REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 febbraio 2006, n. 235

Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2006/2007 (Ob. 3)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamati:
- la decisione della Commissione Europea n. C/1120 del 18/7/2000 che
approva il Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS)
Ob. 3 Regioni centro nord per il periodo 2000/2006;
- la decisione della Commissione Europea  n. C/1963 del 25/5/2004 che
modifica la decisione C(2000) 2066 del 21/9/2000 recante approvazione
del Programma Operativo Regione Emilia-Romagna  per gli interventi
strutturali comunitari previsti dall'Ob. 3 in Italia;
- il Regolamento (CE) n. 1159/00 della Commissione Europea relativo
alle azioni informative e pubblicitarie e cura degli Stati membri
sugli interventi dei Fondi strutturali;
- il Regolamento (CE) n. 68/01 della Commissione Europea del 12/1/2001
relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli
aiuti destinati alla formazione, pubblicato nella GUCE, serie L n. 10
del 13/1/2001 e successive modifiche di cui ai Regolamenti (CE) n.
363/2004 e n. 364/2004;
- il Regolamento (CE) n. 69/01 della Commissione Europea del 12/1/2001
relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli
aiuti di importanza minore "de minimis", pubblicato nella GUCE, serie
L n. 10 del 13/1/2001;
- la deliberazione del CIPE del 5/11/1999, n. 174 con la quale si
approva il quadro finanziario programmatico 2000-2006 per quanto
riguarda il contributo nazionale;
- le "Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e
per il lavoro - biennio 2005/2006 (proposta della Giunta regionale in
data 6 ottobre 2004, n. 1948)" approvate con deliberazione del
Consiglio regionale n. 612 del 26/10/2004;
- la L.R. 40/01, recante "Ordinamento contabile della Regione
Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6/7/1977, n. 31 e 27/3/1972, n.
4";
- la L.R. 43/01, recante "Testo Unico in materia di organizzazione e
di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
- la L.R. 12/03 "Norme per l'uguaglianza delle opportunita' di accesso
al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il
rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche
in integrazione tra loro";
- la L.R. 17/05 "Norme per la promozione dell'occupazione, della
qualita', sicurezza e regolarita' del lavoro";
- la L.R. 21/05 "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
per l'esercizio finanziario 2006 e Bilancio pluriennale 2006-2008";
viste inoltre le proprie deliberazioni:
- 1263/04 "Approvazione disposizioni attuative del Capo II, Sezione
III finanziamento delle attivita' e sistema informativo della L.R.
12/03";
- 539/00 "Approvazione direttive regionali stralcio per l'avvio della
nuova programmazione 2000/2006" nonche' la determinazione del
Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro 8125/00 e la
determinazione del Responsabile del Servizio Gestione diretta delle
attivita' della Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro
12602/01;
- 42/04 "Fondo Sociale Europeo Obiettivo 3 2000/2006 Programma
Operativo - Regione Emilia-Romagna - Revisione per riprogrammazione di
meta' periodo";
- 1087/04 "Fondo Sociale Europeo Obiettivo 3 2000/2006 - Approvazione
del complemento di programmazione a seguito della revisione di meta'
periodo";
- 177/03 recante "Direttive regionali in ordine alle tipologie di
azione ed alle regole per l'accreditamento degli organismi di
formazione professionale" e successive integrazioni;
- 447/03 recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali";
- 1265/04 recante "Approvazione nuovo regime di aiuti alla formazione
a seguito dei Regolamenti (CE) n. 363/2004 e n. 364/2004";
- 778/04 "Approvazione elenco degli organismi accreditati secondo la
normativa prevista dalla deliberazione di Giunta n. 177 del 10/2/2003
e successive integrazioni" e successive modificazioni e integrazioni
di cui alle proprie deliberazioni 849/04, 1001/04, 1110/04, 1151/04 e
1410/04, 2221/04, 264/05, 652/05, 737/05, 979/05, 1259/05, 43/06 e
76/06;
- 2212/04 "Approvazione delle qualifiche professionali in attuazione
dell'art. 32, comma 1, lettera c della L.R. 30 giugno 2003, n. 12 - I
provvedimento";
- 265/05 "Approvazione degli standard dell'offerta formativa a
qualifica e revisione di alcune tipologie d'azione di cui alla
delibera di G.R. 177/03";
- 788/05 "Approvazione delle qualifiche professionali e dei relativi
standard formativi, di cui alle deliberazioni di G.R. 2212/04 e 265/05
- II provvedimento";
- 1476/05 "Approvazione delle qualifiche professionali e dei relativi
standard formativi - III provvedimento";
vista altresi' la deliberazione dell'Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna n. 45 del 7/2/2006 recante: "Approvazione del
Programma 2006/2008 per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
(art. 3, comma 2, L.R. 5/04), (proposta della Giunta regionale in data
21/11/2005, n. 1858);
considerato in particolare l'ambito di competenze assegnato, dagli
indirizzi regionali succitati, alla Regione e alle Province in merito
all'integrazione dei sistemi del lavoro, della formazione e
dell'istruzione;
tenuto conto che alla Regione compete il ruolo di indirizzo,
promozione, programmazione generale, sulla base di un ampio
coinvolgimento delle Province e dei partner economici e sociali, di
coordinamento, di monitoraggio, di controllo e valutazione dell'intero
sistema e di anticipazione e sperimentazione di linee e modelli di
intervento innovativi;
ritenuto pertanto necessario focalizzare gli interventi per il periodo
2006/2007 ad azioni connesse agli ambiti propri di programmazione
regionale;
preso atto di quanto contenuto nel "Documento di politica
economico-finanziaria 2006/2010" (di seguito denominato DPEF);
ritenuto, con il presente atto, di dare attuazione alle aree di
sviluppo strategico della Regione Emilia-Romagna cofinanziabili dal
FSE espresse nel DPEF sopra menzionato, piu' specificatamente a quanto
previsto all'interno delle linee prioritarie d'azione in esso
contenute, di seguito riportate:
- linea prioritaria  "Welfare", in particolare i punti 4.1.3. il
contrasto alla poverta' e al rischio di esclusione sociale, da attuare
mediante strumenti che si sviluppano in diversi ambiti: garantendo a
tutti il diritto a proseguire negli studi, con politiche attive del
lavoro e della formazione che puntano a rafforzare le competenze dei
soggetti piu' a rischio di esclusione sociale, lavorativa e quindi
potenzialmente di poverta';
4.1.3.2. Area dell'istruzione, formazione e lavoro, con interventi
mirati al sostegno dell'integrazione scolastica dei ragazzi
appartenenti alle fasce meno abbienti, finanziamento di percorsi
formativi mirati al reingresso nel mondo del lavoro, nonche' al
sostegno all'inserimento lavorativo di immigrati, disabili, persone in
disagio sociale, donne adulte e giovani in cerca di prima occupazione
con titoli di studio deboli,  alla crescita delle competenze delle
lavoratrici straniere addette alla cura delle persone, predisposizione
di strumenti per favorire la conciliazione  fra tempi di lavoro e
tempi di cura rivolti a persone a rischio per carichi di cura;
4.2.2. Il sapere e formazione superiore come leva per l'innovazione e
lo sviluppo, da attuare mediante  l'individuazione degli ambiti su cui
attivare e incentivare l'alta formazione specialistica collegati a
settori produttivi strategici del territorio della nostra regione, con
l'erogazione di voucher per l'accesso individuale a master integrati
con la formazione professionale, volti alla promozione dello sviluppo
occupazionale nel settore della ricerca, dell'innovazione e del
trasferimento tecnologico, il sostegno ai processi di formazione
professionale e di educazione permanente che valorizzino l'utilizzo
delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, la
promozione di interventi diretti a rendere disponibili alle imprese
strumenti di supporto consulenziale ai processi d'innovazione e di
