REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 12 dicembre 2005, n. 2119

Parere sulla valutazione di impatto ambientale ed intesa ai fini della localizzazione del progetto ferro-stradale denominato "Nodo di Casalecchio" - Comune di Casalecchio di Reno - provincia di Bologna. (Legge 443/01; DLgs 190/02 "Legge Obiettivo")

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di esprimere, ai sensi dell'art. 3 del DLgs 190/02, valutazione
positiva ai fini della localizzazione del progetto ferro-stradale
denominato "Nodo di Casalecchio" - comune di Casalecchio di Reno -
provincia di Bologna, presentato da ANAS SpA cosi' come definito nella
ipotesi d tracciato indicata come "soluzione B";
b) di esprimere, ai sensi dell'art. 3 del DLgs 20 agosto 2002, n. 190,
il parere che il progetto preliminare relativo del progetto
ferro-stradale denominato "Nodo di Casalecchio" - comune di
Casalecchio di Reno - provincia di Bologna, presentato da ANAS SpA
cosi' come definito nella ipotesi d tracciato indicata come "soluzione
B", sia ambientalmente compatibile a condizione che vengano
ottemperate le prescrizioni, per quanto relativo agli aspetti
ambientali ed alle opere di mitigazione e compensazione degli impatti,
citate al punto 10 della parte narrativa e di seguito riportate;
1. la realizzazione della Nuova Porrettana incidera' sulla
ridistribuzione dei flussi veicolari sull'intera rete stradale del
Comune di Casalecchio, dovuta principalmente alla sottrazione della
quota di traffico di attraversamento che oggi interessa l'area urbana,
pertanto, relativamente al tracciato della Porrettana storica si
dovra' osservare la direttiva del PTCP (art. 12.10, comma 4) relativa
alla contemporaneita' della rifunzionalizzazione del tracciato
esistente per cui si richiede di attivare, in fase di Progetto
definitivo, un coordinamento tecnico al fine di individuare gli
interventi di riorganizzazione funzionale e fisica della vecchia sede
stradale della Porrettana, e relativi finanziamenti;
2. si prescrive che, in attuazione dell'art. 12.11, comma 5, delle
Norme del PTCP, debba essere realizzata una fascia di ambientazione
pari a m. 30 per lato; verificato che il progetto preliminare
presentato prevede una fascia di rispetto stradale pari a 50 m. per
lato nei tratti extraurbani, e che, nel tratto Faianello, tale fascia
e' destinata all'inserimento paesaggistico dell'opera, si prescrive
che il progetto di inserimento paesaggistico sia sviluppato anche nel
tratto Sud, in prossimita' all'area di servizio del Cantagallo;
3. in merito allo studio trasportistico ed alla modellizzazione del
funzionamento della "Nuova Porrettana" si evidenzia che i dati
utilizzati fanno riferimento al Piano Generale del Traffico Urbano
(PGTU) del Comune di Casalecchio del 1997; in relazione alle
trasformazioni in atto relativamente sia allo sviluppo del Comune di
Casalecchio, sia all'attuazione del Progetto Variante di Valico nel
tratto fra Sasso Marconi e Casalecchio di Reno, si evidenzia la
necessita' di procedere all'aggiornamento dello studio trasportistico;
a tal fine si prescrive di effettuare l'aggiornamento dello studio
trasportistico che contenga i seguenti elementi:
- ricostruzione della matrice O/D, distinta in veicoli leggeri e
pesanti, relativa allo scenario attuale e futuro al 2020;
- ricostruzione del grafo stradale attuale e futuro, inserendo anche
il tracciato autostradale dell'A1;
- valutazioni degli scenari simulati attraverso i seguenti indicatori
trasportistici: livello di congestione per tipologia di strada;
veicoli equivalenti*Km; veicoli equivalenti*h (assumendo in entrambi
gli indicatori coefficiente di equivalenza dei veicoli pesanti pari a
2,5); sviluppo chilometrico direzione della rete e capacita' cumulata,
entrambi distinti per tipologia di strada;
- valutazioni degli scenari simulati attraverso rappresentazioni
grafiche che evidenzino l'entita' dei flussi sulla rete distinti in
