COMUNICATO
Titolo III - Decisione relativa alla procedura di VIA concernente il progetto di realizzazione di un Polo logistico intermodale - AP3 - in localita' Le Mose (PC)
L'Autorita' competente Comune di Piacenza - Servizio Ambiente - Viale
Beverora n. 57 (PC) comunica la deliberazione relativa alla procedura
di VIA concernente il
- progetto: realizzazione di un Polo logistico intermodale - AP3 - in
localita' Le Mose (PC)
- localizzato: Piacenza - Localita' Le Mose - Area di trasformazione
produttiva AP3;
- presentato da: IKEA Italia Property Srl, in nome proprio e per
conto del CSSG e del sig. Rossetti Bruno.
Il progetto interessa il territorio del comune di Piacenza e della
provincia di Piacenza.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, il Comune di Piacenza,
con atto di Giunta comunale n. 237 del 10 ottobre 2003, ha assunto la
seguente decisione:
delibera:
A) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, sul Progetto relativo alla realizzazione di un Polo
Logistico Intermodale - AP3 - in loc. Le Mose (PC), in quanto il
progetto in questione e' nel complesso ambientalmente compatibile, a
condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, indicate
ai punti 3.C (prescrizioni emerse in Conferenza di Servizi in merito
al quadro di riferimento progettuale) e 4.C (prescrizioni emerse in
Conferenza di Servizi in merito al quadro di riferimento ambientale)
del "Rapporto sull'Impatto Ambientale" approvato dalla Conferenza di
Servizi nella seduta conclusiva del 18/9/2003, Allegato B alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
1) Progetto delle opere di urbanizzazione
- le opere di urbanizzazione dovranno essere sottoposte, oltre al
collaudo finale, a collaudo in corso d'opera in contraddittorio col
Tecnico designato dalla ditta lottizzante, le cui spese saranno a
carico della ditta stessa; il tecnico di parte comunale sara'
nominato con la comunicazione di inizio lavori opere di
urbanizzazione;
- dovra' essere predisposto a carico della committenza il "Piano di
manutenzione delle opere e delle sue parti" inerente alle aree di
cessione al Demanio comunale, come da art. 40, DPR n. 554 del
21/12/1999.
2) Archeologia
- tutte le opere di scavo devono essere eseguite da operatori
archeologici e tutte le testimonianze individuate indagate con
criterio archeologico. La Soprintendenza ai Beni Archeologici della
Regione Emilia-Romagna si riserva di richiedere modifiche ai progetti
di edificazione qualora vengano in luce elementi di particolare
importanza non removibili;
- l'esecuzione di eventuali opere (scavi, impianti, strutture di ogni
genere e tipo etc.) conseguenti a ritrovamenti di reperti
archeologici o altro, richieste dalle competenti Soprintendenze od
enti extracomunali, dovranno essere realizzate con onere a carico
della ditta committente.
3) Vincoli architettonico-ambientali
- il vincolo previsto dal DLgs 490/99, relativo ai corsi d'acqua
Colatore Riazza, Colatore Riazza Madonna e Riazza del Molino, deve
considerarsi pienamente operante fatte salve le verifiche con le
ordinarie procedure ex art. 151 del DLgs medesimo;
- per gli immobili di interesse storico-architettonico (Ca' del Lupo,
La Trabucca, Casa Gobbi, Casa della Torre, Torre della Razza, Cascina
del Gallo, Ca' Nuova, ecc.), andra' garantita la conservazione con la
salvaguardia dell'immediato contesto ambientale, valutando la
possibilita' di recupero ed adeguamento funzionale, secondo idonee
destinazioni d'uso e compatibili forme di utilizzo, dovendosi evitare
il rischio di una loro completa decontestualizzazione. Di tale
esigenza andra' tenuto conto, pertanto, nell'ambito della successiva
elaborazione progettuale, attraverso l'attenta articolazione
distributiva e planivolumetrica dei singoli lotti, la rete della
viabilita' interna e periferica, la sistemazione delle aree verdi,
ecc. affinche' lo sviluppo produttivo dell'area possa avvenire
garantendo la conservazione dei valori identificati nell'ambiente.
4) Viabilita'
- innesto sulla A1: e' necessario trovare soluzioni alternative ad un
ingresso dedicato in autostrada per il traffico proveniente dal Polo
Logistico;
- ampliamento della Tangenziale tra la ex SS 10 e la SS 9: gli oneri
connessi all'intervento ed alle opere collegate saranno a carico dei
proponenti;
- "Particolare Pavimentazioni" (Tav. 21 di progetto): dovranno essere
apportate le seguenti modifiche:
1) Strada tipo: tappeto di usura tipo soft cm. 3, binder cm. 5, tout
venant cm. 12, misto stabilizzato cm. 5, vespaio cm. 55, sabbia cm.