adattabilita' nell'organizzazione del lavoro e dei processi
produttivi, nonche' di riconversione e riposizionamento sui mercati,
contributi alla promozione dell'innovazione e al consolidamento
dell'imprenditorialita' innovativa;
dato atto:
- del "Patto per la qualita' dello sviluppo, la competitivita', la
sostenibilita' ambientale e la coesione sociale in Emilia-Romagna"
siglato in data 18/2/2004 tra la Regione Emilia-Romagna e le
associazioni di categoria imprenditoriale e sindacale;
- del Protocollo d'intesa in materia di immigrazione straniera
sottoscritto in data 18/12/2001 dalla Regione Emilia-Romagna, dagli
Enti locali, dalle Parti sociali e dal forum del Terzo settore;
- dell'Accordo regionale in materia di azioni formative di supporto e
di tutoraggio ad assistenti familiari a domicilio regolarizzate a
seguito dell'attuazione della Legge 189/02 sottoscritto in data
28/4/2003 dalla Regione Emilia-Romagna con CGIL, CISL e UIL;
- delle valutazioni emerse dal gruppo di lavoro interassessorile
costituito con determina del Direttore generale 4180/01 e successiva
integrazione 16508/03 a supporto della programmazione del Fondo
Sociale Europeo;
valutato pertanto opportuno approvare l'"Invito a presentare progetti
da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il
periodo 2006/2007 (Obiettivo 3)" Allegato A), comprendente la Parte I
"Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo
per il periodo 2006/2007 Obiettivo 3 - Assi, Misure e Azioni
finanziabili" e la Parte II "Piano finanziario", parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
tenuto conto che i progetti dovranno essere formulati ed inviati
secondo le modalita' e nei termini riportati nel succitato Allegato A)
Parte I;
dato atto:
- che la valutazione dei progetti, di cui al succitato Allegato A),
comprendente le Parti I e II, verra' effettuata da un Nucleo di
valutazione interno all'Assessorato Lavoro, Formazione, Scuola e
Universita' che verra' nominato con successivo atto del Direttore
generale "Cultura, Formazione e Lavoro";
- che il Nucleo di valutazione e' supportato dalla valutazione ex ante
dei progetti curata da Ervet  SpA Bologna, in attuazione della
determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro
7576/03, effettuata in base ai criteri di valutazione e per i progetti
che sono in possesso dei requisiti formali di ammissibilita' definiti
nel presente atto. In base agli elaborati del suddetto soggetto, il
Nucleo di valutazione regionale procede alla selezione dei progetti
tenendo conto altresi' del grado di sovrapposizione degli stessi sul
medesimo territorio, della distribuzione dei progetti rispetto ai vari
settori produttivi e dei servizi ed altri determinanti fattori quali,
ad esempio, la continuita' rispetto agli interventi che hanno prodotto
esiti positivi e impatto sul sistema, il consolidamento delle buone
prassi, la messa a sistema delle sperimentazioni, l'innovativita' dei
progetti;
considerato che al termine delle istruttorie relative ai progetti
pervenuti, verranno redatte delle graduatorie di progetti per Assi, in
ordine di punteggio conseguito, che consentiranno di finanziare le
attivita' in esse comprese sulla base delle disponibilita' finanziarie
e delle priorita' programmatiche regionali, fatta eccezione per le
Misure e le Azioni indicate nell'articolo 11 della Parte I
dell'Allegato A) sopra citato;
dato atto che i progetti candidati sulle Azioni troveranno copertura
come esplicitato nella Parte II del medesimo Allegato:
- nell'ambito del Programma Operativo Ob. 3 - FSE - 2000/2006 per un
importo di Euro 30.700.000,00;
- nell'ambito del Capitolo n. 75572 "Incentivi al reimpiego di
personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa
(art. 20, Legge 7 agosto 1997, n. 266). Mezzi statali." per un importo
di Euro 89.738,00;
- nell'ambito del Capitolo n. 76552 "Fondo regionale per l'occupazione
dei disabili da destinarsi ai programmi di inserimento lavorativo, dei
relativi servizi ed azioni di assistenza tecnica e monitoraggio degli
interventi (art. 13, L.R. 25 febbraio 2000, n. 14 e art. 14, Legge 12
marzo 1999, n. 68 e art. 19 della L.R. 1 Agosto 2005, n. 17)" per un
importo di Euro 200.000,00;
sentito il parere degli organismi di cui alla L.R. 12/03 e
precisamente del Comitato di coordinamento interistituzionale e della
Commissione regionale tripartita  in ordine alla linee propedeutiche
per la progettazione FSE in data 10 febbraio 2006;
dato atto del parere in ordine al presente provvedimento, ai sensi
dell'art. 37, comma 4, della L.R. 26 novembre 2001, n. 43 e della
propria deliberazione 447/03 e successive modificazioni di regolarita'
amministrativa espresso dal Direttore generale "Cultura, Formazione e
Lavoro", dott.ssa Cristina Balboni;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare l' "Invito a presentare progetti da realizzare con il
contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2006/2007
(Obiettivo 3)" di cui all'Allegato A), comprendente la Parte I
"Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo
per il periodo 2006/2007 - Obiettivo 3 - Assi, Misure e Azioni
finanziabili"; la Parte II "Piano finanziario", parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
2) di dare atto:
- che per la valutazione dei progetti ci si avvarra' del Nucleo di
valutazione regionale che verra' nominato con successivo atto del
Direttore generale "Cultura, Formazione e Lavoro" supportato dalla
pre-istruttoria tecnica e valutazione, curata da Ervet SpA Bologna, in
attuazione della determinazione del Direttore generale Cultura,
Formazione e Lavoro, 7576/03;
- che le istruttorie di cui alla Parte I dell'Allegato A) si
concluderanno con la redazione di graduatorie di progetti per assi e
misure, fatta eccezione per le Misure e le Azioni indicate
nell'articolo 11 della Parte I del medesimo allegato;
- che all'approvazione delle suddette graduatorie e agli impegni di
spesa e alla definizione delle modalita' di erogazione dei
finanziamenti si provvedera' con propria deliberazione ai sensi della
L.R. 40/01 e della deliberazione 447/03, in coerenza con le direttive
regionali vigenti in materia di formazione professionale in premessa
citate;
- che l'IVA eventualmente esibita non e' ammissibile a finanziamento;
3) di stabilire che:
- per il rilascio di una certificazione di competenze o di qualifica i
progetti formativi dovranno obbligatoriamente fare riferimento alle
unita' di competenza professionale delle qualifiche del Repertorio
regionale di cui alle proprie delibere in materia, citate in
premessa;
- ogni attivita' non corrispondente ai requisiti di cui al punto
precedente potra' rilasciare un attestato di frequenza;
4) di pubblicare la presente deliberazione, comprensiva dell'Allegato
A) - Parte I e Parte II - nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna.
ALLEGATO A)
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo
Sociale Europeo per il periodo 2006/2007 (Obiettivo 3)
Premessa
Il presente "Invito" fa riferimento:
- al Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999
recante disposizioni generali sui Fondi strutturali;
- al Regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo;
- al Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 approvato dalla Commissione
Europea il 18/7/2000;
- al Programma Operativo Ob. 3 FSE della Regione Emilia-Romagna
approvato dalla Commissione Europea il 25/5/2004;
- al Complemento di Programmazione Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna
di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1087 del
7/6/2004;
- alle "Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e
per il lavoro - biennio 2005/2006 (proposta della Giunta regionale in
data 6 ottobre 2004, n. 1948)" approvati con deliberazione del
Consiglio regionale n. 612 del 26/10/2004;
- alla deliberazione della Giunta regionale n. 1263 del 28 giugno
2004, "Approvazione disposizioni attuative del Capo II, Sezione III
finanziamento delle attivita' e sistema informativo della L.R.
