REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 24 febbraio 2003, n. 264

Approvazione di linee di indirizzo per il miglioramento delle cure urgenti e della accessibilita' ed appropriatezza delle attivita' di Pronto Soccorso. Ridefinizione del sistema di compartecipazione alla spesa per le prestazioni erogate nel corso delle medesime attivita'

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Vista la propria deliberazione n. 1492 del 2 agosto 2002 "Piano degli           
obiettivi per le Aziende sanitarie della regione Emilia-Romagna" che            
al punto 5.1.3 A Pronto Soccorso:                                               
- sottolinea la problematicita' rivestita dal costante incremento               
degli accessi alle strutture di Pronto Soccorso, enumera una serie di           
possibili azioni realizzabili per governare tale fenomeno e pone alle           
Aziende sanitarie l'obiettivo di definire, anche sulla base delle               
esperienze eventualmente gia' realizzate, strategie attraverso le               
quali ridurre l'utilizzo improprio del Pronto Soccorso;                         
- pone alle Aziende l'obiettivo, gia' a partire dal 2002, di                    
migliorare ulteriormente il livello di standardizzazione della                  
applicazione delle tecniche del triage infermieristico al fine di               
garantire al meglio l'equita' di trattamento dei cittadini;                     
visto il "Protocollo d'intesa fra l'Assessore alla Sanita' e le OOSS            
CGIL, CISL, UIL per il miglioramento delle cure urgenti e della                 
accessibilita' e appropriatezza delle attivita' di Pronto Soccorso"             
sottoscritto in data 22 ottobre 2002 nel quale le parti concordano              
nel ritenere che l'allegato al Protocollo stesso, denominato "Linee             
guida di indirizzo per il miglioramento delle cure urgenti e della              
accessibilita' ed appropriatezza delle attivita' di Pronto Soccorso"            
definisca correttamente le azioni da prevedere nell'ambito dei                  
programmi aziendali di miglioramento di cui trattasi;                           
sottolineata in particolare la necessita' che ogni realta'                      
territoriale predisponga una analisi dello stato dell'arte relativo             
alle proprie strutture di Pronto Soccorso e alle strutture della rete           
dei servizi ad esse collegate o collegabili, definendo altresi' gli             
interventi adeguati e provvedendo a veri e propri programmi di azioni           
per migliorare il sistema delle cure urgenti in Pronto Soccorso,                
nell'ambito di un constante confronto con le Conferenze Sanitarie               
Territoriali, da un lato e le OOSS, per quanto di competenza,                   
dall'altro;                                                                     
rilevato come l'analisi e la programmazione di cui sopra                        
costituiscono obiettivo prioritario per le Aziende Sanitarie                    
Regionali per l'anno 2003;                                                      
considerata la opportunita' di prevedere una miglior definizione                
della casistica non urgente di Pronto Soccorso, finalizzata ad                  
adeguare alla realta' operativa delle strutture di emergenza le                 
indicazioni a suo tempo impartite relativamente al pagamento della              
quota di compartecipazione alla spesa e a non agevolare percorsi di             
accesso alle prestazioni inappropriati;                                         
visti:                                                                          
- il DLgs 124/98, recante norme per la ridefinizione del sistema di             
partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del regime                
delle esenzioni a norma dell'articolo 59, comma 50, della Legge                 
449/97;                                                                         
- in particolare il comma 4 dell'articolo 2 del soprarichiamato DLgs            
124/98, che stabilisce che le Regioni possono includere tra le                  
prestazioni soggette alla partecipazione al costo quelle erogate in             
regime di pronto soccorso ospedaliero, non seguite da ricovero,                 
effettuabili in regime ambulatoriale senza pregiudizio per il                   
paziente e per le quali non si riscontra carattere di emergenza o               
urgenza;                                                                        
- l'Atto di Intesa Stato-Regioni sulle Linee Guida in materia di                
requisiti organizzativi e funzionali della rete di emergenza -                  
urgenza, in applicazione del DPR del 27 marzo 1992, che prevedeva               
specificatamente la funzione di triage a livello ospedaliero, ed in             
particolare nelle Unita' Operative di Pronto Soccorso, disponendo che           
