REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 luglio 2004, n. 1425

Protocollo regionale di intesa in materia di adozione tra Regione Emilia-Romagna, Province, Enti titolari delle funzioni in materia di infanzia e adolescenza, Enti autorizzati di cui all'art. 39, comma 1, lettera c) della Legge 476/98

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Dato atto che la Legge 476/98 "Ratifica ed esecuzione della                     
Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di            
adozione internazionale, fatta a l'Aja il 29 maggio 1993. Modifiche             
alla Legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori                 
stranieri" all'art. 39 bis, assegna alle Regioni funzioni di concorso           
allo sviluppo della rete dei servizi rivolti all'adozione;                      
richiamata la deliberazione del Consiglio regionale n. 331 del                  
12/2/2002 "Approvazione del Progetto regionale adozione e dello                 
schema di Protocollo di intesa tra Regione Emilia-Romagna, Province,            
Enti titolari delle funzioni in materia di minori, Enti autorizzati             
in materia di adozione internazionale";                                         
preso atto della sottoscrizione del Protocollo d'intesa suddetto in             
data 21/3/2002 tra Regione Emilia-Romagna, Province, Enti titolari              
delle funzioni in materia di minori, Enti autorizzati in materia di             
adozione internazionale, che stabilisce gli impegni dei soggetti                
firmatari;                                                                      
considerato che il Protocollo aveva carattere di sperimentalita' e              
durata annuale;                                                                 
considerato altresi' che la Commissione per le adozioni                         
internazionali ha nel frattempo provveduto ad un aggiornamento                  
dell'Albo nazionale degli Enti autorizzati includendo Enti di nuova             
autorizzazione e ampliando l'operativita' e competenza territoriale             
di altri;                                                                       
preso atto delle indicazioni metodologiche e tecniche in merito alla            
qualificazione dell'intero percorso adottivo in Emilia-Romagna come             
specificato nelle linee di indirizzo regionale approvate con                    
deliberazione della Giunta regionale n. 1495 del 28 luglio 2003;                
considerata quindi l'opportunita' che la Regione provveda a                     
modificare lo schema di protocollo di intesa adeguandosi alla                   
normativa attualmente in vigore a livello nazionale e regionale,                
anche al fine di coinvolgere ulteriormente gli autori coinvolti con             
particolare riguardo agli Enti autorizzati in materia di adozione               
internazionale, gli Enti titolari delle funzioni in materia di                  
infanzia e adolescenza, le Aziende sanitarie locali e le Province per           
l'individuazione di una linea condivisa ed integrata di intervento,             
per dare la piu' compiuta attuazione alle Linee di indirizzo                    
regionale in materia di adozione nazionale ed internazionale;                   
tenuto conto del confronto e del prezioso apporto professionale                 
scaturito dai lavori preparatori e istruttori svolti con gli Enti               
autorizzati, con le Amministrazioni provinciali nonche' delle                   
indicazioni giunte al Servizio Politiche familiari infanzia e                   
adolescenza nella fase di consultazione e concertazione;                        
dato atto che:                                                                  
l'allegato schema di Protocollo e' composto da due parti, per                   
delineare due livelli di adesione possibile al modello organizzativo            
in vigore in Emilia-Romagna in materia di adozione da parte di tutti            
gli Enti autorizzati ad operare nelle pratiche di adozione                      
internazionale, per le coppie residenti in regione. La Parte A                  
rivolta a tutti gli enti aderenti, comporta per gli Enti autorizzati            
una collaborazione  adeguata alla realizzazione degli elementi                  
essenziali contenuti nelle Linee di indirizzo. La Parte B,                      
comportera' per tutti gli Enti sottoscrittori e in particolare per              
gli Enti autorizzati, l'assunzione di impegni ulteriori in essa                 
contenuti, in aggiunta a quelli previsti dalla Parte A;                         
il Protocollo di intesa intende ribadire le linee di indirizzo sopra            
citate e valutando che esso possa contribuire a incrementare e                  
specializzare i rapporti di collaborazione finora intrapresi tra                
tutti gli attori coinvolti nel processo di qualificazione del sistema           
integrato di servizi che si occupano di adozione in particolare per             
quanto riguarda:                                                                
- la promozione di una corretta cultura dell'adozione;                          
- la qualificazione dei percorsi informativi e  formativi per le                
coppie candidate all'adozione nella fase precedente la espletazione             
delle indagini psicosociali realizzata in modo integrato tra servizi            
pubblici ed Enti autorizzati;                                                   
- lo svolgimento di accurate indagini psicosociali  miranti ad                  
acquisire elementi finalizzati alla valutazione delle coppie                    
aspiranti all'adozione di competenza del Tribunale per i minorenni;             
- l'accoglienza e il sostegno nella fase del postadozione svolta in             
modo integrato tra servizi pubblici ed Enti autorizzati;                        
- la cura a sviluppare comunicazioni tempestive ed efficaci tra tutti           
gli attori coinvolti nel processo.                                              
Richiamate:                                                                     
- la L.R. 2/03 "Norme per la promozione della cittadinanza sociale e            
per la realizzazione del sistema integrato di interventi e Servizi              
sociali";                                                                       
- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 recante "Testo unico in materia di            
organizzazione e di rapporti di lavoro nella regione                            
Emilia-Romagna";                                                                
richiamate le seguenti proprie deliberazioni:                                   
- n. 2832 del 17 dicembre 2001, concernente "Riorganizzazione delle             
posizioni dirigenziali della Giunta regionale - Servizi e                       
Professional";                                                                  
- n. 3021 del 28 dicembre 2001, concernente "Approvazione degli atti            
di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza             
1/1/2002)";                                                                     
- n. 447 del 24/3/2003 "Indirizzi in ordine alle relazioni                      
organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle              
funzioni dirigenziali";                                                         
visto il parere favorevole sullo schema di protocollo di cui sopra              
espresso dalla Conferenza Regione Autonomie locali, in data 28 maggio           
2004;                                                                           
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal                 
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali dott. Franco Rossi ai            
sensi dell'art. 37, quarto comma della L.R. 43/01 e della                       
deliberazione della Giunta regionale 447/03;                                    
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali, Immigrazione,                
Progetto giovani e Cooperazione internazionale, Gianluca Borghi;                
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare per le motivazioni espresse in premessa, l'allegato             
schema di "Protocollo regionale di intesa in materia di adozione tra            
Regione Emilia-Romagna, Province, Enti titolari delle funzioni in               
materia di infanzia e adolescenza, Enti autorizzati di cui all'art.             
39, comma 1, lett. C) della Legge 476/98" nelle due Parti A e B,                
parti  integranti e sostanziali del presente atto;                              
2) di stabilire che l'iscrizione degli Enti autorizzati nell'Albo               
nazionale curato dalla Commissione per le adozioni internazionali e'            
condizione per l'adesione al presente Protocollo, nonche' per la                
permanenza tra gli Enti sottoscrittori;                                         
3) di stabilire che il seguente Protocollo di intesa tra Regione,               
Province, Enti titolari delle funzioni in materia di infanzia e                 
adolescenza, Enti autorizzati, avra' validita' triennale a decorrere            
dalla data di prima sottoscrizione che verra' stabilita dalla Regione           
Emilia-Romagna con lettera all'ANCI, all'UPI e agli Enti autorizzati            
ad operare nella Regione Emilia-Romagna;                                        
4) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale             
Regione Emilia-Romagna garantendone la piu' ampia diffusione.                   
