DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 29 maggio 2006, n. 760
Decisione in merito alla fase di definizione dei contenuti SIA (scoping) per procedura VIA sul progetto realizzazione impianto per la produzione di energia da biomasse nel comune di Sala Bolognese - Provincia di Bologna - Presentato dalla Societa' Agripower (L.R. 9/99, art. 12)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di dare atto delle conclusioni della Conferenza di Servizi come
risulta dal verbale in data 4 maggio 2006, che costituisce l'Allegato
1 quale parte integrante e sostanziale della presente delibera;
b) di approvare gli elaborati (contenuti del SIA) che costituiscono
l'Allegato A dell'Allegato 1 alla presente deliberazione, presentati
dalla Societa' Agripower, e ritenerli adeguati per la redazione del
SIA relativo al progetto impianto per la produzione di energia da
biomasse nel comune di Sala Bolognese in provincia di Bologna,
presentato dalla Societa' Agricola Agripower, con sede in Via Nitti n.
34, Pesaro, con la prescrizione di integrare gli elaborati con i
seguenti punti:
In generale
1. si ricorda che il progetto e' assoggettato alla Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) secondo quanto previsto dal DLgs 59/05
(punto 1.1 dell'All. I al medesimo decreto) e dalla L.R. 21/04, di
competenza provinciale, che dovra' essere richiesta all'interno della
procedura di VIA regionale; si chiede pertanto di predisporre la
documentazione per la domanda di AIA secondo quanto previsto dalla DGR
n. 2411 del 29/11/2004 - "Approvazione delle guide e delle relative
modulistiche per la redazione della domanda di autorizzazione
integrata ambientale" - Allegato I (Settori Industriali), fatta salva
la documentazione gia' prevista nell'ambito della predisposizione
dello Studio di Impatto Ambientale previsto dalla procedura di VIA;
2. in generale per quanto riguarda la struttura dello SIA: prevedere
che per ogni componente ambientale analizzata, siano valutate, sia
relativamente alla fase di cantiere, sia per quel che riguarda la fase
di esercizio, le misure di mitigazione eventualmente necessarie al
fine di minimizzare gli impatti indotti, e descritte le attivita' di
monitoraggio/controllo degli impatti prodotti e dell'efficacia delle
misure di mitigazione medesime; inoltre allegare la sintesi non
tecnica;
3. per quanto riguarda l'invio degli elaborati per la procedura di
VIA: dopo un attento esame degli Enti coinvolti per il rilascio di
tutti gli atti autorizzativi per la realizzazione del progetto si e'
convenuto che alle prossime Conferenze dei Servizi previste per la
procedura di VIA ai sensi della L.R. 9/99 se viene richiesta anche
l'autorizzazione per la realizzazione dell'elettrodotto ai sensi della
L.R. 10/93 dovranno essere invitati anche il Ministero delle
Comunicazioni, l'Ufficio Nazionale Minerario Idrocarburi Geotermia, la
Provincia di Bologna Servizio Attivita' minerarie e Servizio
Pianificazione, il Comando reclutamento e forze completamento della
Regione Emilia-Romagna, il I Reparto operativo infrastrutture, il
Comando militare marittimo Alto Tirreno, il VI Reparto infrastrutture,
l'USTIF c/o la Motorizzazione Civile, l'ENAC e l'ENAV; il SIA e il
progetto definitivo dovranno pertanto essere inviati anche ai predetti
Enti;
4. l'iniziativa deve essere adeguatamente inquadrata all'interno delle
diverse norme vigenti relativamente all'approvvigionamento biomasse e
alla tipologia di impianto (DM 8/3/2002 sui combustibili, DLgs 387/03,
DLgs 133/05, DM 5/2/1998, L.R. 26/04, ecc.);
Quadro di riferimento programmatico
5. analizzare oltre gli strumenti di pianificazione territoriale
previsti nella relazione di scoping depositata anche i seguenti piani
(per tutti i piani programmi/devono essere forniti stralci
cartografici, con legenda, in scala adeguata con la sovrapposizione
del progetto):
a. Piano tutela delle acque;
b. Piano energetico provinciale;
c. Piano Gestione qualita' dell'aria provinciale (in corso di
adozione); valutare le emissioni previste e il loro impatto sulla
qualita' dell'aria sulla base di questo piano;
d. PRG di tutti i Comuni interessati sia dal progetto (impianto e
opere ad esso correlate) sia dall'impatto ambientale;
6. considerato che il Piano territoriale di Coordinamento provinciale
di Bologna, prevede che l'impianto in oggetto ricade in:
