DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 27 settembre 2006, n. 78
Approvazione del Piano triennale sulle attivita' di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna (proposta della Giunta regionale in data 4 settembre 2006, n. 1204)
L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1204 del
4 settembre 2006, recante in oggetto "Approvazione Piano triennale
sulle attivita' di rilievo internazionale della Regione
Emilia-Romagna. Proposta all'Assemblea legislativa";
preso atto:
- delle modificazioni apportate sulla predetta proposta dalla
Commissione assembleare referente "Bilancio, Affari generali ed
istituzionali", giusta nota prot. n. 14363 in data 13 settembre 2006;
- e, inoltre, dell'emendamento presentato ed accolto nel corso della
discussione assembleare;
premesso che la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 "Modifiche
al Titolo V della Parte seconda della Costituzione" che riconosce alle
Regioni funzioni in ambito europeo ed internazionale;
viste:
- la L.R. 31 marzo 2005, n. 13 recante "Statuto Regione
Emilia-Romagna" ed in particolare:
- l'art. 11 "La Regione conforma la propria azione ai principi ed agli
obblighi derivanti dall'ordinamento internazionale e comunitario,
partecipa al processo di costruzione ed integrazione europea ed opera
per estendere i rapporti di reciproca collaborazione con le altre
Regioni europee";
- l'art. 13, comma 1, lett. a) "La Regione, nell'ambito e nelle
materie di propria competenza: a) provvede direttamente all'esecuzione
ed all'attuazione degli accordi internazionali stipulati dallo Stato,
nel rispetto delle norme di procedura previste dalla legge";
- l'art. 13, commi 2 e 3) "L'Assemblea legislativa, su proposta della
Giunta regionale che informa il Consiglio fin dalla attivazione della
procedura, ratifica gli accordi con Stati esteri e le intese con Enti
territoriali interni ad altro Stato, deliberati dalla Giunta e
sottoscritti dal Presidente della Regione o dall'Assessore da lui
delegato. Tali accordi e intese hanno efficacia dalla data della
ratifica, e vengono stipulati nei casi e nelle forme disciplinati da
leggi dello Stato. Per gli accordi internazionali, cosi' come per i
rapporti interregionali, la legge regionale determina le modalita'
d'informazione preventiva e successiva e di partecipazione
dell'Assemblea alla formazione delle intese";
- la L.R. 24 marzo 2004, n. 6 "Riforma del sistema amministrativo
regionale e locale, Unione Europea e relazioni internazionali:
innovazione e semplificazione. Rapporti con l'Universita'" ed in
particolare l'art. 5 che recita che "Il Consiglio regionale, su
proposta della Giunta, approva un documento pluriennale di indirizzi
in materia di cooperazione internazionale e attivita' internazionale
della Regione Emilia-Romagna per la programmazione regionale,
contenente principi e modalita' per il coordinamento fra le attivita'
di rilievo internazionale della Regione e priorita', anche
territoriali, nell'attuazione delle stesse";
ritenuto opportuno procedere all'approvazione del "Piano triennale
sulle attivita' di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna
- Indirizzi e priorita'", allegato e parte integrante del presente
atto, in attuazione al dettato della L.R. 24 marzo 2004, n. 6, art. 5,
comma 1;
peso atto che il suddetto Piano e' stato redatto sulla base del
documento "Analisi di contesto per Piano triennale sulle attivita' di
rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna", elaborato dalla
Direzione generale Programmi e Intese, Relazioni europee e
Cooperazione internazionale e conservato agli atti dal competente
Servizio;
rilevato che le priorita' indicate nel "Piano triennale sulle
attivita' di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna -
Indirizzi e priorita'" saranno importanti punti di riferimento p er
l'attuazione delle politiche di rilievo internazionale della Regione
Emilia-Romagna;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
1) di approvare in attuazione dell'art. 5 della L.R. 24 marzo 2004, n.
6 il "Piano triennale sulle attivita' di rilievo internazionale della
Regione Emilia-Romagna - Indirizzi e priorita'", allegato parte
integrante della presente deliberazione;
2) di pubblicare per estratto la presente deliberazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
Piano triennale delle attivita' di rilievo internazionale della
Regione Emilia-Romagna
Indirizzi e priorita'
Indice
Capitolo 1 - Indirizzi e priorita' plurisettoriali pag. 4
Premessa - Finalita' degli indirizzi programmatici pag. 4
1.1 - Relazioni istituzionali pag. 5
1.2 - Aree di intervento pag. 6
1.2.1 Indirizzi generali pag. 6
1.2.2 Unione Europea pag. 6
1.2.3 Stati candidati all'adesione e potenziali candidati pag. 8
1.2.4 Europa Orientale pag. 8
1.2.5 Area del Mediterraneo/Medio Oriente pag. 8
1.2.6 Africa sub-sahariana pag. 9
1.2.7 America del Nord pag. 9
1.2.8 America Centro-Meridionale pag. 9
1.2.9 Asia pag. 10
1.3 - Programmi integrati d'area pag. 10
Capitolo 2 - Indirizzi per gli atti di Giunta pag. 11
2.1 - Sedi all'estero pag. 11
2.2 - Collaborazione con Enti interni ad altro Stato pag. 11
2.3 - Invio e accoglienza di funzionari pag. 11
2.4 - Attivita' internazionali degli Enti locali e delle
Universita' pag. 12
Capitolo 1 - Indirizzi e priorita' plurisettoriali
Premessa - Finalita' degli indirizzi programmatici
La formulazione degli orientamenti strategici cui improntare il
sistema di relazioni internazionali dell'Emilia-Romagna e la puntuale
individuazione delle aree e dei temi intorno ai quali sviluppare
relazioni di partenariato derivano da quattro ordini di
considerazioni: in primo luogo e' stata condotta un'attenta analisi
dello stato dell'arte con riferimento ai rapporti internazionali dei
diversi settori dell'Amministrazione, al fine di individuare le
esperienze di successo e le relazioni dotate del maggior potenziale di
sviluppo.
Si e' proceduto, inoltre, ad una approfondita analisi delle diverse
dimensioni assunte dal fenomeno della internazionalizzazione nella
nostra regione: dalle relazioni istituzionali a quelle tra le
popolazioni, dall'interscambio commerciale agli investimenti esteri,
dall'immigrazione al turismo, agli scambi culturali e scientifici, e'
stata tracciata una mappa aggiornata della rete di relazioni tra
l'Emilia-Romagna e le diverse aree del mondo. Nel campo dei rapporti
internazionali le analisi statiche rischiano un rapido invecchiamento:
accanto alla fotografia dell'esistente si e' focalizzata quindi
l'attenzione sulle dinamiche evolutive dei diversi fenomeni sotto
osservazione, in modo da catturare le probabili linee di evoluzione e
fornire un orizzonte conoscitivo adeguato agli intenti programmatici
del presente Piano.
Dall'orizzonte di analisi non potevano essere esclusi i principali
fenomeni che caratterizzano i rapporti internazionali a livello
globale ed europeo: essi costituiscono infatti la cornice ed il
contesto entro il quale collocare i rapporti internazionali
dell'Emilia-Romagna.
La specifico intento e' quello di offrire un solido fondamento
analitico agli orientamenti strategici del presente Piano con la
lettura incrociata dei diversi fenomeni e con il confronto fra le loro
dinamiche e la rete di relazioni ad oggi intessuta
dall'amministrazione regionale e dai soggetti del territorio, nella
convinzione che le policies di relazioni internazionali della Regione
debbano trovare un solido ancoraggio nella articolata rete di
relazioni che si va costruendo nel tessuto sociale ed economico
dell'Emilia-Romagna. Su tali basi le politiche internazionali della
Regione potranno infatti esercitare appieno la propria funzione di
indirizzo politico-strategico e offrire guida e supporto alla
ulteriore apertura e al consolidamento delle relazioni
internazionali.