ALLEGATO                                                                        
Protocollo regionale di intesa in materia di adozione tra Regione               
Emilia-Romagna, Province, enti titolari di funzioni in materia di               
infanzia e adolescenza, Enti autorizzati di cui all'art. 39, comma 1,           
lett. C) della Legge 476/98                                                     
Premessa                                                                        
La Legge 31 dicembre 1998, n. 476 in materia di adozioni                        
internazionali  ha apportato modifiche ed integrazioni sostanziali              
alla disciplina e alle procedure adottive delineate dalla Legge 4               
maggio 1983, n. 184, introducendo nuovi adempimenti e modalita' di              
attuazione, nonche' diverse e piu' strette relazioni tra i soggetti             
pubblici e privati chiamati a concorrere alla sua attuazione. Alle              
Regioni la Legge 476/98 affida il compito di concorrere a sviluppare            
una rete di servizi in grado di svolgere i compiti previsti dalla               
legge, di vigilare sul  funzionamento delle strutture e dei servizi             
che operano nel territorio per  l'adozione internazionale, di                   
promuovere la definizione di protocolli operativi e convenzioni fra             
Enti autorizzati e Servizi e forme stabili di collegamento fra gli              
stessi e gli organi giudiziari minorili.                                        
La definizione dei protocolli operativi tra Enti titolari delle                 
funzioni in materia di minori, Aziende Unita' sanitarie locali ed               
enti autorizzati costituisce un elemento cardine per la costruzione             
di un sistema integrato di servizi per accompagnare nel migliore modo           
possibile le coppie nel loro percorso di avvicinamento all'adozione e           
per sostenerle successivamente all'arrivo del minore cercando di                
favorire la sua integrazione  nel nuovo contesto sociale e familiare            
e l'equilibrato sviluppo della sua persona. La costruzione del                  
sistema integrato dei Servizi per l'adozione e' ispirata                        
all'applicazione del principio di sussidiarieta' in materia di                  
adozione internazionale (come indicato nel preambolo della                      
Convenzione de l'Aja e all'art. 18 della Convenzione ONU sui diritti            
del fanciullo. L'applicazione di questo principio comporta  che                 
l'adozione internazionale viene a configurarsi come residuale                   
rispetto ad altre forme di intervento a favore dell'infanzia che ha             
diritto primariamente a trovare risposte al suo diritto di vivere in            
una famiglia, come ambito privilegiato di crescita e sviluppo della             
propria identita'. In questo senso si intende che ogni soggetto del             
sistema integrato dei Servizi, per quanto di propria competenza,                
concorre a formare una corretta cultura dell'adozione e della                   
solidarieta' internazionale. Cio' comporta  l'impegno a sviluppare              
azioni rivolte alla prevenzione dell'abbandono, con lo scopo di                 
mantenere il bambino nel proprio nucleo familiare, ad approntare                
misure rivolte, se possibile, a reintegrare il bambino nella propria            
famiglia, attraverso l'eliminazione degli ostacoli (anche materiali)            
che vi si frappongono.                                                          
Le parti ribadiscono che un'adeguata cultura dell'adozione  trova               
fondamento nella tutela del prevalente interesse del bambino, del suo           
"diritto all'ascolto" in ogni procedimento che lo riguardi e nella              
applicazione del principio di sussidiarieta'.                                   
I soggetti, anche in un'ottica di solidarieta' internazionale, si               
impegnano a collaborare  al fine di diffondere una cultura                      
dell'infanzia finalizzata a prevenire l'abbandono dei bambini e a               
promuovere lo sviluppo dell'accoglienza.                                        
In applicazione della nuova normativa in materia di adozione la                 
Regione Emilia-Romagna ha provveduto con la deliberazione del                   
Consiglio regionale n. 331 del 12/2/2002 ad approvare un Progetto               
regionale per l'adozione e, contestualmente, uno schema di Protocollo           
di intesa tra Regione Emilia-Romagna, Province, Enti titolari delle             
funzioni in materia di minori, Enti autorizzati in materia di                   
adozione internazionale che e' stato sottoscritto il 21 marzo 2002 da           
19 Enti autorizzati.                                                            
Successivamente a tale data e' considerevolmente aumentato il numero            
degli Enti autorizzati ad operare in Emilia-Romagna. Inoltre la                 
Regione, con deliberazione di Giunta n. 1495 del 28/7/2003, ha                  
provveduto ad emanare le "Linee di indirizzo per le adozioni                    
nazionali ed internazionali" (d'ora in poi Linee di indirizzo) le               
quali prevedono un alto livello di integrazione tra servizi                     
territoriali ed Enti autorizzati in ambito regionale.                           
In sede di rinnovo del Protocollo e' opportuno tenere conto che tali            
alti livelli di integrazione non possono essere assicurati da tutti             
gli Enti autorizzati per l'Emilia-Romagna, essendo i medesimi                   
chiamati a presidiare o l'intero territorio nazionale o quanto meno             
l'area nord.                                                                    
Di qui l'esigenza di rinnovare il Protocollo individuando due livelli           
di impegno  finalizzati a stabilire comunque efficaci relazioni tra i           
servizi territoriali e tutti gli Enti autorizzati.                              
Il livello A di adesione comporta che gli Enti autorizzati firmatari            
prendano dunque atto delle indicazioni operative cui si attengono i             
servizi territoriali, contenute nelle citate Linee di indirizzo,                
soprattutto per quanto riguarda la prassi dell'adozione                         
internazionale in Emilia-Romagna, l'organizzazione delle e'quipe                
centralizzate, i programmi provinciali per l'adozione, le precise               
indicazioni riguardanti la preparazione delle coppie, lo svolgimento            
delle indagini psicosociali con le coppie candidate all'adozione                
internazionale, e l'accompagnamento dei nuclei adottivi.                        
I soggetti firmatari del Protocollo Parte A, si propongono di                   
potenziare e qualificare una rete integrata di servizi per sostenere            
una cultura dell'adozione internazionale basata sul principio di                
sussidiarieta' e svolgere un'efficace azione di accompagnamento e               
sostegno per le coppie candidate all'adozione internazionale, in                
particolare attraverso:                                                         
- l'attivazione di adeguate azioni informative e di preparazione;               
- la realizzazione di indagini psicosociali efficaci nella                      
esplorazione dei requisiti richiesti per esercitare una funzione                
genitoriale caratterizzata da piena disponibilita' all'accoglienza di           
un bambino in stato di abbandono;                                               
- la qualificazione e l'omogeneizzazione, sul territorio regionale,             
delle relazioni finali di indagine elaborate dai Servizi, anche al              
fine di renderle piu' rispondenti ai criteri di valutazione                     
utilizzati dal Tribunale per i minorenni e dalle diverse Autorita'              
centrali straniere, per favorire il migliore incontro (abbinamento)             
del bambino con una famiglia;                                                   
- la messa a punto delle migliori modalita' di collaborazione tra               
Enti titolari delle funzioni in materia di minori, Aziende USL ed               
Enti autorizzati a partire dalla scelta dell'Ente autorizzato da                
parte della coppia e nella fase successiva all'ingresso dei bambini             
in Italia;                                                                      
- la garanzia di una particolare attenzione all'ascolto ed al                   
sostegno del bambino nel suo processo di integrazione nel nuovo                 
contesto familiare, nel gruppo dei pari, nelle agenzie formative e              
nel contesto sociale;                                                           
- il sostegno della funzione genitoriale anche attraverso la                    
promozione di momenti di incontro tra le coppie.                                
Il livello B comporta un maggior grado di collaborazione degli Enti             
autorizzati con i Servizi territoriali, le Province e la Regione per            
una completa attuazione delle linee di indirizzo.                               
