REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONA EMILIA-ROMAGNA 29 novembre 2005, n. 33

Programma annuale 2005: interventi, obiettivi, criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3 della L.R. 2/03. Stralcio del Piano regionale sociale e sanitario, ai sensi dell'art. 27, L.R. 2/03. (Proposta della Giunta regionale in data 24 ottobre 2005, n. 1699)

L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 1699 del
24 ottobre , recante in oggetto "Programma annuale 2005: interventi,
obiettivi, criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi
dell'art. 47, comma 3 della L.R. 2/03. Stralcio piano regionale
sociale e sanitario, ai sensi dell'art. 27, L.R. 2/03";
preso atto delle modificazioni apportate sulla predetta proposta dalla
Commissione assembleare referente "Politiche per la salute e Politiche
sociali", giusta nota prot. n. 17414 in data 17 novembre 2005;
vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
richiamato in particolare l'art. 20 della citata legge che prevede la
ripartizione, da parte dello Stato, delle risorse del Fondo nazionale
per le politiche sociali per la promozione e il raggiungimento degli
obiettivi di politica sociale;
vista la L.R. 12 marzo 2003, n. 2 "Norme per la promozione della
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali" e successive modificazioni;
richiamato in particolare l'art. 47 della predetta legge, che indica
le destinazioni della quota per spese correnti operative del Fondo
Sociale regionale, istituito ai sensi dell'art. 46, e prevede
l'approvazione, sulla base di quanto previsto dal Piano regionale, di
un programma annuale contenente i criteri generali di ripartizione
delle risorse relative alle attivita' di cui al comma 1, lettere b) e
c) ed al comma 2) del medesimo art. 47;
vista la deliberazione del Consiglio regionale 16 novembre 2004, n.
615 "Programma annuale degli interventi e dei criteri di ripartizione
delle risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3 della L.R. 12 marzo 2003,
n. 2. Stralcio Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali
ai sensi dell'art. 27, L.R. 2/03 - Anno 2004 (Proposta della Giunta
regionale in data 2 novembre 2004, n. 2152);
dato atto:
- che ai sensi dell'art. 46, comma 2, della L.R. 2/03, alla
determinazione dell'entita' del Fondo Sociale regionale concorrono per
l'anno 2005:
a) le somme provenienti dallo Stato a seguito del riparto del Fondo
nazionale per le politiche sociali - anno 2005;
b) le ulteriori risorse integrative regionali definite nel Bilancio di
previsione 2005-2007;
- che in data 22 luglio e' stato approvato un primo decreto
ministeriale di "Ripartizione delle risorse finanziarie affluenti al
Fondo nazionale per le politiche sociali, per l'anno 2005" (GU n. 220
del 21/9/2005) con il quale e' stata operata la ripartizione di una
quota del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2005 e
assegnata alla Regione Emilia-Romagna la somma complessiva di Euro
36.538.684,00;
- che si e' in attesa di una ulteriore assegnazione di risorse del
Fondo nazionale per l'anno 2005, che, come concordato in sede di
Conferenza unificata, assegni alle Regioni ulteriori risorse, fino al
raggiungimento dello stesso importo assegnato per l'anno 2004 piu' il
2%;
ritenuto:
- che, a causa dell'incertezza e del ritardo riguardo all'erogazione
delle risorse del Fondo nazionale, non ci sono le condizioni perche'
l'Assemblea legislativa possa definire il riparto effettivo delle
risorse disponibili per l'attuazione del programma di spesa, come
invece avveniva negli anni passati;
- che pertanto si debba procedere con il presente atto alla
definizione del Programma annuale degli interventi, individuando
obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse per l'anno
2005, ai sensi dell'art. 47, comma 3 della L.R. 2/03, rimandando a
successivi atti di Giunta l'effettivo riparto delle risorse;
dato infine atto che, in adempimento all'art. 27 della L.R. 2/03, il
suddetto Programma assume valore di stralcio del Piano regionale
sociale e sanitario;
preso atto che, in adempimento al dettato dell'art. 27, comma 6 della
L.R. 2/03, sono stati acquisiti i pareri favorevoli rispettivamente
della Conferenza Regione-Autonomie locali, in data 10 ottobre 2005, e
della Conferenza regionale del Terzo settore, in data 14 ottobre 2005
e sono state sentite le Organizzazioni sindacali;
richiamate:
- la L.R. 14 agosto 1989, n. 27 e successive modificazioni ed
integrazioni, che detta norme per la realizzazione di politiche di
sostegno alle scelte di procreazione ed agli impegni di cura verso i
figli;
- la L.R. 21 agosto 1997, n. 29 "Norme e provvedimenti per favorire le
opportunita' di vita autonoma e l'integrazione sociale delle persone
disabili" e successive modificazioni ed integrazioni;
- la L.R. 3 febbraio 1994, n. 5 "Tutela e valorizzazione delle persone
anziane - Interventi a favore di anziani non autosufficienti" e
successive modificazioni ed integrazioni;
- la Legge 28 agosto 1997, n. 285 " Disposizioni per la promozione di
diritti e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza";
- la L.R. 28 dicembre 1999, n. 40 "Promozione delle citta' dei bambini
e delle bambine";
- la L.R. 24 maggio 2004, n. 10 "Partecipazione della Regione
Emilia-Romagna alla costituzione della Associazione nazionale italiana
'Citta' amiche dell'infanzia e dell'adolescenza (CAMINA)"';
- la L.R. 10 gennaio 2000, n. 1 "Norme in materia di servizi educativi
per la prima infanzia" come modificata dalla L.R. 14 aprile 2004, n.
8;
- la L.R. 21 aprile 1999, n. 3 "Riforma del sistema regionale e
locale";
- la L.R. 26 aprile 2001, n. 11 "Disciplina delle forme associative e
altre disposizioni in materia di Enti locali";
- la L.R. 24 marzo 2004, n. 5 "Norme per l'integrazione sociale dei
cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle LL.RR. 21 febbraio 1990,
n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2";
- la L.R. 20 ottobre 2003, n. 20 "Nuove norme per la valorizzazione
del servizio civile. Istituzione del servizio civile regionale.
