REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA 21 dicembre 2005, n. 38

Programma regionale in materia di spettacolo ai sensi della L.R. 13/99 - art. 5. Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il triennio 2006-2008. (Proposta della Giunta regionale in data 28 novembre 2005, n. 1925)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1925 del 28
novembre 2005, recante in oggetto "Programma regionale in materia di
spettacolo ai sensi della L.R. 13/99 - art. 5. Obiettivi, azioni
prioritarie e procedure per il triennio 2006-2008. Proposta
all'Assemblea legislativa" e che qui di seguito si trascrive
integralmente:
"LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamata la L.R. 13/99 "Norme in materia di spettacolo" ed in
particolare l'art. 5, che prevede che il Consiglio regionale, su
proposta della Giunta, approvi il programma pluriennale di intervento,
di norma triennale, tenendo conto di quanto piu' specificatamente
indicato al comma 2 dello stesso articolo;
visto l'Allegato A) parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, recante: "Programma regionale in materia di spettacolo
(L.R. 13/99). Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il
triennio 2006-2008";
dato atto dei pareri espressi dal Comitato scientifico per lo
spettacolo, nominato con delibera della Giunta regionale 1773/05 in
ottemperanza a quanto previsto dall'art. 6 della predetta L.R. 13/99,
e dalle Associazioni di categoria (AGIS, Confcooperative e Lega delle
Cooperative);
dato atto che il Programma di che trattasi e' stato oggetto di
consultazione e di confronto specifico con gli Assessori alla Cultura
delle Province e dei Comuni di maggiori dimensioni, e con operatori
del settore, al fine di individuare obiettivi e strategie di
intervento condivisi;
richiamate la propria deliberazione:
- 447/03 "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali fra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali";
dato atto ai sensi dell'art. 37, comma 4, della L.R. 43/01, nonche'
della propria deliberazione 447/03, del parere preventivo di
regolarita' amministrativa espresso dal Direttore generale alla
Cultura, Formazione e Lavoro, dott.ssa Cristina Balboni;
su proposta dell'Assessore competente per materia
a voti unanimi e palesi, delibera:
di proporre all'Assemblea Legislativa regionale:
- di approvare il "Programma regionale in materia di spettacolo (L.R.
13/99). Obiettivi, azioni prioritarie, modalita' di attuazione e
procedure per il triennio 2006-2008", contenuto nell'Allegato A),
parte integrante e sostanziale del presente atto deliberativo;
- di dare atto che all'attuazione del presente Programma provvedera'
la Giunta regionale con propri atti deliberativi con le modalita' e
nelle forme contenute nel sopracitato Allegato A);
- di disporre la pubblicazione della deliberazione dell'Assemblea
Legislativa regionale nel Bollettino Ufficiale della Regione.
ALLEGATO A
Programma regionale in materia di spettacolo (L.R. 13/99). Obiettivi,
azioni prioritarie e procedure per il triennio 2006-2008
Indice
1. Il contesto di riferimento
1.1 Il quadro istituzionale e finanziario
1.2 Il sistema dello spettacolo in Emilia-Romagna
2. Gli obiettivi
2.1 L'impegno della Regione per la qualificazione e la
diversificazione degli interventi
3. Le azioni prioritarie
3.1 Le azioni prioritarie per attivita' di spettacolo
3.2 Gli interventi diretti della Regione
4. Gli strumenti di negoziazione: le Convenzioni
4.1 Finalita' delle Convenzioni
4.2 I requisiti per accedere alle Convenzioni per attivita' di
spettacolo
4.3 I criteri e le modalita' di assegnazione delle risorse finanziarie
ai soggetti convenzionati per attivita' di spettacolo dal vivo
4.3.1 Finalita' e modalita' di determinazione della quota base
4.3.2 Finalita' e modalita' di determinazione della quota variabile:
la sperimentazione di criteri per la valutazione delle attivita'
4.3.3 La determinazione della quota variabile e gli indicatori di
attivita'
4.4 Le procedure per la stipula delle Convenzioni
5. Gli strumenti di negoziazione: gli Accordi con le Province
5.1 Finalita' degli Accordi con le Province
5.2 I requisiti per accedere al finanziamento tramite gli Accordi con
le Province
5.3 I criteri per la valutazione delle attivita' finanziate tramite
gli Accordi
5.4 Le procedure per la stipula degli Accordi
6. Gli interventi per lo sviluppo e la qualificazione delle strutture
6.1 Gli obiettivi
6.2 Le azioni prioritarie
6.3 Le procedure per gli interventi strutturali: gli Accordi
provinciali
7. Le risorse finanziarie e la loro destinazione
8. Avviso per la presentazione dei progetti
9. Monitoraggio
1.  Il Contesto di riferimento
1.1 Il quadro istituzionale e finanziario
L'elaborazione del Programma dello spettacolo per il triennio
2006-2008 avviene all'interno di un contesto istituzionale connotato
da significativi mutamenti rispetto al triennio precedente.
La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 e le diverse
interpretazioni sulle modalita' di attuazione avanzate a suo tempo dal
Governo e dal Coordinamento delle Regioni hanno infine trovato
soluzione nella Sentenza 255/04 della Corte Costituzionale, che ha
definitivamente inserito lo spettacolo tra le materie di legislazione
concorrente, come sostenuto dalle Regioni fin dal 2002.
Mentre, dunque, la Corte ha stabilito come la competenza legislativa
dello Stato non possa andare oltre la definizione dei "principi
fondamentali", escludendo dalle competenze statali ogni potesta'
normativa di tipo regolamentare, gli ultimi anni sono stati
contrassegnati da un'intensa attivita' di regolamentazione da parte
del Ministero,  sulla quale le Regioni, pur evidenziando
l'illeggitimita' sostanziale dei provvedimenti emanati (regolamenti
sulla musica, il teatro e la danza), hanno tuttavia sempre espresso
parere positivo, al solo fine di non compromettere l'erogazione dei
finanziamenti nazionali a favore degli operatori.
Al fine di adeguare le norme al nuovo dettato costituzionale ed
offrire un quadro di riferimento certo a quanti operano nel settore,
le Regioni si sono fatte promotrici di una proposta di legge nazionale
sullo spettacolo (presentata in bozza in un convegno tenuto a Bologna
il 9 luglio 2004), che ha avuto il merito non solo di rendere piu'
evidente la loro posizione, ma soprattutto di accelerare il processo
di ridefinizione normativa a livello parlamentare.
A questo scopo, il Comitato ristretto della Commissione Cultura della
Camera dei Deputati, al quale e' stato affidato il compito di
elaborare una proposta di legge unitaria, espressione dei gruppi
parlamentari di maggioranza e minoranza, ha operato intensamente in un
confronto serrato, sviluppatosi per alcuni mesi, con le Regioni, le
Autonomie locali e con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali
e sindacali del settore. A conclusione di tale confronto, non senza
difficolta', si e' quindi pervenuti ad un testo condiviso,
unanimemente riconosciuto quale utile punto di riferimento per avviare
l'iter parlamentare del progetto di legge e giungere finalmente ad
approvare una normativa-quadro nazionale sullo spettacolo, attesa da
anni.
All'interno di tale processo, la Regione Emilia-Romagna ha svolto un
ruolo particolarmente attivo, garantendo il proprio contributo in
tutte le sedi di confronto a livello nazionale, parlamentare, nella
Conferenza delle Regioni e con le organizzazioni di settore, anche con
l'obiettivo di evitare quanto piu' possibile conflittualita' sul piano
istituzionale che finirebbero con il penalizzare le imprese e gli
operatori.
Tuttavia, gli emendamenti presentati dal Governo alla Commissione nel
luglio scorso, con i quali e' stato riproposto un ruolo normativo e
gestionale del Ministero dei Beni e delle Attivita' culturali, in
un'ottica decisamente centralistica, hanno di fatto vanificato il
lavoro svolto, facendo venir meno le condizioni indispensabili per il
raggiungimento di un'intesa sul piano istituzionale e per
l'approvazione della legge in tempi rapidi.
Anche il settore del cinema e' stato attraversato da vicende in parte
analoghe, in parte diverse. Le Regioni, infatti, dopo aver espresso
alla fine del 2003, in sede di Conferenza Stato-Regioni, un parere
decisamente negativo sul Decreto Urbani 28/04 sulle attivita'
cinematografiche, ritenuto incostituzionale in quanto invasivo delle
loro competenze, hanno visto riconosciuta la propria posizione con la
Sentenza della Corte Costituzionale n. 285 del 28 luglio 2005, emessa
in seguito ai ricorsi presentati dalle Regioni Emilia-Romagna e
Toscana.
Con la sentenza e' stata innanzitutto attribuita alle Regioni la piena
competenza circa l'autorizzazione all'apertura di sale
cinematografiche, a prescindere dalla loro dimensione. A questo
riguardo e' in corso di elaborazione il progetto di legge regionale
per la disciplina della diffusione dell'esercizio cinematografico.
Piu' in generale, la Corte Costituzionale ha stabilito che il cinema,
in quanto spettacolo, rientra tra le materie di legislazione
concorrente, rendendo necessaria e urgente la correzione del decreto
28/04 e dei relativi decreti attuativi, per adeguarli al nuovo
contesto costituzionale.
Ancora una volta le Regioni, comprendendo la necessita' di garantire
la continuita' della gestione amministrativa di un settore di grande
rilievo culturale, economico e sociale, quale e' il cinema, hanno
espresso parere positivo sul decreto-legge e sui decreti attuativi,
operando su di essi solo le modifiche ritenute indispensabili,
d'intesa con i rappresentanti ministeriali. E' stata tuttavia
sottolineata la necessita' che il Governo si impegni ad avviare da
subito un confronto per il riordino complessivo della legislazione sul
cinema.
Ad un quadro normativo caratterizzato da notevole instabilita', si
aggiunge la riduzione del Fondo unico dello Spettacolo, diminuito
significativamente soprattutto nei termini reali del valore
finanziario. La conseguente riduzione dei contributi in molti
comparti, unita ad elementi di incertezza e ritardi nell'erogazione
dei contributi, ha prodotto un indebolimento delle strutture
produttive del Paese, soprattutto sul piano finanziario, con effetti
anche sulle possibilita'/capacita' di innovazione nella produzione
artistica.
Anche il sistema produttivo emiliano-romagnolo ha ovviamente risentito
di tale situazione,  tuttavia e' supportato da un quadro mediamente
piu' certo nelle relazioni istituzionali regionali e locali e da
modalita' di sostegno finanziario attente a garantirne l'attivita' nel
triennio.