Gli Enti autorizzati che opteranno per la sottoscrizione del                    
Protocollo Parte B, si renderanno disponibili a sviluppare una                  
maggiore collaborazione sia per quanto riguarda la formazione delle             
coppie che per contribuire alla definizione delle politiche regionali           
in materia di adozione. Essi si assumeranno quindi gli impegni                  
contenuti nella parte B del protocollo, in aggiunta a quelli previsti           
nella parte A.                                                                  
Condizioni di adesione e durata                                                 
L'iscrizione all'Albo nazionale degli Enti autorizzati e' condizione            
per l'adesione e la permanenza tra i soggetti aderenti  al presente             
Protocollo.                                                                     
Il presente Protocollo ha la durata di tre anni a decorrere dalla               
data di prima sottoscrizione, che verra' stabilita dalla Regione                
Emilia-Romagna con lettera all'ANCI, all'UPI e agli Enti autorizzati            
ad operare nella Regione Emilia-Romagna. Esso rimane in vigore fino             
alla stipula del Protocollo successivo e potra' subire modifiche, non           
sostanziali concordate tra la Regione e tutti gli Enti aderenti.                
Gli Enti autorizzati hanno facolta' di aderire successivamente con              
lettera a firma del legale rappresentante, o suo delegato, da inviare           
alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Politiche familiari infanzia e            
adolescenza.                                                                    
PARTE A                                                                         
Coordinamento delle iniziative in materia di adozione                           
La Regione Emilia-Romagna, gli Enti  titolari delle funzioni in                 
materia di minori, gli Enti autorizzati e le Province concordano                
sulla opportunita' di un coordinamento a livello regionale, quale               
sede di raccordo tra le istanze pubbliche e private impegnate nel               
complesso sviluppo della rete integrata di servizi a favore dei                 
minori e delle coppie coinvolti nella  esperienza adottiva.                     
Il Coordinamento regionale adozione (C.R.Ad) si connota quale sede di           
elaborazione e confronto per:                                                   
- lo studio e l'attivazione di interventi per la promozione di una              
corretta cultura dell'adozione in particolare tramite lo sviluppo di            
iniziative di cooperazione internazionale ispirate al principio di              
sussidiarieta';                                                                 
- la concertazione degli obiettivi e dei contenuti della formazione             
degli operatori pubblici e privati coinvolti nei percorsi adottivi;             
- la promozione delle forme di collaborazione tra Enti titolari delle           
funzioni in materia di minori, Aziende Unita' sanitarie locali, Enti            
autorizzati e Magistrature minorili;                                            
- l'elaborazione di proposte relativamente a protocolli operativi ed            
accordi  in materia di adozione ed al loro monitoraggio;                        
- l'elaborazione di proposte in ordine alla definizione, attuazione e           
monitoraggio di linee di indirizzo regionali in materia di adozione;            
- la definizione di proposte in ordine alla vigilanza  sul                      
funzionamento delle strutture e dei servizi per l'adozione.                     
Il Coordinamento e' composto da rappresentanti dell'ANCI, dell'UPI,             
dei  Coordinatori sociali delle Aziende Unita' sanitarie locali,                
degli Assessorati regionali alla Sanita' e alle Politiche sociali.              
Fanno parte del C.R.Ad. anche quattro rappresentanti degli enti                 
autorizzati ad operare in Emilia-Romagna individuati tra coloro che             
sottoscriveranno il Protocollo Parte B.                                         
Al C.R.Ad. partecipano, quali invitati permanenti, rappresentanti               
della Magistratura minorile e rappresentanti delle associazioni delle           
famiglie adottive e affidatarie.                                                
Al fine di sostenere l'attuazione delle politiche in materia di                 
adozione ed il raccordo fra tutti i soggetti coinvolti vengono                  
assunti i seguenti impegni.                                                     
La Regione si impegna a:                                                        
- presiedere e coordinare  le attivita' del C.R.Ad. attraverso la               
figura del Responsabile del Servizio Politiche familiari infanzia ed            
adolescenza;                                                                    
- convocare il C.R.Ad. almeno due volte l'anno;                                 
- convocare periodicamente i referenti provinciali per le adozioni al           
fine di monitorare l'attuazione dei Piani provinciali per                       
l'adozione;                                                                     
- convocare periodicamente i rappresentanti degli Enti autorizzati ai           
fini di monitorare i livelli di collaborazione realizzati con i                 
Servizi territoriali e la qualita' dei Servizi rivolti ai nuclei                
familiari adottivi interessati all'adozione.                                    
Le Province si impegnano a:                                                     
- costituire, convocare e coordinare tavoli di coordinamento tecnico            
in materia di adozione che si incontrano (almeno due volte l'anno) ai           
fini di confrontare le esperienze degli operatori facenti parte delle           
e'quipe adozioni, dare impulso alla applicazione delle Linee di                 
indirizzo e di monitorarne gli esiti;                                           
- effettuare report periodici (almeno annualmente) da inviare al                
Servizio Politiche familiari infanzia e adolescenza, relativamente              
alle azioni intraprese ed i risultati raggiunti.                                
Gli Enti titolari delle funzioni in materia di  minori e le AUSL si             
impegnano a:                                                                    
- partecipare con propri operatori  ai tavoli di coordinamento                  
provinciali in materia di adozione ai fini della omogeneizzazione               
delle procedure, della rilevazione delle necessita' formative, del              
monitoraggio dell'iter adottivo, della definizione delle metodologie            
e dello sviluppo della fase di accompagnamento post-adottiva.                   
Attuazione del sistema integrato dei Servizi per l'adozione                     
La Regione Emilia-Romagna, le Province ed gli Enti titolari delle               
funzioni in materia di minori e le AUSL si impegnano, nell'ambito               
delle proprie competenze, alla applicazione delle misure                        
organizzative indicate nella Parte I "Attuazione del sistema                    
integrato di servizi per l'adozione" delle Linee di indirizzo.                  
L'impegno e' rivolto in particolare a:                                          
- individuare ed attivare in ambiti definiti a livello provinciale,             
di Distretto o, nel caso di Comuni ed associazioni di Comuni, in                
ambiti non  inferiori a 90.000 abitanti, apposite e'quipe                       
centralizzate formate almeno dalle figure professionali di assistente           
sociale e di psicologo, con forte esperienza specifica con il compito           
di svolgere le indagini psicosociali per il bacino territoriale di              
riferimento;                                                                    
- raccordare a livello provinciale le predette e'quipe o tramite la             
Provincia stessa o mediante uno degli Enti  titolari delle  funzioni            
in materia di minori, individuato come Ente capofila dai soggetti               
istituzionali titolari delle funzioni relative ai minori;                       
- applicare gli standard quali-quantitativi indicati nelle citate               
Linee di indirizzo sulle prestazioni che devono essere assicurate               
alle coppie impegnate nel percorso adottivo ed ai bambini inseriti              
nel nuovo contesto familiare;                                                   
- ridurre le liste di attesa e rispettare i termini ordinativi                  
contenuti nella normativa statale in materia di adozione;                       
- sviluppare il sistema informativo e le relative strumentazioni                
informatiche che garantiscano la conservazione e trasmissione di                
tutti i dati necessari riguardanti il percorso adottivo, in raccordo            
con la Commissione nazionale adozioni, il Tribunale per i minorenni e           
gli Enti autorizzati;                                                           
- realizzare i Piani provinciali per l'adozione, attuativi delle                
Linee di indirizzo.                                                             
La Regione si impegna inoltre a realizzare una stretta integrazione             
tra i servizi delll'Assessorato Politiche sociali. Immigrazione.                
