REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 31 maggio 2006, n. 61

Istituzione della riserva naturale "Contrafforte Pliocenico". Modifiche ed integrazioni alla deliberazione della Giunta regionale del 16 febbraio 2005, n. 453 (proposta della Giunta regionale 17 maggio 2006, n. 669)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 669 del 17
maggio 2006, recante in oggetto "Istituzione della riserva naturale
'Contrafforte Pliocenico'. Modifiche ed integrazioni alla
deliberazione del 16 febbraio 2005 n. 453. Proposta all'Assemblea
legislativa" e che qui di seguito si trascrive integralmente:
"Premesso che:
- con deliberazione della Giunta regionale n. 453 in data 16/2/2005,
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 59
- parte seconda - del 30 marzo 2005, e' stato proposto l'atto
istitutivo della nuova riserva naturale orientata "Contrafforte
Pliocenico", sita in provincia di Bologna, ricompresa nei comuni di
Monzuno, Pianoro e Sasso Marconi;
- suddetta deliberazione e' stata adottata ai sensi degli articoli 22
e seguenti della L.R. 2 aprile 1988, n. 11 "Disciplina dei parchi
regionali e delle riserve naturali", a seguito della prevista fase
preparatoria;
dato atto che:
- nel frattempo e' stata approvata la L.R. 17/2/2005 n. 6 "Disciplina
della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree
naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000", entrata in
vigore il 5/3/2005, la quale ha abrogato la L.R. 11/88 ad eccezione
degli articoli 3 e 5;
- la nuova legge regionale modifica, tra l'altro, la previgente
disciplina in materia di riserve naturali;
ritenuto sempre attuale e rilevante l'interesse a procedere
nell'istituzione della riserva, in considerazione dei seguenti aspetti
di ordine paesaggistico, geologico, geomorfologico, mineralogico,
floristico, vegetazionale e faunistico, che documentano l'importanza
regionale dell'area oggetto della proposta:
1) gli affioramenti rocciosi di arenaria pliocenica sono disposti
trasversalmente alle Valli di Setta, Savena e Zena, da Sasso Marconi
al torrente Zena con altezza max di 654 m. s.l.m.; le rupi rocciose,
orientate a Sud-Ovest, sono contornate da ondulazioni argillose
anch'esse plioceniche, talora calanchive; la diversificazione
morfologica e litologica, il forte contrasto tra le falesie assolate e
le profonde incisioni vallive orientate a Nord determinano una
notevole variabilita' ambientale con una serie di habitat rocciosi,
forestali e di prateria nettamente differenziati;
2) gli habitat di interesse comunitario presenti sono 9, di cui i
primi quattro prioritari:
- terreni erbosi calcarei carsici (Alysso-Sedion albi);
- foreste alluvionali di Alnion glutinoso-incanae e Fraxinus
excelsior;
- praterie sub-mediterranee semiaride calcicole (Mesobromion);
- praterie medio-europee aride calcicole (Xerobromion);
- fiumi submontani con vegetazione a Chenopodietum rubri;
- lande aride con formazioni sub-mediterranee a Juniperus communis e
Spartium junceum;
- foreste di Castanea sativa;
- foreste a galleria di Salix alba e Populus alba;
- boschi di Quercus ilex;
3) e' notevole nel suo complesso la ricchezza vegetazionale dell'area
in cui risultano presenti varie specie rare e/o minacciate quali: le
orchidee Serapias cordigera e Orchis coriophora e la leguminosa Ononis
masquillierii, tipica delle argille plioceniche dell'Appennino
centro-settentrionale; sono presenti inoltre numerose specie della
flora regionale protetta ai sensi della L.R. 2/77, come: Erythronium
dens-canis, Leucojum vernum, Ilex aquifolium, Taxus baccata;
4) l'importanza faunistica dell'area e' determinata dalla presenza di
una ricca avifauna e di un'elevata concentrazione di specie rare; sono
segnalate almeno 10 specie di interesse comunitario, 9 delle quali
nidificanti: Falco pellegrino Falco peregri'nus, Lanario Falco
biarmicus feldeggii, Falco pecchiaiolo Pernis apivorus, Albanella
minore Circus pygargus, Succiacapre Caprimulgus europaeus, Tottavilla
Lullula arborea, Ortolano Emberiza hortulana, Calandro Anthus
campestris e Averla piccola Lanius collurio. Regolare la presenza di
alcuni individui di Aquila reale Aquila chrysaetos; presente fino agli
anni '80 il Gufo reale Bubo bubo; tra le specie nidificanti rare e/o
