DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 10 novembre 2003, n. 2248
Criteri organizzativi per la costituzione di Centri di Informazione e consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico per anziani e disabili
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMLIA-ROMAGNA
Richiamati:
- la L.R. 3 febbraio 1994, n. 5 "Tutela e valorizzazione delle
persone anziane - Interventi a favore di anziani non autosufficienti"
e successive modificazioni ed integrazioni;
- la L.R. 21 agosto 1997, n. 29 "Norme e provvedimenti per favorire
le opportunita' di vita autonoma e l'integrazione sociale delle
persone disabili";
- la Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione
del sistema integrato di interventi e servizi sociali";
- la L.R. 12 marzo 2003, n. 2, "Norme per la promozione della
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali";
- la deliberazione del Consiglio regionale n. 514 del 4 novembre 2003
avente per oggetto "Programma annuale degli interventi e dei criteri
di ripartizione delle risorse ai sensi dell'articolo 47, comma 3
della L.R. 2/03. Stralcio Piano regionale degli interventi e dei
servizi sociali ai sensi dell'articolo 27, L.R. 2/03" ed, in
particolare, le indicazioni in essa contenute in merito alla
promozione di progetti attuativi locali finalizzati alla costituzione
di Centri provinciali di informazione e consulenza a favore di
anziani e disabili per l'adattamento dell'ambiente domestico;
atteso che la citata deliberazione del Consiglio regionale 514/03 ha
previsto l'adozione di apposito atto deliberativo della Giunta
regionale per definire:
a) le caratteristiche, le attivita' dei centri provinciali di
informazione e consulenza per l'adattamento degli ambienti domestici
e le professionalita' da assicurare nelle e'quipe
multiprofessionali;
b) le modalita' per l'individuazione del soggetto responsabile della
realizzazione del progetto per ogni ambito provinciale;
c) le procedure per la presentazione dei progetti attuativi locali da
parte dei soggetti individuati per ogni ambito provinciale;
ritenuto, pertanto, di dover:
- provvedere a quanto indicato nelle precedenti lettere a), b), c),
individuando i Comuni capoluogo di Provincia quali Soggetti
responsabili dell'attuazione in ambito locale del "Programma
finalizzato all'autonomia nell'ambiente domestico di disabili e
anziani", ferma restando la possibilita' da parte dei Comuni medesimi
di individuare quale Soggetto pubblico attuatore un altro Comune o un
altro Soggetto pubblico, tra quelli previsti all'articolo 16 della
L.R. 2/03;
- ripartire tra i vari ambiti provinciali la somma destinata alla
realizzazione del Programma finalizzato di cui trattasi, pari a Euro
500.000,00 sulla base della popolazione residente in ogni provincia
al 31/12/2002, dando atto che successivamente il Dirigente regionale
competente provvedera' con propri atti formali all'assegnazione e
liquidazione delle risorse e all'assunzione del relativo impegno di
spesa a favore dei destinatari;
- prevedere in sede di liquidazione la possibilita' da parte del
Dirigente regionale competente di apportare le necessarie modifiche
all'elenco dei Comuni assegnatari, in conseguenza di quanto richiesto
dai Comuni assegnatari medesimi in merito alla eventuale
individuazione di un altro Comune o di un altro Soggetto pubblico di
cui all'articolo 16 della L.R. 2/03 in qualita' di Soggetto attuatore
del Programma finalizzato in argomento;
dato atto, altresi', che come determinato dalla citata deliberazione
consiliare il concorso contributivo della Regione alle spese di
realizzazione del "Programma finalizzato all'autonomia nell'ambiente
domestico di disabili ed anziani" non puo' in ogni caso superare il
70% del costo totale del progetto attuativo locale;
richiamata la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003 avente
per oggetto "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali" esecutiva ai sensi di legge;
richiamate altresi'
dato atto:
- del parere di regolarita' amministrativa espresso dal Direttore
generale della Sanita' e Politiche sociali dr. Franco Rossi ai sensi
dell'art. 37, IV comma della L.R. 43/01 e della deliberazione della
Giunta regionale 447/03;
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali. Immigrazione.