20;
2) Parcheggio: tappeto di usura tipo soft cm. 3, tout venant cm. 12,
misto stabilizzato cm. 5, vespaio cm. 60, sabbia cm. 20;
3) Marciapiede: tappeto di usura cm. 3, cls cm. 10 (non va prevista
armatura maglia metallica), misto stabilizzato cm. 10, vespaio cm.
30; inoltre dovranno essere realizzati giunti di dilatazione ogni 10
mt.;
4) Ciclopedonale: tappeto di usura cm. 3, tout venant cm. 10, misto
stabilizzato cm. 10, vespaio cm. 30; inoltre dovra' essere posata
malta sintetica protettiva del colore a scelta dell'Amministrazione
comunale ottenuta formando un rivestimento a spessore come da
caratteristiche tecniche previste nel Capitolato Opere pubbliche del
Servizio Strade;
5) I pozzetti di raccolta acqua dovranno avere sifone interno
asportabile.
5) Interconnessioni ferroviarie (tratti A, B, C riportati sulla
planimetria IKEA, Tavole n. 1/3 del 26/6/2002)
- "Tratto A"
1) il progetto sara' oggetto di apposita convenzione con RFI, che
avra' ad oggetto la deroga ai sensi del DPR 753/80. Si evidenzia
inoltre che il binario di progetto posto a 6,50 m dal binario della
linea storica, corrisponde al prolungamento del Raccordo Sud PIP Le
Mose, gia' autorizzato da FS, realizzato ed in esercizio.
- "Tratto B - Tratto C"
1) In ragione della compresenza dell'infrastruttura TAV e del nuovo
binario IKEA 2 dovra' essere sottoscritta da TAV, IKEA e Cepav una
apposita convenzione avente ad oggetto i reciproci rapporti, fermo
restando che:
- tutti i maggiori oneri, anche manutentivi, che dovessero derivare a
TAV in considerazione della realizzazione e dell'esercizio del
binario IKEA 2 resteranno a carico di IKEA stessa in ragione della
preesistenza dell'infrastruttura AV;
- la realizzazione e l'esercizio del binario IKEA 2 non dovranno in
alcun modo causare ritardi nella realizzazione dei lavori AV; in
particolare, la tempistica, le modalita' esecutive delle opere e gli
interventi di adeguamento che si rendessero necessari in relazione
alla costruzione del binario IKEA 2, saranno concordate in modo da
non interferire con i lavori AV;
- le aree destinate al progetto AV, gia' acquisite da TAV, restano di
proprieta' di TAV stessa, la quale consentira', dietro corresponsione
di idoneo canone, l'asservimento delle aree necessarie per il
passaggio del binario IKEA 2, fermo restando il rilascio della
necessaria deroga ai sensi del DPR 753/80, nonche' l'assoluta
discrezionalita' di TAV/RFI nella definizione delle attivita' di
manutenzione della linea;
- il progetto costruttivo del binario IKEA 2, completo di tutte le
modifiche e/o prescrizioni indicate nei punti seguenti, nonche' di
ogni altra modifica che dovesse successivamente intervenire, dovra'
essere comunque sottoposto a preventiva approvazione da parte di
TAV;
2) al fine di rendere compatibili le due infrastrutture (AV e IKEA
2), si prescrive che:
- il binario di progetto sara' realizzato a raso del piano stradale
asfaltato, per permettere la percorribilita' e la sosta da parte dei
mezzi d'opera per manutenzione; pertanto la nuova linea non potra'
essere elettrificata;
- la sezione ad U, del colatore Riello, sara' strutturalmente
adeguata in modo da resistere ai sovraccarichi ferroviari. Gli
interventi di consolidamento del predetto colatore non dovranno
interessare le opere ferroviarie esistenti ed in progetto ma non
ancora realizzate, e potranno essere effettuati solo dopo collaudo
dell'opera;
- le modifiche alla "Sezione tipo" dell'interconnessione saranno
concordate con gli enti competenti, in modo da garantire la
funzionalita' e la sicurezza di esercizio sia dell'interconnessione
stessa, sia del binario di progetto IKEA 2. In particolare il nuovo
binario IKEA 2 dovra' essere posizionato in corrispondenza della
strada di servizio destinata alla manutenzione dell'interconnessione
e del cavo Riello con una distanza minima tra l'asse del binario pari
dell'interconnessione e della nuova linea di m. 9.30;
- per consentire le attivita' di costruzione dell'interconnessione
dovra' essere garantita una fascia libera di almeno m. 4 dal piede
del rilevato AV;
- il ponte scatolare del colatore Riello, ed ulteriori manufatti che
dovessero interferire con il nuovo binario, saranno strutturalmente
adeguati in conformita' ai nuovi carichi ferroviari dovuti al
progetto IKEA. Gli interventi di consolidamento non dovranno
interessare le opere ferroviarie esistenti ed in progetto ma non
ancora realizzate, e potranno essere effettuati solo dopo collaudo
dell'opera;
- il progetto del binario IKEA 2 rispettera' le distanze minime
secondo la normativa vigente tra la pila del cavalcaferrovia (CVIV
11) e la sagoma limite del binario stesso;
- il progetto IKEA 2 rispettera' tutte le interferenze idrauliche,
garantendone la funzionalita';
3) viabilita':
- la rotatoria del Polo Logistico si collega al cavalcaferrovia (IR
16), sara' realizzata in conformita' alle normative vigenti, in modo
da non interferire con la rampa Sud del suddetto cavalcaferrovia, e
con la viabilita' di collegamento alla pista di servizio
ferroviaria.
