REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 29 dicembre 2005, n. 2315

Valutazione di impatto ambientale (VIA) del progetto del collegamento idraulico fiume Reno - torrente Setta nei comuni di Marzabotto e Sasso Marconi in provincia di Bologna (Titolo III - L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, sul progetto del collegamento idraulico fiume Reno -
torrente Setta, nei comuni di Marzabotto e Sasso Marconi, in provincia
di Bologna, presentato da Autostrade per l'Italia SpA e da ATO 5,
poiche' il progetto in oggetto, secondo gli esiti dell'apposita
Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 23 settembre 2005, e'
realizzabile a condizione che siano rispettate le prescrizioni,
indicate ai punti 1.C., 2.C. e 3.C. del Rapporto conclusivo della
Conferenza di Servizi, che costituisce l'Allegato 1, di seguito
sinteticamente riportate;
1. in considerazione dell'alta potenzialita' di rischio archeologico
che caratterizza l'intera vallata del fiume Reno, gia' nell'antichita'
privilegiato settore di insediamento umano, si riportano di seguito le
prescrizioni, anche sulla base delle risultanze di sopralluoghi
effettuati in situ, cui e' subordinato il nulla osta rilasciato dalla
Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Emilia-Romagna - Bologna:
- comunicare la tempistica dei lavori di escavazione delle condotte in
trincea in tempo utile perche' possano essere predisposti gli
opportuni controlli in corso d'opera a cura di operatori specializzati
(archeologi) al cui coordinamento questa Soprintendenza si rende
disponibile;
- predisporre un constante controllo in corso d'opera delle
escavazioni, a cura degli operatori di cui sopra, di alcuni tratti
della condotta in trincea e precisamente dei tratti compresi fra le
sezioni 78 e 85 e fra quelle 111 e 118;
- resta inteso che, comunque, qualora durante qualsiasi fase
dell'opera in progetto venissero portati alla luce beni archeologici,
questi resteranno sottoposti al disposto dell'art. 90 del DLgs n. 42
del 22/1/2004;
2. in merito al PTCP, si riportano di seguito le prescrizioni cui e'
subordinata la realizzazione dell'opera:
- rispetto alle aree di cantiere fisse, si dovra' ridurre al massimo
l'estensione delle stesse in quanto ricadenti in ambito fluviale; le
opere ricadenti in zone ad alta probabilita' di inondazione dovranno
inoltre essere progettate in modo da non incrementare il rischio
idraulico, seguendo le prescrizioni dell'Autorita' competente;
- al fine di garantire la tutela dai rischi di inquinamento delle
acque sotterranee, nelle zone dei cantieri fissi, in ragione delle
attivita' svolte, si dovra' prevedere l'impermeabilizzazione dei
piazzali e l'opportuna regimazione delle acque di lavorazione e di
dilavamento, evitando lo scarico tal quale nel fiume Reno;
3. in merito al Piano tutela delle acque (PTA), si riportano di
seguito le prescrizioni cui e' subordinata la realizzazione
dell'opera:
- relativamente alla delimitazione della zona di protezione della
captazione delle acque superficiali del Reno, il proponente ATO 5
dovra' definire il perimetro di tale aree secondo le modalita' di
delimitazione indicate nel PTA adottato, poiche' la delimitazione,
presentata nella documentazione integrativa, non risulta conforme alla
metodologia di Piano;
- l'opera di presa dovra' essere dotata di sistemi atti ad inibire il
prelievo, quando non ricorrano le situazioni di emergenza che hanno
determinato la realizzazione del progetto in oggetto, nonche' a
garantire il rispetto del DMV (calcolato come prescritto dal PTA);
4. la posa del collegamento idraulico dovra' mantenere una distanza in
senso verticale nei punti di incrocio con il metanodotto di almeno 1,5
m dall'estradosso delle condotte, anche in riferimento a quanto
contenuto nel DM del 24/11/1984 "Norme per la sicurezza antincendio
per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo e l'utilizzazione del
gas naturale con densita' non superiore a 0,8" e successive
modificazioni;
5. l'opera di presa dovra' essere provvista di misuratori di portata;
6. il sensore e la stazione teleidrometrica presenti presso l'opera di
presa della cartiera Burgo non dovranno per nessun motivo e in alcun
modo essere manomessi o spostati senza il preventivo accordo, con il
gestore della rete, sulla metodologia da adottare. Nel caso si
rendesse necessario lo spostamento della stazione si prescrive che
l'impresa (o la D.L.) provveda a concordare con l'ARPA-SIM (Servizio
Idro-Meteorologico) - Area Reti di monitoraggio gestore della rete di
telerilevamento regionale, le modalita' di intervento. Successivamente
all'accordo, il giorno e l'ora in cui avverra' lo spostamento dovranno
essere comunicati (via lettera o fax) al gestore della rete e per
conoscenza all'Autorita' di Bacino del Reno e al Servizio Tecnico
Bacino Reno, dovra' altresi' essere comunicata ai soggetti di cui
sopra la conferma dell'avvenuto spostamento con la dichiarazione della
data e ora di rimozione di sensore e stazione e della seguente
reinstallazione degli stessi;
7. il pozzo di spinta interferente con il rio Campo Fedele dovra'
essere arretrato il piu' possibile dall'alveo del rio; in ogni caso si
dovra' limitare al massimo l'intervento di canalizzazione del corso
d'acqua e l'utilizzo di rivestimenti in conglomerato cementizio;
8. l'immissione in Reno del rio dovra' essere protetta con scogliera;
9. al termine dei lavori, in considerazione dell'interferenza con
l'alveo del fiume Reno tutta l'area di cantiere del pozzo di spinta
dovra' essere ripristinata alle quote originarie rimodellando inoltre
le scarpate al fine di renderle stabili; tutta l'area dovra' essere