Gli indirizzi e priorita' definiti nel presente atto hanno, quindi,
come proprio punto di partenza, il quadro delineato nel documento
accompagnatorio "Piano triennale delle attivita' di rilievo
internazionale della Regione Emilia-Romagna - Analisi di contesto".
In particolare, come accennato piu' sopra, tale analisi ha ricostruito
le principali aree geografiche e le dimensioni in cui si articolano
le relazioni internazionali del sistema regionale, nonche' il quadro
delle attivita' e delle esperienze maturate dalla Regione nei
confronti dei propri interlocutori esteri. Da questa duplice lettura
scaturisce l'individuazione delle priorita' geografiche e tematiche
verso cui saranno indirizzate in via prioritaria le risorse a
disposizione della Regione secondo una modalita' di programmazione
integrata delle attivita'.
In particolare, i Paesi della UE a 25 rappresentano tutt'ora il
principale partner istituzionale, commerciale e tecnologico
dell'Emilia-Romagna, come confermato dall'analisi delle dinamiche
dell'interscambio commerciale e degli investimenti esteri, dei flussi
turistici e dei flussi di conoscenza e ricerca.
La scelta poi di dedicare particolare attenzione allo sviluppo di
programmi integrati di cooperazione con i Paesi nuovi entrati ed i
Paesi candidati all'adesione si giustifica sia attraverso il ruolo
strategico che l'allargamento riveste sia con l'intensificazione delle
relazioni tra Emilia-Romagna e Paesi dell'area, tanto per quanto
riguarda l'interscambio economico, quanto per cio' che concerne flussi
migratori e flussi turistici. Le eccellenti relazioni istituzionali
con diversi Paesi e Regioni unitamente all'insieme di politiche
comunitarie che riguardano l'area offrono poi l'opportunita' di
qualificare ulteriormente le relazioni internazionali con i soggetti
dell'area.
La cooperazione con i Balcani in generale e con la Repubblica di
Serbia in particolare, trova fondamento sia nella politica europea di
vicinato e di pre-adesione, sia in un crescente dinamismo degli scambi
economici con l'area, favoriti anche dai programmi di sostegno e
assistenza sviluppati in questi anni con il sostegno di risorse
statali dedicate.
L'individuazione della Repubblica di Moldova come area prioritaria per
l'azione regionale ha il suo fondamento nel bagaglio di esperienza
maturato dall'Amministrazione relativamente agli strumenti di
institutional and capacity building e piu' ancora dalle relazioni
indotte dal massiccio fenomeno migratorio in uscita dal paese che ha
interessato anche in modo sostanziale la nostra regione.
Come confermato nel paragrafo 1.5 del citato "Piano triennale delle
attivita' di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna -
Analisi di contesto", il Marocco e' il Paese di provenienza della
maggiore comunita' di emigrati residente in regione, fa parte dei
Paesi che beneficeranno della nuova politica europea di vicinato,
oltre ad intrattenere innumerevoli relazioni con un'ampia serie di
interlocutori a livello regionale.
Come sottolineato nel paragrafo 1.2 del documento accompagnatorio, il
Brasile e l'Argentina si apprestano a divenire nel breve volgere di
alcuni anni potenze economiche regionali e mondiali. Inoltre, gli
storici legami con le rispettive comunita' di Emiliano-Romagnoli ed i
piu' recenti legami instauratisi in virtu' di molteplici iniziative di
aiuto e cooperazione anche in ambito scientifico e tecnologico, sono
le ragioni alla base della scelta di sperimentare anche in quest'area
l'approccio integrato di cooperazione.
Infine, lo straordinario sviluppo economico e tecnologico registrato
dalla Cina e dall'India, l'intensificarsi dell'interscambio
commerciale con l'Emilia-Romagna - documentati rispettivamente ai
paragrafi 1.2 e 1.5 del documento accompagnatorio, gli investimenti
effettuati e le iniziative di collaborazione portate avanti dalla
Regione, giustificano ampiamente la scelta di sperimentare per
entrambi i Paesi l'adozione di programmi integrati di cooperazione.
Le risorse finanziarie a disposizione della Regione hanno ovviamente
un carattere limitato e permetteranno interventi sia settoriali che
plurisettoriali in un numero necessariamente contenuto di aree. Cio'
nondimeno, vengono comunque esplicitate linee guida ed indirizzi
generali in materia di relazioni internazionali, che coinvolgono un
vasto numero di aree geografiche, per ciascuna delle quali sono state
indicate aree tematiche prioritarie coerenti con le evidenze emerse
dall'analisi svolta nel documento accompagnatorio "Piano triennale
delle attivita' di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna
- Analisi di contesto". Cio', oltre ad essere la premessa necessaria
ad una concentrazione delle risorse verso obiettivi e priorita'
condivise, contribuira' alla ulteriore qualificazione delle
progettualita' e svolgera' altresi' una importante funzione di
indirizzo nella attivazione di ulteriori risorse finanziarie e
strumentali, siano esse di carattere locale, nazionale, europeo o
internazionale, necessarie alla realizzazione dell'ampio spettro di
interventi previsti.
Le priorita' sotto descritte saranno anche importanti punti di
riferimento per l'attuazione di strumenti negoziali di sviluppo delle
relazioni internazionali quali:
- accordi ed intese con Stati e Enti sub statali ex art. 117
Costituzione;
- accordi con istituzioni universitarie e culturali, centri di
ricerche di livello internazionale;
- accordi con istituzioni internazionali finanziarie e di
cooperazione.
1.1 - Relazioni istituzionali
Il sistema di relazioni con l'estero avviato e rafforzato nel corso
degli anni e' coerente con il metodo di "confronto, cooperazione e
concertazione" adottato dalla Regione nell'ambito del proprio
territorio, che ha consentito di costruire una serie di rapporti
basati sul riconoscimento e il rispetto del ruolo di ciascun attore e
di beneficiare, in maniera condivisa, della crescita derivante dalla
realizzazione di iniziative comuni e dallo scambio di conoscenze e
informazioni.
Ancora prima della riforma del Titolo V della Parte II della
Costituzione, la Regione ha sviluppato una serie di rapporti
internazionali in diversi settori di propria competenza e secondo le
modalita' riconosciute dall'ordinamento allora vigente,
sostanzialmente riconducibili ad attivita' di carattere promozionale,
accordi di collaborazione transfrontaliera e attivita' cosiddette di
mero rilievo internazionale (scambi di informazioni, approfondimenti
di conoscenze in materie di comune interesse, enunciazione di analoghi
intenti di armonizzazione unilaterale delle condotte rispettive di
Regioni e di enti afferenti a Stati diversi). La novita' piu'
importante insita nel mutato quadro normativo e' il riconoscimento a
livello costituzionale di un "potere estero" della Regione, cioe'
della potesta', nell'ambito delle proprie competenze, di stipulare,
oltre ad intese con enti omologhi di altri Stati, veri e propri
accordi con altri Stati, sia pure nei casi e nelle forme determinati
da legge statale. Tale potere estero deve peraltro essere esercitato
nell'ambito delle linee guida della politica estera nazionale, di
esclusiva competenza statale.
La Regione, nell'esercizio della potesta' riconosciuta, non opera
dunque come "delegata" dello Stato, bensi' come soggetto autonomo che
interloquisce direttamente con gli Stati esteri, pur sempre nel quadro
di garanzia e di coordinamento apprestato dai poteri dello Stato (1).
Il campo degli accordi che la Regione puo' concludere con altri Stati
e' delimitato a quelli "esecutivi ed applicativi di accordi
internazionali regolarmente entrati in vigore, accordi di natura
tecnico-amministrativa e accordi di natura programmatica finalizzati a
favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale" (2).
