REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 31 luglio 2006, n. 1138

L.R. 28/98, art. 7, comma 1 e deliberazione 1750/04. Interventi contributivi per la realizzazione di progetti di difesa fitosanitaria a supporto dei programmi di difesa integrata - Anno 2006. Approvazione avviso pubblico

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. 11 agosto 1998, n. 28 "Promozione dei servizi di sviluppo al
sistema agro-alimentare", cosi' come modificata dalla L.R. 28 dicembre
1998, n. 43, che disciplina le modalita' di intervento finanziario
della Regione nei settori della ricerca e sperimentazione in campo
agricolo e dell'assistenza tecnica;
- la deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 70 del 26 luglio 2006
di conferma per il 2006 e 2007 dei contenuti del Programma poliennale
dei servizi di sviluppo al sistema agro-alimentare approvato con
deliberazione consiliare 1104/99 (proposta della Giunta regionale n.
893 del 26 giugno 2006);
richiamata la propria deliberazione n. 1750 del 3 settembre 2004 con
la quale sono stati fissati nuovi criteri e modalita' per l'intervento
in materia di ricerca e sperimentazione e sono state dettate le linee
guida per gli interventi di assistenza tecnica di livello
provinciale;
preso atto che - con specifico riferimento al settore della ricerca e
sperimentazione - con tale deliberazione si e' provveduto, tra
l'altro:
- ad aggiornare i criteri gia' stabiliti con la precedente
deliberazione  462/00 a supporto della modalita' applicativa usuale
della L.R. 28/98, che prevede la concessione di contributi attraverso
la formazione di graduatorie, definite sulla base di candidature e di
progetti presentati dai diversi soggetti beneficiari nell'ambito di
tematiche coerenti con il Programma poliennale dei servizi di sviluppo
al sistema agroalimentare;
- a prevedere la possibilita' di un intervento integrato che
affiancasse, alla modalita' usuale sopra descritta, il finanziamento
di progetti presentati su specifici bandi settoriali, cui riservare
risorse per un ammontare pari al 13% degli stanziamenti annuali
complessivamente destinati al finanziamento degli interventi di cui
all'art. 7, comma 1, lettere a), b) e c) della citata L.R. 28/98
(punto 6 del dispositivo);
constatata la necessita' di dare seguito alle previsioni gia'
contenute nella richiamata deliberazione 1750/04 attivando uno
specifico intervento contributivo su tematiche di carattere strategico
od emergenziale;
Viste:
- la L.R. 22 dicembre 2005, n. 21 di approvazione del Bilancio per
l'esercizio finanziario 2006 e del Bilancio pluriennale 2006-2008;
- la L.R. 28 luglio 2006, n. 14 di approvazione dell'assestamento al
Bilancio per l'esercizio finanziario 2006;
preso atto:
- che le risorse sulle quali - a termini di quanto previsto dalla
citata deliberazione 1750/04 - deve essere calcolata la riserva per
specifici bandi settoriali quali risultano definite dalla predetta
L.R. 21/05 ammontano complessivamente ad Euro 5.886.876,70 cosi'
articolati:
UPB 1.3.1.2.5550, Capitolo 18093, denominazione: "Contributi per
studi, ricerche e sperimentazioni nonche' per  la divulgazione dei
risultati e la predisposizione di progetti da sottoporre alla U.E.
(art. 7, lett. a), b), e c), L.R. 11 agosto 1998, n. 28)", importo:
462.000,00;
UPB 1.3.1.2.5551, Capitolo 18096, denominazione: "Contributi per
studi, ricerche e sperimentazioni nonche' per  la divulgazione dei
risultati e la predisposizione di progetti da sottoporre alla U.E.
(art. 7, lett. a), b), e c), L.R. 11 agosto 1998, n. 28; DLgs 4 giugno
1997, n. 143). Mezzi statali", importo 5.424.876,70;
- che pertanto la quota da riservare a specifici bandi per iniziative
di carattere strategico od emergenziale ammontano ad Euro 765.293,97;
- che, peraltro, i predetti capitoli di bilancio - in quanto
finalizzati al medesimo intervento - sono del tutto fungibili,
diversificandosi esclusivamente quanto alla fonte di copertura, e che
non sussiste fra loro alcuna relazione di cofinanziamento;
ritenuto, pertanto, di stabilire che la riserva di cui sopra gravi
interamente sul Capitolo 18096, la cui copertura e' assicurata da
risorse di derivazione statale senza vincolo specifico di
destinazione;
richiamate:
- la L.R. 28 ottobre 1999, n. 28 "Valorizzazione dei prodotti agricoli
ed alimentari ottenuti con tecniche rispettose dell'ambiente e della
salute dei consumatori. Abrogazione delle LL.RR. 28/99 e 51/95";
- il Piano regionale di sviluppo rurale 2000-2006 (PRSR) della Regione
Emilia-Romagna, adottato dal Consiglio regionale con atto n. 1338 del
19 gennaio 2000, approvato con Decisione della Commissione Europea del
20 luglio 2000 C (2000) 2153 ai sensi dei Regg. (CE) 1257/99 e 1750/99
e posto in attuazione con la L.R. 2/01;
- l'azione 1 "Produzione integrata" della Misura 2f "Misure
agroambientali per la diffusione di sistemi di produzione a basso
impatto ambientale e conservazione degli spazi naturali, tutela della
biodiversita', cura e ripristino del paesaggio", compresa nel suddetto
PRSR;
- le norme di attuazione del Regolamento (CE) 2200/96, emanate dal
Ministero per le Politiche agricole e forestali - Direzione generale
delle Politiche agricole e agroindustriali nazionali per la annualita'
2005-2006, denominate "Disposizioni nazionali per la gestione dei
fondi di esercizio, la stesura, valutazione e rendicontazione dei
programmi operativi di cui all'art. 15 del Regolamento (CE) n.
2200/96" (nota MIPAF prot. n. 558/Ass. del 29/07/2005);
- il documento "Criteri generali per la definizione di norme tecniche
di difesa delle colture e del controllo delle infestanti" approvato
con Decisione comunitaria C(96)3864 del 30/12/1996, modificata dalla
Decisione comunitaria C(99)1151 del 14/7/1999, successivamente
ratificate ai sensi della Misura f dei Piani di sviluppo rurale, di
cui al Reg. CE 1257/1999;
- la determinazione del Direttore generale Agricoltura n. 12660 del
21/12/2000 recante "L.R. 28/99, art. 5 e Azione 1 Misura 2f del PRSR
2000-2006 - Approvazione dei disciplinari di produzione integrata per
il settore vegetale" e successive modifiche, approvate con
determinazioni dello stesso Direttore generale 634/01, 500/02, 1116/03
e con determinazione del Responsabile del Servizio Produzioni vegetali
1731/04;
- la propria deliberazione n. 2546 del 9 dicembre 2003, recante "L.R.
