REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 ottobre 2006, n. 1394

Avviso pubblico per la concessione di aiuti a favore di investimenti finalizzati alla produzione di energia da biomasse di origine agricola

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il DLgs 30 aprile 1998, n. 173, recante "Disposizioni in materia di
contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento
strutturale delle imprese agricole, a norma dell'articolo 55, commi 14
e 15 della Legge 27 dicembre 1997, n. 449" ed in particolare
l'articolo 1 "Disposizioni in materia di risparmio energetico e di
contenimento dei costi" - commi 3 e 4;
- la L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei
sistemi agroalimentari" - Aiuto di Stato 600/99 approvato dalla
Commissione Europea con nota SG (2000) D/102305 del 13 marzo 2000;
- il documento della Commissione Europea "Orientamenti comunitari per
gli aiuti di Stato nel settore agricolo" (GUCE 2000/C 28/2) e
successive modifiche ed integrazioni;
- il DLgs 29 dicembre 2003, n. 387 "Attuazione della direttiva
2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da
fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricita'"
che e' finalizzato tra l'altro:
- a promuovere un maggior contributo delle fonti energetiche
rinnovabili alla produzione di elettricita' nel relativo mercato
italiano e comunitario;
- a concorrere alla creazione delle basi per un futuro quadro
comunitario in materia di produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili;
- a favorire lo sviluppo di impianti di microgenerazione elettrica
alimentati da fonti rinnovabili, in particolare per gli impieghi
agricoli;
- la Comunicazione della Commissione Europea COM(2005) 628 del 7
dicembre 2005 "Piano d'azione per la biomassa" che reca indicazioni
per l'utilizzo delle matrici agricole a scopo energetico;
richiamata inoltre la Misura 1.a "Investimenti nelle aziende agricole"
compresa nel Piano regionale di Sviluppo rurale 2000-2006 - approvato
con decisione della Commissione Europea C(2000) 2153 del 20 luglio
2000 e posto in attuazione con L.R. 30 gennaio 2001 n. 2 - nonche' le
relative disposizioni regionali di attuazione;
preso atto che nell'ambito della predetta Misura e' previsto il
sostegno all'introduzione di fonti di energia rinnovabile, con
riferimento ad interventi finalizzati al risparmio energetico e
funzionali alla protezione dell'ambiente ed all'abbattimento dei costi
di produzione delle aziende agricole;
considerato:
- che l'articolo 1 - commi 3 e 4 - del DLgs 173/98 si articola in
specifiche azioni, fra loro coerenti, funzionali alla introduzione di
misure destinate alla produzione ed alla utilizzazione di biomasse per
finalita' energetiche, allo scopo di diffondere l'utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili nelle aziende agricole e di razionalizzare i
consumi nell'ambito delle aziende medesime;
- che la L.R. 39/99 precedentemente richiamata:
- e' finalizzata ad aumentare la competitivita' del comparto
agroalimentare regionale anche con interventi a forte valenza
ambientale assicurando, nel contempo, una partecipazione dei
produttori agricoli di base ai vantaggi delle iniziative;
- individua, all'art. 4, fra i soggetti beneficiari, le aziende
agricole singole e associate che effettuano direttamente la
trasformazione delle loro produzioni;
dato atto che l'art. 1, comma 423, della Legge 23 dicembre 2005, n.
