PROVINCIA DI MODENA

COMUNICATO

Titolo II - Procedura di verifica (screening) - Decisione relativa al progetto: interramento dei tratti all'interno della citta' di Sassuolo delle linee ferroviarie Modena - Sassuolo (ATCM) e Sassuolo - Reggio Emilia (ACT) e loro connessione attraverso la realizzazione di un'unica stazione sotterranea

L'autorita' competente, Provincia di Modena - Servizio Risorse del
territorio e Impatto ambientale - Via J. Barozzi n. 340 - Modena,
comunica la decisione relativa alla procedura di verifica (screening)
concernente il progetto: "Interramento dei tratti all'interno della
citta' di Sassuolo delle linee ferroviarie Modena - Sassuolo (ATCM) e
Sassuolo - Reggio Emilia (ACT) e loro connessione attraverso la
realizzazione di un'unica stazione sotterranea".
Il progetto e' presentato dalla Ditta ATCM SpA ed e' localizzato nella
citta' di Sassulo.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, la Giunta provinciale,
con delibera di n. 476 del 15/11/2005, ha assunto la seguente
decisione:
la Giunta delibera:
1) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 9/99, e
successive modifiche e integrazioni, dalla ulteriore procedura di VIA
di cui al Titolo III della suddetta legge, il "Progetto di
interramento dei tratti all'interno della citta' di Sassuolo delle
linee ferroviarie Modena - Sassuolo (ATCM) e Sassuolo - Reggio Emilia
(ACT) e loro connessione attraverso la realizzazione di un'unica
stazione sotterranea" in comune di Sassuolo, presentato dalla Ditta
ATCM SpA, con sede legale in Strada S. Anna n. 210 a Modena, a
condizione che siano rispettate le prescrizioni sottoelencate.
Acque superficiali e sotterranee, suolo e sottosuolo
1. Per quanto riguarda il Canale di Modena si prescrive quanto segue:
- la copertura del Canale dovra' essere realizzata con manufatto
scatolare delle dimensioni idrauliche nette pari agli esistenti
manufatti di monte e di valle (cm 440 x 170),
- il collegamento del nuovo manufatto con le coperture esistenti
dovra' essere realizzato senza creare riseghe alla canna del
manufatto, mentre la perfetta tenuta idraulica dello stesso dovra'
essere garantita mediante idoneo rivestimento impermeabilizzante,
- sul lato di Via Radici dovra' essere realizzato un tombino
ispezionabile nel solaio di copertura di almeno 2.00 mq, in modo da
garantire un agevole accesso alla canna del manufatto,
- i lavori dovranno essere realizzati esclusivamente fuori dal periodo
irriguo,
- gli scarichi delle acque meteoriche provenienti dalla sottostante
galleria ferroviaria potranno venire convogliati all'interno del
Canale tramite tubi DN 110 mm, che in corrispondenza del punto di
immissione dovranno essere tagliati a filo del muro interno, senza
interessare la luce idraulica libera del manufatto,
- prima dell'inizio dei lavori, ATCM SpA dovra' chiedere e ottenere
dal Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia l'apposita
concessione precaria, ai sensi del Regolamento sulle bonificazioni
approvato con R.D. 8 maggio 1904, n. 368.
2. Il progetto esecutivo dovra' essere corredato da uno studio
relativo alle dinamiche che presumibilmente potrebbero instaurarsi tra
il fiume Secchia e l'opera prevista, contenente la seguente
documentazione:
- completa ed esaustiva rappresentazione della geometria e della
pendenza dell'alveo, ottenuta attraverso il rilievo di un numero
adeguato di sezioni trasversali realizzate a monte del ponte
ferroviario;
- descrizione della variazione delle portate dell'alveo nel corso
dell'anno, anche attraverso l'assunzione di dati aggiornati;
- simulazioni, ottenute con opportuni programmi di calcolo, del
deflusso delle acque, non limitate al moto uniforme ed eseguite
considerando gli elementi presenti in loco (ad es. luci del ponte e
soglia a stramazzo) e le piene catastrofiche come indicato nel PAI
(Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del Bacino del Fiume Po).