Progetto giovani. Cooperazione internazionale e l'Assessorato alla              
Sanita' della Regione anche al fine di coordinare le iniziative e gli           
interventi rivolti a promuovere l'applicazione del principio di                 
sussidiarieta' dell'adozione, con particolare attenzione alla                   
promozione di progetti rivolti al miglioramento della qualita' di               
vita dei bambini nel loro Paese di origine.                                     
Il coordinamento dei servizi socio-sanitari dovra' essere rivolto               
principalmente alla integrazione delle prestazioni necessarie allo              
svolgimento dell'intero iter adottivo. Dovra' essere curata la                  
omogeneizzazione sul territorio regionale delle procedure rivolte ad            
accertare le competenze genitoriali adottive (indagini psicosociali)            
e l'accertamento della salute psico-fisica delle coppie candidate               
all'adozione, corredate di relative certificazioni sanitarie da                 
allegarsi alle dichiarazioni di disponibilita' da presentare al                 
Tribunale per i minorenni ed alle Autorita' centrali stranieri, nella           
garanzia della gratuita' delle certificazioni stesse, individuando le           
istituzioni competenti alla emissione dei certificati e l'elenco                
degli accertamenti sanitari e delle relative analisi e/o visite                 
specialistiche richieste. Particolare riguardo dovra' essere rivolto            
ad assicurare le prestazioni diagnostiche, terapeutiche e/o                     
riabilitative, se necessarie al momento dell'arrivo dei bambini in              
Italia (postadozione) accompagnando la famiglia adottiva durante le             
fasi di crescita dei bambini.                                                   
Enti autorizzati si impegnano a:                                                
- dotarsi di un'e'quipe multiprofessionale operante in una sede                 
adeguata, secondo quanto previsto dalla normativa statale;                      
- individuare le risorse per assicurare la collaborazione con i                 
Servizi in riferimento a quanto previsto dal presente Protocollo,               
parte A e con il Tribunale per i minorenni;                                     
- dotare le proprie sedi della strumentazione anche informatica e dei           
programmi necessari per operare secondo le indicazioni che saranno              
fornite dalla Commissione nazionale adozioni.                                   
Informazione delle coppie                                                       
La Regione Emilia-Romagna, gli Enti titolari delle funzioni in                  
materia di minori e le AUSL si impegnano, per quanto di competenza,             
a:                                                                              
- assolvere la funzione informativa tramite i Servizi sociali che,              
entro 15 giorni dalla richiesta, devono assicurare alla coppia la               
possibilita' di avere un colloquio finalizzato ad ottenere                      
informazioni sulla adozione nazionale ed internazionale e sulle altre           
forme di solidarieta' nei confronti dei minori in difficolta', sui              
riferimenti normativi, i requisiti per l'accesso, sugli Enti                    
autorizzati e sulle modalita' di svolgimento del percorso adottivo.             
Di norma l'incontro informativo e' svolto da un assistente sociale              
adeguatamente preparato, che, tra l'altro, provvedera' a sottolineare           
l'assoluta esigenza che la coppia acceda ai corsi di preparazione che           
precedono l'indagine psicosociale;                                              
- produrre e mettere a disposizione degli interessati, presso le sedi           
dei servizi sociosanitari, Centri per le famiglie e URP di Comuni,              
Associazioni di Comuni, Consorzi ed Aziende Unita' sanitarie locali e           
presso le sedi degli Enti autorizzati, usufruendo anche delle                   
tecnologie informatiche, specifici e differenziati materiali                    
divulgativi comprensivi delle informazioni relative agli Enti                   
autorizzati ad operare in Emilia-Romagna.                                       
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- inviare alla Regione e mantenere aggiornati i dati essenziali per             
la produzione di materiali informativi sufficienti ad informare le              
coppie relativamente alle funzioni, alle caratteristiche e alle                 
modalita' di accesso agli Enti autorizzati stessi, indicando in modo            
particolare nome e reperibilita' dei referenti;                                 
- produrre e mettere a disposizione delle coppie presso le proprie              
sedi materiale informativo illustrativo, in modo organico e                     
trasparente, dei servizi che vengono offerti dall'Ente e delle                  
procedure adottate nei Paesi nei quali esso e' autorizzato ad                   
operare;                                                                        
- fornire, nel caso di primo accesso diretto presso le sedi degli               
Enti da parte di coppie residenti in Emilia-Romagna, oltre alle                 
informazioni specifiche relative alle proprie attivita', una prima              
informazione sui requisiti necessari per accedere alla adozione                 
internazionale e sulle funzioni svolte nel percorso adottivo dai                
Servizi, dagli Enti autorizzati e dal Tribunale per i minorenni.                
L'Ente autorizzato provvedera' inoltre a consegnare alla coppia                 
eventuale materiale informativo prodotto e diffuso dalla Regione                
relativamente al modello operativo ed al percorso per l'adozione in             
essere nella Regione Emilia-Romagna, rinviando comunque la coppia               
presso i Servizi competenti degli Enti titolari delle funzioni in               
materia di minori per un'informazione piu' organica e per l'avvio del           
percorso istruttorio;                                                           
- non richiedere compensi per questo primo contatto informativo.                
Preparazione delle coppie nella fase precedente l'indagine                      
psicosociale                                                                    
La parti concordano che l'attivita' di preparazione delle coppie e'             
essenziale per permettere loro di realizzare un  processo di                    
maturazione verso una competenza genitoriale ed una capacita' di                
essere coppia che deve essere ancora piu' profonda e salda di quanto            
e' normalmente richiesto ai genitori naturali.                                  
La Regione, gli Enti titolari delle funzioni in materia di minori, le           
Ausl e gli Enti autorizzati riconoscono l'assoluta necessita' che               
tutte le coppie partecipino ai corsi di preparazione, sia nella fase            
precedente all'idoneita' che in quella successiva, quale fondamentale           
elemento di garanzia per offrire ad ogni bambino in situazione di               
bisogno genitori accoglienti, competenti e sicuri.                              
A partire dalle considerazioni espresse, le parti assumono i seguenti           
impegni.                                                                        
La Regione Emilia-Romagna e gli Enti titolari delle funzioni in                 
materia di minori, le AUSL, le Province si impegnano nell'ambito                
delle proprie competenze a organizzare e realizzare nell'intero                 
ambito regionale percorsi di preparazione per tutte le coppie                   
interessate ad intraprendere il percorso adottivo. Tali corsi                   
verranno attivati nella fase precedente l'indagine psicosociale,                
realizzati in collaborazione tra i Servizi territoriali, le Ausl e              
gli Enti autorizzati che avranno sottoscritto apposite                          
convenzione/accordi a livello provinciale o regionale.                          
Per quanto riguarda i destinatari, gli obiettivi, l'attuazione e la             
programmazione dei corsi, i criteri di qualita', i contenuti e la               
metodologia,  il riferimento e' a quanto indicato nella parte II "La            
preparazione delle coppie" delle Linee di indirizzo. In particolare             
si sottolinea che dovra' essere rilasciato alle coppie, al termine              
del corso, un report sull'esperienza formativa svolta che queste                
consegneranno alla e'quipe incaricata a svolgere l'indagine                     
psicosociale e successivamente all'Ente autorizzato prescelto in modo           
che questo possa  modulare la parte formativa di propria competenza             
in relazione al percorso di preparazione gia' svolto dalla coppia. E'           
inoltre prevista la predisposizione e somministrazione alle coppie              
che partecipano ai corsi di un questionario di gradimento, da inviare           
alle Province per le opportune elaborazioni. La Regione Emilia-                 
Romagna, con il contributo del C.R.Ad. e dei soggetti capofila,                 
svolge una specifica attivita' di monitoraggio dei corsi.                       