266 (Legge Finanziaria statale per il 2006) considera la produzione,
da parte delle aziende agricole, di energia da biomasse ottenute
dall'attivita' di conduzione, "attivita' connessa" equiparandola, a
tutti gli effetti, a quella di trasformazione dei prodotti agricoli
aziendali;
rilevato:
- che i consumi energetici rappresentano, in numerose aziende
agricole, una delle maggiori voci di costo;
- che il settore primario, in relazione alla presenza di una notevole
quantita' di biomasse di scarto, non strettamente utilizzabili
nell'ambito di specifici cicli   produttivi, ed alla possibilita' di
realizzare colture "dedicate" a fini energetici e' in grado di
sostenere lo sviluppo di impianti destinati alla produzione di energia
da fonti rinnovabili;
- che, inoltre, l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, in
particolare di origine agricola, puo' fornire un concreto contributo
alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra;
- che, pertanto, la realizzazione di nuovi impianti per la produzione
di bioenergie, sulla base delle esperienze maturate, puo'
rappresentare, oltre che un fattore importante di riduzione delle
emissioni di gas, un importante contributo al miglioramento del
bilancio energetico delle aziende agricole e quindi un fattore di
competitivita' per le aziende medesime;
atteso che le risorse destinabili al finanziamento dei predetti
interventi sono attualmente limitate all'importo di Euro 1.500.000,00
stanziati con la L.R. 28 luglio 2006, n. 14 di approvazione
dell'assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 2006 sul
Capitolo 20057 "Contributi in conto capitale finalizzati
all'attuazione di investimenti per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari (DLgs 30 aprile 1998, n. 173 e art. 3 e 7, L.R. 28
dicembre 1999, n. 39) - Mezzi statali", compreso nell'Unita'
previsionale di base 1.3.1.3.6471 "Interventi a sostegno delle aziende
agricole - Mezzi statali";
dato atto della complessita' delle problematiche da affrontare e della
pluralita' di soluzioni proponibili, anche di carattere innovativo,
che possono comportare consistenti oneri di progettazione;
considerato pertanto necessario - a fronte della predetta
disponibilita' ed al fine di non ingenerare aspettative che non
potrebbero trovare soddisfazione - circoscrivere l'intervento a
specifiche azioni e precisamente:
- promuovere in via prioritaria la realizzazione di impianti  per la
produzione di energia termica ed elettrica, alimentati prevalentemente
con biomasse di origine vegetale, derivanti dall'attivita' di
coltivazione, in grado al contempo di ridurre le emissioni in
atmosfera di gas ad effetto serra;
- finalizzare gli interventi alle aziende agricole che utilizzano, per
la produzione di energie rinnovabili, le loro produzioni, anche al
fine di promuovere catene di approvvigionamento strettamente legate ai
singoli territori e nel rispetto delle norme che assimilano tale
attivita' a quella agricola;
ritenuto a tal fine di attivare - ai sensi degli art. 1, commi 3 e 4,
del DLgs 173/98 e dell'art. 3 della L.R. 39/99 - uno specifico avviso
pubblico per la presentazione, istruttoria, selezione e finanziamento
di domande di aiuto su investimenti finalizzati alla realizzazione di
impianti per la produzione di energia da biomasse prodotte in aziende
agricole, rivolto alle imprese agricole di produzione, singole e
associate;
considerata, infine, l'opportunita' - in ragione del carattere
dimostrativo dell'intervento e dell'interesse dell'Amministrazione a
verificare la validita' e l'efficacia tecnico-economica delle
soluzioni tecniche adottate nella realizzazione degli interventi - di
prevedere fra le condizioni di ammissibilita' anche l'impegno a
garantire tale verifica sia in corso d'opera che per un periodo di
cinque anni dalla data di completamento dei lavori, mettendo
l'impianto realizzato a disposizione della Regione o di altro soggetto
dalla stessa incaricato per:
- monitoraggi, studi e ricerche finalizzate alla verifica delle
tecnologie e dei processi;
- attivita' dimostrative, divulgative, didattico-formative e
seminariali;
richiamato l'art. 2 - lettera l) - della L.R. 30 maggio 1997, n. 15,
concernente norme per l'esercizio delle funzioni regionali in materia
di agricoltura;
vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna",
ed in particolare l'art. 37, comma 4;
richiamata la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003 recante
"Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le
strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali" e successive
modifiche;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Agricoltura, dr. Dario Manghi, ai sensi del
sopracitato art. 37, comma 4, della L.R. 43/01 e della predetta
deliberazione 447/03;
su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di richiamare integralmente le considerazioni formulate in premessa
che costituiscono pertanto parte integrante del presente dispositivo;
2) di attivare - ai sensi degli art. 1, commi 3 e 4 del DLgs 173/98 e
dell'art. 3 della L.R. 39/99 - nella formulazione di cui all'Allegato
A al presente atto, del quale e' parte integrante e sostanziale, uno
specifico avviso pubblico per la presentazione, istruttoria, selezione
e finanziamento di domande di aiuto a favore di investimenti
finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di
energia alimentati con matrici organiche, di origine prioritariamente
vegetale, derivanti dall'attivita' di coltivazione svolta dalle
aziende agricole singole e associate;
3) di dare atto che le risorse necessarie per l'attuazione di quanto
previsto al punto 2) - pari a Euro 1.500.000,00 - risultano allocate
sul Capitolo 20057 "Contributi in conto capitale finalizzati
all'attuazione di investimenti per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari (DLgs 30 aprile 1998, n. 173 e art. 3 e 7, L.R. 28
dicembre 1999, n. 39) - Mezzi statali", compreso nell'Unita'
previsionale di base 1.3.1.3.6471 "Interventi a sostegno delle aziende
agricole - Mezzi statali" del Bilancio per l'esercizio finanziario
2006 come risulta dalla L.R. n. 14 del 28 luglio 2006 di approvazione
dell'assestamento al bilancio medesimo;
4) di disporre la pubblicazione in forma integrale della presente
deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A
Avviso pubblico per la presentazione di domande per la concessione di
aiuti a favore di investimenti finalizzati alla realizzazione di
impianti per la produzione di energia da biomasse di origine agricola
Riferimenti normativi
- DLgs 30 aprile 1998, n. 173, art. 1 "Disposizioni in materia di
risparmio energetico e di contenimento dei costi", commi 3 e 4.
