DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AGENZIA TRASPORTI PUBBLICI 10 settembre 2004, n. 12335
Affidamento di incarico all'Associazione "Centro Studi e Formazione per gli Enti locali" per una "Ricerca-azione sulla mobilita' sostenibile e percorsi sicuri per bambini ed adolescenti", ai sensi dell'art. 12 della L.R. 43/01
IL DIRETTORE
(omissis) determina:
a) di affidare, ai sensi dell'art. 12 della L.R. 43/01,
all'Associazione "Centro Studi e Formazione per gli Enti locali" di
Castel S. Pietro Terme (BO) - Partita IVA n. 01741501207, per le
motivazioni di sopra indicate che qui si richiamano, un incarico di
consulenza specialistica per una "Ricerca-Azione sulla 'mobilita'
sostenibile e percorsi sicuri per bambini e adolescenti'" nell'ambito
del territorio regionale sulla base di quanto stabilito nel Piano di
Lavoro (Allegato A), parte integrante della presente determinazione;
b) di specificare che la dott.ssa Anna Rosa Favaro, quale
coordinatrice della ricerca per l'Associazione "Centro Studi e
Formazione per gli enti locali", terra' i collegamenti con la Regione
Emilia-Romagna coordinandosi con il direttore dell'Agenzia Trasporti
pubblici e con l'arch. Sandra Botti dirigente Professional alla
Mobilita' urbana;
c) di approvare l'unito schema di contratto d'incarico (Allegato B) ,
anch'esso parte integrante della presente determinazione, dando atto
che, ai sensi della normativa regionale si provvedera' alla stipula
del medesimo;
d) di fissare per tale incarico, il cui termine e' stabilito al 31
dicembre 2004 (salva la possibilita' di proroga di cui all'art. 5 del
contratto allegato) e che decorre dalla data di sottoscrizione del
contratto, il compenso di Euro 20.000,00 comprensivo di IVA 20% e di
ogni altra spesa;
e) di affidare al Dirigente Professional alla Mobilita' urbana
dell'Agenzia Trasporti pubblici, arch. Sandra Botti, la verifica
della congruita' dei risultati dello studio in rapporto al programma
di lavoro, del rispetto dei vincoli contrattuali, oltreche' il
controllo delle modalita' di attuazione dell'incarico di consulenza;
f) di impegnare la suddetta somma di Euro 20.000,00 (IVA 20%
compresa) registrata al n. 3575 di impegno sul Capitolo 43025 "Spese
per l'aggiornamento del Piano regionale dei trasporti (artt. 3 e
segg. della L.R. 1 dicembre 1979, n. 45 - abrogata; e successive
modifiche; art. 5, L.R. 2 ottobre 1998, n. 30)" di cui all'UPB
1.4.3.2.15250 del Bilancio per l'esercizio finanziario 2004, che
presenta la necessaria disponibilita';
g) di dare atto che alla liquidazione della spesa di cui al punto d),
si provvedera' con propri atti formali, ai sensi dell'art. 51 della
L.R. 40/01 ed in attuazione della delibera 447/03, previa
presentazione di regolari fatture e in ossequio a quanto previsto
all'art. 6 dello schema di contratto allegato;
h) di disporre la pubblicazione, per estratto, del presente
provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna e
la trasmissione di copia dello stesso alla Commissione Bilancio,
Programmazione e Affari generali, come previsto dalla normativa
vigente.
IL DIRETTORE
Bruno Ginocchini
ALLEGATO A
Piano di lavoro - Proposta per una ricerca - Azione sul territorio
regionale "Mobilita' sostenibile e percorsi sicuri per bambini e
adolescenti"
Premessa
La Regione Emilia-Romagna, con la delibera di Giunta n. 2661 del
23/12/2002 al fine di dare attuazione ad Accordi di programma per la
mobilita' sostenibile per il triennio 2003-2005, ha definito criteri
e modalita' per dare avvio ad interventi rivolti al potenziamento
della mobilita' ciclopedonale.
La delibera regionale individua le caratteristiche degli interventi
finanziabili ai sensi della L.R. 30/98 e della Legge 366/98, con il
concorso di risorse regionali, statali e degli enti locali
attuatori.
La Misura 3 di tale delibera definisce gli ambiti delle possibili
azioni progettuali tra i quali sono compresi:
- il miglioramento della fruizione degli spazi urbani da parte dei
bambini e degli adolescenti attraverso la realizzazione di percorsi
sicuri di collegamento dei principali punti di aggregazione dedicati
(casa-scuola, verde pubblico e attrezzature sportive) di cui all'art.
