DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 giugno 2003, n. 1194
Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) sul programa della variante di San Polo d'Enza nel territorio del comune di San Polo d'Enza e del comune di Canossa in provincia di Reggio Emilia (Titolo II, L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, in considerazione
degli interventi previsti, e dei conseguenti impatti ambientali, del
progetto della "Variante di San Polo d'Enza", nel comune di San Polo
d'Enza e di Canossa (RE), dalla ulteriore procedura di VIA con le
seguenti prescrizioni:
1) per minimizzare gli impatti sugli ecosistemi e sul paesaggio, si
prescrive di mettere in atto tutte le azioni di mitigazione previste
nel progetto e di seguito interamente riportate;
(segue allegato fotografato)
2) in attesa classificazione acustica dei Comuni di San Polo d'Enza e
di Canossa, si prescrive il rispetto dei limiti di pressione sonora,
previsti dal DPCM 1/3/1991 e successive modifiche per le abitazioni
presenti, nelle adiacenze dell'infrastruttura progettata, al di fuori
della fascia di rispetto laterale, individuata secondo la Direttiva
regionale "Disposizioni in materia di inquinamento acustico: criteri
e condizioni per la classificazione acustica del territorio ai sensi
del comma 3 dell'art. 2 della L.R. 9 maggio 2001, n. 15 recante
"Disposizioni in materia di inquinamento acustico" approvata con
delibera di Giunta regionale n. 2035 del 9 ottobre 2001;
3) le opere di mitigazione, necessarie per il conseguimento del
rispetto dei limiti relativi all'impatto acustico, dovranno essere,
come gia' previste nella relazione di screening, del tipo
vegetazionale, (cespugli e alberature di essenze autoctone) in grado
di creare un corridoio ecologico che possa raccordarsi con la
vegetazione esistente dei vari canali attraversati
dall'infrastruttura ed in grado, inoltre, di mitigare l'inserimento
dell'opera in un paesaggio di grande pregio;
4) il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione;
5) nel caso in cui si prevedano mitigazioni, direttamente sugli
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998, n. 459,
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro
della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri
dal pavimento;
6) si prescrive che le eventuali barriere fonoassorbenti siano
ricoperte di rivestimenti vegetali;
7) si dovra' valutare, inoltre, la necessita' di introdurre eventuali
mitigazioni acustiche, sul cantiere e/o sui ricettori; le azioni
attivate dovranno consentire il rispetto dei limiti sonori previsti
dalle normative vigenti;
8) le prescrizioni, prima elencate, dovranno essere verificate
attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da realizzarsi
durante la realizzazione dell'opera, ad opera e mitigazioni
realizzate e, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno essere
assunte le necessarie determinazioni conseguenti;
9) gli interventi finalizzati alla mitigazione dell'impatto acustico
si devono raccordare con il progetto d'inserimento paesaggistico e di
compensazione, la cui realizzazione viene prevista in sede di
progettazione definitiva dell'opera e per il quale, nella relazione
di screening, si individuano gia' i seguenti interventi: - andamento
plano-altimetrico della livelletta stradale il piu' possibile
aderente alla morfologia del territorio, mantenendo comunque adeguati
standard di sicurezza idraulica; - presenza di una fascia di
ambientazione di larghezza variabile su ambo i lati della strada dove
verra' impiantata vegetazione autoctona arboreo ed arbustiva; -
inserimento lungo il tracciato di formazioni vegetali, quali siepi
arbustive ed arboreo arbustive, disposte sia parallelamente che
perpendicolarmente (nei punti di intersezione con corsi idrici
superficiali) al nastro stradale, in modo da creare collegamenti
percettivi est-ovest che spezzino il segno del tracciato sud-nord; -
potenziamento della vegetazione presente nei punti di attraversamento
di rii e canali, introducendo specie arboreo ed arbustive autoctone;
- dove possibile preferire alla formazione vegetale lineare
formazioni a macchia di maggior entita' in modo da inglobare la
strada; - le formazioni vegetali di nuovo impianto dovranno sempre
essere legate a vegetazione esistente in modo da creare una vera e
propria ricucitura del paesaggio; - formazione di coni visuali
appositamente individuati per inquadrare situazioni sceniche di un
certo valore, in particolare nei confronti della collina; - impianti
vegetali a macchia naturali sia per quanto riguarda la struttura sia
la specie utilizzata, nelle aree intercluse di svincolo o nelle
rotatorie; - riqualificazione dell'area in corrispondenza del Parco
Lido come da Progetto preliminare allegato;
10) in considerazione delle caratteristiche di particolare pregio
delle aree delimitate dal PTCP della provincia di Reggio Emilia e
recepite dalle pianificazioni comunali, come "Zone di tutela