Progetto giovani. Cooperazione internazionale - Gianluca Borghi;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare:
- l'Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, concernente i requisiti professionali ed organizzativi
dei Centri provinciali di cui trattasi;
- l'Allegato 2, parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, concernente le modalita' per l'individuazione dei
Soggetti responsabili della realizzazione del Programma in ogni
ambito provinciale, nonche' le procedure per la presentazione dei
progetti attuativi locali e la determinazione dei termini di
realizzazione e delle modalita' di rendicontazione dei programmi
attuativi locali;
- l'Allegato 3, parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, concernente la ripartizione delle risorse, pari a Euro
500.000,00 destinate alla realizzazione del Programma finalizzato nei
diversi ambiti provinciali;
2) di dare atto che il Dirigente regionale competente provvedera'
all'assegnazione e liquidazione delle risorse e all'assunzione del
relativo impegno di spesa a favore dei Comuni capoluogo di Provincia,
ferma restando la possibilita' di apportare le necessarie modifiche
all'elenco dei soggetti assegnatari, in conseguenza delle richieste
formulate dai soggetti assegnatari medesimi in merito
all'individuazione di un altro Comune o di un altro Soggetto
pubblico, tra quelli previsti all'articolo 16 della L.R. 2/03, in
qualita' di Soggetto attuatore del Programma finalizzato in
argomento;
3) di precisare che le risorse saranno assegnate con variazioni
connesse ad arrotondamenti, in base alla popolazione residente in
ogni provincia alla data del 31/12/2002;
4) di pubblicare, per estratto, la presente deliberazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO 1
Criteri organizzativi per la costituzione di centri di informazione e
consulenza per l'adattamento dell'ambiente domestico per anziani e
disabili
I Comuni al fine di favorire l'autonomia personale e la permanenza
nella propria abitazione delle persone anziane e disabili
istituiscono "Centri di informazione e consulenza per l'adattamento
dell'ambiente domestico", secondo i criteri, le modalita' e le
procedure di seguito indicate.
1. Perche' costituire Centri per l'adattamento dell'ambiente
domestico
L'accessibilita' e la vivibilita' delle abitazioni sono temi che
riguardano una parte molto consistente della popolazione. Sulla base
degli ultimi dati forniti dall'ISTAT e', infatti, possibile stimare
che circa il 5% della popolazione con piu' di sei anni e'
rappresentata da persone che vivono in abitazioni private e che non
sono autonome nello svolgere un'attivita' della vita quotidiana.
Considerando le singole disabilita', il 2,1% della popolazione con
piu' di sei anni e' in una situazione di confinamento individuale
presso la propria abitazione, il 3% ha limitazioni nello svolgere le
attivita' della vita quotidiana (ad es. difficolta' nel vestirsi, nel
lavarsi, nel fare il bagno, nel mangiare...), il 2,2% ha limitazioni
nel movimento (ad es. difficolta' nel camminare, nel salire le scale,
nel chinarsi, nel coricarsi, nel sedersi), circa l'1% ha disabilita'
sensoriali (ad es. difficolta' a sentire, vedere o parlare).
Il tema dell'adattamento dell'ambiente domestico non riguarda solo le
persone con gravi limitazioni dell'autonomia personale. Infatti, ben
il 13% della popolazione di eta' superiore a 6 anni ha almeno una
difficolta' nello svolgere un'attivita' della vita quotidiana. Circa
il 75% di queste persone ha un'eta' superiore o uguale a 65 anni.
Affrontare il tema dell'adattamento dell'ambiente domestico significa
pertanto tentare di risolvere bisogni diffusi, complessi ed
eterogenei, nella consapevolezza che si tratta di un argomento che
non coinvolge solo le persone in situazione di totale non
autosufficienza o di handicap di particolare gravita', ma anche
persone con maggiori livelli di autonomia personale.
Le politiche regionali a favore di anziani e disabili, cosi' come
recentemente ribadito al comma 4 dell'articolo 2 della L.R. 2/03, si
sono sempre orientate alla promozione ed al sostegno dell'autonomia e
della vita indipendente, con particolare riferimento al sostegno alle
scelte di permanenza al proprio domicilio.
Per poter continuare a vivere nelle proprie case, uno dei principali
bisogni espressi dalle persone anziane e con disabilita' consiste nel
dover adattare l'ambiente domestico alle proprie abilita' e nel dover
individuare soluzioni per l'accessibilita', la fruibilita' e
vivibilita' della propria abitazione.