6) Idrologia e geologia
- le parti di fabbricato interrate potranno essere realizzate a
condizione che, a seguito di studi ed indagini continue e
finalizzate, venga dimostrata l'inesistenza di interconnessioni tra
le strutture e la falda freatica sottostante;
- relativamente ai pozzi ad uso irriguo presenti all'interno
dell'area di intervento, mancando i presupposti per il loro uso,
dovranno essere chiusi nel rispetto delle disposizioni che rilascera'
il Servizio Tecnico Bacini Trebbia-Nure, su esplicita richiesta per
ogni singolo pozzo.
7) Servizi a rete
Per quanto riguarda la rete di smaltimento acque reflue:
1) deve essere potenziato il Canale Diversivo di Est, mediante
appropriati interventi di risezionamento onde elevarne la portata
defluente per ricevere le acque di monte, quelle generate dal nuovo
comparto e quelle previste nel PRG ad esso afferenti, a mc./sec 27,
con l'osservanza della condizione di limitare a 6,5 mc./sec le
portate in transito nel tratto urbano del colatore Riello. La
risezionatura del canale "Diversivo di Est" per il suo potenziamento
a 27 mc./sec resta subordinata alla presentazione, da parte di IKEA
Italia Property Srl, al Consorzio di Bonifica Bacini Tidone-Trebbia,
del progetto definitivo per la necessaria approvazione ed al fine del
rilascio del disciplinare di concessione;
2) in fase di progettazione esecutiva dovranno essere perfezionate le
pratiche relative al rilascio di eventuali concessioni relativamente
ai corsi d'acqua che scorrono all'interno del perimetro oggetto di
intervento (indicati come: Rio Mandelli, Riazza Madonna, Riazza Croce
Grossa);
3) gli interventi di risezionamento e rivestimento dei corsi d'acqua
in oggetto dovranno essere eseguiti in conformita' a quanto previsto
dalla deliberazione di Giunta regionale n. 3939 del 6/9/1994 -
Direttiva concernente criteri progettuali per l'attuazione degli
interventi in materia di difesa del suolo nel territorio della
regione Emilia-Romagna - in particolare per quanto inerente il punto
7 di detta delibera in ordine ai rivestimenti di alvei di corsi
d'acqua in calcestruzzo;
4) per i lotti privati deve essere realizzato un sistema separato con
immissione delle acque nere nella fognatura comunale. Le acque
meteoriche previa interposizione di vasche di prima pioggia e
laminazione delle portate di seconda pioggia saranno immesse nel
reticolo dei canali esistenti. Le acque di prima pioggia saranno
successivamente immesse nella fognatura pubblica;
5) per strade e parcheggi pubblici deve essere realizzata una rete
fognaria di tipo misto che confluisca nella rete esistente anch'essa
di tipo misto. Successivi interventi nei comparti privati dovranno
assolutamente attenersi agli indirizzi progettuali. Le acque di
seconda pioggia dei lotti privati non dovranno in alcun modo
confluire nella pubblica fognatura. Dovra' pertanto essere garantito
il deflusso di tali acque nel Diversivo di Est;
6) iI tratto limitrofo al lotto P9 fino al nodo 288 nella strada
all'estremo est del comparto dovra' scolare verso la strada di Torre
Razza, in modo che le acque nere pervengano a depurazione. Per quanto
riguarda il restante tratto stradale fino alla rotonda terminale,
qualora l'Amministrazione comunale ritenga di raccogliere anche acque
nere, a servizio di future urbanizzazioni o degli insediamenti
esistenti, si propone la costruzione di un'eventuale vasca di prima
pioggia con sistema di lavaggio automatico, impianto di sollevamento
e tubazione a pressione fino alla cameretta 288, immettendo nel
canale sopra detto le sole acque di seconda pioggia o eccedenti il
rapporto di diluizione. In ogni caso l'immissione delle acque nel
canale Riazza Croce Grossa dovra' essere autorizzata dall'Ente
gestore del medesimo;
7) la tubazione presente nel tratto 256 - 257 - 258 e nel parcheggio
a nord del lotto Ikea raccoglie le acque delle strade e dei parcheggi
immettendoli nell'impianto di sollevamento previsto nel lotto Ikea.