28/99 - art. 5, comma 2 - Aggiornamento  dei criteri per la
formulazione dei disciplinari di  produzione per il settore
vegetale";
- la determinazione del Responsabile del Servizio Produzioni vegetali
2718/06, recante "L.R. 28/98 e L.R. 28/99, art. 5 PRSR 2000/2006 -
Misura 2 f, Azione 1 -  Misura 2h, Azione 2. Reg. CE 2200/1996.
Aggiornamento  dei disciplinari di produzione integrata - Anno 2006";
preso atto che, ai sensi del comma 3 dell'art. 5 della richiamata L.R.
28/99, la Regione deve provvedere alla formulazione dei disciplinari
di produzione che fissano i caratteri dei processi produttivi
necessari per diminuirne l'impatto ambientale e tutelare la salute dei
consumatori ed in particolare definiscono le linee tecniche da seguire
per la difesa fitosanitaria delle colture;
considerato che le produzioni agricole rischiano di essere
pesantemente condizionate da problematiche fitosanitarie emergenti
cosi' sintetizzabili:
- la diffusione dei giallumi della vite;
- la resistenza agli anticrittogamici utilizzati per la lotta alla
ticchiolatura del melo, alla maculatura bruna del pero, alla
peronospora ed all'oidio della vite, alla peronospora della patata e
del pomodoro e all'oidio delle cucurbitacee;
- la resistenza agli insetticidi utilizzati per la lotta a Cydia
pomonella sulle pomacee ed a Cydia molesta su melo, pero e pesco;
- il corretto posizionamento dei trattamenti per la difesa del pesco
dai tripidi e delle pomacee dalla Cydia pomonella;
- il controllo delle infestanti sulle colture erbacee con soluzioni a
basso impatto ambientale;
ritenuto:
- che le problematiche precedentemente elencate possano essere
efficacemente affrontate mediante specifici progetti di ricerca sulle
seguenti tematiche:
1) giallumi della vite;
2) resistenze delle crittogame ai fitofarmaci;
3) resistenze dei fitofagi ai fitofarmaci;
4) messa a punto di modelli previsionali per la difesa dai tripidi del
pesco e ottimizzazione di modelli previsionali per la difesa delle
pomacee dalla carpocapsa;
5) controllo delle infestanti;
- che, valutata la rilevanza delle tematiche sopraindicate, occorra
stimolare una compartecipazione finanziaria del sistema agricolo agli
oneri derivanti dalla realizzazione delle predette attivita' di
ricerca, per un importo non inferiore al 10% della spesa complessiva
ammessa per singolo progetto;
- che la complessita' delle materie trattate richieda uno sviluppo
almeno triennale delle attivita' di ricerca previste e che in tal
senso debbano essere formulati i progetti presentati, ai fini del
finanziamento, in esito al presente atto;
ritenuto, inoltre, di stabilire:
- che le risorse da destinare nell'esercizio 2006 alla realizzazione
degli interventi sopraelencati debbano essere dimensionate in Euro
205.000,00;
- che tale importo debba cosi' essere finalizzato:
Tematica	Importo finalizzato (Euro)
1) Giallumi della vite	50.000,00
2) Resistenze delle crittogame ai fitofarmaci	35.000,00
3) Resistenze dei fitofagi ai fitofarmaci	35.000,00
4) Messa a punto di modelli previsionali
  per la difesa dai tripidi del pesco
  e ottimizzazione di modelli previsionali
  per la difesa  delle pomacee dalla carpocapsa	35.000,00
5) Controllo delle infestanti	50.000,00
- che l'importo delle risorse destinate per l'anno 2006 a ciascuna
delle tematiche individuate nel presente atto costituisca limite
massimo di disponibilita' anche per ciascuna delle successive
annualita', fermo restando che l'effettivo finanziamento delle
annualita' successive alla prima resta comunque subordinato:
- alle disponibilita' che saranno recate dai bilanci per gli esercizi
di riferimento;
- alla verifica positiva dei risultati conseguiti nell'annualita'
precedente;
rilevato che le attivita' comprese nei progetti di ricerca
sopraindicati rientrano nell'ambito di attuazione della citata L.R.
28/98 e dei criteri tecnico-amministrativi di cui alla citata
deliberazione 1750/04;
dato atto, tuttavia, che la specificita' degli interventi richieda
alcuni adeguamenti ai predetti criteri e che di tali adeguamenti si
da' pertanto espresso rilievo nella presente deliberazione;
ritenuto, pertanto, di provvedere con il presente atto ad attivare la
presentazione di istanze per la realizzazione di progetti di studio,
ricerca e sperimentazione sulle tematiche sopraelencate e meglio
specificate nell'Allegato A) al presente atto, nel quale sono, tra
l'altro, indicate le tipologie di interventi ammissibili, gli
obiettivi e le priorita' di tali interventi, l'articolazione delle
risorse destinate alle diverse tipologie e la soglia del contributo
concedibile, nonche' i predetti adeguamenti ai criteri e modalita'
gia' definiti con la citata deliberazione 1750/04;
viste:
- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna"
ed in particolare l'art. 37, comma 4;
- la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003, recante
"Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le
strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali" e successive
modifiche;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Agricoltura, dott. Dario Manghi, ai sensi dell'art.
37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della predetta deliberazione
447/03;
su proposta dell'Assessore Agricoltura, Tiberio Rabboni;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di richiamare integralmente quanto indicato in premessa che
costituisce pertanto parte integrante del presente dispositivo;
2) di attivare - ai sensi della L.R. 28/98 - attraverso l'apposito
avviso pubblico di cui all'Allegato A) al presente atto, del quale e'
parte integrante e sostanziale, la presentazione di istanze per
l'accesso ai finanziamenti per interventi di ricerca e sperimentazione
concernenti le tematiche in esso indicate;
3) di destinare al finanziamento delle istanze pervenute - nell'ambito
delle disponibilita' recate dal Capitolo  18096 "Contributi per studi,
ricerche e sperimentazioni nonche' per la divulgazione dei risultati e
la predisposizione di progetti da sottoporre alla U.E. (art. 7, lett.