Sono oggi disponibili sul mercato numerosi prodotti e soluzioni che
permettono di modificare l'ambiente in modo funzionale alle abilita'
residue della persona, consentendo di ridurre o superare le
situazioni di handicap e di aumentare l'autonomia personale.
Esistono, inoltre, leggi nazionali e regionali che prevedono
contributi ed agevolazioni per l'acquisto di ausili, strumentazioni,
arredi e per interventi finalizzati al superamento delle barriere
architettoniche negli edifici privati (Legge 13/89, DM 332/99, L.R.
29/97, Legge 449/97, Legge 448/99 e Legge 388/00).
A fronte di una domanda sempre crescente di informazione e consulenza
da parte dei cittadini anziani e disabili, non sempre i servizi
territoriali dispongono delle necessarie competenze tecnico
professionali in grado di supportare i cittadini nella scelta delle
soluzioni piu' appropriate e nell'accesso ai canali di finanziamento
disponibili.
In attuazione dell'articolo 11 della L.R. 29/97 la Giunta regionale
ha promosso la costituzione del Centro regionale Ausili con sede a
Bologna e del Centro regionale di InFormazione su accessibilita' e
barriere architettoniche con sede a Reggio Emilia, quali centri di
riferimento regionale per l'offerta ad operatori e singoli cittadini
di servizi di inFormazione, formazione e consulenza su ausili,
mobilita' ed accessibilita'.
Sono oltre 2.000 gli operatori ed i cittadini che nell'ultimo
triennio hanno usufruito dei servizi del Centro regionale Ausili e
del Centro regionale di Informazione su accessibilita' e barriere
architettoniche. Quasi il 30% delle richieste pervenute sono state
formulate da singoli cittadini, che nella maggior parte dei casi
chiedono informazioni e consigli per adattare la propria abitazione
alla propria mancanza di abilita'.
I Centri regionali svolgono un ruolo ausiliario e non sostitutivo
rispetto a quello dei servizi territoriali e si connotano quali
servizi tecnici di secondo livello finalizzati a sostenere la rete
territoriale dei servizi.
In considerazione della crescita della domanda espressa dai cittadini
e delle finalita' dei due Centri che non prevedono di norma un
accesso diretto degli utenti finali, si rende opportuno prevedere
un'ulteriore articolazione della rete dei servizi regionali di
informazione e consulenza sui temi dell'accessibilita' e degli ausili
attraverso la costituzione di Centri specializzati nelle soluzioni
per l'adattamento dell'ambiente domestico, capaci di offrire servizi
di primo livello ai cittadini interessati, in collegamento funzionale
ed adeguatamente supportate dai due Centri regionali.
Tale scelta risulta indispensabile per garantire una adeguata
accessibilita' in tutto il territorio regionale dei servizi di cui
trattasi. A tal fine, l'identificazione di almeno un Centro per ogni
ambito provinciale rappresenta un primo livello di diffusione della
rete dei servizi di consulenza, nella prospettiva di possibili
ulteriori articolazioni territoriali.
2. Finalita' ed ambito di intervento dei Centri
I Centri di cui alla presente direttiva sono finalizzati ad offrire
informazione e consulenza tecnica a singoli cittadini, associazioni o
enti di rappresentanza dei cittadini, organizzazioni
tecnico-professionali ed operatori della rete regionale dei servizi
per anziani e disabili, al fine di individuare soluzioni per
l'autonomia personale in particolare nell'ambiente domestico.
I Centri sono chiamati a specializzarsi nel fornire consulenza sulle
misure necessarie a rimuovere o ridurre barriere, nonche' a
facilitare le attivita' quotidiane all'interno delle abitazioni
private.
Offrono, dunque, servizi di informazione e consulenza per adattare
l'ambiente domestico ai bisogni delle persone anziane e disabili
attraverso interventi finalizzati, ad esempio, alla riorganizzazione
degli spazi interni, alla rimozione o al superamento di barriere (ad
es. attraverso rampe, elevatori, ascensori ...), piccoli accorgimenti
per rendere piu' facili le attivita' di ogni giorno (ad es.
facilitare l'uso della cucina, utilizzare arredi appropriati,
installare maniglioni o pavimenti speciali), utilizzare sistemi di
tele assistenza o sistemi informatici per il controllo dell'ambiente
domestico.