minacciate a livello regionale figurano Lodolaio Falco subbuteo,
Gheppio Falco tinnunculus, Upupa Upupa epops, Torcicollo Jynx
torquilla, queste due ultime specie in grave declino, e interessanti
piccole colonie di Rondone maggiore Apus melba; svernante regolare il
Picchio muraiolo Tichodroma muraria;
tra i Rettili e' significativa la presenza di specie poco diffuse come
Luscengola Chalcides chalcides, Saettone Elaphe longissima e Colubro
di Riccioli Coronella girondica;
tra gli anfibi l'unica specie di interesse comunitario segnalata e'
Tritone crestato Triturus carnifex; presenti anche, ma molto
localizzati, Salamandrina dagli occhiali Salamandrina terdigitata e
Tritone alpestre Triturus alpestris;
l'ittiofauna annovera 5 specie di interesse comunitario: Lasca
Chondrostoma genei, Vairone Leuciscus souffia, Barbo Barbus plebejus,
Barbo canino Barbus meridionalis, Cobite comune Cobitis tenia e
Ghiozzo padano Padogobius martensii;
tra gli invertebrati presenza importante come indicatori ambientali
sono Gambero di fiume Austropotamobius pallipes e Cervo volante
Lucanus cervus, coleottero legato agli ambienti forestali maturi;
segnalato anche il raro lepidottero Coenonympha dorus aquilonia;
5) per i contenuti naturalistici enunciati ai punti precedenti l'area
interessata dalla proposta di riserva e' ricompresa nel territorio di
un Sito d'interesse comunitario (SIC IT4050012 "Contrafforte
Pliocenico", nonche' in una zona di protezione speciale in attuazione
alle direttive 92/43/CEE "Habitat" e 79/409/CEE "Uccelli".
Ritenuto che la fase preparatoria del procedimento istitutivo della
riserva, che ha determinato l'adozione della deliberazione 435/05,
possa considerarsi validamente conclusa secondo le previsioni della
L.R. 11/88, in quanto gli atti preparatori sono stati posti in essere
conformemente alla normativa di settore allora vigente ed hanno
validamente precostituito la situazione giuridica necessaria affinche'
potesse essere legittimamente adottata la relativa proposta, secondo
il noto principio "tempus regit actum".
Dato atto che entro il termine del deposito sono pervenute n. 4
osservazioni alla proposta, trasmesse dalla Provincia di Bologna,
unitamente al parere di merito, con delibera della Giunta provinciale
n. 237 del 5/7/2005, di seguito richiamate con l'indicazione dei
mittenti e della sintesi dei rispettivi contenuti:
1) Cevenini Gilberto - pervenuta alla Provincia di Bologna in data
23/5/2005 - chiede che:
- la gestione della riserva sia esercitata da un organo nel quale
siano rappresentati in modo consistente, e non solo rappresentativo, i
proprietari dei terreni e gli abitanti;
- le risorse finanziarie derivanti da questo progetto vengano
investite nell'intero territorio interessato;
- sia esercitato un controllo tale per cui gli animali non arrechino
danno alle colture agrarie;
- ai compiti di manutenzione e sorveglianza siano adibiti gli abitanti
della zona;
2) Calzolari Ersilia - pervenuta alla Provincia di Bologna in data
25/5/2005 - chiede la rettifica del perimetro della riserva al fine di
stralciare dalla zona 1 l'area interessata da due ruderi di fabbricati
in localita' Badolo, di cui l'osservante e' conduttrice in quanto
imprenditore agricolo;
3) Dimensione Quarto - PGS Bellaria - pervenuta alla Provincia di
Bologna in data 27/5/2005 - chiede che:
- vengano affrontati e risolti i problemi di conflittualita' creatisi
nel corso degli anni tra i frequentatori della parete rocciosa e i
proprietari dei fondi;
- vengano programmati interventi di monitoraggio e manutenzione delle
falesie per valutare la stabilita' delle pareti e la sicurezza dei
tracciati per l'arrampicata sportiva;
- venga nominato un gruppo di lavoro di esperti in grado di
individuare le opere necessarie e le soluzioni tecniche adeguate;
4) Comunita' Montana delle 5 Valli Bolognesi - pervenuta alla
Provincia di Bologna in data 23/5/2005 - chiede alla Regione, di
verificare la validita' del procedimento iniziato con la deliberazione
della Giunta regionale 453/05 in relazione ai recenti cambiamenti
della normativa regionale in materia e l'attuabilita' dell'affidamento
della gestione della Riserva alla stessa Comunita' montana, come
previsto dalla deliberazione suddetta.