ordinaria dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua"
(art. 11b) si prescrive il rispetto di tale delimitazione;
11) per quanto riguarda il collegamento della nuova infrastruttura
con il nucleo residenziale, interamente costruito all'interno di
un'area perimetrata dal PTCP come "Zone di tutela ordinaria dei
caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d'acqua" (art. 11b), si
prescrive di verificare con l'Autorita' Idraulica competente e con il
Comune di San Polo d'Enza, la possibilita' di realizzare un
collegamento dell'abitato con il centro di San Polo d'Enza,
alternativo a quello progettato, al fine di conseguire una maggiore
sicurezza per l'abitato stesso da eventuali episodi di inondazioni;
12) in ottemperanza alle prescrizioni previste dal PTCP, di Reggio
Emilia (art. 25), per quanto concerne il sistema di drenaggio delle
acque reflue di origine meteorica e di origine accidentale
(sversamenti, acque di spegnimento di eventuali incendi, acque di
lavaggio della piattaforma, ecc.) dell'infrastruttura occorre
prevedere presidi a tutela dei corsi d'acqua ed in specifico
prevedere, in fase di progettazione esecutiva, un sistema di raccolta
e trattamento delle acque di origine meteorica che preveda la
realizzazione di vasche di raccolta di prima pioggia per un tempo
almeno di 10 minuti, dotate di saracinesche idrauliche in grado di
bloccare l'immissione dei reflui nel reticolo idrografico
superficiale;
13) il progetto esecutivo dovra' contenere il "Piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali";
14) il progetto esecutivo del sistema di raccolta e trattamento delle
acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali
dovra' essere approvato dall'Amministrazione provinciale di Reggio
Emilia;
15) per il ripristino delle eventuali aree di cantiere si
riutilizzera' il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si
avra' cura di accumulare, separatamente dalle altre tipologie di
materiale, in spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione
per evitarne la morte biologica;
16) per limitare, in fase di cantierizzazione, le emissioni diffuse e
puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di
costruzione, dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione
dei mezzi si ritiene necessario: - per l'eventuale impianto di
betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento
per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e
miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione; -
prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei
depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per
i cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di
abitazioni; - per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di
ricopertura dei cassoni con teloni; - acquisire le autorizzazioni
necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera ai sensi delle
vigenti normative; - durante la fase di cantiere deve essere previsto
l'utilizzo di macchinari conformi al DPR 459/96 "Direttiva macchine"
che prevede il rispetto dei livelli di emissione in atmosfera
(rumore, vibrazioni e gas di scarico), in modo tale da non
compromettere l'ambiente circostante; inoltre, si dovra' valutare la
necessita' di introdurre eventuali mitigazioni acustiche, sul
cantiere e su eventuali ricettori; le azioni attivate dovranno
consentire il rispetto dei limiti sonori previsti dalle normative
vigenti; - individuare precise disposizioni tese a limitare le
interferenze tra i mezzi di cantiere e la viabilita' esistente (ad
es. lo scaglionamento temporale degli automezzi);
17) nella progettazione dell'impianto di illuminazione stradale si
dovra' tenere conto e limitare l'impatto luminoso, nei confronti
delle residenze limitrofe e dell'ambiente naturale, derivante dai
fasci di luce diretta;
18) resta fermo che la realizzazione dell'opera pubblica oggetto
della presente procedura, e' subordinata all'approvazione di variante
allo strumento urbanistico del Comune di Canossa che recepisca il
progetto cosi' come configurato negli elaborati depositati e al
rilascio da parte delle autorita' competenti di tutte le
autorizzazioni e pareri, necessari per la realizzazione delle opere
in oggetto della presente valutazione, ai sensi delle vigenti
disposizioni;
b) di dare atto che le osservazioni presentate sono sintetizzate
nell'Allegato A;
c) di dare atto che alle osservazione presentata, sintetizzata
nell'Allegato A, e' stata data risposta nell'Allegato B che
costituisce parte integrante del presente atto deliberativo;
d) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di
Reggio Emilia Area Patrimonio e Infrastrutture, alla Provincia di
Reggio Emilia Assessorato Ambiente, al Comune di San Polo d'Enza, al
Comune di Canossa, ad ARPA - Sezione provinciale di Reggio Emilia;
e) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni,
il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.