veicoli leggeri e pesanti, le condizioni di deflusso e le variazioni
di flusso degli scenari futuri o di progetto rispetto allo scenario
attuale;
4. si prescrive di analizzare in sede di progettazione definitiva per
la fase definitiva, vista l'elevata lunghezza dei tratti in galleria
e/o in trincea, le interferenze dell'intero corpo interrato (comprese
le strutture di fondazione) con le falde acquifere rilevate e di
progettare adeguati sistemi di bypass delle stesse, tenendo conto
delle direzioni di deflusso della falda connessa al fiume, valutando
le eventuali modifiche alle funzioni di drenaggio e/o la ricarica tra
falda e fiume;
5. si prescrive in attuazione del PTCP, art. 4.2 "Alvei attivi", di
non creare deviazioni artificiali garantendo il regime di officiosita'
idraulica del Rio Bolsenda e del Rio dei Gamberi, anche al fine
escludere attivita' che possano generare rischio idraulico e
inquinamento delle acque;
6. si prescrive che ogni modificazione morfologica dei suoli in queste
zone d'alveo, compresi la copertura di tratti appartenenti al reticolo
idrografico minore, minuto e di bonifica, non deve comunque alterare
il regime idraulico delle acque, ne' alterare eventuali elementi
naturali fisici e biologici che conferiscono tipicita' o funzionalita'
all'ecosistema fluviale; si prescrive, inoltre, che ogni modificazione
morfologica e' subordinata al parere favorevole dell'Autorita'
idraulica competente;
7. in relazione all'art. 4.5 del PTCP, il progetto proposto ricade,
nella zona prossima all'area Cantagallo, in zona ad alta probabilita'
di inondazione; le disposizioni normative collegate fanno salvo quanto
richiesto negli articoli 4.3 e 4.4, aggiungendo per le nuove
infrastrutture una prescrizione collegata alla necessita' di non
incrementare, con la nuova opera, il rischio idraulico, garantendo
inoltre coerenza con la pianificazione degli interventi di emergenza e
di protezione civile; si richiede che in fase di progettazione
definitiva venga posta particolare attenzione a tali aspetti;
8. si prescrive, di perseguire l'indirizzo contenuto nell'art. 13.8
del PTCP "Requisiti degli insediamenti in materia di qualita'
dell'aria", in base al quale: fino all'approvazione del Piano di
Gestione della Qualita' dell'aria, la pianificazione e la
progettazione di infrastrutture stradali, nell'individuazione del
tracciato con il minor impatto ambientale, tra le possibili
alternative di localizzazione, dovra' perseguire, tra gli altri,
l'obiettivo di minimizzare il numero di edifici residenziali, sanitari
o scolastici, a distanze (calcolate su proiezione orizzontale)
inferiori a m. 50 dal confine stradale delle strade extraurbane,
classificate come rete di base di interesse regionale;
9. si evidenzia, che gli interventi che riguardano la Via Ronzani
ricadono, in un'area inondabile con tempi di ritorno 200 anni, la
progettazione definitiva dovra' tenere conto della protezione dal
rischio idraulico ed della compatibilita' con gli interventi di messa
in sicurezza idraulica dell'area latistante di prevista nuova
edificazione in compatibilita' con la pianificazione di bacino;
10. si prescrive la messa in sicurezza del ponte ferroviario sul Rio
dei Gamberi;
11. si chiede di valutare in sede di progettazione definitiva, gli
effetti dell'intervento sia durante la fase di realizzazione, in cui
si prevede l'aggottamento di tali acque, stimando i volumi e
individuando il recettore finale, sia durante la fase di esercizio in
cui si potrebbe verificare l'effetto diga con l'ulteriore innalzamento
della falda superficiale a monte dell'intervento, parallelamente alla
strada stessa;
12. si ricorda che lo scarico di tali acque pompate in fase di
cantiere deve essere autorizzato dalla Provincia di Bologna, ai sensi
dell'art. 111 della L.R. 3/99, previa verifica di compatibilita';
13. in fase di progettazione definitiva andranno previste soluzioni
progettuali di impianti di convogliamento e filtrazione di polveri; e'
