DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 luglio 2004, n. 1543
Progetto per la realizzazione della cassa di espansione per la laminazione delle piene del torrente Lavino in localita' Rivabella - Comune di Zola Predosa
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell' art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, in
considerazione degli interventi previsti, e dei conseguenti impatti
ambientali, il progetto per la realizzazione della cassa di
espansione per la laminazione delle piene del torrente Lavino in
localita' Rivabella, nel comune di Zola Predosa in provincia di
Bologna presentato dal Servizio Tecnico Bacino Reno, dalla ulteriore
procedura di VIA con le seguenti prescrizioni:
1) dovranno essere rispettate le norme tecniche di attuazione
riportate sia nel PAE comunale, sia nel PIAE provinciale, ai sensi
della L.R. 17/91;
2) devono essere attuati tutti gli interventi di mitigazione e
sistemazione previsti nel progetto preliminare e nella relazione di
screening;
3) devono essere coerenti con tali piani i quantitativi di materiale
scavato, le modalita' e le profondita' di escavazione, le superfici
effettivamente coltivate, le opere di sistemazione finale;
4) devono essere quantificati gli eventuali volumi di materiale
inerte estratto da commercializzare, non utilizzati per la
realizzazione delle casse;
5) si dovra' prevedere, in fase progettuale definitiva, uno studio
idrogeologico di dettaglio, corredato anche da una carta delle
isofreatiche, che definisca i rapporti idraulici tra la falda ed il
Lavino e la circolazione idrica profonda; la relazione dovra'
contenere anche allegati cartografici sulla rete idrica scolante, e
schemi o sezioni progettuali dei sistemi di drenaggio previsti;
6) relazione geotecnica che riporti la caratterizzazione dei
parametri geotecnici del substrato argilloso, anche al fine di
definire l'effettiva tenuta ed il grado di fessurazione dei litotipi
che costituiranno il fondo delle casse;
7) si dovra' approfondire nella fase definitiva l'assetto
idrogeologico degli affluenti del Lavino in corrispondenza delle aree
dove andranno realizzate le casse e in un tratto significativo (es.
rio del Diavolo);
8) in fase di progettazione definitiva si dovra' esattamente
quantificare la differenza tra il volume di scavo e il volume idrico
da invasare per ciascuna cassa, anche ai fini di una corretta
rinaturazione dal punto di vista ecologico e naturalistico;
9) in fase di progettazione esecutiva dovra' essere definita, previo
accordo con l'Amministrazione comunale, la gestione del "Percorso
Vita" esistente nelle aree interferenti con le casse, anche durante
le fasi di cantiere, e garantire un sufficiente grado di fruibilita'
da parte dei cittadini;
10) in fase di progettazione esecutiva dovra' essere definita, previo
accordo con l'Amministrazione comunale, la destinazione finale
dell'opera, in particolare vanno definite le modalita' di gestione
delle casse come area naturalistica e delle zone intercluse fra gli
argini, nonche' l'ente che se ne fara' carico; a tal fine sara'
necessario, per le fasi di ripristino, considerare le "linee di
indirizzo progettuali per la sistemazione naturalistico-ambientale e
paesaggistica della cassa di espansione in localita' Rivabella,
comune di Zola Predosa (BO)" redatte dal Servizio Tecnico Bacino
Reno;
11) si prescrive, inoltre, la redazione di un piano, da concordare
con l'Amministrazione comunale, per la gestione del dopo "evento di
piena", al fine di predisporre eventuali opere di bonifica del
terreno e di prevedere le opere necessarie per il ripristino
dell'area naturalistica;
12) si prescrive di concordare preventivamente con gli enti
competenti, gli interventi di delocalizzazione delle reti
tecnologiche interferenti, con particolare riferimento al sistema
acquedottistico e fognario, agli elettrodotti, ai pozzi per
l'approvvigionamento idrico irriguo/domestico, con particolare
riferimento alle modalita', tempi, costi e nuove localizzazioni; in
particolare il progetto di spostamento della pubblica fognatura