In generale la conclusione di intese ed accordi di collaborazione da
parte della Regione con Stati, Regioni, e altri enti esteri sara'
improntata, da un lato, ad una logica di valorizzazione e
rafforzamento delle relazioni in essere, dall'altro, alla
individuazione di opportunita' di cooperazione in ambiti
tematici/geografici diversi e ulteriori.
In relazione agli accordi/intese gia' sottoscritti, la Regione
provvedera' ad una attenta valutazione delle risorse necessarie alla
loro piena realizzazione e, sulla base degli esiti del monitoraggio e
della valutazione dei risultati conseguiti, decidera' se proseguire
nel rapporto di collaborazione, ovvero se apportarvi modifiche e/o
integrazioni.
Per quanto riguarda invece i nuovi accordi/intese sara' necessaria una
attivita' propedeutica di studio e analisi di fattibilita', la quale
si rivolgera' in particolare a:
- delineare il contesto e il quadro dell'intervento;
- definire gli obiettivi e le modalita' operative;
- accertare la disponibilita' delle risorse finanziarie, proprie o di
enti terzi, necessarie all'attuazione degli impegni che si intendono
sottoscrivere;
- sviluppare una analisi costi-benefici.
Per il loro perfezionamento saranno rispettate le modalita' indicate
dall'art. 6 della Legge 131/03 e della legge regionale prevista
dall'art. 13, comma 3 dello Statuto. In attesa dell'attuazione del
comma 3 dell'art. 13 dello Statuto, si applica la procedura
disciplinata dal comma 2 dell'art. 13 dello Statuto. La Giunta
informera' l'Assemblea degli accordi ed intese in via di
perfezionamento.
Dichiarazioni di impegno unilaterale, lettere d'intenti e altre
dichiarazioni al di fuori della disciplina della Legge 131/03 in
quanto di mero interesse internazionale possono essere firmate previa
delibera di Giunta.
Il sistema delle relazioni istituzionali che la Regione ha avviato, e
avviera' in futuro, all'estero, si cala, quindi, in un rinnovato
contesto normativo che offre margini di intervento piu' ampi. Cio',
oltre a richiedere il rafforzamento dell'attivita' di coordinamento
fra i vari settori, richiedera' sempre piu' di rafforzare l'azione di
trasferimento di esperienze e/o di vera e propria assistenza
istituzionale, settore in cui la Regione ha sviluppato una rilevante
esperienza e che sempre piu' spesso e' chiamata a svolgere dai suoi
partners esteri. Gli ottimi risultati raggiunti tramite lo scambio di
esperienze e di informazioni reso possibile dalla partecipazione a
reti formali ed informali, le attivita' di institutional e capacity
building attuate tramite gli strumenti Twinning con diversi Paesi
(Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania, Serbia, Lettonia e Turchia),
hanno infatti dimostrato la capacita' della Regione di "fare sistema"
e di creare i presupposti per lo sviluppo di relazioni stabili e
reciprocamente vantaggiose.
Negli ultimi anni e' andato aumentando il numero di funzionari dei
diversi settori coinvolti direttamente in attivita' di cooperazione.
In questo senso si puo' affermare che sta crescendo
l'internazionalizzazione dell'Amministrazione regionale, in modo
funzionale a quella del territorio. In tale ottica sara' quindi sempre
piu' rilevante il contributo, in termini di risorse umane da impiegare
per le attivita' internazionali, che la Regione sara' chiamata a
destinare e a coordinare. A tal fine sara' necessario disciplinare i
vari aspetti (procedurali, contrattualistici, retributivi, fiscali,
etc.) tramite l'adozione di una regolamentazione appropriata che
permetta di poter utilizzare al meglio le risorse a disposizione e di
pianificare l'utilizzo dei fondi per il trasferimento e/o la
partecipazione dei funzionari in modo coerente con le attivita' da
sviluppare.
Inoltre il consolidamento delle reti gia' esistenti e lo sviluppo di
nuove forme di collaborazione dovra' essere accompagnato da un sistema
di mobilita' di funzionari disciplinato in maniera organica e
strutturata, che consenta, di destinare, in modo sostenibile, le
risorse umane necessarie allo svolgimento delle attivita' di rilievo
internazionale.
Laddove inoltre dovesse concretizzarsi la necessita' di impiegare
risorse umane qualificate in specifici settori o nei casi in cui non
fosse possibile l'impiego di funzionari regionali, la Regione potra'
ricorrere all'impiego di consulenze esterne, tramite l'utilizzo di
agenzie o societa' dotate della expertise necessaria per fornire
assistenza tecnica e supporto progettuale.
Sara' infine valorizzata e rafforzata la collaborazione avviata con
altre Regioni italiane nell'ambito delle iniziative internazionali
comuni. Con le Regioni con le quali sono gia' in corso forme di
collaborazione saranno promossi e incoraggiati gli scambi di
esperienze e best practices, nonche' la condivisione di strategie
future.
1.2 - Aree d'intervento
1.2.1 INDIRIZZI GENERALI
Le iniziative della Regione nei e in collaborazione con i Paesi
dell'aerea OCSE terranno conto delle raccomandazioni della stessa
Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione economica, delle
linee indicate dalla Unione Europea con il rilancio della strategia di
Lisbona, degli indirizzi della Direzione generale per la Cooperazione
economica e finanziaria del Ministero degli Affari Esteri e delle
linee di indirizzo politico annualmente espresse dal Ministero
Attivita' produttive.
In particolare saranno sostenuti e valorizzati gli interventi
finalizzati a:
- porre la conoscenza e l'innovazione al servizio della crescita e
dello sviluppo economico, favorendo le iniziative di Ricerca &
Sviluppo e diffondendo maggiormente le tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (ITC), privilegiando la costituzione di poli
finalizzati all'innovazione che prevedano la partecipazione di piccole
e medie imprese e universita';
- migliorare le qualifiche della forza lavoro ed accrescere la
capacita' di adeguamento dei lavoratori e delle imprese in riferimento
all'apertura dei mercati internazionali e alla forte crescita delle
economie dei Paesi di nuova industrializzazione;
- promuovere il processo di internazionalizzazione della Regione, sia
della pubblica Amministrazione e degli enti collettivi, in particolare
favorendo lo scambio di esperienze, sia del sistema produttivo, in
particolare individuando settori produttivi e/o aree estere verso le
quali concentrare l'attivita' promozionale e di sostegno;
- adottare misure per ridurre la disoccupazione giovanile e
modernizzare i sistemi di protezione sociale;
- promozione della condizione femminile e sostegno alle politiche di
genere;
- promuovere lo sviluppo di approcci e tecnologie che consentano di
realizzare i cambiamenti strutturali indispensabili per uno sviluppo
sostenibile, ad esempio per quanto concerne l'uso di risorse
rinnovabili, il cambiamento climatico e l'efficienza energetica;
- elevare ed ampliare i livelli di conoscenze e competenze dei
cittadini, favorendo gli scambi tra i sistemi formativi, e gli scambi
culturali e scientifici;
- in materia di promozione culturale sara' consolidata l'esperienza
della rete del Forum per le attivita' promozionali all'estero per
garantire l'informazione su quanto enti, istituzioni e privati del
nostro territorio producono ed esportano in tutto il mondo, anche
attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici per generare
ulteriori possibilita' d'interscambio e utili sinergie non solo
all'interno del settore specifico.
Per quanto concerne poi gli interventi regionali sia nell'area dei
Paesi in via di sviluppo (PVS) che dei Paesi in via di transizione
(PVT), continueranno ad essere conformi agli obiettivi della
cooperazione allo sviluppo fissati nel quadro multilaterale (Nazioni
Unite, Banca Mondiale, OCSE) e comunitario; inserendosi allo stesso
tempo nelle strategie di cooperazione che il Governo Italiano
persegue. In tal senso, la Dichiarazione del Millennio rappresenta un
fondamentale punto di riferimento per la definizione delle strategie
di intervento regionale.