Si precisa che nella convenzione tra l'Amministrazione comunale e
Ikea, dovra' essere previsto che gli oneri di manutenzione ordinaria
e straordinaria per il deflusso tramite sollevamento delle acque
meteoriche originate da superfici pubbliche siano a carico della
medesima societa' o suoi aventi causa. Per quanto riguarda le
modalita' costruttive, e' necessario rilevare che le pompe di
sollevamento dell'impianto devono essere dimensionate tenendo conto
di detti apporti, e che la tubazione a pressione che convogliera' le
acque reflue al nodo 1 dovra' avere il minor percorso possibile in
proprieta' pubblica;
8) lo sfioratore nel Diversivo di Est realizzato nell'ambito del PIP
Le Mose dovra' far defluire verso il sistema fognario di valle una
portata massima di 200 l/sec al fine di garantirne il regolare
funzionamento. Dovranno inoltre essere posti in opera opportuni
dispositivi che impediscano il passaggio delle portate di piena del
Diversivo nel sistema fognario comunale. La societa' lottizzante
dovra' quindi impegnarsi a realizzare i dispositivi di regolazione
delle portate per consentire il deflusso della portata prescritta e
quanto necessario per evitare immissioni inopportune dal Diversivo in
direzione della fognatura comunale;
9) nel caso di applicabilita' del DM n. 2445 del 23/2/1971, per gli
attraversamenti delle condotte fognarie con i raccordi ferroviari
previsti nell'area di intervento, occorrera' adeguare il progetto
delle reti secondo le norme previste dal decreto predetto;
10) le acque meteoriche provenienti dalle diverse Unita' Attuative
dovranno essere parzialmente riutilizzate a scopi irrigui previa
raccolta in cisterne interrate o vasche di laminazione.
Per quanto riguarda la rete elettrica
1) la ditta lottizzante dovra' stipulare un accordo con la Societa'
erogatrice di energia elettrica addossandosi ogni onere relativo
all'elettrificazione dell'intervento urbanistico comprese le opere di
allacciamento al punto di fornitura ai sensi delle vigenti
disposizioni di legge e di regolamenti; prima dell'inizio lavori
dovra' essere presentato, per il relativo vaglio da parte del
Servizio Strade del Comune di Piacenza, il progetto elaborato dalla
Societa' concessionaria riguardante la distribuzione, quantita' e
dimensionamento delle tubazioni da predisporre a carico della ditta
lottizzante;
2) l'ubicazione delle cabine di trasformazione energia elettrica
MT/bt dovra' essere concordata tra Societa' erogatrice, ARPA e il
Servizio Strade del Comune di Piacenza;
3) per l'illuminazione pubblica la ditta lottizzante dovra' versare
direttamente alla Societa' concessionaria, ENEL Distribuzione o
all'Amministrazione comunale, a semplice richiesta della medesima, la
somma corrispondente al costo (IVA ed oneri di allacciamento
compresi, esclusi i canoni di gestione impianto e consumo energia
elettrica che rimarranno a carico AC) dell'impianto di pubblica
illuminazione a servizio delle aree (strade, parcheggi, piste
ciclabili, aree verdi) di cessione al Demanio comunale;
4) l'impianto sara' realizzato esclusivamente dalla Societa'
concessionaria secondo apposito progetto preventivo redatto dalla
Societa' medesima, avvallato dall'AC, sulla base delle norme e
criteri illuminotecnici istituiti tra il Comune di Piacenza e Sole
SpA;
5) le opere murarie a servizio dell'impianto IP, prima del collaudo
definitivo delle opere d'urbanizzazione dovranno essere sottoposte, a
carico della ditta lottizzante, a collaudo di conformita' alle norme
CEI specifiche in vigore e secondo i dettami del vigente Codice della
Strada. Eventuali centri luminosi ubicati fuori sede marciapiede
dovranno essere opportunamente protetti, con onere a carico della
ditta lottizzante;
6) gli impianti di illuminazione esterni dovranno essere conformi ai
criteri tecnici riportati dal Progetto di legge regionale "Misure
urgenti in tema di lotta all'inquinamento luminoso per il risparmio
energetico ad uso di illuminazione estema e per la tutela
dell'attivita' svolta dagli osservatori astronomici" pubblicato nel
Supplemento Speciale del Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna n. 70 del 23 gennaio 2001", o dalla normativa in
materia in vigore al momento della sua realizzazione.