1. Corridoio ambientale del nuovo passante autostradale nord (artt.
12.9 - 12.11 NTA/PTCP);
2. Corridoi della rete di ecologica da realizzare (art. 3.5
NTA/PTCP);
3. Connettivo ecologico diffuso periurbano (art. 3.5 NTA/PTCP);
4. Ambiti agricoli a prevalente rilievo paesaggistico di pianura (art.
11.8 NTA/PTCP);
5. UdP - Pianura Persicetana (artt. 3.1-3.2 NTA/PTCP);
considerato, inoltre, che l'area di intervento si sovrappone in parte
al tracciato previsto dallo studio di fattibilita' dell'"Autostrada di
progetto corridoio per il nuovo passante Nord - Asse 100" (artt. 12.8
- 12.9 - 12.11 NTA/PTCP); inoltre, considerato che l'art. 12.9, comma
1, delle NTA del PTCP dichiara che: "Per quanto riguarda
l'individuazione del corridoio infrastrutturale per il nuovo passante
autostradale nord ... esso si deve intendere ... come indicazione
della soluzione di assetto territoriale e funzionale del sistema
tangenziale - autostradale bolognese e non come precisa individuazione
del tracciato dell'opera. La precisa individuazione delle
caratteristiche planoaltimetriche e' quindi demandata ai vari livelli
progettuali previsti dalla normativa nazionale in materia di lavori
pubblici, eventualmente anticipati dai documenti "di fattibilita'
preliminare". Fino all'approvazione del progetto, i Comuni interessati
dovranno prevedere nei propri strumenti urbanistici un corridoio
infrastrutturale come indicato nelle tavv. 3-4."; considerato, infine,
che l'art. 12.9, comma 6, delle NTA del PTCP dichiara che: "I corridoi
di salvaguardia infrastrutturale ... devono essere considerati nei PSC
come porzioni di territorio rurale, e in via transitoria nei PRG come
porzioni di zona E, non interessabili da previsioni di nuovi
insediamenti urbani, nelle quali, in attesa della definizione
progettuale del tracciato stradale previsto, pur senza configurare
vincoli di inedificabilita' assoluta possono essere prescritte
particolari limitazioni o condizioni agli interventi edilizi
ammissibili"" il progetto risulta pertanto in contrasto con le
limitazioni poste dal PTCP rispetto agli interventi di nuova
edificazione; in sede di presentazione del progetto e del relativo SIA
dovranno quindi essere rispettate le previsioni dei vigenti strumenti
di pianificazione ed eventualmente prevista una nuova localizzazione
dell'impianto;
Quadro di riferimento progettuale e progettazione definitiva
7. descrizione delle alternative possibili considerate in relazione
alla differente localizzazione sul territorio dei siti di intervento e
motivazione delle scelte compiute. In particolare si richiede di
descrivere la scelta che ha portato alla attuale localizzazione
dell'impianto rispetto a localizzazioni alternative in contesto
industriale esistente o zona agricola di minor pregio nelle vicinanze
della localizzazione proposta; valutazione delle alternative di
localizzazione in base agli impatti ambientali prodotti;
8. descrizione delle alternative progettuali considerate in relazione
alla diversificazione nella scelta dei processi e metodi di lavoro e
motivazione delle scelte compiute (con riferimento in particolare alla
scelta dei sistemi di trattamento e depurazione fumi); se possibile,
deve essere riportata una breve descrizione di opere analoghe
all'impianto proposto gia' realizzate in altro contesto territoriale;
9. dichiarazione che la biomassa che verra' utilizzata rientra
nell'ambito della classificazione merceologica del combustibile
utilizzato, ai sensi del DPCM 8 marzo 2002 - caratteristiche dei
combustibili inquinanti;
10. descrizione dettagliata della attivita' nel sito di intervento
considerando:
a) arrivo del materiale combustibile;
b) modalita' di controllo e accettazione;
c) modalita' di stoccaggio e movimentazione;
d) combustione;
e) depurazioni e trattamenti inquinanti;