7 della Legge 285/97 e all'art. 2 della L.R. 40/99, nei Comuni almeno
dotati di un Piano urbano del traffico;
- la particolare attenzione alla definizione, contestuale agli
interventi, di modalita' di monitoraggio, anche con il concorso degli
utenti, dell'efficacia del progetto realizzato.
All'interno della Misura 3 sono inoltre stati definiti nuovi
interventi che devono tenere in particolare considerazione i seguenti
criteri:
- il completamento e l'integrazione delle reti esistenti attraverso
la realizzazione degli itinerari ciclopedonali urbani;
- l'attivazione di sistemi di uso collettivo di parchi bici
tradizionali o a pedalata assistita;
- l'incentivazione dell'uso integrato della bici con treni e bus;
- la particolare attenzione alla definizione, contestuale agli
interventi, di modalita' di monitoraggio, anche con il concorso degli
utenti, dell'efficacia del progetto realizzato.
La Misura 3 inoltre si integra perfettamente con la n. 4 "Interventi
strategici per la mobilita' sostenibile delle persone e
l'intermodalita' per lo sviluppo dei Piani urbani della mobilita'".
La Regione Emilia-Romagna, coerentemente con l'impegno e l'attenzione
costanti verso le politiche a favore dell'infanzia, ha approvato nel
corrente anno con la delibera del Consiglio regionale 133/04 la
"Partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla costituzione della
Associazione nazionale italiana 'Citta' amiche dell'infanzia e
dell'adolescenza (CAMINA)'" con il fine di migliorare la qualita'
della vita nei contesti urbani extraurbani anche attraverso la
promozione di citta' sostenibili per i bambini e i ragazzi, ed in
continuita' con gli obiettivi della L.R. 28 dicembre 1999, n. 40
(Promozione delle citta' dei bambini e delle bambine).
L'interesse rispetto a questi temi ha i visto agire i vari
Assessorati regionali in concerto in collaborazione con Associazioni,
Istituzioni pubbliche e private, enti di ricerca, Universita'. E'
stata infatti valutata la complessita' progettuale necessaria per
raggiungere gli obiettivi di miglioramento di accessibilita' e
fruizione ciclopedonale della citta' da parte dei bambini, nonche'
degli abitanti in generale, e di miglioramento della qualita'
ambientale con la riduzione delle emissioni di gas di scarico e dei
rischi per la salute derivanti dall'inquinamento atmosferico e
acustico in particolare dal traffico veicolare privato.
Per i motivi sopra esposti, dall'anno 1999 la Regione Emilia-Romagna
collabora assiduamente con il Centro CAMINA;, tuttora operativa per
specialita' tematica nell'ambito dell'Associazione "Centro Studi e
Formazione per gli Enti locali" di Castel S. Pietro Terme (BO)
promuovendo iniziative culturali e progetti di sensibilizzazione
sulle politiche per l'infanzia e sulla qualita' della vita dei
bambini e dei giovani nei contesti urbani.
Nell'anno 2002, il Centro, in collaborazione con l'Assessorato
Mobilita' e Trasporti, ha svolto una prima indagine conoscitiva sulla
presenza nel territorio regionale di progetti inerenti i "Percorsi
sicuri casa-scuola", inoltre, nell'ambito delle ricerche congiunte
avvenute in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche sociali
sono emersi dati europei che rilevano la forte incidenza sui flussi
di traffico degli spostamenti dei genitori che accompagnano in auto
bambini ed adolescenti in Europa i bambini e i giovani (5-18 anni)
effettuano il 15/20% di tutti gli spostamenti ed in questi sempre
piu' spesso i bambini sono accompagnati da un adulto o in auto da un
adulto.
Coerentemente con il background che comprende tutte le iniziative e i
progetti fino ad oggi promossi e sostenuti, il Centro CAMINA,
operativo nell'ambito dell'Associazione "Centro Studi e Formazione
per gli Enti locali" di Castel S. Pietro Terme (BO) propone una
ricerca - azione sulla mobilita' sostenibile e i percorsi sicuri per
bambini e adolescenti nella regione Emilia-Romagna.