tale funzione fosse prevista come primo momento di accoglienza e                
valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di           
stabilire le priorita' di intervento;                                           
- l'accordo fra il Ministro della salute e le Regioni e Province                
autonome del 25 ottobre 2001 che riporta le seguenti definizioni per            
i codici colore utilizzati nell'ambito del suddetto triage                      
infermieristico:                                                                
- codice rosso: molto critico; priorita' massima; pazienti con                  
compromissione delle funzioni vitali; accesso immediato alla cure;              
- codice giallo: mediamente critico; priorita' intermedia;                      
- codice verde: poco critico, priorita' bassa, prestazioni                      
differibili;                                                                    
- codice bianco: non critico, pazienti non urgenti;                             
ritenuto opportuno sottolineare come gli accessi codificati come                
codici bianchi afferiscano a casistica per la quale sono previsti               
percorsi extraospedalieri e che pertanto essa sia a tutti gli                   
effetti, compresi quelli relativi alla compartecipazione alla spesa,            
equiparabile alla casistica ambulatoriale cio' anche al fine di non             
indurre situazioni di inequita' rispetto ai cittadini che utilizzano            
correttamente i percorsi ambulatoriali di cui trattasi;                         
considerato che le disposizioni che attualmente regolamentano la                
compartecipazione alla spesa per le prestazioni di Pronto Soccorso in           
regione Emilia-Romagna, impartite con Circolare dell'Assessore alla             
Sanita' n. 16 del 11 giugno 1992 e Circolare dell'Assessore alla                
Sanita' n. 33 del 30 giugno 1992, prevedono che siano sottoposte a              
pagamento di una quota di compartecipazione alla spesa, determinata             
in maniera forfetaria nella misura di Euro 12,91 per le sole visite e           
di Euro 25,82 nei casi in cui alla visita si accompagni la erogazione           
di ulteriori prestazioni, tutti gli accessi con la esclusione di                
quelli che esitano in un ricovero ospedaliero, di quelli riferiti a             
patologia traumatica con presentazione entro 12 ore dal trauma o                
oltre le 12 ore con contestuale realizzazione di un intervento                  
terapeutico e di quelli riferiti a soggetti esenti ai sensi della               
normativa vigente;                                                              
considerato inoltre che le disposizioni di cui sopra sono state                 
impartite prima del consolidarsi di importanti modifiche                        
organizzative a livello delle strutture di Pronto Soccorso, modifiche           
che hanno migliorato sia la capacita' di filtro delle strutture                 
stesse, riducendo i ricoveri, sia la capacita' di corretta                      
individuazione dei casi non urgenti, in particolare attraverso la               
pratica del triage infermieristico;                                             
valutato come le modifiche appena richiamate facciano si' che, allo             
stato attuale, le vigenti disposizioni portino a sottoporre al                  
pagamento della quota di compartecipazione anche casistica che non              
presenta chiari caratteri di non urgenza, con cio' provocando effetti           
negativi sia in termini di equita' che di contenzioso con gli utenti;           
concordato sulla opportunita' di dare piena realizzazione all'atto              
d'intesa succitato, sia per la parte relativa alle azioni da                    
realizzare per migliorare l'appropriatezza di utilizzo e la                     
accessibilita' alle strutture di Pronto Soccorso che per la parte               
relativa alla modifica delle indicazioni sulle modalita' di                     
compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini nelle strutture             
di  Pronto Soccorso, anche attraverso la approvazione dell'allegato             
al medesimo protocollo "Linee di indirizzo per il miglioramento delle           
cure urgenti e della accessibilita' ed appropriatezza delle attivita'           
di Pronto Soccorso";                                                            
preso atto dell'analisi effettuata dal Servizio Presidi Ospedalieri             
sulla casistica di Pronto Soccorso che evidenzia come una piu'                  
adeguata individuazione della casistica non urgente di Pronto                   
Soccorso, ricondotta ai soli codici bianchi cui applicare quote non             
forfetarie ma conformi a quanto previsto dall'articolo 8, comma 15,             
della Legge 537/93 e successive modificazioni, rispondera' anche alla           
esigenza di mantenere l'equilibrio economico complessivo del sistema,           