f) gestione dei processi;
11. descrivere in maniera dettagliata il materiale destinato alla
combustione con particolare riguardo:
a) alla provenienza, in particolare al bacino territoriale di
riferimento per l'approvvigionamento;
b) alla eventuale classificazione quale rifiuto ai sensi della
normativa vigente;
c) alle modalita' di reperimento comprese le modalita' della raccolta
in campo;
d) ai rispettivi quantitativi ed alla percentuale sul totale;
12. analizzare e valutare gli impatti e le modificazioni indotte
sull'agro-sistema:
a) dalla produzione di biomassa dedicata e dai connessi input chimici
(fertilizzanti e fitofarmaci);
b) dalle modificazioni agli ordinamenti colturali della zona generate
dalla nuova domanda di colture dedicate;
c) dalle eventuali modificazioni alle tecniche colturali adottate;
13. descrizione delle modalita' di controllo delle caratteristiche del
materiale in ingresso all'impianto, con particolare riferimento alla
loro conformita' a parametri di accettabilita'; dovra' essere
valutata:
a) l'eventualita' di presenza di materiale radioattivo;
b) eventuale presenza di sostanze chimiche derivanti dall'utilizzo di
fitofarmaci;
c) la rintracciabilita' dei singoli conferimenti dallo stoccaggio
iniziale alla combustione;
14. approfondire e valutare, inoltre, la disponibilita' di terreni da
destinare a colture dedicate, considerando:
a) potenzialita' di superfici;
b) eventuali superfici gia' destinate;
c) modalita' contrattuali (affitto, fornitura, ecc.);
d) eventuali rapporti privilegiati (clienti, ecc.);
e) eventuali rapporti gia' in essere o in corso di perfezionamento;
f) tecniche di coltivazione e input di fertilizzanti e fitofarmaci per
il trattamento delle colture dedicate;
15. descrizione delle procedure di manutenzione previste all'impianto
in ogni sua parte;
16. descrizione delle risorse risultanti dall'attivita' principale
(calore, acqua, ecc.) e del loro utilizzo o recupero; devono essere
descritti utilizzi e recuperi effettivamente progettati e fattibili o
con effettiva possibilita' di esserlo evidenziando i modi ed i tempi;
17. descrizione delle sinergie di impianto e gestionali tra
l'attivita' esistente sul sito ed il nuovo impianto;
18. descrizione dettagliata delle attivita' di cantiere e delle
lavorazioni previste;
19. bilancio energetico-ambientale che, in rispondenza alle
indicazioni del PTCP - art. 13.7 comma p) "Produzione energetica da
biomassa", verifichi la possibilita' di utilizzare a fini energetici
la biomassa di origine agricola e agroforestale, in relazione alle
condizioni territoriali, ambientali e socio-economiche locali e ad
altri fattori quali:
- le caratteristiche della domanda locale di energia;
- gli usi alternativi dei residui;
- vincoli ambientali e di mercato;
- la mancanza di imprese agro-forestali specializzate;
20. deve essere indicata la disponibilita' di biomassa (160.000
t/anno) all'interno del bacino di 50 km previsto; in particolare
dovra' essere dimostrato che l'approvvigionamento possa essere
garantito da una filiera locale sia per quanto riguarda le colture
dedicate, sia per quanto riguarda il recupero di biomassa da stoccaggi
di colture cerealicole e quanto definito dall'Allegato III del DPCM 8
marzo 2002;
21. allegare alla documentazione: eventuali accordi di programma con
produttori locali di biomassa, studio di fattibilita' economica della
filiera, a dimostrazione del prezzo di conferimento della biomassa
prodotta ad hoc che sia competitivo ed economicamente sostenibile per
i produttori agricoli;
22. definire le modalita' di utilizzo del calore residuo ed in
particolare, in caso di ipotesi di teleriscaldamento, caratterizzare
localmente la domanda di energia termica da parte di soggetti terzi;