1.2 Il sistema dello spettacolo in Emilia-Romagna
Un secondo ambito di riflessione riguarda le caratteristiche del
sistema dello spettacolo emiliano-romagnolo e, conseguentemente, il
rapporto tra le peculiarita' che lo contraddistinguono, le scelte di
natura politica e finanziaria operate dalla Giunta regionale e gli
obiettivi indicati nel presente Programma triennale, frutto di un
confronto con le Autonomie locali, gli operatori del settore e le
associazioni di categoria, ma anche di una valutazione sugli effetti
prodotti dalle innovazioni contenute nei precedenti Programmi
triennali di attuazione.
Fondato, secondo i dati 2004 dell'Osservatorio regionale dello
Spettacolo, su una solida rete di 141 teatri e luoghi di spettacolo e
463 schermi cinematografici, diffuso in tutto il territorio e radicato
nella storia civile e culturale della regione, il sistema dello
spettacolo nella nostra regione si contraddistingue sia per l'impegno
e l'attenzione all'innovazione delle istituzioni pubbliche e private,
sia per le capacita' progettuali e distributive che i diversi attori
del sistema hanno saputo esprimere.
Caratterizzato da un'offerta ricca e articolata e da un'affluenza di
pubblico fra le piu' alte d'Italia, occupa una posizione preminente
all'interno del panorama nazionale dove rappresenta di fatto il terzo
polo dopo il Lazio e la Lombardia.
Supportano tale lettura le elaborazioni dell'Osservatorio regionale
dello Spettacolo sui dati Siae 2004 (occorre tuttavia specificare che,
avendo la Siae adottato nel 2000 sistemi di rilevazione meno puntuali
del passato, alcuni dati potrebbero rivelarsi parzialmente imprecisi).
Gli elementi a disposizione confermano comunque che la quota relativa
alle attivita' regionali dello spettacolo dal vivo (teatro, musica e
danza), considerando la domanda e l'offerta, oscilla tra il 9 e il 10%
del dato nazionale. La spesa complessiva del pubblico e' stata di
42.789.000 Euro, per un totale di 2.295.000 biglietti e 18.220
rappresentazioni.
Si può dire che a seguito di una crescita continua e fertile il
settore abbia raggiunto un notevole grado di maturita' e stabilita',
non riscontrabile in nessun'altra regione italiana. Un teatro stabile
pubblico, due stabili privati, sei teatri stabili di
innovazione-ragazzi e uno di ricerca costituiscono la struttura
portante delle attivita' teatrali; una Fondazione lirica e sei teatri
di tradizione fanno dell'Emilia-Romagna la regione con la piu' alta
concentrazione di teatri lirici; una compagnia di danza di fama
internazionale e la presenza di festival musicali e teatrali di grande
rilievo completano un quadro veramente unico di strutture e attivita'
consolidate, arricchito nell'ultimo triennio da orchestre sinfoniche
dirette da maestri di fama internazionale.
In tale quadro, va sottolineato inoltre l'importante ruolo svolto
dagli enti a partecipazione regionale - Fondazione Toscanini,
ERT-Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Fondazione nazionale della Danza
e Ater - nello sviluppo del sistema regionale, sia sotto il profilo
della produzione e distribuzione di spettacoli, sia sotto quello
organizzativo, della promozione, del coordinamento e della
formazione.
La presenza, infine, di corsi universitari (Dams) e l'impegno pubblico
in specifici programmi di formazione contribuiscono all'alto livello
qualitativo di artisti, tecnici e personale organizzativo delle
imprese e delle istituzioni di un settore che conta circa 10.000
occupati.
Il confronto con i dati 2001-2004 indica tuttavia che il settore dello
spettacolo dal vivo, pur espandendo ancora in qualche misura la
propria offerta, registra una flessione nel volume assoluto della
domanda. Tale flessione, in linea con le tendenze del Paese, può
essere interpretata come un segnale del tutto fisiologico che prelude
a cambiamenti anche di ampia portata nelle modalita' di programmazione
e progettazione. Tale processo appare per piu' di un motivo giunto ad
uno stadio piu' avanzato in Emilia-Romagna rispetto alla situazione
nazionale che mostra le fasi iniziali di una crisi che, nella nostra
regione, appare in fase di superamento.
Anche dai dati relativi al cinema si rilevano non pochi elementi
positivi, tra cui il permanere di un tradizionale rapporto virtuoso
fra spettatori e sistema distributivo a determinare il quale
contribuiscono significativamente la ricchezza e la qualita' delle
istituzioni cinematografiche locali e l'attenzione riservata
all'organizzazione culturale che sostiene la proposta cinematografica.
L'Emilia-Romagna, sul piano dell'offerta, della domanda e della spesa
del pubblico, si conferma a livello nazionale al secondo posto dopo il
Lazio, superando il 10% del volume nazionale. Se la flessione della
domanda di cinema presente nel resto del Paese, nel periodo 2001-2003,
ha visto riscontri anche in questa regione, seppur contenuti, il 2004
ha segnato viceversa una netta ripresa, con un incremento superiore al
10% rispetto all'anno precedente. Va inoltre rilevato, negli ultimi
anni, un aumento delle sale e degli schermi; questi ultimi sono
aumentati, tra il 2003 e il 2004, dell'8%.
La spesa del pubblico, secondo la Siae, e' stata nel 2004 di
656.043.000 Euro, per un totale di 11.762.000 biglietti venduti e
120.471 giornate di programmazione.
Con oltre 50 imprese presenti e 1.500 addetti, anche la produzione
(cinema, documentario, animazione) rappresenta per la nostra Regione
un settore di notevole interesse. La presenza della Cineteca del
Comune di Bologna, istituzione di eccellenza e di rilievo
internazionale nel campo della conservazione, del restauro e della
cultura cinematografica, il lavoro svolto dalla Film Commission per
sostenere le produzioni e promuovere il territorio regionale, la
collaborazione con AGIS e FICE a sostegno della promozione e la
diffusione del cinema di qualita' e del piccolo esercizio, completano
il quadro della realta' regionale.
Un panorama quindi di grande ricchezza e tuttavia caratterizzato da
profonde trasformazioni (la creazione di nuovi multiplex, la chiusura
delle sale nei centri storici, l'introduzione della proiezione in
digitale) tali da comportare riflessioni piu' approfondite sulle
ripercussioni sul piano economico e sociale.
La pluralita' e la ricchezza artistica del sistema e' testimoniata non
solo dalla risposta del pubblico o dalle collaborazioni e dai
riconoscimenti nazionali e internazionali; le diverse esperienze di
ricerca sul piano estetico e tecnico-comunicativo all'interno dei
linguaggi e dei generi tradizionali, come nei progetti che sempre piu'
frequentemente travalicano le distinzioni fra settori e generi,
testimoniano l'articolazione e la capacita' di innovazione e di
flessibilita' del sistema.
Le caratteristiche fin qui descritte, hanno consentito allo spettacolo
della Regione di configurarsi quale laboratorio delle principali
trasformazioni che hanno interessato questo settore negli ultimi
decenni, spesso anticipandone i processi evolutivi, e di essere
accreditato come punto di eccellenza, anche oltre i confini
nazionali.
L'attuazione del Programma regionale dello spettacolo 2003-2005 ha
rafforzato e approfondito gli aspetti innovativi contenuti nella legge
regionale sullo spettacolo 13/99, permettendo di attuare interventi
piu' efficaci e maggiormente condivisi con le Autonomie locali, gli
operatori del settore, e con le loro organizzazioni e un
consolidamento degli strumenti di negoziazione previsti (Accordi
provinciali e Convenzioni).
Merita un accenno particolare la sperimentazione, realizzata nel 2004
e 2005, di un sistema innovativo di valutazione delle attivita' di
spettacolo dal vivo. Tale sistema risponde a molteplici obiettivi:
introdurre meccanismi di maggiore trasparenza nell'accesso ai
contributi regionali, verificare con piu' attenzione la coerenza delle
attivita' con gli obiettivi regionali; incentivare "comportamenti
virtuosi" da parte degli operatori; sperimentare modalita' e strumenti
innovativi di assegnazione dei finanziamenti  regionali come
contributo al confronto istituzionale in corso sulle modalita' di
ripartizione dei finanziamenti pubblici allo spettacolo.
L'applicazione del sistema, descritto piu' esaurientemente al
successivo paragrafo 4.3, ha dato risultati positivi, sia sul piano
degli obiettivi raggiunti, sia sul piano delle relazioni con gli
operatori. E' stato applicato ai 18 soggetti convenzionati con la
Regione per attivita' di produzione e distribuzione teatrale e per
rassegne e festival di musica e teatro, soggetti che sono stati
coinvolti nelle diverse fasi del procedimento, dalla fase progettuale
alla riflessione sui risultati. Ci sembra di poter affermare che il
sistema, costituito da una pluralita' di indicatori rispondenti a
obiettivi regionali, riesca a "leggere" l'attivita' dei vari soggetti,
tenendo conto delle loro diversita' e peculiarita'; il sistema risulta
quindi essere uno strumento utile alla Regione, sia per la valutazione
dei soggetti, sia per la propria attivita' di programmazione, e utile
agli operatori che da esso possono trarre proficue indicazioni di
sviluppo e innovazione della propria attivita'.
Nel corso del triennio 2003-2005 tramite 30 convenzioni e 9 accordi
con le Province sono stati finanziati 137 progetti con uno
stanziamento complessivo annuale di 6.100.000 Euro, mentre, per quanto
riguarda le spese di investimento sul piano strutturale
(predisposizione, restauro, adeguamento e qualificazione delle sedi,
innovazione tecnologica e valorizzazione del patrimonio storico ed
artistico dello spettacolo), sono stati complessivamente 67 gli
interventi finanziati dalla Regione nel triennio per quasi 5.128.000
Euro.
Seppure a fronte di un'attivita' importante come quella che emerge dai
numeri soprariportati, si deve rilevare l'impatto negativo dato dalle
disposizioni del DLgs 350/03 (Legge finanziaria dello Stato per il
2004) che ha stabilito il divieto di erogare contributi per spese di
investimento a favore di soggetti privati. Tale provvedimento ha
impedito alla Regione di contribuire alla realizzazione di interventi
significativi, interrompendo in alcuni casi interventi gia' avviati,
creando non poche difficolta' ai soggetti privati interessati.
Un'ultima considerazione riguarda gli aspetti economici del settore.
L'attuale situazione di crisi, che si traduce in  un decremento a
tutti i livelli di governo delle risorse pubbliche, fondamentali per
tutti i settori culturali, ed in un minore potere d'acquisto dei
cittadini, ha prodotto una sostanziale riduzione delle risorse per lo
spettacolo. Questo deve indurre ad un forte impegno progettuale e
innovativo che chiama le istituzioni pubbliche, e in primo luogo la
Regione, e gli operatori ad uno sforzo di collaborazione e di messa in
comune delle risorse disponibili, cercando di trarre il massimo valore
possibile dalla ricchezza costruita fino ad ora.