a), b) e c), L.R. 11 agosto 1998, n. 28; DLgs 4 giugno 1997, n. 143) -
Mezzi statali", compreso nell'Unita' previsionale di base 1.3.1.2.5551
"Sviluppo del sistema agro-alimentare - Risorse statali" del Bilancio
per l'esercizio finanziario 2006 quali risultano definite dalla L.R 28
luglio 2006, n. 14 di approvazione dell'assestamento al bilancio 
medesimo - la somma complessiva di Euro 205.000,00 cosi' articolata:
Tematica	Importo finalizzato (Euro)
1) Giallumi della vite	50.000,00
2) Resistenze delle crittogame ai fitofarmaci	35.000,00
3) Resistenze dei fitofagi ai fitofarmaci	35.000,00
4) Messa a punto di modelli previsionali
  per la difesa dai tripidi del pesco
  e ottimizzazione di modelli previsionali
  per la difesa delle pomacee dalla carpocapsa	35.000,00
5) Controllo delle infestanti	50.000,00
4) di stabilire:
a) che i progetti presentati debbano prevedere uno sviluppo
triennale;
b) che il finanziamento delle annualita' successive alla prima avra'
priorita' sulla utilizzazione della riserva che verra' annualmente
destinata alle tematiche di natura strategica od emergenziale a valere
sulle risorse stanziate nei bilanci regionali per gli esercizi di
competenza sui capitoli di spesa afferenti le attivita' di cui
all'art. 7, comma 1, lett. a), b) e c) della L.R. 28/98;
c) che l'importo delle risorse destinate per l'anno 2006 a ciascuna
delle tematiche individuate nell'avviso approvato con il presente atto
costituisce limite massimo di disponibilita' anche per ciascuna delle
successive annualita';
d) che l'effettivo finanziamento delle annualita' successive alla
prima resta comunque subordinato:
- alle disponibilita' che saranno recate dai bilanci per gli esercizi
di riferimento;
- alla verifica positiva dei risultati conseguiti nell'annualita'
precedente;
5) di stabilire che il procedimento amministrativo relativo
all'attuazione di quanto previsto al punto 2) sara' regolato secondo i
criteri e le modalita' fissati dalla deliberazione 1750/04, attuativa
della L.R. 28/98, fatte salve le integrazioni alla medesima
deliberazione stabilite nell'Allegato A) del presente atto;
6) di dare atto che eventuali indicazioni tecniche esplicative in
ordine all'avviso pubblico approvato con la presente deliberazione
saranno fornite dal Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema
agroalimentare;
7) di disporre che il presente atto venga pubblicato in forma
integrale nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;
8) di stabilire che il termine di presentazione delle domande e'
fissato in 30 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del
presente atto nel Bollettino Ufficiale;
9) di dare atto che i progetti finanziati in esito all'avviso pubblico
approvato con la presente deliberazione costituiscono parte integrante
del Piano stralcio 2006 di cui alla L.R. 28/98.
ALLEGATO A)
Avviso pubblico per interventi tesi ad ottimizzare la difesa
fitosanitaria e il controllo delle infestanti a supporto dei programmi
di difesa integrata - Anno 2006
Premessa
La Regione Emilia-Romagna pubblicizza il presente avviso finalizzato
alla concessione di contributi per la realizzazione  di progetti di
ricerca e sperimentazione volti all'ottimizzazione della difesa
fitosanitaria ed al controllo delle infestanti a supporto dei
programmi di difesa integrata.
Finalita' e descrizione dell'iniziativa
La produzione integrata costituisce la base fondamentale sulla quale
sviluppare politiche di qualificazione delle produzioni e di
differenziazione dell'offerta.
Strumento fondamentale per l'applicazione delle tecniche di produzione
integrata sono i disciplinari di produzione integrata.
Al fine di garantire che la produzione integrata si sviluppi su basi
credibili e sostenibili e' necessario che i disciplinari siano in
grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alle problematiche
che vengano costantemente poste dal sistema produttivo.
In particolare per quanto attiene agli aspetti fitosanitari alcune
problematiche emergenti stanno creando serie difficolta' che rischiano
da un lato di compromettere le produzioni e dall'altro,
indirettamente, stimolano i produttori ad applicare le piu' varie
strategie di difesa che spesso si sviluppano senza essere supportate
scientificamente e che semplicemente si concretizzano
nell'intensificazione degli interventi chimici ricorrendo a prodotti
sempre piu' tossici.
Tali problematiche fitosanitarie sono cosi' sintetizzabili:
1) giallumi della vite: la contemporanea presenza di due fitoplasmi
responsabili della Flavescenza dorata e Legno nero della vite stanno
creando gravissime ripercussioni nella gestione dei vigneti. Entrambe
le avversita' sono particolarmente gravi e possono portare alla morte
delle piante;
2) la presenza e  la necessita' di prevenire fenomeni di  resistenza
agli anticrittogamici della ticchiolatura del melo, della maculatura
bruna del pero, della peronospora e dell'oidio della vite, della
peronospora della patata e del pomodoro, dell'oidio delle
cucurbitacee;
3) la presenza e la necessita' di prevenire fenomeni di resistenza
agli insetticidi impiegati per la lotta alla Cydia pomonella sulle
pomacee ed alla Cydia molesta su melo, pero e pesco;
4) il corretto posizionamento dei trattamenti per la difesa del pesco
dai tripidi e delle pomacee dalla Cydia pomonella;
5) il controllo delle infestanti sulle colture erbacee con soluzioni a
basso impatto ambientale; la valutazione della persistenza dei
diserbanti nell'ambiente e la prevenzione dello sviluppo di resistenze
delle infestanti ai diserbanti.
Obiettivi
Con l'approvazione del presente avviso la Regione si pone pertanto
l'obiettivo di acquisire le indicazioni scientifiche funzionali al
superamento delle problematiche fitosanitarie precedentemente
elencate.
La risoluzione, anche parziale, di tali problematiche potra'
consentire di:
- fornire indicazioni ai produttori per la risoluzione di
problematiche fitosanitarie che stanno incidendo negativamente sulla
redditivita' delle aziende;
- garantire la disponibilita' di disciplinari di difesa integrata
efficienti ed efficaci con soluzioni tecniche a basso impatto
ambientale e coerenti con:
- il documento "Criteri generali per la definizione di norme tecniche
di difesa delle colture e del controllo delle infestanti" approvato
con Decisione comunitaria C(96)3864 del 30/12/1996, modificata dalla
Decisione comunitaria C(99)1151 del 14/7/1999, successivamente
ratificate ai sensi della Misura f dei Piani di sviluppo rurale, di
cui al Reg. CE 1257/1999;
- la deliberazione della Giunta regionale n. 2546 del 9 dicembre 2003,
recante "L.R. 28/99, art. 5, comma 2 -  Aggiornamento dei criteri per
la formulazione dei disciplinari di produzione integrata per il
settore vegetale".