- L.R. 28 dicembre 1999, n. 39 "Interventi per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari" - Aiuto di Stato 600/99 approvato dalla Commissione
Europea con nota SG (2000) D/102305 del 13 marzo 2000.
- Misura 1.a "Investimenti nelle aziende agricole" compresa nel Piano
regionale di Sviluppo rurale 2000-2006 - approvato con decisione della
Commissione Europea C(2000) 2153 del 20 luglio 2000 e posto in
attuazione con L.R. 30 gennaio 2001, n. 2.
Dotazione finanziaria
Per il finanziamento delle domande pervenute in esito al presente
avviso e' prevista una dotazione finanziaria complessiva di Euro
1.500.000,00 allocata sul Capitolo 20057 "Contributi in conto capitale
finalizzati all'attuazione di investimenti per lo sviluppo dei sistemi
agroalimentari (DLgs 30 aprile 1998, n. 173 e art. 3 e 7, L.R. 28
dicembre 1999, n. 39) - Mezzi statali", compreso nell'Unita'
previsionale di base 1.3.1.3.6471 "Interventi a sostegno delle aziende
agricole - Mezzi statali" del Bilancio di assestamento per l'esercizio
finanziario 2006 approvato con L.R. 28 luglio 2006, n. 14.
Oggetto dell'intervento
Il presente avviso prevede la concessione di incentivi, sotto forma di
contributi in conto capitale, a fronte della realizzazione di impianti
- ubicati sul territorio della regione Emilia-Romagna - finalizzati
alla produzione di energia (elettrica e/o termica) da biomasse di
origine agricola e di potenza elettrica nominale installata inferiore
a 1,5 MW.
1. Beneficiari
Imprenditori agricoli, singoli ed associati, di cui all'articolo 2135
del Codice civile - cosi' come modificato dall'articolo 1, comma 1,
del DLgs 8 maggio 2001, n. 228 - in possesso di partita IVA agricola o
combinata e che sostengano l'onere degli investimenti.
Ai fini del presente provvedimento con il termine "imprenditore
agricolo associato" si intendono:
- le Cooperative di conduzione terreni;
- l'Associazione Temporanea di Imprese fra aziende agricole di
produzione;
- i Consorzi fra imprese agricole di produzione aventi come scopo la
realizzazione di impianti per la produzione di energia come
precedentemente definiti.
Le aziende agricole, al momento della domanda, devono essere iscritte
all'anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna ed
avere il fascicolo aziendale validato.
2. Voci di spesa ammesse ed azioni previste
I progetti proposti dovranno riguardare investimenti per la
realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica e/o
termica alimentati da matrici organiche vegetali, derivanti
dall'attivita' di coltivazione svolta nelle aziende agricole singole o
associate beneficiarie del presente intervento.
Nel caso di impianti finalizzati alla produzione di biogas e' ammesso
l'utilizzo di effluenti zootecnici derivanti dall'attivita' di
allevamento svolta nell'azienda/e agricole singole o associate
beneficiarie del presente intervento in percentuale inferiore al 30%,
calcolato sul totale delle matrici organiche utilizzate. Tale utilizzo
deve peraltro essere tecnicamente giustificato da un oggettivo
miglioramento del processo di digestione anaerobica.