Per quanto riguarda la Rete telefonica/Fibre ottiche
1) la ditta lottizzante dovra' stipulare un accordo con la Societa'
Telefonica addossandosi ogni onere concernente la distribuzione della
rete a servizio dell'intervento urbanistico comprese le opere di
allacciamento al punto di fornitura; prima dell'inizio lavori dovra'
essere presentato, per il relativo vaglio da parte del Servizio
Strade del Comune di Piacenza, il progetto elaborato dalla Societa'
concessionaria riguardante la distribuzione, quantita' e
dimensionamento delle tubazioni da predisporre a carico della ditta
lottizzante;
2) la rete di telecomunicazioni dovra' avere lo sviluppo piu' lineare
possibile, essere posata in sede stradale, di marciapiede o eventuale
pista ciclabile senza interferenze con altri servizi ed essere
costituita da: - una dorsale realizzata posando n. 2 tritubi HDPE PN
10 D.50 sovrapposti e pozzetti con relativi chiusini in ghisa
carrabili 125x80 previsti ai vertici di tale infrastruttura; - una
laterale realizzata posando n. 1 tritubo HDPE PN 10 D.50 con pozzetti
e relativi chiusini in ghisa 90x70 collocati ove prevista una
diramazione. Su questa infrastruttura devono essere previsti dei
pozzetti 40x40 con chiusini in ghisa carrabili dai quali si deve
staccare n. 1 tubo o piu' tubi Pvc-Fx. D.50 per gli allacci delle
utenze.
Per quanto riguarda la Rete gas metano
1) la ditta lottizzante dovra' assumere a proprio completo carico
l'onere della realizzazione rete gas a servizio del PPIP con
l'estendimento rete sino al termine dei lotti previsti nonche' dei
relativi allacciamenti ai nuovi edifici, tenuto conto della
convenzione e degli accordi istituiti tra Comune e Societa'
concessionaria, impianto che dovra' essere realizzato dalla Societa'
medesima previa autorizzazione del Servizio Strade del Comune di
Piacenza.
Per quanto riguarda l'Acquedotto
1) all'interno della zona da urbanizzare dovra' essere realizzato un
nuovo impianto di captazione e sollevamento acqua potabile, dotato di
apposito locale per il ricovero dei recipienti a pressione e delle
apparecchiature di comando e controllo funzionale dell'impianto,
localizzato nelle aree destinate a verde pubblico ubicate a sud-est;
2) l'area di pertinenza dell'impianto dovra' essere di dimensioni
minime 20x20 mt, risultare direttamente accessibile da una pubblica
via ed avere le caratteristiche previste dall'art. 21, DLgs 152/99;
3) l'esatta localizzazione del pozzo dovra' tenere conto
dell'esistenza di eventuali altri pozzi e comunque sara' subordinata
all'autorizzazione del Servizio Tecnico di Bacino Trebbia-Nure,
inoltre in assenza di informazioni precise relative alla stratigrafia
dei pozzi esistenti, se ne consiglia la cementazione in quanto gli
stessi potrebbero costituire fonte di inquinamento della falda
acquifera;
4) dovra' essere previsto il collegamento con la rete idrica del PIP
Le Mose; inoltre dovra' essere adeguato dal diametro DN 150 mm al DN
200 la tubazione (peraltro ancora da posarsi) sul nuovo
cavalcaferrovia;
5) dovra' essere previsto il collegamento con la rete idrica di via
Riva mediante la realizzazione di un attraversamento inferiore della
Linea ferroviaria MI-BO;
6) la rete di acquedotto dovra' essere posizionata lungo tutta la
viabilita' prevista, anche al di fuori del perimetro del comparto, al
fine di evitare successive manomissioni del suolo pubblico;
7) l'asservimento ai fini antincendio dei singoli lotti dovra' essere
previsto mediante vasche di accumulo, tenendo conto di una
potenzialita' di reintegro dalla rete acquedotto di circa 5001t/min;
8) dovra' essere comunicato a TESA SpA se gli attraversamenti delle
condotte di acquedotto con i raccordi ferroviari previsti nell'area
di intervento debbano essere realizzati nel rispetto del DM n. 2445
del 23/2/1971;
9) gli idranti stradali dovranno essere DN 80 mm anziche' 150 mm;
10) occorre prevedere idranti stradali a colonna UNI 70 alimentati da
una rete indipendente da quella a servizio dei singoli insediamenti a
distanza reciproca di circa 150-200 m. Tutte le attivita' elencate
nel DM 16/2/1982 o DPR 689/59, Tabelle A e B dovranno presentare
progetto dettagliato per l'approvazione preventiva al Comando VVF ai
sensi dell'art. 2 del DPR 37/98.