Le modalita' ed i criteri per la presentazione, valutazione e
realizzazione dei progetti oggetto del presente avviso fanno
riferimento alla normativa in vigore nella Regione Emilia-Romagna ed
in particolare alla L.R. 11 agosto 1998, n. 28 "Promozione dei servizi
di sviluppo al sistema agro-alimentare", cosi' come modificata dalla
L.R. 28 dicembre 1998, n. 43 ed ai criteri applicativi approvati con
deliberazione n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore della
ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per gli
interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi della
L.R. 28/98".
Di seguito sono fissati - anche a parziale modifica di quanto
stabilito nella citata deliberazione 1750/04 - gli aspetti specifici
che integrano i criteri generali sopra richiamati, e precisamente:
- tipologia di intervento;
- tematiche ed attivita' ammesse;
- risorse disponibili per ciascuna tematica, durata dei progetti,
percentuale di contributo, graduatorie;
- valutazione dei progetti;
- termini di presentazione delle domande;
- disposizioni finali.
Tipologia di intervento
Potranno essere finanziati esclusivamente la seguente tipologie di
intervento fra quelle comprese nell'art. 7 della L.R. 28/98:
- attivita' di studio, ricerca e sperimentazione - art. 7, comma 1,
lett. a).
Tematiche ed attivita' ammesse
1. Giallumi della vite
Specie
Vite
Avversita'
Fitoplasmi: agenti di giallumi della vite quali Flavescenza dorata e
Legno nero.
Vettori dei fitoplasmi: Scafoideo titanus, Hyalestes obsoletus, altri
eventuali vettori.
Obiettivi specifici
1.1 - Messa a punto di metodi diagnostici innovativi
Premessa fondamentale per una corretta gestione dei giallumi della
vite sul territorio e' la possibilita' di poter diagnosticare se le
piante di vite siano colpite da flavescenza dorata o da legno nero.
Nel primo caso e' indispensabile che i produttori procedano
all'abbattimento delle piante colpite che fungono da focolaio di
inoculo per la diffusione della malattia ad altre piante; nel secondo
caso il produttore potrebbe verificare la capacita' del vigneto di
risanarsi, piu' o meno favorito da particolari tecniche colturali. Al
momento non e' possibile differenziare le due fitoplasmosi con
semplici osservazioni di campo, ma bisogna ricorrere ad analisi di
tipo biomolecolare che risultano essere efficaci, ma poco efficienti
in quanto lente, costose e realizzabili su poche centinaia di campioni
all'anno. E' necessario quindi mettere a punto metodi diagnostici
innovativi ed affidabili che siano rapidi, specifici e sensibili e che
consentano di aumentare considerevolmente la capacita' di diagnosi sul
territorio. Tra le varie soluzioni una delle piu' interessanti su cui
approfondire le conoscenze e' quella basata sul metodo "Real Time
PCR".
In sintesi i nuovi metodi dovrebbero consentire di:
- migliorare la funzionalita' dei laboratori regionali aumentandone la
capacita' operativa, il numero delle analisi realizzabili e
riducendone i relativi costi unitari;
- aumentare il numero di vigneti su cui e' possibile condurre una
diagnosi efficace sulle cause che hanno provocato i  giallumi
(flavescenza dorata o legno nero);
- aumentare la capacita' di gestire in modo funzionale il controllo
dei giallumi sul territorio, limitando gli abbattimenti immotivati,
dando maggiore  credibilita' agli abbattimenti previsti dallo
specifico decreto di lotta obbligatoria, aumentando e favorendo
eventuali interventi di risanamento.
1.2 - Studio sulla distribuzione dei fitoplasmi del legno nero sulle
piante di vite
Esistono ancora molte perplessita' su come si diffondano gli agenti
del legno nero all'interno di una pianta colpita. In particolare va
capito se il fitoplasma e' presente solo nella porzione di pianta che
manifesta la sintomatologia dei giallumi e/o in che misura il
fitoplasma stesso si e' distribuito all'interno della pianta stessa.
Chiaramente tale tipo di comportamento potra' differenziarsi in
relazione a diversi contesti quali il grado di sensibilita' dei
vitigni e le caratteristiche patogenetiche dei citoplasmi.
La conoscenza del comportamento del fitoplasma agente del legno nero
potra' supportare, su basi scientifiche, l'impostazione della gestione
agronomica dei vigneti come ad esempio l'esecuzione di particolari
sistemi di potatura o capitozzatura.
1.3 - Comportamento delle  piante colpite dal legno nero a seguito di
diverse tipologie di potatura
Occorre capire se la presenza dei sintomi di giallumi nelle piante
colpite da legno nero sia irreversibile o se particolari potature ne
possano consentire il recupero favorendone un sostanziale
risanamento.
1.4 - Ruolo epidemiologico del materiale di propagazione nella
diffusione dei giallumi della vite
Negli ultimissimi anni e' cresciuta in modo esponenziale la presenza
di giallumi su nuovi impianti di vigneto. Il fenomeno e'
particolarmente preoccupante e quindi si sono avviate numerose
indagini per accertarne le cause. Chiaramente l'attenzione e' stata
principalmente riposta nei confronti del materiale vivaistico. Si sono
quindi sviluppate alcune esperienze per verificare tale aspetto, ma i
risultati sinora acquisiti sono modesti e ancora non sufficientemente
chiari. Occorre pertanto chiarire la potenzialita' dei fitoplasmi ad
essere trasmessi tramite le normali pratiche di vivaio e di innesto in
particolare.
Azioni
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere la
realizzazione delle seguenti azioni:
messa a punto di metodi diagnostici innovativi
Rispetto ai metodi attualmente utilizzati occorre che siano messe a
punto e validate ulteriori tecniche diagnostiche innovative. Tra
queste una particolare considerazione dovra' essere rivolta nei
confronti del metodo "Real Time PCR" per valutare la possibilita' di
promuovere un suo largo e diffuso utilizzo specifico per la diagnosi
dei giallumi della vite.
Studio sulla distribuzione dei fitoplasmi del legno nero sulle piante
di vite
Studio e validazione, su un ampio numero di piante, di un modello
teorico sulla diffusione del legno nero su viti.
Comportamento delle piante colpite dal legno nero a seguito di diverse
tipologie di potatura
Studi sul comportamento del legno nero su piante di viti a seguito di
differenti interventi di potatura (capitozzatura, o potatura o altre
eventuali soluzioni). Da valutare in particolare l'eventuale
risanamento delle piante colpite e il loro comportamento nel corso
degli anni successivi.
Ruolo epidemiologico del materiale di propagazione nella diffusione
dei giallumi della vite
Approfondire l'incidenza della trasmissibilita' per innesto in nuovi
impianti costituiti con materiale sano e materiale infetto con
periodiche verifiche negli anni successivi.