noto infatti che in galleria per le polveri, oltre alla componente
primaria corrispondente alle emissioni veicolare dirette, incide
profondamente il contributo del risollevamento meccanico dovuto allo
scorrimento veicolare; in tale ambiente ad elevato accumulo occorrera'
analizzare le soluzioni di filtrazione posizionando adeguatamente gli
sbocchi dei relativi canali;
14. per il tracciato stradale si prescrive, in fase di elaborazione
del progetto definitivo, di concordare con la Provincia di Bologna, il
Comune di Casalecchio di Reno e la Regione Emilia-Romagna l'ipotesi di
variazione altimetrica del tracciato denominato nella documentazione
integrativa "soluzione B" che preveda:
- il superamento della ferrovia Bologna - Pistoia da parte del
tracciato della Nuova Porrettana, attraverso una galleria artificiale
dalla progressiva 1+64,72 alla progressiva 1+ 340, per circa 280 mt.;
- lo svincolo in localita' Faianello con la viabilita' locale
conformato a livello superiore rispetto al piano della Nuova
Porrettana situato a quota 66 mt slm;
- le rampe di collegamento con Via Zannoni realizzate in rilevato e la
connessione con Via Ronzani realizzata tramite sottopasso presso
quello esistente al Km. 2+190;
- relativamente alla viabilita' esistente, ripristino della
connessione con Via Ronzani, mediante una rotonda di raccordo anche
con Via dei Martiri e Via Marconi;
15. si prescrive che la galleria principale della Nuova Porrettana sia
almeno di 990 mt dal Km 0+520 (Rotonda Biagi al Km 1+ 510), come
previsto nella documentazione integrativa;
16. nel caso in cui all'interno della galleria si riuscisse a trovare
lo spazio per due piazzole di sosta dell'estensione di 3m x 45m
andrebbe valutata la possibilita' di allungare la galleria di altri
300 metri; nel caso in cui si riuscisse a trovare lo spazio per una
sola piazzola di sosta dell'estensione di 3m x 45m andrebbe valutata
la possibilita' di allungare la galleria di 150 metri;
17. oltre al DM 5/11/2001 n. 6792, la progettazione della galleria
dovra' rispettare i criteri relativi ai requisiti minimi di sicurezza
per le gallerie della rete stradale ai sensi della Direttiva
dell'Unione Europea 2004/54/CE; tale norma si applica a tutte le
gallerie di lunghezza superiore a 500 metri siano esse in esercizio,
in costruzione o in progettazione;
18. opportunita', per motivi di sicurezza, di prevedere la
sormontabilita', ove possibile, oppure l'adeguata protezione dei
manufatti anti rumore previsti in corrispondenza delle rampe
d'accesso;
19. sui tratti stradali esterni alle gallerie, in sede di
progettazione definitiva andranno valutate soluzioni per le
pavimentazioni; recentemente vengono sperimentate per l'abbattimento
delle concentrazioni di inquinanti emessi dagli autoveicoli, che
sfruttano i processi di degradazione (principalmente di natura
ossidativa) delle principali sostanze inquinanti e microbiche ad opera
di speciali "fotocatalizzatori", tra cui il Biossido di Titanio;
20. si prescrive come gia' previsto nel SIA, in fase di monitoraggio
corso d'opera e post operam, di prevedere un punto di misura per la
verifica della concentrazione delle polveri, anche fini;
21. per il tracciato ferroviario si prescrive, in fase di elaborazione
del progetto definitivo, di concordare con la Provincia di Bologna, il
Comune di Casalecchio di Reno e la Regione Emilia-Romagna l'ipotesi di
tracciato che piu' di ogni altra consenta il raggiungimento degli
obiettivi di seguito elencati, compatibilmente con i limiti dettati
dall'interferenza tra le due infrastrutture:
- la localizzazione della nuova fermata interrata in corrispondenza
dell'attuale stazione di Casalecchio di Reno;
- mantenimento della velocita' di 100 km/h per tutto il tratto da
interrare;
- realizzazione di un unico marciapiede ad isola, parzialmente in
curva, di larghezza minima 4 metri, ed in corrispondenza delle scale
larghezza minima 7 metri;
- garantire l'accesso al binario 1^ della stazione di Casalecchio