Obiettivi e metodologia della ricerca
L'obiettivo di verifica e orientamento, posto alla base della
ricerca, riguarda prioritariamente ai Comuni con popolazione
superiore ai 30.000 abitanti che hanno attivato progetti inerenti la
mobilita' ciclopedonale e i percorsi sicuri casa-scuola, in
particolare quelli finanziati con la L.R. 30/98 dalla Regione, non
escludendo di prendere in considerazione eccezionalmente anche
realta' dimensionalmente meno rilevanti qualora risultino di
specifico interesse. L'individuazione di casi-studio verra' condotto
in collaborazione con i settori competenti della Regione e degli Enti
locali coinvolti nella ricerca (Province e Comuni).
Nello specifico la ricerca si sviluppera' attraverso una ricognizione
dei progetti attivati in ambito regionale circa:
1. "percorsi sicuri casa scuola" e piu' in generale mobilita'
pedonale e ciclabile di bambini/e, ragazzi/e nei propri contesti
urbani, collegamenti tra i luoghi che frequentano (scuole, parchi,
impianti sportivi, ecc.);
2. percorsi in relazione ai luoghi di scambio intermodale (stazioni,
fermate mezzi pubblici urbani ed extraurbani, ecc);
3. monitoraggio e verifica dei progetti anche tramite processi
partecipativi che privilegiano il rapporto diretto
amministratori/tecnici/utenti;
4. scelta di tre casi di studio (eterogenei rispetto alla fase di
realizzazione) con sviluppo di approfondimenti tematici e azioni di
indirizzo operativo sul campo.
La ricerca-azione muove dalle esigenze di flessibilita' della
mobilita', di attenzione ai processi che la generano, di
individuazione dei vincoli e delle potenzialita' espresse dal
territorio che richiedono un confronto con opinioni differenziate per
una "ridefinizione critica del problema di ricerca" volta ad
orientare comportamenti e proposte che tengano conto della
complessita' dei casi presi in esame in un costante rapporto con il
territorio di studio per consentire il confronto con istanze e
problemi reali.
L'approccio metodologico e' finalizzato a individuare la varieta' dei
problemi da affrontare privilegiando soluzioni innovative che tengano
conto degli obiettivi, dell'organizzazione, delle dinamiche
relazionali, degli strumenti utilizzati.
La ricerca si occupera' in particolare delle metodologie
partecipative rivolte a realizzare efficaci progetti sulla mobilita'
ciclopedonale sviluppando momenti e strumenti di ascolto e di
confronto per favorire l'incontro fra il "sapere" e le esigenze,
anche normative, a supporto delle progettazioni tecniche, ed il
"sapere" e le esigente degli abitanti del territorio, con lo scopo di
dare maggiore trasparenza ed efficacia a progetti e realizzazioni.
Il coinvolgimento di bambini/e, ragazzi/e si propone di valorizzare
le loro soggettivita', competenze, attenzioni, come ricchezza della
comunita', sostenendo la crescita dei piu' giovani e parimenti
aiutando la comunita' a comprendere la complessita' sociale ed
assumere decisioni che rispettino i diritti dell'infanzia, correlati
non solo al contesto familiare e ai servizi direttamente rivolti, ma
anche all'ambiente dove si vive e in particolare quello urbano, cosi'
preparando i ragazzi all'esercizio di una cittadinanza intraprendente
e partecipativa.
La progettazione partecipata e comunicativa e' da intendersi come
processo di apprendimento reciproco. Un processo dove i tecnici
progettisti vengono posti in condizione di integrare dati gia'
disponibili e quelli raccolti attraverso le analisi preliminari
risultato dei "saperi" soggettivi degli abitanti, ivi compresi
bambini e ragazzi cittadini gia' oggi esperti di vita quotidiana e
del territorio.
I cittadini coinvolti, muovendo dalle loro esperienze, hanno la
possibilita' di riflettere su temi che li coinvolgono "oltre il loro
privato", e circa problematiche che riguardano la comunita' locale e
le sue risorse cosi' potendo immaginare un futuro desiderato,
raffrontandosi con opinioni differenziate o conflittuali correlabili,
all'eta', al livello socioculturale ed anche a interessi economici
specifici, cio' al fine di superare soluzioni obsolete o
stereotipate.
Programma
L'attivita' si sviluppera' nell'arco di circa 6 mesi (luglio-dicembre
2004) attraverso una prima ricognizione delle iniziative in atto
nonche' l'approfondimento di alcuni casi-studio da individuare in
collaborazione con gli Enti locali interessati (Comuni e Province).