La cooperazione decentrata regionale inoltre si porra' quale strumento
di raccordo, valorizzazione e sostegno dei progetti plurisettoriali
della Regione Emilia-Romagna afferenti ad una medesima area dei PVS e
PVT.
Gli strumenti di cooperazione europea e di cooperazione esterna
dell'Unione contribuiranno a rafforzare la presenza internazionale
della Regione Emilia-Romagna, nonostante la mancata riforma della
legislazione nazionale in tema di cooperazione decentrata costituisca
un ostacolo rilevante alla costruzione di una presenza organica dei
vari soggetti operanti.
In ottemperanza a quanto previsto dall'art. 2, comma 1 punto e) dello
Statuto la Regione Emilia-Romagna valorizzera' nelle proprie attivita'
internazionali il ruolo delle comunita' degli emiliano-romagnoli
all'estero.
Le attivita' regionali in tal materia avverranno nell'ambito dei
criteri ed indirizzi previsti dal presente Piano e dal "Piano
triennale regionale degli interventi a favore degli emiliano-romagnoli
all'estero", di cui all'art. 9 della L.R. 3/06.
Per il 2006, al fine di assicurare la necessaria continuita' e in
attesa dell'emanazione del suddetto ultimo piano la Giunta e'
autorizzata ad attuare interventi a favore degli emiliano-romagnoli
all'estero coerenti con lo sviluppo di precedenti iniziative.
In particolare tenuto degli orientamenti espressi nel presente piano
potranno essere sviluppate iniziative nel campo della partecipazione
dei giovani emiliano-romagnoli all'estero a corsi post universitari e
stages nel territorio regionale, iniziative culturali finalizzate al
rafforzamento della rete associativa, attivita' degli Enti locali in
favore del rientro di connazionali emigrati.
1.2.2 UNIONE EUROPEA
Soggetti
La collaborazione tra Regioni europee rivestira' anche in futuro un
ruolo strategico per realizzare scambi di esperienze e benchmarking,
per individuare aree di interesse comune e per accrescere la cultura
europea ed il senso di appartenenza all'UE e di cittadinanza europea.
In continuita' con le azioni passate, saranno percio' rafforzati e
ampliati i rapporti di collaborazione con le Regioni europee gia'
partners della RER - con le quali cioe' sono gia' stati stipulati
protocolli di collaborazione (Pays de la Loire, Land Hessen,
Generalitat Valenciana e Bassa Slesia) e con quelle Regioni con le
quali sono state avviate importanti attivita' quali l'Aragona, il
Galles, la Wielopolska, la Bassa Slesia e l'Aquitania.
Cio' non escludera' la possibilita' di nuove e diverse forme di
partenariato ma la definizione di nuove iniziative di scambio e/o
iniziative comuni con nuove Regioni europee dovra' basarsi sulla
preventiva individuazione di potenziali ricadute positive ed essere
supportata da una reale capacita' di gestire e coordinare l'azione
stessa. Nell'ambito delle nuove collaborazioni saranno favorite le
iniziative che mirano ad instaurare e/o a consolidare solide relazioni
con i Paesi Scandinavi, quali ad esempio la rete di cooperazione tra
Enti locali e Regioni svedesi e dell'Emilia-Romagna SERN.
La collaborazione avra' luogo innanzitutto con le Regioni appartenenti
a reti di cui anche l'Emilia-Romagna e' partner, al fine di
consolidare ulteriormente le esperienze in atto e per svilupparne
l'impatto di lungo periodo. Saranno in particolare potenziate le reti
nei settori ricerca e sviluppo, innovazione, telecomunicazioni,
trasporto e logistica, sviluppo urbano, integrazione degli immigrati,
sviluppo territoriale, prevenzione dei rischi ambientali, politiche
giovanili, istruzione e formazione. Carattere prioritario rivestiranno
altresi' le reti finalizzate allo scambio di esperienze ed allo
sviluppo di eventuali iniziative congiunte per cio' che riguarda
l'organizzazione e funzionamento di servizi istituzionali di supporto
allo sviluppo economico locale (Camere di Commercio, Agenzie di
sviluppo, sistemi di sviluppo locale, ecc.).
Le Regioni sopra indicate rappresentano quindi gli interlocutori
privilegiati con cui sviluppare sinergie in vista di future attivita'
e per instaurare nuove forme di collaborazione con altri enti e
Regioni, partecipando anche a piu' ampie forme di partenariato.
Saranno promosse le partecipazioni da parte della Regione a reti
formali di livello europeo ed internazionale sia a carattere
orizzontale sia a carattere settoriale, in base ad una attenta
valutazione dell'effettivo interesse e dei potenziali ritorni che ne
possono derivare alla luce degli indirizzi enunciati nel presente
documento. Sara' inoltre continuata e rafforzata la partecipazione
alle reti formali alle quali la Regione ha gia' aderito, ossia:
Conferenza delle Regioni periferiche marittime d'Europa - CRPM (3),
Forum Europeo per la sicurezza urbana - FESU (4), Metrex (5), Tele
Regions Network (6), - European Regional Information Society
Association - ERIS@ (7), Euro Idees - Iniziative locali di sviluppo
economico, di occupazione e di solidarieta' (8), European Regions
Knowledge Based Innovation - ERIK (9), ERLAI (10), Lisbon Regions
Network (11), Assemble'e des Re'gions Europe'ennes Fruitie'res,
Le'gumie'res et Horticoles (A.R.E.F.L.H) (12), Association des
Re'gions Europe'ennes des Produits d'Origine (A.R.E.P.O) (13),
Assemble'e des Re'giones Europe'ennes Viticole (A.R.E.V.) (14).
La Regione continuera' a promuovere la propria partecipazione a
politiche ed a programmi comunitari, al fine di migliorare i sistemi
di governance in collaborazione con le Istituzioni europee.
Nell'ambito della cooperazione transnazionale potrebbe essere meglio
focalizzato il tema dello sviluppo integrato di aree vaste. Per
raggiungere questo risultato, la scelta di specifici focus tematici
potrebbe assicurare l'aggregazione di partenariati e territori
significativi, attraverso strumenti atti a sostenere meglio lo
sviluppo e la governance di tali aree. In tal modo, sarebbero favorite
la diffusione di buone pratiche fra le Regioni degli Stati membri e
l'utilizzazione dello strumento della cooperazione per l'integrazione
di politiche di mainstream tra Regioni.
Un'importanza particolare verra' attribuita ai partenariati con i
nuovi Stati membri in genere, al fine di condividere le buone prassi,
di trasferire le tecnologie e il know-how per lo sviluppo economico
locale ed al fine di beneficiare da parte del sistema Emilia-Romagna
dei finanziamenti europei disponibili in loco.
Ambiti di attivita'
I settori principali di intervento, nelle relazioni europee, restano
quelli legati allo scambio di esperienze e all'elaborazione di
iniziative congiunte anche al fine della partecipazione ai programmi
comunitari.
Nell'ambito del mercato UE saranno agevolati gli interventi mirati a
sviluppare i contatti fra organizzazioni di imprese e Camere di
Commercio e saranno valutate le opportunita' di collaborazioni con i
mercati terzi.
Uno dei fattori determinanti per lo sviluppo economico e'
rappresentato dalla capacita' di attrarre investimenti esteri, ambito
nel quale il sistema regionale si trova in diretta competizione con le
principali aree avanzate dell'Europa occidentale. La Regione
Emilia-Romagna ha quindi posto, tra le proprie priorita', la
promozione, tanto a livello settoriale quanto a livello globale, delle
condizioni necessarie per attrarre nuovi ed ulteriori investimenti
stranieri. Gli scambi e i rapporti con questa area geografica si
concentreranno pertanto su quei campi quali logistica, ricerca e
sviluppo, innovazione, trasferimento tecnologico e nuove filiere
tecnologiche funzionali allo sviluppo degli ambiti strategici per il
territorio.