Il presente Programma triennale si inserisce dunque in un contesto che
continua ad essere caratterizzato, da un lato, da cambiamenti e
incertezza di rapporti sul piano istituzionale e da una contrazione
delle risorse finanziarie disponibili e, dall'altro lato, da una
presenza, in Emilia-Romagna, di un sistema dello spettacolo di grande
rilievo, diffuso e radicato sul territorio regionale, e in fase di
evoluzione.
2. Gli obiettivi
2.1 L'impegno della Regione per la qualificazione e la
diversificazione degli interventi per lo spettacolo
A fronte della situazione descritta in precedenza e come indicato piu'
dettagliatamente di seguito, la Regione, pur in presenza delle
difficolta' evidenziate, conferma per il triennio 2006-2008 il proprio
impegno politico e finanziario, attraverso un'azione orientata a
cinque obiettivi sostanziali:
- la promozione dello spettacolo, all'interno delle politiche
culturali della Regione, quale elemento fondamentale sul piano
dell'identita' culturale, della crescita individuale e della coesione
sociale, ma anche come fattore strategico sul piano socio-economico, e
della competitivita';
- la qualificazione e la diversificazione del sistema, sostenendo in
particolare le esperienze di autentico livello regionale e promuovendo
un maggiore coordinamento tra l'azione degli Enti locali, dei soggetti
a partecipazione regionale e dei soggetti privati e delle loro
associazioni;
- l'innovazione nella programmazione, prestando un'attenzione
specifica alle forme di spettacolo legate alla contemporaneita' nelle
varie discipline, con particolare riferimento alla musica in tutte le
sue espressioni colte e popolari;
- la collaborazione fra i soggetti e l'integrazione delle attivita' in
un'ottica di qualificazione e razionalizzazione dell'offerta e di
utilizzo ottimale delle risorse disponibili;
- l'adozione di elementi innovativi sul piano della razionalizzazione
degli interventi e delle modalita' di valutazione degli stessi.
Nel quadro delle finalita' piu' generali sopraindicate e conformemente
a quanto previsto all'art. 5 della L.R. 13/99, vengono specificati di
seguito gli obiettivi che si intendono perseguire con l'attuazione del
presente Programma.
Tali obiettivi, anche al fine di rendere piu' evidenti gli indirizzi
regionali assunti, sono stati accorpati con riferimento ad alcune
categorie fondamentali, sia in rapporto ai contenuti che alle
metodologie di intervento: lo spettacolo dal vivo, con particolare
attenzione all'offerta e alla domanda, ovvero all'accesso e alla
formazione del pubblico; il cinema e gli audiovisivi; gli obiettivi
legati alla promozione e alle forme piu' adeguate di comunicazione;
quelli relativi alle modalita' di attuazione degli interventi
nell'ambito dei sistemi territoriali e alle relazioni istituzionali
con i soggetti interessati; gli obiettivi infine che si intendono
perseguire con l'utilizzazione di nuovi strumenti di ripartizione
delle risorse.
Per quanto riguarda gli interventi per la qualificazione delle
strutture per lo spettacolo (spese di investimento), considerata la
loro specificita' e per consentire una lettura piu' agevole e
comprensiva di quanto previsto nel settore, la scelta e' stata quella
di riportare tali interventi in un unico paragrafo (paragrafo 6), nel
quale vengono indicate anche le azioni prioritarie e le procedure per
l'attuazione degli stessi interventi.
A. Lo spettacolo dal vivo: l'offerta e la domanda
A.1 In particolare per quanto riguarda l'offerta di spettacolo gli
obiettivi sono i seguenti:
a) innovare la produzione sia come proposta di nuove produzioni, sia
sotto il profilo artistico, in rapporto ai diversi linguaggi
espressivi e al repertorio;
b) favorire le coproduzioni e le forme di integrazione e coordinamento
anche a livello sovraregionale;
c) sostenere la realizzazione di residenze finalizzate a favorire la
crescita di nuovi artisti e il ricambio generazionale all'interno
delle strutture gia' consolidate;
d) promuovere la circuitazione degli spettacoli nel territorio
regionale e delle produzioni in Italia e all'estero;
e) promuovere la continuita', riconoscibilita' ed equilibrio della
rete regionale di festival e rassegne;
f) promuovere la qualificazione del personale artistico, tecnico e
amministrativo degli organismi operanti nel settore;
g) favorire la durata delle produzioni, promuovendone le riprese e gli
sbocchi nell'industria culturale;
h) tendere ad un maggiore equilibrio nei bilanci finanziari,
incrementando l'incidenza dei ricavi da attivita' propria rispetto ai
contributi pubblici.
A.2 In particolare per quanto riguarda l'accesso e la formazione del
pubblico, anche a fronte della ricchezza e articolazione dell'offerta
delineata in precedenza, emerge con sempre maggiore evidenza la
necessita' di individuare, in modo corrispondente,  forme piu'
efficaci di intervento regionale a sostegno della domanda e del
consumo. Questi gli obiettivi specifici in tale ambito:
a) promuovere l'ampliamento del pubblico, attraverso lo sviluppo di
strumenti di comunicazione e servizi destinati ad attrarre nuovo
pubblico e a consolidare il pubblico esistente, anche mediante la
costruzione di sinergie di carattere organizzativo, finanziario e
promozionale con altri settori (turismo, beni culturali, istruzione,
ecc.);
b) favorire la diffusione dello spettacolo presso le generazioni piu'
giovani, le fasce di pubblico non abituali e quelle di popolazione con
minori opportunita' di formazione e fruizione;
c) sostenere la domanda in una logica di riequilibrio territoriale,
sia tramite la circuitazione degli spettacoli, sia tramite interventi
coordinati di soggetti pubblici e privati;
d) realizzare iniziative mirate di formazione per il pubblico;
e) sostenere la domanda mediante l'avvio di sperimentazioni che
prevedano modalita', sedi e orari non tradizionali per lo svolgimento
degli spettacoli e l'erogazione di servizi a favore del pubblico.
B. Il cinema e gli audiovisivi
In tale ambito gli obiettivi che la Regione intende perseguire sono i
seguenti:
a) il sostegno al piccolo esercizio cinematografico e alle sale
d'essai;
b) la tutela e la conservazione del patrimonio cinematografico e
audiovisivo;
c) il sostegno allo sviluppo del documentario e del cinema
d'animazione, sia sul piano della produzione, sia della
circuitazione;
d) la circuitazione dei prodotti d'autore e la promozione di rassegne
e festival;
e) lo sviluppo di un piu' efficace coordinamento tra gli enti e i
soggetti impegnati nella promozione e attuazione di spettacoli ed
eventi in ambito cinematografico, a livello regionale e locale, ai
fini di una migliore programmazione e circuitazione sul territorio e
di un'integrazione degli interventi e delle risorse;
f) la promozione di una cultura cinematografica e di un uso piu'
consapevole degli audiovisivi da parte dei cittadini, attraverso
azioni innovative, anche in collegamento con le istituzioni
scolastiche, nella prospettiva di promuovere un servizio sociale
riconosciuto e diffuso;
g) il consolidamento e la qualificazione dell'offerta di servizi alle
produzioni cinetelevisive e la promozione del territorio come set
cinematografico;
h) il sostegno allo sviluppo della creativita' locale, anche
attraverso forme di comunicazione e collaborazione con l'industria
cinematografica;
i) il sostegno alla diffusione e sviluppo di nuove tecnologie di
proiezione.
C. Promozione, comunicazione, informazione e documentazione
In tale ambito gli obiettivi sono i seguenti:
a) promuovere il sistema regionale dello spettacolo, attraverso
progetti di comunicazione integrata, volti sia all'ampliamento del
pubblico che alla promozione di attivita' di spettacolo della Regione
in Italia e all'estero, attraverso l'utilizzo di strumenti
differenziati (dai tradizionali mezzi di comunicazione all'ampia gamma
delle opportunita' offerte dalle nuove tecnologie);
b) acquisire dati e informazioni sistematiche sull'intero sistema
dello spettacolo, e in particolare sulle tendenze relative alla
domanda, offerta, consumo, strutture, occupazione, impatto economico,
ecc. all'interno del settore, ai fini di una valutazione costante
degli andamenti del settore medesimo e dell'efficacia dell'intervento
regionale.
D. In particolare per quanto riguarda le modalita' di attuazione degli
interventi, le relazioni istituzionali con le Autonomie locali e con
gli operatori dello spettacolo, nonche' le modalita' di utilizzo delle
risorse, vanno sottolineati i seguenti obiettivi:
a) valorizzare le realta' locali in una logica di sistema e di
equilibrio a livello regionale e dei singoli territori, sostenendo le
iniziative nelle aree meno favorite, ma anche riconoscendo vocazioni e
peculiarita' positive dei territori e promuovendo la costruzione di
sinergie tra esperienze analoghe, finalizzate ad un rafforzamento
reciproco;
b) consolidare il principio della collaborazione istituzionale e della
negoziazione, oltre gli aspetti formali, quale strumento di
interazione fra Regione, Enti locali e operatori, nella prospettiva di
una valorizzazione delle attivita' di spettacolo piu' rispondenti agli
obiettivi regionali e della definizione di obiettivi e strategie
condivisi;
c) confermare l'adozione di meccanismi di maggiore trasparenza
nell'accesso ai finanziamenti regionali e strumenti di valutazione,
piu' attenti alle attivita' svolte in coerenza con gli obiettivi
regionali (indicatori di attivita'), capaci di incentivare
"comportamenti virtuosi" da parte degli operatori, attenti cioe' alla
qualita' e alla spesa, e nel contempo, utili come strumento
sperimentale di assegnazione delle risorse, nella prospettiva del
trasferimento di funzioni e risorse dallo Stato alle Regioni.
Anche se l'intervento nei loro confronti esula dagli ambiti L.R. 13/99
e viene stabilito da apposite leggi regionali, gli Enti a
partecipazione regionale sono comunque tenuti, nell'espletamento della
loro attivita' e per quanto di loro competenza, al raggiungimento
degli obiettivi indicati al punto 2 del presente programma. Si ritiene
pertanto utile richiamare in questa sede il ruolo e l'attivita' svolta
da tali soggetti: la Fondazione Toscanini, la Fondazione nazionale
della Danza ed ERT-Emilia-Romagna Teatro Fondazione svolgono infatti
un ruolo importante nella produzione e nel coordinamento dei settori
specifici in cui operano, rispettivamente musica, danza e prosa,
mentre ATER, associazione di servizio, organizzazione e
commercializzazione di spettacoli dal vivo, agisce trasversalmente ai
vari settori.
Obiettivo fondamentale della Regione e' quello di incentivare:
- l'interazione tra loro, in una logica di consolidamento e
valorizzazione reciproca delle attivita' svolte, ma anche di
individuazione di nuove competenze piu' adeguate alle attuali
esigenze;
- l'interazione tra essi e con altri centri che operano nei diversi
ambiti, nella prospettiva di un arricchimento dell'offerta, sia
qualitativo che quantitativo, del sostegno artistico e tecnico a
realta' di minori dimensioni, della razionalizzazione complessiva
delle risorse.