rinaturalizzata;
10. le quote progettuali dell'attraversamento fluviale Reno 1 e Reno
2, evidenziate nel profilo dovranno essere rispettate, in ogni caso la
quota superiore della tubazione dovra' essere sempre almeno 2.00 metri
al di sotto del punto piu' depresso della sezione;
11. la sistemazione finale delle sponde, sia in destra che in sinistra
idraulica, in corrispondenza dell'attraversamento fluviale Reno 1,
Reno 2 e attraversamento del torrente Setta, dovra' prevedere una
protezione in massi mediante la rimodellazione delle scogliere
predisposte, come opere provvisionali, durante la realizzazione degli
scavi; a tale scopo si dovranno utilizzare massi ciclopici di peso
adeguato a garantire la stabilita' della difesa;
12. le opere provvisionali, in corrispondenza dell'attraversamento
fluviale Reno 1, Reno 2 e attraversamento del torrente Setta, per la
posa della condotta dovranno essere realizzate con materiale idoneo a
garantire i lavori di scavo dall'infiltrazione delle acque, al termine
dei lavori tutto il materiale riportato dovra' essere allontanato dal
corso d'acqua e smaltito a norma di legge; l'eventuale utilizzo di
materiale proveniente dall'alveo fluviale o dalle aree demaniali di
pertinenza dovra' essere preventivamente autorizzato sulla base di
precise indicazioni circa le zone di prelievo, di movimentazione e
delle possibili soluzioni di sistemazione finale; in ogni caso il
materiale proveniente dal corso d'acqua e/o dalle aree demaniali,
quando abbia un valore commerciale, non puo' essere allontanato dalle
pertinenze demaniali anche se proveniente dagli scavi per la
realizzazione delle opere; e' pertanto necessario prevederne la
sistemazione in loco;
13. la sezione fluviale in corrispondenza dell'attraversamento
fluviale Reno 1, Reno 2 e attraversamento del torrente Setta, al
termine dei lavori dovra' essere regolare e con una conformazione a
cordamolla;
14. dovranno essere rispettate le quote di attraversamento del rio
Maggiore previste nel profilo, e l'alveo dovra' essere risagomato e
protetto con massi fino alla confluenza in Reno;
15. le quote progettuali dell'attraversamento del torrente Setta,
evidenziate nel profilo dovranno essere, in ogni caso rispettate, ed
in considerazione delle opere idrauliche poste immediatamente a valle,
la quota superiore della tubazione e delle relative protezioni dovra'
essere tale da non interferire con il deflusso delle acque funzionando
come soglia;
16. l'elaborato grafico relativo al manufatto di scarico del torrente
Setta, dovra' essere aggiornato e si dovra' evidenziare come il
manufatto si inserisce nell'attuale sponda del torrente;
17. gli elaborati grafici relativi ai manufatti di scarico dovranno
essere aggiornati con una sezione trasversale del corso d'acqua in
corrispondenza degli scarichi; si dovra' evidenziare l'opera di
protezione della sponda al di sotto dei cunettoni di scarico;
18. i cunettoni in corrispondenza ai manufatti di scarico, dovranno
essere realizzati con un rivestimento in massi (anziche' materasso
reno) e le difese spondali mediante posa di scogliere predisposte con
adeguata fondazione;
19. relativamente alle interferenze della condotta con aree demaniali
oltre gli attraversamenti, nell'eventualita' che gli scavi di
sbancamento, necessari per la posa della condotta, vengano ad
interessare le sponde del corso d'acqua si dovra' provvedere, una
volta ritombati gli scavi, a proteggere ed a consolidare adeguatamente
le stesse;
20. la viabilita' per l'accesso al cantiere e alle aree di lavoro,
interferente con aree demaniali, dovra' avere caratteristiche di pista
di cantiere, nella realizzazione della stessa non si dovranno
interessare le aree fluviali limitrofe, pertanto, non si potranno
realizzare sbancamenti e disboscamenti esuberanti rispetto all'area
strettamente necessaria. Al termine dei lavori le aree interessate
dalle piste dovranno essere ripristinate allo stato preesistente e
rinaturalizzate;
21. il taglio della vegetazione per la realizzazione delle piste
dovra' essere effettuato manualmente mediante motosega e/o utensili di
utilizzo manuale, provvedendo all'allontanamento della massa legnosa e
del fogliame dalle sponde, dall'alveo del corso d'acqua e dal terreno
demaniale con particolare attenzione alle zone esondabili, dove e'
assolutamente vietato il sotterramento del materiale;
22. nei tratti dove la viabilita' provvisoria insiste su terrazzi
alluvionali, non si dovranno modificare sostanzialmente le attuali
quote delle aree attraversate;
23. la viabilita' per la futura manutenzione della condotta dovra'
essere realizzata sopra al tracciato della condotta stessa ed avere
caratteristiche di pista;
24. le condotte posate per la realizzazione dei guadi dovranno essere
mantenute sgombre dall'eventuale materiale intercettato;
25. relativamente alla protezione dell'alveo del torrente Setta a
valle del ponte "Piccolo paradiso", la rampa dovra' avere una
conformazione ad arco piu' accentuata. Trasversalmente al torrente
dovra' avere una conformazione a cordamolla che centralizzi il flusso
di corrente e la portata di magra; la rampa  dovra' altresi'
immorsarsi nelle sponde che saranno protette con scogliera per tutta
la lunghezza dell'opera;
26. relativamente alla protezione dell'alveo del torrente Setta a
valle del ponte "Piccolo paradiso", i massi utilizzati dovranno essere
di dimensioni ciclopiche (1.5 - 3.0t), privi di piani di sfaldamento,
inattaccabili dal gelo e di colore adeguato alle caratteristiche del
corso d'acqua e della zona di posa;
27. relativamente alla protezione dell'alveo del torrente Setta a