12/03";
- alle direttive regionali stralcio per l'avvio della nuova
programmazione 2000/2006 approvate con la deliberazione della Giunta
regionale 539/00, nonche' alle modalita' di liquidazione/erogazione
dei contributi;
- alle direttive stralcio per l'avvio della nuova programmazione
2000/2006 e successive modificazioni/integrazioni, approvate con la
determinazione del Direttore generale Formazione Professionale e
Lavoro 8125/00;
- alle direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed alle
regole per l'accreditamento degli organismi di formazione
professionale, approvate con la deliberazione della Giunta regionale
177/03;
- alle deliberazioni:
- 2212/04 "Approvazione delle qualifiche professionali in attuazione
dell'art. 32, comma 1, lettera c della LR 30 giugno 2003, n. 12 - I
provvedimento";
- 265/05 "Approvazione degli standard dell'offerta formativa a
qualifica e revisione di alcune tipologie d'azione di cui alla
delibera di G.R. 177/03";
- 788/05 "Approvazione delle qualifiche professionali e dei relativi
standard formativi, di cui alle deliberazioni di GR 2212/04 e 265/05 -
II provvedimento";
- 1476/05 "Approvazione delle qualifiche professionali e dei relativi
standard formativi - III provvedimento".
PARTE I)
Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo
per il periodo 2006/2007 - Obiettivo 3
ASSI, MISURE E AZIONI FINANZIABILI
Art. 1
Finalita' generali
Il presente avviso finanzia, su piu' Assi e Misure del POR - Ob. 3 che
saranno di seguito specificate, interventi volti a conseguire:
- la stretta coerenza con quanto definito nel POR e nel Complemento di
programmazione - nella loro versione riprogrammata - in termini di
conseguimento delle priorita' e sulla base di una valutazione delle
azioni gia' promosse in passato e dei risultati ad oggi conseguiti;
- il collegamento alle scelte programmatiche fissate nella L.R. 12/03
e L.R. 17/05, negli Indirizzi regionali per il biennio 2005-2006 e nel
DPEF 2006-2010 in termini di priorita' sia trasversali sia di quelle
individuate per il sistema regionale della formazione e del lavoro. Un
ulteriore criterio per la delimitazione delle azioni e' stato dunque
quello di selezionare queste ultime all'interno degli ambiti
prioritari di intervento definiti in sede di Indirizzi programmatici.
Le azioni proposte perseguono i due obiettivi trasversali dell'aumento
dei tassi di occupazione femminile e di quelli dei lavoratori anziani.
Sempre con riferimento alla programmazione regionale e alla sua
coerenza con il POR, le priorita' sui temi delle pari opportunita',
della societa' dell'informazione e dello sviluppo locale sono assunte
nel bando con la duplice modalita' di azioni finalizzate ad una
specifica priorita' (in particolare per le pari opportunita') e di
criteri da adottare nella fase di selezione dei progetti;
- la differenziazione degli obiettivi e dei contenuti dell'iniziativa
regionale rispetto a quella provinciale, in coerenza con il nuovo
Titolo V della Costituzione e in applicazione con quanto stabilito
nelle L.R. 12/03 e  17/05 nonche' negli Indirizzi regionali vigenti in
materia. Questo orientamento, che ha contraddistinto anche la
programmazione attuativa delle precedenti annualita', ha portato a
sviluppare l'intervento regionale sulle azioni di propria competenza,
e a spostare l'asse degli interventi dalla sperimentazione e messa a
regime di dispositivi alla progettazione di nuovi modelli di
intervento, sia nel campo delle specifiche politiche di interesse
regionale sia per cio' che attiene ai soggetti deputati alla loro
realizzazione.
Art. 2
Priorita' trasversali e di misura
I progetti, ai fini della valutazione, dovranno tenere conto delle
linee prioritarie trasversali contenute nel POR - Ob.3 Regione
Emilia-Romagna, ovvero in particolare:
- promozione delle pari opportunita' fra uomo e donna. In particolare,
nel pieno accoglimento dell'ottica di integrazione degli obiettivi di
pari opportunita' in tutti gli interventi da realizzarsi nell'ambito
delle politiche attive del lavoro. Tutte le Azioni dovranno
esplicitare il loro impatto potenziale rispetto al genere e la
ricaduta attesa sull'universo femminile in termini di  miglioramento
delle condizioni di vita e di lavoro delle donne;
- promozione della "Societa' dell'informazione", sia nel senso
dell'utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali per
l'erogazione di attivita', sia intesa come settore di riferimento
nell'ambito del quale promuovere attivita' formative e di
inserimento/reinserimento lavorativo.
Nei successivi articoli, oltre alla specifica declinazione per misura
delle priorita' trasversali, vengono indicate ed esplicitate le
ulteriori priorita' valide per ciascuna misura.
Art. 3
Azioni finanziabili
ASSE A
Misura A.1
Azione 1
Manutenzione, aggiornamento e gestione del sito web www.atipici.net.
La scelta istituzionale di individuare il sito: www.atipici.net  come
punto di riferimento per le informazioni sui servizi attivati, e le
iniziative in atto, erogazione incentivi pubblici, formazione, ed
altro, motiva la necessita' di avere sempre le informazioni
aggiornate.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- manutenzione, aggiornamento e gestione dei servizi presenti nel sito
web: www.atipici.net;
- sviluppo del servizio di consulenza on line, rivolto agli utenti, in
collaborazione con i Centri per l'impiego.
(Importo max Euro 200.000,00).
Azione 2
Supporto tecnico all'Amministrazione regionale nella definizione delle
linee di programmazione e di indirizzo, in particolare  per le
politiche del lavoro in attuazione della L.R. 17/05 e confronto,
diffusione,  dei risultati a tutto il sistema regionale di formazione
professionale, e agli organismi di collaborazione interistituzionali e
di concertazione sociale.
(Importo max Euro 100.000,00).
Misura A.2
Azione 1
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento
lavorativo dei disoccupati e dei lavoratori in CIG straordinaria e
contratti di solidarieta'.
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali, composti
da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e
collettivi, ecc.
Sono ammissibili anche progetti promossi dagli enti bilaterali
relativi a settori interessati da processi di riorganizzazione
produttiva e conseguenti sospensioni dell'attivita' lavorativa.
L'azione sara' realizzata secondo modalita' just in time.
ASSE B
Misura B.1
Azione 1
Sostegno all'offerta che opera su bacini di utenza di livello
nazionale, sovra-regionale o regionale, tramite il finanziamento di
interventi integrati, di formazione, work experiences, tirocini, ecc.
volti a particolari categorie svantaggiate (handicap fisici e mentali
medio-gravi e gravi, tossicodipendenti in fase di recupero, problemi
di dipendenza di altra natura, ecc.).
Azione 2
Azioni a sostegno dell'integrazione delle persone condannate in
coerenza con il Protocollo d'intesa  vigente tra Regione
Emilia-Romagna e Ministero di Grazia e Giustizia. Si richiedono
interventi di:
- qualificazione degli interventi di istruzione e formazione
all'interno degli istituti penitenziari;
- sostegno all'integrazione lavorativa di condannati/e in esecuzione
penale esterna ed interna al carcere in possesso di idonei requisiti
giuridici;
- sostegno al lavoro di rete di operatori dell'ambito penitenziario e
operatori dei servizi socio-sanitari che si occupano del reinserimento
sociale e lavorativo e condannati/e in esecuzione penale esterna ed
interna al carcere con particolare riguardo alle persone con problemi
di tossicodipendenza.
Azione 3
Implementazione e consolidamento di un sistema integrato di servizi e
di azioni a supporto dell'inserimento lavorativo di persone
immigrate.
In continuita' con le sperimentazioni regionali realizzate negli
ultimi anni, l'obiettivo e' quello di trasferire le azioni individuate
come buone pratiche nei diversi territori provinciali.
