REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 gennaio 2005, n. 60

Legge 499/99 e DM n. S/25279/2003. Programma interregionale "Sviluppo rurale" - Sottoprogramma "Innovazione e Ricerca". Approvazione bando per la concessione di un contributo per il progetto "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano 'Proteine vegetali'"

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Richiamate:                                                                     
- la Legge 23 dicembre 1999, n. 499, recante "Razionalizzazione degli           
interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e              
forestale" ed in particolare l'art. 2, comma 7, lett. c) - che                  
prevede, tra l'altro, - nell' ambito del Documento Programmatico                
Agricolo, Agroalimentare, Agroindustriale e Forestale nazionale                 
(D.P.A.A.A.F.) di cui al comma 5 del medesimo art. 2 - l'attuazione             
di programmi interregionali;                                                    
- la deliberazione CIPE 3 maggio 2001, n. 71 che ha approvato il                
predetto Documento Programmatico di durata triennale;                           
dato atto:                                                                      
- che a partire dal 2002 e' stata avviata, tra il Ministero delle               
Politiche agricole e forestali e le Regioni interessate, una nuova              
fase di programmazione strutturata - convenzionalmente denominata III           
fase di attuazione - cui e' conseguita l'elaborazione dei Programmi             
interregionali "Sementiero", "Proteine vegetali", "Agricoltura e                
Qualita'", "Sviluppo rurale - Sottoprogramma 'Servizi di Sviluppo'" e           
"Sviluppo rurale - Sottoprogramma 'Innovazione e Ricerca'";                     
- che, sotto il profilo finanziario, tale nuova fase si e'                      
concretizzata con l'assegnazione e l'impegno a favore delle Regioni e           
Province autonome della somma complessiva di Euro 44.636.320,00 per             
la realizzazione di interventi compresi nei sopracitati Programmi               
disposta con il Decreto Direttoriale del Ministero delle Politiche              
agricole e forestali - Direzione generale per le Politiche                      
strutturali e lo Sviluppo rurale - n. S/25279 in data 23 dicembre               
2003;                                                                           
- che l'assegnazione a favore della Regione Emilia-Romagna pari ad              
Euro 5.166.164,00 e' stata acquisita al bilancio regionale con                  
deliberazione n. 734 del 26 aprile 2004;                                        
vista la Relazione della Direzione generale per le Politiche                    
strutturali e lo Sviluppo rurale del Ministero delle Politiche                  
agricole e forestali, acquisita agli atti della Direzione generale              
Agricoltura al n. AAG/DAG/03/33460 di protocollo in data 18 novembre            
2003;                                                                           
considerato che dalla suddetta Relazione, per quanto concerne il                
Sottoprogramma "Innovazione e Ricerca" si evince:                               
- che sono state approvate 11 schede di ricerca, corrispondenti ad              
altrettanti progetti interregionali di ricerca e innovazione;                   
- che la realizzazione di tali progetti e' coordinata da una Regione            
capofila cui compete, in nome e per conto delle altre Regioni                   
aderenti, l'attivita' di programmazione e di gestione;                          
- che le Regioni capofila sono destinatarie dirette delle risorse               
previste a livello nazionale per le diverse tematiche di ricerca;               
- che la realizzazione dei singoli progetti interregionali deve                 
essere condotta secondo le modalita' organizzative e operative della            
Regione capofila, affiancata da un Comitato di progetto di cui fanno            
parte i rappresentanti delle Regioni aderenti al progetto medesimo;             
preso atto:                                                                     
- che l'Emilia-Romagna e' stata individuata quale Regione capofila              
per la realizzazione delle azioni comprese nelle seguenti schede                
progettuali:                                                                    
a) Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano "Proteine               
vegetali";                                                                      
b) Sviluppo di metodi innovativi di gestione dei frutti nella fase di           
post-raccolta: definizione degli indici di raccolta in funzione della           
qualita' di consumo e delle modalita' di conservazione e                        
commercializzazione;                                                            
- che per le finalita' suddette sono riservati, nell'ambito delle               
risorse complessivamente attribuite con il citato DM n. S/25279 del             
23 dicembre 2003, Euro 2.350.000,00;                                            
- che tale somma e' tuttora iscritta sul Capitolo 18328 "Interventi             
per l'attuazione dei Programmi Interregionali previsti nell'ambito              
del Documento Programmatico Agroalimentare, Agroindustriale e                   
Forestale 2001-2003 - Programma "Innovazione e Ricerca" (art. 2,                
comma 2, Legge 23 dicembre 1999, n. 499) - Mezzi statali", di cui               
all'UPB 1.3.1.2.5561 "Attuazione programmi interregionali - Risorse             
statali" del bilancio per il corrente esercizio finanziario approvato           
con L.R. 23 dicembre 2004, n. 28;                                               
viste le "Linee guida" per la definizione delle procedure per la                
realizzazione dei progetti di ricerca finanziati nell'ambito dei                
Programmi interregionali - III fase - approvate dai referenti                   
regionali della Rete interregionale per la Ricerca agraria,                     
forestale, acquacoltura e pesca della Conferenza dei Presidenti delle           
Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 2 marzo 2004;               
rilevato, sotto il profilo normativo, che la realizzazione delle                
predette azioni e' disciplinata dalla L.R. 11 agosto 1998, n. 28                
"Promozione dei servizi di sviluppo al sistema agro-alimentare" e               
dalla conseguente deliberazione attuativa n. 1750 in data 6 settembre           
2004;                                                                           
atteso che la predetta somma di Euro 2.350.000,00 e' finalizzata alla           
realizzazione delle azioni contenute nelle due richiamate schede                
secondo la seguente articolazione:                                              
- Euro 1.400.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera              
a), di cui:                                                                     
- Euro 1.216.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti           
concernenti azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano                
"Proteine vegetali";                                                            
- Euro 100.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'           
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di                     
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;              
- Euro 84.000,00 per acquisizione di beni e servizi relativi ad                 
attivita' di costituzione di nuove cultivar di pisello proteico;                
- Euro 950.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera b),            
di cui:                                                                         
- Euro 900.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti             
concernenti attivita' di sviluppo di metodi innovativi di gestione              
dei frutti nella fase di post-raccolta;                                         
- Euro 50.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'            
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di                     
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;              
dato atto che - per quanto concerne l'utilizzazione delle quote di              
risorse destinate all'acquisizione di beni e servizi - si provvedera'           
con separato atto alla individuazione delle diverse iniziative di               
spesa nel rispetto delle normative vigenti in materia;                          
ritenuto di attivare con il presente atto la realizzazione operativa            
delle "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano 'Proteine           
vegetali'", di cui alla sopracitata lettera a);                                 
preso atto:                                                                     
- che alla tematica in questione hanno formalmente aderito, oltre               
alla Regione Emilia-Romagna, le seguenti Regioni:  Piemonte,                    
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria,             
Marche, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,                
Sardegna;                                                                       
- che le predette Regioni hanno altresi' segnalato alla Direzione               
generale Agricoltura i nominativi dei propri rappresentanti quali               
componenti del Comitato di progetto, successivamente costituito con             
deliberazione n. 1578 in data 30 luglio 2004;                                   
- che di tale Comitato la Regione Emilia-Romagna dovra' avvalersi in            
tutte le fasi di gestione dell'intervento in oggetto anche al fine di           
garantirne l'interregionalita' nella fase di predisposizione, di                
valutazione delle proposte operative, di realizzazione delle                    
attivita' e di diffusione dei risultati ottenuti;                               
considerato che - in relazione alla esigenza di integrazione,                   
cooperazione e sinergia, fortemente evidenziata nei piu' recenti                
orientamenti di politica della ricerca a livello nazionale e                    
comunitario - le Linee guida sopra richiamate prevedono espressamente           
l'individuazione di un unico soggetto attuatore per la realizzazione            
delle azioni in questione;                                                      
attesa la competenza di questa Amministrazione in qualita' di                   
soggetto capofila, in ordine alla assunzione di tutti gli atti                  
finalizzati alla definizione delle modalita' e dei criteri per la               
presentazione, valutazione e realizzazione delle azioni di che                  
trattasi;                                                                       
ritenuto di provvedere in merito, approvando uno specifico bando, il            
cui testo e' allegato alla presente deliberazione quale parte                   
integrante e sostanziale;                                                       
vista la L.R. 23 dicembre 2004, n. 28 di  approvazione del Bilancio             
di previsione per l'esercizio finanziario 2005 ed in particolare la             
tabella H);                                                                     
vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di                
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna"            
ed in particolare l'art. 37, comma 4;                                           
vista, altresi', la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003,             
recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e                     