Ritenuto di formulare, in accordo con quanto espresso
dall'Amministrazione provinciale di Bologna con deliberazione del
Consiglio provinciale n. 237 del 5/7/05, il seguente parere sulle
quattro osservazioni pervenute:
1) osservazione accoglibile in quanto rispondente ai principi della
L.R. 6/05 in merito all'attivazione di un adeguato coinvolgimento
delle proprieta' interessate al perseguimento delle finalita' e degli
obiettivi dell'area protetta;
2) osservazione accoglibile per ragioni di coerenza con i criteri
usati nella perimetrazione dell'area protetta, da cui sono stati
esclusi gli edifici;
3) osservazione non accoglibile in quanto i problemi sollevati sono
attinenti alla fase gestionale e non a quella istitutiva dell'area
protetta;
4) osservazione accoglibile in quanto e' stata verifi'cata
positivamente la validita' della proposta istitutiva della Riserva
alla luce dell'entrata in vigore della L.R. 6/05; viene inoltre
confermata, seppure parzialmente, la possibilita' di un ruolo
gestionale della Comunita' montana, in conformita' all'art. 44 della
L.R. 6/05.
Considerato necessario modificare la proposta istitutiva di cui alla
deliberazione della Giunta regionale 435/05, in conformita' ai
principi e contenuti della L.R. 6/05 e, specificatamente in relazione
ai seguenti aspetti principali:
- classificazione tipologica;
- ente di gestione;
- obiettivi gestionali specifici;
- strumenti di programmazione e gestione;
- misure di incentivazione, di sostegno e di promozione per la
conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali, storiche,
culturali e paesaggistiche del territorio.
Ritenuto quindi opportuno procedere con la proposizione dell'atto
istitutivo della riserva "Contrafforte Pliocenico", modificato ed
integrato, rispetto a quello gia' proposto con deliberazione di Giunta
regionale 453/05, nel modo che si precisa di seguito:
- art. 1. "Perimetrazione" - La parola "orientata" e' sostituita dalla
parola "generale", in conformita' alla classificazione tipologica di
cui all'art. 45 della L.R. 6/05;
- art. 4. "Programma di gestione e termini di approvazione" - il
titolo dell'articolo viene modificato in: "Programma di tutela e
valorizzazione e Regolamento della Riserva"; i contenuti vengono
modificati e integrati in conformita' ai requisiti richiesti per
questi strumenti dagli artt. 46 e 47 della LR. 6/05;
- viene introdotto un articolo intitolato "Obiettivi gestionali
specifici" con il seguente testo:
- monitoraggio continuo delle componenti naturali presenti nell'area
con particolare riferimento alle dinamiche vegetazionali ed allo
status di conservazione delle specie animali e vegetali;
- formulazione delle misure di conservazione di cui all'art. 3 della
L.R. 14 aprile 2004 n. 7 "Disposizioni in materia ambientale.