valle del ponte "Piccolo paradiso", le quote, il posizionamento e
l'orientamento planimetrico dovranno essere approvati, prima
dell'inizio dei lavori ed a seguito di specifico sopralluogo dal
Servizio Tecnico di Bacino Reno;
28. si precisa che il Servizio Tecnico di Bacino Reno rilasciando il
proprio disciplinare tecnico non autorizza nessuna sclassifica di aree
appartenenti al demanio pubblico;
29. dovranno essere aggiornate le planimetrie catastali con
evidenziate e distinte le occupazioni permanenti dalle provvisorie al
fine di poter determinare i canoni e procedere alla concessione delle
aree; nelle relative tavole si dovra' evidenziare il tipo di opera che
determina l'occupazione ed il relativo specifico riferimento
autorizzativo;
30. in fase esecutiva e comunque prima dell'inizio dei lavori si
dovranno presentare al Servizio Tecnico Bacino Reno gli elaborati
progettuali contenenti le modifiche richieste; nell'occasione si
dovra' evidenziare chiaramente quali, delle vecchie tavole, vengono
sostituite e/o integrate;
31. nell'esecuzione dei lavori di taglio della vegetazione, per
esecuzione dei lavori di cui sopra, si dovra' garantire l'immediato
allontanamento della massa legnosa; cosi' pure per eventuali tronchi
sradicati e/o portati dalla corrente a seguito di eventi di piena;
32. le eventuali ulteriori opere provvisionali interessanti corsi
d'acqua ed aree demaniali, che si rendessero necessarie durante le
varie fasi lavorative (piste, deviazione delle acque, savenelle,
movimentazioni, guadi ecc.) dovranno essere oggetto di specifica
richiesta autorizzativa da inoltrarsi al Servizio Tecnico Bacino
Reno;
33. assoluto rispetto delle quote e dimensioni progettuali nonche' di
quelle prescritte;
34. per tutte le opere o le aree, previste o inserite negli elaborati
progettuali, suscettibili di possibili mitigazioni ambientali, si
dovra' provvedere, una volta ultimati i lavori di costruzione o
dismissione, ad operare interventi per garantire il migliore
inserimento ambientale e paesaggistico possibile; a tale scopo si
dovra' prendere contatto con il Servizio Tecnico di Bacino Reno, per
definire le modalita' e la tipologia degli interventi;
35. in prossimita' delle opere, di cui al punto precedente, si
dovranno posizionare idonei capisaldi per verificare, in corso
d'opera, il rispetto delle quote e delle previsioni progettuali; una
volta eseguito il picchettamento delle opere in questione, dovra'
darsene avviso al Servizio Tecnico Bacino Reno, con congruo anticipo
rispetto alla data di inizio dei lavori, che potra' impartire
ulteriori prescrizioni in loco; dovra' farsi analoga comunicazione per
rendere nota l'ultimazione dei lavori e permettere le verifiche di
conformita';
36. dovra' essere garantito, in ogni momento ed in condizioni di
sicurezza, l'accesso ai cantieri per l'esecuzione delle opere in
oggetto al personale del Servizio Tecnico Bacino Reno,
nell'eventualita' che durante l'esecuzione dei lavori venga interrotto
l'accesso ai corsi d'acqua mediante il posizionamento di cancelli o
stanghe dovra' essere consegnata copia della chiave di ingresso;
37. dovranno essere comunicati al Servizio Tecnico Bacino Reno i
nominativi ed i rispettivi recapiti telefonici dei responsabili dei
lavori (Responsabile del procedimento, Direzione Lavori ecc.) a cui
fare riferimento durante l'esecuzione delle opere; dovranno essere
comunicati altresi' i nominativi delle imprese che eseguiranno le
opere nonche' i nominativi dei rispettivi responsabili;
38. durante i lavori dovra' essere sempre garantito il normale
deflusso delle acque, anche in caso di piene improvvise, adottando
tutti gli accorgimenti necessari per evitare danni a cose e/o
persone;
39. tutte le opere provvisorie (strade, guadi, piste, ponti e loro
fondazioni, accessi, ecc.) dovranno essere dismesse ripristinando i
corsi d'acqua secondo quanto previsto dagli elaborati progettuali e
secondo le indicazioni fornite, dal Servizio Tecnico Bacino Reno; al
termine dei lavori dovranno, in ogni caso, essere ripristinate ideali
condizioni idrauliche e morfologiche delle zone interessate, sia
direttamente che indirettamente, dai lavori con particolare cura alla
stabilita' delle sponde, che qualora dovessero essere soggette a
fenomeni di instabilita', per cause da imputarsi all'intervento di cui
trattasi, dovranno essere ripristinate secondo le direttive del
Servizio Tecnico Bacino Reno, con spese a carico dell'esecutore dei
lavori;
40. l'inizio di tutti i lavori che interessano direttamente il flusso
dell'acqua dovra' essere preventivamente comunicato al Servizio Tutela
e Sviluppo fauna della Provincia di Bologna;
41. quando intervengono significative variazioni al tracciato
catastale di corsi d'acqua, una volta ultimati i lavori, dovra'
eseguirsi il frazionamento per il passaggio delle aree interessate dal
nuovo corso al demanio delle acque (non classificato), a tale scopo
dovra' prendersi contatto con il Servizio Tecnico Bacino Reno
scrivente per la definizione delle procedure di rilievo ed
amministrative;
42. e' fatto divieto assoluto di asportazione di materiale litoide,
dall'alveo e dalle aree demaniali dei corsi d'acqua, anche se
proveniente dagli scavi per la realizzazione delle opere; tale
materiale potra' essere riutilizzato in alveo qualora non abbia subito
trasformazioni o trattamenti;
43. si prescrive, per la fase di cantiere, la realizzazione di quanto
previsto nel SIA e nella documentazione integrativa presentata;
44. l'impresa sara' tenuta a sottoporre alla D.L. una planimetria
dettagliata  relativa alla distribuzione interna dell'area di cantiere