L'intervento, rivolto ai lavoratori titolari di permesso di soggiorno,
si articola attraverso le seguenti azioni integrate:
- azioni di accompagnamento e supporto all'inserimento lavorativo e
sul lavoro, integrate con percorsi formativi personalizzati;
- collegamento con il sistema integrato degli interventi e dei servizi
previsto nei Piani di zona  che si occupa della accoglienza e delle
politiche di integrazione inter-culturale;
- formazione e qualificazione delle competenze anche in un'ottica di
conversione dei titoli di studio non riconosciuti dai nostri
ordinamenti in crediti formativi e relativa certificazione di
competenza;
- supporto ai servizi per l'impiego, alle imprese, ai lavoratori, alle
parti sociali in merito ai percorsi di integrazione sociale, formativa
e lavorativa degli  immigrati;
- azioni sperimentali di supporto all'avvio di cooperative ed imprese
sociali promosse dagli immigrati;
- azioni formative, di supporto e di tutoraggio ad assistenti
familiari a domicilio regolarizzati a seguito dell'attuazione della
Legge 189/02 e all'accordo regionale siglato in data 28/4/2003 con
CGIL, CISL e UIL.
Azione 4
Interventi volti a favorire l'inclusione sociale e lavorativa di
persone in situazione di poverta' estrema e a grave rischio di
esclusione sociale.
Si richiedono interventi di:
- formazione a sostegno di percorsi di inclusione sociale e
lavorativa;
- servizi di supporto all'integrazione;
- formazione di operatori della formazione, Enti locali e del privato
sociale che operino con questo target di utenza, al fine di aumentarne
le competenze necessarie per approcciare le specifiche problematiche e
fornire strumenti adeguati a supportare la crescita dell'autonomia dei
soggetti sui quali operano.
Azione 5
Interventi sperimentali di aggiornamento e "formazione specifica"
destinati ad educatori dei servizi di strada.
ASSE C
Misura C1
Azione 1
Progettazione, implementazione, diffusione di buone prassi, compresi
percorsi formativi sperimentali in attuazione della L.R. 12/03, e
consolidamento di iniziative a sostegno della qualificazione degli
operatori nei settori interessati da interventi legislativi innovativi
e da programmi finalizzati in particolare allo sviluppo di attivita' e
produzioni eco-compatibili, eco-efficienti, sviluppo sostenibile e
valorizzazione del paesaggio.
Azione 2
Interventi di sostegno finalizzati alla valorizzazione della
tradizione gastronomica e dei prodotti tipici dei territori
emiliano-romagnoli.
Azione 3
Supporto tecnico e metodologico all'Amministrazione regionale nella
prima fase di negoziato e programmazione inerenti il FSE per il
periodo 2007-2013, e per lo sviluppo di relazioni e scambi con le
Regioni dei Paesi nuovi entrati nell'Unione Europea e di quelli in
fase di preadesione. Per quest'ultima linea di attivita' dovra' essere
prevista anche la messa a disposizione di un esperto senior (part-time
presso l'Amministrazione regionale) per 12 mesi e diffusione dei
risultati a tutto il sistema regionale di formazione professionale.
(Importo max Euro 200.000,00).
Azione 4
Percorsi di formazione formatori rivolti agli enti accreditati dalla
Regione Emilia-Romagna finalizzati alla diffusione ed implementazione
del modello di valutazione di efficacia ex-post relativo alle
attivita' cofinanziate dal FSE.
(Importo max Euro 180.000,00).
Misura C4
Azione 1
Rafforzamento delle politiche di sicurezza.
L'obiettivo e' quello di sostenere le politiche regionali nel campo
della sicurezza attraverso azioni di sensibilizzazione, comunicazione
e formazione nei seguenti ambiti:
- sicurezza nelle strade (l'attivita' formativa e di sensibilizzazione
dovra' essere rivolta in particolare a docenti dell'istruzione e della
formazione, a genitori, a docenti delle scuole guida e agli utenti
della strada). I progetti dovranno essere coerenti con gli obiettivi e
le metodologie di lavoro gia' attuate dalla Regione Emilia-Romagna in
materia di sicurezza stradale;
- sicurezza nei luoghi di lavoro (in particolare nel settore edile)
anche per l'accoglienza dei lavoratori di cui alla Legge 68/99
(l'attivita' dovra' essere rivolta alla formazione per docenti e
studenti della scuola superiore e della formazione professionale, per
lavoratori, ecc.);
- sicurezza alimentare ed educazione alla salute. Dovra' essere
prevista attivita' di formazione di insegnanti e formatori nel settore
dell'educazione alimentare, ed in particolare sui seguenti argomenti
di base: rapporto tra agricoltura, alimentazione e territorio;
modalita' di produzione e conseguenze sull'ambiente; trasformazione,
conservazione, distribuzione, commercializzazione dei prodotti
agro-alimentari; educazione al gusto. In questo ambito le attivita'
formative dovranno svolgersi in coerenza con le azioni previste nel
progetto regionale "fattorie didattiche", finalizzato a promuovere
programmi di educazione ambientale ed alimentare, a favorire la
conoscenza dell'alimentazione e dei prodotti agro-alimentari
emiliano-romagnoli, a creare interesse per l'ambiente e l'attivita'
agricola, con particolare riferimento ad attivita' rivolte agli
allievi della scuola secondaria di primo grado, mirate a far conoscere
le professioni legate alla terra ed ad aiutarli a superare i luoghi
comuni e le barriere concettuali, anche di genere, con i quali i
ragazzi rappresentano l'ambiente rurale.
Azione 2
Interventi sperimentali di formazione e aggiornamento per i volontari
che operano nei diversi ambiti della protezione civile e di operatori
della cooperazione decentrata.
ASSE D
Misura D1
Azione 1
Azioni finalizzate all'aumento del tasso di attivita' dei lavoratori
adulti tramite l'aggiornamento e manutenzione delle competenze dei
lavoratori di eta' superiore a 45 anni, e il trasferimento di
competenze dai lavoratori esperti ai giovani neo-assunti.
L'azione e' finalizzata ad aumentare il tasso di attivita' dei
lavoratori adulti attraverso due tipologie interventi:
- il sostegno di percorsi formativi mirati ed individualizzati con
l'obiettivo di salvaguardare la posizione lavorativa all'interno
dell'impresa ed il ruolo nel processo produttivo aziendale;
- la valorizzazione dell'esperienza professionale acquisita in azienda
da parte dei lavoratori con maggiore anzianita', anche tramite il
trasferimento di saperi informali e competenze acquisibili on the job
per accompagnare l'inserimento lavorativo dei giovani neo-assunti. In
questo ambito le attivita' da realizzare dovranno prevedere un
percorso di affiancamento, oltre che di formazione, dei neo-assunti
centrato sul ruolo attivo del lavoratore esperto come figura chiave
del processo di apprendimento.
Azione 2
Interventi formativi e di sistema, e messa in campo di strumenti a
sostegno dell'innovazione, della competitivita',
dell'internazionalizzazione e dello sviluppo delle imprese, in
particolare di quelle localizzate nei distretti industriali, nei
programmi d'area della Regione, nei settori interessati da profonde
trasformazioni organizzative e produttive, quali ad esempio
l'agricoltura, ecc. Tali interventi dovranno coinvolgere destinatari
non finanziabili dai Fondi paritetici interprofessionali.
Azione 3
Finanziamento di servizi per le imprese emiliano-romagnole.
L'azione e' finalizzata alla realizzazione di servizi di consulenza a
favore delle imprese localizzate nel territorio regionale, tramite il
finanziamento di progetti promossi dalle associazioni di categoria e
realizzate da strutture accreditate o da loro societa' di servizio che
possono prevedere anche la concessione di voucher per l'acquisizione
di tali servizi da parte delle imprese o l'erogazione diretta del
servizio. Non sono ammesse attivita' di formazione professionale.
Azione 4
Implementazione di modelli di diffusione della cultura tecnica, del
lavoro, di nuove tecnologie, dell'impresa, mediante l'utilizzo di
nuove tecnologie comunicative anche in un'ottica di genere.