Indagine sociale e psicologica                                                  
La Regione Emilia-Romagna, gli enti titolari di funzioni in materia             
di minori, le AUSL si impegnano per la realizzazione di quanto                  
contenuto nella Parte III "Le indagini psicosociali con le coppie               
candidate all'adozione nazionale ed internazionale" delle Linee di              
indirizzo in particolare:                                                       
- a garantire l'accuratezza dell'indagine sociale e psicologica                 
rivolta alla coppia per assicurare ai bambini che verranno proposti             
per l'abbinamento adottivo di potere incontrare figure genitoriali ed           
un nucleo familiare in grado di assicurare loro adeguato sostegno e             
un soddisfacente rapporto affettivo;                                            
- l'omogeneita' delle modalita' di realizzazione del percorso di                
indagine e nella stesura delle relazioni finali;                                
- il rispetto dei termini indicati nella normativa nazionale salvo              
eventuali sospensioni motivate e comunicate al Tribunale per i                  
minorenni.                                                                      
Gli Enti titolari in materia di minori e le Aziende Unita' sanitarie            
locali si impegnano a:                                                          
- garantire la costituzione di e'quipe composte almeno da assistenti            
sociali e psicologi come indicato al punto 4 della Parte I, delle               
Linee di indirizzo;                                                             
- assegnare alle predette e'quipe, operatori esperti e formati,                 
garantendo l'adeguatezza delle prestazioni cosi' come indicato negli            
schemi 1 e 2 allegati alle citate Linee di indirizzo, nonche' la                
continuita' delle prestazioni e il contenimento del turn-over;                  
- affrontare insieme alla coppia gli aspetti, e gli approfondimenti             
indicati al punto 7.2 della Parte III delle Linee di indirizzo "le              
indagini psicosociali con le coppie candidate all'adozione nazionale            
e internazionale";                                                              
- curare particolarmente l'approfondimento motivazionale                        
all'accoglienza di piu' bambini se fratelli, e l'eventuale                      
disponibilita' della coppia ad accogliere bambini affetti da qualche            
patologia reversibile o irreversibile.                                          
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- segnalare tempestivamente agli uffici regionali competenti                    
eventuali modifiche rispetto ai contenuti e modalita' di stesura                
delle relazioni che potessero essere richieste dalle Autorita'                  
centrali dei Paesi presso i quali essi sono accreditati;                        
- segnalare agli Enti titolari in materia di infanzia e adolescenza,            
alle AUSL e al Tribunale per i minorenni quelle coppie in cui siano             
intervenuti, o si siano evidenziati cambiamenti significativi                   
rispetto al contenuto delle relazioni.                                          
Scelta dell'Ente autorizzato ed immediato avvio della collaborazione            
fra Ente autorizzato e Servizi territoriali                                     
Le parti convengono che compete all'Ente autorizzato nella fase della           
post-idoneita' la preparazione della coppia tramite lo sviluppo del             
tema dell'accoglienza e dell'incontro con il bambino, per                       
approfondirlo e declinarlo rispetto alle sue caratteristiche                    
specifiche e a quelle del Paese di origine nel quale si realizzera'             
l'abbinamento. L'obiettivo principale e' quello di assicurare alle              
coppie strumenti idonei per affrontare l'esperienza del recarsi in un           
determinato Paese e realizzare l'incontro con il bambino, portatore             
di un proprio patrimonio culturale, di specifiche esperienze e                  
competenze.                                                                     
Le parti concordano sull'importanza strategica dell'immediato avvio,            
a partire dalla scelta dell'Ente autorizzato da parte della coppia,             
dello scambio, tra questo ed i Servizi territoriali, delle                      
informazioni utili ad ottimizzare il rapporto con le coppie nelle               
varie fasi del percorso adottivo e per attivare tempestivamente le              
risorse umane necessarie a sostenere l'accompagnamento del nuovo                
nucleo familiare.                                                               
La Regione Emilia-Romagna, gli Enti titolari delle funzioni in                  
materia di minori ed Enti autorizzati si impegnano a:                           
- realizzare le opportune iniziative informative affinche' le coppie            
possano disporre di tutti gli elementi utili alla scelta dell'Ente              
autorizzato, con particolare riferimento all'individuazione delle               
procedure utilizzate, alle concrete prospettive di adozione nei                 
diversi Paesi e alla situazione socio-economica dei medesimi, e alle            
diverse forme di solidarieta' poste in essere nei singoli Paesi, ai             
servizi che verranno offerti ed ai costi a carico della coppia.                 
I Servizi territoriali si impegnano a:                                          
- individuare gli operatori che saranno impegnati a sostegno del                
percorso di accompagnamento del nucleo dal momento in cui il bambino            
entrera' in Italia;                                                             
- comunicare i nominativi degli operatori di cui al punto precedente,           
all'Ente autorizzato e alla coppia.                                             
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- pubblicizzare e rendere trasparenti le modalita' dei percorsi di              
preparazione post-idoneita' delle coppie da essi gestiti, nonche' a             
tenere conto del percorso formativo specifico gia' svolto dalla                 
coppia.                                                                         
Essi assumono inoltre gli impegni relativi previsti al punto 4.2                
"Immediata attivazione della rete integrata dei Servizi" della parte            
IV delle Linee di indirizzo, di seguito riportati:                              
- comunicare alla Commissione per le Adozioni internazionali, al                
Tribunale per i minorenni ai Servizi territoriali interessati di                
avere ricevuto l'incarico da parte della coppia;                                
- richiedere alla coppia la relazione redatta dai Servizi                       
territoriali loro consegnata dal Tribunale per i minorenni. Tale                
relazione deve contenere, anche in allegato, indicazioni sul percorso           
di preparazione da essa svolto;                                                 
- comunicare al Servizio territoriale competente la proposta di                 
abbinamento dell'Autorita' straniera preposta, e l'accettazione o               
meno dell'abbinamento da parte della coppia;                                    
- sostenere il percorso di avvicinamento tra il bambino e la coppia             
curando a tal fine la preparazione dei coniugi ed anche del bambino             
in relazione alla sua eta';                                                     
- provvedere a comunicare ai Servizi il ritorno in Italia del nucleo            
adottivo, trasmettendo loro contestualmente la documentazione anche             
sanitaria in proprio possesso, rilasciata dalla Autorita' straniera             
preposta, al fine di predisporre nel miglior modo possibile le                  
condizioni per la successiva presa in carico, da parte dei pediatri o           
di altri professionisti dell'area medica o psicologica. Tale                    
documentazione comprende quindi la scheda sanitaria e il profilo                
psico-sociale del minore e ogni altra utile informazione integrativa            
utile alla migliore comprensione del bambino e del suo vissuto,                 
necessaria all'attivita' di sostegno e cura nei confronti del minore.           