Le spese ammissibili a finanziamento comprendono:
- acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, programmi
informatici e relative opere murarie connesse all'installazione di
detti impianti compreso le opere necessarie alla consegna dell'energia
prodotta al soggetto acquirente ed alla gestione dei residui dei
processi;
- spese generali, come onorari di professionisti e consulenti, studi
di fattibilita', connesse al progetto presentato fino ad un massimo
del 12% delle precedenti voci.
Le singole iniziative dovranno inoltre essere motivate da
miglioramenti di ordine ambientale, connessi alla riduzione di
emissioni di gas ad effetto serra prodotti dall'utilizzo di
combustibili fossili, e di ordine economico, legati al contenimento
strutturale dei costi di produzione ed energetici.
3. Limiti e divieti
Non saranno ritenuti ammissibili progetti relativi ad impianti che
comportano un rapporto fra azoto totale prodotto nell'ambito
dell'eventuale processo di digestione anaerobica (fanghi) e SAU
utilizzabile, superiore ai 170 kg di azoto per ettaro, o per i quali
non sia stato predisposto un idoneo piano di smaltimento che preveda
la delocalizzazione di tale elemento (fanghi) nel rispetto dei
suddetti limiti.
I progetti proposti all'interno della zona di produzione del formaggio
Parmigiano Reggiano, che prevedano l'utilizzazione di insilati,
dovranno contenere una approfondita relazione che dimostri la
compatibilita' dell'intervento con il Regolamento per l'alimentazione
delle bovine del Consorzio del Formaggio "Parmigiano Reggiano".
4. Intensita' dell'aiuto
L'aiuto finanziario sara' concesso sotto forma di contributi in conto
capitale nella misura massima del 35% della spesa ritenuta
ammissibile. Detta intensita' e' elevata al 40% per investimenti
ricadenti in area svantaggiata ai sensi della Direttiva CEE 268/75.
5. Importi minimi e massimi
L'importo massimo di spesa ammissibile e' fissato in Euro 500.000 per
le aziende agricole singole ed in Euro 1.500.000 per le aziende
agricole associate come precedentemente individuate.
E' data facolta' di presentare progetti di dimensioni superiori fermo
restando che il contributo verra' calcolato nel rispetto dei suddetti
limiti.
Non saranno considerati ammissibili a finanziamento progetti il cui
importo totale risulti, in relazione agli esiti dell'istruttoria
tecnica, inferiore ai valori minimi sopraindicati.
6. Condizioni di ammissibilita'
Ai fini dell'accesso al sostegno previsto i soggetti gia' definiti al
punto 1. dovranno soddisfare le seguenti condizioni:
a) dimostrare di essere in regola con le normative vigenti in materia
ambientale con particolare riferimento alla tutela della qualita'
dell'aria e delle acque;
b) proporre investimenti conformi a quanto indicato nel presente
avviso;
c) dimostrare la fattibilita' dell'intervento sotto l'aspetto tecnico
e la convenienza economica sotto l'aspetto energetico, con particolare
riferimento alla tipologia delle matrici utilizzate ed alle modalita'
di approvvigionamento e stoccaggio;
d) dimostrare, nel caso di utilizzo di insilati in zona di produzione
del formaggio Parmigiano Reggiano, la compatibilita' dell'intervento
con il Regolamento per l'alimentazione delle bovine del Consorzio del
Formaggio "Parmigiano Reggiano";
e) dimostrare il raggiungimento di un miglioramento ambientale in
termini di riduzione dell'emissione di gas ad effetto serra;
f) dimostrare la fattibilita' dell'intervento sotto l'aspetto
finanziario;
g) impegnarsi a garantire la verifica - in corso d'opera  e per almeno
5 anni dalla data del completamento dei lavori previsti -
dell'efficacia dell'intervento realizzato.