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni                     
dirigenziali";                                                                  
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal                 
Direttore generale Agricoltura, dott. Dario Manghi, ai sensi                    
dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della predetta                   
deliberazione 447/03;                                                           
su proposta dell'Assessore Agricoltura, Ambiente e Sviluppo                     
sostenibile;                                                                    
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di richiamare le considerazioni formulate in premessa che                    
costituiscono pertanto parte integrante del presente dispositivo;               
2) di approvare il bando finalizzato alla concessione di un                     
contributo di Euro 1.216.000,00 per la realizzazione - nell'ambito              
del Programma Interregionale "Sviluppo rurale", Sottoprogramma                  
"Innovazione e Ricerca" - delle "Azioni di innovazione e ricerca a              
supporto del Piano 'Proteine vegetali'", nel testo allegato al                  
presente atto del quale costituisce parte integrante e sostanziale;             
3) di disporre che il presente atto venga pubblicato in forma                   
integrale nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;                
4) di disporre, altresi', che il bando di cui al presente atto venga            
pubblicato per estratto sui quotidiani di tiratura nazionale "Il Sole           
24 Ore" ed "Il Corriere della Sera".                                            
ALLEGATO                                                                        
Programma interregionale "Sviluppo rurale" Sottoprogramma -                     
"Innovazione e Ricerca". Bando finalizzato alla concessione di un               
contributo per la realizzazione del progetto "Azioni di innovazione e           
ricerca a supporto del Piano 'Proteine vegetali'"                               
Art. 1                                                                          
Finalita' e descrizione dell'iniziativa                                         
La Regione Emilia-Romagna - in esecuzione del decreto direttoriale              
del Ministero delle Politiche agricole e forestali,  Direzione                  
generale per le Politiche strutturali e lo Sviluppo rurale n. 25279             
del 23/12/2003  di attuazione della Legge 23 dicembre 1999, n. 499,             
recante "Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo,               
agroalimentare, agroindustriale e forestale" - approva, in qualita'             
di soggetto capofila, in nome e per conto delle Regioni Piemonte,               
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Toscana, Umbria,             
Marche, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e               
Sardegna che hanno dichiarato interesse alla tematica, il presente              
bando finalizzato al finanziamento del progetto interregionale di               
ricerca denominato  "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del             
Piano 'Proteine vegetali'".                                                     
Tale progetto e' inserito nell'ambito degli interventi individuati              
per il perseguimento degli obiettivi del programma interregionale               
"Proteine vegetali" di cui alla Legge 499/99 ed e' stato elaborato al           
fine di definire tecniche innovative per l'incremento della                     
produzione di proteine vegetali per soddisfare, almeno in parte, la             
domanda globale interna, nonche' offrire al consumatore la scelta di            
prodotti alimentari ottenuti attraverso un percorso tracciato e                 
certificato, per i quali si sta consolidando una crescente domanda di           
mercato, che garantisca l'assenza di OGM.                                       
Ulteriore scopo e' quello di incrementare il livello di                         
competitivita' dell'intera filiera foraggero-zootecnica,                        
qualificandola in tutte le diverse fasi della produzione e della                
trasformazione.                                                                 
Il progetto "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano               
'Proteine vegetali'" e' stato definito nei suoi contenuti dal                   
Comitato di progetto costituito tra i rappresentanti designati dalle            
Regioni interessate alla specifica attivita' e formalmente istituito            
con deliberazione della Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 1578             
del 30 luglio 2004.                                                             
Le modalita' ed i criteri per la presentazione, valutazione e                   
realizzazione del progetto, fanno riferimento:                                  
- alla normativa in vigore nella Regione Emilia-Romagna ed in                   
particolare alla L.R. 11 agosto 1998, n. 28 "Promozione dei servizi             
di sviluppo al sistema agro-alimentare" - cosi' come modificata dalla           
L.R. 28 dicembre 1998, n. 43 - ed alla nuova delibera dei criteri               
applicativi n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e               
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore                
della ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per             
gli interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi            
della L.R. 28/98";                                                              
- alle Linee guida di carattere generale per la definizione delle               
procedure per l'assegnazione di progetti di ricerca finanziati                  
nell'ambito dei Programmi interregionali - III fase - approvate nella           
seduta del 2 marzo 2004 dai referenti regionali della Rete                      
interregionale per la Ricerca agraria, forestale, acquacoltura e                
pesca della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province            
autonome.                                                                       
Le predette Linee guida prevedono, tra l'altro, che i progetti,                 
eventualmente articolati anche in sottoprogetti,  siano                         
preferibilmente affidati, per la loro realizzazione, secondo la                 
procedura del bando pubblico e che l'oggetto di ciascun bando venga             
affidato al primo progetto in graduatoria, per l'intero importo messo           
a bando.                                                                        
La realizzazione del progetto da parte di un unico soggetto                     
(organismo e/o associazione temporanea d'impresa) risponde peraltro             
all'esigenza di integrazione, cooperazione e sinergia, fortemente               
evidenziata nei piu' recenti orientamenti di  politica della ricerca            
a livello nazionale e comunitario.                                              
Art. 2                                                                          
Obiettivi del progetto                                                          
La supplementazione proteica degli animali in allevamento costituisce           
un elemento cardine della zootecnia moderna.                                    
Le preoccupazioni per i problemi ed i rischi connessi all'utilizzo              
delle farine animali in zootecnia hanno focalizzato l'attenzione                
sulle fonti proteiche di origine vegetale.                                      
Nello stesso tempo, la concentrazione dell'interesse economico su               
relativamente poche specie vegetali ha avuto come conseguenza:                  
- l'abbandono della coltivazione delle leguminose foraggere e da seme           
in vaste aree del pianeta;                                                      
- la dipendenza, di cui l'Italia e l'Europa sono un esempio                     
eclatante, dal rifornimento da aree geografiche esterne dove tanto la           
scelta delle varieta', quanto l'agrotecnica e le modalita' di                   
conservazione rispondono a criteri non aderenti alle linee di                   
politica agricola dell'Unione Europea;                                          
- l'accentuarsi della competizione fra destinazione all'alimentazione           
umana o a quella animale delle medesime materie prime.                          
La presente iniziativa interregionale, in linea con le indicazioni              
comunitarie di politica agricola, tenuto conto delle specificita'               
italiane, si pone i seguenti obiettivi:                                         
- aumento della autosufficienza di sostanze proteiche di origine                
vegetale sia attraverso l'incremento della produzione di base, sia              
attraverso l'incentivazione di sistemi foraggero-zootecnici che                 
riducano la necessita' di integrazione;                                         
- garanzia della possibilita' di attivazione di sistemi produttivi              
esenti da OGM;                                                                  
- miglioramento o mantenimento della competitivita' economica delle             
filiere produttive dei prodotti tutelati o comunque tipici;                     
- sostenibilita' delle filiere produttive imperniate sulle normative            
dell'agricoltura biologica.                                                     
Il recuperato interesse economico per le specie vegetali ad elevato             
tenore proteico, il miglioramento delle conoscenze scientifiche                 
specifiche e l'aumento della consapevolezza delle ricadute a medio e            
lungo termine degli avvicendamenti e delle tecniche colturali in                
genere, avranno come effetto non secondario il miglioramento della              
sostenibilita' ambientale dell'attivita' agricola e un maggiore                 
equilibrio degli ecosistemi agrari.Il conseguimento degli obiettivi             
del progetto interregionale "Azioni di innovazione e ricerca a                  
supporto del Piano 'Proteine vegetali'" e' affidato ad un insieme               
coordinato di attivita' di ricerca a ricaduta immediata, di                     
sperimentazione e di sviluppo estese ai principali ambiti produttivi            
del Paese.                                                                      
Tali azioni riguarderanno prevalentemente i sistemi                             
foraggero-zootecnici, con attenzione:                                           
- al reperimento e alla verifica della adattabilita' e della                    
produttivita' di specie e varieta' nelle varie condizioni                       
pedoclimatiche;                                                                 
- al loro inserimento negli avvicendamenti consolidati o nella                  
sostituzione degli avvicendamenti attuali con altri capaci di                   
migliorare il grado di autosufficienza proteica e piu' compatibili              
con le esigenze di tutela ambientale: contrasto della erosione, della           
desertificazione, dell'impoverimento biologico dei suoli;                       
- al miglioramento delle modalita' di raccolta, conservazione e                 
utilizzazione, a garanzia della preservazione del valore alimentare,            
della igienicita' e della assenza di fattori antinutrizionali o                 
tossici, anche per l'alimentazione umana;                                       
- a valutazioni di tipo economico sulle possibilita' di sviluppo dei            
sistemi produttivi presi in considerazione.                                     