Nel trattamento dei dati sensibili i Servizi si atterranno alle                 
disposizioni vigenti ed in particolare alle indicazioni della                   
Commissione per le adozioni internazionali;                                     
- inviare ai Servizi la relazione sul percorso di preparazione                  
eventualmente sostenuto dalla coppia con l'Ente medesimo e sugli                
aspetti salienti del periodo vissuto da questa nel Paese di origine             
(impatto socioambientale, incontro con il minore, soggiorno con il              
minore), nel caso in cui la coppia abbia dovuto soggiornarvi per                
incontrare il bambino;                                                          
- fornire alla coppia i nominativi degli operatori dei Servizi con              
cui prendere contatto;                                                          
- fornire al Servizio territoriale interessato i nominativi degli               
operatori referenti per l'Ente per la definizione del progetto di               
accompagnamento del nuovo nucleo;                                               
- comunicare al Servizio territoriale interessato le eventuali                  
dismissioni di incarico.                                                        
L'Ente autorizzato dovra' adoperarsi, anche in collaborazione con               
altri Enti autorizzati affinche', nel caso in cui non sia possibile             
l'inserimento di piu' fratelli nella medesima famiglia adottiva,                
questi siano inseriti in nuclei familiari residenti preferibilmente             
nella stessa zona, cosi' da mantenere i legami affettivi.                       
L'Ente autorizzato ha l'obbligo di segnalare tempestivamente e in               
qualsiasi momento fatti, notizie e cambiamenti sostanziali della                
realta' personale e/o familiare riguardante gli aspiranti genitori              
adottivi e puo' richiedere l'intervento dei Servizi territoriali o              
dello stesso Tribunale per i minorenni in relazione all'idoneita',              
alla sua eventuale estensione, modifica o revoca.                               
Sostegno e controllo dell'andamento della adozione                              
La fase successiva all'ingresso del bambino nella nuova famiglia e'             
particolarmente delicata: per quanto riguarda l'adozione                        
internazionale gli Enti autorizzati e gli Enti titolari delle                   
funzioni in materia di minori e le AUSL locali sono chiamati dalla              
Legge 476/98 a svolgere, in collaborazione e nel contempo, attivita'            
di sostegno del nucleo adottivo e funzioni di controllo                         
sull'andamento dell'adozione, riferendone al Tribunale per i                    
minorenni ed alla Autorita' straniera.                                          
Per quanto riguarda le attivita' di sostegno e controllo                        
sull'andamento dell'adozione le parti fanno riferimento a quanto                
indicato nella parte IV "Accompagnamento dei nuclei adottivi" delle             
Linee di indirizzo con particolare attenzione per la promozione                 
dell'accettazione da parte delle coppie dell'attivita' di controllo e           
di sostegno, la realizzazione di un organico e flessibile progetto di           
accompagnamento e lo sviluppo delle opportunita' di incontro e                  
reciproco sostegno tra le coppie adottive. Va ricordato che                     
indipendentemente dalla facolta' di scelta concessa dalla normativa             
statale relativa al fatto di avvalersi o meno del sostegno da parte             
dei Servizi, nella fase del postadozione, e' opportuno, che le                  
modalita' di accompagnamento nella fase successiva all'arrivo del               
bambino, vengano concordate con la coppia e definite  ed attuate                
congiuntamente dai Servizi territoriali e dagli Enti autorizzati, al            
fine di usufruire dell'insieme delle competenze possedute a maggior             
tutela dei minori e dei loro genitori.                                          
Piu' in specifico vengono assunti i seguenti impegni.                           
Enti titolari delle funzioni in materia di minori ed AUSL assumono i            
seguenti impegni:                                                               
- immediata individuazione, non appena ricevuta comunicazione                   
dell'ingresso del bambino nel nuovo nucleo familiare, degli operatori           
incaricati di seguirne l'inserimento in famiglia;                               
- definizione da parte dei Servizi territoriali congiuntamente                  
all'Ente autorizzato interessato, entro i primi 45 giorni dalla                 
ripresa di contatto con il nucleo familiare neocostituito, del                  
progetto di accompagnamento, con particolare attenzione al                      
monitoraggio del percorso di integrazione dei bambini interessati nei           
contesti scolastici e con la garanzia del sostegno specialistico a              
favore dei bambini e/o delle coppie, qualora si individuino precise             
disfunzioni;                                                                    
- assicurazione di un adeguato monitoraggio fin dall'ingresso del               
minore in Italia e per almeno un anno, o, nel caso di affido                    
preadottivo, fino alla conclusione di tale periodo al fine di                   
riferire al  Tribunale per i minorenni sull'andamento                           
dell'inserimento, segnalando le eventuali difficolta' per gli                   
opportuni interventi. L'attivita' di monitoraggio viene prolungata in           
relazione a richiesta di aggiornamento di diversa entita' temporale             
proveniente dalla Autorita' straniera per un periodo massimo di due             
anni; in tale caso il Servizio provvede a inoltrare all'Ente                    
autorizzato competente le informazioni necessarie per permettere                
all'Ente medesimo di inoltrare alle Autorita' straniere le relazioni            
periodiche. Nel caso in cui i Paesi d'origine dei bambini intendano             
avvalersi dei Servizi territoriali, le relazioni saranno svolte                 
dall'e'quipe territoriale incaricata delle funzioni di monitoraggio e           
sostegno nella fase post-adottiva, previo scambio di informazioni e             
comunicazioni con l'Ente autorizzato;                                           
- promozione del reciproco sostegno tra le coppie adottive                      
realizzando almeno in ogni ambito provinciale un gruppo di incontro             
che operi con modalita' congruenti a quanto indicato nel punto 5                
parte IV delle citate Linee di indirizzo.                                       
Gli Enti autorizzati:                                                           
- presentano alle coppie una proposta per un adeguato supporto                  
psicologico e sociale al bambino ed alla coppia stessa, al fine di              
assicurare, su richiesta degli adottanti, una prima stabilizzazione             
delle relazioni intrafamiliari. Tale proposta di sostegno dovra'                
essere elettivamente finalizzata agli aspetti relativi alla cultura e           
all'esperienza di provenienza del bambino ed andra' armonizzata con             
le proposte di sostegno elaborate dai Servizi, andando a costituire,            
entro 45 giorni il progetto di accompagnamento congiunto;                       
- svolgono le attivita' necessarie per potere riferire alle Autorita'           
competenti dei Paesi di origine e al Tribunale per i minorenni                  
sull'andamento dell'inserimento, per almeno  un anno, o, nel caso di            
affido preadottivo, fino alla conclusione di tale periodo. Gli Enti             
autorizzati garantiranno alle coppie un'adeguata informazione sui               
contenuti e le modalita' con cui esse verranno svolte. Le predette              
attivita' potranno essere prolungate in relazione a richieste di                
aggiornamento di diversa entita' temporale provenienti dall'Autorita'           
straniera;                                                                      
- provvedono ad inviare le relazioni di aggiornamento all'Autorita'             
straniera sull'avvenuta integrazione del minore nella famiglia                  
adottiva richieste dal Paese d'origine del bambino, per i tre o piu'            
anni successivi all'avvio dell'adozione.                                        
Formazione degli operatori                                                      
La Regione Emilia-Romagna, le Province, gli Enti titolari delle                 
funzioni in materia di minori e le Aziende Unita' sanitarie locali              
cosi' come indicato all'art. 34 della L.R. 2/03 "Norme per la                   
promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del                
sistema integrato di interventi e servizi sociali" sono impegnati a             
promuovere iniziative formative a sostegno degli operatori dell'area            
sociosanitaria e del Terzo settore.                                             
Tale concetto e' ribadito sia nelle Linee guida della Commissione per           
le adozioni internazionali che nelle Linee di indirizzo regionali al            
punto "la formazione degli operatori" contenuto nella premessa.                 