In relazione allo scambio di best practices e alla condivisione di
iniziative volte al miglioramento dell'amministrazione i settori che
verranno privilegiati saranno quelli del welfare, dell'ambiente e del
territorio, mentre verra' facilitata la collaborazione in ambito
universitario, scolastico, culturale, giovanile e del volontariato
negli specifici temi che, di volta in volta, saranno identificati. A
tal fine, e' in corso di perfezionamento uno specifico protocollo
d'intesa che disciplinera' le collaborazioni tra le universita'
dell'Emilia-Romagna e gli omologhi istituti europei.
Gli obiettivi da perseguire, tramite le iniziative attivate a livello
europeo, restano quelli fissati dal Consiglio Europeo di Lisbona e dal
Consiglio Europeo di Goteborg, cioe' lo sviluppo di una societa' ed
economia della conoscenza, competitiva, solidale e sostenibile in
termini di consumo e ripristino delle risorse naturali.
1.2.3 - STATI CANDIDATI ALL'ADESIONE E POTENZIALI CANDIDATI
Soggetti
Nei rapporti con i Paesi candidati (Bulgaria, Romania, Turchia,
Croazia) vale il criterio gia' evidenziato di continuita' con le
attivita' gia' poste in essere dalla RER e di rafforzamento delle
collaborazioni gia' avviate.
L'area dei Balcani (Paesi potenziali candidati) si conferma e si
rafforza quale area di rilevante interesse per la cooperazione
decentrata sia per la prossimita' geografica che per l'interesse di
molti settori dell'amministrazione regionale: l'esperienza svolta nel
settore sociale, culturale e ambientale in Albania, Bosnia-Erzegovina
e Unione di Serbia e Montenegro verra' valorizzata dall'istituzione
della politica di prossimita' e vicinato dell'UE.
Ambiti di attivita'
Capacity e Istitutional Building: nell'ambito del processo di
democratizzazione e di rafforzamento delle istituzioni dei Paesi sopra
elencati la Regione, valorizzando la positiva esperienza dei "Twinning
amministrativi" per il raggiungimento degli standard comunitari,
sosterra' le iniziative rivolte ad aumentare la partecipazione dei
cittadini alla vita pubblica, al miglioramento della gestione dei
servizi pubblici tramite il trasferimento di know-how, la formazione
dei funzionari locali, incontri e seminari organizzati ad hoc su
tematiche specifiche.
Sviluppo economico: saranno favorite le iniziative rivolte a sostenere
le imprese emiliano-romagnole interessate ad avviare, ovvero a
rafforzare e a sviluppare rapporti commerciali, di collaborazione
industriale, di investimento e trasferimento tecnologico con partner
dei Paesi in discorso, quali la diffusione di informazioni, il
sostegno ad attivita' promozionali, l'assistenza nella partecipazione
a gare d'appalto.
Immigrazione: la Regione continuera' a dedicare particolare attenzione
al fenomeno migratorio da questi Paesi e supportera' sia i progetti
rivolti specificatamente alle comunita' presenti sul territorio
regionale, come ad esempio quelli dedicati all'integrazione sociale,
alla formazione degli immigrati, alla tutela delle donne ecc., sia
quelle iniziative mirate a comprendere il fenomeno e a renderlo
oggetto di forme di confronto e collaborazione con i Paesi di
riferimento.
Cooperazione decentrata: sia per i PVS che per i PVT saranno
privilegiate iniziative di assistenza istituzionale in particolare
tese a supportare programmi regionali o di interesse regionale a
carattere plurisettoriale, per i PVS saranno inoltre consolidate le
esperienze di cooperazione decentrata nel campo del welfare, della
cultura e dell'ambiente. Saranno inoltre favorite la promozione del
dialogo interreligioso e interetnico.
Cultura: saranno incentivate le iniziative rivolte alla diffusione
della conoscenza delle rispettive culture, per favorire il dialogo e
la comprensione reciproca.
1.2.4 - EUROPA ORIENTALE
L'adesione all'UE dei nuovi Stati membri ha motivato ulteriormente
l'Unione a rinsaldare le relazioni con i nuovi Stati vicini situati
lungo la frontiera terrestre e marittima, segnatamente Ucraina,
Bielorussia, Moldavia, Armenia, Georgia, Azerbaigian e la Federazione
Russa.
Condividendo i principi ispiratori della politica europea di vicinato
(ENP) la RER intende consolidare i rapporti con tali Paesi tramite lo
scambio di esperienze e tramite l'utilizzo dei nuovi strumenti
finanziari predisposti dalla UE per il periodo 2007-2013.
Ambiti di attivita'
Capacity e Istitutional Building: nell'ambito del processo di
democratizzazione e di rafforzamento delle istituzioni dei Paesi sopra
elencati la Regione sosterra' le iniziative rivolte ad aumentare la
partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e al miglioramento
della gestione dei servizi pubblici, attraverso il trasferimento di
know-how, la formazione dei funzionari locali, incontri e seminari
organizzati ad hoc sulle specifiche tematiche.
Sviluppo economico: saranno favorite le iniziative rivolte a sostenere
le imprese emiliano-romagnole interessate ad avviare rapporti
commerciali con partner dei Paesi in discorso, quali la diffusione di
informazioni, il sostegno ad attivita' promozionali, l'assistenza
nella partecipazione a gare d'appalto.
Immigrazione: va sottolineato che tale area rappresenta quella di
maggior rilievo in relazione alla percentuale di immigrati sul
territorio regionale con 45.491 presenze, pari al 30,3% del numero
totale di presenze. La Regione, in linea con le iniziative avviate,
continuera' a dedicare particolare attenzione al fenomeno e
supportera' sia i progetti rivolti specificatamente alle comunita'
presenti sul territorio regionale come ad esempio quelli dedicati
all'integrazione sociale, alla formazione degli immigrati, alla tutela
delle donne etc. sia quelle iniziative mirate a comprendere il
fenomeno e a renderlo oggetto di forme di discussione e collaborazione
con i Paesi di riferimento.
Cooperazione decentrata: sia per i PVS che per i PVT saranno
sviluppate iniziative di assistenza istituzionale in particolare tese
a supportare programmi regionali o di interesse regionale a carattere
plurisettoriale.
Cultura: saranno ulteriormente consolidate le attivita' di
esportazione nei settori dello spettacolo dal vivo gia' avviate in
seguito alle Celebrazioni nazionali per il 500 anniversario della
Fondazione di San Pietroburgo e per Italia-Russia.
1.2.5 - AREA DEL MEDITERRANEO/MEDIO ORIENTE
La cooperazione regionale e sub-regionale nel Mediterraneo tiene conto
delle priorita' stabilite nell'ambito del partenariato
euromediterraneo lanciato nel 1995 alla Conferenza di Barcellona e
condivide l'obiettivo di creare una zona di pace e stabilita'
attraverso il rafforzamento del dialogo politico e della sicurezza,
nonche' quello di favorire la prosperita' attraverso la creazione
graduale di una zona di libero scambio e la promozione del dialogo
interculturale.
Considerato che la UE continuera' a promuovere la dimensione regionale
del partenariato euro-mediterraneo mediante un notevole sostegno
finanziario, sara' agevolato e promosso l'utilizzo dei nuovi strumenti
finanziari predisposti dalla UE per il periodo 2007-2013.
Ambiti di attivita'
Capacity e Istitutional Building: saranno rafforzati gli interventi
mirati al trasferimento di know-how e best practices nei settori della
amministrazione pubblica tramite il sostegno alla democratizzazione e
alla creazione di esempi di governance locale, lo sviluppo
dell'approccio bottom up, il sostegno alle politiche di inclusione
sociale e di welfare. Sara' inoltre agevolato l'utilizzo degli
strumenti finanziari della politica di prossimita' e del partenariato
euro-mediterraneo.