Il possesso dei predetti requisiti dovra' essere comprovato con
riferimento a ciascuno di essi attraverso:
- per quanto riguarda la lettera a):
dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta' a firma del legale
rappresentante attestante il rispetto della vigente normativa in
materia ambientale e benessere degli animali;
- per quanto riguarda le lettere b), c), d) ed e):
specifica relazione di progetto e relativi allegati tecnici. La
relazione deve in particolare:
- individuare l'area di approvvigionamento della biomassa attraverso
apposito piano colturale e logistico;
- descrivere dettagliatamente e con adeguati indicatori la tecnologia
utilizzata;
- quantificare il bilancio energetico dell'intervento a partire dalla
fase di coltivazione fino alla consegna dell'energia prodotta;
- per quanto riguarda la lettera f):
dichiarazione del legale rappresentante attestante le modalita' di
reperimento dei fondi a copertura della quota di investimento a carico
dell'impresa richiedente, supportata da specifiche dichiarazioni di
intenti rilasciate da istituti di credito, nel caso sia previsto il
ricorso a mutui e/o prestiti;
- per quanto riguarda la lettera g):
delibera del Consiglio di amministrazione riguardante l'impegno a
mettere a disposizione della Regione Emilia-Romagna o di qualsiasi
soggetto incaricato dalla Regione medesima - in corso d'opera e per
almeno cinque anni dall'ultimazione dei lavori - l'impianto oggetto di
aiuto per:
- monitoraggi, studi e ricerche finalizzate alla verifica delle
tecnologie e dei processi;
- attivita' dimostrative, divulgative, didattico-formative e
seminariali.
Nel caso di imprese la cui forma giuridica non preveda la presenza di
tale organo i suddetti impegni dovranno essere sottoscritti dal legale
rappresentante.
7. Criteri di priorita'
I progetti conformi alle tipologie di intervento precedentemente
descritte, presentati da imprese che soddisfano i requisiti di cui al
punto 6. del presente avviso, verranno inizialmente ordinati
utilizzando le seguenti priorita':
a) capacita' di aggregazione e partecipazione degli imprenditori
agricoli nella costruzione della filiera agroenergetica fino alla
collocazione sul mercato di energia elettrica e/o calore;
b) innovativita' delle proposte progettuali sia dal punto di vista
tecnico-economico che organizzativo;
c) trasferibilita' delle proposte progettuali sia dal punto di vista
tecnico-economico che organizzativo;
d) progetti ubicati in aree oggetto di significative riconversioni
colturali.
A parita' di punteggio, il successivo ordinamento sara' basato sui
seguenti criteri utilizzati in modo decrescente:
- distanza delle aree di produzione dall'impianto;
- progetti proposti da aziende agricole associate cosi' come
identificate al precedente punto 1.;
- progetti proposti da aziende agricole singole;
- progetti con il maggiore importo di spesa ammissibile.
8. Responsabile del procedimento amministrativo
Dr. Gianna Claudia Orlandini, Direzione generale Agricoltura, Regione
Emilia-Romagna, Viale Silvani n. 6, 40122 Bologna.
9. Modalita' di presentazione della domanda
Le domande di contributo e la relativa documentazione richiesta
dovranno essere presentate direttamente, o inviate con raccomandata
con avviso di ricevimento, alla Direzione generale Agricoltura della
Regione Emilia-Romagna - Servizio Aiuti alle Imprese - Viale Silvani
n. 6 - 40122 Bologna, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del
presente avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna.
Le istanze presentate a mano devono pervenire al Servizio Aiuti alle
Imprese entro e non oltre le ore 12 del giorno di scadenza. Per le
domande inviate a mezzo posta fara' fede la data d'invio desumibile
dal timbro postale.
Le domande presentate oltre il termine stabilito saranno escluse ai
fini del finanziamento in oggetto.
Le domande devono essere redatte in carta semplice secondo lo schema
allegato al presente avviso (Allegato 1) e dovranno essere corredate
dalla seguente documentazione in unica copia:
a) relazione di progetto redatta sviluppando lo schema di cui
all'Allegato 2;
b) delibera del Consiglio di amministrazione riguardante:
- l'impegno a mettere a disposizione della Regione Emilia-Romagna o di
qualsiasi soggetto incaricato dalla Regione medesima - in corso
d'opera e per almeno cinque anni dall'ultimazione dei lavori -
l'impianto oggetto di aiuto per:
- monitoraggi, studi e ricerche finalizzate alla verifica delle
tecnologie e dei processi;
- attivita' dimostrative, divulgative, didattico-formative e
seminariali;
- l'assunzione in modo pieno e incondizionato, in caso di
finanziamento, dell'impegno a non distogliere dalla prevista
destinazione per almeno 10 anni gli immobili e gli impianti fissi e
per almeno 5 anni i macchinari e le attrezzature mobili ammessi a
contributo. Il vincolo decorre dalla data di acquisizione dei beni
idoneamente documentata, cosi' come stabilito dall'art. 19 della L.R.