A tal fine, i Centri si avvalgono di e'quipe di carattere
interdisciplinare e multiprofessionale.
Tali e'quipe si configurano quali gruppi operativi, anche di
carattere inter istituzionale, finalizzati a favorire il
coordinamento, l'integrazione e la qualificazione delle competenze
tecnico-professionali presenti in particolare nei Comuni e nelle
Aziende USL in merito alle soluzioni per l'autonomia personale,
l'accessibilita' ed il superamento delle barriere architettoniche
nelle abitazioni private.
Le e'quipe multiprofessionali:
- offrono informazioni e consulenza agli operatori preposti alla
presa in carico delle persone anziane e con disabilita';
- svolgono una funzione di informazione e consulenza a favore di
singoli cittadini e famiglie al fine di assisterli nella ricerca di
soluzioni per l'adattamento dell'ambiente domestico;
- forniscono informazioni sull'accesso alla rete dei servizi e sui
contributi e le agevolazioni disponibili;
- offrono consulenza e partecipano alla organizzazione di iniziative
formative rivolte ai tecnici ed ai funzionari di Comuni e Aziende USL
con funzioni di progettazione, realizzazione, verifica e controllo
nel settore dell'edilizia abitativa;
- offrono consulenza ai Comuni per l'istruttoria delle richieste di
contributi finalizzati all'abbattimento di barriere architettoniche e
all'adattamento dell'ambiente domestico, con particolare riferimento
alla Legge 13/89 e alla L.R. 29/97;
- collaborano all'organizzazione di iniziative di informazione e
formazione a favore di professionisti e artigiani, anche al fine di
favorire la redazione di elenchi di fornitori specializzati in
collaborazione con le organizzazioni tecnico-professionali;
- organizzano attivita' di informazione e formazione rivolte a gruppi
di utenti, in collaborazione con i Comuni, le Aziende USL e le
associazioni di anziani e disabili.
3. Criteri organizzativi e funzionali
I centri sono attivati dai Comuni ed operano su un bacino di utenza
provinciale.
Al fine di facilitare l'accesso da parte dei cittadini di tutto
l'ambito provinciale di riferimento l'attivita' dei Centri puo'
essere articolata attraverso piu' sportelli territoriali, che
prevedano ad esempio un'apertura di carattere settimanale o
bisettimanale.
L'attivita' dei Centri deve svolgersi in edifici accessibili, privi
di barriere architettoniche ed ubicati in luoghi facilmente
raggiungibili con l'uso dei mezzi pubblici.
Le e'quipe adottano il metodo del lavoro per progetti personalizzati
e della verifica dei risultati raggiunti, utilizzano un approccio
globale ai bisogni della persona ed individuano soluzioni nel totale
rispetto delle scelte personali ed esistenziali degli utenti.
Le e'quipe adottano una modalita' di lavoro di carattere
interdisciplinare e sono di norma composte da:
- un Operatore sociale con qualifica di Assistente sociale, Educatore
professionale o laurea in Scienze Sociali;
- un Tecnico progettista esperto sui temi dell'accessibilita' e del
superamento delle barriere architettoniche;
- un Terapista della riabilitazione o altra figura professionale con
particolare esperienza nel settore degli ausili per la mobilita' e la
vita quotidiana;
- un operatore con funzioni amministrative e di segreteria
organizzativa.
Per le situazioni di maggiore complessita' puo' essere prevista la
presenza di altre figure professionali in relazione ai singoli
bisogni, nonche' il ricorso al Centro regionale Ausili ed al Centro
regionale di InFormazione su accessibilita' e barriere
architettoniche.
da prevedere una collaborazione strutturata con uno psicologo con
funzioni di consulenza all'e'quipe ed in alcuni casi di consulenza
diretta a cittadini e famiglie.
Le e'quipe offrono servizi di consulenza a distanza (tramite
telefono, fax, e-mail, Internet ...) e garantiscono un'attivita' di
consulenza diretta per almeno 5 ore settimanali.