23. definire il piano di dismissione dell'intero impianto;
24. per quanto riguarda l'allacciamento alla rete elettrica Terna
specifica che: nelle immediate vicinanze dell'area individuata dalla
Societa' Agripower per la realizzazione dell'impianto da 22 MW
elettrici, non sono presenti elettrodotti di competenza di Terna;
peraltro, l'area di cui sopra, e' attraversata dalla linea elettrica a
132 kV "Crevalcore FS - S.Viola FS" di competenza RFI (Rete
Ferroviaria Italiana) - Via Matteotti, 5 Bologna; inoltre, a circa 435
metri, e' presente la derivazione a 132 kV, facente parte della linea
"Martignone - Castelmaggiore derivazione Forer" n. 771 di competenza
Enel - Divisione infrastrutture e Reti, Via Carlo Darwin n. 4,
Bologna. Per completezza di informazione Terna segnala che la linea
elettrica di sua proprieta' piu' vicina e' la n. 770 (in doppia terna
con la sopra citata n. 771), denominata "Martignone - Crevalcore" ed
ubicata a circa 2,1 km. dall'impianto in progetto; Terna segnala,
infine che, a prescindere dalle informazioni di cui sopra, la
connessione alla rete elettrica dell'impianto di produzione in
progetto e' regolata dal "Codice di trasmissione, dispacciamento,
sviluppo e sicurezza della rete" ex art.1 comma 4 del DPCM 11/5/2004,
consultabile nel sito di Terna SpA: www.terna.it alla voce "Codice di
rete", al quale si rinvia per tutti gli adempimenti da esso previsti;
nel progetto definitivo presentare pertanto il progetto
dell'elettrodotto previamente concordato con Terna;
25. nel caso in cui la soluzione progettuale preveda un elettrodotto
al disopra della soglia indicata dalla L.R. 10/93, predisporre la
documentazione specifica prevista dalla Provincia di Bologna e
riportata nell'Allegato B dell'Allegato 1;
26. per quanto riguarda la risoluzione di interferenze: descrizione
delle infrastrutture territoriali (strade, gasdotti, elettrodotti,
oleodotti, reti dell'acquedotto, fognature, opere di proprieta'
militare, ecc.) esistenti e programmate;
27. per quanto riguarda la sismica: nel caso in cui si richiede il
permesso di costruire al Comune di Sala Bolognese il progetto
definitivo da presentare deve essere conforme alla normativa sismica
(Legge 64/74; Legge 1086/71; DPR 380/01; e relativi decreti
attuativi);
28. fornire uno studio geologico e geotecnico con espressi i pareri di
fattibilita' geotecnica e geologica, come da DM 11/3/1988 del
Ministero dei Lavori Pubblici;
29. in generale allegare tutti gli elaborati progettuali previsti per
il rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni, pareri, nulla
osta, assensi comunque denominati richiesti dalle vigenti normative
per la realizzazione del progetto; in particolare, verificare se per
tale impianto deve essere richiesta apposita variante al PRG;
30. descrivere e motivare eventuali interventi di compensazione che si
intendono realizzare;
Quadro di riferimento ambientale
31. nella componente atmosfera occorre fornire:
a. dati monitorati su impianti similari rapportandoli alla tecnologia
impiantistica ed ai dispositivi di abbattimento di progetto;
b. dettagliare i microinquinanti piu' volte richiamati in relazione
(possibile presenza di acidi, metalli, IPA, diossine, soprattutto se
le biomasse utilizzate non rispondono interamente alla definizione del
DPCM 8 marzo 2002, mentre rientrano in una tipologia prevista in
allegato 2 al DM 5/2/1998);
c. specificare le concentrazioni attese di frazioni fini nel
particolato totale;
d. nel quadro di riferimento progettuale occorrera' illustrare con
particolare dettaglio i dispositivi di abbattimento adottati e le
prestazioni attese in termini di emissioni in atmosfera;
e. descrizione delle emissioni inquinanti in atmosfera previste in
condizioni ordinarie (diagramma di flusso del ciclo produttivo con i