3. Le azioni prioritarie
3.1 Le azioni prioritarie per attivita' di spettacolo
L'art. 4 della L.R. 13/99 definisce al comma 1 le tipologie di
intervento che prevedono un sostegno finanziario da parte della
Regione alle spese di gestione corrente per l'attuazione di attivita'
(gli interventi per spese di investimento, di cui al comma 2 dello
stesso articolo, vengono trattati al successivo punto 6), mentre
l'art. 8 stabilisce gli ambiti di intervento diretto della Regione,
con particolare riferimento all'Osservatorio dello spettacolo e alle
attivita' di Film Commission.
Nel quadro degli interventi di cui all'art. 4, comma 1, e in rapporto
agli obiettivi delineati in precedenza, vengono indicate di seguito le
azioni prioritarie che la Regione intende sostenere, con riferimento
sia alle attivita' di spettacolo complessivamente intese sia alle
specificita' dei diversi settori (attivita' teatrali, musica, danza,
cinema e audiovisivi).
Costituiscono azioni prioritarie per la Regione in un'accezione piu'
generale:
a) le attivita' di produzione e distribuzione di spettacoli d'arte e
di cultura, di elevata qualita' artistica, che potenzino le
peculiarita' di ciascuna forma di spettacolo, garantendo il pluralismo
culturale ed un equilibrio fra opposte polarita' (radici/futuro,
locale/internazionale, disciplinare/interdisciplinare);
b) l'organizzazione di rassegne e festival in ogni ambito dello
spettacolo, identificabili per l'originalita' e il valore artistico
delle proposte e per la capacita' organizzativa, e che siano in grado
di realizzare le piu' idonee forme di collaborazione con qualificati
organismi del settore;
c) le iniziative di comunicazione, informazione, formazione e
ampliamento del pubblico, che prevedano un coinvolgimento, in modo
coordinato, tra piu' enti e soggetti, e progetti mirati, anche per
fasce di eta', di livello regionale;
d) la promozione delle differenti forme di espressione artistica
contemporanea e dell'attivita' creativa dei nuovi autori, tramite
progetti di interesse regionale volti anche alla valorizzazione dei
giovani artisti;
e) le iniziative che, integrando risorse e competenze di piu'
soggetti, consentano l'operativita', nei centri medi e piccoli, di
teatri, cinema-teatri, auditorium e sale da concerto, riconoscendone
il ruolo fondamentale per la crescita culturale e sociale della
comunita'.
L'evoluzione dello spettacolo dal vivo tende sempre di piu' ad
attivita' interdisciplinari, frutto sia dello sviluppo artistico dei
soggetti produttori, sia di esigenze espresse dal pubblico. Tendono a
sfumarsi i confini fra musica, danza, teatro, arti visive, ecc., sia
all'interno dei singoli spettacoli, sia nella programmazione di teatri
e festival. Questa e' sicuramente una realta' gia' ampiamente diffusa
e valorizzata dalla Regione; tuttavia, per una definizione piu'
sintetica delle azioni prioritarie, si ritiene utile mantenere la
suddivisione dei generi tradizionali di spettacolo.
A. Le attivita' teatrali
Con specifico riferimento alle attivita' teatrali, la Regione,
riconoscendo il ruolo decisivo svolto dalle strutture produttive
private, che spesso operano in convenzione con gli Enti locali per la
gestione delle sedi, interverra' prioritariamente a sostegno:
a) delle strutture e dei programmi produttivi e distributivi che si
distinguano sia per l'impegno progettuale e la ricerca di linguaggi
innovativi nei vari ambiti espressivi del teatro, per le capacita'
organizzative e promozionali e per la capacita' di interagire con
nuovi soggetti, contribuendo in tal modo all'arricchimento della
qualita' e della varieta' dell'offerta teatrale. Nella sua azione di
sostegno la Regione terra' pertanto conto sia dei diversi ambiti
espressivi, sia dei diversi livelli artistici, organizzativi e
finanziari delle imprese teatrali;
b) delle iniziative, per quanto riguarda in particolare le rassegne e
i festival, che si contraddistinguano per un reale livello
qualitativo, una caratterizzazione delle manifestazioni, nonche' per
le capacita' promozionali dei soggetti attuatori, anche attraverso
l'integrazione delle risorse organizzative ed economiche di piu'
soggetti;
c) delle proposte capaci di valorizzare in modo specifico la ricchezza
progettuale insita nell'attivita' di sperimentazione e ricerca nei
vari ambiti, con particolare attenzione a quella giovanile,
soprattutto quando e' in grado di attivare forme di gestione,
cooperazione e comunicazione innovative.
B. La musica
Per quanto riguarda il settore della musica, l'intervento della
Regione e' finalizzato a sostenere i vari linguaggi musicali,
espressione di ambiti e culture diverse, da quello colto a quello
popolare, fino alle espressioni della contemporaneita' e di stili e
tendenze differenziate, con particolare attenzione al jazz e al rock, 
alle attivita' legate alle forme di espressione giovanile e alla
valorizzazione delle esperienze e delle opportunita' presenti nel
settore sul territorio regionale.
In tal senso e in relazione alla significativita' delle proposte,
l'intervento regionale sara' finalizzato in via prioritaria al
sostegno di:
a) festival e rassegne, che si contraddistinguano per un reale livello
qualitativo, per la caratterizzazione delle manifestazioni,  per le
capacita' promozionali dei soggetti attuatori, nonche' per la
disponibilita' degli stessi a mettersi in rete anche attraverso
l'integrazione delle risorse organizzative ed economiche di cui
dispongono;
b) attivita' di produzione e distribuzione, in particolare nell'ambito
della lirica, in quanto patrimonio tradizionale distintivo della
nostra regione. Va sottolineato in proposito come tale patrimonio
negli ultimi anni si sia notevolmente arricchito, sia per quanto
riguarda le sedi restaurate, sia sotto il profilo della produzione,
contribuendo alla valorizzazione turistica del territorio. In
considerazione del costante incremento dei costi e a fronte di una
riduzione delle risorse pubbliche, la Regione interviene
prioritariamente in tale ambito a sostegno:
- del rafforzamento della collaborazione fra i teatri di tradizione
per la produzione di opere liriche, tale da prevedere anche iniziative
collaterali integrate, finalizzate alla formazione e all'ampliamento
del pubblico. In tale ambito la Regione sostiene le attivita'
concordate fra i teatri di tradizione per quanto attiene la
coproduzione e la circuitazione di opere, l'innovazione e
l'originalita' delle proposte, la formazione di nuovo pubblico, sulla
base di una programmazione concordata, che consenta l'ottimizzazione
delle risorse, non solo economiche, e la sicurezza di un cartellone
comune. Per garantire la varieta' e l'articolazione del cartellone
della lirica regionale, vengono valutate in particolare le
coproduzioni di opere contemporanee e vengono riconosciute le
coproduzioni realizzate anche con istituzioni musicali italiane e
straniere;
- della Fondazione Teatro comunale di Bologna, in quanto organismo di
particolare interesse per il rilievo della sua attivita' in ambito
nazionale e internazionale e per il ruolo centrale che svolge in
ambito regionale.
In particolare per quanto attiene il riconoscimento delle tradizioni
locali e delle forme di espressione e culture diverse, con particolare
attenzione alle esperienze innovative di integrazione dei generi e
alla ricerca etnomusicale, nonche' per le attivita' finalizzate alla
valorizzazione delle esperienze dei giovani e delle opportunita'
presenti nel settore sul territorio regionale, la Regione sostiene
inoltre:
a) le attivita' di tipo bandistico e corale, in quanto costituiscono
un'esperienza di educazione musicale di base e sono finalizzati a
valorizzare e promuovere una cultura musicale diffusa e
differenziata;
b) le attivita' di valenza regionale tese a promuovere l'educazione
musicale e la valorizzazione di giovani artisti, predisposte e
realizzate in forma coordinata tra loro dai Conservatori e dagli
Istituti musicali pareggiati, dalle Scuole di Musica promosse dai
Comuni e da strutture e associazioni di promozione della musica
giovanile.
C. La danza
Nel delineare le azioni prioritarie nel settore della danza, si
ritiene utile premettere alcune osservazioni. La danza, infatti,
caratterizzata in passato, da un lato, da un'offerta e da
finanziamenti pubblici decisamente piu' modesti degli altri generi di
spettacolo, e dall'altro da un crescente interesse del pubblico, ha
mostrato invece negli ultimi due anni un incremento nell'offerta e nel
consumo superiore al 18%. Tale incremento e' stato sicuramente
favorito dallo specifico intervento regionale per la costituzione di
un circuito regionale della danza, ma anche dall'attivita' varia e
articolata sul territorio regionale di piccole realta' private
produttive e organizzative, molto vitali, ma ancora molto
diversificate sotto il profilo qualitativo ed organizzativo.
In questo contesto occorre ricordare il principale organismo di
produzione e promozione nel settore presente in Emilia-Romagna, la
Fondazione nazionale della Danza, e il ruolo preminente di
Aterballetto a livello nazionale e internazionale.
A fronte di tale situazione, si ritiene importante sostenere un
processo di osmosi fra l'eccellenza espressa dalla Fondazione
nazionale della Danza, i programmi dei Teatri di Tradizione, dei
teatri comunali o degli stabili e dei festival e la pluralita' delle
compagnie private di danza operanti nel territorio, nell'ottica di una
maggiore razionalizzazione del sistema, di una valorizzazione delle
esperienze piu' significative e della formazione di nuovo pubblico.
In tale ottica l'intervento della Regione sara' pertanto finalizzato
alle seguenti azioni, rivolte principalmente alla danza
contemporanea:
a) sostenere e potenziare le rassegne che presentino appuntamenti
particolarmente rilevanti nel panorama regionale e nazionale, attuino
collaborazioni con compagnie di danza europee e promuovano inoltre le
nuove realta' di danza che operano nel territorio regionale;
b) favorire, nell'ambito della collaborazione tra i teatri di
tradizione, citata al precedente punto B, le coproduzioni fra i teatri
di tradizione stessi che prevedano la presenza della danza;
c) sostenere le realta' produttive e distributive private che
maggiormente operano in collaborazione con altre realta' della danza o
di altre discipline dello spettacolo;
d) sostenere la diffusione e promozione della danza nel territorio
regionale tramite specifiche iniziative promozionali che comprendano
piu' teatri e piu' luoghi nella regione.