comprensiva di una descrizione precisa (ubicazione, dimensionamento e
modalita' di gestione) degli impianti fissi e di tutti i sistemi
necessari per lo smaltimento controllato degli inquinanti provenienti
dalle lavorazioni previste garantendone, nel tempo, la verifica della
capacita' e dell'efficacia;
45. l'impresa sara' peraltro tenuta al recepimento di tutte le
osservazioni che deriveranno dalle attivita' di monitoraggio
ambientale apportando i necessari correttivi per la riduzione
preventiva degli impatti (ubicazione degli impianti rumorosi,
modalita' operative nel periodo notturno, ecc.);
46. si prescrive, come gia' prevede il progetto, l'adozione di
costruzioni prefabbricate di tipologia accuratamente studiata per il
loro razionale inserimento nel territorio e per limitare al massimo
l'impatto ambientale;
47. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che ogni eventuale
relitto stradale da dismettere, a fine dei lavori, sara' soggetto a
totale ripristino ambientale cosi' come nella effettiva situazione
anteoperam;
48. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che l'impresa
appaltatrice debba, per la realizzazione di cantieri e campi base,
seguire le Note interregionali e relativi documenti attuativi emanati
dalle Regioni Toscana e Emilia Romagna "Standard di sicurezza da
adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di
grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad alta velocita' e
la variante autostradale di valico 20 agosto 2001";
49. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che nelle aree di
cantiere e dei campi base siano previste delle zone di servizio per la
raccolta dei rifiuti urbani e speciali per la raccolta differenziata;
50. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che l'impresa
appaltatrice dovra' gestire ed ottimizzare l'impiego della risorsa
acqua, riducendo al minimo l'approvvigionamento dall'acquedotto e
massimizzando, ove possibile, il riutilizzo delle acque impiegate
nelle operazioni di cantiere;
51. l'orario di lavoro dei cantieri e' assoggettato a regolamento
comunale;  solo in assenza di tale regolamento ha valore l'indicazione
espressa nello Studio di impatto ambientale;
52. per quanto riguarda l'eventuale necessita' di derivare acqua
temporaneamente dovra' essere richiesta la prescritta concessione al
Servizio Tecnico Bacino Reno;
53. le strutture esistenti nell'area (strutture dell'Ottocento,
impianti attuali, tecnologie dell'epoca etrusca), le quali diverranno
parte del percorso conoscitivo relativo alle tecnologie legate
all'approvvigionamento dell'acqua per usi urbani nelle diverse epoche,
non dovranno essere modificate, lesionate o danneggiate;
54. nei punti in prossimita' del tracciato della nova opera con i
servizi Hera di acquedotto, gas e fognatura dovranno essere
preventivamente acquisiti i rilievi di dettaglio di questi ultimi, ai
fini di una corretta individuazione delle predette interferenze e
dell'adozione congiunta di opportune misure di protezione. A tale
scopo si intende segnalare che eventuali spostamenti di condotte
gestite dalla societa' Hera, con esclusione della dorsale di M.P. gas
che alimenta l'alta valle Reno per la quale non risulta percorribile
alcuna ipotesi di cambiamento di tracciato, saranno effettuati previo
impegno del proponente alla copertura dei costi relativi;
55. si richiede di presentare ad Hera, gli elaborati esecutivi di
dettaglio relativi all'opera di presa sul fiume Reno ed agli apparati
di misura e controllo della derivazione idropotabile;
56. in caso di interferenze con le infrastrutture elettriche dovra'
essere richiesta ad Enel, con adeguato anticipo, la verifica
finalizzata all'eventuale spostamento, nonche' alla redazione del
progetto esecutivo e al relativo preventivo di spesa;
57. prima dell'inizio dei lavori sara' necessario concordare con Enel
gli aspetti tecnico operativi per la messa in sicurezza degli impianti
interferenti;
58. la derivazione dal fiume Reno e' sostitutiva di quella sul
torrente Setta pertanto non potranno essere prelevati quantitativi
difformi da quelli concessi sul torrente Setta;
59. si prescrive, come gia' prevede il progetto, di installare, a
monte e a valle degli attraversamenti fluviali, un torbidimetro in
continuo che fornisca informazioni sul trasporto solido; tale
monitoraggio dovra' essere misurato in tempo reale e comunicato al
competente Servizio della Provincia di Bologna che potra' prendere
provvedimenti per diversificare temporalmente i lavori in alveo;
60. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che la Direzione
Lavori sia assistita da un esperto dell'ecosistema fluviale; nelle
prime fasi di realizzazione del cantiere, in campo, entrambi
seguiranno personalmente le attivita' ed andranno a verificare le
modalita' di esecuzione; oggetto di particolare attenzione saranno: le
pendenze dei canali di gronda, le vasche di accumulo e l'efficienza
dei sistemi di controllo non strutturati di contenimento delle
precipitazioni meteoriche e dei ruscellamenti;
61. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che a cadenza mensile
sia trasmessa una relazione tecnica relativa all'osservatorio delle
attivita' di cantiere, a firma congiunta della Direzione Lavori e
dell'Esperto incaricato, al Servizio Tecnico di Bacino Reno, alla
Direzione del Parco regionale di Monte Sole e all'Ufficio VIA della
Provincia di Bologna;
62. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che la realizzazione
di "intubamenti", deflettori e deviatori, negli attraversamenti, per
dimensioni longitudinali e salti verticali, sia compatibile con le
capacita' natatorie della fauna ittica locale;