Abrogazione della L.R. 28 dicembre 1999, n. 38";
richiamate inoltre:
- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 27 "Legge finanziaria regionale
adottata a norma dell'articolo 40 della Legge regionale 15 novembre
2001, n. 40 in coincidenza con l'approvazione del Bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2005 e del Bilancio pluriennale 2005-2007";
- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 28 "Bilancio di previsione della
Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2005 e Bilancio
pluriennale 2005-2007";
- la L.R. 27 luglio 2005, n. 14 "Legge finanziaria regionale adottata
a norma dell'articolo 40 della L.R. 15 novembre 2001, n. 40 in
coincidenza con l'approvazione della legge di assestamento del
Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2005 e del Bilancio
pluriennale 2005-2007. Primo provvedimento generale di variazione";
- la L.R. 27 luglio 2005, n. 15 "Assestamento del Bilancio di
previsione della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario
2005 e del Bilancio pluriennale 2005-2007, a norma dell'art. 30 della
L.R. 15 novembre 2001, n. 40. Primo provvedimento generale di
variazione";
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
1) di approvare il "Programma annuale 2005: interventi, obiettivi,
criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell'art. 47,
comma 3, della L.R. 2/03. Stralcio Piano regionale sociale e sanitario
ai sensi dell'art. 27, L.R. 2/03", allegato parte integrante del
presente atto;
2) di dare atto che alla realizzazione del suddetto Programma e'
destinata quota parte delle risorse finanziarie provenienti dal Fondo
sociale regionale per l'anno 2005, ai sensi dell'art. 46, comma 2,
L.R. 2/03 e che il finanziamento integrale del Programma stesso e'
subordinato alla effettiva disponibilita' delle risorse;
3) di dare atto che la Giunta regionale, ai fini di dare attuazione al
Programma di cui al precedente punto 1), provvedera', con successivi
atti, alla ripartizione delle risorse, all'individuazione delle azioni
per il perseguimento degli obiettivi indicati, nonche' alla
definizione del percorso amministrativo procedurale per garantire la
realizzazione operativa del programma stesso;
4) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
INDICE
Allegato: Programma annuale 2005: interventi, obiettivi e criteri
generali di ripartizione delle risorse al sensi dell'articolo 47,
comma 3, della L.R. 2/03. Stralcio del Piano regionale sociale e
sanitario al sensi dell'articolo 27, L.R. 2/03
1. Premessa ed indicazioni generali
2. Gli obiettivi generali di benessere sociale per la pianificazione
locale
3. Obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse del
Fondo sociale regionale di cui all'art. 47, comma 3
3.1. Promozione sociale ed iniziative formative
3.2. Sostegno ai piani di zona e ai coordinamenti provinciali
3.2.1. Sostegno ai Comuni quale concorso regionale all'attuazione dei
piani di zona (articolo 47, comma 1, lett. b) della L.R. 2/03) - Quota
indistinta;
3.2.2. Sostegno ai Comuni quale concorso regionale all'attuazione dei
piani di zona (articolo 47, comma 1, lett. b) della L.R. 2/03) - Quota
finalizzata;
A) Ripartizione ai Comuni per la promozione e lo sviluppo degli Uffici
di Piano
3.2.3. Sostegno alle Province quale concorso regionale alle attivita'
di coordinamento e supporto per la implementazione e gestione del
sistema informativo dei servizi sociali, nonche' per l'elaborazione
dei Piani di Zona (articolo 47, comma 1, lett. C) della L.R. 2/03) -
Quota indistinta;
3.2.4 Sostegno alle Province quale concorso regionale all'attuazione
di specifici programmi provinciali di carattere trasversale (articolo
27, comma 3 e articolo 47, comma 1, lett. e) della L.R. 2/03) - Quota
finalizzata
A) Programma provinciale per la riqualificazione del personale ADB/OTA
operante nei servizi in Operatore socio-sanitario (OSS)
3.3. Responsabilita' familiari, capacita' genitoriali e diritti dei
bambini e degli adolescenti
3.3.1. Programma finalizzato alla Promozione e attuazione di diritti e
di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza
3.3.2. Programma finalizzato "Azioni di coordinamento nell'ambito
degli interventi di qualificazione scolastica, socio-educativi,
socio-assistenziali e socio-sanitari a favore dell'infanzia e
dell'adolescenza"
3.3.3. Programma finalizzato allo sviluppo, al consolidamento e alla
qualificazione dei servizi socio-educativi per i bambini in eta' 0-3
anni
3.3.4. Sviluppo e qualificazione dei Centri per le famiglie
3.3.5. Interventi relativi al primo anno in famiglia e alle iniziative
di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro
3.3.6. Programma provinciale per la promozione di politiche di
accoglienza e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza
A) Adozione nazionale e internazionale
B) Affidamenti familiari e in comunita'
C) Sostegno alle politiche di tutela e contrasto alle forme di
violenza e disagio grave in danno ai bambini ed adolescenti
3.4. Promozione del benessere dei giovani e prevenzione del disagio
giovanile
3.4.1 Programma finalizzato "Promozione del benessere dei giovani e
prevenzione del disagio giovanile"
3.5. Immigrazione, asilo, lotta alla tratta
3.5.1 Programma provinciale "Piano territoriale provinciale per azioni
di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati"
3.5.2. Programma finalizzato di zona "Integrazione sociale dei
cittadini stranieri"
Iniziativa A - Piano in ambito distrettuale per azioni di integrazione
sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati;
Iniziativa B - "Interventi a sostegno dei programmi di assistenza ed
integrazione sociale a favore delle vittime di sfruttamento sessuale -
art. 18, DLgs 286/98"
3.5.3. Interventi a sostegno delle iniziative di comunicazione
interculturale
3.6. Contrasto alla poverta' e all'esclusione sociale
3.6.1. Programma finalizzato al contrasto alla poverta' e
all'esclusione sociale
A) Interventi a contrasto della poverta' e dell'esclusione sociale
promossi dalle zone sociali
B) Interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della
liberta' personale, promossi dai Comuni sede di carcere
3.7. Sostegno al reinserimento sociale delle dipendenze e di altre
forme di disagio sociale
3.7.1. Programma finalizzato "Dipendenze e utenza multiproblematica"
3.8. Area anziani e disabili
3.8.1. Programma finalizzato "Assegno di cura per anziani e disabili"
3.8.2. Programma attuazione obiettivi prioritari di ambito sociale del
Piano di azione per la comunita' regionale di cui alla delibera G.R.
n. 2299 del 22/11/2004:
- emersione e qualificazione del lavoro di cura a domicilio
- sostegno sviluppo delle reti sociali di comunita' per ridurre
l'isolamento e la solitudine e prevenire le condizioni di abbandono
3.8.3. Programma finalizzato "Contributi per la mobilita' e
l'autonomia nell'ambiente domestico a favore di persone con
disabilita' art. 9 e art. 10, L.R. 29/97"
3.8.4. Programma finalizzato alla qualificazione delle attivita'
connesse alla concessione delle provvidenze economiche agli invalidi
civili
3.8.5. Programma integrato socio-sanitario per l'assistenza protesica
a favore di soggetti in condizioni di poverta', in particolare
anziani
ALLEGATO
Programma annuale 2005: Interventi, obiettivi e criteri generali di
ripartizione delle risorse ai sensi dell'articolo 47, comma 3, della
L.R. 2/03. Stralcio del Piano regionale sociale e sanitario, ai sensi
dell'articolo 27, L.R. 2/03
1. Premessa ed indicazioni generali
Con l'attuazione del precedente Programma annuale regionale (anno
2004) si e' dato avvio al nuovo triennio di pianificazione locale
2005-2007, avvalendosi degli esiti della sperimentazione 2002-2004 sia
nella costruzione del processo sia nella definizione delle scelte
strategiche, e dando piu' compiuta attuazione a quanto previsto per lo
strumento del Piano di zona dalla L.R. n. 2 del 12 marzo 2003 "Norme
per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione
del sistema integrato di interventi e servizi sociali", approvata
durante la fase sperimentale.
Questa norma ha infatti precisato le coordinate istituzionali e di
governance del sistema di Welfare regionale e locale che si andra' a
realizzare e entro il quale si colloca il Piano di zona, valorizzando
la centralita' dei Comuni e delle loro forme associative, e dando
continuita' al ruolo di coordinamento e supporto delle Province.