Garibaldi in condizioni non peggiorative rispetto all'attuale (come
velocita' e lunghezza);
- lunghezza banchina non inferiore a 250 m (standard SFM);
- altezza banchina 55 cm sul piano del ferro (raggio di curvatura del
binario in banchina non inferiore a 700 metri);
- pendenza in generale non superiore al 13 per mille e, se possibile,
non superiore al 10 per mille in sfavore di avviamento da fermo;
22. si prescrive la realizzazione di tutte le opere civili predisposte
per il doppio binario fino alla progr. km 121+150; nonche' di
verificare, in sede di progettazione definitiva, con la Provincia di
Bologna e la Regione Emilia-Romagna, Agenzia Trasporti pubblici, la
possibilita' della posa del secondo binario contestualmente
all'intervento previsto;
23. considerata l'influenza della velocita' dei veicoli sulle
emissioni inquinanti (atmosferiche, rumore ecc.) e vista
l'impossibilita' di interventi efficaci per limitare l'impatto di
queste emissioni, si prescrive l'adozione di interventi di prevenzione
quali la limitazione di velocita', nell'attraversamento dell'area del
comune di Casalecchio, che e' prevalentemente urbanizzata;
24. per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di
origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della piattaforma,
ecc.) dell'infrastruttura, occorre prevedere presidi a tutela dei
corsi d'acqua e della fognatura e nello specifico prevedere, in fase
di progettazione esecutiva, saracinesche idrauliche all'immissione dei
reflui nella fognatura e all'immissione dei reflui provenienti dai
bacini di laminazione nei corsi secondari che scaricano immediatamente
nel sottostante fiume Reno;
25. la regimazione idraulica delle acque meteoriche di piattaforma
stradale dovra' essere progettata conformemente alla DGR 286/05 ed
alle linee guida in corso di emanazione;
26. si concorda con le modalita' di gestione delle prime e seconde
piogge nel tratto urbano (da Km 0+000 a Km 2+000); dalla progr. Km 2.1
alla progr. 3.9 in cui e' previsto per la regimazione idraulica, la
raccolta delle acque meteoriche ed il convogliamento a sistemi di
trattamento (sedimentatore, disoleatore e impianto di
fitodepurazione), ma si prescrive la necessita' di prevedere i
manufatti di controllo (sedimentatore/disoleatore), completati con
sistema di chiusura manuale, a monte delle vasche di fitodepurazione;
27. per tutta la lunghezza del tracciato stradale si dovra' prevedere
sistemi di contenimento e stoccaggio di inquinanti;
28. il progetto esecutivo del sistema di raccolta e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali
dovra' essere approvato dall'Amministrazione comunale di Casalecchio
di Reno;
29. la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento
(presidi idrici), cosi' come del sistema di raccolta e drenaggio,
sara' a carico ANAS SpA; il progetto definitivo dovra', quindi,
contenere il "piano di gestione, manutenzione e verifica di
funzionalita' del sistema di drenaggio, invaso e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali";
in particolare la manutenzione degli impianti dovra' essere garantita
con una cadenza minima di 4 volte all'anno;
30. per quanto attiene alle interferenze dirette tra i manufatti e le
aree appartenenti al demanio idraulico dei corsi d'acqua pubblici,
prima della esecuzione dei lavori dovranno essere ottenute le
autorizzazioni necessarie in base alle vigenti normative in materia di
polizia idraulica, previa verifica dei relativi progetti definitivi da
parte dell'Autorita' competente;
31. si ritiene necessario evitare l'utilizzo dell'area del Faianello
per l'ubicazione dei cantieri ad esclusione dello stretto necessario
per la realizzazione del sedime stradale; inoltre dovra' essere
evitato il rimodellamento con deposito dei materiali di scavo
provenienti dalla realizzazione della galleria o della trincea, in
particolare per l'area occupata dall'ex vivaio;