4. Modalita' di coordinamento con i Centri regionali
Le e'quipe operano in continuita' e coordinamento con il Centro
regionale di InFormazione sull'accessibilita' di Reggio Emilia e con
il Centro regionale Ausili di Bologna.
In particolare i due Centri regionali promuovono lo sviluppo delle
e'quipe territoriali attraverso l'offerta di servizi di formazione,
la predisposizione di documentazione tecnica a supporto
dell'attivita' di consulenza e di informazione per l'utente finale ed
infine offrono attivita' di consulenza sui casi di maggiore
complessita' e gravita'.
ALLEGATO 2
Procedure per la presentazione dei programmi attuativi locali per la
realizzazione del Programma finalizzato all'autonomia nell'ambiente
domestico di disabili e anziani di cui alla DCR 514/03
I Comuni sono chiamati ad individuare in ogni ambito provinciale un
Soggetto responsabile dell'attuazione del "Programma finalizzato
all'autonomia nell'ambiente domestico di disabili e anziani"
approvato con la citata deliberazione del Consiglio regionale
514/03.
Il Soggetto responsabile dell'attuazione del Programma finalizzato e'
di norma il Comune capoluogo di Provincia, ovvero altro Comune
capofila individuato dai Comuni della provincia, ovvero altra forma
associativa richiamata all'articolo 16 della L.R. 2/03.
Le Province come previsto all'articolo 18 della L.R. 2/03 attivano le
opportune forme di coordinamento ai fini della individuazione del
Soggetto responsabile della attuazione del programma di cui
trattasi.
Approvazione dei progetti attuativi territoriali
I Soggetti responsabili individuati dai Comuni predispongono un
programma per attuare sul proprio territorio di riferimento il
"Programma finalizzato alla promozione dei Centri documentazione per
l'integrazione delle persone con disabilita'" approvato con
deliberazione del Consiglio regionale n. 514 del 4 novembre 2003.
Il contributo regionale e' finalizzato a tutta la popolazione
residente nell'ambito provinciale di riferimento. I Soggetti
responsabili dell'attuazione del Programma in ambito locale sono
pertanto tenuti ad attivare apposite modalita' di coordinamento con
tutti i Comuni del proprio ambito provinciale, con le Aziende USL,
con il Centro regionale Ausili di Bologna e con il Centro regionale
di InFormazione su accessibilita' e barriere architettoniche.
Procedure
I Soggetti responsabili dell'attuazione del Programma approvano un
progetto attuativo locale e lo inviano all'Assessorato regionale alle
Politiche sociali. Immigrazione. Progetto giovani. Cooperazione
internazionale. entro il termine che sara' successivamente comunicato
dal Dirigente regionale competente con specifica comunicazione.
In caso di mancata trasmissione della documentazione richiesta,
l'assegnazione del contributo regionale di cui alla presente
deliberazione si intende revocata.
Requisiti del Progetto attuativo locale
Il Progetto attuativo locale, dovra' indicare la spesa totale ammessa
a contributo relativa all'intero ammontare del programma attuativo,
specificando l'onere a carico del/i Comune/i che dovra' essere almeno
pari al 30% del totale della spesa ammessa.
Il contributo regionale ha un carattere promozionale ed e'
finalizzato al sostegno della fase di avvio e consolidamento del
Centro.
Le spese per strumentazioni e per l'eventuale allestimento dei locali
nei quali si esplica l'attivita' del Centro non potranno essere
superiori al 10% del costo complessivo del progetto.
Le spese non potranno essere finalizzate alla costituzione di mostre
permanenti ausili, ne' alla costituzione di banche dati, ne' alla
raccolta di documentazione in quanto tali elementi sono gia' presenti
ed utilizzabili presso i due Centri regionali.
Non sono ammissibili spese relative a prestazioni professionali da
parte di personale medico o della riabilitazione gia' previste dal DM
332/99 "Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza
protesica erogabili nell'ambito del Servizio sanitario nazionale:
modalita' di erogazione e tariffe".
Sono ammissibili spese per l'acquisizione di competenze tecniche non
disponibili da parte del personale dei Comuni e delle Aziende USL.