Art. 3                                                                          
Tematiche di progetto                                                           
Il progetto dovra' affrontare, per le diverse aree del Paese, le                
tematiche di seguito delineate.                                                 
Per le regioni dell'area settentrionale, a forte vocazione                      
zootecnica, vi e' l'esigenza di elevare e migliorare la produzione di           
alimenti e materie prime aumentando le possibilita' di garantire                
percorsi produttivi non OGM, ottimizzando l'intensita' colturale per            
unita' di superficie in relazione alle potenzialita' del sistema                
clima-acqua-suolo, anche attraverso l'innovazione dei cantieri di               
meccanizzazione, con verifiche della sostenibilita' tecnica ed                  
economica  delle soluzioni innovative proposte.                                 
Specie di maggiore interesse sono la Soia, il Pisello proteico e la             
Medica.                                                                         
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da latte e da             
carne.                                                                          
Per le regioni dell'area centrale si conferma l'esigenza di elevare i           
livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici                     
attraverso il miglioramento delle tecniche agronomiche e di scelta              
varietale, garantire un elevato livello qualitativo delle materie               
prime e dei prodotti nelle filiere zootecniche, salvaguardare e                 
valorizzare il materiale di origine autoctona in filiere certificate            
(Biologiche, Prodotti Tipici e no-OGM); si aggiunge inoltre                     
l'esigenza di valutare tecniche di conservazione a basso impatto                
ambientale delle granelle di leguminose anche ad uso alimentare                 
umano.                                                                          
Specie di maggiore interesse sono il Pisello proteico, il Favino, la            
Medica e la Lenticchia.                                                         
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da carne e da             
latte, ovino.                                                                   
Nelle regioni dell'area meridionale ed insulare occorre studiare                
soluzioni che consentano di incrementare le superfici investite con             
leguminose da granella sia per l'alimentazione zootecnica sia negli             
avvicendamenti colturali agricoli, con produzioni destinate al                  
consumo alimentare umano e sviluppare sistemi colturali sostenibili,            
compreso il recupero di aree marginali, finalizzati alla produzione             
di proteine vegetali di elevato valore nutritivo per usi alimentari e           
zootecnici.                                                                     
Specie di maggiore interesse: il Pisello proteico, il Favino, la                
Medica, il Cece.                                                                
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da carne e da             
latte, ovino.                                                                   
Obiettivi generali per le Regioni del Nord                                      
Marcata priorita' alle linee di ricerca a supporto di filiere                   
zootecniche, in particolare del settore lattiero-caseario, sia                  
operando sui fattori genetici che sulla tecnica colturale che                   
sull'ottimizzazione delle filiere.                                              
Settori di intervento                                                           
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica.                       
Specie                                                                          
Soia e Pisello proteico                                                         
Obiettivi specifici                                                             
Soia: creazione di una nuova filiera produttiva attraverso la                   
coltivazione di varieta' e lotti di riproduzione nazionale di                   
qualita' esenti da contaminazioni da OGM ed a basso tenore di fattori           
antinutrizionali, supportata da un sistema di coltivazione e gestione           
del prodotto, di tracciabilita', anche attaverso la messa a punto di            
specifici disciplinari di produzione, di campionamento e di controllo           
adeguato agli obiettivi previsti.                                               
Sviluppo di metodi analitici, di metodi molecolari e protocolli per             
la certificazione genetica (OGM-free) e varietale delle sementi e               
delle materie prime grezze e trasformate.                                       
Pisello proteico: verifica della sostenibilita' tecnico economica               
dell'introduzione del pisello negli avvicendamenti colturali e nelle            
filiere di alimentazione zootecnica.                                            
Soia e Pisello proteico: verifica della sostenibilita' agronomica e             
tecnico economica dell'introduzione di soia e pisello proteico in               
avvicendamento annuale stretto in successione a cereali (mais e                 
frumento) al fine di incrementare l'auto-approvvigionamento  di                 
proteine vegetali dell'azienda zootecnica mantenendo una elevata                
produzione di energia netta per ettaro.                                         
Azioni                                                                          
- Effettuazione a livello interregionale di prove sperimentali di               
coltivazione, confronti varietali e di alimentazione zootecnica per             
la definizione delle varieta' piu' idonee per gli obiettivi                     
prefissati anche attraverso la valutazione qualitativa (amido e                 
proteine);                                                                      
- sviluppo di metodi rapidi ed economici di controllo applicabili               
presso i soggetti della filiera (essiccatoi, mangimifici);                      
- studio dei marcatori molecolari per la caratterizzazione genetica             
delle varieta' oggetto del disciplinare (rintracciabilita') e                   
sviluppo di nuovi metodi rapidi ed economici di certificazione                  
analitica applicabili presso i soggetti della filiera (essiccatoi,              
mangimifici);                                                                   
- verifica sostenibilita' tecnica ed economica della sostituzione               
della soia in azienda;                                                          
- verifica tecnica della sostituzione della soia con fonti proteiche            
alternative nelle razioni per bovine da latte (latte alimentare e               
Grana Padano).                                                                  
2. Leguminose foraggere - Erba medica                                           
L'obiettivo specifico e' l'ottimizzazione della produzione e                    
dell'impiego dell'erba medica nell'alimentazione zootecnica.                    
Azioni                                                                          
- Effettuazione a livello interregionale di prove sperimentali di               
coltivazione, confronti varietali e di alimentazione zootecnica per             
la definizione delle varieta' piu' idonee per gli obiettivi                     
prefissati anche attraverso la valutazione qualitativa (amido e                 
proteine) e lo studio di avvicendamenti colturali con il mais.                  
Obiettivi generali per le Regioni del Centro                                    
Elevare i livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici           
attraverso il miglioramento delle tecniche agronomiche e di scelta              
varietale. Garantire un elevato livello qualitativo delle materie               
prime e dei prodotti nelle filiere e salvaguardare e valorizzare il             
materiale di origine autoctona in filiere certificate (Biologiche,              
Prodotti Tipici, no-OGM).                                                       
Settori di intervento                                                           
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica                        
Specie                                                                          
Pisello proteico e Favino                                                       
Azioni                                                                          
- prove di confronto varietale e valutazione della adattabilita'                
ambientale, delle caratteristiche agronomiche e qualitative di specie           
e varieta' di leguminose da granella ad uso zootecnico mediante la              
realizzazione di una rete a livello nazionale o a livello di                    
macroregione;                                                                   
- prove di consociazione atte ad incrementare la produzione di                  
granella per unita' di superficie e per risolvere il problema                   
dell'allettamento;                                                              
- realizzazione di prove di alimentazione in seguito all'inserimento            
nella dieta di sostituti della soia, in funzione del variato                    
contenuto proteico;                                                             
- formulazione di razioni per l'impiego delle proteine vegetali a               
livello aziendale: aspetti legati alla trasformazione (fioccatura,              
macinazione, ecc.) ed alla conservazione, mediante l'utilizzo di                
tecniche a basso impatto ambientale che potrebbero trovare                      
applicazione anche nella conservazione della granella ad uso                    
alimentazione umana.                                                            
2. Leguminose foraggere - Erba medica                                           
Azioni                                                                          
- Prove di confronto varietale, valutazione della adattabilita'                 
ambientale, delle caratteristiche agronomiche e qualitative di specie           
e varieta' di erba medica, mediante la realizzazione di una rete a              
livello nazionale o a livello di macroregione;                                  
- prove di sfalcio precoce ed insilamento dell'erba medica                      
nell'ambito di sistemi di agricoltura biologica.                                
3. Leguminose da granella ad uso alimentare umano                               
Azioni                                                                          
- Valutazione di tecniche di conservazione a basso impatto ambientale           
per la granella destinata ad usi alimentari (Lenticchia).                       