Azione 5
Azione di sostegno, anche attraverso assegni di ricerca, allo sviluppo
e alla pratica dell'innovazione manageriale trasferendo nei processi
aziendali nuovi modelli e strumenti organizzativi avanzati che
favoriscano prioritariamente l'eccellenza gestionale delle micro e
PMI.
Azione 6
Azioni di sostegno alle imprese, o reti di imprese, per l'attivazione
di iniziative inerenti il tema della responsabilita' sociale con
particolare riguardo alla certificazione in conformita' alla norma SA
8000:2001.
Azione 7
Attivita' di formazione mirata e azioni integrate a sostegno di
lavoratrici/lavoratori "atipiche/ci" a elevato rischio di
precarizzazione, prevedendo prioritariamente l'erogazione di voucher
formativi e di servizio (prestazioni consulenziali, strumenti volti a
promuovere condizioni di pari opportunita' di accesso, permanenza e
progressione di carriera nel mercato del lavoro, ecc.). Non sono,
comunque, ammissibili indagini e ricerche relative alle tipologie
contrattuali sopra citate.
Misura D2
Azione 1
Azione di supporto e accompagnamento al processo di innovazione e
cambiamento organizzativo nell'Ente Regione Emilia-Romagna. Tale
azione dovra' possedere le caratteristiche di una buona pratica da
trasferire, con i necessari adeguamenti, in altre pubbliche
Amministrazioni della regione. Un focus specifico dovra' essere
dedicato alla formazione di personale delle pubbliche Amministrazioni
della regione Emilia-Romagna all'uso di modalita' telematiche per
l'acquisto di beni e servizi.
(Importo max Euro 200.000,00).
ASSE E
Misura E1
Azione 1
Percorsi integrati di inserimento lavorativo per donne adulte, donne
inserite in percorsi di protezione sociale e in accoglienza ai sensi
dell'art. 18 ex DLgs 286/98, donne che hanno subito violenza, fisica,
sessuale, psicologica e/o di costrizione economica. Percorsi di
formazione per le operatrici e volontarie dei centri antiviolenza. I
progetti dovranno fare riferimento preciso ad uno dei target
indicati.
Azione 2
Sostegno all'inserimento lavorativo delle donne e ai percorsi di
carriera, in particolare attraverso azioni di promozione e
rafforzamento dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo delle
donne.
Azioni, inoltre, di sostegno alla creazione di impresa di donne e al
trasferimento tecnologico, anche mediante l'erogazione di "assegni di
ricerca".
Non sono ammesse attivita' di ricerca ma azioni, anche sperimentali,
rivolte alle persone.
Azione 3
Costruzione di una rete per il sostegno ai bisogni di conciliazione
delle donne occupate, in cerca di occupazione, in formazione.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- definizione, a partire dalle esperienze sperimentali gia' condotte,
e consolidamento della rete dei servizi/sportelli (Sportelli donna,
Centri per le Famiglie, altro) di accoglienza, ascolto e di
orientamento, anche in relazione ai servizi per l'impiego;
- sostegno alla sperimentazione in ambito lavorativo (pubblico e/o
privato) di esperienze di riorganizzazione aziendale per favorire la
conciliazione tra tempi di lavoro e di cura (art. 14, comma 2, lettere
"a" e "b" della L.R. 17/05).
Azione 4
Interventi a sostegno dell'integrazione sociale e lavorativa di donne
in situazione di estrema poverta'.
L'azione e' finalizzata a promuovere servizi e attivita' formative che
supportino gli interventi delle associazioni che operano con questo
target di donne.
A titolo indicativo si richiedono interventi di:
- formazione per operatori e volontari che supportino i percorsi di
acquisizione di autonomia di donne a forte rischio di esclusione
sociale;
- progettazione e realizzazione di servizi di primo contatto e
accoglienza delle utenti;
- percorsi di formazione per il lavoro, l'autoimpiego e a sostegno
dell'acquisizione di autonomia delle donne.
Azione 5
Rapporto di valutazione dell'ultimo anno di programmazione e
attuazione del POR - Ob. 3 2000/2006 nell'ambito della integrazione
delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con riferimento
alle politiche di genere e ai relativi strumenti attuativi. Diffusione
e confronto sui risultati esteso a tutto il sistema regionale della
formazione professionale e agli organismi di collaborazione
interistituzionale e di concertazione sociale.
(Importo max Euro 200.000,00).
Azioni non cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo
Azione 1
Azioni utili alla ricollocazione lavorativa dei Dirigenti disoccupati
iscritti alla banca dati regionale dei Dirigenti contenuta nel sito:
http://online.regione.emilia-romagna.it/mobydir.
Interventi da realizzare:
- pacchetti personalizzati per il rientro al lavoro, composti da:
analisi delle competenze, attivita' di orientamento, pre-selezione,
formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di lavoro,
consulenza per la costruzione di business plan individuali, ecc.;
- finanziamento a carico  della Legge 266 del 1997 secondo l'art. 20;
- risorse assegnate alla Regione pari ad un importo di Euro
89.738,00.
Azione 2
Supporto all'Amministrazione regionale al monitoraggio e valutazione
degli interventi di integrazione al lavoro delle persone con
disabilita' e delle azioni attuate ai sensi della L.R. 17/05 art. 17,
anche al fine di realizzare la conferenza regionale di cui all'art.
18, comma 2, della legge regionale citata.
(Importo max Euro 200.000,00).
Art. 4
Tipologia progettuale
Per la realizzazione delle attivita' ammesse a finanziamento sara'
possibile presentare progetti semplici e integrati, come previsto
dalla delibera di G.R. n. 177 del 10/2/2003:
- i progetti semplici prevedono la realizzazione di singole
attivita'/azioni/iniziative; ciascuno di essi pertanto deve essere
riconducibile ad una sola tipologia d'azione e, di norma, ad un solo
soggetto attuatore;
- i progetti integrati prevedono contestualmente la realizzazione di
una pluralita' di progetti semplici  prevedendo canali finanziari e/o
tipologie d'azione diversificate.
Art. 5
Durata dei progetti
La durata dei progetti sara' da considerarsi variabile in funzione
della complessita' e della numerosita' di azioni previste al loro
interno, cantierabili, di norma, entro 90 giorni dall'approvazione e
comunque terminare entro il 31/12/2007.
Per quanto attiene la durata delle specifiche tipologie formative si
rimanda alla delibera della Giunta regionale sopracitata n. 177 del
10/2/2003 "Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed
alle regole per l'accreditamento degli organismi di formazione
professionale".
Art. 6
Definizioni delle priorita' e specifiche modalita'  attuative
6.1 - Definizione delle priorita'
La valutazione dei progetti terra' conto, nell'attribuzione dei
punteggi, del conseguimento di alcuni obiettivi prioritari della
programmazione comunitaria, che sono i seguenti:
- campi trasversali d'intervento del FSE: pari opportunita' e 
societa' dell'informazione;
- progetti integrati;
- integrazione tra soggetti;
- percorsi individualizzati.
Tali priorita' sono da intendersi come segue.