dovra' essere comprensivo di relazione tecnica comprendente i
necessari calcoli relativi al carico idraulico in entrata nel nuovo
collettore;
13) le acque da pompaggio che vengono intercettate, dovranno subire
un processo di sedimentazione primaria a monte della loro immissione
nel torrente Lavino;
14) si prescrive di attuare le azioni previste dal proponente, nella
relazione integrativa di screening, per mitigare gli impatti dovuti
dalla cantierizzazione dell'opera: - asfaltatura della strada di
accesso alla cava, soggetta a ripetute bagnature mediante apposita
autobotte; - monitoraggio delle emissioni acustiche durante
l'attivita' di cava, cosi' come riportate nel documento di
valutazione acustica, parte integrante della relazione integrativa di
screening, consistente in rilievi fonometri da ripetere ogni 6 mesi
della durata di almeno 30 minuti per volta, in corrispondenza dei
ricettori individuati; - nelle fasi lavorative interferenti con
l'alveo del Lavino, per l'adeguamento arginale, si dovra' provvedere
ad isolare le aree di cantiere mediante argini provvisori, da
dimensionare opportunamente in fase di progetto definitivo; -
determinare il fattore di sicurezza e le massime pendenze ammesse
durante lo scavo dei lavori in corrispondenza delle scarpate
temporanee; - mantenimento del percorso ciclo-pedonale esistente
anche durante le fasi di scavo; - realizzare, ove necessario ai fini
paesaggistici, argini di protezione perimetrali eventualmente
rinverditi da essenze arboree ed arbustive nelle superfici esterne; -
realizzazione di una recinzione di altezza non inferiore a 1,8 metri
per impedire l'accesso a terzi;
15) si prescrive di attuare le azioni previste dal proponente, nella
relazione integrativa di screening, per mitigare gli impatti che si
manifestano nella fase di esercizio: - inerbimento e manutenzione
della vegetazione nella zona esterna agli argini delle casse per
diminuire l'impatto visivo; - ricostituzione di un percorso
ciclo-pedonale sia in destra che in sinistra Lavino, utilizzato dalla
popolazione cosi' come avviene attualmente; - interventi di
sistemazione vegetazionale consistenti in opere finalizzate al
mantenimento ed al miglioramento della rete ecologica con particolare
riferimento a siepi, filari di essenze arboree, piccole fasce
boscate; potra' inoltre essere creato un parco fluviale o comunque
un'ampia zona di tutela fluviale; - si dovra' prevedere sistemi di
avviso e/o cartelli indicanti il pericolo di piene improvvise, alla
luce della funzione delle casse e del loro eventuale pubblico
utilizzo;
16) per quanto riguarda le operazioni di ripristino, in generale, si
dovranno utilizzare specie autoctone e/o naturalizzate che
garantiscono un maggior successo di impianto (facilita' di
attecchimento, adattamento pedo-climatico, buona resa nello sviluppo,
minori costi di manutenzione);
17) per l'inerbimento del terrapieno e il ripristino delle eventuali
aree di cantiere, si riutilizzera' il terreno vegetale proveniente
dallo scotico, che si avra' cura di accumulare, separatamente dalle
altre tipologie di materiale, in spessori adeguati e si provvedera'
alla sua manutenzione per evitarne la morte biologica;
18) assolutamente da evitare sono le specie riconosciute come
invadenti (Robinia, Alianto, etc.);
19) gli eventuali interventi di piantumazione devono essere sempre
articolati prevedendo diversi livelli di vegetazione (alberi di I, II
e III grandezza e arbusti) e diversificazione specifica;
20) la tipologia di impianto e gli standard vivaistici da utilizzare
dovranno favorire un rapido sviluppo della vegetazione, utilizzando
piante a pronto effetto e sedime forestale in funzione degli
obiettivi da perseguire;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Servizio Tecnico
Bacino Reno, alla Provincia di Bologna Assessorato Ambiente, al
Comune di Zola Predosa, all'ARPA Sezione di Bologna;
c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni
il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della
Regione.