Obiettivi generali per le Regioni del Sud                                       
- Incrementare le superfici investite con leguminose da granella sia            
per l'alimentazione zootecnica sia negli avvicendamenti colturali               
agricoli, con produzioni destinate al consumo alimentare umano;                 
- sviluppare sistemi colturali sostenibili, compreso il recupero di             
aree marginali, finalizzati alla produzione di proteine vegetali di             
elevato valore nutritivo per usi alimentari e zootecnici;                       
- valorizzare le risorse locali nell'ambito di filiere garantite e              
certificate.                                                                    
Settori di intervento                                                           
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica                        
Obiettivi specifici                                                             
Elevare i livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici           
attraverso l'ottimizzazione delle tecniche agronomiche                          
(avvicendamento, irrigazione, concimazione azotata, diserbo, ecc.) e            
della scelta varietale; facilitare, attraverso la produzione in loco,           
la tracciabilita' e l'introduzione di sistemi di certificazione di              
processo e di qualita' nelle filiere zootecniche; valorizzare il                
materiale di origine autoctona in filiere certificate (Biologiche,              
Prodotti Tipici).                                                               
Specie                                                                          
Favino, Cece e Pisello proteico                                                 
Azioni                                                                          
- Prove di confronto varietale al fine di ricercare le varieta' di              
ampia adattabilita' e plasticita' da proporre nei diversi ambienti              
meridionali ed insulari da testare con i migliori ecotipi locali;               
- valutazione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale            
(produzione integrata o biologica) con particolare approfondimento              
delle modalita' per il controllo delle infestanti;                              
- valutazione tecnico economica di razioni che impiegano leguminose             
prodotte localmente in parziale e/o totale sostituzione della soia              
nell'alimentazione di animali allevati nell'ambito di circuiti                  
certificati e tutelati (DOP, IGP e BIO);                                        
- studio di nuove formulazioni mangimistiche, di nuove tecniche di              
conservazione e stoccaggio delle leguminose per uso zootecnico;                 
- miglioramento genetico del patrimonio varietale con particolare               
riferimento alla resistenza alle condizioni caldo-aride, alle                   
fitopatie e ad una stabilizzazione delle rese produttive                        
(privilegiando le linee di ricerca allo stadio piu' avanzato).                  
2. Leguminose da granella per l'alimentazione umana                             
Obiettivi specifici                                                             
Migliorare la fertilita' del terreno negli avvicendamenti colturali;            
favorire l'incremento di proteine vegetali nei consumi alimentari               
umani.                                                                          
Specie                                                                          
Lenticchia, Cece                                                                
Azioni                                                                          
- Perfezionamento delle tecniche colturali, confronti varietali e               
valutazione qualitativa alla luce delle nuove esigenze di consumo               
(digeribilita', riduzione dei tempi di cottura, etc.) di varieta' con           
ampia adattabilita' e plasticita' da proporre nei diversi ambienti              
meridionali ed insulari da testare in riferimento ai migliori ecotipi           
locali;                                                                         
- prove di coltivazione biologica e adattamento ai diversi ambienti             
pedoclimatici.                                                                  
3. Leguminose autoriseminanti (Sicilia e Sardegna)                              
Obiettivi specifici                                                             
Integrazione del fabbisogno proteico di animali al pascolo; idonea e            
stabile copertura dei versanti; recupero di terreni eccessivamente              
sfruttati e degradati.                                                          
Specie                                                                          
- Mediche annuali                                                               
- Trifogli sotterranei                                                          
Azioni                                                                          
- Prove di valutazione delle varieta', linee o ecotipi interessanti e           
maggiormente promettenti per un utilizzo foraggero-pascolivo.                   
Per le diverse tipologie di ricerca e innovazione proposte il                   
progetto dovra' contenere le azioni per il primo trasferimento dei              
risultati alle strutture che si occupano di servizi di sviluppo nelle           
singole Regioni aderenti. A tali azioni, che rappresentano una fase             
fondamentale di tutta l'attivita', dovra' essere destinato non meno             
del 5% del valore del progetto. Nella progettazione di tali azioni si           
dovra' inoltre considerare che la Regione Emilia-Romagna, quale                 
Regione capofila, provvedera', unitamente al Comitato di progetto,              
all'organizzazione ed al finanziamento del convegno finale e della              
edizione e stampa dei risultati finali del progetto.                            
Art. 4                                                                          
Costo complessivo ed intervento contributivo                                    
L'importo che la Regione Emilia-Romagna - in nome e per conto delle             
Regioni aderenti - concede a titolo di contributo per la                        
realizzazione delle azioni descritte al precedente articolo 3 e' pari           
ad Euro 1.216.000,00.                                                           
Tale somma concorrera' nella misura massima del 90% a sostenere i               
costi di realizzazione delle attivita' previste nel progetto                    
presentato e ammesso a finanziamento.                                           
Non saranno pertanto in nessun caso ritenuti ammissibili progetti il            
cui costo complessivo sia inferiore ad Euro 1.351.111,11.                       
Nell'ipotesi in cui il progetto preveda un costo superiore a                    
quest'ultimo importo, i proponenti e/o eventuali partners dovranno              
provvedere alla copertura della restante somma.                                 
Art. 5                                                                          
Durata                                                                          
Il progetto di ricerca deve prevedere una articolazione triennale ed            
una durata massima complessiva di mesi 36. La data di inizio deve               
essere comunque successiva a quella di presentazione del progetto.              
Art. 6                                                                          
Soggetti richiedenti                                                            
Possono presentare progetti per l'accesso al contributo di cui                  
all'art. 4 i seguenti soggetti:                                                 
a) universita';                                                                 
b) istituti sperimentali a finalita' agricola, agro-industriale e               
rurale;                                                                         
c) istituti e centri del Consiglio per la Ricerca e la                          
Sperimentazione in Agricoltura (CRA) e del Consiglio Nazionale delle            
Ricerche (CNR);                                                                 
d) tutti gli altri soggetti pubblici e privati nazionali ed esteri di           
"comprovata qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare".           
A tal fine tutti i soggetti, persone fisiche o giuridiche, dovranno             
dichiarare e successivamente documentare di possedere comprovata                
qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare. Il possesso            
di tale requisito sara' accertato dall'Amministrazione regionale                
sulla base: - delle finalita' istituzionali e dell'organizzazione               
aziendale, per le sole persone giuridiche; - delle precedenti                   
esperienze di studio, ricerca e sperimentazione; - della                        
disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e                      
professionalita' adeguate;                                                      
e) gli Enti organizzatori della ricerca inseriti nell'elenco                    
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 286/00;                
f) piccole e medie imprese operanti nel settore agro-alimentare. Per            
piccole e medie imprese s'intendono quelle definite tali ai sensi               
dell'allegato 1 del Regolamento (CE) n. 364/2004 della Commissione              
del 25 febbraio 2004 recante modifica del Regolamento (CE) n. 70/2001           
della Commissione del 12 gennaio 2001 per quanto concerne                       
l'estensione del suo campo di applicazione agli aiuti alla ricerca e            
sviluppo;                                                                       
g) cooperative di lavorazione, trasformazione e commercializzazione             
dei prodotti agricoli;                                                          
h) consorzi, con personalita' giuridica, costituiti tra i soggetti di           
cui ai precedenti punti f) e g);                                                
i) aziende sperimentali e laboratori assimilati inseriti nell'elenco            
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 281/00.                
Tutti i soggetti delle categorie di cui ai predetti punti f), g) ed             
h) devono:                                                                      
- documentare il possesso di comprovata qualificazione nel settore              
della ricerca agro-alimentare, che sara' accertato                              
dall'Amministrazione regionale sulla base:                                      
- delle finalita' e dell'organizzazione aziendale;                              
- delle precedenti esperienze di studio, ricerca e sperimentazione;             
- della disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e              
professionalita' adeguate                                                       
ovvero                                                                          
sulla base dell'affidamento della responsabilita' scientifica ad                
equipes esterne in possesso del suddetto requisito di comprovata                
qualificazione nel settore della ricerca agro-alimentare;                       
- dimostrare - essendo in ogni caso escluso, in base a quanto                   
previsto nella "Disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla              
ricerca e allo sviluppo" (Comunicazioni 93/C 45/06, 98/C 48/02 e                
2002/C 111/03), che i contributi concessi rappresentino aiuto al                
funzionamento - l'entita' delle risorse destinate ad attivita' di               
ricerca nell'esercizio finanziario precedente a quello di                       
presentazione dell'istanza, ai fini dell'accertamento dell'effetto              
incentivante del contributo richiesto, in conformita' a quanto                  
disposto dall'art. 6 della sopracitata Comunicazione 96/C 45/06.                