63. l'apertura di ogni area di lavoro dovra' essere preceduta da una
valutazione dell'impatto acustico, redatta secondo le indicazioni del
DGR n. 788 del 13/7/1999 e D.M. 29/11/2000, da presentare
all'Amministrazione comunale;
64. l'impresa dovra', in fase di costruzione adottare tutti gli
accorgimenti atti a ridurre la produzione e la propagazione di
polveri; a tal fine sara' necessario garantire:
- una costante bagnatura delle strade utilizzate, pavimentate e non,
entro 100 m da edifici o fabbricati;
- vasche per il lavaggio dei pneumatici dei mezzi di cantiere, in
uscita dalle piste di cantiere e dalle aree di approvvigionamento e
conferimento materiali, prima dell'inserimento sulla viabilita'
ordinaria;
- la bagnatura e la copertura con teloni dei materiali trasportati con
autocarri;
- la costante bagnatura dei cumuli di materiale stoccati nelle aree di
cantiere;
65. si prescrive, come gia' prevede il progetto, a carico dell'impresa
appaltante, la predisposizione, prima dell'inizio dei lavori, di un
piano, da concordare con gli Enti interessati, per le modifiche anche
temporanee alla viabilita' esistente, nonche' dei sensi di
circolazione, al fine di ridurre al minimo i disagi per i cittadini e
minimizzare gli effetti negativi sulla viabilita' ordinaria; tale
piano dovra' contenere l'indicazione puntuale degli itinerari compiuti
dai mezzi di cantiere sulla viabilita' ordinaria, e le modalita'
dell'eventuale ripristino; per ognuna di esse dovra' essere dimostrata
la necessita' della sua utilizzazione specificando origine,
destinazione, tipo e qualita' delle merci trasportate; oltre a provare
la mancanza di alternative che possano dimostrarsi piu' valide;
66. si prescrive, come gia' prevede il progetto, che l'impresa dovra'
predisporre prima dell'inizio dei lavori un piano, da concordare con
gli Enti interessati, per l'organizzazione dei cantieri al fine di
minimizzare l'impatto associato alle attivita' di cantiere in
particolare per quanto riguarda l'emissione di polveri e
l'inquinamento acustico;
67. l'impresa, come gia' prevede il progetto, e' tenuta a seguire le
seguenti indicazioni per quanto riguarda l'organizzazione del
cantiere:
- occorrera' localizzare gli impianti fissi piu' rumorosi (impianti di
ventilazione, betonaggio, officine meccaniche, elettrocompressori,
ecc.) alla massima distanza  dai ricettori esterni;
- occorrera' orientare gli impianti che hanno un'emissione direzionale
in modo da ottenere, lungo l'ipotetica linea congiungente la sorgente
con il ricettore esterno, il livello minimo di pressione sonora;
- dovranno essere limitate le sottrazioni dirette di vegetazione
compensando eventuali tagli con opere di ripristino; per tutti i siti
di cantiere posti nelle vicinanze di torrenti o canali si dovranno
prevedere adeguate barriere arboree;
68. nella zona vicina al II attraversamento ferroviario (loc.
Palazetto, Lama di Reno) sono presenti alcuni edifici antistanti lo
scavo della trincea; nel caso in cui tali edifici risultassero di tipo
residenziale, andranno protetti analogamente a quanto avviene per gli
altri ricettori (barriere mobili);
69. l'impresa, come gia' prevede il progetto, e' tenuta a seguire le
seguenti indicazioni:
- preferenza per le lavorazioni nel periodo diurno;
- imposizione di direttive agli operatori tali da evitare
comportamenti inutilmente rumorosi;
- per il caricamento e la movimentazione del materiale inerte,
preferenza dell'uso di pale caricatrici;
- rispetto della manutenzione e del corretto funzionamento di ogni
attrezzatura;
- nella progettazione dell'utilizzo delle varie aree del cantiere
venga privilegiato il deposito temporaneo degli inerti in cumuli da
interporre fra le aree dove avvengono lavorazioni rumorose ed i
ricettori;
- uso di barriere acustiche mobili da posizionare di volta in volta in
prossimita' delle lavorazioni piu' rumorose tenendo presente che, in
linea generale, la barriera acustica sara' tanto piu' efficace  quanto
piu' vicino si trovera' alla sorgente sonora;
- per una maggiore accettabilita', da parte dei cittadini, di valori
di pressione sonora elevati, programmare le operazioni piu' rumorose
nei momenti in cui sono piu' tollerabili evitando, per esempio, le ore
di maggiore quiete o destinate al riposo;
- le operazioni di carico dei materiali inerti siano effettuate in
zone dedicate sfruttando anche tecniche di convogliamento e di
stoccaggio di tali materiali diverse dalle macchine di movimento terra
quali nastri trasportatori, tramogge, ecc.;
- i percorsi destinati ai mezzi, in ingresso e in uscita dal cantiere,
siano rigorosamente individuati e delimitati in maniera da minimizzare
l'esposizione al rumore dei ricettori;
- e' utile disciplinare l'accesso di mezzi e macchine all'interno del
cantiere da concordare con il Comune interessato;
- la movimentazione di cantiere di materiali in entrata ed uscita deve
essere ottimizzata, con obbiettivo di minimizzare l'impiego di
viabilita' pubblica;
70. le acque reflue dei cantieri e delle aree di lavorazione, come
gia' prevede il progetto, dovranno essere sottoposte a processi di
chiarificazione e depurazione che ne consentiranno la loro
restituzione in conformita' alla tabella 3 All. 5 del DLgs 152/99;
71. al fine di evitare inquinamenti delle acque sia superficiali che
sotterranee si prescrive, come gia' prevede il progetto:
- acque di lavorazione, provenienti dai liquidi utilizzati nelle
attivita' di scavo e rivestimento relative all'ampliamento delle opere
d'arte esistenti ed in modo particolare delle opere provvisionali come
pali o micropali, dovranno essere trattate con impianti di disoleatura