A. - I progetti dovranno tener conto dei campi trasversali
d'intervento del FSE dati dalle pari opportunita' e dalla societa'
dell'informazione, come indicati nel POR - Ob. 3 della Regione
Emilia-Romagna, in particolare nella descrizione della strategia e
delle singole misure. In via generale tali priorita' possono essere
perseguite come segue:
- pari opportunita': e' perseguita con una logica di intervento
fondata sul mainstreaming sia garantendo una presenza femminile che
orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, sia
promuovendo azioni specifiche come enunciate nel POR e nel Complemento
di Programmazione. Per tutte le misure quindi i progetti devono
esplicitamente contenere azioni atte ad assicurare tale priorita',
indicando: un obiettivo quantificato della presenza di destinatari per
genere, le modalita' di accesso ed attuative tali da favorire e
consentire l'accesso e la fruizione da parte delle donne, l'eventuale
collegamento con azioni di sensibilizzazione, informazione,
promozione, e accordi tra le parti sociali realizzate da altri
soggetti/progetti gia' esistenti a livello locale oppure da attivare
nel caso della presentazione di un progetto integrato, il collegamento
con servizi finalizzati a conciliare la vita familiare con
l'inserimento in misure attive (per tutte le misure), l'attivazione di
servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di disagio e/o
conciliare la vita familiare con l'inserimento in misure attive. Ai
fini dell'assegnazione del punteggio, le modalita' per il
perseguimento di tale priorita' devono essere chiaramente
esplicitate;
- societa' dell'informazione": e' una priorita' da perseguire sia
nell'ambito del sistema dell'apprendimento sia nell'ambito del mondo
del lavoro, sia nel sistema delle imprese. In relazione alla
specificita' di intervento delle singole misure messe a bando i 
progetti dovranno esplicitare: l'utilizzo di tecnologie
dell'informazione e della comunicazione nella progettazione e nelle
modalita' di erogazione delle attivita' (es. FAD), l'erogazione di
moduli/percorsi formativi riferibili all'apprendimento di tecnologie
multimediali ed informatiche, l'eventuale sperimentazione di forme di
telelavoro, il sostegno alla nascita e al consolidamento di piccole e
medie imprese nel settore. Per dare luogo al punteggio di priorita'
tali aspetti non devono essere di impatto marginale, ma rappresentare
il nucleo essenziale delle attivita' proposte o comunque una parte
consistente nell'ambito del progetto. La sola produzione di CD, in
assenza di FAD online anche integrata con diverse metodologie
didattiche (frontali, esercitazioni ecc.), non da' di per se' diritto
al punteggio di priorita'.
B. - I progetti dovranno preferibilmente adottare un approccio
integrato in termini di azioni (progetto integrato) e di soggetti
(integrazione soggetti).
Per progetto integrato si intende un progetto che preveda al suo
interno differenti tipologie di interventi che definiscano una filiera
logica e sequenziale (ad es. informazione, orientamento, formazione,
bilancio delle competenze, esperienze di lavoro, incentivi, ecc.).
Tale integrazione deve essere coerente e funzionale alla natura del
progetto.
Per integrazione tra soggetti e' da intendersi specificatamente la
costituzione formale di un partenariato, al fine di proporre e
realizzare in comune il progetto. Per "costituzione formale di
partenariato" e' da intendersi l'associazione con l'indicazione dei
diversi soggetti delle attivita' e delle quote di riferimento. Forme
di partenariato non formalmente costituito non comportano
l'attribuzione di un punteggio di priorita', ma vengono comunque
tenute in debita considerazione in sede di valutazione di merito del
progetto.
Il riconoscimento della priorita' presuppone che il partenariato sia
costituito fra "soggetti pubblici e privati" che ricoprano
"ruoli-chiave" nell'ambito della specifica politica inerente la
singola misura o le azioni proposte e che si assumano un ruolo
specifico e significativo nell'ambito del progetto presentato;
presuppone altresi' la diversa natura dei suddetti soggetti (non e'
considerabile "integrazione fra soggetti", ad esempio, un partenariato
costituito da due o piu' agenzie formative).
C. -  I progetti dovranno adottare un approccio/percorso
individualizzato tenendo conto delle caratteristiche dei singoli
destinatari degli interventi, dello specifico fabbisogno di sostegno
in relazione alla loro posizione sul mercato del lavoro e delle
potenzialita' di inserimento lavorativo esistenti, nonche' di
modalita' attuative dell'intervento flessibili, calibrate il piu'
possibile sulle esigenze individuali. Il punteggio viene attribuito
solo se sono sufficientemente esplicitate le modalita' operative con
le quali si intende attuare tale approccio.
6.2 - Modalita' attuative delle priorita' finanziarie e della
normativa comunitaria sugli aiuti di Stato
A. - Approccio preventivo. Per quanto attiene agli aiuti alle persone
previsti nella Misura A.2, in fase attuativa andranno assicurate le
condizioni atte a garantire l'ammissibilita' delle azioni tenendo
conto della tipologia dei destinatari, che sono differenziati sulla
base della durata del periodo di disoccupazione.
La rilevazione del carattere preventivo o curativo delle azioni alle
persone richiede di individuare: i) la data da cui inizia a decorrere
il lasso di tempo entro cui procedere all'offerta di una misura
ricadente nella definizione europea di approccio preventivo; ii) la
data di offerta di una misura attiva del lavoro alla quale definire la
natura preventiva o curativa dell'azione che s'intende realizzare.
Tali date consentiranno di definire la natura preventiva o curativa
dell'azione che si intende realizzare e dunque di garantire la
pertinenza dell'azione stessa con la misura in cui e' stata
finanziata.
1) In merito al primo punto, l'inizio del periodo temporale entro cui
procedere all'offerta di una misura preventiva puo' essere derivato
dalla ricostruzione della situazione soggettiva dei potenziali
destinatari delle azioni stesse.
La data di inizio puo' intendersi come segue:
- nel caso di disoccupati in senso stretto, delle persone in cerca di
prima occupazione, dei soggetti che conservano o sospendono lo stato
di disoccupazione e delle persone in contratto di apprendistato o
altro contratto a causa mista, la data iniziale e' rappresentata dalla
data piu' recente tra le seguenti: la conclusione di un'attivita'
lavorativa che non comporta la  perdita dello stato di disoccupazione
ai sensi dell'art. 5 del DLgs n. 297 che modifica il DLgs 181/00; la
conclusione della frequenza ad una misura di politica attiva del
lavoro; la conclusione di un percorso scolastico (anche nel caso di
abbandono); la data in cui si ha la dichiarazione di immediata
disponibilita' alla ricerca e allo svolgimento di un'attivita'
lavorativa;
- nel caso delle persone in CIG straordinaria, in mobilita' o inserite
in contratti di solidarieta' la data iniziale da assumere e' in questo
caso rappresentata dalla data piu' recente tra le seguenti:
l'iscrizione alla CIG straordinaria o alla mobilita', o l'accensione
di un contratto di solidarieta'; oppure la conclusione della frequenza
ad una misura di politica attiva del lavoro;
- nel caso delle persone in condizione professionale attuale inattiva,
la data iniziale puo' essere rappresentata dalla data di  richiesta di
partecipazione ad un'azione di politica attiva del lavoro;
- nel caso di stranieri immigrati le date iniziali proposte nei casi
di disoccupazione possono essere sostituite da quelle che registrano
l'inizio della presenza sul territorio nazionale evidenziate nelle
opportune documentazioni previste;
- nel caso dei disabili la data iniziale puo' essere rappresentata
dall'iscrizione dei disabili nell'elenco speciale di cui all'art. 8
della Legge 68/99.
2) In merito al secondo punto riguardante la data di offerta di una
misura di politica attiva del lavoro, essa e' rappresentata dalla data
di assegnazione, iscrizione, ammissione di una determinata persona ad
una attivita' finanziata dal FSE. Nel caso particolare
dell'apprendistato e di eventuali forme di contratti a causa mista la
data alla quale riferire la natura dell'approccio preventivo/curativo
e' rappresentata dal momento in cui il singolo individuo e' assegnato
a tale contratto prescindendo dal momento in cui viene erogata la
formazione esterna finanziata dal FSE.
B. - Aiuti di Stato.  Gli interventi che configurano aiuti di Stato
dovranno ottemperare a quanto previsto dai Regolamenti (CE) nn. 68,
69, 70 della Commissione Europea del 12/1/2001 e nn.  363 e 364 della
Commissione Europea del 25/2/2004, relativi all'applicazione degli
articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti destinati alla formazione
e agli aiuti di importanza minore "de minimis", e a quanto previsto
nella deliberazione della G.R. 1265 del 28/6/2004 "Approvazione nuovo
regime di aiuti alla formazione a seguito dei Regolamenti (CE) nn.