relativi punti di emissione, tipo di sostanza inquinante, temperature
e durata delle emissioni, frequenza nelle 24 ore, concentrazione
inquinanti all'emissione, caratteristiche chimico-fisiche, fattori di
emissione, flussi di massa, ecc.);
f. per gli inquinanti di tipo particellare e i relativi sistemi
tecnologici di abbattimento specifici, vanno indicate le rese ed
efficienze di abbattimento in relazione alle classi granulometriche,
nonche' le granulometrie attese a camino in termini percentuali di
distribuzione delle classi granulometriche medesime; in particolare
deve essere valutata e quantificata la quota parte di polveri fini
PM10, PM 2,5 e di granulometria inferiore;
g. oltre agli inquinanti tradizionali emessi dalla combustione di
biomasse combustibili solide "vergini", valutare la presenza nei fumi
emessi anche di ulteriori inquinanti e microinquinanti (metalli
pesanti, IPA, diossine e furani, acido cloridrico, altro) rispetto
alla presenza eventuale dei precursori nelle biomasse utilizzate e
alle condizioni di combustione;
h. descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche delle
emissioni (portate delle emissioni, sezione del camino, altezza del
camino, temperatura fumi in uscita, velocita' di efflusso, ecc);
i. descrizione di tutte le emissioni inquinanti in atmosfera
prevedibili in condizioni d'avvio o anomale (caratteristiche
chimico-fisiche, fattori di emissione e flussi di massa);
j. descrizione dettagliata delle modalita' di controllo, trattamento o
depurazione delle emissioni in atmosfera (con indicazioni in merito al
rendimento degli impianti in relazione alle caratteristiche
chimico-fisiche di tutti i singoli inquinanti da abbattere e alle
caratteristiche tecniche degli impianti);
k. valutazione, in merito alle modalita' di trattamento e depurazione
delle emissioni in atmosfera, delle possibili alternative progettuali
e del possibile utilizzo di sistemi di abbattimento misti a umido e a
secco nella linea fumi al fine di ottenere rese ottimali in base alle
tipologie di inquinanti emessi;
l. specificazione dei metodi di indagine e degli studi eseguiti per
accertare il rendimento di abbattimento degli inquinanti;
m. per quanto riguarda i punti di emissione (camini) previsti da
progetto, valutare le caratteristiche tecniche e geometriche ottimali
(altezza, diametro, altro) e i parametri fisici ottimali dei fumi in
uscita (temperatura, velocita' di efflusso) al fine di garantire le
migliori condizioni di dispersione, confrontando con i modelli
previsionali soluzioni diverse;
n. descrizione delle emissioni significative di gas climalteranti
nell'atmosfera;
o. descrizione delle emissioni di inquinanti in atmosfera a causa del
traffico stradale indotto (con condizioni di esercizio normali e
massime);
p. eseguire un bilancio ambientale complessivo delle emissioni
dell'impianto tenendo in considerazione oltre gli inquinanti
direttamente emessi dall'impianto anche dagli interventi da esso
indotti (p.e. stima emissioni traffico veicolare);
q. ricognizione degli eventuali altri punti di emissione in atmosfera
significativi gia' esistenti o previsti nell'area, nel raggio di 10
km;
32. per quanto riguarda stima degli impatti sulla qualita' dell'aria:
a) valutazione previsionale della dispersione degli inquinanti in
atmosfera mediante modelli matematici per tutti gli inquinanti emessi
dall'impianto in esame (comprese le singole e principali frazioni
granulometriche attese delle polveri) e dal traffico indotto per
l'approvigionamento, soprattutto sui ricettori sensibili presenti in
zona, considerando scenari sia short che long term e valutazione
delle deposizioni al suolo; in particolare si chiede di valutare NOx e
PM 10 che sono inquinanti critici per la qualita' dell'aria del
territorio della Provincia di Bologna; valutare, inoltre, gli effetti