Modifiche e integrazioni a leggi regionali";
- censimento delle popolazioni faunistiche ed eventuale controllo ai
fini di assicurare la funzionalita' ecologica del territorio;
- realizzazione di strutture per la divulgazione, l'informazione,
l'educazione ambientale rivolte ai cittadini residenti e ai
visitatori;
- manutenzione e restauro ambientale;
- realizzazione e manutenzione di percorsi per la fruizione
responsabile e sostenibile;
- monitoraggio, prevenzione e risarcimento dei danni prodotti alle
colture agricole ed agli allevamenti da parte della fauna selvatica;
- coinvolgimento delle aziende agricole e dei principali portatori
d'interesse nelle scelte di programmazione, regolamentazione e
gestione dell'area protetta;
- gestione e sviluppo delle attivita' culturali e di educazione
ambientale;
- concertazione con gli Enti locali interessati per le attivita' di
programmazione, gestione e regolamentazione della riserva;
- applicazione dei criteri e degli indirizzi dettati dal Programma
regionale di cui all'articolo 12 della L.R. 6/05;
- art. 6 "Modalita' di gestione" - il testo viene modificato in
conformita' alle disposizioni dell'art. 44 della L.R. 5/06 che
stabilisce che la gestione delle riserve venga affidata alla Provincia
territorialmente interessata, la quale puo' avvalersi, per lo
svolgimento di alcune funzioni, di altri Enti locali quali Comuni,
Comunita' montane e altre forme associative di cui alla L.R. 11/01;
viene quindi rispettata la previsione di un ruolo significativo della
Comunita' montana nella gestione dell'area protetta, seppure nei
limiti di cui al suddetto articolo 44, comma 3;
- viene introdotto un nuovo articolo intitolato: "Misure di
incentivazione, di sostegno e di promozione" con il seguente testo:
"Ai fini della conservazione e della valorizzazione delle risorse
naturali, storiche, culturali e paesaggistiche del territorio, l'Ente
di gestione, in collaborazione con la Regione e, tenendo conto delle
specifiche disposizioni previste dalla L.R. 6/05, assume idonee misure
di sostegno e di promozione delle attivita' compatibili, con
particolare attenzione agli operatori agricoli e ai portatori
d'interesse presenti nel territorio dell'area protetta.";
attestata la regolarita' amministrativa espressa dal Direttore
generale Ambiente, Difesa del suolo e della costa, dr.ssa Leopolda
Boschetti, ai sensi dell'art. 37, comma 4 della L.R. 43/01 e della
propria deliberazione 447/03;
su proposta dell'Assessore competente per materia,
a voti unanimi e palesi, delibera:
di sottoporre all'Assemblea legislativa, a norma dell'art. 42 della
L.R. 6/05 "Disciplina della formazione e della gestione del sistema
regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura
2000", le seguenti proposte:
A) di considerare validamente esperita la fase preparatoria del
procedimento istitutivo della riserva che si e' conclusa con
l'adozione della deliberazione di Giunta regionale 435/05 "Istituzione
della riserva naturale orientata Contrafforte Pliocenico", secondo le
previsioni di cui alla L.R. 11/88;
B) di pronunciarsi riguardo alle osservazioni presentate alla proposta
istitutiva della riserva, inoltrate dai soggetti interessati, per le
motivazioni espresse in premessa, nel seguente modo:
- di accogliere le osservazioni 1 e 4;
- di accogliere l'osservazione 2 di modifica territoriale, come
rappresentato alla scala 1:3.500 nell'allegato cartografico A, parte
integrante e sostanziale del presente atto;
- di respingere l'osservazione n. 3;
C) di modificare ed integrare la D.G.R. 435/05 adeguandola ai principi
e contenuti di cui alla nuova L.R. 6/05, cosi' come esplicitato in
premessa;
D) di istituire in via definitiva la riserva naturale del Contrafforte
Pliocenico con il seguente atto:
Atto istitutivo della Riserva naturale "Contrafforte Pliocenico"
1. Perimetrazione
E' istituita la Riserva naturale generale "Contrafforte Pliocenico" in
provincia di Bologna, ricompresa nei comuni di Monzuno, Pianoro e
Sasso Marconi, secondo il perimetro di cui all'allegata planimetria
C.T.R., in scala 1:33.000, e dell'abitato di Livergnano in scala
1:10.000, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione (Allegato B).