Sviluppo economico: saranno favorite le iniziative rivolte a sostenere
le imprese emiliano-romagnole interessate ad avviare rapporti
commerciali collaborazione industriale, investimenti e trasferimento
tecnologico con partner dei Paesi in discorso, quali la diffusione di
informazioni, il sostegno ad attivita' promozionali, l'assistenza
nella partecipazione a gare d'appalto.
Immigrazione: oltre agli interventi diretti sul territorio regionale,
sara' valutata la possibilita' di avviare progetti nell'ambito della
migrazione di ritorno, con particolare riguardo a quelle iniziative
che mirano a trasferire nel Paese di ritorno capacita' tecniche e
professionali in grado di agire da volano per lo sviluppo di attivita'
imprenditoriali e generatrici di reddito in genere.
Cooperazione decentrata: particolare attenzione sara' rivolta alle
politiche di genere, che rappresentano una questione delicata e di
strategica importanza per lo sviluppo dell'area, cosi' come azioni di
sensibilizzazione relative al dialogo interreligioso e interetnico.
Altri settori che saranno presi in considerazione nella strategia di
intervento regionale riguardano quello della gestione delle acque e le
problematiche ambientali legate allo sviluppo sostenibile (quali ad
esempio la gestione dei rifiuti, la desertificazione ecc). Sara'
inoltre esaminata la possibilita' di sostenere iniziative di
micro-credito PACE E DIALOGO.
Cultura: saranno promosse le iniziative rivolte alla diffusione della
conoscenza delle rispettive culture, per favorire il dialogo e la
comprensione reciproca.
1.2.6 - AFRICA SUB-SAHARIANA
Oltre al proseguimento e al rafforzamento delle iniziative gia' in
corso nell'Africa sub-sahariana, le priorita' regionali riguarderanno
principalmente azioni di aiuto umanitario, di cooperazione nella lotta
alle malattie endemiche, di sostegno alle attivita' agricole e al loro
accesso ai mercati nonche' di sviluppo rurale e delle comunita' rurali
locali e piu' in generale alla promozione di attivita' generatrici di
reddito, di tutela e miglioramento della condizione femminile e di
valorizzazione delle culture indigene. I casi di successo rinvenibili
nelle esperienze gia' realizzate verranno opportunamente valorizzati
attraverso azioni che garantiscano visibilita' e replicabilita' alle
metodologie di intervento.
Ambiti di attivita'
Cooperazione decentrata: particolare attenzione sara' rivolta alle
politiche sanitarie di contrasto alla diffusione delle epidemie,
dell'AIDS in particolare. Altri settori che saranno presi in
considerazione nella strategia di interveto regionale riguardano
quello della gestione delle acque e delle sviluppo rurale.
Immigrazione: oltre agli interventi diretti sul territorio regionale,
sara' valutata la possibilita' di avviare progetti nell'ambito della
migrazione di ritorno, con particolare riguardo a quelle iniziative
che mirano a trasferire nel Paese di ritorno capacita' tecniche e
professionali in grado di agire da volano per lo sviluppo di
attivita', imprenditoriali e generatrici di reddito in genere.
1.2.7 - AMERICA DEL NORD
In coerenza con gli indirizzi generali piu' sopra delineati per la
collaborazione con i Paesi OCSE, la cooperazione regionale nell'area
riguardera' principalmente la promozione degli scambi di beni,
servizi, tecnologia, investimenti, nonche' gli scambi scientifici e
culturali, attivando in quest'ultimo ambito uno stretto collegamento
con le comunita' di emigrati emiliano-romagnoli.
Ambiti di attivita'
Sviluppo economico: saranno promosse quelle iniziative in grado di
accrescere l'attrattivita' del territorio emiliano-romagnolo, nonche'
quelle volte all'internazionalizzazione attiva delle imprese.
Universita' e centri di ricerca: saranno favoriti gli scambi
universitari e con centri di ricerca che abbiano ad oggetto il
confronto e la ricerca nell'ambito dell'innovazione.
Cultura/eno-gastronomia: proseguira' l'attivita' di promozione nei
settori musicali, teatrali, cinematografici, espositivi e di
promozione della cultura eno-gastronomica e dei prodotti tipici
regionali.
Comunita' di Emiliano-Romagnoli: al fine di mantenere e di accrescere
i rapporti istituzionali, economico-commerciali, culturali in senso
lato, saranno favorite le attivita' di formazione di esponenti delle
comunita' di Emiliano-Romagnoli che possano svolgere una funzione
ponte grazie alla conoscenza del territorio nel quale risiedono.
1.2.8 - AMERICA CENTRO-MERIDIONALE
Il sostegno accordato dall'Unione Europea alle organizzazioni
regionali in America Latina (MERCOSUR, Paesi Centroamericani e Patto
Andino), il negoziato sulle possibili forme di integrazione tra le due
zone di libero scambio e soprattutto le radici storiche e culturali
del legame tra Italia e Paesi dell'America Latina, rappresentano
altrettanti supporti alle attivita' di cooperazione in questa area. Il
sub-continente latino-americano riveste importanza strategica sia dal
punto di vista degli scambi commerciali, rappresentando un mercato
potenziale di 500 milioni di consumatori pur in presenza di forti
sperequazioni nella distribuzione del reddito e di ampie sacche di
poverta' e marginalita', sia dal punto di vista scientifico, formativo
e culturale.
Ambiti di attivita'
Sviluppo economico
Con Argentina, Brasile e Cile sono state sviluppate importanti
iniziative volte ad agevolare i contatti e le opportunita' di
collaborazione tra le imprese di ciascun territorio.
I settori principali di intervento resteranno quelli dell'agricoltura
integrata, dello sviluppo rurale, dell'agro-industria e delle macchine
per l'industria.
Cooperazione decentrata
Accanto ai filoni sperimentati di sostegno alle fasce deboli e
sviluppo locale sara' favorita la costituzione di reti fra aree urbane
con analoghe reti dell'Europa, es. gruppi di citta', per attivare un
confronto su tematiche attuali e determinanti per lo sviluppo futuro,
ampliando la partecipazione dei cittadini e cercando di realizzare le
c.d. nuove forme di democrazia, nelle quali i processi di cambiamento
e di sviluppo sono concretamente gestiti dalla collettivita'.
In Brasile, Argentina e nell'area in genere e' emerso un grande
interesse verso le esperienze maturate in Emilia-Romagna nel campo
dell'economia cooperativa e dell'economia sociale, nonche' verso le
politiche e le prassi di sviluppo locale.
Cultura/eno-gastronomia: proseguira' l'attivita' di promozione nei
settori musicali, teatrali, cinematografici, espositivi, letterari e
di promozione della cultura eno-gastronomica e dei prodotti tipici
regionali.
Universita'
Saranno valorizzate le esperienze di contatto fra le universita'
regionali e quelle dell'area, anche come supporto alle politiche di
collaborazione economica.
1.2.9 - ASIA
Le piu' recenti analisi sono concordi nel riconoscere al continente
asiatico un ruolo crescente negli equilibri geo-politici globali:
tanto sotto il profilo economico che tecnologico e scientifico, gli
sviluppi registrati nell'area sono stati formidabili e proseguono su
un sentiero di ulteriore accelerazione. D'altro canto, si perpetuano
in numerosi Paesi condizioni di estrema poverta' e sperequazioni
sociali, sistemi politici autoritari e conseguente mancanza di
liberta', situazioni di instabilita' politica quando non vere e
proprie crisi regionali, affrontate queste ultime nel quadro degli
impegni assunti a livello multilaterale (si pensi a questo proposito
all'intervento in Afghanistan e alle azioni di aiuto in conseguenza
dello tsunami che ha devastato vaste regioni dell'area).