Si ritiene quindi opportuno che ad ogni attivita' formativa pubblica            
promossa in materia di adozione sia favorito l'accesso anche agli               
operatori degli Enti autorizzati, della magistratura minorile ed ai             
rappresentanti delle associazioni delle famiglie adottive.Si auspica            
inoltre che le iniziative formative e di approfondimento siano sempre           
piu' il frutto di una concertazione tra tutti i soggetti del sistema            
integrato di Servizi per l'adozione.                                            
In particolare vengono assunti i seguenti impegni.                              
La Regione Emilia-Romagna, le Province, gli Enti titolari delle                 
funzioni in materia di minori ed Aziende Unita' sanitarie locali si             
impegnano a:                                                                    
- dare continuita' al processo di qualificazione degli operatori dei            
servizi pubblici e degli Enti  autorizzati impegnati nell'adozione              
nazionale ed internazionale, attraverso la programmazione di                    
specifiche iniziative nell'ambito dei piani provinciali per                     
l'adozione e di iniziative a valenza regionale raccordate con                   
l'attivita' formativa realizzata dalla Commissione per le adozioni              
internazionali;                                                                 
- consentire la partecipazione dei tecnici degli Enti autorizzati  al           
percorso di qualificazione senza alcun onere di iscrizione a carico             
dei predetti Enti;                                                              
- realizzare il monitoraggio e la valutazione degli esiti del                   
percorso di qualificazione ed aggiornamento degli operatori.                    
Gli Enti autorizzati si impegnano ad assicurare ai propri tecnici               
un'adeguata formazione ed aggiornamento di cui possa risultare                  
evidenza nella documentazione relativa alle attivita' dell'Ente.                
REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                                          
U.P.I.                                                                          
A.N.C.I                                                                         
ADOTTARE INSIEME                                                                
A.V.S.I. ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER IL SERVIZIO INTERNAZIONALE                  
A.I.A.U.  ASSOCIAZIONE IN AIUTI UMANITARI                                       
Ai.Bi. ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI                                           
AMICI DI DON BOSCO                                                              
AMICI MISSIONI INDIANE (AMI) ONLUS                                              
AMICI TRENTINI                                                                  
A.Mo ATTRAVERSO IL MONDO PER UN SORRISO-ONLUS                                   
ARCOBALENO ONLUS                                                                
ARIETE                                                                          
A.S.A. ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' ADOZIONI                                       
ASSOCIAZIONE ADOZIONI ALFABETO                                                  
ASSOCIAZIONE AGAPE'                                                             
ASSOCIAZIONE BAMBINI CHERNOBYL ONLUS                                            
ASSOCIAZIONE CHIARA ONLUS                                                       
ASSOCIAZIONE CICOGNA AMICI DI CHERNOBYL ONLUS                                   
ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO                                                      
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE - ANPAS                             
ASSOCIAZIONE ITALIANA PRO ADOZIONI AIPA ONLUS ERGA PUERUS                       
ASSOCIAZIONE TERESA SCALFATI                                                    
AZIONE PER UN MONDO UNITO                                                       
C.I.A.I. - CENTRO ITALIANO AIUTI ALL'INFANZIA                                   
C.I.F.A. - CENTRO INTERNAZIONALE FAMIGLIE PRO ADOZIONE                          
CENTRO ADOZIONI LA MALOCA                                                       
CENTRO AIUTI PER L'ETIOPIA                                                      
CENTRO SERVIZI SOCIALI PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE                            
CRESCERE INSIEME ASSOCIAZIONE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI                    
DIMENSIONE BAMBINO                                                              
FAMIGLIA E MINORI                                                               
FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI                                                      
GRUPPO VOLONTARIATO SOLIDARIETA'                                                
GRUPPO MISSIONI ASMARA                                                          
HELIOS ASSOCIAZIONE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI                              
I BAMBINI DELL'ARCOBALENO                                                       
I FIORI SEMPLICI ONLUS                                                          
IN CAMMINO PER LA FAMIGLIA                                                      
INTERNATIONAL ADOPTION ASSOCIAZIONE PER LA FAMIGLIA                             
ISTITUTO LA CASA                                                                
L'AIRONE ADOZIONI INTERNAZIONALI                                                
LA CICOGNA                                                                      
ASSOCIAZIONE LA DIMORA                                                          
MISSIONARIE DELLA CARITA'                                                       
LA PRIMOGENITA INTERNATIONAL ADOPTION                                           
LO SCOIATTOLO                                                                   
MUSA SADIKER                                                                    
NUCLEO ASSISTENZA ADOZIONE AFFIDO (N.A.A.A.) ONLUS                              
N.A.D.I.A. NUOVA ASSOCIAZIONE DI GENITORI INSIEME PER L'ADOZIONE                
NUOVI ORIZZONTI PER VIVERE L'ADOZIONE (N.O.V.A.)                                
PROCURA GENERALE DELLA CONGREGAZIONE DELLE MISSIONARIE FIGLIE DI S.             
GIROLAMO EMILIANI                                                               
PROGETTO SAO JOSE'                                                              
RETE SPERANZA ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE                  
SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L'ADOZIONE    INTERNAZIONALE (SPAI)                 
S.O.S. BAMBINO                                                                  
SJAMO (SAO JOSE' AIUTI NEL MONDO)                                               
ASSOCIAZIONE GIOIA                                                              
PARTE B                                                                         
Gli Enti autorizzati e i soggetti che hanno sottoscritto la Parte A             
del presente Protocollo, assumono inoltre gli impegni indicati                  
successivamente.                                                                
Coordinamento delle iniziative in materia di adozione internazionale            
La Regione Emilia-Romagna, si impegna a:                                        
- garantire la presenza come rappresentanti degli Enti autorizzati              
nell'ambito del CRAd di quattro componenti. Questi verranno nominati            
dalla Regione all'interno di una rosa di massimo dieci nomi proposti            
dagli Enti autorizzati che hanno sottoscritto la presente Parte B del           
Protocollo;                                                                     
- valorizzare l'apporto dei rappresentanti degli Enti autorizzati               
nella definizione delle politiche regionali in materia di adozione.             
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- individuare e proporre alla Regione Emilia-Romagna, tra gli Enti              
sottoscrittori della presente Parte B del Protocollo una rosa di                
dieci nominativi tra i quali verranno prescelti dalla Regione i                 
quattro rappresentanti degli Enti autorizzati nel Coordinamento                 
Regionale Adozione.                                                             
Attuazione del sistema integrato dei Servizi per l'adozione                     
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- individuare le risorse necessarie per assicurare la collaborazione            
con i Servizi territoriali, con le Province, con la Regione con                 
particolare riferimento alle attivita' di preparazione per le coppie,           
alla partecipazione al CRAd, alla definizione di iniziative di                  
formazione congiunta degli operatori, al monitoraggio delle                     
attivita'.                                                                      
Informazione delle coppie                                                       
Gli Enti autorizzati si impegnano a:                                            
- fornire informazioni sul modello operativo in essere nella Regione            
Emilia-Romagna, nel caso in cui le coppie prendano i primi contatti             
con gli Enti autorizzati, con particolare riguardo ai corsi di                  
preparazione da svolgersi nella fase precedente all'indagine                    
psico-sociale.                                                                  
Preparazione delle coppie nella fase precedente l'indagine                      
psicosociale                                                                    
La Regione Emilia-Romagna, con il contributo del CRAd e delle                   
Province e/o dei soggetti capofila per i corsi di preparazione delle            
coppie candidate all'adozione, si impegna a:                                    
- svolgere attivita' di impulso e raccordo in collaborazione con le             
Province in vista di una progressiva omogeneizzazione nelle modalita'           
di convenzionamento/accordo con gli Enti autorizzati per la                     
realizzazione dei corsi, per la loro qualificazione continua, anche             
mediante la formazione dei formatori;                                           
- svolgere, in collaborazione con le Province ed avvalendosi del                
supporto del CRAd. una specifica attivita' di monitoraggio dei corsi,           
per valutarne il gradimento e l'efficacia in termini di maturazione             
delle scelte adottive.                                                          
Gli Enti autorizzati nell'ambito di specifici rapporti di                       
collaborazione che saranno siglati a livello provinciale con i                  
soggetti capofila per la gestione dei corsi di preparazione si                  
impegnano a:                                                                    
- partecipare con propri esperti agli incontri provinciali di                   
verifica e programmazione sull'andamento dei corsi di formazione per            
le coppie derivanti dalla sottoscrizione delle convenzioni/accordi              
provinciali, garantendo la continuita' degli operatori coinvolti;               
- mettere a disposizione per i corsi di preparazione delle coppie,              
personale qualificato rispetto agli ambiti tematici di propria                  
competenza, assicurando le necessarie dotazioni organiche e                     
professionali per soddisfare gli impegni sottoscritti con le Province           
in merito alla co-progettazione, realizzazione e valutazione dei                
corsi di formazione. Gli esperti degli Enti autorizzati coinvolti               
nelle attivita' formative tratteranno i contenuti delle unita'                  
formative di loro pertinenza avendo cura di rappresentare la                    
competenza e l'esperienza specifica degli Enti autorizzati e non di             
un singolo Ente;                                                                
- segnalare alla Regione eventuali disfunzioni riscontrate in merito            
alla attuazione dei corsi e suggerimenti o proposte finalizzate al              
miglioramento della rete dei servizi per l'adozione.                            