2. Resistenze delle Crittogame ai fitofarmaci
Specie
Melo, pero, vite, pomodoro, patata, cucurbitacee
Avversita'
Melo: ticchiolatura
Pero: maculatura
Vite: peronospora e oidio
Pomodoro e patata: peronospora
Cucurbitacee: oidio
Obiettivi specifici
Il ripetuto utilizzo di alcuni prodotti chimici ha favorito lo
sviluppo di popolazioni di parassiti che si stanno dimostrando
resistenti alle sostanze stesse. Tale comportamento ha determinato una
sostanziale diminuzione dell'efficacia degli anticrittogamici
utilizzati per contenere tali avversita'. Di conseguenza sono stati
provocati gravi danni alle produzioni agricole determinando
inevitabili ripercussioni sull'impostazione delle strategie di difesa
che sono state spesso indirizzate nell'intensificazione degli
interventi chimici ricorrendo a prodotti sempre piu' tossici.
Lo sviluppo di resistenze si e' tendenzialmente sviluppato sulle
avversita' crittogamiche piu' gravi nei confronti delle quali si sono
dovuti frequentemente ripetere specifici interventi chimici.
Di conseguenza esistono alcune crittogame che hanno palesemente
evidenziato un calo di sensibilita' nei confronti di alcuni
anticrittogamici, riconducibile a evidenti fenomeni di resistenza e
altre che sono fortemente esposte al possibile sviluppo di fenomeni di
resistenze quali:
- ticchiolatura del melo, per lo piu' nei confronti di strobilurine
(kresoxym-metile) anilinopirimidine (fludioxonil, ciprodinil,
pyrimethanil);
- maculatura del pero, per lo piu' nei confronti di dicarbossimidi,
strobilurine e fenilpirroli;
- peronospora della vite, per lo piu' nei confronti di fungicidi
appartenenti al gruppo dei QoI (azoxystrobin etc.);
- peronospora del pomodoro e della patata, nei confronti di metalaxyl,
cymoxanil, azoxystrobin, dimethomorph;
- oidio di vite e cucurbitacee per lo piu' nei confronti di
strobilurine.
Occorre quindi individuare efficaci modalita' di prevenzione,
monitoraggio e gestione dello sviluppo di fenomeni di resistenza sul
territorio regionale in relazione alle avversita' precedentemente
richiamate.
Azioni
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere le
seguenti azioni:
- monitoraggio, con la collaborazione dei tecnici impegnati nei
programmi di assistenza tecnica, di porzioni di piante, colpite e non,
che potrebbero contenere patogeni che hanno sviluppato resistenze;
- realizzazione di analisi con i metodi piu' idonei per valutare il
possibile sviluppo di fenomeni di resistenza, da un punto di vista
qualitativo e, ove necessario, quantitativo;
- conservazione di un numero adeguato di ceppi di popolazioni
sensibili e, compatibilmente con le esigenze funzionali allo sviluppo
delle attivita' di ricerca, di ceppi di popolazioni resistenti;
- messa a punto di eventuali metodi di analisi adeguati alla
valutazione della presenza di resistenze, da un punto di vista
qualitativo e, ove necessario, quantitativo.
I progetti presentati possono altresi' prevedere lo sviluppo di
relazioni con eventuali programmi di ricerca analoghi che si stiano
realizzando a livello europeo.
3. Resistenze dei Fitofagi ai fitofarmaci
Specie
Melo, pero e pesco
Avversita'
Carpocapsa (Cydia pomonella): melo e pero
Cidia del pesco (Cydia molesta): pesco
Obiettivi specifici
Il ripetuto utilizzo di alcuni prodotti chimici ha favorito lo
sviluppo di popolazioni di insetti resistenti alle sostanze attive
appartenenti alle principali classi chimiche.
L'insorgenza di resistenza ha determinato anche in Emilia-Romagna una
sostanziale diminuzione della capacita' dei prodotti fitosanitari di
contenere efficacemente le popolazioni di insetti. Di conseguenza si
sono verificati gravi danni alle produzioni agricole in diverse zone
frutticole. Tale situazione ha determinato inevitabili ripercussioni
sull'impostazione delle strategie di difesa. Dalla fine degli anni 90
infatti si e' assistito ad una progressiva intensificazione del numero
degli interventi chimici (es.: per carpocapsa si e' passati da 4-5
interventi all'anno a piu' di 10) ed al ricorso di sostanze che spesso
presentano un non ottimale  profilo tossicologico e ambientale.
Il fenomeno della resistenza si e' tendenzialmente sviluppato nei
fitofagi piu' pericolosi alle colture e che, per tale ragione,
richiedono il maggior numero di interventi chimici.
Le specie che hanno palesemente evidenziato un calo di sensibilita'
nei confronti di alcuni insetticidi, o che sono fortemente esposti al
possibile sviluppo di resistenza, sono i seguenti:
- carpocapsa (Cydia pomonella) fitofago chiave delle pomacee,
resistente o a rischio di resistenza nei confronti di IGR (regolatori
di crescita), organo-fosfati, neonicotinoidi e virus della granulosi
ecc.;
- cydia del pesco (Cydia molesta), fitofago chiave del pesco, a
rischio di resistenza nei confronti di IGR (regolatori di crescita),
organo fosforici, neonicotinoidi ecc.
E' particolarmente importante impostare la prevenzione e la gestione
della resistenza sulla base della conoscenza dei  principali
meccanismi di resistenza sviluppati dagli insetti per contrastare
l'azione tossica delle sostanze attive. L'individuazione di tali
meccanismi (target-specifici, detossificazione ecc.), potra'
consentire di impostare le strategie di difesa nel modo piu'
razionale.
Altro elemento fondamentale nel processo di messa a punto e
applicazione di strategie di gestione delle resistenze e' il
monitoraggio. Monitorare la sensibilita' degli insetti ai prodotti di
sintesi ha l'obiettivo di verificare le situazioni di sospetta
resistenza ed evidenziare tempestivamente i primi segni di riduzione
di efficacia permettendo di conseguenza l'attuazione tempestiva delle
necessarie misure. L'assenza degli strumenti di monitoraggio ha
portato negli anni passati a sottovalutare i primi segni di
"cedimento" dei prodotti fitosanitari e comprenderne correttamente la
causa, tanto che sono state spesso adottate soluzioni tecniche del
tutto inadeguate (aumento del numero degli interventi, utilizzo di
prodotti piu' tossici).
Occorre quindi individuare gli strumenti necessari per prevenire,
monitorare e gestire lo sviluppo di fenomeni di resistenza sul
territorio regionale in relazione alle avversita' precedentemente
richiamate.