D. Il cinema e gli audiovisivi
Per quanto riguarda specificatamente il settore del cinema e degli
audiovisivi, le azioni prioritarie sono le seguenti:
a) il consolidamento e la qualificazione delle iniziative a sostegno
del piccolo esercizio cinematografico, mirato alla salvaguardia di
sale collocate in zone scarsamente dotate di istituzioni culturali, da
realizzarsi in collaborazione con l'AGIS;
b) il consolidamento e la qualificazione delle iniziative di
distribuzione del cinema di qualita' nella rete delle sale d'essai,
attuate anche attraverso opportune forme di informazione del pubblico,
da realizzarsi in collaborazione con la FICE;
c) la promozione di forme di integrazione della programmazione
commerciale con quella d'essai nelle sale dei piccoli comuni, in
collaborazione con l'AGIS e con altre associazioni regionali del
settore;
d) gli interventi di restauro e catalogazione del patrimonio
cinematografico e audiovisivo, con particolare riferimento alle azioni
di cui ai punti b) e c);
e) la promozione degli autori e della produzione cinematografica e
audiovisiva emiliano-romagnola in Italia e all'estero, anche in
collaborazione con le competenti istituzioni dello Stato;
f) il coordinamento delle iniziative e delle rassegne cinematografiche
di carattere locale, nonche' il sostegno a festival e rassegne di
sicuro rilievo nazionale che, in un'ottica interdisciplinare,
prevedano al loro interno iniziative collaterali di formazione del
pubblico e degli addetti ai lavori e che siano in grado di attivare la
condivisione di strutture organizzative;
g) la promozione di azioni di sistema, in collaborazione con soggetti
pubblici e privati e con l'Istituzione Cineteca del Comune di Bologna,
finalizzate ad un'integrazione e ad una valorizzazione dell'insieme
delle iniziative assunte nel settore a livello territoriale;
h) l'attuazione, in collaborazione con gli stessi soggetti di cui alla
precedente lett. f) e con le istituzioni scolastiche, di progetti
mirati all'alfabetizzazione, alla formazione e all'ampliamento del
pubblico e, piu' in generale, alla promozione di una cultura
cinematografica e di un uso piu' consapevole degli audiovisivi da
parte dei cittadini;
i) il sostegno allo sviluppo del documentario e del cinema
d'animazione, sia sul piano della produzione, sia della circuitazione,
con particolare riferimento alle azioni di cui ai punti b) e c);
j) il potenziamento delle attivita' di Film Commission e delle
attivita' dell'Osservatorio dello spettacolo, di cui al successivo
punto 3.2.
3.2 Gli interventi diretti della Regione
L'art. 8 della L.R. 13/99 stabilisce che la Regione provveda
direttamente all'organizzazione di attivita', con riferimento a due
specifici ambiti di intervento: la promozione del territorio regionale
quale sede di produzioni cinetelevisive (Film Commission); l'attivita'
di osservatorio sulle realta' di spettacolo.
Per quanto riguarda gli ambiti di cui sopra, nel richiamare gli
obiettivi indicati al precedente punto 1 (Obiettivi) e in particolare
alla lettera B (cinema e audiovisivi) e alla lettera C (promozione,
comunicazione, informazione e documentazione), vengono indicate di
seguito le azioni prioritarie che si intendono perseguire in entrambi
i settori.
A. Attivita' di Film Commission
Le azioni prioritarie che si intendono perseguire in tale ambito,
attraverso un consolidamento e una qualificazione dell'attivita' di
Film Commission, e la collaborazione tra essa, gli Enti locali, la
Cineteca del Comune di Bologna e i soggetti pubblici e privati
interessati, sono le seguenti:
a) un potenziamento degli interventi a sostegno delle produzioni
cinematografiche, audiovisive e televisive con particolare attenzione
al documentario ed al cinema d'animazione, attuate nel territorio
regionale, tramite la predisposizione di servizi alle imprese;
b) il sostegno all'attivita' di giovani autori emiliano-romagnoli per
la realizzazione di progetti audiovisivi legati prevalentemente al
territorio regionale, con particolare riferimento al documentario ed
al cinema d'animazione, privilegiando le proposte avanzate dai
soggetti organizzati;
c) l'attuazione di iniziative formative e di promozione culturale,
tramite seminari, forme di presenza organizzata in occasione di
festival, rassegne e manifestazioni analoghe, in Italia e all'estero,
nonche' la creazione di forme di comunicazione e collaborazione con
l'industria cinematografica.
B. Attivita' di Osservatorio dello spettacolo
In tale ambito si intendono perseguire prioritariamente le azioni
indicate di seguito, attraverso il consolidamento, la qualificazione e
lo sviluppo dell'attivita' dell'Osservatorio sulla realta' dello
spettacolo:
a) l'acquisizione sistematica di tutte le informazioni relative alla
domanda e l'offerta di spettacolo, gli aspetti economici, le sedi,
l'occupazione e la formazione professionale nel settore, da attuarsi
in collaborazione con il Servizio Cultura della Regione e con i
soggetti pubblici e privati del settore;
b) la realizzazione di studi e analisi su tematiche di interesse
regionale, che richiedano approfondimenti specifici ai fini
dell'azione programmatica e promozionale della Regione.
Nell'attuazione delle attivita' di cui sopra l'Osservatorio dovra'
inoltre predisporre gli strumenti necessari per la divulgazione dei
risultati per assicurare la piu' ampia diffusione delle informazioni
nelle forme piu' adeguate.
4. Gli strumenti di negoziazione: le Convenzioni
4.1 Finalita' delle Convenzioni
Nell'ambito degli obiettivi e delle azioni prioritarie sopraindicate,
e di quanto previsto all'art. 7, comma 2 della L.R. 13/99, la Regione
sostiene e valorizza le attivita' di spettacolo attraverso specifici
strumenti di negoziazione con i soggetti interessati: le Convenzioni e
gli Accordi con le Province, di cui al successivo paragrafo 5.
Le Convenzioni costituiscono lo strumento mediante il quale la Regione
attiva un rapporto diretto di negoziazione con i soggetti proponenti,
sentiti anche gli Enti locali e il Comitato scientifico dello
Spettacolo. Piu' specificatamente, la Regione stipula convenzioni a
sostegno delle seguenti attivita':
a) attivita' di spettacolo con i soggetti in possesso dei requisiti
indicati di seguito, che si distinguono per la qualita' delle
attivita' stesse, importanza della struttura organizzativa e
finanziaria, capacita' di proiettarsi oltre la regione, risorse per
interventi e servizi per il pubblico, qualificazione professionale;
b) attivita' di coordinamento e promozione di settori specifici dello
spettacolo (e quindi non rientranti in quelle della precedente lett.
a), cosi' come espressamente individuate all'interno delle azioni
prioritarie di cui al precedente punto 3.1 e alle relative lettere A-D
(riferite ai diversi settori: attivita' teatrali, musica, danza,
cinema e audiovisivi), anche in collaborazione con i soggetti ivi
indicati.
La Regione stipula Convenzioni con soggetti pubblici e privati, di
comprovata esperienza e maggiormente rappresentativi nei diversi
settori dello spettacolo.
4.2 I Requisiti per accedere alle Convenzioni per attivita' di
spettacolo
Con riferimento alla precedente lettera a), possono stipulare
Convenzioni con la Regione Emilia-Romagna i soggetti pubblici e
privati, comunque organizzati sul piano giuridico-amministrativo, che
svolgono attivita' di alto livello qualitativo nel settore dello
spettacolo e che sono in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere sede nel territorio regionale;
b) presentare un programma di attivita' triennale;
c) svolgere attivita' di rilievo almeno regionale;
d) avere instaurato stabili rapporti con gli Enti locali;
e) aver svolto attivita' nel settore dello spettacolo per almeno 3
anni con programmazione regolare e continuativa;
f) garantire affidabilita' finanziaria (da evincersi dai dati di
bilancio dell'esercizio precedente in relazione all'equilibrio fra le
varie componenti dei ricavi e dei costi);
g) presentare un bilancio finanziario che preveda un totale di costi
annui non inferiore a:
- 775.000,00 Euro per le produzioni teatrali (il limite viene fissato
in 400.000 Euro per i soggetti che si occupano stabilmente di nuove
forme di teatro contemporaneo);
- 260.000,00 Euro per rassegne e festival di teatro e danza;
- 775.000,00 Euro per rassegne e festival di musica classica;
- 300.000 Euro per rassegne e festival di musica contemporanea;
- 150.000 Euro per rassegne di musica jazz, rock , blues, soul, ecc.
- 520.000,00 Euro per rassegne e festival di cinema;
h) essere dotati di una struttura organizzativa di elevata
professionalita' sul piano artistico, tecnico e
amministrativo-gestionale;
i) rispettare i contratti collettivi di lavoro;
j) promuovere forme di conservazione e valorizzazione del proprio
patrimonio teatrale;
k) nel caso gestiscano una sede, questa deve essere in regola con le
norme di sicurezza.
Nell'individuazione dei soggetti, con i quali convenzionarsi, la
Regione terra' conto inoltre dello sviluppo, da parte degli stessi,
delle seguenti attivita':
- l'attuazione di forme di collaborazione con altri qualificati
organismi del settore;
- la promozione e formazione del pubblico, anche attraverso forme di
collaborazione con istituzioni scolastiche;
- la formazione continua del proprio nucleo artistico, tecnico e
organizzativo;
- nel caso di rassegne e festival, dell'organicita' dei programmi, con
particolare attenzione alle espressioni del '900 e della
contemporaneita', delle attivita' di promozione, e della risonanza
della manifestazione oltre i confini regionali.
4.3 I criteri e le modalita' di assegnazione delle risorse finanziarie
ai soggetti convenzionati per attivita' di spettacolo dal vivo
Nel triennio 2006-2008 le risorse regionali verranno assegnate
annualmente ai soggetti convenzionati con le modalita' indicate di
seguito, applicando cioe' il sistema di valutazione delle attivita' di
spettacolo, gia' sperimentato nel triennio precedente. I finanziamenti
verranno ripartiti in due quote:
- una quota base che verra' attribuita sulla base dei criteri e con le
modalita' indicate al successivo punto 4.3.1;
- una quota variabile che verra' attribuita sulla base dei criteri di
valutazione delle attivita' e degli indicatori descritti ai successivi
punti 4.3.2 e 4.3.3.
Per ogni anno il finanziamento regionale a favore dei singoli soggetti
beneficiari sara' pertanto determinato dalla somma della quota base e
della quota variabile e verra' concesso, nel limite delle risorse
disponibili, in due soluzioni per gli importi corrispondenti alle due
quote.
Si ritiene utile, per una comprensione piu' approfondita del sistema
stesso, riportare le modalita' e le finalita' delle "quote" che
compongono il finanziamento regionale.
4.3.1 Finalita' e modalita' di determinazione della quota base
La finalita' della quota base risiede essenzialmente nel
riconoscimento della rilevanza delle istituzioni culturali e
dell'arricchimento che la loro stessa esistenza e attivita' producono
per la societa' regionale. L'obiettivo che la Regione persegue in
questo modo e' quello di garantire la presenza di attivita' culturali
nel proprio territorio in termini di diffusione, eterogeneita' e
pluralismo. Inoltre, salvaguardando l'esistenza delle istituzioni
culturali, se ne tutelano le risorse, da quelle materiali (dai teatri
con valore monumentale e architettonico agli archivi che
contribuiscono a conservare la memoria del teatro) a quelle umane
(considerando le diverse professionalita' coinvolte nella produzione e
nella distribuzione teatrale).