La sottoscrizione degli Accordi di Programma 2005 nelle 39 zone
sociali ha consentito di definire obiettivi strategici comuni, di dare
continuita' alla rete dei servizi esistenti e di sviluppare nuovi
progetti e interventi, anche connessi ai Programmi finalizzati
regionali, in grado di dare risposte ai bisogni emergenti o alle
criticita' emerse.
Il Piano regionale sociale e sanitario iniziera' il suo iter per la
relativa approvazione a partire dal Documento preparatorio "Materiali
per l'avvio della consultazione" diffuso a conclusione della scorsa
legislatura regionale, che e' attualmente in fase di discussione.
Questo Programma annuale, che assume gia' alcuni indirizzi contenuti
nel Documento preparatorio, rappresenta pertanto una anticipazione e
uno stralcio del Piano regionale.
In particolare l'area dell'integrazione socio-sanitaria assume valore
strategico nel processo di programmazione integrato, a partire anche
dalle esperienze in atto con i Piani di zona, e alla luce
dell'istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza: il
Piano dara' indirizzi sugli strumenti istituzionali di governo
associato ed integrato (Conferenze territoriali sociali e sanitarie,
Comitati di distretto); sull'armonizzazione e l'integrazione dei
diversi strumenti di pianificazione locale (Piani di zona e relativi
Programmi attuativi annuali, Programmi delle attivita' territoriali,
Piani per la salute); sulla costituzione di uffici tecnici congiunti
tra Comuni e Aziende USL a sostegno del processo integrato di
programmazione e della gestione delle attivita' socio-sanitarie.
Un altro obiettivo strategico posto dal Piano regionale, e gia'
introdotto negli indirizzi della delibera del Consiglio regionale
615/04, e' il consolidamento dell'ambito territoriale della zona
sociale - coincidente con l'ambito territoriale del distretto - come
ambito ottimale di esercizio associato dell'insieme delle funzioni
amministrative in area sociale e socio-sanitaria dei Comuni.
In questa prospettiva occorre rafforzare e qualificare il governo
delle politiche dei Comuni associati, sviluppando maggiormente le
forme associative dei Comuni, di cui al Capo V del Titolo II del DLgs
267/00 e alla L.R. 11/01, gia' ampiamente diffuse sul territorio
regionale. Questo processo, gia' in atto, dovra' tuttavia svilupparsi
ulteriormente, tendendo all'obiettivo di far coincidere, anche
attraverso fasi graduali, l'ambito territoriale della forma
associativa con l'ambito distrettuale, sia per la programmazione che
per la gestione delle funzioni in area sociale e socio-sanitaria.
Cio' sia per rispondere al meglio ai bisogni sempre piu' complessi e
diversi della popolazione, esigenza rispetto alla quale la dimensione
della zona sociale appare la piu' adeguata, sia in particolare per
rendere possibile il governo delle politiche sociali e sociosanitarie
in forma integrata con i Distretti.
È in questa logica che occorre collocare anche il processo di
trasformazione delle IPAB che questa Regione e i Comuni hanno attivato
concretamente nel corso del 2005, in attuazione delle Direttive nn.
623 e 624 del 9 dicembre 2004. La costituzione di Aziende pubbliche di
servizi alla persona, tendenzialmente di ambito distrettuale, risponde
all'esigenza di raccordare e razionalizzare in un'ottica intercomunale
le forme di produzione dei servizi.
Infine e' importante richiamare il fatto che, negli ultimi due anni,
sono stati attivati sul territorio regionale numerosi sportelli
sociali. È questo il primo passo verso l'armonizzazione delle regole
per l'accesso al sistema degli interventi e dei servizi in un ambito
territoriale distrettuale. La sperimentazione, sostenuta con apposito
finanziamento regionale a partire dal 2004, e' tuttora in corso. Nel
2006 verra' avviata la fase del monitoraggio sulla realizzazione dei
progetti e sui risultati conseguiti. Questo consentira' di valutare
l'opportunita' di sostenere, a partire dal 2006, ulteriori fasi di
sviluppo degli sportelli esistenti e l'apertura di nuovi sportelli.
Il Comune capofila o la forma associativa individuata come promotore
del Piano di zona ha ruolo di impulso e coordinamento per la gestione
del Programma attuativo 2005, per la costruzione e attuazione del
Programma attuativo 2006. Si sottolinea l'importanza di questo ruolo
al fine di dare unitarieta' e coerenza, tramite l'esercizio di una
funzione specifica di promozione e regia, all'insieme delle scelte e
degli atti che sostanziano il processo di pianificazione. Si ritiene
compatibile con il quadro cosi' definito la scelta - adottata in
alcune zone sociali - di individuare all'interno della zona sociale
Comuni diversi come referenti per specifici programmi finalizzati.
Tale scelta puo' infatti rispondere all'obiettivo di valorizzare
competenze amministrative e professionali diversificate "al servizio"
della zona sociale.
Anche per la definizione del nuovo Programma attuativo sara'
importante il confronto tecnico e interistituzionale nelle sedi
individuate, e la partecipazione dei diversi soggetti sociali
(soggetti del Terzo settore di cui all'art. 20 della citata legge
regionale, organizzazioni sindacali, Coordinamenti provinciali degli
enti di servizio civile di cui all'art. 16 della L.R. 20/03, ecc.) nei
momenti di confronto e concertazione a livello regionale e locale,
dando continuita' agli strumenti e sedi utilizzate per il Piano di
zona, considerando comunque il Programma attuativo come atto che
discende dal Piano triennale e che pur potendo introdurre
aggiustamenti non ha analoga rilevanza strategica.
In particolare, i programmi di promozione del Servizio civile
collegati all'area delle politiche sociali e socio-sanitarie devono
trovare coerenza e sviluppare azioni sinergiche con la programmazione
di zona.
Infine, indicazioni piu' specifiche riguardanti le procedure per
l'elaborazione del Programma attuativo saranno contenute nell'atto
successivo della Giunta di individuazione delle specifiche azioni e
risorse in attuazione del presente programma.
2. Gli obiettivi generali di benessere sociale per la pianificazione
locale
Gli interventi e obiettivi dei Programmi attuativi 2006 faranno
riferimento a quanto indicato dalla DCR 615/04 riguardo agli obiettivi
generali di benessere sociale (Sviluppo e rafforzamento della coesione
sociale, Promozione dell'agio e del protagonismo di bambini, ragazzi e
giovani, Sostegno alla non autosufficienza e alla domiciliarita', alle
responsabilita' familiari e al lavoro di cura), all'ulteriore
obiettivo di sostenere le donne in difficolta' e agli obiettivi delle
singole aree d'intervento, di seguito citate:
- responsabilita' familiari, capacita' genitoriali e diritti dei
bambini e degli adolescenti;
- promozione del benessere dei giovani e prevenzione del disagio
giovanile;
- immigrazione, asilo, lotta alla tratta;
- contrasto alla poverta' e all'esclusione sociale;
- sostegno al reinserimento sociale delle dipendenze e di altre forme
di disagio sociale;
- politiche a favore di anziani e disabili.
3. Obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse del
Fondo sociale regionale di cui all'art. 47. comma 3
Il complesso delle risorse del Fondo sociale regionale per l'anno 2005
e' destinato, coerentemente alle indicazioni contenute nei precedenti
paragrafi, a:
1. sostegno dei programmi e delle iniziative volte alla promozione
sociale e alle iniziative formative (articolo 47, comma 2, lett. a)
della L.R. 2/03), cui vengono destinate risorse in una percentuale
minima del 3% sul complesso del Fondo sociale regionale;
2. sostegno dei Piani di Zona e dei coordinamenti provinciali, cui
vengono destinate risorse in una percentuale minima del 35% sul
complesso del Fondo sociale regionale, ed in particolare:
- sostegno ai Comuni, quale concorso regionale all'attuazione dei
Piani di Zona (articolo 47, comma 1, lett. b) della L.R. 2/03) - quota
indistinta;
- sostegno ai Comuni, quale concorso regionale all'attuazione dei
Piani di Zona (articolo 47, comma 1, lett. b) della L.R. 2/03) - quota
finalizzata - Programma finalizzato per la promozione e lo sviluppo
degli Uffici di Piano;
- sostegno alle Province, quale concorso regionale alle attivita' di
coordinamento e supporto per la implementazione e gestione del sistema
informativo dei servizi sociali, nonche' per l'elaborazione dei Piani
di Zona (articolo 47, comma 1, lett. c) della L.R. 2/03) - quota
indistinta;
- sostegno alle Province, quale concorso regionale all'attuazione di
specifici Programmi provinciali di carattere trasversale (articolo 27,
comma 3 e articolo 47, comma 1, lett. c) della L.R. 2/03) - quota
finalizzata - Programma provinciale per la riqualificazione del
personale ADB/OTA operante nei servizi in Operatore socio-sanitario
(OSS);
3. interventi nell'area delle responsabilita' familiari, del sostegno
alle capacita' genitoriali e alla promozione e attuazione dei diritti
dei bambini e degli adolescenti, cui vengono destinate risorse in una
percentuale minima del 27% sul complesso del Fondo sociale regionale;
4. interventi nell'area della promozione del benessere dei giovani e
prevenzione del disagio giovanile, cui vengono destinate risorse in
una percentuale minima dell'1% sul complesso del Fondo sociale
regionale;
5. interventi nell'area immigrazione, asilo, lotta alla tratta, cui
vengono destinate risorse in una percentuale minima del 4% sul
complesso del Fondo sociale regionale;
6. interventi nell'area contrasto alla poverta' e all'esclusione
sociale, cui vengono destinate risorse in una percentuale minima del
3,5% sul complesso del Fondo sociale regionale;
7. interventi nell'area del sostegno al reinserimento sociale delle
dipendenze e di altre forme di disagio sociale, cui vengono destinate
risorse in una percentuale minima dell'1,5% sul complesso del Fondo
sociale regionale;
8. interventi nell'area delle politiche a favore di anziani e
disabili, cui vengono destinate risorse in una percentuale minima del
9% sul complesso del Fondo sociale regionale.
Per ciascuno degli ambiti di intervento sopra indicati vengono di
seguito riportati: gli obiettivi generali, i destinatari o le
modalita' per la loro individuazione, i criteri generali di riparto.
3.1. Promozione sociale ed iniziative formative
Obiettivi:
a) sostegno alle azioni di formazione e supporto ai processi di
trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di servizi alla
persona;
b) cofinanziamento di programmi di intervento nazionali o di ambito
comunitario;
c) attivazione e promozione di iniziative di comunicazione sociale, di
studio e ricerca, di formazione su temi rilevanti di carattere sociale
e socio-sanitario;
d) sviluppo e qualificazione del servizio informazione rivolto alle
famiglie con figli e promozione della documentazione;
e) promozione e sostegno di iniziative di sensibilizzazione,
informazione, documentazione e consulenza sui temi della disabilita',
anche attraverso i centri di riferimento regionale ed i centri di
documentazione handicap di ambito provinciale, cosi' come previsto
all'articolo 11 della LR 29/97;
f) diffusione e promozione di una cultura dei diritti dei soggetti in
eta' evolutiva e incentivazione alla partecipazione dei bambini e dei
ragazzi alla vita civile, anche in collegamento con le esperienze di
servizio civile, ai sensi della L.R. 20/03;
g) promozione delle banche del tempo finalizzate allo scambio
solidale, dei prestiti sull'onore, di iniziative per l'armonizzazione
dei tempi delle citta';
h) tutela e promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti e
attivita' di contrasto all'abuso e al maltrattamento;
i) attivita' di promozione, sviluppo e approfondimento sul tema dei
rapporti tra le istituzioni pubbliche e il Terzo Settore;
j) promozione delle cooperative sociali di cui alla L.R. 7/94,
sostenendone in particolare lo sviluppo e le attivita' finalizzate
all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate o all'agevolare il
permanere di dette persone nel mondo del lavoro, anche in coerenza con
i principi contenuti nella L.R. 17/05;
k) avvio del percorso di istituzione del Centro regionale sulle
discriminazioni (L.R. 5/04) in raccordo con le azioni di contrasto
alla discriminazione avviate in ambito locale e sostegno ad iniziative
innovative per l'integrazione sociale dei cittadini stranieri
immigrati, anche in collegamento con le esperienze di servizio civile,
ai sensi della L.R. 20/03;
l) promozione e creazione di percorsi ed attivita' rivolte alle
persone sottoposte a limitazioni della liberta' personale, sia
internamente che esternamente alle carceri, e dei soggetti in
condizione di disagio;
m) sostegno dello sviluppo di esperienze volte ad arricchire il lavoro
di cura e promuovere il benessere delle persone utenti dei servizi
mediante l'impiego di attivita' e pratiche innovative quali ad
esempio: terapie assistite dagli animali, ergoterapia, arteterapia ed
altre forme di attivita' e di terapie coadiuvanti;
n) sostegno alla diffusione di nuove modalita' ed opportunita' di
sostegno dei familiari di pazienti affetti da demenza;
o) incentivazione di programmi di innovazione gestionale ed
organizzativa delle strutture residenziali e semiresidenziali per
anziani, orientati alla personalizzazione degli interventi, alla
valorizzazione delle risorse e dell'autonomia degli ospiti, al loro
benessere complessivo.
Destinatari
I soggetti individuati all'art. 47, comma 2 della L.R. 2/03.
Criteri di ripartizione
La Giunta regionale provvedera' all'assegnazione delle risorse come
segue:
- per le iniziative di cui alla lettera a), destinandone parte al
co-finanziamento di attivita' formative rivolte al personale delle
IPAB coinvolte nel processo di trasformazione aziendale e parte al
sostegno delle scelte locali di costituzione di Aziende pubbliche di
servizi alla persona di ambito distrettuale, coerenti con le
indicazioni programmatiche regionali individuate dalla deliberazione
del Consiglio regionale 623/04;
- attraverso la pubblicazione di appositi bandi, per le iniziative di
cui alla lettera j) e per il sostegno e la promozione dei Centri di
documentazione handicap, di cui alla lettera e);
- per le iniziative di cui alla lettera m), sulla base della
graduatoria relativa al bando di cui alla deliberazione di Giunta
regionale 2715/04 ("Bando per l'accesso ai finanziamenti finalizzati
all'incentivazione dello sviluppo di esperienze volte ad arricchire il
lavoro di cura e promuovere il benessere delle persone utenti dei
servizi mediante l'impiego di attivita' e pratiche innovative ai sensi
della Del. C.R. 615/04");
- per tutte le altre iniziative, attraverso la stipula di convenzioni
o l'assegnazione diretta di contributi.