Azioni
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere la
realizzazione delle azioni sottoindicate.
I progetti stessi possono altresi' prevedere lo sviluppo di relazioni
con eventuali programmi di ricerca analoghi realizzati a livello
europeo.
Cydia pomonella
- Messa a punto di metodi di analisi biochimici e molecolari adeguati
alla valutazione degli specifici meccanismi di resistenza associati
alle sostanze attive impiegate nel contesto produttivo
emiliano-romagnolo. Tali metodologie andrebbero considerate e
sviluppate anche in prospettiva di un loro utilizzo operativo (test
rapidi) nell'ambito di piani di monitoraggio territoriali;
- verifica dell'applicabilita' e dell'affidabilita' di test 
biochimici o molecolari come strumento di monitoraggio alternativo o
complementare ai biosaggi esistenti. L'esecuzione dei test e'
necessaria sulle popolazioni provenienti dai contesti produttivi a
maggiore rischio di resistenza e deve avvenire in stretta
collaborazione con i tecnici impegnati nei programmi di assistenza
tecnica alle produzioni;
- conservazione di un numero adeguato di popolazioni sensibili
funzionale all'applicazione di test biologici e compatibilmente con le
esigenze funzionali allo sviluppo delle attivita' di ricerca, di
popolazioni resistenti;
- verifica della sensibilita' di popolazioni di carpocapsa
emiliano-romagnole al virus della granulosi (CpGv), attraverso
l'impiego di biosaggi. Il virus rappresenta il prodotto "chiave" nelle
attuali strategie di contenimento del fitofago, sia nelle produzioni
biologiche che integrate.  In Emilia-Romagna, dove il virus e'
ampiamente impiegato da alcuni anni, si sospetta una perdita di
sensibilita', peraltro gia' confermata in altri Paesi Europei.
Cydia molesta
- Verifica della presenza di popolazioni resistenti ai regolatori
della crescita impiegati nella difesa del pesco e per il quale si
sospetta da qualche anno l'insorgenza di resistenza. I biosaggi
attualmente disponibili e messi a punto in precedenti attivita' di
ricerca, andrebbero applicati operativamente su materiale raccolto
nelle zone produttive a maggiore rischio e verificato il loro grado di
attendibilita' attraverso la correlazione con l'efficacia dei
trattamenti in campo. L'attivita' di reperimento delle popolazioni da
analizzare dovrebbe essere svolta in stretta collaborazione con i
tecnici impegnati nei programmi di assistenza tecnica;
- messa a punto di biosaggi per almeno un'altra sostanza attiva
utilizzata nei programmi di difesa del pesco (fosforganico e/o
neonicotinoide) attraverso una prima definizione di appropriate
base-line e successivo monitoraggio delle popolazioni nelle zone
produttive maggiormente a rischio.
4. Messa a punto di modelli previsionali per la difesa dai tripidi del
pesco e ottimizzazione di modelli previsionali per la difesa delle
pomacee dalla carpocapsa
Specie
Pesco, melo e pero
Avversita'
Tripidi primaverili su pesco
Carpocapsa su melo e pero
Obiettivi specifici:
4.1 messa a punto e validazione di un modello matematico per la difesa
del pesco (nettarine) dai tripidi
Tra le problematiche fitosanitarie legate alla presenza di fitofagi su
nettarine, un posto di notevole rilievo e' rappresentato dalle diverse
specie di tripidi che colonizzano fiori e frutti, causando danni
significativi alla produzione con perdite in certi casi e annate che
possono superare il 50% del valore commerciale del prodotto,
soprattutto nelle aree piu' sensibili al problema, individuate nella
fascia pedecollinare e collinare. Di conseguenza per limitare i danni
alle colture si ricorre normalmente all'esecuzione di due interventi
chimici, uno in pre-fioritura ed uno in post-fioritura.
Al momento non esistono efficaci strumenti di monitoraggio o modelli
previsionali che consentano di posizionare adeguatamente gli
interventi chimici. Diventa quindi fondamentale sviluppare uno
strumento operativo su base modellistica in grado di orientare meglio
gli operatori agricoli nella strategia di difesa contro i tripidi
delle nettarine, evitando interventi inutili e migliorando l'efficacia
di quelli eseguiti.
Lo strumento che piu' efficacemente potrebbe fornire questo supporto
e' rappresentato da un modello previsionale matematico sullo sviluppo
biologico delle specie di tripidi presenti nella nostra regione.
In sintesi il nuovo metodo dovrebbe consentire di:
- conoscere lo sviluppo biologico dei tripidi su pesco nel periodo
primaverile;
- adottare corrette strategie di difesa del pesco dai tripidi nel
periodo primaverile;
- limitare complessivamente sul territorio regionale gli interventi
con prodotti chimici, passando in taluni casi, da due ad un solo
intervento.
4.2 Ottimizzazione di modelli previsionali per la difesa delle pomacee
dalla carpocapsa
Il fitofago piu' pericoloso nella difesa fitosanitaria delle pomacee
e' la carpocapsa (Cydia pomonella). In un anno, anche a causa di una
recrudescenza della sua diffusione, vengono in taluni casi eseguiti
oltre 10 interventi specifici. In questo contesto l'accuratezza del
posizionamento dei trattamenti e la valutazione dell'effetto degli
interventi sullo sviluppo delle popolazioni diventano requisiti
necessari per una gestione ottimale della difesa. Da diversi anni e'
in uso nella nostra regione un modello di simulazione della fenologia
di Cydia pomonella (basato sulla teoria dei Modelli a Ritardo
Variabile e denominato MRV-Carpocapsa) in grado di fornire indicazioni
sul corretto posizionamento degli interventi fitosanitari. Tale
modello e' sufficientemente efficace e sta trovando un buon utilizzo
da parte dei servizi di assistenza tecnica. Sulla base
dell'applicazione del modello e' emersa l'esigenza di apportare alcune
integrazioni e migliorie. In particolare si ritiene che per una
maggiore precisione nella individuazione del momento di intervento con
prodotti ad azione ovicida e/o larvicida, occorre introdurre, nel
modello attualmente disponibile, un sistema di equazioni in grado di
tenere conto di alcune caratteristiche specifiche del fitofago finora
non considerate. I principali nuovi aspetti da modellare riguardano:
la simulazione della sovrapposizione delle generazioni, l'influenza
della temperatura crepuscolare sull'attivita' degli adulti,
l'influenza della pioggia sull'ovideposizione.