Si individuano 4 fasi cosi' articolate:
Fase 1"Ricognizione",
Fase 2 "Analisi e confronto"
da completare prevedibilmente entro ottobre 2004
Fase 3"Sopralluoghi"
Fase 4 "Reporting finale"
da completare a dicembre 2004
Fase 1 - Ricognizione
La ricognizione ha lo scopo duplice di mappare gli interventi in
corso e selezionare alcuni casi particolarmente significativi per
contesto (criticita') - qualita' e quantita' delle opere - soggetti
coinvolti e processo partecipativo avviato.
La ricognizione prevede:
- la predisposizione di una scheda di indagine
- un incontro con i referenti provinciali
- una attivita' di raccolta dati (essenzialmente attraverso
telefonate ed e-mail)
- un primo report sugli elementi conoscitivi raccolti.
Fase 2 - Analisi e confronto
A seguito della ricognizione e' previsto un primo seminario, tavolo
di lavoro intersettoriale, quale occasione per un confronto sui
risultati della ricognizione ed avra' in particolare l'obiettivo di
selezionare una serie di casi che possano essere pensati come
progetti pilota. Tale fase di lavoro dovra' fare emergere in
particolare i seguenti aspetti che saranno oggetto del secondo
report:
- start-up : coinvolgimento delle scuole e dei soggetti locali nel
progetto per superare timori e diffidenze che spesso caratterizzano
il rapporto fra istituzioni diverse e tra istituzioni e societa'
civile;
- interdisciplinarita' del progetto: orientamento delle
Amministrazioni locali alla condivisione di Obiettivi, programmi e
azioni sinergiche intersettoriali;
- problemi e aspetti attuativi: come accompagnare il consolidamento
delle pratiche, monitorare e verificare i risultati raggiunti nel
passaggio del progetto dalla fase sperimentale a quella attuativa.
Fase 3 - Sopralluoghi
Questa terza fase prevede che i casi scelti di concerto tra tavolo di
lavoro e Amministrazioni locali, siano seguiti anche tramite
interventi sul territorio.
Per ognuno dei casi si prevede:
- la raccolta di informazioni dettagliate anche tramite interviste
con i responsabili del progetto presso il Comune;
- occasionale incontro di programmazione o intersettoriale, o di
laboratorio, o di un forum pubblico ecc..
I risultati di tali azioni saranno oggetto di un ulteriore terzo
report di approfondimento sui casi-studio e azioni progettuali
avviate.
Fase 4 - Reporting finale
Il progetto si conclude con le seguenti attivita':
- consegna di una dettagliata relazione illustrativa che dia conto
delle tre fasi precedenti (ricognizione, analisi, sopralluogo);
- diffusione dei risultati della ricerca trattate la pubblicazione su
web sul sito di CAMINA (e eventualmente su quello della Regione)
nonche' tramite altri strumenti di comunicazione del centro (Agenda
on line/ nevsletter cartacea e indirizzario elettronico);
- incontro conclusivo tra i referenti del tavolo di lavoro
intersettoriale, i responsabili dei procedimenti dei singoli
progetti, nonche', eventualmente, altri rappresentanti dei laboratori
avviati in sede locale;
- un report finale di valutazione e orientamento sulle prospettive di
sviluppo.
Possibilita' di sviluppo
- Proseguimento e ampliamento della fase di affiancamento delle
Amministrazioni locali e del tavolo di lavoro, sia in termini di
nuovi interventi (ove si e' gia' operato direttamente sul territorio
nelle fasi precedenti) sia aumentando il numero delle situazioni
monitorate;
- organizzazione di un convegno/seminario regionale sul tema, anche
di confronto con altre esperienze italiane ed europee (ad esempio di
school mobility management);
- pubblicazione del percorso di lavoro con particolare attenzione
alla divulgazione delle "buone pratiche" realizzate.
Staff di progetto
Il Centro CAMINA, staff operativo per le tematiche sulla mobilita'
sostenibile e sicura per bambini e adolescenti del "Centro Studi e
Formazione per gli enti locali" coinvolgera' nelle diverse fasi del
progetto membri diversi del proprio staff multidisciplinare tra cui
almeno un architetto, un pedagogista e un sociologo referenti per il
settore di competenza.La coordinatrice della ricerca per il Centro
CAMINA e' la dott.ssa Anna Rosa Favaro che terra' i rapporti con la
Regione assicurando lo sviluppo delle attivita' secondo quanto
previsto dal presente piano di lavoro.