Per quanto riguarda le Aree verdi:
1) nella convenzione dovra' essere prevista la manutenzione del
verde, ordinaria e straordinaria, a carico della ditta lottizzante e
dei suoi aventi causa. Inoltre, dovranno essere messi in opera
sistemi d'irrigazione automatica per il buon risultato manutentivo di
tutto il verde;
2) in caso di deframmentazione del verde, le alberature da dimorare
dovranno prevedere anche essenze a pieno fusto come frassini, ontani,
noci, querce tipiche dei nostri climi;
3) le rotatorie dovranno essere oggetto di uno studio d'arredo che
superi la mera semina di prato e che preveda eventuali strutture con
materiali diversi tali da ridurre drasticamente la manutenzione e
abbiano impatto visivo ed artistico interessante; in ogni caso anche
nelle rotatorie deve essere previsto idoneo impianto di innaffio
automatico;
4) le modifiche, spostamenti o potenziamenti di reti e linee
attualmente posate su suolo pubblico che si rendessero necessarie nel
corso dell'esecuzione dell'intervento, dovranno essere attuati con
onere a carico del committente;
5) eventuali linee elettriche o telefoniche aeree presenti nell'area
urbanizzanda, dovranno essere interrate con onere a carico del
committente. Tutte le opere di cui sopra dovranno essere realizzate
nel rispetto delle vigenti nuove sezioni stradali tipo e con
soluzione interrata; eventuali modifiche potranno essere autorizzate,
previa specifica richiesta, dai Servizi comunali preposti;
6) le opere murarie (canalizzazioni, pozzetti di intercettazione,
ecc.) realizzate dalla ditta lottizzante e utilizzate dalle Societa'
erogatrici di pubblici servizi, rimarranno di proprieta'
dell'Amministrazione comunale; con la comunicazione di fine lavori
dovranno essere consegnate al Servizio Strade le tavole definitive
dettagliate riguardanti le opere di cui sopra;
7) per quanto riguarda le aree verdi comunali, TESA SpA e' favorevole
alla realizzazione di prese ad uso innaffio, derivate dalla condotta
del pubblico acquedotto, a servizio delle singole aree. Il risparmio
della risorsa idrica dovra' essere perseguito adottando una tipologia
di rete di distribuzione che consenta il minor spreco possibile di
acqua. Si prende atto di quanto dichiarato dai progettisti in sede di
Conferenza di Servizi del 18/9/2003 in merito alla realizzazione dei
laghetti ad uso irriguo all'interno dei lotti per servire le aree
verdi private.
8) Raccolta rifiuti
- occorrera' predisporre delle aree idonee per il posizionamento di
cassoni o contenitori per la raccolta dei rifiuti assimilabili o
altro, da concordarsi con TESA SpA;
- e' necessario tenere presenti gli ingombri e masse degli automezzi
utilizzati da TESA SpA per le operazioni di raccolta dei rifiuti
(lunghezza mt. 10,00, larghezza mt. 2,50, altezza mt. 4,00 MTT -
massa totale a terra - di 26 T, diametro minimo di svolta di mt.
15,00) in fase di progettazione esecutiva della viabilita';
- dovranno essere predisposte modalita' per la raccolta differenziata
dei rifiuti (organico, carta, vetro, plastica, alluminio, batterie,
ecc.).
9) Prescrizioni ambientali
- la realizzazione delle opere di urbanizzazione e' subordinata ai
seguenti adempimenti:
1) definizione delle opere di mitigazione previste nella fase di
gestione, relativamente a tutte le matrici d'interesse ed alla stima
degli impatti residui, da sottoporre al visto di ARPA, AUSL, Servizio
Ambiente e Viabilita' del Comune di Piacenza;
2) cronoprogramma delle fasi di cantiere, comprensivo delle
quantificazione degli impatti attesi sulle varie matrici ambientali
con particolare riguardo all'inquinamento atmosferico e acustico, ed
alle modalita' di gestione dei rifiuti e dei materiali prodotti, da
sottoporre al visto di ARPA, AUSL, Servizio Ambiente e Viabilita' del
Comune di Piacenza;
- predisposizione di un sistema di monitoraggio pre/durante/post
opera per inquinamento atmosferico ed inquinamento acustico, secondo
i criteri previsti all'art. 6 della Direttiva generale
sull'attuazione della L.R. 9/99, DGR n. 1238 del 15 luglio 2002 e le
indicazioni tecniche fornite da ARPA da definirsi in apposita