Per le piccole e medie imprese l'effetto incentivante puo' essere               
considerato presumibile ai sensi del punto 6.4 della medesima                   
Comunicazione.                                                                  
I soggetti interessati possono attivare contratti di partenariato               
secondo quanto disposto dalla normativa in vigore ovvero costituire             
consorzi e societa' consortili.                                                 
Sono considerate forme di partenariato:                                         
- riunioni o associazioni temporanee di impresa;                                
- gruppi europei di interesse economico (GEIE).                                 
In particolare devono essere rispettate le seguenti condizioni:                 
- individuazione di un capoprogetto che svolge funzioni di referente            
unico nei rapporti con l'Amministrazione regionale;                             
- tutti i partner sono soggetti alle medesime condizioni stabilite              
per i beneficiari singoli.                                                      
Art. 7                                                                          
Attivita' ammesse                                                               
Le attivita' ammesse a contributo sono le seguenti:                             
- attivazione e gestione complessiva dell'intervento;                           
- coordinamento e organizzazione tecnico-amministrativi;                        
- attivita' di studio, di ricerca e di sperimentazione;                         
- realizzazione di attivita' e di strumenti divulgativi per un                  
efficace primo trasferimento dei risultati.                                     
Per la realizzazione delle attivita' di cui sopra i soggetti                    
richiedenti sono tenuti a garantire:                                            
- il rispetto delle norme in materia di affidamento di servizi,                 
forniture e lavori recate dalla legislazione nazionale e comunitaria            
vigente;                                                                        
- il rispetto delle norme sulla sicurezza dei cantieri;                         
- il rispetto delle norme in materia di contratti di lavoro.                    
Art. 8                                                                          
Spese ammissibili                                                               
I progetti presentati devono indicare le spese, stimate in via                  
presuntiva, calcolate sulla base delle voci di spesa definite                   
ammissibili e dei parametri stabiliti nel presente bando.                       
Nel caso di progetti realizzati tramite partenariato, devono essere             
indicate le spese distintamente per ciascuno dei partner.                       
Il preventivo delle spese deve essere rappresentato per ciascuna                
delle tre annualita' di sviluppo del progetto.                                  
Nel progetto il richiedente deve dichiarare la data prevista di                 
inizio delle attivita'.                                                         
Saranno ammesse esclusivamente le spese sostenute a decorrere dalla             
data di effettivo inizio delle attivita' e non saranno considerate              
ammissibili spese supportate da documentazione recante data                     
posteriore di oltre 60 giorni rispetto al termine di ciascuna                   
annualita'.                                                                     
Le spese eventualmente sostenute da richiedenti che hanno presentato            
un  progetto non finanziato, non costituiscono in alcun caso impegno            
di finanziamento per la Regione Emilia-Romagna.                                 
Spese per il personale                                                          
Per spese di personale si intende il costo totale e reale del                   
personale scientifico e tecnico in carico ai partecipanti al progetto           
ed utilizzato, totalmente o parzialmente, per l'esecuzione dei lavori           
previsti nel progetto stesso. In tale ambito sono ricomprese:                   
- le spese dirette ed indirette del personale dipendente impegnato              
nel progetto;                                                                   
- l'importo lordo dei compensi di liberi professionisti, di                     
incaricati e di borsisti;                                                       
- le spese vive di missione, sostenute dal personale a qualsiasi                
titolo impegnato nel progetto.Il progetto deve contenere un idoneo              
preventivo che  espliciti le spese relative a:                                  
a) personale con rapporto di lavoro subordinato;                                
b) personale con rapporto di lavoro diverso da quello subordinato.              
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera a), devono                 
essere fornite le seguenti informazioni:                                        
- nome e cognome;                                                               
- organismo di appartenenza, qualifica, tipo di contratto (tempo                
indeterminato, a termine), costo a giornata (calcolato dividendo il             
costo annuo complessivo per 210 giorni), giornate dedicate al                   
progetto distinte per attivita', costo delle spese di missione a                
carico del progetto divise per attivita'.                                       
Il costo annuo complessivo deve essere desunto dall'apposita                    
contabilita' e comprende la retribuzione complessiva lorda, piu' la             
parte degli oneri previdenziali a carico del datore di lavoro                   
(contributi pensionistici, assicurazione malattie, contributi per la            
sicurezza sociale, ecc.).                                                       
Relativamente al costo del personale dipendente sono ammesse le                 
tariffe previste dalla relativa normativa contrattuale vigente.                 
Non sono ammesse le spese relative al personale dipendente da                   
Universita' e altre Istituzioni scientifiche (Centri di ricerca dei             
Ministeri, CNR, ENEA, etc.), impegnato nella realizzazione del                  
progetto quando l'attivita' di detto personale e' resa nell'ambito              
delle funzioni istituzionali. Tali spese sono ammissibili qualora il            
relativo onere sia assunto a carico del soggetto proponente.                    
Non sono ammissibili spese di personale riferite alla partecipazione            
a corsi di formazione e aggiornamento di base.                                  
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera b), devono                 
essere fornite le seguenti informazioni:                                        
- nome e cognome o, in mancanza, la qualifica;                                  
- eventuale organismo di appartenenza, qualifica, tipo di rapporto              
contrattuale (borsa di studio o contratto libero-professionale),                
oggetto della prestazione nell'attivita', costo a carico                        
dell'attivita'.                                                                 
Ai fini della definizione della spesa ammissibile, per il personale             
con contratto (rapporto contrattuale) libero professionale si fa                
riferimento alle tariffe adottate dai relativi Ordini professionali.            
Sia per il personale di cui alla lettera a) che per quello di cui               
alla lettera b), eventuali maggiorazioni rispetto ai parametri                  
tariffari sopra indicati devono essere adeguatamente motivate.                  
Spese per la realizzazione                                                      
Si intendono le spese necessarie per la realizzazione delle attivita'           
previste dal progetto diverse da quelle relative al personale.                  
Le spese relative a beni e servizi che non esauriscono la loro                  
funzione nell'ambito del progetto sono ammissibili solo per la parte            
in cui sono strettamente ed esclusivamente funzionali al  progetto              
stesso.                                                                         
Le voci di spesa ammissibili sono suddivise nelle seguenti                      
categorie:                                                                      
- beni durevoli;                                                                
- beni non durevoli;                                                            
- servizi esterni;                                                              
- servizi svolti direttamente dal beneficiario.                                 
Per la categoria beni durevoli sono ammissibili le quote di                     
ammortamento di immobilizzazioni materiali ed immateriali                       
strettamente funzionali al progetto.                                            
Sono immobilizzazioni materiali: gli impianti, i macchinari, le                 
attrezzature, i fabbricati.                                                     
Sono immobilizzazioni immateriali: i brevetti, i marchi, le                     
concessioni di licenze d'uso ed altre assimilabili o equivalenti                
comprese le licenze non annuali dei programmi per elaboratori                   
elettronici.Per ogni bene durevole da utilizzare nel progetto,                  
nell'istanza devono essere indicate le seguenti informazioni:                   
- descrizione dettagliata del bene;                                             
- valore a nuovo del bene;                                                      
- anno di acquisizione;                                                         
- quota annuale di ammortamento;                                                
- percentuale di uso nel progetto;                                              
- costo a carico del progetto.                                                  
Per i soli organismi privati, le quote di ammortamento annuali                  
dovranno essere riportate nel registro dei cespiti dei beni                     
ammortizzabili.                                                                 
Non sono ammissibili le quote di ammortamento di attrezzature gia'              
oggetto di intervento finanziario comunitario, nazionale o                      
regionale.                                                                      
Per la categoria beni non durevoli sono ammissibili:                            
- spese per materiali di consumo;                                               
- spese per materiali non inventariabili;                                       
- spese per beni e materiali ammortizzabili nell'arco di un solo                
anno, comprese le licenze d'uso dei programmi per elaboratori                   
elettronici ammortizzabili in un solo anno.                                     