3.2. Sostegno ai piani di zona e ai coordinamenti provinciali
3.2.1. Sostegno ai Comuni quale concorso regionale all'attuazione dei
piani di zona (articolo 47, comma 1, lett. b) della L.R. 2/03 - quota
indistinta:
Obiettivi
Le risorse sono destinate ai Comuni e finalizzate a garantire, accanto
al mantenimento dei servizi esistenti, gli interventi per lo sviluppo
e la qualificazione degli stessi sulla base degli obiettivi di
benessere sociale indicati nel presente Programma.
Criteri di ripartizione
- popolazione residente al 31/12/2004, pesata per fasce di eta';
- Comuni appartenenti alle Comunita' Montane (L.R. n. 22 del 1997,
L.R. n. 11 del 2001 e L.R. n. 2 del 2004) e altri Comuni con
popolazione inferiore a 10.000 abitanti, in base alla popolazione
residente al 31/12/2004;
- adesione a forme associative corrispondenti alla Zona Sociale, che
svolgano funzioni di programmazione e gestione dei servizi sociali;
- per garantire gli obiettivi di cui sopra, con la prima ripartizione
delle risorse, sara' comunque assegnata a ciascun Comune una quota
pari al 70% della quota indistinta destinata per l'anno 2004.
3.2.2. Sostegno ai Comuni quale concorso regionale all'attuazione dei
piani di zona (articolo 47, comma 1. lett. b) della L.R. 2/03 - quota
finalizzata:
A) Ripartizione ai Comuni per la promozione e lo sviluppo degli Uffici
di Piano
Obiettivi
Sviluppo e potenziamento degli Uffici di piano, anche in riferimento
alla sperimentazione di uffici comuni di ambito distrettuale per la
gestione delle attivita' della non-autosufficienza e dell'integrazione
socio-sanitaria in generale.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse verranno ripartite in base alla popolazione residente al
31/12/2004.
3.2.3. Sostegno alle Province quale concorso regionale alle attivita'
di coordinamento e supporto per la implementazione e gestione del
sistema informativo dei servizo sociali, nonche' per l'elaborazione
dei piani di zona (articolo 47. comma 1. lett. C) della L.R. 2/03) -
quota indistinta;
Obiettivi
- coordinamento e partecipazione alla definizione dei Piani di Zona,
assicurando il necessario supporto tecnico e informativo;
- implementazione e gestione del sistema informativo dei servizi
sociali in raccordo con il Sistema Informativo regionale delle
politiche sociali;
- sviluppo del sistema di monitoraggio relativo all'affidamento in
gestione di servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi a
norma dell'art. 22, comma 1 bis, della L.R. n. 7 del 1994 cosi' come
modificata dalla L.R. n. 6 del 1997;
- gestione delle attivita' di competenza delle Province in materia di
autorizzazione al funzionamento di servizi per l'infanzia in
attuazione della L.R. n. 1 del 2000 e successive modificazioni, della
direttiva approvata con DCR 646/05 e di servizi socio-assistenziali e
socio-sanitari in attuazione della L.R. n. 34 del 1998;
- raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla condizione
dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito provinciale (Legge n. 451
del 1997);
- realizzazione di iniziative articolate di osservazione ed analisi
della poverta' in ambito provinciale, per la costruzione di un quadro
conoscitivo del fenomeno a livello regionale;
- promozione di azioni formative a beneficio di operatori impegnati in
progetti, interventi e servizi che interessano bambini e adolescenti;
- partecipazione e promozione di scambi interprovinciali,
interregionali e internazionali;
Criteri di ripartizione
Le risorse destinate al presente punto saranno ripartite tra le
Province sulla base della popolazione residente al 31/12/2004.
3.2.4. Sostegno alle Province quale concorso regionale all'attuazione
di specifici programmi provinciali di carattere trasversale (articolo
27, comma 3 e articolo 47, comma 1, lett. e) della L.R. 2/03) - quota
finalizzata.
A) Programma provinciale per la riqualificazione del personale ADB/OTA
operante nei servizi in Operatore socio-sanitario (OSS)
Obiettivi
Proseguimento della riqualificazione degli operatori per l'assistenza
di base attualmente in servizio nei diversi contesti operativi, per il
conseguimento della nuova qualifica di "Operatore socio-sanitario",
tramite specifiche misure compensative differenziate a seconda della
qualifica di base e dell'anzianita'. La riqualificazione viene
sostenuta a livello regionale con risorse finalizzate ad attivare i
programmi formativi inerenti le misure compensative.
Criteri di riparto
Le risorse verranno ripartite fra le Province sulla base del numero
degli operatori potenzialmente coinvolti nel processo di
riqualificazione in ciascun territorio provinciale, numero desunto dai
dati del Sistema Informativo Politiche sociali.
3.3. Responsabilita' familiari, capacita' genitoriali e diritti dei
bambini e degli adolescenti
3.3.1. Programma finalizzato alla promozione e attuazione di diritti e
di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza
Obiettivi
Potenziamento della rete dei servizi, interventi e azioni rivolti alla
promozione dei diritti dell'infanzia, della preadolescenza e
dell'adolescenza, e all'integrazione interculturale (Programma
territoriale di intervento per l'infanzia e l'adolescenza).
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse del presente programma saranno ripartite sulla base della
popolazione residente 0-17 anni nei Comuni della zona sociale al
31/12/2004. Per la realizzazione di programmi e iniziative regionali e
interregionali di scambio, di formazione e di documentazione la Giunta
regionale definira' le risorse ai sensi dell'art. 2, comma 2 della
Legge 285/97.
3.3.2. Programma finalizzato "Azioni di coordinamento nell'ambito
degli interventi di qualificazione scolastica, socio-educativi,
socio-assistenziali e socio-sanitari a favore dell'infanzia e
dell'adolescenza"
Obiettivi
Attivazione in ogni zona sociale di una specifica funzione di
coordinamento, da esercitare nell'ambito di eventuali accordi di
programma, al fine di collegare gli interventi di qualificazione
scolastica a favore di bambini e adolescenti, anche in situazioni di
disabilita' o di disagio sociale, con gli interventi socio-educativi,
socio-assistenziali e socio-sanitari per garantire loro una maggiore
efficacia.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse sono ripartite sulla base della popolazione residente in
eta' 0-17 anni rilevata al 31/12/2004.
3.3.3. Programma finalizzato allo sviluppo, al consolidamento a alla
qualificazione dei servizi socio-educativi per i bambini in eta' 0-3
anni
Obiettivi
- aumentare l'offerta dei servizi socio-educativi sul territorio
regionale al fine di rispondere alle domande delle famiglie e di
superare le liste d'attesa;
- sostenere e qualificare il funzionamento dei servizi socio-educativi
(nidi, servizi integrativi, servizi sperimentali) all'interno di ogni
territorio provinciale.
Destinatari: le Amministrazioni provinciali.
Criteri di ripartizione:
Le risorse sono ripartite con riferimento ai criteri indicati nella
deliberazione n. 20 del 28/9/2005 dell'Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna.
3.3.4. Sviluppo e qualificazione dei Centri per le famiglie
Obiettivi
- sostenere e consolidare il regolare funzionamento dei 21 Centri,
gia' funzionanti e riconosciuti dalla Regione ai sensi della L.R. 14
agosto 1989, n. 27, artt. 11 e 12;
- sviluppare l'attivita' di documentazione e di aggiornamento degli
stessi, per qualificarne l'attivita'.