32. tenendo presente che la conservazione della vegetazione esistente
e' da ritenersi necessaria, vista la qualita' botanica ed ecologica
del sito; si ritiene opportuno studiare nuove soluzioni
infrastrutturali (rotatoria con minor raggio, non alterazione
dell'attuale morfologia del terreno mediante "tombamento") e di
cantiere (ubicazione del Campo Base A1, stoccaggio delle terre), per
minimizzare tali impatti:
- in relazione all'area compresa tra l'Autostrada A1 e la Nuova
Porrettana e tra il cantiere Base A1 e Rio dei Gamberi si richiede di
integrare le opere di mitigazione e ripristino afferenti ai due
progetti (Nodo Ferrostradale e Ampliamento terza corsia Autostrada A1)
in modo da armonizzare le soluzioni previste;
- l'elenco prezzi unitari non contiene le voci relative alle opere a
verde, il computo metrico estimativo non riporta i costi e le
quantita' previste per la realizzazione delle opere a verde; si
richiede di definire le opere e i costi previsti;
33. dalla verifica del Piano particellare di esproprio si rileva che
alcune aree destinate al ripristino finale (mitigazioni) non sono
individuate tra quelle da espropriare; e' pertanto necessario
riverificare il piano particellare d'esproprio integrandolo con le
aree mancanti;
34. il progetto definitivo dovra' prevedere un approfondimento sulla
vegetazione esistente nell'area mediante un censimento del verde
(individuazione planimetrica degli individui e rilievo della specie
botanica) in modo da poter rilevare le interferenze del progetto ed
elaborare un piano di cantiere sulla modalita' di gestione delle
attivita' di costruzione al fine di salvaguardare la vegetazione;
35. sulla base del censimento effettuato e delle soluzioni progettuali
scelte dovra' essere elaborata una relazione tecnica ed un progetto di
inserimento ambientale; il progetto dovra' prevedere anche per  il
tratto Sud, in prossimita' all'area di servizio del Cantagallo, la
realizzazione di una fascia di ambientazione (30 metri per lato) cosi'
come previsto dall'art. 12.11, comma 5 (I), delle Norme del PTCP;
36. per le aree permeabili intercluse dall'opera e non occupate dal
vivaio si dovra' prevedere l'impianto di nuova vegetazione per
implementare ulteriormente la fascia di ambientazione stradale;
37. per diminuire ulteriormente l'occupazione di superfici nella zona
del vivaio si ritiene necessario adottare tutte le tecniche possibili
per diminuire la superficie di occupazione dei rilevati stradali o
delle scarpate nel caso di trincee;
38. eventuali muri di sostegno e mitigazioni acustiche (barriere,
terrapieni ecc.) dovranno essere opportunamente schermati con
soluzioni paesaggistiche o architettoniche (schermatura con impianto
di vegetazione arborea ed arbustiva, utilizzo di rampicanti, ecc.);
39. in generale si dovranno utilizzare specie autoctone e/o
naturalizzate, che garantiscono un  maggior successo d'impianto
(facilita' all'attecchimento, adattamento pedo-climatico, buona resa
nello sviluppo, minori costi di manutenzione);
40. latifoglie non autoctone possono essere tollerate in misura minore
e limitatamente agli ambiti fortemente urbanizzati in cui sono
necessari interventi con finalita' estetiche; stessa logica deve
essere seguita per le specie arbustive non autoctone;
41. assolutamente da evitare sono le specie riconosciute come
invadenti (Robinia, Ailanto, Amorpha, etc.);
42. la tipologia di impianto e gli standard vivaistici da utilizzare
nella progettazione esecutiva, dovranno favorire un rapido sviluppo
della vegetazione, utilizzando piante a pronto effetto e sedime
forestale in funzione degli obbiettivi che si vorranno perseguire:
verde d'arredo, verde schermante, verde con funzione naturalistica,
etc.;
43. assolutamente necessaria e' la scelta di ricomprendere nel
progetto esecutivo le operazioni di manutenzione degli impianti per
almeno tre anni dalla messa a dimora; a questa si aggiunge la
necessita' di prevedere un reimpianto delle fallanze nel primo anno di