sui valori attesi di NOx per la qualita' dell'aria considerando i
flussi emissivi con i sistemi proposti di contenimento e quelli
derivanti dalla installazione di un sistema di abbattimento catalitico
selettivo a valle della fase di combustione;
b) valutazione previsionale di cui al punto precedente inserendo
nella simulazione i punti di emissione significativi gia' esistenti o
previsti nell'area, nel raggio di 10 km;
c) valutazione previsionale della dispersione degli inquinanti in
atmosfera mediante modelli matematici per tutti gli inquinanti emessi
dal traffico indotto;
d) valutazione previsionale mediante modellistica matematica di stima
delle concentrazioni attese di polveri considerando anche i fenomeni
di formazione di materiale particellare secondario;
e) descrizione dello stato attuale del sito con particolare
riferimento all'inquinamento atmosferico, considerando i ricettori
piu' prossimi e in caso di assenza di dati recenti valutare la
necessita' di prevedere un monitoraggio della qualita' dell'aria ante
operam nel sito o nei siti di interesse al fine di caratterizzare il
livello di qualita' dell'aria esistente;
f) descrivere un piano di monitoraggio della qualita' dell'aria
post-operam congruente con quello eventualmente svolto ante-operam;
33. al fine di meglio descrivere gli effetti indotti sulla qualita'
dell'aria effettuare un bilancio ambientale dei gas ad effetto serra
(a partire dalle colture dedicate sino alla combustione finale);
34. in merito alla componente traffico deve essere indicato il numero
di viaggi giornalieri di camion previsti per il trasporto della
biomassa; deve essere fornito lo studio dell'accessibilita' all'area,
in entrata e in uscita, e il raccordo con la viabilita' esistente;
35. nella componente ambiente idrico deve essere valutata
l'interferenza con la prima falda (fondamenta, piazzali, ecc.) con la
falda superficiale sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo
e deve essere fornita carta delle isobate in scala adeguata; devono
essere analizzate le fonti di approvvigionamento idrico; deve essere
trattato il tema delle acque meteoriche di dilavamento come previsto
dalla DGR 286/05;
36. nella componente ambiente idrico evidenziare la classificazione
delle acque reflue e la descrizione delle loro caratteristiche
chimico-fisiche e dei sistemi di raccolta e trattamento in
considerazione del fatto che i canali riceventi tali acque sono da
considerarsi canali irrigui e quindi dovra' essere rispettata la
normativa di riferimento (DLgs 152/99) nonche' il limite di "solidi
sospesi" non superiore a 15 mg/l; inoltre si ritiene vada valutata
l'eventuale necessita' di raccolta e trattamento delle acque
meteoriche (delibera della Giunta regionale del 14/2/2005, n. 286);
37. nella componente ambiente idrico dovranno essere eseguiti i
seguenti approfondimenti:
- rischio idraulico: dall'esame della documentazione pervenuta, la
localizzazione del sito ricade in una zona denominata "bacino
collinare e di pianura" e rappresentata nella tavola 1 del Piano
stralcio per il bacino del torrente Samoggia della Autorita' di Bacino
del Fiume Reno, dove non si riscontrano particolari problemi idraulici
in relazione alla rete idrografica principale, ma l'urbanizzazione del
territorio o le tecniche adottate in agricoltura, fanno aumentare la
quantita' degli apporti d'acqua al reticolo idrografico di bonifica di
competenza del Consorzio Reno Palata e nel contempo ridurre i tempi di
corrivazione; proprio per questa ragione il Piano stralcio per il
bacino del torrente Samoggia contiene una norma specifica (art. 24)
finalizzata a limitare gli effetti negativi delle trasformazioni
dell'uso dei suoli nella parte di pianura, subordinando tali