Destinatari
Accedono ai contributi regionali in questo ambito i Comuni, singoli o
associati, sede dei 21 Centri per le famiglie gia' funzionanti e
riconosciuti dalla Regione ai sensi della L.R. 14 agosto 1989, n. 27
artt. 11 e 12 e con riferimento alla deliberazione del C. R. n.
396/2002;
Criteri di riparto
I criteri di riparto sono quelli indicati nell'Allegato A della
delibera consiliare di cui al punto precedente.
La Giunta regionale provvedera', con propri atti formali, alla
individuazione delle modalita' di accesso ai contributi.
3.3.5. Interventi relativi al primo anno in famiglia e alle iniziative
di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro
Obiettivi
Incentivare ed estendere le iniziative dei Comuni per sostenere
economicamente la famiglia nel periodo dell'astensione facoltativa dal
lavoro dopo la nascita di un bambino/bambina, ampliando la
possibilita' di scelta delle famiglie rispetto alle modalita' di cura
dei figli nel primo anno di vita e integrando, percio', l'offerta dei
servizi esistenti.
Destinatari
Accedono ai contributi regionali in questo ambito i Comuni che abbiano
destinato, nell'anno finanziario 2005, proprie risorse in favore delle
famiglie per interventi di sostegno alla natalita' e di conciliazione
dei tempi di vita e dei tempi di lavoro.
Criteri di riparto
La Giunta regionale provvedera', con propri atti formali, alla
individuazione delle modalita' di accesso ai contributi.
3.3.6. Programma provinciale per la promozione di politiche di
accoglienza e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza
A) Adozione nazionale e internazionale
Obiettivi
Sostenere azioni di miglioramento e omogeneizzazione degli interventi
di presa in carico dei soggetti interessati alle procedure di adozione
nazionale e internazionale e promozione di azioni specialistiche di
ambito sovra-distrettuale di formazione per gli operatori e per le
coppie candidate all'adozione attraverso forme di coordinamento
interistituzionale.
Destinatari: le Amministrazioni provinciali.
Criteri di riparto
- una quota verra' destinata in uguale misura a tutte le Province;
- la restante quota verra' suddivisa tra le Province in base:
- al numero dei bambini adottati a livello provinciale,
- al numero complessivo delle coppie formate in ogni territorio prima
dell'indagine psico-sociale.
B) Affidamenti familiari e in comunita'
Obiettivi
Rilanciare le politiche in materia di affidamento familiare e avviare
una qualificazione delle risposte accoglienti in strutture di tipo
familiare.
Destinatari: le Amministrazioni provinciali.
Criteri e modalita' di ripartizione:
La ripartizione delle risorse avverra' sulla base dei seguenti
criteri:
- una quota verra' destinata in uguale misura a tutte le Province;
- la restante quota verra' suddivisa tra le Province in base:
- alla popolazione minorile residente nel territorio provinciale al
31/12/2004,
- al numero di affidamenti familiari a tempo pieno in corso al
31/12/2004,
- al numero di bambini e adolescenti accolti in strutture al
31/12/2003.
C) Sostegno alle politiche di tutela e contrasto alle forme di
violenza e disagio grave in danno ai bambini ed adolescenti
Obiettivi
Implementare e consolidare le attivita', i servizi e le reti che si
occupano di tutela e contrasto delle forme di violenza e di disagio
grave; promozione di iniziative di prevenzione, sensibilizzazione,
informazione, formazione, aggiornamento, presa in carico.
Tali obiettivi dovranno essere perseguiti in raccordo con i servizi
territoriali e sulla base della riflessione frutto dell'elaborazione
dei tavoli tecnici provinciali.
Destinatari: le Amministrazioni provinciali.
Criteri di ripartizione
La ripartizione delle risorse avverra' sulla base dei seguenti
criteri:
- una quota verra' destinata in uguale misura a tutte le Province;
- la restante quota verra' suddivisa tra le Province in base:
- alla popolazione minorile residente nel territorio provinciale al
31/12/2004;
- all'effettiva operativita' degli strumenti programmatori provinciali
(Costituzione tavoli tecnici provinciali, programma provinciale,
rapporto di monitoraggio).
3.4. Promozione del benessere dei giovani e prevenzione del disagio
giovanile
3.4.1. Programma finalizzato "Promozione del benessere dei giovani e
prevenzione del disagio giovanile"
Obiettivi
- sviluppare ed integrare interventi di sostegno delle competenze
personali e dell'autonomia dei giovani nei loro contesti di vita
- sviluppare il lavoro di strada con i gruppi informali
- sviluppare e consolidare servizi ed interventi di prevenzione nei
luoghi del divertimento, in collaborazione con i servizi sanitari, i
gestori degli eventi e le forze dell'ordine
- sviluppare interventi di supporto a situazioni individuali e/o di
gruppo problematiche, in collaborazione con i servizi sanitari,
prevedendo accesso facilitato ed accompagnamento ai servizi
specialistici
- sviluppare interventi di supporto agli adulti significativi, in
collaborazione con i servizi sanitari.
Gli interventi del presente programma e quelli attivati ai sensi della
L.R. 21/96 si integrano prevedendo le opportune forme di
collaborazione istituzionale e operativa.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse sono assegnate in base alla popolazione 18-25 anni
residente nella zona sociale al 31/12/2004.
3.5. Immigrazione, asilo, lotta alla tratta
3.5.1. Programma provinciale "Piano territoriale provinciale per
azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri
immigrati"
Obiettivi
Integrare e a sviluppare le attuali reti dei servizi, in un'ottica di
qualificazione, di continuita' e di progressivo consolidamento
territoriale delle politiche rivolte agli immigrati stranieri, da
realizzare nell'ambito dell'integrazione tra competenze e soggetti
diversi, pubblici e privati.
La Giunta individuera' alcune aree tematiche, che per il loro
carattere di sperimentalita', specificita' e per la natura
sovradistrettuale, richiedono una programmazione di ambito provinciale
al fine di assicurare una piu' adeguata progettazione e realizzazione
degli interventi.
Destinatari
le Amministrazioni provinciali
Criteri di ripartizione
- popolazione immigrata residente nei singoli territori calcolata
sulla base dei permessi di soggiorno;
- popolazione immigrata residente nei singoli territori calcolata
sulla base delle residenze anagrafiche.