In sintesi il miglioramento dell'attuale modello dovrebbe consentire
di:
- conoscere meglio lo sviluppo della carpocapsa sulle pomacee in
relazione a differenti variabili quali le temperature crepuscolari
durante la fase di accoppiamento, forti precipitazioni durante il
periodo di ovideposizione;
- conoscere meglio lo sviluppo della carpocapsa sulle pomacee nelle
fasi durante le quali si concretizza la sovrapposizione delle
generazioni;
- ottimizzare le strategie di difesa delle pomacee dalla carpocapsa;
- limitare complessivamente sul territorio regionale gli interventi
con prodotti chimici.
Azioni
Messa a punto e validazione di un modello matematico per la difesa del
pesco (nettarine) dai tripidi
Realizzazione, calibrazione e validazione di un nuovo modello
matematico per la previsione degli adulti svernanti e della densita'
delle neanidi di tripidi di prima generazione su nettarine.
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere lo
svolgimento delle seguenti azioni:
- monitoraggio delle popolazioni di tripidi in frutteti non trattati;
- ricerca di algoritmi e parametri del modello;
- costruzione del modello, analisi di sensibilita' e calibrazione;
- esperimento in campo per la valutazione dell'efficienza del modello
nel contenimento dei tripidi;
- validazione, specializzazione e pubblicazione del modello;
- predisposizione di adeguati e interpretabili diagrammi di flusso e
algoritmi matematici.
Ottimizzazione di modelli previsionali per la difesa delle pomacee
dalla carpocapsa
Aggiornamento del modello a ritardo variabile gia' utilizzato in
Emilia-Romagna per le popolazioni di carpocapsa (MRV-Carpocapsa) per
simulare la sovrapposizione della seconda e terza generazione,
l'effetto delle temperature crepuscolari e l'effetto delle
precipitazioni.
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere le
seguenti azioni:
- simulazione sovrapposizione II e III generazione;
- algoritmo precipitazione-ovideposizione;
- algoritmo temperature crepuscolari-ovideposizione;
- predisposizione di adeguati e interpretabili diagrammi di flusso e
algoritmo matematico.
5. Controllo delle infestanti
Specie
Frumento, mais, pomodoro trapiantato, patata, carota, fagiolo,
fagiolino o altre colture per le quali si ritiene opportuno
approfondire la sostituibilita' dei prodotti Fluazifop-p-butile,
Propizamide, Isoxaflutolo, Bentazone, Linuron, Fenoxaprop-p-etile.
Obiettivi specifici
5.1 Valutazione della persistenza dei diserbanti nell'ambiente
I diserbanti costituiscono almeno il 30% dei prodotti chimici
utilizzabili in agricoltura. Essendo normalmente destinati al terreno
sono i prodotti che risultano particolarmente esposti a determinare
inquinamenti dei suoli e delle acque. E' quindi particolarmente utile
e funzionale a prevenire possibili inquinamenti derivanti dall'uso
ripetuto dei diserbanti, integrare le informazioni disponibili dalla
bibliografia e messe a disposizione dalle industrie produttrici di
mezzi chimici con specifiche verifiche. Da oltre 25 anni si sono
sviluppate in Emilia-Romagna verifiche sulla persistenza e sulla
percolabilita' di tutte le nuove sostanze attive messe in commercio
nei confronti delle tipologie di suolo maggiormente presenti.
La finalita' perseguita e' pertanto di meglio conoscere il
comportamento dei diserbanti per quanto attiene:
- persistenza nel tempo a diverse profondita' e in relazione a diversi
tipi di suolo;
- capacita' di percolare piu' o meno rapidamente nelle acque.
5.2 Studi sulla resistenza di infestanti, normalmente diffuse sulla
coltura del frumento
Negli ultimi anni si sono registrati pericolosi cali di efficacia di
alcuni diserbanti particolarmente utilizzati sulla coltura del
frumento. In particolare tali problemi si sono evidenziati nei
diserbanti che agiscono come inibitori dell'acetil COA carbossilasi
(comunemente contraddistinti dalle sigle fop e dim).
5.3 Valutazione della sostituzione di diserbanti che con la nuova
riclassificazione sono stati valutati come nocivi (Xn)
La recente riclassificazione dei prodotti fitosanitari, realizzata a
seguito del recepimento della Direttiva europea n. 45/1999, ha
determinato una rivalutazione delle sostanze con nuovi parametri.
Sulla base di questi parametri, alcuni diserbanti sono stati
riclassificati con frasi di rischio (quali R40, R48, R60, R61, R62,
R63, R68) che ne evidenziano un maggior pericolo.
Al fine di rispettare i criteri generali ed i principi stabiliti dalla
Regione Emilia-Romagna per la definizione dei disciplinari di
produzione integrata, occorre ora valutare la possibilita' di
sostituire i prodotti che hanno acquisito le predette caratteristiche
con altri con un miglior profilo tossicologico.
5.4 Verifica sul comportamento di sostanze in grado di migliorare
l'efficienza e l'efficacia dei diserbanti
Recenti ricerche di base ed esperienze che si stanno sviluppando in
altri Paesi - in particolare in Francia - stanno promuovendo
l'utilizzo di sostanze (quali attivanti, coadiuvanti ecc.) che possono
favorire l'assorbimento dei prodotti fitosanitari o favorirne in altro
modo l'efficacia e l'efficienza. Tali sostanze potrebbero quindi
consentire di ridurre sensibilmente le dosi di impiego senza con
questo indurre a pericolosi fenomeni di resistenza.
Tale attivita' potrebbe aprire interessanti prospettive sulla
possibilita' di ridurre sensibilmente le quantita' di diserbanti da
utilizzare con positive riduzioni dell'impatto ambientale delle
pratiche di diserbo.
Azioni
I progetti presentati per il finanziamento devono prevedere le
seguenti azioni:
valutazione della persistenza dei diserbanti nell'ambiente:
- conduzione di test biologici sulla sensibilita' di piante sensibili
a sostanze di recente o nuova registrazione a seguito;
- ripetizione di tali test a diverse distanze di tempo dall'utilizzo
delle sostanze individuate su diverse tipologie di suolo prelevate a
diverse profondita'.
Studi sulla resistenza di infestanti, normalmente diffuse sulla
coltura del frumento
- Monitoraggio sulla diffusione di potenziali campi infestati da
malerbe che hanno ridotto la loro sensibilita' ai diserbanti e che
potrebbe avere popolazioni classificabili come resistenti;
- realizzazione di test specifici, di campo e di laboratorio, per
accertare l'effettiva resistenza di tali malerbe.
Valutazione della sostituzione di diserbanti che con la nuova
riclassificazione sono stati valutati come nocivi (Xn)
- Realizzazione di specifiche prove di campo per saggiare, nelle
diverse colture, la sostituibilita' tecnica con prodotti con un
miglior profilo tossicologico dei seguenti prodotti:
Fluazifop-p-butile, Propizamide, Propizamide, Isoxaflutolo, Bentazone,
Linuron, Fenoxaprop-p-etile, Ionixil.
