza di terreni agricoli prossimi al sito di
localizzazione del PAI, devono essere effettuate analisi su matrici
biologiche, in particolare latte e foraggio, da inserire nel programma
del punto zero e dei successivi controlli periodici. Tali aspetti,
relativi ai controlli, devono essere discussi e concordati con ARPA
Sezione provinciale di Parma.
Prescrizioni dell'Unione dei Comuni di Sorbolo e Mezzani
15) contenute nella nota del 2/11/2006, n. prot. 9022 (acquisita agli
atti in data 3/11/2006, n. prot. 90629), Allegato F del presente atto
e parte integrante dello stesso.
Prescrizioni della Direzione regionale per i Beni culturali e
paesaggistici dell'Emilia-Romagna e della Soprintendenza per i Beni
archeologici
16) devono essere eseguite adeguate ricerche preventive nell'area di
sedime delle opere in progetto volte ad escludere la presenza di
emergenze archeologiche;
17) devono essere adottate adeguate mitigazioni paesaggistiche delle
opere in progetto e deve essere garantita la presenza di adeguate
piantumazioni lungo il Canale Naviglio;
18) lo studio di impatto ambientale deve contenere adeguati elaborati
atti ad approfondire il tema della visibilita' delle opere in progetto
e della Certosa di Parma;
19) contenute nella nota della Soprintendenza per i Beni archeologici
dell'1/9/2006, n. prot 10982 (acquisito agli atti il 3/11/2006, n.
prot. 90637), Allegato G del presente atto e parte integrante dello
stesso.
Prescrizioni del Consorzio della Bonifica Parmense
20) occorre prestare particolare attenzione al rispetto delle norme di
cui al PAI (Piano di assetto idrogeologico) e delle norme di polizia
idraulica;
21) occorre prestare particolare attenzione alle portate istantanee
afferenti la rete dei canali della Bonifica Parmense ed all'eventuale
necessita' di realizzare appositi bacini di laminazione;
22) occorre prestare particolare attenzione alla qualita' delle acque
afferenti la rete dei canali della Bonifica  Parmense sfruttate ad uso
irriguo.
Prescrizioni di TAV SpA
23) contenute nella nota del 31/10/2006, n. prot. 37908 (acquisito
agli atti il 3/11/2006, n. prot. 90635,
Allegato H del presente atto e parte integrante dello stesso.
Vigili del fuoco
24) tutte le attivita' in progetto soggette al DM 16/2/1982 devono
essere oggetto di parere di conformita' antincendio e successivo
rilascio di certificato di prevenzione incendi, avviando le procedure
dettate dal DPR 37/98 attraverso la documentazione prevista del DM
4/5/1998;
b) di trasmettere copia del presente atto al proponente ENI'A SpA,
nonche', per opportuna conoscenza, a tutti i componenti la Conferenza
di Servizi;
c) di pubblicare, per estratto, il presente atto nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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