2. Finalita'
Con l'istituzione della suddetta Riserva naturale generale si
perseguono le seguenti finalita':
a) assicurare la protezione e la conservazione degli ambienti naturali
con particolare riferimento alle emergenze geologiche del Contrafforte
Pliocenico e alla flora e alla fauna ad esso associate;
b) garantire il mantenimento in uno stato di conservazione
soddisfacente delle specie e degli habitat di interesse comunitario,
indicati come caratterizzanti il Sito di importanza comunitaria "SIC
IT4050012 Contrafforte Pliocenico" individuato ai sensi della
direttiva 92/43/CEE e proposto per l'inserimento nella "Rete Natura
2000" di cui al decreto ministeriale del 3/4/2000;
c) promuovere interventi volti alla riqualificazione ambientale, al
ripristino dei caratteri geomorfologici e al risanamento di tali
ambiti da fattori di alterazione e garantire la conservazione della
diversita' ambientale ed un equilibrato funzionamento degli
ecosistemi;
d) tutelare le caratteristiche di insieme del paesaggio e promuoverne,
ove necessario, la riqualificazione;
e) promuovere le attivita' di ricerca scientifica volte alla
conoscenza, allo studio e alla conservazione delle emergenze
geologiche e geomorfologiche, delle testimonianze paleontologiche e di
ogni altro aspetto naturalistico-ambientale ed ecologico;
f) promuovere l'informazione, la divulgazione e l'educazione
ambientale;
g) regolamentare la fruizione del territorio nelle forme e nei modi
tali da non arrecare disturbo agli ecosistemi nel loro complesso;
h) salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico, culturale ed
architettonico legato alle attivita' umane sostenibili nel
territorio.
3. Norme di attuazione e di tutela
ZONA 1
Zona di interesse geologico vegetazionale e faunistico comprendente
tutte le aree a maggior naturalita', la cui destinazione e' la
conservazione e il miglioramento dell'ambiente naturale nella sua
integrita' e della biodiversita' presente.
3.1) In tale zona sono consentiti:
a) il proseguimento delle attivita' agricole in essere;
b) l'utilizzo e la gestione del bosco e del sottobosco secondo le
modalita' previste dal regolamento della Riserva di cui al successivo
articolo 5 e fatte salve le altre normative vigenti in materia; fino
all'approvazione del regolamento della Riserva, l'utilizzo del bosco e
del sottobosco e' consentito secondo le modalita' stabilite dalle
prescrizioni di massima e di polizia forestale, previa autorizzazione
dell'Ente delegato (ex art. 2 della delibera del Consiglio regionale
2354/95) e sentito l'Ente di gestione della Riserva;
c) la manutenzione dei percorsi di interesse pubblico o privato
esistenti;
d) gli interventi di manutenzione delle attrezzature e infrastrutture
che insistono sul territorio della Riserva, da effettuarsi adottando
ogni misura di minimizzazione dell'impatto ambientale;
e) le attivita' di scavo finalizzate al recupero di rocce, minerali e
fossili nell'ambito di programmi di ricerca autorizzati dall'Ente di
gestione e comunque previa autorizzazione degli organi statali
competenti;
f) l'accesso all'area con mezzi motorizzati solamente:
- lungo le strade pubbliche e ad uso pubblico esistenti;
- lungo le strade private unicamente per i veicoli accedenti alle
proprieta', per le normali attivita' agricole, e per le esigenze di
servizio della Riserva;
- al di fuori dei luoghi precedenti, unicamente con macchine per la
normale attivita' agricola, per esigenze di servizio della Riserva e
per altri interventi preventivamente autorizzati dall'Ente di
gestione;
g) l'accesso al pubblico, esclusivamente sui sentieri; il regolamento
della Riserva di cui al successivo art. 5 precisera' modi e tempi di
tale fruizione.