Il progetto di attuazione del Programma finalizzato dovra'
necessariamente prevedere in fase di avvio:
- la partecipazione delle e'quipe alle attivita' formative promosse
dalla Regione;
- le modalita' per costruire contatti e collaborazioni con i
principali Servizi operanti nel territorio, con particolare
riferimento a:
- Unita' Operative di Riabilitazione, Geriatria, Neurologia,
Medicina, Ortopedia;
- Distretti sanitari;
- Servizi assistenza anziani;
- Servizi handicap adulto;
- Servizi di Neuropsichiatria e Psicologia dell'infanzia e dell'eta'
evolutiva (NPPIEE);
- Servizi sociali dei Comuni;
- la definizione di strumenti e procedure per la verifica ex post
dell'efficacia degli interventi di adattamento realizzati.
In fase di avvio dovra', inoltre, essere garantita una adeguata
attivita' di informazione sulle attivita' del Centro rivolta in
particolare a singoli cittadini, associazioni di utenti, medici di
medicina generale, Centri documentazione handicap, Distretti e
Presidi Ospedalieri delle AUSL, Servizi sociali dei Comuni,
Associazioni di categoria ed ordini professionali, sindacati e URP.
Dopo la realizzazione della campagna informativa, in prima fase
dovra' essere prevista un'apertura del Centro per almeno 8/9 ore
settimanali, da svolgersi anche in piu' punti territoriali e di cui
almeno 5 ore settimanali da dedicare alla consulenza diretta a
singoli casi.
Individuazione di un soggetto attutore pubblico diverso dal Comune
capoluogo di Provincia
Qualora un Comune capoluogo individui un Soggetto pubblico attuatore
del progetto in altro Comune o tra i soggetti indicati all'articolo
16 della L.R. 2/03, il Soggetto attuatore medesimo nell'inviare la
documentazione richiesta, dovra' allegare apposita richiesta del
Comune capoluogo di Provincia con attestazione dell'accordo espresso
dai Comuni dell'ambito di riferimento, affinche' i contributi di cui
trattasi siano assegnati ed erogati al Soggetto attuatore individuato
nell'ambito provinciale.
Erogazione dei contributi
Sulla base della documentazione inviata dai Comuni capoluogo di
Provincia o da altro Soggetto attuatore pubblico, il Dirigente
regionale competente procedera', ricorrendo gli elementi previsti
dalla normativa regionale vigente, alla liquidazione dei contributi
in misura pari al 70% del totale delle spese ammesse a contributo
trasmessa dagli Enti assegnatari sulla base anche di quanto sopra
indicato e comunque nel limite massimo del contributo regionale
assegnato e concesso con la presente determinazione.
Qualora il costo complessivo del progetto attuativo territoriale
risulti inferiore a 10/7 del contributo regionale assegnato e
concesso, quest'ultimo in sede di liquidazione sara' oggetto di una
corrispondente riduzione proporzionale.
Rendicontazione
Entro il termine di 15 mesi dall'avvenuta erogazione dei contributi
le Amministrazioni assegnatarie dovranno far pervenire un atto
attestante l'avvenuta attuazione dell'iniziativa finanziata
unitamente alla rendicontazione delle spese sostenute.
L'Amministrazione regionale potra' richiedere la documentazione delle
spese sostenute per un periodo non superiore a tre anni
dall'erogazione dei contributi.
Qualora l'ammontare della spesa complessiva effettivamente sostenuta
dalle Amministrazioni assegnatarie dei contributi risultasse
inferiore a 10/7 del contributo regionale erogato, l'Amministrazione
regionale procedera' al reintroito delle somme erogate in eccedenza.
ALLEGATO 3
Ripartizione ai Comuni capoluogo di Provincia della somma di Euro
500.000,00 per la realizzazione del Programma finalizzato
all'autonomia nell'ambiente domestico di disabili e anziani di cui
alla DCR 03 sulla base della popolazione residente al 31/12/2002
Ambito provinciale Pop. residente Assegnazione al 31/12/2002
regionale 70%
Piacenza 268.312 33.048
Parma 404.722 49.850
Reggio Emilia 468.552 57.712
Modena 644.289 79.357
Bologna 927.820 114.280
Ferrara 346.826 42.719
Ravenna 356.903 43.960
Forli'-Cesena 362.218 44.615
Rimini 279.774 34.460
TOTALE REGIONE 4.059.416 500.000