30 maggio 1997, n. 15.
Nel caso di imprese la cui forma giuridica non preveda la presenza di
tale organo i suddetti impegni dovranno essere sottoscritti dal legale
rappresentante;
c) bilancio relativo all'ultimo esercizio sociale, completo delle
relazioni di corredo. Per le imprese individuali e le societa' di
persone e' necessario allegare anche copia della denuncia dei redditi.
Nel caso di imprese di recente costituzione che non dispongano ancora
di bilancio approvato, dichiarazione sostitutiva dell'atto di
notorieta' a firma del legale rappresentante attestante tale
condizione;
d) certificato rilasciato dalla Camera di Commercio Industria
Artigianato ed Agricoltura competente, attestante che a carico
dell'impresa non risulta pervenuta dichiarazione di fallimento,
liquidazione amministrativa coatta, ammissione in concordato o
amministrazione controllata;
e) per i soggetti organizzati in forma societaria o consortile: atto
costitutivo e statuto.
Per le Associazioni Temporanee di Impresa: atto notarile di
costituzione dal quale risultino i termini di partecipazione alla
realizzazione del progetto di ciascuna impresa aderente;
f) dichiarazione del legale rappresentante attestante le modalita' di
reperimento dei fondi a copertura della quota di investimento a carico
dell'impresa richiedente, supportata da specifiche dichiarazioni di
intenti rilasciate da istituti di credito nel caso sia previsto il
ricorso a mutui o prestiti;
g) documentazione comprovante il titolo di possesso dell'area su cui
insiste l'investimento;
h) progetto definitivo composto di: relazione tecnica descrittiva
dell'investimento che si intende realizzare, computo metrico
estimativo analitico, disegni, lay-out e preventivi.
Tale progetto, dovra' essere elaborato secondo le indicazioni che
seguono:
- per le spese relative alle sistemazioni esterne ed alle opere edili
e affini propriamente dette (entrambe a misura), si dovra' applicare
il prezzario regionale per opere ed interventi in agricoltura -
edizione 2002 - approvato dalla Giunta regionale con propria
deliberazione n. 37 del 20 gennaio 2003 e consultabile sul sito -
www.regione.emilia-romagna.it; per le voci non contemplate dovra'
essere fornita una specifica analisi del prezzo applicato;
- tavole progettuali quotate riportanti le opere edili e gli impianti,
rispondenti alla documentazione da fornire o gia' fornita al Comune
competente per ottenere il rilascio dei necessari permessi
urbanistici;
- opere a preventivo (opere edili ed affini complementari, strutture
prefabbricate, impianti idrico-sanitario, elettrico, macchinari,
attrezzature ed impianti specifici): il calcolo della spesa dovra'
essere fatto sulla base d'offerta contenuta nei preventivi di almeno
tre ditte. Occorre inoltre predisporre apposito prospetto di
raffronto, con l'indicazione del preventivo scelto e della motivazione
della scelta, firmato dal legale rappresentante ed asseverato da
professionista/i di provata esperienza (Allegato 3);
- permesso di costruire o documento rilasciato dal Comune comprovante
l'edificabilita' dei mappali su cui insistera' l'investimento;
i) dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta' a firma del
legale rappresentante relativa al rispetto delle normative di cui
all'Allegato 4 al presente avviso con esplicita indicazione delle
eventuali esclusioni o deroghe, anche con riferimento alle aziende
agricole associate.
Nel caso in cui uno o piu' documenti richiesti siano gia' in possesso
della Direzione generale Agricoltura, il richiedente potra' ometterne
la presentazione allegando in sostituzione una dichiarazione, a firma
del legale rappresentante, in cui e' fatto specifico riferimento
alla/e domanda/e cui detti documenti risultano allegati.
E' inoltre facolta' del richiedente di avvalersi di quanto previsto
dal DPR 28 dicembre 2000, n. 445 recante "Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamenti in materia di documentazione
amministrativa".