poiche' le entrate che deriveranno dalla applicazione della presente            
deliberazione corrisponderanno per dimensioni a quelle derivanti                
dalla applicazione delle precedenti disposizioni, pur garantendo                
maggiore equita' e non favorendo l'uso inappropriato delle strutture            
di Pronto Soccorso;                                                             
dato atto ai sensi dell'art. 37, comma 4 della L.R. 43/01 e della               
propria deliberazione n. 2774 del 10/12/2001:                                   
- del parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio                  
Presidi Ospedalieri, dott.ssa Kyriakoula Petropulacos in merito alla            
regolarita' tecnica;                                                            
- del parere favorevole in ordine alla legittimita', espresso dal               
Direttore generale alla Sanita' e Politiche sociali dott. Franco                
Rossi;                                                                          
acquisito il parere della Commissione consiliare Sicurezza sociale              
espresso nella seduta del 20 febbraio 2003;                                     
su proposta dell'Assessore alla Sanita',                                        
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare l'allegato alla presente delibera "Linee di indirizzo           
per il miglioramento delle cure urgenti e della accessibilita' ed               
appropriatezza delle attivita' di Pronto Soccorso", quale parte                 
integrante della medesima;                                                      
2) di ridefinire il sistema di compartecipazione alla spesa per le              
prestazioni di Pronto Soccorso come dettagliato nell'allegato stesso,           
prevedendo:                                                                     
a) di esonerare dal pagamento della quota di compartecipazione alla             
spesa tutti gli accessi seguiti da ricovero o riferiti a soggetti               
esenti secondo la normativa vigente;                                            
b) di esonerare dal pagamento della quota di compartecipazione alla             
spesa tutti gli accessi classificati come codici rossi, gialli e                
verdi;                                                                          
c) di sottoporre i soli casi classificati come codici bianchi,                  
equiparati alle prestazioni ambulatoriali, al pagamento della quota             
di compartecipazione calcolata secondo le modalita' previste                    
all'articolo 8, comma 15, della Legge 537/93 e successive                       
modificazioni;                                                                  
3) di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale             
della Regione Emilia-Romagna;                                                   
4) di stabilire che il presente provvedimento entri in vigore, per la           
parte relativa alla ridefinizione del sistema di compartecipazione              
alla spesa per le prestazioni di Pronto Soccorso di cui al precedente           
punto 2, il primo giorno del mese successivo a quello di                        
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna,            
come disposto al precedente punto 3.                                            
ALLEGATO                                                                        
Linee di indirizzo per il miglioramento delle cure urgenti e della              
accessibilita' ed appropriatezza delle attivita' di Pronto Soccorso             
Tipologie di intervento finalizzate a migliorare le cure urgenti e la           
accessibilita' e appropriatezza in Pronto Soccorso                              
A livello di distretto                                                          
I nuovi modelli organizzativi dei medici di medicina generale e dei             
pediatri di libera scelta                                                       
Le nuove convenzioni dei medici di medicina generale (MMG) DPR 270/00           
e dei pediatri di libera scelta (PdLS) DPR 272/00  prevedono                    
l'istituzione di forme associative al fine di migliorare                        
l'accessibilita' ai cittadini fermo restando il loro diritto di                 
libera scelta del medico di famiglia. Cio' permette ai cittadini                
assistiti dal gruppo di medici in associazione  di poter disporre               
ogni giorno dal lunedi' al venerdi' di almeno 6 ore articolate                  
nell'arco del mattino e del pomeriggio  per accedere all'ambulatorio            
medico per una prestazione medica urgente o per una prescrizione                
farmaceutica d'urgenza. Attualmente circa il 52% dei medici di                  
famiglia della regione ha gia' aderito ad una forma associativa e un            
ulteriore incremento e' atteso nell'arco dei prossimi due anni.                 