manutenzione;
44. si prescrive, in fase di redazione del progetto definitivo, di
produrre uno studio di impatto acustico di dettaglio dell'esercizio
dell'opera per un orizzonte temporale superiore ai 10 anni
dall'entrata in esercizio (rispondente alla normativa regionale) che
evidenzi il rispetto dei limiti normativi, senza interventi diretti
sui ricettori, coerentemente con quanto dichiarato nello studio: "la
configurazione geometrica rende possibile la bonifica delle situazioni
di criticita' mediante interventi di contenimento del rumore lungo il
tracciato dell'infrastruttura";
45. lo studio dovra' fornire almeno: dati input in termini di: veicoli
ora medi diurni e notturni; percentuale veicoli pesanti; velocita'
(leggeri e pesanti); tali dati dovranno essere coerenti con gli
aggiornamenti degli studi del traffico, effetto suolo, caratteristiche
acustiche di barriere e trattamenti superficiali (asfalto, pareti,
ecc.); specifiche sulla ricostruzione della sorgente ferroviaria e
sulla simulazione dell'effetto della galleria e dei pannelli
fonoassorbenti previsti come copertura;
46. lo studio dovra' contenere l'esplicitazione della taratura della
simulazione (nello specifico la differenza tra il valore misurato e il
valore simulato nei punti di taratura) e le eventuali correzioni
applicate alla modellazione e l'attendibilita' della simulazione;
47. lo studio, per tutti i ricettori all'interno delle fasce di
pertinenza, dovra' fornire i livelli sonori in facciata per il periodo
diurno e quello notturno almeno per il punto piu' esposto, si richiede
inoltre la stima dei livelli sonori equivalenti, per i periodi diurni
e notturni, per i ricettori maggiormente significativi all'esterno
delle fasce, considerando anche le rimanenti sorgenti sonore al fine
di verificare il rispetto della zonizzazione acustica; tali dati
dovranno essere forniti in forma tabellare con il raffronto dei limiti
derivanti dalle infrastrutture di trasporto e quelli di zonizzazione
acustica, considerando lo scenario di progetto con e senza mitigazioni
e lo scenario tendenziale;
48. lo studio dovra' fornire motivazione adeguata ai sensi della
normativa vigente degli interventi diretti sui ricettori;
49. lo studio dovra' fornire, inoltre, mappe di sufficiente dettaglio
per lo stato di fatto e per quello di progetto con e senza mitigazioni
con le principali sorgenti sonore e tutti gli ostacoli alla
propagazione, nonche' sezioni acustiche dei punti maggiormente
significativi (viadotti, gallerie, trincea, rilevato, ecc.); nelle
sezioni si dovranno vedere i ricettori prossimi all'infrastruttura per
lo stato di fatto e di progetto con e senza mitigazioni;
50. si prescrive un piano di monitoraggio, della fase di cantiere e
della fase di esercizio, con l'individuazione dei punti e delle
modalita' di monitoraggio ipotizzati; dovra' essere previsto, inoltre,
anche il monitoraggio dell'efficacia delle misure di mitigazione
realizzate di cui ai punti da 44 a 49;
51. le prescrizioni, dovranno essere verificate attraverso una
campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi durante la
realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni realizzate e, sulla
base dei risultati ottenuti, dovranno essere assunte le necessarie
determinazioni conseguenti;
52. si ritiene necessario concordare con la competente Sovrintendenza,
le specifiche strategie di intervento nei singoli settori, per
tutelare la corretta identificazione e conoscenza degli eventuali
resti archeologici portati in luce, si anticipa comunque
l'ineludibilita' di sondaggi preventivi mirati e di controlli in corso
d'opera sull'intera area interessata dai lavori in progetto;
53. si ritiene necessario garantire, durante le fasi di
cantierizzazione, la fluidita' e la sicurezza dei collegamenti
veicolari e ciclopedonali sulle direttrici di traffico Via Porrettana
e Via Marconi interessate rispettivamente dalle opere denominate
"Cavalcavia Porrettana" e "Galleria artificiale" eventualmente