trasformazioni alla adozione di provvedimenti idonei a compensare
l'aggravamento degli apporti idrici; in particolare tale norma
prevede, nelle zone di espansione urbana, di trasformazione o soggette
a intervento urbanistico preventivo, la realizzazione sistemi di
raccolta delle acque piovane per un volume complessivo di almeno 500
mc per ogni ettaro di superficie territoriale occupata da
urbanizzazioni; al fine di evitare ulteriori aggravi idrici alla rete
di scolo di bonifica si richiede di presentare un progetto degli
interventi compensativi previsti dall' art. 24 del Piano stralcio per
il bacino del torrente Samoggia;
- fascia di pertinenza fluviale: il Piano stralcio per il bacino del
torrente Samoggia definisce la fascia di pertinenza fluviale come
"insieme delle aree direttamente connesse con il corso d'acqua per le
funzioni idrauliche e dell'uso del suolo, anche esterne ai rilevati
arginali"; comprendono le aree esondabili in eventi di piena con
portate stimate con tempo di ritorno fino a 200 anni, i terrazzi
fluviali direttamente connessi con l'alveo, le aree con presenze di
vegetazione che costituiscono il corridoio ecologico del corso
d'acqua, le aree da salvaguardare per ridurre i rischi di inquinamento
dei corsi d'acqua e/o di innesco dei fenomeni di instabilita' dei
versanti; poiche' la localizzazione del sito risulta in prossimita' di
uno scolo di bonifica (scolo Buso), per esso si applica l'art. 16 del
Piano stralcio per il bacino del torrente Samoggia che prevede, per
una fascia laterale di 10 m dal ciglio piu' elevato della sponda o dal
piede arginale, il divieto di edificazione di manufatti edilizi o di
infrastrutture; il rispetto di tale norma deve risultare negli
elaborati progettuali;
38. nella componente ambiente idrico al fine della tutela delle
risorsa idrica dovra' essere presente una descrizione delle fonti e
delle modalita' di approvvigionamento idrico previsto da progetto in
fase di cantiere e di esercizio, nonche' specificazione dei
quantitativi utilizzati; nel caso che l'impianto in oggetto debba
approvvigionarsi da acqua sotterranee o superficiali, previa nuova
concessione di derivazione di acqua pubblica, diventa indispensabile
allegare tutti gli elementi conoscitivi (localizzazione, portate,
calendarizzazione dei prelievi, ecc.) che sono contemplati dal R.R. n.
41 del 20/11/2001, per consentire la valutazione della compatibilita'
del nuovo prelievo alle indicazioni del Piano regionale di tutela
delle acque, nonche' i relativi elaborati relativi all'impatto
ambientale derivante da tali opere;
39. nella componente suolo-sottosuolo tenere in considerazione la
subsidenza dell'area e valutare i possibili effetti indotti;
40. per quanto riguarda la componente suolo e sottosuolo: descrivere
l'uso reale del suolo delle aree prossime all'insediamento e fornire i
risultati di almeno un sondaggio stratigrafico nell'area di
profondita' di 30 m;
41. per la componente rumore, inoltre, deve essere fornito lo stralcio
della zonizzazione acustica con l'indicazione dei ricettori, deve
essere effettuata la simulazione dei livelli acustici dello stato
attuale con adeguata taratura del modello mediante le misure dirette
previste e il contemporaneo rilievo dei flussi di traffico; inoltre
deve essere effettuata la verifica dei limiti di immissione, assoluti
e differenziali in corrispondenza dei ricettori, e di quelli di
emissione ai confini dell'impianto; in caso di superamento dei limiti
dovranno essere previste opportune opere di mitigazione;
42. per la componente rumore si dovra':
a) eseguire il monitoraggio del clima acustico esistente mediante
adeguato numero di rilievi fonometrici in continuo di durata
significativa e rappresentativa (almeno un rilievo di durata non
inferiore alle 24 ore in continuo) sulla base delle sorgenti presenti