Compatibilmente con le risorse regionali complessivamente stanziate,
per ogni soggetto l'ammontare della quota base sara' pari al 70% della
media dei finanziamenti dei due anni precedenti. Si terra' inoltre
conto di incrementi eventualmente disponibili in relazione allo
stanziamento del Bilancio 2006.
Per le nuove convenzioni la quota base 2006 verra' rapportata al 70% 
del finanziamento medio concesso, nel 2005, a soggetti analoghi per
tipologia di attivita' e tenendo conto della dimensione finanziaria.
4.3.2 Finalita' e modalita' di determinazione della quota variabile:
la sperimentazione di criteri per la valutazione delle attivita'
Come gia' anticipato, la Regione, nello scorso triennio, ha
introdotto, in via sperimentale, criteri e strumenti di valutazione
delle attivita' di spettacolo dal vivo, svolte dai soggetti
convenzionati, con alcune finalita' precise: verificare con piu'
attenzione la coerenza delle stesse attivita' con gli obiettivi
regionali; incentivare "comportamenti virtuosi" da parte degli
operatori; sperimentare modalita' e strumenti di assegnazione dei
contributi, utili al dibattito istituzionale in corso su questo tema.
La quota variabile e' dunque essenzialmente finalizzata al
raggiungimento di tali obiettivi, descritti piu' dettagliatamente al
paragrafo 2.
Il tema dei criteri per la valutazione delle attivita' rende tuttavia
indispensabili alcune osservazioni preliminari. Si tratta infatti di
un tema che va affrontato con molta cautela, tanto piu' in un settore
come quello dello spettacolo dal vivo, in cui l'ambito della liberta'
creativa, artistica e organizzativa deve rimanere al di fuori del
controllo pubblico, per evitare il rischio di ingerenze nelle scelte
estetiche e culturali. Va pertanto sottolineato che la scelta di
introdurre tali criteri e' stata operata nel tentativo di istituire
una corrispondenza tra obiettivi, strumenti e risultati.
Il finanziamento dello spettacolo dal vivo viene considerato come la
contropartita di un'attivita' complessa, grazie alla quale una serie
di obiettivi della comunita' regionale viene perseguita in modo
efficace. Tra gli obiettivi possibili, non tutti sono misurabili in
modo oggettivo: la qualita' artistica (che viene comunque assunta a
criterio imprescindibile per la stipula delle convenzioni), il
contributo all'identita' e alla coesione delle comunita' locali, la
capacita' di generare nel lungo periodo ulteriori attivita' creative
ed artistiche.
Sono misurabili, invece, altri obiettivi, legati a diverse fasi
dell'attivita' produttiva di spettacolo, quali, ad esempio, la
valorizzazione delle risorse culturali (nuove creazioni, nuove
produzioni, repertorio poco rappresentato, attenzione al repertorio
contemporaneo, interdisciplinarieta'), l'efficacia della produzione
culturale (vita del prodotto artistico, lunghezza ed ampiezza della
sua circuitazione, "cascata" produttiva e informativa in prodotti
audiovisivi, radiofonici, televisivi) o la promozione del pubblico
(rapporto tra presenza e partecipazione, nuovi spettatori, ampliamento
delle fasce d'eta', nuove generazioni).
E' in tale logica dunque, con riferimento sia agli obiettivi regionali
individuati per il prossimo triennio, sia ai risultati della
sperimentazione del triennio precedente, che viene assunto l'insieme
di indicatori di attivita' descritto al punto 4.3.3; questo sistema
rileva il grado di efficacia con cui i produttori di spettacolo dal
vivo mostrano di perseguire ciascuno o ciascun gruppo di tali
obiettivi.
In un'ottica di corrispondenza tra obiettivi e risorse, il livello
degli indicatori di efficacia raggiunto rappresenta la base di un
meccanismo di calcolo per determinare il livello dell'intervento
finanziario della Regione a sostegno di ogni singolo produttore. Tale
sistema tende a conseguire un duplice effetto: da una parte,
razionalizzare la destinazione e l'utilizzazione delle risorse
finanziarie regionali, dall'altra, responsabilizzare i produttori di
spettacolo dal vivo, in modo da indurli a progettare attivita'
realisticamente realizzabili e da consentire loro un margine di scelta
rispetto alla misura di adesione agli obiettivi regionali.
Va sottolineato che la gamma degli obiettivi e dei relativi parametri
e' stata intenzionalmente predisposta in modo ampio e articolato, per
far si' che ogni soggetto attuatore possa riconoscersi in una parte di
essi e trovarvi valutata la propria vocazione.
4.3.3 La determinazione della quota variabile e gli indicatori di
attivita'
Nell'ambito dello stanziamento regionale complessivamente disponibile,
la quota variabile a favore di ciascun soggetto convenzionato verra'
determinata in rapporto alla quota base, al grado di raggiungimento
degli obiettivi regionali in relazione agli indicatori di attivita' e
tenuto conto dei risultati complessivamente ottenuti. Tali indicatori
di attivita', come di seguito indicato, sottendono obiettivi specifici
e fanno riferimento in particolare alla valorizzazione delle risorse
culturali, all'efficacia della produzione culturale e all'accesso del
pubblico.
A. Valorizzazione delle risorse culturali
Proporzione delle nuove produzioni
L'obiettivo e' incentivare l'ingresso di produzioni originali,
ampliando in questo modo la gamma delle opportunita' di scelta per lo
spettatore. Articolandosi e arricchendosi il repertorio, il pluralismo
e le conseguenti possibilita' di confronti critici, di aggiornamenti
culturali, di rinnovamenti linguistici e stilistici se ne
avvantaggiano.
Proporzione del repertorio poco rappresentato e del repertorio
contemporaneo
Per ciascun settore dello spettacolo dal vivo vi sono tipologie di
spettacoli non frequentemente messi in scena. Essi vanno ascritti
all'estraneita' cronologica o settoriale rispetto all'insieme
dominante del repertorio tradizionale. Incentivare queste produzioni
permette approfondimenti ed escursioni in aree del repertorio poco
conosciute, e quindi caratterizzate da un forte elemento di novita'.
Tale elemento contribuisce tanto alla formazione del personale interno
alle istituzioni teatrali, quanto alla formazione e articolazione del
gusto da parte del pubblico.
Proporzione delle coproduzioni e realizzazione di progetti di
residenza
L'obiettivo e' introdurre elementi di virtu' finanziaria e gestionale
(condividere la responsabilita' strategica e operativa con altri
produttori), ma anche permettere produzioni di dimensioni piu' ampie
di quanto molti singoli produttori potrebbero realizzare. Ciò implica
un potenziale risparmio di risorse finanziarie pubbliche e
l'instaurarsi di prassi cooperative tra i diversi produttori. Inoltre
viene premiata la responsabilita' dei soggetti verso realta'
artistiche in crescita o prive di spazi produttivi.
Proporzione dei lavori realizzati con diversi linguaggi espressivi
L'obiettivo e' indirizzare l'offerta verso forme di spettacolo capaci
di inglobare diversi linguaggi, attraendo per questa via un pubblico
piu' articolato e diversificato di quello tradizionale. Un ulteriore
obiettivo consiste nella creazione di una generazione di nuovi artisti
capaci di muoversi flessibilmente tra diverse forme di spettacolo,
mostrando una qualita' complessiva e un valore economico piu'
elevati.
Proporzione delle risorse con formazione interna e periodica
certificata
L'obiettivo e' riqualificare continuamente le risorse interne,
accrescendone il valore e identificando dei percorsi formativi idonei
a valorizzarne le competenze e le professionalita' all'interno delle
istituzioni produttrici.
Realizzazione di laboratori all'interno dell'istituzione
L'obiettivo e' incentivare la realizzazione di percorsi formativi
legati alla produzione concreta di spettacoli, e - viceversa -
consentire al produttore teatrale, sul piano occupazionale, di poter
far leva su competenze avanzate e professionalita' specifiche, fondate
su esigenze reali.
B. Efficacia della produzione culturale
Proporzione delle recite fuori sede nel territorio regionale
L'obiettivo e' la diffusione di spettacoli dal vivo nel territorio
regionale; in questo modo si garantisce anche un utilizzo piu'
efficace della capienza dei diversi teatri.
Proporzione delle piazze toccate nella circuitazione fuori regione
L'obiettivo e' incentivare produzioni capaci di attrarre un pubblico
vasto ed eterogeneo, attraverso la circuitazione in sedi
extra-regionali; in questo modo lo sforzo produttivo effettuato per
realizzare uno spettacolo viene a ripartirsi su un numero piu' elevato
di repliche.
Riprese di allestimenti precedenti
L'obiettivo e' incentivare i produttori a realizzare delle riprese che
allunghino la vita culturale ed economica degli spettacoli gia'
prodotti, permettendo d'altra parte la fruizione a quegli spettatori
che non hanno potuto assistere allo spettacolo nel periodo della sua
prima realizzazione.
Proporzione delle iniziative legate a settori contigui (mostre,
pubblicazioni, audiovisivi, registrazioni radio e tv, etc.)
L'obiettivo e' incentivare l'allungamento della filiera produttiva
dello spettacolo dal vivo, in modo da offrire al pubblico una gamma di
iniziative di carattere informativo e di progetti interdisciplinari
che ne incrementino l'interesse, a fronte della percezione di un
elevato livello qualitativo dell'offerta culturale, estendendo inoltre
sia la produzione di spettacolo all'industria culturale, sia la
conoscenza da parte del pubblico, sia la gamma delle opportunita'
finanziarie dei produttori.
Rilevanza degli strumenti di vendita a distanza
L'obiettivo e' incentivare i teatri a estendere il proprio spettro
operativo oltre la propria sede e la propria biglietteria, utilizzando
nuovi strumenti di comunicazione, facilitando l'accesso a biglietti e
abbonamenti  e raggiungendo fasce inedite di pubblico.
Quota dei ricavi da attivita' propria
L'obiettivo e' indurre i produttori a utilizzare efficacemente la
gamma delle possibili opportunita' finanziarie, utilizzando la
struttura stessa del teatro, la propria produzione e qualunque
attivita' focalizzata sullo spettacolo che consenta di ridurre il
proprio fabbisogno finanziario, nel rispetto delle compatibilita'
culturali.
C. Accesso del pubblico
Variazione annua e diversificazione degli  abbonamenti venduti
L'obiettivo e' incoraggiare il consolidamento e l'espansione delle
fasce di pubblico piu' abituali, in modo da fornire al produttore
maggiori garanzie sul piano finanziario, anche differenziando le
formule di abbonamento per garantire al proprio pubblico maggiori
opportunita' di accesso.