mediante la predisposizione di itinerari alternativi;
54. si ritiene necessario sviluppare adeguatamente la progettazione
definitiva delle aree dei cantieri, delle piste di cantiere e del loro
innesto sulla viabilita' locale;
55. vanno considerate prioritarie, e quindi di immediata esecuzione,
le opere e gli interventi di mitigazione; le priorita' di intervento
dovranno essere concertate con l'Amministrazione del Comune di
Casalecchio di Reno;
56. in riferimento al cantiere si prescrive la realizzazione di uno
studio di impatto acustico di dettaglio, finalizzato ad esplicitare
per quali ricettori non saranno rispettati i limiti previsti nella DGR
n. 45 del 21/1/2002 per le attivita' di cantiere e quale sara' la
durata temporale prevista dei superamenti e la loro entita';
57. in fase di redazione del progetto definitivo, vanno previste tutte
le misure di mitigazione dei livelli di rumore possibili; in
particolare per i cantieri fissi va valutato se esistono possibili
alternative di localizzazione;
58. va effettuata la caratterizzazione del clima acustico in fase di
cantierizzazione delle aree dei cantieri principali, delle piste di
cantiere e del loro innesto sulla viabilita' locale; la documentazione
dovra' contenere:
- definizione della tipologia di attivita' di cantiere (cantieri
principali, piste di cantiere e loro innesto sulla viabilita' locale,
viabilita' di approvvigionamento dei materiali dalle cave);
- individuazione particolareggiata della collocazione delle varie
sorgenti sonore e della localizzazione delle attivita' rumorose;
- indicazione in dettaglio delle lavorazioni eseguite, delle loro
sequenze temporali in cui avvengono, delle macchine utilizzate e dei
livelli sonori prodotti;
- individuazione di una giornata tipo, rappresentativa delle
condizioni di massima rumorosita' per i ricettori piu' esposti;
- indicazione del periodo di riferimento, diurno/notturno, in cui
avvengono le lavorazioni;
- individuazione e caratterizzazione di tutti i recettori presenti
nell'intorno e potenzialmente oggetto di impatto;
- caratterizzazione acustica della situazione ante-operam;
- caratterizzazione acustica dei livelli sonori durante le attivita'
di cantiere, effettuata con appositi modelli previsionali del rumore;
in una eventuale schematizzazione delle sorgenti risulta accettabile
il concetto di baricentro acustico, purche' riferito ad una singola
lavorazione e non all'intero cantiere; l'altezza del baricentro dovra'
comunque cautelativamente coincidere con l'altezza della sorgente piu'
rumorosa di ogni singola lavorazione;
- il parametro di riferimento per la caratterizzazione acustica e' il
Laeq misurato in facciata del ricettore piu' esposto, al primo e
all'ultimo piano;
- sulla base degli studi di cui sopra si dovra' valutare la necessita'
di introdurre eventuali mitigazioni acustiche, sul cantiere e sui
ricettori; le azioni attivate dovranno consentire il rispetto dei
limiti sonori previsti dalle normative vigenti;
59. per quanto attiene le aree dei cantieri, al fine della protezione
dagli inquinamenti accidentali, dovra' essere evitato l'interramento
di contenitori destinati all'immagazzinamento di sostanze o preparati
pericolosi, carburanti e rifiuti, preferendo l'installazione di
depositi epigei; qualora l'interramento fosse necessario dovra' essere
prodotta la relazione descrittiva e quella idrogeologica per i
manufatti;
60. qualora accidentalmente si dovessero verificare sversamenti di
sostanze inquinanti nel suolo, si dovra' darne immediata comunicazione
al Comune di Casalecchio di Reno e all'ARPA territorialmente
competente;
61. per eventuali trattamenti a calce, devono essere indicati dove
verranno ubicati i depositi della calce e le loro caratteristiche, ed
individuati i mezzi spandicalce che verranno utilizzati e gli
accorgimenti e/o precauzioni che saranno adottati laddove tali
trattamenti siano effettuati in prossimita' di abitazioni;