3.5.2. Programma finalizzato di zona "Integrazione sociale dei
cittadini stranieri"
Iniziativa A - Piano in ambito distrettuale per azioni di integrazione
sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati:
Obiettivi
In armonia con le finalita', gli obiettivi e le funzioni previste
dalla nuova legge regionale in materia di immigrazione straniera, L.R.
n. 5 del 24 marzo 2004 si individuano tre obiettivi prioritari:
A) costruire relazioni positive, nel senso che si ritiene importante
assicurare le condizioni per la diffusione di una informazione
esauriente sui diversi aspetti del fenomeno migratorio, per un
effettivo coinvolgimento dei cittadini stranieri nella definizione
delle politiche pubbliche locali, e per la valorizzazione e la
conoscenza dei fondamenti culturali connessi ai luoghi di origine;
B) garantire pari opportunita' di accesso e tutelare le differenze,
attraverso interventi che possano garantire un accesso paritario
all'istruzione, ai servizi e al mercato del lavoro, curando in
particolare gli interventi in ambito scolastico rivolti agli alunni
stranieri e alle loro famiglie;
C) assicurare i diritti della presenza legale nel senso di garantire
per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza dei diritti e
dei doveri previsti dalla normativa nazionale ed europea, nonche'
sviluppare azioni contro le discriminazioni dirette e indirette.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
- popolazione immigrata residente nei singoli distretti calcolata
sulla base delle residenze anagrafiche;
- popolazione immigrata residente in rapporto alla popolazione totale
residente nei singoli distretti;
Iniziativa B - "Interventi a sostegno dei programmi di assistenza ed
integrazione sociale a favore delle vittime di sfruttamento sessuale -
art. 18, DLgs 286/98"
Obiettivi
Lotta alla tratta e prosecuzione dei programmi di assistenza e
integrazione sociale avviati in attuazione dell'art. 18 del TU
sull'immigrazione approvato con DLgs 286/98.
Destinatari
Le risorse sono destinate ai soggetti pubblici e del privato sociale
che fanno parte del Progetto regionale Oltre la Strada, cosi' come
descritto nella deliberazione di Consiglio regionale 497/03.
Criteri di ripartizione
La ripartizione delle risorse terra' conto dei fenomeni, accertata
sulla base dei dati annuali e delle indicazioni pervenute in sede di
attuazione del progetto.
3.5.3. Interventi a sostegno delle iniziative di comunicazione
interculturale
Obiettivi
Consolidare una specifica iniziativa nel settore della comunicazione
al fine di promuovere una maggiore consapevolezza delle opportunita' e
dell'arricchimento complessivo che il fenomeno migratorio conferisce
alla societa' ed evitare nel contempo che nel tessuto sociale possano
innescarsi processi di isolamento e chiusura comunicativa tra i
cittadini stranieri ed i soggetti autoctoni individuali e collettivi
della nostra regione.
Destinatari
Le risorse sono destinate ai Comuni singoli o associati ai sensi della
L.R. 11/01, alle Amministrazioni provinciali, alle Aziende Unita'
sanitarie locali ed ospedaliere, ai soggetti iscritti all'albo
regionale delle cooperative sociali di cui alla L.R. 7/94 e successive
modificazioni, alle associazioni sociali, operanti nel settore
socio-assistenziale e culturale, di cui alla L.R. 34/02 e successive
modificazioni, alle organizzazioni di volontariato di cui alla L.R.
37/96 e successive modificazioni, ambito socio-assistenziale e
culturale, ai soggetti privati senza scopo di lucro che abbiano tra le
finalita' statutarie uno degli obiettivi di seguito indicati.
Atti successivi
La Giunta regionale approvera', con apposito atto, i criteri e le
modalita' per l'accesso ai contributi; successivamente, provvedera',
all'esatta quantificazione, assegnazione e concessione dei contributi,
alla contestuale assunzione dei relativi impegni di spesa, ove
ricorrano le condizioni previste dalla L.R. 40/01, a carico dei
capitoli sopraindicati a valere sul Bilancio di previsione per
l'esercizio 2005 e Bilancio pluriennale 2005-2007 in relazione al
maturare delle relative obbligazioni giuridiche.
3.6. Contrasto alla poverta' e all'esclusione sociale
3.6.1. Programma finalizzato al contrasto alla poverta' e
all'esclusione sociale
Questo programma intende favorire e rafforzare le politiche regionali
di lotta alla poverta' e all'esclusione sociale, attraverso la
progettualita' territoriale degli interventi e l'attivita' di rete.
Il Programma si sviluppa in due ambiti d'azione, per ognuno dei quali
saranno assegnate specifiche risorse:
A -  Interventi a contrasto della poverta' e dell'esclusione sociale,
promossi dalle zone sociali
B -  Interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della
liberta' personale, promossi dai Comuni sede di carcere.
A) Interventi a contrasto della poverta' e dell'esclusione sociale
promossi dalle zone sociali
Obiettivi
- fornire ad ogni persona piena cittadinanza attraverso opportunita'
per la costruzione di una esistenza equa e dignitosa agendo sulle tre
principali aree del disagio sociale: lavoro, casa ed integrazione;
- prevenire le situazioni di poverta', rafforzando i legami di
solidarieta' familiare e sociale dell'inclusione;
- valorizzare l'azione sociale nei luoghi di lavoro attraverso
l'intervento dei delegati sociali;
- promuovere interventi di politica integrata rivolti al contrasto
alla poverta' e all'esclusione sociale, sviluppando innovazione e
buone prassi;
- contrastare il disagio determinato da una crescente vulnerabilita'
delle persone di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni di una
normalita' di vita con particolare riguardo alle separazioni coniugali
o alla rottura di vincoli familiari in presenza di figli;
- affrontare la cosiddetta "poverta' immateriale", tipica dei contesti
urbani, sviluppando nelle persone dignita' ed autostima;
- approfondire la conoscenza della dimensione territoriale della
poverta' e le sue caratteristiche legate anche a differenze di genere,
per l'individuazione di appropriate politiche locali e per la loro
socializzazione;
- promuovere il miglioramento delle condizioni di vita della
popolazione nomade nelle aree di sosta e favorire l'accoglienza di
queste popolazioni nel contesto sociale nel rispetto delle diversita'
culturali;
- prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio
determinate dalle problematiche tipiche della realta' metropolitana
del comune di Bologna, relative alle poverta' estreme e ai senza fissa
dimora.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'ari 16 della L.R. 2/03, designato all'attuazione
del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Popolazione residente nell'ambito distrettuale al 31/12/2004,
apportando opportuni correttivi per Comuni capoluogo di provincia e
Area metropolitana.
B) Interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della
liberta' personale, promossi dai Comuni sede di carcere
Obiettivi
Realizzazione dei punti espressi e previsti dal Protocollo d'Intesa
fra il Ministero di Grazia e Giustizia e Regione Emilia-Romagna
siglato il 5 marzo del 1998, in particolare rispetto ai temi del
miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, anche minorili,
e dello sportello informativo per detenuti.
Destinatari
Comuni sedi di carcere (Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia,
Modena, Ferrara, Forli', Ravenna, Rimini).
Criteri di ripartizione
La ripartizione delle risorse verra' effettuata tenendo conto dei
seguenti indicatori:
- popolazione detenuta;
- popolazione detenuta straniera;
- numero dei soggetti sottoposti a misure esterne di esecuzione
penale, rispetto allo specifico territorio.
3.7. Sostegno al reinserimento sociale delle dipendenze e di altre
forme di disagio sociale
3.7.1. Programma finalizzato "Dipendenze e utenza multiproblematica"
Sostegno a programmi integrati socio-sanitari, che prevedano il
concorso finanziario da parte di Comuni e AUSL (nel caso delle AUSL
nell'ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza) e la collaborazione
del Terzo settore.
Obiettivi
- sviluppare e/o consolidare percorsi di avviamento/integrazione
lavorativa di soggetti in trattamento, nonche' al temine del percorso
piu' strettamente terapeutico-riabilitativo
- accompagnare i percorsi di reinserimento sociale e attivare
interventi di contrasto all'esclusione
- sviluppare e consolidare interventi e servizi sociosanitari di
contrasto alla dipendenza da sostanze legali ed illegali associata a
marginalita' sociale, attraverso azioni di riduzione del danno, in
particolare lavoro di strada e disponibilita' di servizi e trattamenti
a bassa soglia di accesso
- sviluppare e consolidare interventi socio-sanitari di promozione
della salute nell'area costiera, in particolare nel periodo estivo.