In tale contesto, quindi, la Regione Emilia-Romagna ha avviato in
passato iniziative di collaborazione, in particolare in campo
economico e della ricerca scientifica e tecnologica, con Cina, India e
Giappone. Punto importante di tali collaborazioni saranno le attivita'
in campo universitario e con centri di ricerca a partire dal
consolidamento delle esperienze con il collegio universitario di Cina
dell'Universita' di Bologna e il centro servizi di Shangai. Tali
collaborazioni dovrebbero svilupparsi su base continuativa in modo da
poter cogliere appieno le opportunita' che si offrono su mercati in
forte espansione.
Ambiti di attivita'
Sviluppo economico
Per cio' che riguarda la Cina le attivita' della Regione saranno
concentrate a sostenere le aziende emiliano-romagnole nelle loro
attivita' di penetrazione del mercato asiatico, anche attraverso lo
sviluppo di accordi sul piano fitosanitario che rimuovano gli attuali
impedimenti all'esportazione di prodotti agricoli dall'Emilia-Romagna,
nonche' a supportare il sistema fieristico e l'APT, al fine di
catturare una parte del crescente flusso di turisti cinesi verso
destinazioni estere.
In India saranno sviluppate iniziative finalizzate alle collaborazioni
imprenditoriali e produttive, alla cessione di know-how e al
trasferimento tecnologico in campo industriale e al trasferimento di
buone pratiche nel settore agricolo, in particolare vitivinicolo, e
dello sviluppo rurale. Settori produttivi di interesse prioritario
sono rappresentati dal food processing, packaging, software e
hardware, ICT e dal settore costruttivo/abitativo.
Cooperazione decentrata: sia per i PVS che per i PVT saranno
sviluppate iniziative di assistenza istituzionale in particolare tese
a supportare programmi regionali o di interesse regionale a carattere
plurisettoriale.
Cultura: per dar seguito al Programma nazionale "2006 Anno dell'Italia
in Cina" saranno incentivate le iniziative rivolte alla diffusione
della conoscenza delle rispettive culture, per favorire il dialogo, la
conoscenza reciproca e gli scambi economici.
Universita' e centri di ricerca: saranno favoriti gli scambi
universitari e con centri di ricerca che abbiano ad oggetto il
confronto e la ricerca nell'ambito dell'innovazione. Saranno inoltre
valorizzate le esperienze di collaborazione in atto fra le universita'
regionali e quelle dell'area, anche come supporto alle politiche di
collaborazione economica.
1.3 - Programmi integrati d'area
Le risorse regionali disponibili, siano esse finanziarie, di carattere
organizzativo, di coordinamento, di carattere istituzionale avviate
e/o consolidate con un elevato numero di attori istituzionali esteri,
saranno prioritariamente indirizzate verso il sostegno di programmi e
progetti integrati nelle aree paese e nelle aree tematiche prioritarie
sopra indicate.
Ai fini che rilevano nel presente contesto, si considerano programmi
integrati quegli interventi che, sia nella fase di pianificazione sia
nella loro successiva attuazione ed allo scopo di affrontare in modo
efficace la molteplicita' e complessita' dei fattori che presiedono
allo sviluppo socio-economico, prevedono il coinvolgimento delle
specifiche competenze tecniche e istituzionali dei diversi settori
dell'amministrazione regionale, nonche' delle risorse e competenze
espresse dalla societa' civile emiliano-romagnola. La natura integrata
degli interventi trovera' quindi il proprio naturale riflesso nel
coinvolgimento diretto di piu' settori dell'amministrazione regionale
competenti nei singoli ambiti tematici, coinvolgimento da attivare in
modo coordinato, sostenibile ed improntato al principio di
reciprocita'.
Per tali programmi d'area assumera' particolare importanza l'utilizzo
dei gia' citati strumenti negoziali di sviluppo delle relazioni
internazionali:
- accordi ed intese con Stati e Enti sub statali ex art 117
Costituzione;
- accordi con istituzioni universitarie e culturali, centri di
ricerche di livello internazionale;
- accordi con istituzioni internazionali finanziarie e di
cooperazione.
Per la concreta attuazione del principio sopra enunciato, ciascun
settore dell'amministrazione regionale destinera' una quota delle
risorse disponibili annualmente per le attivita' internazionali di
propria competenza a programmi aventi natura integrata,
indicativamente fissata nel 10%.
Parimenti saranno sperimentati, ove tecnicamente possibile, bandi
congiunti tra piu' settori dell'amministrazione regionale per la
realizzazione dei programmi/progetti integrati. Un apposito gruppo di
lavoro interdirezioni supportera' l'integrazione degli interventi
regionali in dette aree.
Saranno individuate forme di consultazione periodica con
rappresentanze dei soggetti del territorio regionale piu' interessati
alla realizzazione di iniziative integrate di rilievo internazionale
ad iniziare dal sistema delle Autonomie locali.
Si riportano qui di seguito le priorita' geografiche e tematiche ove
di preferenza sperimentare le iniziative integrate plurisettoriali di
cui al presente paragrafo:
reti regionali nell'Unione Europea: collaborazione con altre Regioni
europee nel settore delle politiche giovanili (attivita' congiunte,
scambi di esperienze, scambi scolastici, concorsi che possano far
approfondire gli aspetti geografici, storici, economici e culturali
delle Regioni, le tematiche sulla costruzione dell'Europa, la pace, i
diritti umani, le pari opportunita', l'ambiente, l'innovazione e lo
sviluppo tecnologico) e delle politiche di valorizzazione delle
produzioni agricole.
Nuovi Stati membri e Stati candidati all'ingresso nell'Unione Europea,
attivita' di collaborazione ed assistenza istituzionale atta, tra
l'altro, a favorire la fruizione delle opportunita' offerte dagli
strumenti europei programmati in quelle aree da parte dei soggetti
pubblici e privati regionali idonei.
Serbia: iniziative per il trasferimento di buone prassi nel campo
delle politiche sociali e formative, progetti di institutional
building, iniziative per una migliore gestione dei flussi migratori.
Moldova: azioni di sostegno all'imprenditoria locale, progetti di
institutional building, iniziative per una migliore gestione dei
flussi migratori.
Marocco: cooperazione nel settore del sostegno all'agricoltura
(agricoltura biologica, agricoltura integrata, accesso ai mercati,
anticipazione delle produzioni agricole), iniziative per una migliore
gestione dei flussi migratori ed iniziative per favorire le c.d.
"migrazioni di ritorno", iniziative in campo universitario, sostegno
alle politiche di protezione dell'ambiente e di una corretta ed
equilibrata pianificazione territoriale.
Brasile: programmi di sostegno allo sviluppo dell'interscambio
economico-commerciale e degli investimenti, programmi per favorire
l'accesso al mercato europeo delle produzioni agricole brasiliane
(contro stagionalita'), iniziative di sostegno alle fasce deboli della
popolazione ed iniziative finalizzate al trasferimento di buone prassi
nel campo delle politiche sociali e formative, promozione della
cultura emiliano-romagnola e della gastronomia attraverso lo stretto
coinvolgimento delle comunita' di Emiliano-Romagnoli emigrati nonche'
trasferimento di esperienze nei campi dello sviluppo locale e
dell'economia sociale e cooperativa.
Argentina: collaborazione inter-istituzionale, programmi di sostegno
allo sviluppo dell'interscambio economico-commerciale e degli
investimenti, programmi per favorire l'accesso al mercato europeo
delle produzioni agricole argentine (contro stagionalita') e delle
produzioni agricole emiliano-romagnole in Argentina, cooperazione
inter-universitaria, iniziative di sostegno alle fasce deboli della
popolazione, promozione della cultura emiliano-romagnola e della
gastronomia attraverso lo stretto coinvolgimento delle comunita' di
Emiliano-Romagnoli emigrati, nonche' trasferimento di esperienze nei
campi dello sviluppo locale e dell'economia sociale e cooperativa.