3. Il progetto esecutivo dovra' prevedere inoltre:
- la descrizione del dimensionamento, delle caratteristiche tecnico
costruttive, delle modalita' di funzionamento degli impianti di
depurazione che si intendono adottare e la valutazione degli effetti
degli scarichi sui ricettori finali,
- la descrizione del dimensionamento, delle caratteristiche tecnico
costruttive, delle modalita' di funzionamento del sistema di
collettamento di raccolta e trattamento delle acque meteoriche e dei
liquidi accidentalmente sversati; descriverne, inoltre, le modalita'
di funzionamento nelle condizioni piu' gravose, a dimostrazione
dell'assenza di rischio di contaminazione nei confronti della risorsa
idrica sotterranea. Si precisa che le acque di prima pioggia, dopo
essere state trattate, devono essere convogliate in pubblica
fognatura,
- l'indicazione dell'esatta ubicazione delle aree destinate al
deposito di sostanze pericolose, quali carburanti, lubrificanti,
rifiuti industriali, oli esausti ecc. e delle aree di carico e
scarico, nei cantieri principali; la descrizione, inoltre, delle
modalita' di stoccaggio e dell'eventuale pretrattamento e smaltimento
finale dei rifiuti (fanghi di depurazione, decantazione, disoleazione,
espurghi, oli esausti, rifiuti da officina ecc.). Si precisa che le
aree destinate al deposito di sostanze pericolose, quali carburanti,
lubrificanti, rifiuti industriali, oli esausti ecc. e delle aree di
carico e scarico, dovranno essere localizzate al di fuori delle aree
classificate a vulnerabilita' elevata e comunque al di fuori delle
fasce fluviali,
- la descrizione dei sistemi di contenimento predisposti per evitare
eventuali contaminazioni dovute ai materiali contenuti nei depositi di
cui sopra (es.: solette rialzate, bacini di contenimento
impermeabilizzati, ecc.),
- la descrizione delle modalita' di realizzazione delle aree di
cantiere e di quelle di eventuale ripristino alla condizione
precedente il cantiere, in rapporto alla loro destinazione d'uso,
- un piano di emergenza dettagliato, per eventuali sversamenti
accidentali di sostanze inquinanti nel suolo o nelle acque,
- per le aree di cantiere principali, la descrizione delle
caratteristiche progettuali, dei sistemi per assicurare la separazione
della rete delle acque bianche dalle nere e, per la rete delle acque
bianche, la descrizione dell'apposito impianto di ritegno dei fluidi
incidentalmente sversati.
4. Nella realizzazione della diaframmatura e, comunque, di tutte le
opere, non potra' essere impiegato alcun additivo al fango
bentonitico.
5. Qualora fossero individuati, durante gli scavi, limi inquinati da
scarti di origine ceramica, si dovra' dare avviso, al Distretto ARPA
territorialmente competente, delle date in cui avranno luogo i lavori
di scavo lungo lo stesso Canale, per le verifiche del caso e per il
corretto smaltimento degli eventuali rifiuti originatisi. Per
estensione, si chiede che venga comunque dato avviso al Distretto ARPA
dell'inizio delle operazioni di scavo nelle varie zone, per permettere
un controllo piu' efficace.
6. Il progetto esecutivo dovra' essere elaborato a seguito di un
accurato studio idrogeologico contenente i seguenti documenti:
- carta piezometrica, a scala di dettaglio, in cui siano evidenziate
le escursioni massime e minime del livello di falda nel corso di un
anno solare, ottenuta sfruttando anche i piezometri e pozzi presenti
nell'intorno dell'area considerata;
- relazione descrittiva, in cui siano indicate le metodologie
utilizzate per la redazione della carta nonche' i dati di base che
hanno portato all'interpolazione delle curve.
Tutti gli elaborati dovranno essere trasmessi all'ente gestore dei
campi acquiferi sassolesi, nella fattispecie a SAT SpA, affinche'
esprima il parere di competenza.
7. Il progetto esecutivo dovra' essere corredato da una relazione, con
opportuni elaborati grafici, che evidenzi le variazioni di flusso
della falda, indotte dall'intervento considerato, in particolare dai
diaframmi che si intende realizzare. Detta relazione dovra' contenere,
inoltre, uno studio di dettaglio in cui siano definiti gli eventuali
effetti prodotti dalle variazioni del livello di falda,
artificialmente indotta, sugli edifici e sulle infrastrutture situate
a monte e a valle dell'opera.
Il progetto esecutivo dovra' contenere, inoltre, il sistema di dreni
sub-orizzontali, aventi funzioni di by-pass delle acque sotterranee
della prima falda, previsto nel progetto definitivo, anche perche' la
sezione stratigrafica prodotta evidenzia la presenza di lenti di
litotipi fini che vanno ad interferire con le opere in scavo e
pertanto la permeabilita' e' da considerare come un dato spaziale
alquanto variabile.
Emissioni in atmosfera
8. Deve essere effettuata la bagnatura periodica dell'area di cantiere
e delle piste non asfaltate, con frequenza congrua al periodo
meteorologico.
9. Devono essere realizzati dei dispositivi per la pulizia delle
ruote, all'ingresso e all'uscita dai cantieri.
10. Deve essere realizzata l'asfaltatura delle piste di cantiere, in
prossimita' degli accessi sulla viabilita' locale, garantendone
l'eventuale ripristino alla condizione precedente il cantiere, in
rapporto alla loro destinazione d'uso.
11. Vista l'area densamente abitata, per la stabilizzazione dei fondi
delle piste o di altre aree, si chiede di utilizzare materiali non
polverulenti, in alternativa alla calce, privilegiando, per la
pavimentazione, materiali di pezzatura grossolana.