62. si dovra' definire la presenza di ricettori prossimi alle zone
operative ed alle piste di cantiere; si precisa in generale che, se
tecnicamente possibile, dovra' essere sempre presa in considerazione
la possibilita' di installare barriere antirumore definitive o
provvisorie e reti antipolvere, in particolare in presenza di
situazione di particolare criticita' (ad es. trattamenti a calce,
demolizioni, etc);
63. per il ripristino delle aree di cantiere, come previsto nel SIA,
si riutilizzera' il terreno vegetale proveniente dallo scotico, e si
avra' cura di provvedere ad accumulo separato dalle altre tipologie di
materiale, in spessori adeguati e alla manutenzione per evitarne la
morte biologica;
64. e' necessario caratterizzare i fanghi di decantazione, depurazione
e disoleazione al fine di scegliere le idonee modalita' di stoccaggio,
pretrattamento e smaltimento; la gestione e la manutenzione sara' a
carico di ANAS SpA;
65. il progetto esecutivo dovra' contenere il "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di smaltimento
dei reflui"; in particolare la manutenzione degli impianti dovra'
essere garantita con una cadenza minima di 4 volte all'anno;
66. per l'approvvigionamento di acqua non potabile e' da evitarsi la
perforazione di nuovi pozzi e si ritiene quindi necessario prevedere
l'uso di acque superficiali;
67. per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti
dalla movimentazione dei materiali di costruzione, dall'esercizio di
impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su strada di cantiere
sterrata, e' necessario:
- per l'impianto di betonaggio e altri impianti fissi, prevedere
sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati
da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la
lavorazione;
- qualora nella composizione del calcestruzzo rientri come materia
prima il polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche
dal lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo
aperto e comunque, prima dello scarico delle acque usate, dovranno
essere interposte griglie di trattenimento del materiale plastico;
- prevedere, come descritto nel SIA, la umidificazione dei depositi
temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti e delle
vie di transito da e per i cantieri, soprattutto quando queste si
trovino nelle vicinanze dell'aggregato urbano;
- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura
dei cassoni con teloni;
- acquisire le autorizzazioni necessarie per le emissioni di
inquinanti in atmosfera ai sensi delle vigenti normative;
68. il monitoraggio in fase di cantiere deve definire il protocollo
con il quale si provvedera' (oltre alle matrici investigate, ai punti
e alla periodicita' di campionamento, etc.) ai tempi di elaborazione
dei dati ed ai destinatari delle informazioni e dei risultati nonche'
alla definizione dei criteri che verranno adottati affinche' il
monitoraggio, durante l'opera, possa essere efficace sia a rilevare
criticita' che ad intervenire immediatamente a rimuoverne le cause;
resta inteso che il monitoraggio dovra' essere predisposto in maniera
tale da potere essere utilizzato anche come fonte di informazione per
la popolazione interessata;
69. resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle Autorita' competenti ai sensi delle
vigenti leggi;
c) di esprimere alle osservazioni presentate (come sintetizzate
nell'Allegato A, parte integrante della presente deliberazione) le
risposte di cui all'Allegato B, parte integrante della presente
deliberazione;
d) di inviare, ai sensi dell'art. 3 del DLgs 190/02, la presente
deliberazione al proponente ANAS SpA, al Ministero delle
Infrastrutture, al Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio ed
al Ministero dei Beni e delle Attivita' culturali, alla Provincia di
Bologna ed al Comune di Casalecchio di Reno.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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