Variazione annua del numero di biglietti venduti
L'obiettivo e' incoraggiare la diffusione dello spettacolo presso un
pubblico ampio, stratificato ed eterogeneo.
Proporzione tra biglietti venduti e abbonamenti
L'obiettivo e' incoraggiare l'accesso da parte di spettatori
occasionali, rispetto alla garanzia rappresentata dalla fedelta' degli
abbonati; gli spettatori occasionali potranno trasformarsi in
spettatori abituali.
Rilevanza della bigliettazione "last minute"
L'obiettivo e' incoraggiare l'accesso di pubblico inconsueto,
attraverso forme di bigliettazione che permettano l'ingresso
all'ultimo momento. E' una delle fonti di attrazione piu' efficace per
il pubblico occasionale, per le giovani generazioni, per i non
residenti.
Numero abbonamenti e spettatori "giovani" e "anziani"
L'obiettivo e' la diffusione dello spettacolo dal vivo presso le
generazioni di eta' piu' avanzata a favore dei soggetti non piu' in
condizioni lavorative, e soprattutto presso le fasce di pubblico piu'
giovani, avviando in tempi rapidi un processo di accumulazione di
conoscenze e informazioni destinato a generare nuovo pubblico e
favorire in ogni caso la socializzazione di fasce diverse di
pubblico.
Realizzazione di iniziative formative e promozionali per il pubblico
L'obiettivo e' fornire agli spettatori, da una parte, occasioni e
strumenti di crescita delle proprie capacita' critiche, agevolando la
fruizione dei diversi linguaggi della scena, dall'altra  fornire
servizi e agevolazioni tesi al superamento di ostacoli alla fruizione
(trasporto gratuito, kindergarten, convenzioni parcheggio, ecc.).
4.4 Le procedure per la stipula delle Convenzioni
Per la stipula e la gestione delle Convenzioni si stabilisce il
seguente iter procedurale:
a) per le attivita' di cui al paragrafo 4.1 lettera a) - Convenzioni
per attivita' di spettacolo dal vivo - i soggetti interessati inviano
alla Regione e alle Province - i progetti triennali e i progetti per
il primo anno di attivita', redatti secondo le indicazioni contenute
nell'Avviso divulgato dalla Regione, di cui al successivo punto 8;
b) per le attivita' di cui al punto 4.1 lettera b) - Convenzioni  di
coordinamento e promozione di settori specifici dello spettacolo - i
soggetti interessati inviano alla Regione i progetti triennali e i
progetti per il primo anno di attivita', anch'essi redatti secondo le
indicazioni contenute nell'Avviso di cui sopra;
c) la Regione valuta i progetti e acquisisce le proposte di
convenzione formulate dalle Province per le attivita' indicate alla
precedente lettera a);
d) la Regione approva gli schemi di convenzioni tipo, le attivita' da
convenzionare e i relativi soggetti attuatori, e assegna i
finanziamenti per il primo anno (in un'unica soluzione per le
convenzioni di cui al punto a), in due soluzioni - quota base e quota
variabile - per le convenzioni di cui al punto b), eroga i
finanziamenti e stipula le convenzioni.
I finanziamenti relativi agli anni successivi, nell'ambito della
disponibilita' finanziaria prevista nei bilanci regionali per gli
esercizi di competenza, vengono erogati dalla Regione ai soggetti
convenzionati con le stesse modalita' del primo anno.
Per le valutazioni previste nelle procedure sopra descritte la Regione
si avvale del parere consultivo del Comitato scientifico di cui
all'art. 6 della L.R. 13/99.
5. Gli strumenti di negoziazione: gli Accordi con le Province
5.1 Finalita' degli Accordi con le Province
Nell'ambito di quanto previsto dall'art. 7, comma 3 della L.R. 13/99,
gli Accordi costituiscono lo strumento con il quale la Regione e le
Province sostengono e valorizzano congiuntamente, anche attraverso una
partecipazione concordata sul piano finanziario, le attivita' di
spettacolo che si svolgono nei diversi territori e che comprendono sia
progetti emergenti sia attivita' consolidate. Nella definizione degli
Accordi, con riferimento alle azioni prioritarie indicate al
precedente paragrafo 3 e in una logica di equilibrio territoriale
nell'utilizzo delle risorse regionali disponibili, si terra'
particolarmente conto dei seguenti aspetti:
a) vocazioni e peculiarita' dei singoli territori;
b) integrazione fra le attivita' da convenzionare e quelle da
includere negli Accordi;
c) progetti intercomunali di valenza regionale, a sostegno di settori
specifici dello spettacolo;
d) progetti di valorizzazione dei territori provinciali e, in
particolare, progetti di valorizzazione di zone disagiate;
e) progetti intercomunali finalizzati alla valorizzazione di piccole
sedi teatrali;
f) attivita' bandistica, con particolare riferimento alla formazione
musicale di base.
5.2 I requisiti per accedere al finanziamento tramite gli Accordi
Ai fini dei finanziamenti tramite gli Accordi con le Province, possono
presentare i loro progetti di attivita' i soggetti pubblici e privati
che operano nel settore dello spettacolo, comunque organizzati sul
piano giuridico-amministrativo, in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere sede nel territorio regionale;
b) presentare un progetto di attivita' triennale;
c) avere svolto attivita' nel settore dello spettacolo per almeno 3
anni, con programmazione regolare e continuativa;
d) essere dotati di una struttura organizzativa e finanziaria adeguata
alle attivita' programmate;
e) rispettare i contratti collettivi di lavoro;
f) presentare un bilancio finanziario che preveda un totale di costi
annui non inferiore a 60.000 Euro ad eccezione di progetti che
ricadono su aree particolarmente sfavorite dal punto di vista
dell'offerta di spettacolo;
g) nel caso gestiscano una sede, questa deve essere in regola con le
norme di sicurezza.
In particolare, per quanto riguarda l'attivita' bandistica, i soggetti
interessati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- avere sede e svolgere attivita' nel territorio regionale;
- essere costituiti ai sensi dell'art. 14 o dell'art. 36 del Codice
Civile;
- svolgere attivita' da almeno un anno;
- presentare un progetto di attivita' triennale.
La Giunta regionale, nell'Avviso per la presentazione dei progetti, di
cui al successivo paragrafo 8, definisce i criteri di valutazione
delle attivita' bandistiche e le procedure di assegnazione dei
finanziamenti.
5.3 I criteri per la valutazione delle attivita' finanziate tramite
gli Accordi
In analogia con quanto previsto per le convenzioni, e in una logica di
responsabilizzazione progressiva degli operatori nel perseguimento
degli obiettivi regionali, nella valutazione delle attivita' proposte
dagli operatori nei diversi territori provinciali, la Regione e le
Province terranno conto dei seguenti criteri:
A. Per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse culturali:
a) rilevanza delle nuove produzioni, del repertorio meno frequentato,
con particolare riferimento alle forme artistiche contemporanee, e
delle produzioni realizzate con diversi linguaggi espressivi rispetto
alla produzione complessiva;
b) rilevanza delle iniziative realizzate in coproduzione o in
un'ottica di collaborazione fra soggetti diversi;
c) qualificazione del personale artistico, tecnico e organizzativo.
B. Per quanto riguarda l'efficacia della produzione culturale:
a) durata temporale ed estensione territoriale della produzione
(numero di repliche, numero di sedi, etc.);
b) riprese di spettacoli prodotti e ospitati nelle stagioni
precedenti;
c) realizzazione di prodotti culturali collegati all'attivita' di
spettacolo, quali audiovisivi, cataloghi e pubblicazioni.
C. Per quanto riguarda le opportunita' di accesso del pubblico:
a) biglietti venduti e loro proporzione rispetto agli abbonamenti;
b) adozione di strumenti di comunicazione e di vendita a distanza o di
vendita last minute;
c) incidenza degli spettatori "giovani" e "anziani";
d) rilevanza delle iniziative formative per il pubblico.
5.4 Le procedure per la stipula degli Accordi
La Regione stipula, per il triennio 2006-2008, un accordo con ogni
Provincia.
Ogni accordo, da sottoporre all'approvazione delle rispettive Giunte,
deve indicare:
a) gli obiettivi e le azioni prioritarie che si intendono perseguire
nel territorio con riferimento ai contenuti del presente Programma;
b) le attivita' o i progetti da realizzare, con i relativi costi, e i
soggetti attuatori;
c) l'entita' della partecipazione finanziaria della Regione e della
Provincia nel primo anno, i rispettivi finanziamenti per le singole
attivita' e la previsione di spesa per i due anni successivi;
d) le modalita' di erogazione dei finanziamenti ai soggetti attuatori
e i casi nei quali essi possono essere eventualmente ridotti o
revocati;
e) la durata dell'Accordo, le modalita' di conferma o di eventuale
aggiornamento dello stesso, nonche' le modalita' dell'assegnazione
annuale delle risorse finanziarie disponibili;
f) l'ammontare e le modalita' di assegnazione dei finanziamenti
regionali per l'attivita' bandistica, ai sensi dell'art. 3 della L.R.
13/99 e in coerenza con i criteri stabiliti dalla Regione, come
indicato al precedente paragrafo 5.2;
g) l'obbligo da parte dei soggetti attuatori, beneficiari di
contributi, di fornire alla Regione ed alla Provincia dati ed
informazioni, anche in forma aggregata, sull'andamento della propria
attivita'.
In particolare, per quanto riguarda l'iter procedurale per giungere
alla definizione dei singoli accordi, si fa riferimento all'Avviso di
cui al successivo paragrafo  8, che dovra' tener conto, in
particolare, delle seguenti fasi:
- la Regione ed ogni Provincia concordano obiettivi e contenuti
generali dell'Accordo, sulla base di un'analisi congiunta delle
attivita' presenti nel territorio;
- successivamente all'acquisizione dei progetti, ogni Provincia
formula e presenta alla Regione una proposta di piano di intervento
entro 30 giorni dalla scadenza fissata per la presentazione dei
progetti da parte dei soggetti interessati; superato tale termine la
Regione provvede a formulare un piano per ognuna delle Province
inadempienti;
- la Regione e ogni Provincia definiscono congiuntamente i contenuti
specifici dell'Accordo;
- le rispettive Giunte approvano l'accordo che viene successivamente
stipulato.
Successivamente alla stipula degli accordi, si procedera' nel modo
seguente:
- la Regione assegna ed eroga ad ogni Provincia la quota complessiva
del finanziamento;
- ogni Provincia provvedera' a liquidare ai singoli soggetti
interessati:
- l'80% della quota regionale, entro 30 giorni dal ricevimento dei
fondi dalla Regione, e la propria quota;
- il residuo 20% della quota regionale, sulla base del rendiconto
consuntivo delle attivita' svolte.