e decantazione;
- acque di piazzale: i piazzali del cantiere e le aree di sosta delle
macchine operatrici dovranno essere dotati di una regimazione
idraulica che consenta la raccolta delle acque di qualsiasi origine
(piovane o provenienti da processi produttivi) per convogliarle
nell'unita' di trattamento generale previo trattamento di
disoleatura;
- acque di officina: che provengono dal lavaggio dei mezzi meccanici o
dei piazzali dell'officina e sono ricche di idrocarburi e olii oltre
che di sedimenti terrigeni; dovranno essere sottoposti ad un ciclo di
disoleazione prima di essere immessi nell'impianto di trattamento
generale; i residui del processo di disoleazione dovranno essere
smaltiti come rifiuti speciali in discarica autorizzata;
- acque di lavaggio betoniere: provenienti dal lavaggio delle botti
per il trasporto di conglomerato cementizio e spritz-beton che
contengono una forte componente di materiale solido che dovra' essere
separato dal fluido mediante una vasca di sedimentazione prima di
essere immesso nell'impianto di trattamento generale; la componente
solida dovra' essere convogliata ad un letto di essicamento e
successivamente smaltita come rifiuto speciale ad impianti
autorizzati;
- prevedere opportuni protocolli di emergenza nel caso di sversamento
o ribaltamento di sostanze inquinanti nell'ambito dei percorsi della
viabilita' di cantiere al fine di dare tempestiva comunicazione alle
Autorita' competenti (Comune, ARPA e Provincia);
72. l'unita' di trattamento acque e fanghi dovra' essere adeguatamente
dimensionata per le portate previste in entrata, consentendo
l'assorbimento di eventuali picchi di adduzione; l'impianto dovra'
garantire come gia' prevede il progetto:
- lo scarico delle acque sottoposte al trattamento secondo i requisiti
richiesti dalla Tabella 3 All. 5 del DLgs 152/99);
- la disidratazione dei fanghi dovuti ai sedimenti terrigeni che
saranno classificati "rifiuti speciali" e quindi smaltiti in impianti
autorizzati;
- la separazione degli oli ed idrocarburi eventualmente presenti nelle
acque che saranno classificati "rifiuti speciali" e quindi smaltiti in
impianti autorizzati;
73. occorrera' inoltre garantire l'impermeabilizzazione delle aree di
cantiere, in particolare le zone di sosta delle macchine operatrici e
degli automezzi nei cantieri che dovranno inoltre essere dotate di
tutti gli appositi sistemi di raccolta dei liquidi provenienti da
sversamento accidentale e dalle acque di prima pioggia;
74. per quanto riguarda i getti in calcestruzzo in prossimita' delle
falde idriche sotterranee di maggior interesse occorrera' attuare
tutte le precauzioni, come gia' prevede il progetto, al fine di
evitare la dispersione in acqua del cemento e degli additivi;
75. i movimenti di terra dovranno essere limitati allo stretto
necessario, eseguiti in modo tecnicamente idoneo e razionale e nella
stagione piu' favorevole, adottando tutti gli accorgimenti utili, onde
evitare, durante e dopo l'esecuzione, eventuali danni alla stabilita'
dei terreni ed al buon regime delle acque;
76. gli scavi e gli sbancamenti dovranno essere seguiti immediatamente
dalle opere di consolidamento e di sostegno eventualmente necessarie,
opportunamente drenate a tergo, e dotati (per una sufficiente
estensione dell'intorno) di idonee opere di raccolta e smaltimento
delle acque di percolazione, da mantenersi costantemente efficienti;
77. il materiale di risulta proveniente da scavi e sbancamenti dovra' 
essere reimpiegato all'interno del cantiere, qualora presenti idonee
caratteristiche; in caso contrario il materiale dovra' essere smaltito
in discariche autorizzate;
78. gli utilizzi del materiale di risulta al di fuori dell'area di
cantiere dovranno essere preventivamente comunicati alla Comunita'
Montana;
79. l'esecuzione dei riporti dovra' essere preceduta dalla
predisposizione dei piani di posa (scoticatura ed eventuale
gradonatura), il materiale riportato dovra' essere adeguatamente
costipato ed inoltre dovranno essere realizzate, se necessarie, le
opportune opere di contenimento;
80. eventuali scarpate, originate dalle movimentazioni di cui ai
precedenti punti, dovranno essere razionalmente conformate e rifinite
e, secondo il caso, inerbite con idonee essenze entro la prima
stagione utile evitando fenomeni erosivi o scoscendimenti;
81. le acque meteoriche, a lavori ultimati, dovranno essere
validamente regimate con strutture proporzionate e durature e
opportunamente convogliate in condotte o corsi d'acqua esistenti nella
zona evitando fenomeni di erosione, scolo improprio e ristagno;
82. l'esecuzione dei lavori non dovra' arrecare alcun danno a piante,
terreni e scoli esistenti nelle immediate adiacenze dell'area
direttamente interessata dall'intervento autorizzato;
83. tutti i lavori dovranno venire rapportati alle modalita' ed alle
limitazioni delle vigenti "Prescrizioni di massima e di polizia
forestale";
84. nella sistemazione finale dell'area oggetto d'intervento dovranno
essere utilizzate, per quanto possibile, tecniche di ingegneria
naturalistica;
85. si prescrive la manutenzione di post-impianto della vegetazione
per due anni, prevedendo le opportune irrigazioni di soccorso,
diserbo, recupero fallanze;
86. evitare i lavori che possono interferire nei periodi piu' delicati
per l'ecologia della fauna come quello riproduttivo e, in particolare,
con il periodo di nidificazione dell'avifauna, che avviene
indicativamente nel periodo compreso tra aprile e luglio; dovra',
pertanto, essere presentata alla Regione Emilia-Romagna, Servizio
Parchi, e al Parco Storico di Monte Sole il cronoprogramma delle