Cina: collaborazione inter-istituzionale, programmi di sostegno allo
sviluppo dell'interscambio economico-commerciale e degli investimenti,
anche attraverso la rimozione di impedimenti all'esportazione di
prodotti agricoli emiliano-romagnoli, cooperazione tra le strutture
di supporto allo sviluppo economico, cooperazione
inter-universitaria.
India: sostegno agli investimenti produttivi delle aziende
emiliano-romagnole, iniziative per il trasferimento di buone prassi
nel campo delle politiche sociali e formative e nel settore agricolo e
dello sviluppo rurale, progetti di institutional building, iniziative
per una migliore gestione dei flussi migratori.
Capitolo 2 - Indirizzi per gli atti di Giunta
In conformita' al dettato normativo contenuto all'art. 5, comma 2
della L.R. 6/04, si provvede ad enucleare alcune criteri cui la Giunta
regionale si atterra' nel disciplinare con propri specifici atti:
2.1 - Sedi all'estero
- Sono considerate sedi di collegamento all'estero tutte le
domiciliature di attivita' svolte in nome e per conto della Regione
Emilia-Romagna. Tali sedi sono autorizzate con decreto del Presidente,
di norma nelle aree prioritarie di cui sopra, e devono avere
caratteristiche di intersettorialita'.
- Non sono considerate sedi di collegamento all'estero le
domiciliature di attivita' svolte nell'ambito di progetti realizzati
da terzi anche se con contributi regionali.
- La Giunta regionale provvedera' a disciplinare gli ambiti di
iniziativa autonoma ed i relativi limiti delle sedi estere della
Regione Emilia-Romagna, in particolare prevedendo il coinvolgimento
dei diversi settori dell'amministrazione regionale per tutte quelle
iniziative che eccedano i limiti di autonomia stabiliti. A questo
proposito un particolare rilievo verra' dato alle possibilita' di
assistenza a soggetti esterni all'amministrazione regionale.
- La Giunta provvedera' a disciplinare le norme per l'eventuale
assunzione di personale residente nel Paese ove e' dislocata la sede e
per l'indennita' di cui al comma 3 dell'art. 5, L.R. 6/04.
- La Giunta provvedera' a disciplinare l'acquisto di beni e servizi da
fornitori nel Paese ove e' dislocata la sede per il funzionamento
della sede stessa e per l'espletamento delle funzioni di collegamento
e supporto organizzativo.
2.2 - Collaborazione con Enti interni ad altro Stato
- La Giunta regionale prevedera' una apposita disciplina
amministrativa che consenta di ripartire gli oneri finanziari relativi
alla realizzazione delle attivita' di interesse dei diversi settori
dell'amministrazione regionale nell'ambito dei progetti integrati di
cui al paragrafo 3.3.
- La Giunta regionale prevedera' una apposita disciplina per il
perfezionamento di convenzioni che consentano la realizzazione sia di
attivita' a supporto dei programmi d'area di cui al capitolo
precedente sia di scambi di esperienza tra la Regione stessa ed i
propri partner istituzionali esteri, anche attraverso forme di
cooperazione tra soggetti dei rispettivi territori all'uopo
individuati. Detta disciplina conterra' altresi' disposizioni per
offrire sostegno alle presentazioni della Regione Emilia-Romagna nel
territorio dell'amministrazione partner e viceversa.
2.3 - Invio e accoglienza di funzionari
- Nell'ambito dei progetti di collaborazione ed assistenza
istituzionale, la Giunta regionale provvedera' a disciplinare le forme
e modalita' per l'invio di personale della Regione Emilia-Romagna e
per l'accoglienza di funzionari dipendenti dalle istituzioni partner,
avuto particolare riguardo alle opportunita' di finanziamento
nazionali comunitarie ed internazionali disponibili per tali
iniziative (es. twinning).
- Con il medesimo atto verra' altresi' regolamentata la corresponsione
di emolumenti e rimborsi spese eventualmente previste per
collaboratori coinvolti in programmi di collaborazione istituzionale
beneficianti di finanziamento nazionali comunitari ed internazionali.
2.4 - Attivita' internazionali degli Enti locali e delle Universita'
La Giunta regionale provvedera' a disciplinare criteri e modalita'
attraverso cui gli EELL potranno ottenere il supporto anche
finanziario della Regione Emilia-Romagna alle proprie attivita'
internazionali istituzionali, attendendosi ai seguenti criteri: il
contributo regionale verra' riconosciuto in via prioritaria a quelle
iniziative che si inseriscono nell'ambito di programmi di
collaborazione in corso con istituzioni ed enti con i quali la Regione
medesima ha raggiunto accordi e/o intese istituzionali. Nella
determinazione del contributo regionale si terra' altresi' conto del
rilievo dell'iniziativa e delle potenziali ricadute sul territorio
regionale.
La Giunta regionale, ferme restando le iniziative eventualmente
previste nei singoli programmi di intervento settoriale, provvedera' a
disciplinare criteri e modalita' attraverso cui la Regione
partecipera' alle iniziative sviluppate dalle Universita' con sede nel
territorio regionale in collaborazione con Universita' estere. Il
finanziamento sara' concesso esclusivamente ad iniziative inserite in
programmi internazionali della Regione con priorita' per quelli delle
aree prioritarie del precedente capitolo.
(1) Sentenza n. 238/2004 Corte Costituzionale.
(2) Art. 6, comma 3, Legge 131/03.
(3) Rete che si pone come portavoce delle Regioni marittime nei
confronti degli Stati e della Commissione Europea nella definizione e
gestione di politiche relative all'assetto del territorio, alla
cooperazione interregionale, allo sviluppo sostenibile al fine di
affermare e valorizzare la dimensione marittima dell'Europa.
(4) La Regione vi aderisce dal 1996 e si e' costituita una sezione
italiana denominata Forum italiano per la sicurezza urbana.
(5) Rete delle Regioni e aree metropolitane europee a cui la Regione
aderisce dal 1997.
(6) Associazione nata allo scopo di favorire la cooperazione delle
Regioni a livello europeo per lo sviluppo delle tecnologie
dell'informazione, con conseguente aumento di competitivita' e
creazione di nuovi posti di lavoro.
(7) Associazione nata per favorire lo scambio di esperienze e la
condivisione di buone pratiche nello sviluppo d'applicazioni e servizi
telematici.
(8) Riunisce Enti locali, cooperative, associazioni appartenenti a
otto Paesi europei (Belgio, Francia, Regno Unito, Grecia, Italia,
Portogallo, Spagna, Svezia) per far lavorare in sinergia questi
soggetti.
(9) Rete per la condivisione di esperienze di intervento regionale
finalizzata alla promozione dell'innovazione e dello sviluppo della
conoscenza dei sistemi economici regionali, all'interno della quale la
Regione e' in posizione di leader congiuntamente alla Toscana.
(10) Unisce Regioni ed Enti locali con esperienze significative nel
settore immigrazione-integrazione ed asilo.
(11) Unisce Regioni europee che hanno tradotto nelle proprie politiche
regionali le indicazioni strategiche per lo sviluppo socio-economico
stabilite al Consiglio Europeo di Lisbona.
(12) Rappresenta, difende e promuove gli interessi comuni delle
Regioni ortofrutticole, nell'economia europea e mondiale e nell'ambito
dell'Unione Europea allargata. La Regione Emilia-Romagna vi aderisce
dal 2002 e ne detiene la presidenza per il periodo 2005-2007.
(13) Promuove la valorizzazione dei prodotti Dop e Igp.
(14) Emanazione dell'Assemble'e des Re'gions d'Europe (ARE), dedicata
alla vitivinicoltura.