Le quote regionali eventualmente non erogate o recuperate verranno
utilizzate dalla Provincia stessa nell'esercizio finanziario
successivo per progetti finanziati nell'ambito dell'accordo o ritenuti
ammissibili, anche se non finanziati, concordati con la Regione.
Questa procedura verra' applicata nel caso in cui tali quote siano
inferiori al 20% del totale dei finanziamenti regionali erogati alla
stessa Provincia e siano comunque non superiori a 30.000 Euro. Al di
sopra di tale soglia le quote non erogate o recuperate verranno
interamente restituite alla Regione.
Le ulteriori disposizioni tecniche in merito agli accordi e alle
convenzioni vengono stabilite dalla Giunta regionale tramite l'Avviso
per la presentazione dei progetti triennali.
6. Gli interventi per lo sviluppo e la qualificazione delle strutture
6.1 Gli obiettivi
Coerentemente con le finalita' piu' generali indicate in precedenza,
anche nel settore delle spese di investimento la Regione intende
perseguire come obiettivi sostanziali quelli dell'efficacia degli
interventi e della qualificazione della spesa.
Il perseguimento di tali obiettivi richiede una programmazione
concertata tra i diversi livelli di governo, regionale e territoriale,
e una collaborazione tra tutti i soggetti interessati, che consentano
di attuare interventi di sistema piu' efficaci, con riferimento ad
aree vaste, e l'utilizzo di strumenti adeguati che definiscano impegni
reciproci e garantiscano modalita' efficaci di utilizzo delle risorse
disponibili e celerita' della spesa.
Anche per gli interventi strutturali la Regione intende pertanto
utilizzare lo strumento degli Accordi provinciali, di durata
triennale, sottoscritti da Regione, Province e soggetti attuatori
pubblici e privati (quando consentito dalle norme finanziarie
nazionali), attraverso i quali definire le priorita' di intervento, le
necessita' finanziarie ai fini della loro attuazione, le modalita' di
copertura della spesa a carico dei soggetti sottoscrittori e di
utilizzo delle risorse, nonche' i tempi di attuazione delle opere.
Piu' specificatamente, gli obiettivi che si intendono perseguire in
tale settore, tramite gli Accordi provinciali - con riferimento
all'art. 4, comma 2, lett. a), b) e c) e all'art. 9 della L.R. 13/99 -
sono i seguenti:
a) garantire una rete di sedi di spettacolo, adeguatamente attrezzate
in rapporto alle diverse attivita', diffusa su tutto il territorio
regionale;
b) promuovere l'innovazione tecnologica volta a soddisfare le esigenze
e la mobilita' del pubblico, una migliore operativita' delle sedi e
una piu' alta qualita' degli spettacoli;
c) sostenere la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio
storico e artistico dello spettacolo, attraverso interventi di
recupero e valorizzazione dei contenitori e l'incentivazione
all'introduzione di tecnologie informatiche, ai fini di una maggiore
fruibilita' e funzionalita' delle strutture e del patrimonio storico e
artistico in esse conservato.
6.2 Le azioni prioritarie
Le azioni prioritarie che si intendono perseguire in tale ambito sono
le seguenti:
a) con specifico riferimento agli interventi previsti dalla L.R.
13/99, art. 4, comma 2, lett. a):
- il ripristino dell'agibilita' e della fruibilita' di edifici di
proprieta' pubblica o privata (quando consentito dalle norme
finanziarie nazionali) attualmente non operanti, con particolare
riferimento agli interventi piu' significativi e di maggiori
dimensioni, che determinino una effettiva riqualificazione e
potenziamento del sistema dello spettacolo;
- la ristrutturazione e l'adeguamento di sedi in uso, nelle quali
avviene la programmazione e/o la produzione di spettacoli, finalizzati
a garantirne le condizioni di sicurezza e di piena funzionalita';
- la predisposizione, compreso l'acquisto, di spazi gia' esistenti
destinati ad attivita' di programmazione e produzione di spettacoli,
tali da garantire una maggiore funzionalita' e qualificazione delle
stesse attivita';
- il recupero e la trasformazione di sale o multisale cinematografiche
in zone montane, disagiate e nei centri storici delle citta', la cui
gestione, anche con la collaborazione di soggetti diversi, sia tesa
alla diffusione del cinema di qualita' e del cinema d'essai, nonche' a
consentire forme differenziate di spettacolo, ampliando le
potenzialita' dell'offerta;
b) con specifico riferimento agli interventi di cui all'art. 4, comma
2, lett. b):
- l'acquisto e l'installazione di attrezzature tecnologiche, tese ad
incrementare la flessibilita' e le potenzialita' degli spazi destinati
alla programmazione ed alla produzione di spettacoli, nonche' lo
sviluppo di nuove tecnologie di proiezione cinematografica;
- l'innovazione tecnologica finalizzata alla diffusione e alla
costituzione di una rete informativa diffusa, comprendente piu' sedi
di spettacolo;
c) con specifico riferimento agli interventi di cui all'art. 4, comma
2, lett. c):
- la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico
dello spettacolo e, in via prioritaria, alla catalogazione ed al
restauro scientifico di archivi storici di particolare consistenza e
coerenza tematica, che versano in particolari condizioni di degrado,
di proprieta' di istituzioni o enti operanti nel settore dello
spettacolo. Gli interventi devono essere finalizzati alla fruizione
pubblica dei beni conservati e vengono realizzati d'intesa con
l'IBACN, individuando anche altri strumenti legislativi di
intervento.
6.3 Le procedure per gli interventi strutturali: gli Accordi
provinciali
Per tutti gli interventi strutturali specificamente indicati all'art.
4, comma 2, lett. a), b) e c) della L.R. 13/99, i soggetti interessati
dovranno presentare domanda di finanziamento alla Regione e alla
Provincia competente per territorio, secondo le modalita' stabilite
dalla Giunta regionale nell'Avviso di cui al successivo paragrafo 8.
Piu' specificatamente, per quanto riguarda i criteri di ammissibilita'
dei progetti, si precisa fin da ora che potranno essere finanziati
solamente interventi relativi ad effettive sedi di spettacolo o che
avranno l'attivita' di spettacolo - gia' esistente o prevista - come
prevalente, dimostrata da elementi oggettivi di valutazione (n.
spettacoli, n. spettatori, organizzazione di gestione delle attivita',
piano economico di gestione).
Acquisiti i progetti, gli uffici regionali provvederanno ad effettuare
l'istruttoria ai fini della loro ammissibilita' ai contributi
regionali, verificandone la conformita' ai requisiti richiesti e la
coerenza con gli obiettivi e le azioni prioritarie fissati dal
Programma regionale.
Gli uffici regionali provvederanno altresi' ad effettuare la
valutazione di coerenza dei progetti risultati formalmente ammissibili
con le altre programmazioni della Regione per spese di investimento
(Programmi speciali d'area, legge per la montagna, ecc.)
Individuati i progetti ammissibili e ai fini della predisposizione
degli Accordi provinciali, si procedera', d'intesa con le Province, ad
elaborare una graduatoria di priorita', tenendo conto dei seguenti
elementi:
A. la copertura finanziaria e quindi il grado di progettazione
raggiunto, ai fini di garantire l'efficienza della spesa;
B. la strategicita' degli interventi all'interno dei rispettivi
territori provinciali;
C. il completamento di lavori gia' avviati, anche con il contributo
regionale su diversi stralci, per favorire l'esecuzione definitiva di
opere in corso di realizzazione.
Sulla base di tale graduatoria e in relazione all'ammontare dei costi
complessivi per ogni territorio provinciale, la Regione provvedera' a
stipulare Accordi triennali con le Province e con i soggetti attuatori
degli interventi. In ogni Accordo, da attuarsi secondo scansioni
annuali, verranno definiti: gli interventi in ordine di priorita', in
relazione agli obiettivi e alle azioni contenute nel presente
Programma e a quanto indicato alle precedenti lettere A), B) e C); i
costi complessivi di ciascun intervento; l'ammontare delle risorse
economiche complessivamente rese disponibili da parte dei diversi
soggetti sottoscrittori; gli impegni finanziari a carico di ciascuno e
i tempi di attuazione delle opere.
Per ciascuna annualita' verranno finanziati gli interventi in
relazione alle risorse stanziate nei rispettivi bilanci di competenza
per ogni esercizio finanziario e al grado di progettazione delle opere
e quindi all'effettiva spendibilita' delle risorse disponibili.
Con l'Avviso per la presentazione dei progetti di cui al successivo
paragrafo 8, oltre alle modalita' di presentazione delle domande,
verranno definite piu' dettagliatamente le procedure per
l'assegnazione dei finanziamenti regionali, per la loro liquidazione,
e per eventuali revoche.
7. Le risorse finanziarie e la loro destinazione
In rapporto agli obiettivi e alle azioni prioritarie individuati in
precedenza, e con specifico riferimento all'attuazione della prima
annualita' del presente Programma, vengono riportate di seguito le
risorse finanziarie previste all'interno del Bilancio di previsione
della spesa per l'anno 2006, di cui al progetto di legge approvato
dalla Giunta regionale con delibera 1839/05 e attualmente all'esame
degli organi competenti per la definitiva approvazione.
L'impegno della Regione a sostegno del sistema dello spettacolo
risulta rafforzato sul piano della spesa corrente rispetto al 2005, e
ciò nonostante le note difficolta' che pesano sul bilancio e
sull'attivita' regionale, tali da ridurre i margini di utilizzo delle
risorse e le possibilita' di programmazione degli interventi.
Il finanziamento complessivo previsto per gli accordi con le Province,
le convenzioni e le iniziative dirette della Regione (Film Commission
e Osservatorio dello Spettacolo) e' di 6.782.000 Euro, con un
incremento rispetto al 2005 di 482.000 Euro, mentre per le spese di
investimento e' prevista una disponibilita' complessiva di 2.600.000
Euro.
8. Avviso per la presentazione dei progetti
In attuazione del presente Programma, la Giunta regionale approva e
provvede, in collaborazione con le Province, a divulgare l'Avviso per
la presentazione dei progetti di attivita' e degli interventi per
spese di investimento da realizzarsi nel triennio 2006-2008.
9. Monitoraggio
Nel corso dell'attuazione del presente Programma verra' effettuata
un'analisi dell'andamento del settore, con la raccolta di piu'
elementi informativi, di conoscenza e di indagine. Per l'analisi e
l'elaborazione dei dati e delle informazioni, la Regione potra'
avvalersi dell'Osservatorio regionale dello Spettacolo.";
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla commissione
referente "Turismo, cultura, scuola, Formazione lavoro, sport" di
questa Assemblea legislativa, giusta nota prot. n. 18790 del 7
dicembre 2005;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con
deliberazione in data 28 novembre 2005, progr. n. 1925, riportate nel
presente atto deliberativo.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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