convenzione;
- realizzazione di un sistema di monitoraggio dei mezzi in entrata ed
uscita dal Polo collegato con l'esistente rete di rilevamento dei
flussi di traffico;
- definizione di una percentuale crescente nel corso dell'esercizio
di veicoli Euro 3 ed Euro 4 che accedono al Polo, da definirsi in
sede di convenzione urbanistica; dal 2005 non potranno circolare
veicoli pre Euro 1;
- modalita' di gestione della mobilita' in ingresso/uscita al
comparto in caso di criticita' dei livelli di PM10 monitorati, da
definirsi con appositi protocolli tra Comune di Piacenza, ARPA ed
aziende che operano nel Polo logistico;
- realizzazione di protezioni acustiche o attuazione di modalita' di
gestione per garantire il rispetto dei limiti di rumore nelle zone
limitrofe previsti dalla normativa vigente in caso di superamento dei
medesimi;
- rispetto dei requisiti acustici passivi degli edifici previsti dal
DPCM 5/12/1997;
- certificazione ISO 14000 (o altre equivalenti in futuro) per le
aziende con slp superiore a 50.000 mq;
- approvvigionamento e smaltimento di inerti a livello locale con
l'impiego eventuale di rifiuti inerti recuperabili, per quanto
tecnicamente possibile, in accordo con i Servizi comunali
competenti;
- adozione di soluzioni progettuali, ove tecnicamente possibili,
volte a mitigare l'impatto negativo causato dall'impermeabilizzazione
dei suoli e dalla conseguente riduzione della superficie utile al
naturale assorbimento e smaltimento delle acque meteoriche;
- in sede di progettazione delle singole Unita' Attuative e delle
Opere di Urbanizzazione dovranno essere certificate le tecniche di
risparmio energetico adottate;
- finanziamento delle opere di compensazione, del monitoraggio e
delle eventuali mitigazioni mediante quote/mq di superficie
edificata; le quote e le modalita' gestionali saranno definite in
sede di convenzione urbanistica; tale importo sara' prioritariamente
utilizzato per attrezzare la piattaforma di Transit Point, che
potrebbe essere localizzata nella zona, o altre opere equivalenti;
- sono fatti salvi gli obblighi previsti dalla normativa nazionale e
regionale in materia di tutela delle acque, del suolo, dell'aria e
degli ecosistemi naturali e di tutela dall'inquinamento acustico ed
elettromagnetico non espressamente citati.
B) Di dare atto che la presente deliberazione comprende e
sostituisce, ai sensi dell'art. 17, comma 2, L.R. 9/99 esclusivamente
le seguenti autorizzazioni:
1) permesso di costruire per le opere di urbanizzazione dell'area di
trasformazione ai sensi dell'art. 12 della L.R. 25/11/2002
"Disciplina generale dell'edilizia", di competenza del Comune;
2) autorizzazione ai sensi dell'art. 151 del DLgs 29/10/1999, n. 490
"Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di beni
culturali e ambientali, a norma dell'art. 1 della Legge 8 ottobre
1997, n. 352" per le opere ricadenti nella fascia di tutela dei corsi
d'acqua pubblica Colatore Riazza - Colatore Riazza Madonna - Riazza
del Molino, di competenza del Comune, come previsto dall'art. 10
della L.R. 26/78 "Modificazioni e integrazioni della L.R. 24/3/1975,
n. 18, in materia urbanistica - Norme in materia ambientale";
3) autorizzazione in deroga ai limiti di rumore fissati dall'art. 2
della Legge n. 447 del 1995 per le attivita' di cantiere ai sensi
dell'art. 11 della L.R. 9/5/2001, n. 15 "Disposizioni in materia di
inquinamento acustico", di competenza del Comune di Piacenza alle
seguenti condizioni: - la deroga e' concessa tutti i giorni feriali
dalle 7 alle 20, le attivita' piu' rumorose devono rientrare nelle
fasce orarie 8-13 e 15-19. Il limite da rispettare e' di 70 dB(A)
rilevato in facciata ad edifici con ambienti abitativi. Dalle 7 alle
20 non sono in vigore i limiti differenziali previsti dal DPCM
14/11/1997; - vengano utilizzati i mezzi meno inquinanti e sia
applicato il DLgs 4/9/2002, n. 262 per quanto riguarda l'uso delle
macchine e attrezzature destinate a funzionare all'aperto;
C) di dare altresi' atto che ai sensi del terzo comma dell'art. 17
della L.R. 9/99 la VIA costituisce variante urbanistica relativa a n.