363/04 e 364/04".
La regola del "de minimis" implica che il destinatario dell'aiuto non
puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede il contributo
e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi, assegnati
sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro a qualsiasi
titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. La
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere
calcolata, a ritroso, dalla data di scadenza del presente Invito. Nel
calcolo dei 100.000,00 Euro va incluso anche il contributo richiesto
sul presente invito.
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de
minimis"  i contributi ricevuti a valere su regimi di aiuto notificati
alla Commissione Europea e da questa approvati.
La regola del "de minimis" si applica anche nel caso in cui il
beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad
esempio agenzia formativa o soggetto erogatore di servizi) che eroga
le attivita' finanziate a favore di una/piu' imprese specifiche anche
individuate successivamente alla presentazione del progetto.
Tenendo presente la natura delle attivita' oggetto del presente bando,
le azioni che si configurano come aiuti di Stato sono le seguenti:
- trasferimento di competenze dai lavoratori esperti ai giovani
neoassunti (Misura D.1 parte dell'Azione 1);
- interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo
delle imprese (Misura D.1 -  Azione 2);
- finanziamento di servizi reali alle imprese emiliano-romagnole
(Misura D.1 - Azione 3);
- formazione, certificazione SA 8000 da parte delle imprese (Misura
D.1 - Azione 6);
- sostegno ai percorsi di carriera qualora riguardino lavoratrici
autonome e/o imprenditrici (Misura E.1 - Azione 2).
A tali azioni sono applicabili le regole del  "de minimis" ovvero, in
alternativa (ove applicabile), le regole contenute nel regime di aiuto
alla formazione adottato dalla Regione Emilia-Romagna, precisandolo in
sede di invio dei progetti.
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito: http://www.form-azione.it.
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata all'interno
del progetto all'atto dell'invio dello stesso, pena la sua non
ammissibilita'.
Art. 7
Risorse disponibili e vincoli finanziari
Per l'attuazione del presente Invito, sono disponibili  le risorse
previste nell'Allegato A) parte II "Piano finanziario".
Non sono finanziabili azioni finanziate, in tutto o in parte, sul
Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna (Reg. CE
1257/99).
Art. 8
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti
I requisiti di ammissibilita' dei soggetti candidati a realizzare i
progetti proposti sul presente Invito, saranno quelli previsti dalle
delibere della Giunta regionale 177/03 e 1263/04.
In particolare, per quanto riguarda le iniziative formative e di
servizi di orientamento, sono tenuti alla realizzazione delle
attivita' gli organismi accreditati ai sensi della normativa regionale
vigente.
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte
di organismi misti, quali le associazioni temporanee di impresa, gli
stessi dovranno indicare, all'interno del formulario, l'intenzione di
costituirsi in ATI indicando specificatamente i ruoli, le competenze e
la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della
realizzazione del progetto presentato.
I raggruppamenti temporanei di imprese sono generalmente compatibili
con le disposizioni della normativa antitrust nella misura in cui
consentono ai soggetti che operano in fasi differenziate di una stessa
filiera di poter presentare la propria offerta a gare a cui
individualmente non potrebbero partecipare.
Alla luce di quanto sopra specificato la Regione esaminera'
l'effettivo valore aggiunto apportato dalle ATI nel criterio di
valutazione n. 10 "Creazione di reti e partenariati".
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e
prima dell'avvio dello stesso.
Per le seguenti azioni potranno candidarsi soggetti che abbiano come
finalita' prevalente le attivita' di servizi e assistenza tecnica:
- Misura A1: Azione 1; Azione 2;
- Misura C1: Azione 3; Azione 4;
- Misura E1: Azione 5.
Per l'Azione 6 della Misura D.1 sono ammesse prioritariamente le
imprese che devono avvalersi di un ente certificatore accreditato.
Gli  enti di formazione professionale accreditati sono considerati
ammissibili nei casi di servizi collegati a sperimentazione e
modellizzazione di attivita' formativa e/o di orientamento e di
produzione di contenuti didattici.
Art. 9
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti
I progetti, compilati su apposita modulistica, dovranno pervenire,
esclusivamente in formato elettronico, entro le ore 22  dell'11 aprile
2006, fatta eccezione per l'Azione 1 della Misura A2.
Nel sito: http://supp.regione.emilia-romagna.it e' disponibile la
modulistica per la presentazione dei progetti.
Il progetto, pena l'esclusione, deve obbligatoriamente indicare
l'Asse, la Misura e l'Azione su cui ci si candida.
Il proponente dovra' inviare un formulario  per ogni tipologia
d'azione per cui si candida e dovra' indicare sul progetto la
quantificazione della spesa specificando quanto percentualmente
prevede di pagare per anno di pertinenza.
La richiesta di finanziamento, completa degli allegati previsti,
dovra' essere inviata, tramite Servizio postale, in regola con le
vigenti normative sul bollo, firmata dal legale rappresentante del
soggetto presentatore o da un suo delegato. Tale richiesta dovra'
essere spedita all'Amministrazione regionale - Servizio Programmazione
e Valutazione progetti - Viale Aldo Moro n. 38 - 40127 Bologna entro e
non oltre il giorno successivo alla scadenza sopra indicata.
Nel caso dell'Azione 1 della Misura A.2 i progetti potranno essere
presentati a partire dal giorno successivo alla pubblicazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione del presente avviso.
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del
presente invito e' possibile contattare il numero verde per la
Formazione professionale tel. 800955157.
Art. 10
Ammissibilita' e valutazione
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:
- pervenuti almeno entro la data di scadenza indicata nel precedente
articolo 9, fatta eccezione per quanto previsto in merito all'Azione 1
della Misura A2;
- presentati da soggetto ammissibile;
- coerenti con i regolamenti comunitari di riferimento;
- compilati sull'apposito formulario;
- coerenti con le misure e le azioni di riferimento, con le finalita'
generali e specifiche del presente bando e con le linee di
programmazione regionale;
- completi delle informazioni richieste;
- corredati da invio della richiesta di contributo entro e non oltre
il giorno successivo alla scadenza del termine di presentazione (fa
fede il timbro postale).
Un requisito indispensabile, inoltre, e' la presenza di moduli sulla
sicurezza sul lavoro in tutti i percorsi formativi finalizzati
all'inserimento lavorativo.
L'istruttoria di ammissibilita'/approvabilita' viene eseguita a cura
del Servizio regionale competente.
Le domande ammissibili sono sottoposte a successiva valutazione.
Le operazioni di valutazione verranno  effettuate da un "Nucleo di
valutazione regionale" interno all'Assessorato, con il supporto della
valutazione ex ante dei progetti curata da Ervet SpA, nominato con
successivo atto del Direttore generale. Sara' facolta' del Nucleo di
valutazione regionale richiedere chiarimenti e audizioni sui progetti
candidati.
I criteri di valutazione per la valutazione dei progetti
prevalentemente formativi sono i seguenti:
Criteri e punteggi	Punt. max
1) Obiettivi del progetto	7
1.1 Chiarezza della loro articolazione
ed efficacia/coerenza rispetto alle finalita'
dell'azione di riferimento
2) Integrazioni del progetto con il Docup Ob. 2	3
della Regione Emilia-Romagna
3) Struttura progettuale
3.1 Coerenza della struttura progettuale	10
Corretta articolazione delle azioni,
coerenza dei contenuti ed integrazione
tra obiettivi progettuali e strumenti di intervento
3.2 Qualita' delle attivita' proposte,	20
complessita', integrazione, loro grado di
innovativita' /sperimentalita', con correlati
elementi oggettivi di verifica
3.3 Occupabilita'	10
Impatti attesi, diretti ed indiretti,
sui destinatari finali rispetto
al contesto di riferimento del progetto
4) Economicita'	9
Parametri di costo
5) Trasferibilita' dell'esperienza e validita' dei	9
meccanismi di pubblicizzazione e diffusione
6) Coerenza con le politiche del "mainstreaming"	10
per le pari opportunita'
7) Sostegno alla societa' dell'informazione	6
8) Realizzazione di percorsi integrati	10
e approcci individualizzati
9) Creazione di reti e partenariati	5
valore aggiunto rispetto ad obiettivi, contenuto
e modalita' realizzative del progetto
Totale	100
Qualora sia necessario valutare progetti presentati da soggetti per i
quali non e' richiesto l'accreditamento, si prendera' in
considerazione un ulteriore criterio di valutazione concernente la
qualita'/competenza del soggetto, fino ad un massimo di 20 punti.