Verifica sul comportamento di sostanze in grado di migliorare
l'efficienza e l'efficacia dei diserbanti
- Realizzazione di specifiche prove di campo per saggiare il
comportamento di sostanze registrate in Italia o in corso di
registrazione.
Risorse disponibili - Durata dei progetti - Percentuale di contributo
- Graduatorie
Le risorse disponibili per la realizzazione dei progetti di ricerca,
oggetto del presente avviso nell'esercizio 2006, ammontano ad Euro
205.000,00 e sono cosi' ripartite fra le tematiche sopra definite:
Tematica	Importo finalizzato (Euro)
1) Giallumi della vite	50.000,00
2) Resistenze delle crittogame ai fitofarmaci	35.000,00
3) Resistenze dei fitofagi ai fitofarmaci	35.000,00
4) Messa a punto di modelli previsionali
  per la difesa dai tripidi del pesco
  e ottimizzazione di modelli previsionali
  per la difesa delle pomacee dalla carpocapsa	35.000,00
5) Controllo delle infestanti	50.000,00.
La percentuale di contributo per tutte le tematiche e' fissata nel
limite massimo del 90% della spesa ritenuta ammissibile per ogni
progetto.
I progetti presentati per il finanziamento dovranno prevedere uno
sviluppo triennale ed una articolazione di spesa distinta per anno.
I progetti ammissibili saranno inseriti in graduatorie distinte per
tematica e saranno finanziati fino all'esaurimento delle risorse
destinate a ciascuna di esse.
Le eventuali risorse non utilizzate su ciascuna tematica costituiranno
economie di bilancio non essendo prevista la riassegnazione a diversa
tematica.
L'approvazione delle suddette graduatorie e' disposta con atto formale
del Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare, da
assumere entro 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione
delle domande.
Alla concessione dei contributi alle istanze utilmente collocate nelle
singole graduatorie provvedera', con successivo atto, il Responsabile
del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare.
L'importo delle risorse destinate per l'anno 2006 a ciascuna delle
tematiche costituisce limite massimo di disponibilita' anche per
ciascuna delle successive annualita'.
Il finanziamento delle annualita' successive alla prima avra'
priorita' sulla utilizzazione della riserva che verra' annualmente
destinata alle tematiche di natura strategica od emergenziale a valere
sulle risorse stanziate nei bilanci regionali per gli esercizi di
competenza sui capitoli di spesa afferenti le attivita' di cui
all'art. 7, comma 1, lett. a), b) e c) della L.R. 28/98.
L'effettivo finanziamento delle annualita' successive alla prima resta
comunque subordinato:
- alle disponibilita' che saranno recate dai bilanci per gli esercizi
di riferimento;
- alla verifica positiva dei risultati conseguiti nell'annualita'
precedente.
Il contributo regionale per ciascuna delle annualita' successive non
potra' superare l'importo del contributo concesso ad ogni progetto
sulla prima annualita'.
Valutazione dei progetti
Il responsabile del procedimento amministrativo - individuato nel
Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare - affida
la valutazione dei progetti formalmente ammissibili ad un Comitato
Tecnico, appositamente costituito con atto formale del Direttore
generale Agricoltura.
Il Comitato Tecnico sara' composto da tre membri individuati tra i
collaboratori della Direzione generale Agricoltura, di cui almeno uno
del Servizio Fitosanitario.
Al Comitato Tecnico e' richiesta la definizione di proposte in merito
alla valutazione tecnico-scientifica ed alla congruita'
tecnico-economica dei progetti presentati oltre che all'ammissibilita'
delle singole voci di spesa.
L'assegnazione del punteggio ai singoli progetti e' disposta dal
Comitato Tecnico secondo i criteri di seguito stabiliti.
I punteggi attribuibili sono articolati per le seguenti
caratteristiche:
A) validita' tecnico-scientifica;
B) integrazioni e sinergie con il sistema produttivo;
C) corrispondenza agli obiettivi e priorita' definiti nel presente
avviso;
D) efficienza e impatto socio-economico del progetto;
E) gestione del progetto, congruita' e grado di cofinanziamento.
Ad ogni caratteristica vengono attribuiti i seguenti punteggi
massimi:
	Caratteristiche	Totale
	A	B	C	D	E
	250	200	300	100	150	1000
La somma dei punteggi assegnati costituisce la valutazione di merito
di ogni progetto e ne determina l'ordine di inserimento nella
graduatoria.
Della valutazione complessiva e delle eventuali prescrizioni proposte
per ciascun progetto sara' dato conto in apposito verbale sottoscritto
dai componenti il Comitato Tecnico.
Tale verbale sara' trasmesso al responsabile del procedimento
amministrativo per i successivi adempimenti.
Termine di presentazione delle domande
Il termine di presentazione delle domande e' fissato in 30 giorni
decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso nel
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
Le istanze che perverranno successivamente al termine fissato saranno
considerate irricevibili.
Le domande dovranno essere presentate all'apposito sportello istituito
presso il Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della Direzione
generale Agricoltura.
Lo sportello e' aperto nei giorni feriali (escluso il sabato) dalle
ore 9 alle ore 13.
Disposizioni finali
Per ogni aspetto non espressamente disciplinato nel presente avviso si
rinvia alle disposizioni contenute nella deliberazione della Giunta
regionale n. 1750 del 6 settembre 2004 e alla vigente normativa di
settore della Regione Emilia-Romagna.
Per informazioni e chiarimenti sul presente avviso e' possibile
rivolgersi a:
- per gli aspetti tecnici:
dott. Tiziano Galassi - Regione Emilia-Romagna - Servizio
Fitosanitario - Via di Saliceto n.  81 - 40128 Bologna - Italy  -
tel.: 051/4159280 - e-mail: tgalassi@regione.emilia-romagna.it;
- per gli aspetti informatici:
dott. Marcello Cannellini - Regione Emilia-Romagna - Servizio Sviluppo
del sistema agroalimentare - Viale Silvani n.  6 - 40122 Bologna -
Italy  - tel.: 051/284656-284267 - fax 051/284524 - e-mail:
mcannellini@regione.emilia-romagna.it;
- per tutti gli aspetti di competenza del responsabile del
procedimento amministrativo:
dott. Giancarlo Cargioli - Regione Emilia-Romagna - Responsabile del
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare - Viale Silvani n. 6-
40122 Bologna - Italy - tel.: +39.051/284843 - fax +39.051/284524 -
e-mail: agrissa@regione.emilia-romagna.it.

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