3 opere pubbliche da realizzare extra comparto, indispensabili per la
funzionalita' del nuovo polo logistico in relazione alla viabilita'
autostradale, ordinaria ed al sistema ferroviario. Tali varianti
consistono in:
1) riclassificazione dell'area necessaria per lo sviluppo del sistema
ferroviario posta all'interno dell'area di trasformazione produttiva
AP6 (Granella) e parzialmente su "Area di ambientazione" (art. 40.08
delle NTA) e sull'area destinata a "Insediamenti di carattere
storico-rurale" (art. 23 delle NTA) a "Infrastrutture ferroviarie"
art. 40.06 delle NTA del PRG vigente (senza mutare il perimetro di
PRG dell'area AP6 ne' la sua capacita' edificatoria);
2) riclassifi'cazione dell'area necessaria alla realizzazione della
nuova viabilita' di accesso al Comparto AP3 all'interno dell'Area di
trasformazione AP6 (Granella) a "Infrastrutture per la viabilita'"
mediante l'inserimento delle fasce di rispetto stradale (senza mutare
il perimetro di PRG dell'area AP6 ne' la capacita' edificatoria della
stessa);
3) riclassificazione dell'area necessaria alla realizzazione della
nuova rotatoria lungo la SS9 all'intersezione con via Riva
attualmente classificata come "Zona agricola normale" (art. 42 delle
NTA di PRG) e "Area di ambientazione" (art. 40.08 delle NTA del PRG)
a "Infrastrutture per la viabilita'" art. 40.07 delle NTA del PRG
vigente. La variante e' subordinata al rispetto della normativa
specifica: ratifica del Consiglio comunale ai sensi del comma 3
dell'art. 17 della L.R. 9/99, misure conoscitive e invio degli
elaborati di PRG aggiornati alla Provincia e alla Regione,
adempimenti e obblighi diversi previsti dalla L.R. 37/02 in materia
di espropri e apposizione del vincolo espropriativo;
D) di dare atto che gli interventi relativi allo spostamento delle
linee elettriche aeree (elettrodotto TAV 132 kV, linea ENEL 132 kV,
linee ENEL 15 kV) saranno autorizzati in separata sede. Lo
spostamento dell'oleodotto TAMOIL e' stato autorizzato
dall'Amministrazione provinciale di Piacenza il 3/9/2003 con det. n.
2182;
E) di stabilire ai sensi dell'art. 17, comma 7, L.R. 9/99 che
l'efficacia temporale della presente valutazione di impatto
ambientale e' fissata in anni quindici;
F) di trasmettere la presente delibera alla societa' IKEA Italia
Property Srl, anche per conto del CSSG e del sig. Rossetti Bruno, in
qualita' di proponenti, ed alle Amministrazioni competenti al
rilascio degli atti necessari per la realizzazione del progetto,
convocate alla Conferenza di Servizi, ai sensi dell'art. 16, comma 3,
L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni;
G) di dare atto che i proponenti verranno esonerati, ai sensi
dell'art. 4, comma 4 della L.R. 9/99, integrata dalla L.R. 35/00, dal
pagamento delle spese istruttorie di cui all'art. 28 della legge
regionale medesima, in quanto gli stessi hanno assoggettato
volontariamente il progetto in questione alla procedura di VIA;
H) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3, L.R. 9/99 e
successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di
deliberazione.¹TC = COMUNE DI VERGHERETO (Forli'-Cesena)
COMUNICATO
Titolo II - Procedura di verifica (screening) relativa alla
coltivazione di una cava in localita' Trecavoli
L'Autorita' competente Comune di Verghereto - Ufficio
Urbanistica-Edilizia, avvisa che ai sensi del Titolo II della L.R. 18
maggio 1999, n. 9, come modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n.
35, sono stati depositati per la libera consultazione da parte dei
soggetti interessati gli elaborati prescritti per l'effettuazione
della procedura di verifica (screening) relativi al
- progetto: coltivazione di una cava di lastre e cava grossa;
- localizzato: in localita' Trecavoli-Verghereto;
- presentato da: Fabrizi Giovanni e Fabrizi Isaia.
Il progetto appartiene alla seguente categoria: B.3.4. - Cave e
torbiere.
Il progetto interessa il territorio del comune di Verghereto e della
provincia di Forli'-Cesena.
Il progetto prevede: il Piano di coltivazione di una cava arenaria,
tipo pietra serena area estrattiva indicata nel PAE approvato con
delibera di Consiglio comunale n. 20 del 30/5/2003 come ambito
estrattivo 7V - foglio n. 4, particelle nn. 225, 226, 231 e 232.
Il progetto appartiene alla categoria B.3 ed interessa i territorio
del comune di Verghereto.
Il progetto prevede l'apertura di una cava di arenaria in localita'
Trecavoli nel comune di Verghereto interessante una superficie di
circa mq. 8.943,62, un quantitativo di materiale movimentato di circa
39.500,000 e un quantitativo pari a circa mc. 3.360,000 di materiale
utile commerciabile.
I soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati
prescritti per l'effettuazione della procedura di verifica
(screening) presso la sede dell'Autorita' competente: Comune di
Verghereto in Via Caduti d'Ungheria - Verghereto (FC).
Gli elaborati prescritti per l'effettuazione della procedura di
verifica (screening) sono depositati per 30 giorni naturali
consecutivi dalla data di pubblicazione del presente avviso nel
Bollettino Ufficiale della Regione.
Entro lo stesso termine di trenta giorni chiunque, ai sensi dell'art.
9, comma 4, puo' presentare osservazioni all'Autorita' competente al
seguente indirizzo: Comune di Verghereto, Via Caduti d'Ungheria -
Verghereto (FC).