Utenza multiproblematica
Si ripropone anche quest'anno un tema che richiede certamente un
maggior grado di coordinamento nell'ambito dell'integrazione
socio-sanitaria. Ci si riferisce agli interventi diretti a persone
portatrici di problematiche complesse, nelle quali ad esempio la
dipendenza da sostanze si associa a patologie psichiatriche, a
deterioramento mentale e relazionale HIV correlato, a demenza
alcolica. Tali situazioni si accompagnano spesso a disagio sociale.
Questi casi, poco numerosi in assoluto, possono tuttavia mettere
duramente alla prova le famiglie ed i sistemi sociosanitari. La presa
in carico richiede percorsi condivisi, che comprendono certamente
trattamenti sanitari, a volte estremamente specialistici, ma anche un
importante coinvolgimento della rete di sostegno sociale. Si ritiene
importante dedicare una attenzione specifica al tema, con
l'attivazione di percorsi in stretta collaborazione con l'Azienda
USL.
Obiettivi
- sviluppare percorsi di avviamento/integrazione lavorativa di
soggetti multiproblematici in trattamento, nonche' al termine del
percorso piu' strettamente terapeutico/riabilitativo
- attivare e sviluppare percorsi di reinserimento sociale, di
contrasto all'esclusione e di sostegno alla domiciliarita'.
Destinatari:
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione dei programmi di ambito zonale, interzonale o
provinciale.
Criteri di ripartizione
Le risorse programmate sono assegnate ai soggetti destinatari di cui
sopra sulla base della popolazione 15-54 anni residente nei Comuni
della Zona sociale al 31/12/2004, apportando opportuni correttivi in
relazione ad incidenza e prevalenza del fenomeno e per i Comuni
capoluogo.
3.8. Area anziani e disabili
3.8.1. Programma finalizzato "Assegno di cura per anziani e disabili"
Obiettivi
Consolidare la misura dell'assegno di cura per anziani previsto dalla
L.R. 5/94 e dalla deliberazione di Giunta regionale 1377/99;
confermare e ampliare la sperimentazione avviata con la deliberazione
della Giunta regionale 1122/02 "Direttiva per la promozione di
progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di
domiciliarita' e le opportunita' di vita indipendente dei cittadini in
situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno)".
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse programmate sono assegnate ai soggetti destinatari di cui
sopra nel seguente modo:
- per l'area anziani, in base alla popolazione con eta' eguale o
superiore a 75 anni residente in ogni zona sociale al 31/12/2004;
- per l'area disabili, in base alla popolazione residente in ogni zona
sociale al 31/12/2004.
3.8.2. Programma attuazione obiettivi prioritari di ambito sociale del
Piano di azione per la comunita' regionale di cui alla delibera G.R.
n. 2299 del 22/11/2004:
- emersione e qualificazione del lavoro di cura a domicilio
- sostegno sviluppo delle reti sociali di comunita' per ridurre
l'isolamento e la solitudine e prevenire le condizioni di abbandono.
Obiettivi
Nell'ambito dell'attuazione del "Piano di azione per la comunita'
regionale. Una societa' per tutte le eta'" si ritiene necessario
sostenere la realizzazione in modo diffuso ed omogeneo di alcuni
obiettivi strategici di ambito sociale:
- l'emersione e la qualificazione del lavoro di cura delle assistenti
familiari, promuovendo in ogni ambito distrettuale il consolidamento e
la diffusione delle esperienze piu' significative condotte e
garantendo servizi di informazione, ascolto, consulenza e
aggiornamento, sia per i familiari che per le assistenti, accanto ad
una funzione di tutoring per piccoli gruppi di assistenti familiari,
con l'obiettivo di mettere in relazione ed inserire il lavoro delle
assistenti familiari con la rete dei servizi;
- lo sviluppo in ogni ambito distrettuale di un programma di azione,
promosso e coordinato dagli Enti locali, in collaborazione con il
distretto ed anche in collegamento con le esperienze di servizio
civile, ai sensi della L.R. 20/03, con riferimento non esclusivo alle
condizioni critiche di carattere climatico, per:
- individuare e monitorare le situazioni di rischio di isolamento e di
solitudine,
- rafforzare le reti sociali di vicinato e di comunita', valorizzando
il ruolo dell'associazionismo, dei centri di promozione sociale e del
terzo settore,
- prevenire il decadimento e la perdita di autonomia conseguente
all'isolamento e alla rarefazione dei rapporti sociali,
- valorizzare e rafforzare momenti di incontro e di aggregazione.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma per la zona sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse programmate sono assegnate ai Soggetti destinatari di cui
sopra in base alla popolazione con eta' uguale o superiore a 75 anni
residente al 31/12/2004.
3.8.3. Programma finalizzato "Contributi per la mobilita' e
l'autonomia nell'ambiente domestico a favore di persone con
disabilita' art. 9 e art. 10 LR 29/97"
Obiettivi
Garantire l'erogazione dei contributi previsti agli articoli 9 e 10
della LR 29/97 a favore delle persone in situazione di handicap grave
per l'acquisto e l'adattamento di autoveicoli e per l'acquisto di
ausili, attrezzature e arredi personalizzati per la casa, secondo i
criteri e le procedure definiti con la DGR 1161/04.
Destinatari
Comune capofila dei piani di zona o un altro soggetto pubblico, tra
quelli richiamati all'art. 16 della L.R. 2/03, designato
all'attuazione del programma ai sensi della DGR 1161/04 per la zona
sociale.
Criteri di ripartizione
Le risorse sono assegnate in base alla popolazione residente al
31/12/2004 nella zona sociale di riferimento.
3.8.4. Programma finalizzato alla qualificazione delle attivita'
connesse alla concessione delle provvidenze economiche agli Invalidi
civili
Obiettivi
Proseguire l'azione di qualificazione e di informatizzazione delle
attivita' istruttorie, connesse alle pratiche di concessione delle
provvidenze economiche agli invalidi civili, con particolare
attenzione alla semplificazione delle procedure e dei rapporti tra i
vari interlocutori coinvolti (Commissioni sanitarie AUSL, INPS,
Patronati, ecc.) al fine di ridurre i tempi di attesa per i
cittadini.
Destinatari
Comuni Capoluogo di Provincia
Criteri di ripartizione
Le risorse saranno ripartite sulla base della popolazione residente
per ambito provinciale al 31/12/2004.
3.8.5. Programma integrato socio-sanitario per l'assistenza protesica
a favore di soggetti in condizioni di poverta', in particolare
anziani.
Obiettivi
Dare continuita' allo specifico programma sperimentale socio-sanitario
per l'assistenza protesica a favore di soggetti in condizione di
poverta', in particolare anziani, contenuto nella deliberazione della
Giunta regionale 2768/04.
Destinatari
Comuni sede di AUSL o altro soggetto attuatore pubblico designato
all'attuazione del programma in oggetto per l'ambito territoriale
della AUSL di riferimento.
Criteri di ripartizione
Le risorse saranno ripartite sulla base della popolazione residente
per ambito territoriale di AUSL.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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