Per ogni bene non durevole da utilizzare nel progetto, nell'istanza             
devono essere indicate le seguenti informazioni:                                
- descrizione dettagliata del bene;                                             
- prezzo o costo a carico del progetto.                                         
Per la categoria servizi esterni sono ammissibili:                              
- spese per canoni d'affitto, di noleggio, di manutenzione, di                  
leasing (esclusi gli interessi) o d'uso di strutture - fabbricati -             
attrezzature - impianti - macchinari o altri beni equivalenti                   
comprese le licenze (o canoni) d'uso annuali di programmi per                   
elaboratori elettronici;                                                        
- spese per prestazioni d'opera e servizi resi da soggetti pubblici e           
privati diversi dai partner di progetto, anche nell'ambito di uno               
specifico contratto;                                                            
- spese per rimborsi a terzi per danni o mancati redditi causati da             
specifiche attivita' previste nel progetto;                                     
- spese per assicurazioni e manutenzioni di attrezzature e software             
utilizzati esclusivamente per la realizzazione del progetto;                    
- spese legali e notarili direttamente legate al progetto e                     
necessarie per una sua corretta preparazione e/o esecuzione.                    
Le spese relative ai servizi esterni devono essere adeguatamente                
motivate e dettagliate nel preventivo del progetto.                             
Le spese relative alle tipologie indicate fra le spese generali di              
cui al successivo punto sono ammesse fra le spese di realizzazione              
del progetto nel solo caso in cui le caratteristiche specifiche del             
progetto siano tali da qualificare dette spese come strettamente                
attinenti ai fini della realizzazione dell'attivita'.                           
Le spese per le attivita' di servizio svolte direttamente dal                   
beneficiario (es. analisi chimiche) sono ammesse per un importo pari            
al costo effettivo e comunque non superiore al costo di mercato.                
Non sono comunque ammissibili spese di rappresentanza (es.: pranzi,             
viaggi promozionali, ecc.).                                                     
Spese generali                                                                  
Per spese generali si intendono i costi di carattere generale                   
ascrivibili al progetto in modo indiretto e pertanto ammissibili in             
misura percentuale.                                                             
Per i soggetti che dispongono di contabilita' analitica, i criteri di           
ammissibilita' delle spese generali sono cosi' definiti:                        
a) tipologie di spese ammissibili: - spese di amministrazione,                  
direzione e segreteria; - spese di ammortamento e leasing di                    
immobili, apparecchiature e software ad eccezione della quota                   
interessi; - spese di manutenzione (immobili, apparecchiature,                  
software); - affitto dei locali; - spese per il funzionamento degli             
Organi di amministrazione e di controllo; - spese bancarie                      
limitatamente ai costi vivi per operazioni su bonifici e per                    
istruttorie di fideiussioni; - spese postali, telefoniche,                      
telematiche, di elettricita', riscaldamento, pulizia e custodia dei             
locali, assicurazioni e cancelleria; - spese per l'acquisizione e il            
mantenimento della certificazione di qualita'; - abbonamenti a                  
riviste amministrative e tributarie; - spese legali e notarili per              
adempimenti statutari di legge. Le spese generali devono comunque               
essere: - verificabili nella contabilita'; - non incluse nei costi              
diretti; - non finanziate specificatamente da terzi;                            
b) percentuale di ammissibilita' Sono ammissibili spese generali, sul           
totale della spesa ammissibile del progetto, in percentuale massima             
del 25%. In ogni caso, la percentuale delle spese generali non potra'           
superare l'effettiva incidenza percentuale delle spese generali -               
calcolate secondo i presenti criteri - complessivamente sostenute dal           
beneficiario sul valore della produzione o, in assenza, del totale              
delle entrate risultanti dal bilancio relativo all'anno in cui si               
sono prevalentemente svolte le attivita'. A tal fine, nel progetto la           
previsione delle spese generali deve essere formulata tenendo conto             
dei dati risultanti dall'ultimo bilancio disponibile ovvero, per i              
soggetti di nuova costituzione, sulla base di idoneo preventivo di              
spesa. Qualora il periodo di realizzazione delle attivita' previste             
in una singola annualita' non coincida con un unico esercizio                   
finanziario, in sede di rendiconto devono essere utilizzati i dati              
risultanti dal bilancio dell'esercizio in cui si sono svolte, in                
prevalenza, le attivita'. In sede di rendiconto le spese generali               
possono essere compensate con le spese di realizzazione e/o con le              
spese di personale, ferme restando comunque la spesa massima ammessa            
a contributo e la percentuale massima per le spese generali sopra               
fissata.                                                                        
Nei casi in cui il beneficiario non disponga di contabilita'                    
analitica la percentuale massima delle spese generali ammissibili si            
riduce al 5%.                                                                   
Costi aggiuntivi o marginali                                                    
Le Universita' e le altre Istituzioni scientifiche (Centri di ricerca           
dei Ministeri, CNR, ENEA, etc.) possono richiedere il contributo sui            
soli costi aggiuntivi connessi alla realizzazione del progetto che              
non siano coperti da altre entrate.                                             
In detti costi aggiuntivi si ricomprendono esclusivamente costi per             
personale non dipendente e costi aggiuntivi per la realizzazione del            
progetto ammissibili secondo i criteri stabiliti al precedente punto            
"Spese per la realizzazione". Sono ammissibili spese generali per un            
ammontare massimo del 5% forfetario.                                            
Definizione della spesa ammessa                                                 
L'entita' della spesa ammessa a contributo viene definita                       
attraverso:                                                                     
- il parere e le valutazioni degli esperti individuati con le                   
modalita' riportate al successivo articolo 11 del presente bando;               
- l'istruttoria e le valutazioni del Comitato di progetto.                      
Definizione del regime IVA                                                      
In sede di presentazione del progetto il richiedente deve indicare              
l'eventuale indetraibilita' degli oneri IVA connessi alla                       
realizzazione del progetto.                                                     
Esclusione del doppio finanziamento                                             
Al fine di determinare il contributo pubblico concedibile, il                   
richiedente, in sede di presentazione dell'istanza, deve dichiarare             
che la quota di contributo richiesta non e' coperta da altri                    
contributi pubblici.                                                            
Il beneficiario e' tenuto ad informare tempestivamente il                       
responsabile del procedimento, durante tutto il periodo di                      
svolgimento delle attivita' di progetto, dell'eventuale concessione             
di altri contributi da Enti o pubbliche Amministrazioni pena                    
l'applicazione delle sanzioni di legge, salvo che il fatto non                  
costituisca piu' grave reato.                                                   
Art. 9                                                                          
Responsabile del procedimento amministrativo                                    
Responsabile del procedimento amministrativo e' il Responsabile del             
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della Direzione generale           
Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Viale Silvani n. 6 - 40122            
Bologna.                                                                        
Art. 10                                                                         
Modalita' di presentazione dei progetti                                         
Le istanze, in carta semplice ed in lingua italiana, devono essere              
presentate al Servizio Sviluppo sistema agroalimentare - Direzione              
generale Agricoltura - Viale Silvani n. 6 - 40122 Bologna                       
esclusivamente a mano entro e non oltre i 90 giorni successivi a                
quello di pubblicazione del presente bando presso l'apposito                    
sportello costituito presso la segreteria del sopracitato Servizio              
tassativamente entro le ore 12 della data di scadenza.                          
Le istanze che perverranno successivamente saranno considerate                  
irricevibili.                                                                   
Le istanze dovranno essere compilate in ogni parte e sottoscritte:              
- dal legale rappresentante del soggetto richiedente;                           
- dal legale rappresentante del capogruppo nel caso di partenariato;            
- da altro soggetto a cio' delegato.                                            
La sottoscrizione, ai fini dell'autenticazione, secondo le                      
disposizioni di cui al DPR 445/00, dovra' essere apposta alla                   
presenza del dipendente regionale addetto al ricevimento dell'istanza           
oppure, qualora l'istanza sia presentata gia' sottoscritta,                     
quest'ultima dovra' essere presentata unitamente a copia fotostatica            
di un documento di identita' del sottoscrittore, da trattenere agli             
atti.                                                                           
Le istanze dovranno inoltre essere accompagnate da un file                      
elettronico predisposto con le modalita' tecniche fissate                       
nell'apposito software (CD-ROM o mail certificata) contenente il                
progetto e le informazioni accessorie, escludendo con cio' la                   
presentazione del progetto in forma cartacea.                                   
Lo specifico software e' disponibile all'indirizzo Internet:                    
http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce "Ricerca e Sviluppo".                 