3.2) Nella medesima zona 1 sono vietati:
a) qualsiasi opera di edificazione e di trasformazione morfologica ed
ambientale del territorio, comprese le infrastrutture e le
attrezzature in rete, inclusi i percorsi pedonali, ciclabile ed
equestri, l'apertura di cave e discariche e la messa a coltura dei
terreni incolti e/o attualmente ricoperti da vegetazione naturale;
b) l'asportazione di materiale litologico, mineralogico e
paleontologico, nonche' l'effettuazione di scavi di qualsiasi entita'
sulle superfici denudate e su quelle ricoperte dal suolo, fatti salvi
interventi mirati alla stabilita' dei versanti e al miglioramento
naturalistico e le esigenze colturali connesse all'uso agricolo dei
terreni che non pregiudichino l'assetto morfologico esistente;
c) l'esercizio dell'attivita' venatoria in qualsiasi forma;
d) il disturbo e il danneggiamento della fauna compresi la raccolta,
la distruzione e il danneggiamento di uova, nidi, nidiate, cucciolate
e tane;
e) l'introduzione di specie animali estranee agli ecosistemi
esistenti;
f) la raccolta, il danneggiamento e l'asportazione in toto o in parte
della flora spontanea, del suolo e della lettiera;
g) l'introduzione di specie vegetali non appartenenti alla flora
spontanea tipica dei luoghi;
h) l'accensione di fuochi;
i) la raccolta di funghi, di tartufi e dei prodotti del sottobosco;
j) l'attivita' di arrampicata e qualsiasi forma di attrezzatura o
manomissione delle pareti;
k) il sorvolo a bassa quota di mezzi aerei, l'uso di parapendio e
deltaplano, salvo eventuali autorizzazioni da parte dell'Ente di
gestione della Riserva naturale per le finalita' istitutive della
Riserva stessa.
ZONA 1/A
Zona caratterizzata dall'utilizzo ormai consolidato delle pareti per
le attivita' di arrampicata. Valgono tutte le disposizione dettate per
la zona 1 di cui al presente articolo ad eccezione del punto 3.2
lettera j.
Il regolamento della Riserva individua le forme e le modalita'
dell'attivita' di arrampicata compatibili con le finalita' istitutive
della Riserva, nonche' gli accessi consentiti.
ZONA 2
Zona a carattere agro-forestale, comprende: i boschi limitrofi alla
zona 1 ed in genere esposti a nord, le aree coltivate o con una
consolidata presenza antropica, i boschi situati nel versante
settentrionale di Monte del Frate, le due grandi aree calanchive
situate a valle di Monte Adone, nonche' la parete di Livergnano. Tale
zona e' destinata alla conservazione della qualita' ambientale e alla
regolazione dei rapporti tra attivita' antropica ed ambiente naturale.
Il regolamento della Riserva individua attivita', iniziative ed esempi
significativi di interazione positiva fra attivita' antropica e
conservazione della natura da sostenere ed incentivare.
3.3) Nella zona 2 sono consentiti:
a) le attivita' agricole e forestali compatibili con le finalita'
istitutive della Riserva;
b) l'attivita' di ricerca e raccolta dei tartufi, da esercitarsi con
le modalita' e cautele che salvaguardino le prioritarie esigenze di
protezione degli ecosistemi presenti, alle condizioni sotto enunciate,
fatte salve eventuali ulteriori modalita' attuative stabilite dal
regolamento della Riserva:
- all'interno di boschi e terreni non coltivati;
- esclusivamente con l'ausilio di un solo cane per ciascun cercatore;
- lo scavo deve essere limitato al punto in cui il cane ha iniziato a
sterrare e accuratamente rinterrato a cura di chi effettua
l'attivita';
c) l'accesso al di fuori dei sentieri solo a soggetti in possesso di
tesserino per la raccolta del tartufo;
d) gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di
consolidamento statico e di restauro conservativo sul patrimonio
edilizio esistente che non alterino lo stato dei luoghi e l'aspetto
esteriore degli edifici, nonche' il cambio di destinazione d'uso
correlato alle esigenze gestionali dell'azienda agricola ovvero per
gli usi funzionali alla gestione dell'area protetta, secondo quanto
previsto e disciplinato dal programma di gestione.