L'Amministrazione si riserva la facolta' di richiedere formalmente
eventuale documentazione necessaria ai fini della verifica
dell'ammissibilita' delle istanze, nonche' dell'istruttoria di merito.
In tale ipotesi le  integrazioni dovranno essere prodotte entro venti
giorni, calcolati dalla data di ricevimento della formale richiesta,
pena la decadenza dalla possibilita' di accedere agli aiuti oggetto
del presente avviso.
10. Modalita' e tempi dell'istruttoria
Entro centottanta giorni calcolati dal giorno successivo alla scadenza
del termine per la presentazione delle domande, i progetti pervenuti
saranno istruiti ed esaminati da un apposito Gruppo di Valutazione,
nominato con atto formale del Direttore generale Agricoltura.
Il Gruppo di Valutazione provvedera', in base ai criteri di selezione
precedentemente esposti, a stilare l'elenco dei progetti ammissibili
ed a definire le eventuali esclusioni.
Entro il 30 luglio 2007 il Dirigente competente provvedera'
all'approvazione della graduatoria dei progetti ammessi, alla
definizione del relativo importo massimo di spesa ammissibile, nonche'
dell'ammontare massimo del contributo concedibile.
Nel medesimo atto saranno indicati i progetti esclusi con relativa
motivazione.
11. Modalita' di concessione ed erogazione del contributo pubblico
I soggetti i cui progetti risultino posizionati utilmente ai fini
dell'accesso agli aiuti verranno invitati ad integrare la domanda
producendo:
1) permesso di costruire (se non presentato all'atto della domanda);
2) certificato rilasciato dalla Camera di Commercio Industria
Artigianato ed Agricoltura competente, attestante che a carico
dell'impresa non risulta pervenuta dichiarazione di fallimento,
liquidazione amministrativa coatta, ammissione in concordato,
amministrazione controllata. Tale certificato deve essere emesso dalla
C.C.I.A.A. utilizzando il sistema informativo della Prefettura di Roma
(dicitura antimafia);
3) ulteriore documentazione ritenuta necessaria ai fini del
provvedimento concessorio.
La documentazione sopra indicata dovra' essere trasmessa entro
sessanta giorni calcolati dalla data di ricevimento della formale
richiesta. Il mancato rispetto del suddetto termine comporta la
decadenza dalla possibilita' di accedere ai benefici previsti.
Gli elaborati progettuali saranno istruiti dal Servizio Aiuti alle
Imprese che potra' avvalersi della collaborazione del Servizio
Sviluppo del Sistema Agroalimentare.
Successivamente il Dirigente competente provvedera', con propri atti
formali, all'approvazione in via definitiva della spesa ammessa, alla
concessione dei contributi spettanti ai singoli soggetti, alla
fissazione delle prescrizioni tecniche relative alla regolare
esecuzione del progetto.
L'erogazione degli aiuti potra' avvenire, successivamente all'adozione
dell'atto formale di concessione e d'assunzione del relativo impegno
di spesa, secondo le seguenti modalita':
- acconto, fino ad un massimo del 50% dell'importo totale del
contributo concesso, ad avvenuto inizio dei lavori su richiesta del
soggetto beneficiario, e previa presentazione di fidejussione bancaria
o assicurativa per l'importo corrispondente all'acconto da liquidare;
- saldo, pari alla residua percentuale di contributo ovvero minor
somma, ad avvenuto accertamento dell'esecuzione delle opere e previa
approvazione della documentazione tecnica, amministrativa e contabile
inerente i lavori realizzati.
12. Tempi di realizzazione dei progetti
I lavori relativi all'investimento approvato dovranno essere ultimati
entro 12 mesi dalla data di notifica dell'atto dirigenziale di
concessione del contributo. La Regione nel rispetto delle disposizioni
in cui si articola l'organizzazione sull'esercizio delle competenze
amministrative, potra' concedere proroghe ai termini prefissati nel
rispetto di quanto stabilito dall'articolo 18, comma 2, della L.R.
15/97.
Il mancato rispetto dei termini stabiliti comporta la decadenza del
beneficio economico e la revoca dei contributi concessi anche se in
parte gia' erogati.
13. Varianti
Le imprese beneficiarie devono preventivamente richiedere alla Regione
l'autorizzazione ad apportare modifiche ai progetti presentati, pena
la decadenza dagli aiuti previsti.