Tale file sara' utilizzato dall'Amministrazione regionale per                   
l'attivazione del procedimento e costituisce parte integrante della             
domanda indispensabile ai fini dell'ammissibilita' al contributo.               
Lo sportello e' aperto nei giorni feriali (escluso il sabato) nei               
seguenti orari:                                                                 
- dal quarto al penultimo giorno lavorativo antecedente la data di              
scadenza: dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 14,30 alle 17;                        
- il giorno di scadenza: dalle ore 9 alle ore 12.                               
Presso lo sportello, alla presenza del richiedente o di un suo                  
incaricato, e' effettuata seduta stante la verifica di ammissibilita'           
formale dell'istanza.                                                           
Tale verifica accerta che l'istanza presentata soddisfi i seguenti              
requisiti di ammissibilita' formale:                                            
- l'istanza deve essere compilata in tutte le sue parti e                       
sottoscritta con le modalita' piu' sopra previste;                              
- l'istanza non deve contenere dati difformi con quanto contenuto nel           
file elettronico allegato;                                                      
- il file elettronico deve essere nominato col titolo breve del                 
progetto e deve essere tecnicamente leggibile.                                  
Se la verifica da' esito positivo, l'istanza e' considerata                     
ricevibile e l'addetto allo sportello rilascia apposita ricevuta. In            
caso contrario, l'istanza non e' ricevuta e l'addetto allo sportello            
segnala le carenze rilevate al fine di consentire al richiedente la             
regolarizzazione dell'istanza che dovra' comunque essere ripresentata           
allo sportello entro la data di scadenza.                                       
Tutti i progetti ricevibili sono valutati secondo i criteri di                  
seguito stabiliti al fine di stilare una graduatoria di merito.                 
L'Amministrazione regionale si riserva di chiedere, qualora non siano           
gia' depositati presso gli uffici e per i quali non sia possibile               
l'accertamento d'ufficio, tutti i documenti ritenuti necessari, in              
funzione della natura del beneficiario, atti a comprovare fatti,                
stati e qualita' dichiarati sul modulo di presentazione dell'istanza            
quali: statuto, atto costitutivo, libro dei soci, certificato di                
affidabilita' modello MURST (solo per piccole e medie imprese,                  
cooperative e loro consorzi), documentazione idonea a comprovare la             
facolta' a presentare istanze, pubblicazioni, copia dei contratti che           
regolano i rapporti di partenariato, dichiarazione di eventuale                 
assoggettamento a IRES.                                                         
Ogni Ente, Istituzione di ricerca o organismo tecnico puo' far parte            
di un solo progetto a valere sul presente bando.                                
Art. 11                                                                         
 Valutazione e selezione dei progetti                                           
La valutazione dei progetti e' effettuata dal Comitato di progetto e            
da una Commissione di tre esperti, appositamente incaricati, secondo            
le seguenti modalita':                                                          
- il Direttore generale Agricoltura individua sulla base di                     
comprovate competenze, anche attingendo da specifici elenchi                    
predisposti da Enti pubblici o privati di livello regionale,                    
nazionale e comunitario, tre esperti esterni cui affidare la                    
valutazione tecnico-scientifica dei progetti;                                   
- il responsabile del procedimento amministrativo affida                        
l'istruttoria dei progetti presentati al Comitato di progetto al                
quale e' richiesta la definizione di proposte in merito alla                    
valutazione complessiva, alla congruita' tecnico-economica dei                  
progetti stessi ed alla ammissibilita' delle singole voci di spesa.             
I punteggi attribuibili a ciascun progetto sono articolati per le               
seguenti caratteristiche:                                                       
A - validita' tecnico-scientifica                                               
B - integrazioni e sinergie con il sistema produttivo                           
C - corrispondenza agli obiettivi e priorita' definiti nel presente             
bando                                                                           
D - efficienza e impatto socio-economico del progetto                           
E - gestione del progetto, congruita' e grado di cofinanziamento.               
Ad ogni caratteristica vengono attribuiti i seguenti punteggi                   
massimi:                                                                        
  Caratteristiche  Totale                                                       
  A  B  C  D  E                                                                 
  400  100  150  100  250  1000                                                 
La caratteristica A e' valutata dalla Commissione di esperti; le                
restanti caratteristiche B, C, D ed E sono valutate dal Comitato di             
progetto.                                                                       
La somma dei punteggi assegnati costituisce la valutazione di merito            
di ogni progetto e determina l'ordine di inserimento nella                      
graduatoria.                                                                    
Sono inseriti in graduatoria i progetti che raggiungono almeno il 60%           
del punteggio massimo assegnabile ed almeno il 40% del punteggio                
relativo a ciascuna delle caratteristiche.                                      
I progetti che non raggiungono entrambe le suddette soglie sono                 
ritenuti privi del livello minimo di qualita' e pertanto giudicati              
non ammissibili.                                                                
Al fine di consentire la valutazione della caratteristica A dei                 
progetti il responsabile del procedimento invia copia integrale dei             
progetti stessi alla Commissione degli esperti che di detta                     
valutazione dara' conto in apposito verbale sottoscritto.                       
Della valutazione complessiva e delle prescrizioni proposte per                 
ciascun progetto sara' dato conto in apposito verbale sottoscritto              
dal Comitato di progetto.La Regione Emilia-Romagna con determinazione           
dirigenziale, che verra' pubblicata nel Bollettino Ufficiale della              
Regione stessa anche a valere come notifica dell'esito della                    
valutazione, approva, recependo integralmente le prescrizioni e le              
eventuali condizioni poste dal Comitato di progetto, la graduatoria             
di merito ed individua il beneficiario del contributo.                          
La sopracitata determinazione dirigenziale verra' inviata al                    
beneficiario del contributo, titolare o soggetto capofila del                   
progetto, unitamente al verbale del Comitato di progetto.                       
Art. 12                                                                         
Concessione ed erogazione contributo                                            
La concessione del contributo complessivo relativo al progetto                  
risultato primo in graduatoria e' disposta dal dirigente competente,            
previa acquisizione di apposita comunicazione da parte del                      
beneficiario dell'accettazione del contributo stesso e della data di            
effettivo inizio delle attivita'.                                               
Contestualmente alla concessione del contributo complessivo sara'               
corrisposto un acconto pari al 50% del contributo relativo alla prima           
annualita' del progetto.                                                        
Al termine della prima e della seconda annualita', a presentazione              
della documentazione prevista al successivo articolo 14 e previa                
verifica da parte del Comitato di progetto del regolare svolgimento             
dell'attivita', sara' corrisposto un ulteriore acconto costituito               
dall'importo residuo dell'annualita' rendicontata e dal 50% del                 
contributo previsto per l'annualita' successiva.                                
Al termine della terza annualita', a presentazione della                        
documentazione prevista al successivo articolo 14 e previa verifica             
da parte del Comitato di progetto del regolare svolgimento                      
dell'attivita', sara' corrisposto il saldo del contributo.                      
Art. 13                                                                         
Proroga e varianti del progetto                                                 
Il progetto di ricerca deve essere realizzato nel suo complesso                 
nell'arco temporale massimo di mesi 36 a decorrere dalla data                   
dichiarata di effettivo avvio delle attivita'.                                  
Potranno essere richieste una proroga della durata delle attivita' e            
varianti di progetto con le seguenti modalita':                                 
Proroga                                                                         
Il termine per il completamento dell'attivita' fissato nella                    
determinazione dirigenziale di concessione del contributo complessivo           
potra' essere prorogato, per una sola volta, per giustificato motivo,           
esclusivamente nel caso in cui non vengano alterati gli obiettivi, i            
contenuti, i risultati attesi  e l'attivita' complessiva prevista nel           
progetto. La proroga potra' essere richiesta e concessa solo                    
relativamente all'ultima annualita' del progetto.                               
Il beneficiario che riscontri l'impossibilita' di completare                    
l'attivita' nel termine previsto dovra' far pervenire al Servizio               
competente, entro i 30 giorni antecedenti la scadenza del predetto              
termine, una motivata richiesta di proroga indicandone la durata.               