Nel caso delle azioni che si configurano come attivita' di servizio
e/o forniture i criteri di valutazione sono i seguenti:
Criteri e punteggi:	Punt. max
1) Chiarezza e completezza	15
   degli obiettivi del progetto
2) Coerenza dell'impianto	20
   metodologico complessivo
3) Qualita' complessiva della proposta progettuale	20
4) Trasferibilita'/impatto dell'esperienza	5
   progettuale su organismi, sistemi, politiche, ecc.
5) Economicita'	10
6) Impatto sulle priorita' trasversali	10
7) Comprovata esperienza sui temi di	20
   interesse dell'azione
Totale	100
Art. 11
Tempi ed esiti delle istruttorie
Gli esiti delle valutazioni e delle selezioni dei progetti presentati
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di norma,
entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle
candidature, a meno che il numero e la complessita' dei progetti
pervenuti non giustifichi tempi piu' lunghi.
Le istruttorie dei progetti si concluderanno con la redazione di
graduatorie per Assi e Misure, fatta eccezione per le seguenti azioni
per le quali verra' finanziato un solo progetto:
- Misura A1: Azione 1; Azione 2;
- Misura C1: Azione 3; Azione 4;
- Misura D1: Azione 5;
- Misura D2: Azione 1;
- Misura E1: Azione 5;
- per le azioni non cofinanziate dal FSE: Azione 2.
La delibera di approvazione che adottera' la Giunta regionale sara'
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito:
http://www.form-azione.it. Le schede tecniche contenenti i giudizi e
le valutazioni espresse per ogni singolo progetto saranno consultabili
presso la Segreteria del Nucleo di valutazione dai soggetti aventi
diritto.
Art. 12
Informazione e pubblicita'
I soggetti finanziati devono attenersi strettamente al Regolamento
comunitario vigente in tema di informazione e pubblicita' degli
interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato nella
GUCE L 130/30 del 31/5/2000).
Art. 13
Tutela della privacy
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno
trattati nel rispetto del DLgs 196/03 "Codice in materia di protezione
dei dati personali". La relativa "Informativa" e' parte integrante del
presente atto.
PARTE II)
Piano finanziario
	FSE/FNR	Bilancio	Legge266/97
	/RER	regionale
		(Cap. 76552)
Asse A Euro	2.200.000,00	200.000,00	89.738,00
Asse B Euro	9.000.000,00
Asse C Euro	3.000.000,00
Asse D Euro	10.300.000,00
Asse E Euro	6.200.000,00
Totale Euro	30.700.000,00	200.000,00	89.738,00
Informativa per il trattamento dei dati personali
1. Premessa
Ai sensi dell'art. 13 del DLgs 196/03 - "Codice in materia di
protezione dei dati personali" (di seguito denominato "Codice"), la
Regione Emilia-Romagna, in qualita' di "Titolare" del trattamento, e'
tenuta a fornirle informazioni in merito all'utilizzo dei suoi dati
personali.
Il trattamento dei suoi dati per lo svolgimento di funzioni
istituzionali da parte della Regione Emilia-Romagna, in quanto
soggetto pubblico non economico, non necessita del suo consenso.
2. Fonte dei dati personali
La raccolta dei suoi dati personali viene effettuata registrando i
dati da lei stesso forniti, in qualita' di interessato, al momento 
della presentazione alla Regione Emilia-Romagna della candidatura,
proposta di attivita' o di progetto e durante tutte le fasi successive
di comunicazione.
3. Finalita' del trattamento
I dati personali sono trattati per le seguenti finalita':
a) registrare i dati relativi agli organismi di formazione e alle
aziende che intendono presentare richieste di finanziamento alla
Amministrazione regionale per la realizzazione di attivita' formative
e azioni di sistema e di accompagnamento;
b) realizzare attivita' di istruttoria e valutazione sui progetti
pervenuti;
c) realizzare attivita' di verifica e controllo previste dalle
normative vigenti in materia;
d) inviare comunicazioni agli interessati da parte
dell'Amministrazione regionale;
e) realizzare indagini dirette a verificare il grado di soddisfazione
degli utenti sui servizi offerti o richiesti.
Per garantire l'efficienza del servizio, la informiamo inoltre che i
dati potrebbero essere utilizzati per effettuare prove tecniche e di
verifica.
4. Modalita' di trattamento dei dati
In relazione alle finalita' descritte, il trattamento dei dati
personali avviene mediante strumenti manuali, informatici e telematici
con logiche strettamente correlate alle finalita' sopra evidenziate e,
comunque, in modo da garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati
stessi.
Adempiute le finalita' prefissate, i dati verranno cancellati o
trasformati in forma anonima.
5. Facoltativita' del conferimento dei dati
Il conferimento dei dati e' facoltativo, ma in mancanza non sara'
possibile adempiere alle finalita' descritte al punto 3 ("Finalita'
del trattamento").
6. Categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati o
che possono venirne a conoscenza in qualita' di responsabili o
incaricati
I suoi dati personali potranno essere conosciuti esclusivamente dagli
operatori della Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro della
Regione Emilia-Romagna, individuati quali Incaricati del trattamento.
Esclusivamente per le finalita' previste al paragrafo 3 (Finalita' del
trattamento), possono venire a conoscenza dei dati personali societa'
terze fornitrici di servizi per la Regione Emilia-Romagna, previa
designazione in qualita' di responsabili del trattamento e garantendo
il medesimo livello di protezione.
7. Diritti dell'interessato
La informiamo, infine, che la normativa in materia di protezione dei
dati personali conferisce agli Interessati la possibilita' di
esercitare specifici diritti, in base a quanto indicato all'art. 7 del
"Codice" che qui si riporta:
1) l'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o
meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora
registrati,  e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2) l'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:
a) dell'origine dei dati personali;
b) delle finalita' e modalita' del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con
l'ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del
rappresentante designato, ai sensi dell'art. 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati
personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza
in qualita' di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di
responsabili o incaricati.
3) L'interessato ha diritto di ottenere:
a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse,
l'integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco
dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non
e' necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i
dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono
state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro
contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi,
eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o
comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al
diritto tutelato.
4) L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo
riguardano, ancorche' pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio
di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di
ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
8. Titolare e responsabili del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali di cui alla presente
informativa e' la Regione Emilia-Romagna, con sede in Bologna, Viale 
Aldo Moro  n. 52, cap 40127.
La Regione Emilia-Romagna ha designato quale responsabile del
trattamento, il Direttore generale della Direzione generale Cultura,
Formazione e Lavoro. Lo stesso e' responsabile del riscontro, in caso
di esercizio dei diritti sopra descritti.
Al fine di semplificare le modalita' di inoltro e ridurre i tempi per
il riscontro si invita a presentare le richieste, di cui al precedente
paragrafo, alla Regione Emilia-Romagna, Ufficio per le relazioni con
il pubblico (Urp), per iscritto o recandosi direttamente presso lo
sportello Urp.
L'Urp e' aperto dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 13, in Viale Aldo
Moro n. 52 - 40127 Bologna (Italia): telefono 800-662200, fax
051-6395360, e-mail: urp@regione.emilia-romagna.it.
Le richieste di cui all'art. 7 del Codice, comma 1 e comma 2, possono
essere formulate anche oralmente.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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