REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PROVINCIA DI PARMA

COMUNICATO

Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) del progetto di realizzazione della Tangenziale Sud di Fidenza (collegameto tra lo svincolo di Coduro - SS 9 - e la strada per Salsomaggiore Terme - SP 359)

Si avvisa che, l'Autorita' competente Provincia di Parma comunica la            
decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente           
il progetto di realizzazione della Tangenziale Sud di Fidenza                   
(collegamento tra lo svincolo di Coduro - SS 9 - e la Strada per                
Salsomaggiore Terme - SP 359.                                                   
Il progetto e' presentato dal Comune di Fidenza.                                
Il progetto interessa il territorio del comune di Fidenza e della               
provincia di Parma.                                                             
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come                    
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente           
Provincia di Parma con atto determina del Dirigente del Servizio                
Ambiente e Difesa del suolo n. 1442 del 18/4/2003 ha assunto la                 
seguente decisione:                                                             
a) di non assoggettare alla ulteriore procedura di VIA, ai sensi                
dell'art 10, comma 1, lettera b), L.R. 9/99 e successive                        
modificazioni ed integrazioni, il progetto della Tangenziale Sud di             
Fidenza (collegamento tra lo svincolo di Coduro - SS 9 -  e la strada           
per Salsomaggiore Terme SP 359), a condizione e nel rispetto di                 
quanto contenuto negli elaborati presentati, cosi' come integrati e             
che siano ottemperate le seguenti prescrizioni:                                 
Fase di cantiere:                                                               
 1)  di non prevedere lavorazioni notturne, nei pressi del nuovo                
ospedale, quando entrato in funzione salvo verifica che i rumori                
siano compatibili con i valori limite di legge;                                 
 2)  che la gestione dei rifiuti prodotti avvenga nel rispetto delle            
norme vigenti e, in particolare per quanto riguarda i materiali                 
derivanti da demolizioni da avviare a riutilizzo, che siano eseguite            
le necessarie analisi, ai sensi della Direttiva del Ministero                   
dell'Ambiente 9/4/2002 e del DM 5/2/1998 e ne sia data comunicazione            
alla Provincia, ai sensi dell'art. 33, DLgs 22/97 e successive                  
modificazioni ed integrazioni;                                                  
 3)  che i depositi di materiali, come previsto al paragrafo 3.2.5 di           
"Valutazione degli impatti. Interventi di mitigazione e                         
monitoraggio", avvengano su superfici impermeabilizzate e sia                   
prevista la raccolta delle acque meteoriche di dilavamento con                  
adeguati sistemi di trattamento;                                                
 4)  che i piazzali di ricovero/sosta automezzi previsti siano                  
impermeabilizzati e sia prevista la raccolta ed il trattamento delle            
acque meteoriche di dilavamento degli stessi. Si evidenzia che la               
dispersione sul terreno delle acque raccolte dal piazzale                       
impermeabilizzato, come sostenuto al paragrafo 3.2.6, "Piazzale di              
sosta automezzi" (capitolo: "Valutazione degli impatti") e'                     
espressamente vietato dall'art. 29, DLgs 152/99 e successive                    
mosificazioni ed integrazioni;                                                  
 5)  inoltro della domanda di autorizzazione allo scarico delle acque           
reflue non domestiche di cantiere (per ogni scarico presente) alla              
Provincia di Parma, Servizio Ambiente e Difesa del suolo, da parte,             
una volta individuati, dei titolari di ciascun scarico, prima e                 
preventivamente all'installazione di ogni singolo impianto;                     
 6)  inoltro della domanda di autorizzazione allo scarico delle acque           
reflue domestiche di cantiere (per ogni scarico autonomo in corpo               
idrico superficiale presente) al Comune di Fidenza, da parte, una               
volta individuati, dei titolari di ciascun scarico, prima e                     
preventivamente all'installazione di ogni;                                      
 7)  inoltro della domanda di autorizzazione alle emissioni in                  
atmosfera alla Provincia di Parma, Servizio Ambiente e Difesa del               
suolo, per eventuali impianti che lo richiedano ai sensi del DPR                
203/88. L'inoltro della domanda deve avvenire prima e preventivamente           
all'installazione dell'impianto a cura del titolare dello scarico;              
 8)  che sia previsto un monitoraggio dell'efficacia dei sistemi di             
mitigazione del rumore installati nella fase di cantierizzazione ARPA           
e AUSL;                                                                         
 9)  che, oltre alle misure di mitigazione dell'impatto dovuto alle             
polveri, previste al paragrafo 3.1.4 "Misure di mitigazione contro la           
produzione delle polveri", la misura della velocita' del vento, in              
base alla quale stabilire quando sospendere i lavori, sia oggettivata           
con un sistema di misura (anemometro) e corredata da scrittura dei              
dati.                                                                           
Fase esercizio:                                                                 
10)  l'impermeabilizzazione dei fossi di scolo delle acque di                   
dilavamento della sede stradale deve essere fatta nelle aree a                  
vulnerabilita' a sensibilita' elevata, cosi' come individuate dalla             
carta degli "Indirizzi per la tutela delle acque", approvata con                
deliberazione di Giunta provinciale n. 530 del 13/7/2000 che riporta            
le aree vulnerabili in modo discorde con quanto proposto dai                    
progettisti;                                                                    
11)  inoltro della domanda di autorizzazione allo scarico (una per              
ogni scarico singolo), in corpo d'acqua superficiale, delle acque               
meteoriche di dilavamento della sede stradale alla Provincia di                 
Parma, Servizio Ambiente e Difesa del suolo. La domanda dovra' essere           