Scelta dell'Ente autorizzato ed immediato avvio della collaborazione            
Ente-Servizi territoriali                                                       
La Regione Emilia-Romagna, le Province, gli Enti titolari delle                 
funzioni in materia di minori e le Ausl si impegnano a:                         
- favorire la realizzazione nell'ambito regionale dei percorsi di               
preparazione post-istruttoria delle coppie idonee, mettendo a                   
disposizione degli Enti Autorizzati che hanno sottoscritto accordi e            
convenzioni a livello provinciale in materia di preparazione delle              
coppie, su loro richiesta, i locali e le attrezzature disponibili.              
Sostegno e controllo dell'andamento della adozione                              
La Regione Emilia-Romagna, gli Enti titolari delle funzioni in                  
materia di minori e le Ausl si impegnano a:                                     
- favorire lo sviluppo di gruppi di incontro e sostegno per le coppie           
adottive mettendo a disposizione degli Enti autorizzati che hanno               
sottoscritto accordi e convenzioni a livello provinciale in materia             
di adozione e che intendono avviare un gruppo di incontro e sostegno            
tra le coppie adottive, su loro richiesta, i locali e le attrezzature           
disponibili. Tale facilitazione e' estesa alle iniziative promosse              
dalle Associazioni delle famiglie adottive.                                     
Formazione degli operatori                                                      
La Regione Emilia-Romagna, le Province, gli Enti titolari delle                 
funzioni in materia di minori, le Ausl si impegnano a:                          
- coinvolgere nella definizione delle iniziative formative in materia           
di adozione rivolte al sistema integrato dei Servizi i rappresentanti           
degli Enti Autorizzati che hanno sottoscritto accordi e convenzioni a           
livello provinciale;                                                            
- dare precedenza, nell'ambito delle iniziative di formazione degli             
operatori in materia di adozione programmate a livello provinciale e            
regionale, che prevedano una quota di posti riservata agli Enti                 
autorizzati, ai tecnici degli Enti autorizzati che hanno sottoscritto           
accordi o convenzioni a livello provinciale;                                    
- realizzare il monitoraggio e la valutazione degli esiti del                   
percorso di qualificazione e aggiornamento degli operatori.                     
REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                                          
U.P.I.                                                                          
A.N.C.I.                                                                        
ADOTTARE INSIEME                                                                
A.V.S.I. ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER IL SERVIZIO INTERNAZIONALE                  
A.I.A.U. ASSOCIAZIONE IN AIUTI UMANITARI                                        
Ai.Bi. ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI                                           
AMICI DI DON BOSCO                                                              
AMICI MISSIONI INDIANE (AMI) ONLUS                                              
AMICI TRENTINI                                                                  
A.MO ATTRAVERSO IL MONDO PER UN SORRISO-ONLUS                                   
ARCOBALENO ONLUS                                                                
ARIETE                                                                          
ASA ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' ADOZIONI                                          
ASSOCIAZIONE ADOZIONI ALFABETO                                                  
ASSOCIAZIONE AGAPE'                                                             
IL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BAMBINI CHERNOBYL ONLUS                              
ASSOCIAZIONE CHIARA ONLUS                                                       
ASSOCIAZIONE CICOGNA AMICI DI CHERNOBYL ONLUS                                   
ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO                                                      
IL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE -                     
A.N.P.A.S                                                                       
ASSOCIAZIONE ITALIANA PRO ADOZIONI AIPA ONLUS ERGA PUERUS                       
ASSOCIAZIONE TERESA SCALFATI                                                    
AZIONE PER UN MONDO UNITO                                                       
C.I.A.I. - CENTRO ITALIANO AIUTI ALL'INFANZIA                                   
C.I.F.A. - CENTRO INTERNAZIONALE FAMIGLIE PRO ADOZIONE                          
CENTRO ADOZIONI LA MALOCA                                                       
CENTRO AIUTI PER L'ETIOPIA                                                      
CENTRO SERVIZI SOCIALI PER L'ADOZIONE INTERNAZIONALE                            
CRESCERE INSIEME ASSOCIAZIONE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI                    
DIMENSIONE BAMBINO                                                              
FAMIGLIA E MINORI                                                               
FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI                                                      
GRUPPO VOLONTARIATO SOLIDARIETA'                                                
GRUPPO MISSIONI ASMARA                                                          
HELIOS ASSOCIAZIONE PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI                              
I BAMBINI DELL'ARCOBALENO                                                       
I FIORI SEMPLICI ONLUS                                                          
IN CAMMINO PER LA FAMIGLIA                                                      
INTERNATIONAL ADOPTION ASSOCIAZIONE PER LA FAMIGLIA                             
ISTITUTO LA CASA                                                                
L'AIRONE ADOZIONI INTERNAZIONALI                                                
LA CICOGNA                                                                      
ASSOCIAZIONE LA DIMORA                                                          
MISSIONARIE DELLA CARITA'                                                       
LA PRIMOGENITA INTERNATIONAL ADOPTION                                           
LO SCOIATTOLO                                                                   
MUSA SADIKER                                                                    
IL PRESIDENTE NUCLEO ASSISTENZA ADOZIONE AFFIDO (NAAA) ONLUS                    
N.A.D.I.A. NUOVA ASSOCIAZIONE DI GENITORI INSIEME PER L'ADOZIONE                
NUOVI ORIZZONTI PER VIVERE L'ADOZIONE (NOVA)                                    
PROCURA GENERALE DELLA CONGREGAZIONE DELLE MISSIONARIE FIGLIE DI S.             
GIROLAMO EMILIANI                                                               
PROGETTO SAO JOSE'                                                              
RETE SPERANZA ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITA' SOCIALE                  
SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L'ADOZIONE INTER- NAZIONALE (SPAI)                  
SOS BAMBINO                                                                     
SJAMO (SAO JOSE' AIUTI NEL MONDO)                                               
ASSOCIAZIONE GIOIA                                                              

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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