12. I mezzi destinati al trasporto del materiali di approvvigionamento
e di risulta, dovranno essere dotati di idonei teli di copertura.
13. Le aree destinate allo stoccaggio dei materiale a possibile
diffusione di polveri, devono essere delimitate o coperte.
14. Per delimitare le zone di cantiere, utilizzare recinzioni a maglia
fitta o pannelli mobili che, oltre a limitare l'impatto sonoro,
possono contribuire ad abbassare il livello di polverosita' nei pressi
dei ricettori.
15. Il progetto esecutivo dovra' essere corredato da un piano di
monitoraggio per le emissioni.
Il piano dovra' essere articolato in due fasi, una ante-operam e una
in corso d'opera, che riguarda l'intero periodo di realizzazione delle
opere.
Il piano di monitoraggio dovra' indicare:
- le metodiche di rilevamento, analisi ed elaborazione dati,
- i criteri per la determinazione delle aree e dei punti da sottoporre
al controllo ambientale,
- l'articolazione temporale delle attivita' e la frequenza delle
misure,
- i parametri da rilevare nel periodo di osservazione,
- l'ubicazione dei punti ritenuti significativi per i rilievi,
- le modalita' per la gestione e rappresentazione dei risultati (ad
esempio relazioni a cadenza prestabilita in cui vengono valutati i
risultati delle campagne di monitoraggio).
Relativamente alla scelta dei parametri da monitorare si ritengono
sufficienti misure di PTS, PM10, metalli nelle polveri PM10 e la
misura dei principali parametri meteorologici (direzione e velocita'
del vento, pioggia).
Elettromagnetismo
16. Il progetto esecutivo dovra' prevedere una relazione tecnica che
dimostri l'osservanza alla normativa vigente in materia di
elettromagnetismo.
Rumore e vibrazioni
17. In fase di progetto esecutivo, devono essere elaborati i seguenti
approfondimenti:
- descrizione dettagliata delle possibili variazioni che l'opera
induce in termini di impatto acustico e da vibrazioni c/o tutti i
possibili ricettori interessati attraverso l'utilizzo di adeguato
software revisionale,
- calcolo acustico del guadagno, ottenibile attraverso le opere
mitigatorie.
18. Il progetto esecutivo, nella parte relativa alla realizzazione
dello svincolo di collegamento tra Via Ancora, Via Palestro e Via
Muraglie, dovra' contenere la valutazione di impatto acustico rispetto
ai ricettori presenti in un raggio di 250 metri dall'opera stessa,
nonche' le relative misure di mitigazione. La valutazione dovra'
essere fatta anche sulla fase di cantiere e le relative, metodologie
operative dovranno tendere alla minimizzazione dell'impatto durante le
lavorazioni.
Cantierizzazione
19. Prima dell'effettivo avvio dei lavori e' indispensabile effettuare
una verifica dello stato dei luoghi e concordare con il Comune i
percorsi di allontanamento dei materiali provenienti dagli scavi e di
approvvigionamento, realizzando le eventuali opere provvisionali
necessarie.
Rifiuti
20. Qualora vi fosse il rinvenimento di rifiuti nell'ambito delle
attivita' di scavo si dovra' procedere alla caratterizzazione del
sito, nonche' alla successiva rimozione e smaltimento, secondo quanto
previsto dal DLgs 22/97 e dal DM 471/99 e successive modificazioni ed
integrazioni.
21. Tutta la documentazione sopra richiesta deve essere trasmessa al
Comune di Sassuolo, ad ARPA e alla Provincia di Modena, prima
dell'inizio dei lavori;
2) di trasmettere la presente deliberazione alla ditta ATCM SpA, al
Servizio Sistemi ambientali di ARPA - Sezione provinciale di Modena,
al Servizio Igiene pubblica Controllo rischi ambienti di vita
dell'Azienda USL di Modena, al Comune di Sassuolo, al Consorzio di
Bonifica Parmigianina-Moglia-Secchia, all'Area Programmazione e
Pianificazione territoriale della Provincia di Modena, al Servizio
pianificazione ambientale, al Servizio Geologico della Provincia di
Modena, ai Vigili del Fuoco di Modena;
3) di confermare le spese istruttorie istruttorie della procedura di
verifica (screening) a carico del proponente nella misura dello 0,02%
del costo di realizzazione del progetto, per un importo di Euro
7.124,00; importo gia' accertato con lettera prot. n. 43879/8.1.5 del
4/4/2005;
4) di informare che contro il presente provvedimento puo' essere
presentato ricorso giurisdizionale avanti al Tribunale amministrativo
regionale entro 60 giorni, nonche' ricorso straordinario al Capo dello
Stato entro 120 giorni; entrambi i termini decorrono dalla
comunicazione del presente atto all'interessato;
5) di rendere il presente atto immediatamente eseguibile.

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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