corredata da apposito piano di controllo e monitoraggio della                   
qualita' delle acque convogliate nei corpi idrici superficiali. Salvo           
norme piu' restrittive il dimensionamento delle canalette di scolo e            
degli impianti di depurazione dovra' tenere in debito conto una                 
pioggia di 10 mm. per un tempo di pioggia minimo di 15 minuti;                  
12)  il progetto esecutivo deve contenere il "Piano di gestione,                
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di tali                    
impianti", la loro manutenzione deve essere garantita con cadenza               
minima di 4 volte l'anno, a carico del proponente;                              
13)  per gli impianti di trattamento acque reflue eventualmente                 
ubicati in aree normate dal PAI, di rispettare le condizioni                    
precisate sia nelle Norme di attuazione del piano stesso che nella              
rispondente direttiva;                                                          
14)  al fine di rispettare quanto specificato all'art. 21, DLgs                 
152/99 e successive modificzioni ed intregrazioni, relativamente alla           
disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e                
sotterranee destinate al consumo umano, i punti di scarico dei reflui           
dovranno osservare una fascia di almeno 200 m. di raggio da qualsiasi           
opera di captazione per uso idropotabile, allo scopo di evitare                 
possibili fonti di inquinamento delle acque destinate al consumo                
umano;                                                                          
15)  per i nuovi impianti di trattamento acque reflue e per i                   
depositi temporanei ed a cielo aperto di rifiuti, eventualmente                 
ubicati in aree normate dal PAI, di rispettare le condizioni                    
precisate nelle Norme di attuazione e rispettiva direttiva del piano            
stesso;                                                                         
16)  contenute nel documento RFI in Allegato 1 (n. prot 22513 del               
10/3/2003);                                                                     
17)  contenute nel documento ARPA, Servizio Territoriale di Fidenza,            
in Allegato 2 (n. prot. 28590 del 24/3/2003);                                   
18)  contenute nel documento AUSL in Allegato 3 (n. prot 30812 del              
28/3/2003);                                                                     
19)  contenute nel documento ENEL Distribuzione in Allegato 4 (n.               
prot. 28589 del 24/3/2003);                                                     
20)  contenute nel documento Servizio Tecnico di Bacino F. Taro-T.              
Parma in Allegato 5 (n. prot. 28602 del 24/3/2003);                             
21)  contenute nel documento Ministero per i Beni e le Attivita'                
culturali in Allegato 6 (n. prot 22513 del 10/3/2003);                          
22)  contenute nel documento ASCAA in Allegato 7 (n. prot. 22513 del            
10/3/2003);                                                                     
23)  contenute nell'intervento dell'ing. E. Zavaroni, come da verbale           
riunione del 7/3/2003, in Allegato 8;                                           
24)  non dovranno esserci interferenze con la rete acquedottistica              
d'adduzione principale allo scopo di evitare in caso di manutenzione            
e/o guasto l'interruzione della sede stradale e/o il ritardo delle              
operazioni di approvvigionamento idrico.A tal fine gli                          
attraversamenti dovranno essere posti in cunicolo con realizzazione             
subordinata al nulla osta dell'ente gestore. Mentre eventuali                   
parallelismi e/o presenza della sede stradale in prossimita' e/o                
sopra la rete idrica dovranno essere evitati garantendo una distanza            
tale da garantire gli interventi di manutenzione ordinaria,                     
straordinaria e di riparazione. Qualora non fosse possibile il                  
proponente si fara' carico dello spostamento delle condotte a regola            
d'arte, garantendo altresi' il non aumento delle perdite di carico.             
Le opere saranno eseguite nel pieno rispetto di quanto comunichera'             
l'ente gestore. Le eventuali spese per spostamento saranno poste a              
carico del proponente . Le opere saranno realizzate nel rispetto del            
decreto 12/12/1985;                                                             
25)  di acquisire le necessarie autorizzazioni dalla Soprintendenza             
dei Beni ambientali;                                                            
b) di subordinare, ai sensi del comma 4, art 10, L.R. 9/99 e                    
successive modificzzioni ed intregrazioni, il successivo rilascio               
delle autorizzazioni necessarie agli interventi in progetto, alla               
verifica dell'ottemperanza dei punti da 1) a 25), di cui alla                   
precedente lettera a). A questo scopo, si trasmette il presente atto            
al proponente ed a tutte le Amministrazioni competenti per il                   
rilascio di intese, concessioni, autorizzazioni, licenze, pareri,               
nulla osta, assensi comunque denominati necessari per la                        
realizzazione degli interventi in oggetto, nonche' agli Enti ed                 
Organi competenti in materia di controllo ambientale ed in                      
particolare ad ARPA e Sopritendenza dei Beni archeologici;                      
c) di quantificare le spese istruttorie, come da art. 28, L.R. 9/99 e           
successive modificazioni ed integrazioni, applicando la percentuale             
0,02% al costo di realizzazione del progetto integrato dalle opere              
prescritte e pari a 20.500.000 Euro in 4.100,00 Euro. La cifra da               
corrispondere all'Autorita' competente nelle modalita' da concordare            
con il Servizio Ambiente della Provincia di Parma - Ufficio Bilancio            
e Ragioneria;                                                                   
d) di trasmettere la presente determina al proponente Comune di                 
Fidenza ed alla Regione Emilia-Romagna;                                         
e) di pubblicare la presente determina, per estratto, nel Bollettino            
Ufficiale della Regione, ai sensi dell'art. 10, comma 3, L.R. 9/99 e            
successive modificazioni.                                                       

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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