A tale riguardo si specifica che sono considerate varianti al
progetto:
- cambiamento di beneficiario o modifica di ragione sociale;
- cambio di sede dell'investimento;
- modifiche tecniche sostanziali delle opere approvate.
La Regione si riserva di autorizzare, con atto formale del Dirigente
competente, le richieste di varianti in funzione della loro
ammissibilita'.
In ogni caso la variante richiesta non potra' comportare un aumento
della spesa ammissibile e di conseguenza del contributo concesso. Cio'
premesso, non sono considerate varianti gli interventi disposti dal
direttore dei lavori relativi ad aspetti di dettaglio o soluzioni
tecniche migliorative.
14. Incompatibilita' e vincoli
Non potranno accedere a beneficio i progetti proposti da soggetti che
risultino esclusi da agevolazioni in materia d'agricoltura ai sensi
dell'articolo 18, terzo comma, della L.R. 15/97.
I beni acquistati e le opere realizzate nell'ambito dei progetti
ammessi a finanziamento sono soggetti a vincolo di destinazione di
durata decennale per i beni immobili e quinquennale per ogni altro
bene. Detto vincolo decorre dalla data di acquisizione del bene
idoneamente documentata.
I soggetti beneficiari hanno l'obbligo di mettere a disposizione della
Regione Emilia-Romagna o di qualsiasi soggetto incaricato dalla
Regione medesima - in corso d'opera e per almeno cinque anni
dall'ultimazione dei lavori - l'impianto oggetto di aiuto per:
- monitoraggi, studi e ricerche finalizzate alla verifica delle
tecnologie e dei processi;
- attivita' dimostrative, divulgative, didattico-formative e
seminariali.
15. Revoche e sanzioni
I benefici economici concessi, anche se gia' erogati, sono revocati
qualora il soggetto beneficiario:
- non realizzi l'intervento entro i termini stabiliti;
- realizzi opere difformi da quelle autorizzate;
- non ottemperi a specifiche prescrizioni previste nei singoli atti di
concessione;
- non raggiunga gli obiettivi in relazione ai quali i contributi sono
stati concessi;
- non rispetti gli obblighi ed i vincoli di cui al precedente punto
14. fatto salvo quanto previsto dall'articolo 19, comma 2 della L.R.
15/97;
- fornisca indicazioni non veritiere tali da indurre l'Amministrazione
in grave errore.
In caso di decadenza dal beneficio economico e relativa revoca del
contributo si procede, ai sensi dell'art. 18, comma 3 della L.R.
15/97:
- al recupero delle somme percepite indebitamente, con interesse
calcolato al tasso legale, maggiorato di quattro punti a titolo di
sanzione amministrativa;
- all'esclusione fino ad anni cinque da ogni agevolazione in materia
di agricoltura nonche' alla segnalazione, se del caso, all'Autorita'
giudiziaria per eventuali provvedimenti di carattere penale.
Nell'atto formale di decadenza dal beneficio economico e relativa
revoca verra' fissata l'eventuale rateazione delle somme da restituire
e la durata dell'esclusione dalle agevolazioni.
L'eventuale rinuncia alla realizzazione delle opere inoltrata
successivamente al termine stabilito per la fine dei lavori e'
equiparata al mancato rispetto dei termini di realizzazione fissati,
di cui all'art. 18, lettera a) della L.R. 15/97, e comporta, oltre
alla decadenza dal beneficio economico, alla revoca del contributo ed
all'eventuale recupero di somme percepite a titolo di acconto,
l'applicazione delle sanzioni precedentemente indicate.
16. Controlli
Successivamente alla data di esecutivita' del provvedimento di
liquidazione del saldo del contributo, la Direzione generale
Agricoltura effettuera' controlli su tutti i soggetti beneficiari, in
merito al mantenimento dei vincoli e degli obblighi di cui al
precedente punto 14., nonche' a specifici impegni assunti in sede di
concessione del contributo.
17. Disposizioni finali
L'Amministrazione regionale si riserva di effettuare in qualsiasi
momento accertamenti per la verifica del rispetto delle procedure e
dei tempi di realizzazione dei progetti.
Per quanto non riportato nel presente atto si rimanda alla normativa
comunitaria, statale e regionale in vigore.
(segue allegato fotografato)

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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