nell'area, al fine di individuare il livello di rumore ambientale ante
operam in periodo diurno e notturno nell'area e presso i ricettori
esistenti;
b) valutare la conformita' del progetto con le zonizzazioni acustiche
comunali vigenti relative ai comuni interessati dagli impatti indotti
e con la normativa vigente in materia;
c) valutare gli impatti acustici prodotti dal traffico;
43. per quanto riguarda la componente rifiuti: descrivere la gestione
dei rifiuti connessi dall'attivita' ed in particolare la tipologia di
rifiuti in ingresso e in uscita sia da punto di vista qualitativo
(codici CER) che quantitativo e le modalita' di stoccaggio di questi
all'interno dello stabilimento e movimentazione delle biomasse
destinate a incenerimento presso l'impianto (descrizione aspetti
impiantistici e gestionali); in particolare si chiede di valutare i
tempi medi di stoccaggio e gli spazi necessari a garantire
l'alimentazione in continuo dell'impianto anche alla luce della
possibile stagionalita' di alcune fonti;
44. per quanto riguarda i campi elettromagnetici (emissioni non
ionizzanti): valutazione previsionale degli impatti prodotti dai campi
elettromagnetici indotti dal progetto (cabine, opere di collegamento
con la rete esistente, altro) e descrizione delle azioni di
mitigazioni previste;
45. per quanto riguarda la componente paesaggio: fornire:
a) mappa delle unita' paesaggistiche di interesse, con punti di vista
e percorsi panoramici;
b) descrizione e mappe degli impatti per alterazione dei caratteri
percettivi del paesaggio locale (interferenze entro il bacino visivo
delle opere proposte);
46. per quanto riguarda la componente salute pubblica:
a) effettuare un'analisi multifattoriale dei rischi,
contestualizzando l'impianto proposto in rapporto ad altre sorgenti di
inquinamento ambientale mobili e fisse e valutando le possibili
interferenze tra tipologie differenti di inquinanti, ai fini della
valutazione di effetto finale cumulativo sulla salute della
popolazione residente esposta;
b) citare sempre la fonte bibliografica e in caso di utilizzo di
banche dati sanitarie, identificarle;
c) il progetto deve essere redatto ai sensi del DLgs 626/94 e
contenere tutti gli elaborati previsti da esso, sia per la fase
"cantieristica" sia per quella di esercizio dell'impianto realizzato;
47. per quanto riguarda gli aspetti socio economici: deve essere
specificato l'indotto occupazionale che tale opera potra' avere sia
per quanto riguarda l'impianto sia una stima per l'approvvigionamento
delle biomasse;
48. per quanto riguarda il rischio di incidenti rilevanti: deve essere
attuata una valutazione sull'assoggettabilita' dell'impianto al DLgs
n. 334 del 17/8/1999 e successive modificazioni "Rischi di incidente
rilevante"; nel caso di impianto non soggetto il titolare
dell'attivita' e' altresi' tenuto a provvedere all'individuazione dei
rischi di incidente rilevante;
49. per quanto riguarda la prevenzione incendi: essendo l'impianto
soggetto al rilascio del Certificato di prevenzione incendi in quanto
ricompreso nell'elenco allegato al DM 16/2/1982 che costituisce, ai
soli fini antincendio, autorizzazione all'esercizio dell'impianto;
all'interno della procedura di VIA dovra' pertanto essere richiesto al
Comando Provinciale VVF di Bologna il preventivo parere di conformita'
ai sensi dell'art. 2 del DPR 37/98 secondo le modalita' di
presentazione individuate dall'allegato I del DM 4/5/1998;
c) di trasmettere a tutte le Amministrazioni convocate le citate
conclusioni della Conferenza dei Servizi del 18 novembre 2005, ai
sensi e per gli effetti dell'art. 14-ter, della Legge 241/90 e
successive modifiche ed integrazioni;
d) di pubblicare, per estratto, il presente deliberato nel Bollettino
Ufficiale della Regione.