Per tutto quanto non espressamente sopra definito si applicano le
disposizioni previste per la zona 1 ai punti 3.1 e 3.2 del presente
articolo.
4. Obiettivi gestionali specifici
Vengono individuati i seguenti obiettivi gestionali specifici:
- monitoraggio continuo delle componenti naturali presenti nell'area
con particolare riferimento alle dinamiche vegetazionali ed allo
status di conservazione delle specie animali e vegetali;
- formulazione delle misure di conservazione di cui all'art. 3 della
L.R. 14 aprile 2004 n. 7 "Disposizioni in materia ambientale.
Modifiche e integrazioni a leggi regionali";
- censimento delle popolazioni faunistiche ed eventuale controllo ai
fini di assicurare la funzionalita' ecologica del territorio;
- realizzazione di strutture per la divulgazione, l'informazione,
l'educazione ambientale rivolte ai cittadini residenti e ai
visitatori;
- manutenzione e restauro ambientale;
- realizzazione e manutenzione di percorsi per la fruizione
responsabile e sostenibile;
- monitoraggio, prevenzione e risarcimento dei danni prodotti alle
colture agricole ed agli allevamenti da parte della fauna selvatica;
- coinvolgimento delle aziende agricole e dei principali portatori
d'interesse nelle scelte di programmazione, regolamentazione e
gestione dell'area protetta;
- gestione e sviluppo delle attivita' culturali e di educazione
ambientale;
- concertazione con gli Enti locali interessati per le attivita' di
programmazione, gestione e regolamentazione della riserva;
- applicazione dei criteri e degli indirizzi dettati dal Programma
regionale di cui all'articolo 12 della L.R. 6/05.
5. Programma triennale di tutela e valorizzazione e regolamento della
Riserva
Entro due anni dalla istituzione della Riserva naturale devono essere
approvati il Programma triennale di tutela e valorizzazione e il
regolamento della Riserva, di cui agli artt. 46 e 47 della L.R. 6/05.
Nelle fasi di elaborazione e di attuazione dei suddetti strumenti
l'Ente gestore adotta tutte le forme di consultazione previste dalla
L.R. 6/05 e quelle ritenute opportune, regola inoltre i rapporti con
tutti i soggetti interessati, ivi compresi i proprietari, gli enti di
ricerca e le associazioni naturalistiche, anche attraverso la stipula
di apposite convenzioni, al fine di garantire il raggiungimento dei
fini della Riserva.
Il Programma triennale di tutela e valorizzazione e il regolamento
della Riserva, per le rispettive competenze stabilite dalla L.R. 6/05
contribuiscono al perseguimento delle finalita' e degli obiettivi
gestionali specifici di cui ai precedenti articoli 2 e 4 ed, in
particolare devono:
 1) analizzare lo stato della Riserva, formulando gli obiettivi da
perseguire e le conseguenti azioni da attivare a breve, medio e lungo
termine;
 2) individuare gli interventi di manutenzione, restauro e
riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio e del patrimonio
storico-culturale, definendo le competenze degli enti interessati e le
modalita' di realizzazione;
 3) promuovere, ai fini di cui al precedente punto 2, la
collaborazione dei soggetti pubblici e privati operanti sul territorio
della Riserva;
 4) individuare i criteri gestionali e le azioni per conservare
l'assetto geomorfologico;
 5) individuare criteri ed interventi per una corretta gestione
faunistica fondata sull'equilibrio e la tutela della diversita';
 6) individuare criteri ed interventi per la gestione del patrimonio
floristico e vegetazionale finalizzati a mantenere la diversita' delle
specie e la complessita' delle comunita' vegetali;
 7) programmare le attivita' di studio, di controllo e di
monitoraggio, la sperimentazione e la ricerca scientifica;
 8) definire dei criteri e delle modalita' per la realizzazione e la
promozione delle attivita' educative, divulgative e didattiche;
 9) individuare i criteri di compatibilita per le attivita' consentite
e dettare le relative norme regolamentari, con particolare riguardo
alla fruizione;
10) indicare le eventuali aree ed i beni da acquisire in proprieta'
pubblica;
11) stabilire i tempi e le modalita' di cessazione delle attivita'