diverse attivita' di cantiere;
87. minimizzare i vari rischi connessi alla fase di cantiere come lo
spargimento di calcestruzzo, l'entita' dei movimenti terra, i danni
alla vegetazione, l'uso degli automezzi e dei mezzi meccanici, al fine
di recare minor disturbo possibile all'area circostante;
88. garantire una costante bagnatura della viabilita' di servizio, dei
cumuli di materiale stoccati nelle aree di cantiere e di quelli
trasportati con autocarri i quali dovranno anche essere coperti con
teloni, al fine di ridurre l'emissione di polveri;
89. privilegiare, dove possibile, gli interventi di ingegneria
naturalistica;
90. garantire il rispetto del deflusso minimo vitale come indicato
nelle procedure della Direttiva dell'Autorita' di Bacino del fiume
Reno;
91. eseguire i lavori, compatibilimente con i tempi tecnici di
realizzazione degli interventi, solo quando il terreno e' asciutto in
modo da evitare il verificarsi di fenomeni di dissesto;
92. accantonare gli strati fertili del suolo e del materiale di scavo
sull'area di cantiere in modo da poterli riutilizzare in fase di
ripristino;
93. limitare i tagli della vegetazione e, in ogni caso, compensare con
nuovi impianti e opere di ripristino;
94. rinaturalizzare, alla fine dei lavori, tutta l'area di intervento
tramite la realizzazione di interventi che garantiscano il migliore
inserimento ambientale e paesaggistico possibile delle opere
realizzate;
95. eseguire, in fase di ripristino, le lavorazioni del terreno nei
periodi idonei, con il terreno in tempera, evitando di danneggiare la
struttura e di formare suole di lavorazione;
96. realizzare la rinaturalizzazione delle aree eccessivamente
compromesse e il mascheramento dei manufatti e delle cabine di manovra
mediante semina e reimpianto di specie autoctone, possibilmente di
provenienza locale, scelte in funzione delle loro caratteristiche
funzionali (capacita' di mascheramento, igrofilia, produzione di
frutti eduli per la fauna, impenetrabilita', ecc.);
97. si ricorda che l'autorizzazione allo scarico delle acque di
aggottamento, provenienti dallo scavo della trincea e dei pozzi di
spinta, in corpo idrico puo' essere rilasciata dall'Amministrazione
provinciale, solo in fase di cantiere, a seguito della presentazione
di una relazione di compatibilita' ambientale delle acque di scarico
con quelle del corpo ricettore, oltre alla definizione dei volumi di
scarico;
b) di dare atto che il Servizio Tutela e Risanamento risorsa acqua
della Regione Emilia-Romagna non ha partecipato alla seduta conclusiva
della Conferenza di Servizi, per esprimersi in merito al Parere di
competenza ai sensi dell'art. 12 R.R. 41/01; trova quindi applicazione
il disposto dell'art. 14-ter, comma 9, della Legge 7 agosto 1990, n.
241 e successive modificazioni;
c) di dare atto che il Comando Logistico Aeronautica Militare non ha
partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, per
esprimersi in merito al Parere di competenza; trova quindi
applicazione il disposto dell'art. 14-ter, comma 9, della Legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
d) di dare atto che il Comando RFC regionale "Emilia-Romagna" non ha
partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, per
esprimersi in merito al Parere di competenza; trova quindi
applicazione il disposto dell'art. 14-ter, comma 9, della Legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
e) di dare atto che il Comando in capo del Dipartimento Militare
Marittimo dell'Adriatico non ha partecipato alla seduta conclusiva
della Conferenza di Servizi, per esprimersi in merito al Parere di
competenza; trova quindi applicazione il disposto dell'art. 14-ter,
comma 9, della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive
modificazioni;
f) di dare atto che ARPA ha partecipato alla seduta conclusiva della
Conferenza di Servizi con un rappresentante non delegato per
esprimersi in merito al Parere di competenza ai sensi del DLgs 152/99;
trova quindi applicazione il disposto dell'art. 14-ter, comma 9, della
Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
g) di dare atto che il Ministero per i Beni e le Attivita' culturali,
Direzione regionale Beni architettonici e Paesaggio, non ha
partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha
provveduto a far pervenire, con nota prot. n. 13329 del 10/10/2005,
acquisita al prot. n. 88281/VIM del 24 ottobre 2005, il proprio
parere, che costituisce l'Allegato n. 2, parte integrante della
presente delibera;
h) di dare atto che il Servizio Parchi e Risorse forestali della
Regione Emilia-Romagna ha partecipato alla seduta conclusiva della
Conferenza di Servizi con un rappresentante non delegato, ma ha
provveduto a far pervenire la Valutazione d'incidenza (determinazione
n. 14591 del 12 ottobre 2005) che costituisce l'Allegato n. 3, parte
integrante della presente delibera;
i) di dare atto che ANAS, Ufficio Speciale Autostrade non ha
partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha
provveduto a far pervenire con nota prot. n. 3781 del 7/9/2005,
acquisita al prot. n. 76958/VIM del 19 settembre 2005, il proprio
parere, che costituisce l'Allegato n. 4, parte integrante della
presente delibera;
j) di dare atto che SNAM Rete Gas non ha partecipato alla seduta
conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha provveduto a far
pervenire con nota CEOR - BER prot. n. 1553 - del 17/6/2005 acquisita
al prot. n. 52725/VIM del 23 giugno 2005, il proprio parere, che
costituisce l'Allegato n. 5, parte integrante della presente
delibera;
k) di dare atto che Ferrovie SpA non ha partecipato alla seduta
conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha provveduto a far
pervenire con nota RFI-DMA-DIBO.TC. OC\A0011\P\2005\45 dell'8
settembre 2005, acquisita al prot. n. 75213/VIM del 13 settembre 2005,
il proprio parere, che costituisce l'Allegato n. 6, parte integrante
della presente delibera;
l) di dare atto che il Servizio Tecnico di Bacino Reno, ha provveduto
a far pervenire i provvedimenti di propria competenza:
- concessione per l'utilizzo di aree demaniali (RD 523/04), determina
n. 15635 del 27/10/2005, che costituisce l'Allegato n. 7, parte
integrante della presente delibera;
- concessione per l'utilizzo di aree demaniali (RD 523/04), determina
n. 15871 del 3/11/2005, che costituisce l'Allegato n. 8, parte
integrante della presente delibera;
- concessione alla derivazione e utilizzazione di acque pubbliche (RR
41/01), determina n. 18918 del 21/12/2005, parte integrante e
sostanziale della presente delibera; che costituisce l'Allegato n. 9,
parte integrante della presente delibera;
m) di dare atto che l'Amministrazione comunale di Marzabotto, ha
provveduto a far pervenire l'Autorizzazione paesaggistica ai sensi del
DLgs 42/04, che costituisce l'Allegato n. 10, parte integrante della
presente delibera;
n) di dare atto che l'Amministrazione comunale di Sasso Marconi, ha
provveduto a far pervenire l'Autorizzazione paesaggistica ai sensi del
DLgs 42/04, che costituisce l'Allegato n. 11, parte integrante della
presente delibera;
o) di dare atto che il Consorzio di gestione del Parco Storico del
Monte Sole, ha provveduto a far pervenire il proprio nulla-osta, ai
sensi dell'art. 25 delle norme di attuazione e indirizzi gestionali
del Piano territoriale del parco, che costituisce l'Allegato n. 12,
parte integrante della presente delibera;
p) di dare atto che l'AUSL, Dipartimento di Sanita' pubblica, ha
provveduto a far pervenire il proprio nulla-osta, ai sensi DLgs
152/99, che costituisce l'Allegato n. 13, parte integrante della
presente delibera;
q) di dare atto che Hera, ha provveduto a far pervenire il proprio
nulla-osta, che costituisce l'Allegato n. 14, parte integrante della
presente delibera;
r) di dare atto che il nulla-osta per eventuali interferenze espresso
da ENEL e' espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.9;
s) di dare atto che il parere espresso dalla Amministrazione
provinciale di Bologna, previsto per la concessione alla derivazione e
utilizzazione di acque pubbliche (R.R. 41/01) e' espresso all'interno
del Rapporto di cui al punto 3.9;
t) di dare atto che il parere espresso dalla Autorita' di Bacino Reno,
previsto per la concessione alla derivazione e utilizzazione di acque
pubbliche (R.R. 41/01) e' espresso all'interno del Rapporto di cui al
punto 3.9;
u) di dare atto che il parere espresso dal Consorzio di gestione del
Parco Storico del Monte Sole, previsto per la concessione alla
derivazione e utilizzazione di acque pubbliche (R.R. 41/01), e'
espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.9;
v) di dare atto che il parere espresso dalla AUSL, Dipartimento di
Sanita' pubblica previsto per la concessione alla derivazione e
utilizzazione di acque pubbliche (R.R. 41/01), e' espresso all'interno
del Rapporto di cui al punto 3.9;
w) di dare atto che il parere espresso dalla Amministrazione
provinciale di Bologna, previsto al comma 2 dell'art. 5 del DPR 12
aprile 1996 e' espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.9;
x) di dare atto che il parere espresso dalla Amministrazione comunale
di Sasso Marconi, previsto al comma 2 dell'art. 5 del DPR 12 aprile
1996 e' espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.9;
y) di dare atto che il parere espresso dalla Amministrazione comunale
di Marzabotto, previsto al comma 2 dell'art. 5 del DPR 12 aprile 1996
e' espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.9;
z) di dare atto che l'Autorizzazione rilasciata dalla Comunita'
Montana Alta e Media Valle del Reno, per la realizzazione di opere in
area sottoposta a vincolo idrogeologico (R.D.L. 30/12/1923, n. 3267 e
successive modifiche ed integrazioni) e' espressa all'interno del
Rapporto di cui al punto 3.9;
aa) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della
presente deliberazione ai proponenti Autostrade per l'Italia SpA ed ad
ATO 5;
bb) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per
opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza,
copia della presente deliberazione alla Amministrazione prov.le di
Bologna; alla Amministrazione comunale di Marzabotto; alla
Amministrazione comunale di Sasso Marconi; al Servizio Parchi e
Risorse forestali della Regione Emilia-Romagna; al Parco Storico Monte
Sole; al Servizio Tutela e Risanamento risorsa acqua della Regione
Emilia-Romagna; al Servizio Tecnico di Bacino Reno; all'Autorita' di
Bacino Reno, al Ministero per i Beni e le Attivita' culturali,
Direzione regionale Beni architettonici e Paesaggio; al Servizio
Tecnico di Bacino Reno; all'Autorita' di Bacino Reno; all'ARPA - Sez.
Bologna; alla USL Bologna Sud; alla Comunita' Montana Alta e Media
Valle del Reno - Zona 10; all'ANAS; all'Aeronautica Militare; al
Comando RFC regionale; al Comando Militare Marittimo; all'ENEL; alla
TELECOM; alla Snam Rete Gas; alla Ferrovie SpA; ad Hera;
cc) di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 9, della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, che l'efficacia
temporale della presente valutazione di impatto ambientale e' fissata
in anni 3;
dd) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito
di deliberazione.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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