Decorsi 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di                  
proroga senza che sia stato comunicato il diniego o siano stati                 
richiesti chiarimenti con lettera del responsabile del procedimento,            
previo parere espresso dal Comitato di progetto, la proroga si                  
intende autorizzata.                                                            
Varianti                                                                        
Variazioni che modifichino in modo rilevante le azioni, gli obiettivi           
e le ricadute del progetto dovranno essere approvate dal responsabile           
del procedimento, sentito il parere del Comitato di progetto. Decorsi           
30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di variazione               
senza che sia stato comunicato con lettera del responsabile del                 
procedimento il diniego o siano stati richiesti chiarimenti, la                 
variazione si intende autorizzata.                                              
Il beneficiario che, per giustificato motivo, non realizzi tutte le             
attivita' previste nella singola annualita' di progetto ha la                   
facolta' di presentare, come previsto al comma precedente, una                  
variante tecnico-economica che ridefinisca l'intero progetto.                   
Modalita' di presentazione                                                      
Sia la richiesta di proroga che di variante devono essere                       
sottoscritte dal legale rappresentante del soggetto attuatore o da              
altro soggetto a cio' delegato.                                                 
Alle richieste deve essere allegato un file elettronico contenente la           
nuova stesura integrale del progetto e le informazioni accessorie,              
escludendo con cio' la presentazione della nuova stesura del progetto           
in forma cartacea.                                                              
Il file elettronico deve essere prodotto con lo specifico software              
disponibile all'indirizzo Internet: http://www.ermesagricoltura.it/             
alla voce "Ricerca e Sviluppo".                                                 
Art. 14                                                                         
Modalita' di rendicontazione                                                    
Al termine di ciascuna annualita' il legale rappresentante trasmette            
il rendiconto finanziario e la relazione tecnica dell'attivita',                
redatti attraverso l'uso dello specifico software.                              
Tale documentazione deve essere presentata entro quattro mesi  dal              
termine di ciascuna annualita' di progetto                                      
ovvero                                                                          
entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio dell'esercizio in cui            
si sono svolte in prevalenza le attivita', qualora alle scadenze                
sopra indicate detto bilancio non sia ancora stato approvato.                   
La scelta della modalita' di rendicontazione avviene in sede di                 
presentazione dell'istanza; eventuali variazioni devono essere                  
comunicate prima del termine di ciascuna annualita'.                            
Rendiconto finanziario                                                          
Il rendiconto finanziario deve essere sottoscritto, ai sensi della              
normativa vigente, dal legale rappresentante del soggetto                       
beneficiario - e nel caso di Ente pubblico o di Ente di diritto                 
pubblico anche dal Responsabile di Ragioneria dell'Ente - in ordine             
alle spese effettivamente sostenute per la realizzazione delle                  
attivita'.                                                                      
Nel caso che l'attivita' sia stata svolta nell'ambito di un contratto           
di partenariato il rendiconto finanziario deve essere presentato da             
tutti i partner.                                                                
Il rendiconto finanziario, redatto nella forma di dichiarazione                 
sostitutiva di atto notorio, deve contenere:                                    
a) l'indicazione dell'ammontare complessivo delle spese sostenute per           
l'attuazione dell'annualita' del progetto, articolato nei seguenti              
aggregati di spesa: - ammontare complessivo delle spese sostenute per           
il personale; - ammontare complessivo delle spese sostenute per la              
realizzazione del progetto; - ammontare delle spese generali imputate           
al progetto secondo quanto definito nel presente bando;                         
b) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono state                      
effettivamente sostenute per l'attuazione delle attivita' relative al           
progetto ammesso a contributo e che rientrano nella categoria delle             
spese ammissibili;                                                              
c) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono supportate da              
titoli giustificativi, che sono regolarmente registrate nella                   
contabilita' e chiaramente identificabili per centro di costo o                 
all'interno della nota integrativa, e che i titoli giustificativi               
sono ordinatamente conservati e disponibili presso la sede legale per           
consentire l'effettuazione delle eventuali verifiche                            
tecnico-amministrative da parte della Regione;                                  
d) la dichiarazione che la quota di contributo richiesta non e'                 
coperta da altri contributi pubblici;                                           
e) l'indicazione dell'ammontare delle spese effettivamente pagate               
supportata dalla dichiarazione che tale ammontare non e' inferiore              
all'acconto percepito;                                                          
f) la dichiarazione che l'incidenza percentuale delle spese generali            
e' conforme a quanto stabilito dal presente bando.                              
Ai fini della corretta indicazione delle spese sostenute si richiama            
quanto previsto al precedente art. 8 "Spese ammissibili".                       
Relazione tecnica finale                                                        
La relazione tecnica finale corredata dai dati, dalla documentazione            
e dai materiali prodotti nella realizzazione del progetto dovra'                
essere presentata in formato elettronico utilizzando lo specifico               
software.                                                                       
Tutta la documentazione tecnica di supporto e gli allegati devono               
essere presentati sotto forma di file elettronici utilizzando lo                
specifico software ad eccezione dei prodotti che per la loro natura             
tecnica non possono essere ivi contenuti (pubblicazioni,                        
videocassette, prototipi, ecc.) che dovranno essere invece consegnati           
direttamente.                                                                   
Tale documentazione sara' esaminata dal Comitato di progetto che                
redigera' specifico verbale da trasmettere al responsabile del                  
procedimento per i successivi adempimenti.                                      
Eventuali ulteriori modalita' di controllo saranno definite dal                 
responsabile del procedimento, d'intesa con il Comitato di progetto.            
Art. 15                                                                         
Risultati della ricerca                                                         
La proprieta' dei risultati resta dei soggetti che hanno realizzato             
le attivita'.                                                                   
Detti risultati - costituiti da dati, elaborazioni, documentazioni e            
materiali in qualunque forma ottenuti - devono essere resi                      
disponibili, senza ulteriori oneri, per la Regione Emilia-Romagna e             
per tutte le Regioni aderenti all'iniziativa; l'utilizzo di tali                
risultati sara' definito in seno al Comitato di progetto.                       
Per tutte le attivita' si applicano le norme di cui all'art. 7 della            
L.R. 28/98 ed in particolare all'obbligo, per il beneficiario, di               
rendere disponibili i risultati conseguiti alle imprese comunitarie             
secondo criteri non discriminatori, conformemente alla disciplina               
comunitaria.                                                                    
In sede di utilizzazione, in qualsiasi forma, dei risultati delle               
attivita' realizzate con il contributo di cui al presente bando il              
soggetto beneficiario e' tenuto ad indicare che l'attivita' stessa e'           
stata realizzata con il contributo di cui alla Legge 499/99 -                   
Progetto interregionale di ricerca  a supporto del Piano "Proteine              
vegetali".                                                                      
Art. 16                                                                         
Disposizioni finali                                                             
Il presente bando verra' pubblicato sul Bollettino Ufficiale della              
Regione Emilia-Romagna e, per estratto, sui quotidiani "Il Sole 24              
Ore" e "Il Corriere della Sera"; sara' inoltre consultabile,                    
all'indirizzo Internet: http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce               
"Ricerca e Sviluppo",  unitamente ad ulteriore documentazione di                
dettaglio.                                                                      
Per ogni aspetto non espressamente contemplato nel presente bando si            
rinvia alle disposizioni contenute nella deliberazione della Giunta             
regionale n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e                 
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore                
della ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per             
gli interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi            
della L.R. 28/98" e alla vigente normativa di settore della Regione             
Emilia-Romagna.                                                                 
Per informazioni e chiarimenti sul presente bando e' possibile                  
rivolgersi al Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della                
Direzione generale Agricoltura:                                                 
per gli aspetti tecnici e procedurali:                                          
dott.ssa Maria Cristina Landi                                                   
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare                                    
Viale Silvani n. 6                                                              
40122 Bologna - Italy                                                           
Tel. 051 28.46.65 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24                                 
E-mail: clandi@regione.emilia-romagna.it                                        
Per gli aspetti informatici:                                                    
dott. Marcello Cannellini                                                       
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare                                    
Viale Silvani n. 6                                                              
40122 Bologna - Italy                                                           
Tel..051 28.46.56 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24                                 
E-mail: mcannellini@regione.emilia-romagna.it                                   
Per tutti gli aspetti di competenza del responsabile del procedimento           
amministrativo e di coordinamento del progetto interregionale                   
dr. Giancarlo Cargioli,                                                         
Regione Emilia-Romagna                                                          
Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare                   
Viale Silvani n. 6                                                              
40122 Bologna - Italy                                                           
Tel. +39.051.28.48.43 - fax +39.051.28.45.24                                    
E-mail: agrissa@regione.emilia-romagna.it                                       

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