incompatibili con le finalita' della Riserva fissando, altresi', i
criteri ed i parametri per i relativi indennizzi;
12) fissare i criteri di applicazione delle sanzioni per le violazioni
delle norme contenute nel presente atto e nel regolamento della
Riserva;
13) provvedere all'individuazione, su base catastale, dell'effettivo
perimetro della Riserva al di fuori dei tratti coincidenti con
elementi di immediata e certa riconoscibilita', quali corsi d'acqua,
strade e sentieri;
14) individuare le risorse finanziarie necessarie all'attuazione del
Programma triennale di tutela e valorizzazione;
15) disciplinare le forme di consultazione e di partecipazione alla
gestione della Riserva da parte delle associazioni ambientaliste
aventi rilevante rappresentativita' a livello regionale, delle
organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative in
ambito regionale e delle organizzazioni della pesca, del turismo, del
commercio e dell'artigianato e degli altri eventuali portatori
d'interesse;
16) disciplinare particolari forme di agevolazioni ed incentivi per
attivita', iniziative e interventi riguardanti la conservazione, la
manutenzione e la valorizzazione dell'ambiente e delle risorse da
parte dei proprietari e degli operatori compresi all'interno del
perimetro della Riserva.
6. Valutazione d'incidenza
Tutti gli interventi effettuati nella Riserva sono sottoposti a
valutazione d'incidenza rispetto alle specie ed agli habitat
caratterizzanti il SIC, ai sensi dell'art. 6 della direttiva 92/43/CEE
e della L.R. 7/04.
7. Modalita' di gestione
La gestione della Riserva naturale orientata e' di competenza della
Provincia di Bologna, che puo' avvalersi, per lo svolgimento delle
funzioni di cui all'art. 44 comma 2 lett. a), b) c) e g), della
Comunita' montana delle Cinque Valli Bolognesi, che agisce di concerto
con i Comuni di Monzuno, di Pianoro e di Sasso Marconi secondo le
modalita' specificate mediante apposita convenzione.
L'Ente gestore si avvale di un Comitato tecnico scientifico formato da
esperti nelle discipline individuate all'art. 21 della L.R. 6/05, con
funzioni consultive e propositive.
Il Comitato tecnico scientifico esprime pareri e proposte in merito:
ai contenuti del Programma triennale di tutela e valorizzazione della
Riserva e sulla sua concreta attuazione, al regolamento e a qualsiasi
altra azione o intervento che possa influire direttamente o
indirettamente sull'assetto ecologico della Riserva.
Per l'attivita' di gestione l'Ente gestore si avvale di personale
proprio o incaricato, in possesso di specifica professionalita' nei
settori della conservazione della natura e della gestione
naturalistica del territorio.
8. Misure di incentivazione, di sostegno e di promozione
Ai fini della conservazione e della valorizzazione delle risorse
naturali, storiche, culturali e paesaggistiche del territorio, l'Ente
di gestione, in collaborazione con la Regione e, tenendo conto delle
specifiche misure previste dalla L.R. 6/05, assume idonee misure di
sostegno e di promozione delle attivita' compatibili, con particolare
attenzione agli operatori agricoli e ai portatori d'interesse presenti
nel territorio dell'area protetta.
e) di pubblicare il presente atto, corredato dagli allegati
cartografici, nel Bollettino Ufficiale della Regione."
(segue allegato fotografato)
visto il favorevole parere, con segnalazione di errore meramente
materiale, espresso al riguardo dalla Commissione referente
"Territorio, Ambiente, Mobilita'", di questa Assemblea legislativa,
giusta nota prot. n. 8295 del 25 maggio 2006 che qui si trascrive "...
all'alinea che inizia con: "- art. 6 'Modalita' di gestione'"
sostituire la citazione della "L.R. 5/06" con "L.R. 6/05"...";
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti
delibera:
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con
deliberazione in data 17 maggio 2006, progr. n. 669, riportate nel
presente atto deliberativo.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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