quindi possibile da parte della medicina generale e, piu' in                    
generale, da parte del distretto  rispondere in modo migliore nelle             
fasce orarie diurne ai cittadini che in presenza di un problema                 
ritengono non posticipabile l'intervento sanitario. Intervento                  
sanitario  che puo' trovare peraltro completa realizzazione                     
nell'ambito dell'attivita' ambulatoriale del medico di medicina                 
generale o del pediatra di libera scelta.                                       
In tale ambito le azioni che le Aziende sono chiamate a sviluppare a            
livello di distretto possono essere cosi' riassunte:                            
- promuovere e sostenere le forme associative della medicina                    
generale, con particolare riferimento alla medicina di gruppo, le cui           
caratteristiche di svolgimento dell'attivita' assistenziale                     
assicurano tempestivita' e continuita' di trattamento ai pazienti;              
- promuovere accordi locali  che consentano l'apertura a turno almeno           
di un ambulatorio, tra quelli dei medici di medicina generale                   
associati, nelle giornate prefestive e festive (ambulatorio di cure             
primarie);                                                                      
- migliorare il servizio di continuita' assistenziale prefestiva e              
festiva attraverso la costruzione di sistemi di comunicazione e di              
trasferimento delle informazioni sugli assistiti  efficaci tra medico           
di medicina generale e medico di guardia medica;                                
- prevedere collegamenti strutturali tra MMG, PdLS e medici di GM  e            
possibili attivita' integrate (es. supporto medici di GM ai MMG negli           
ambulatori per patologia, attivita' di educazione sanitaria rivolta             
alla popolazione, formazione con i MMG e PdLS per condivisione linee            
guida e percorsi organizzativi).                                                
Le Aziende provvederanno ad informare, con cadenza semestrale, le               
Conferenze Sanitarie Territoriali e le organizzazioni sindacali sui             
risultati delle attivita' di monitoraggio degli accordi con i medici            
di medicina generale, con particolare riferimento ai tempi di                   
apertura degli ambulatori, alle prestazioni erogate, alle forme di              
integrazione fra professionisti.                                                
Azioni di informazione/educazione al corretto utilizzo dei servizi              
L'accesso dei cittadini alle strutture di Pronto Soccorso e' spesso             
legato ad una scarsa conoscenza delle alternative disponibili e ad              
una scarsa consapevolezza degli effetti che tale fenomeno provoca sul           
funzionamento di tali strutture.                                                
Parimenti le modalita' organizzative e di corretto accesso ai servizi           
possono non essere adeguatamente conosciute da tutti gli operatori              
sanitari.                                                                       
Dovranno pertanto essere promosse, sia a livello locale che regionale           
campagne informative mirate ai cittadini, sia direttamente che                  
attraverso gli organismi che rappresentano i cittadini e le loro                
organizzazioni (es. CCM, TDM) sui seguenti temi:                                
- la copertura assistenziale del medico di famiglia e del pediatra di           
libera scelta;                                                                  
- le risposte assistenziali alternative;                                        
- percorsi esistenti per le urgenze programmabili tra  ospedale e               
territorio;                                                                     
- natura e scopo delle attivita' di emergenza-urgenza.                          
Analoghe iniziative informative saranno previste verso alcune                   
categorie di operatori sanitari, medici di medicina generale e                  
pediatri di libera scelta in primo luogo, anche tenendo conto delle             
peculiarita' locali dei percorsi di accesso.                                    
Attivita' Specialistica ambulatoriale                                           
Le azioni delle Aziende sono dirette all'individuazione di una quota            
di attivita' specialistica (ex DGR 1296/98) che puo' essere richiesta           
urgentemente dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera           
scelta, per la quale attivare percorsi di erogazione urgente,                   
specifici dell'attivita' ambulatoriale e differenziati dal Pronto               
Soccorso.                                                                       
La DGR 1296/98 individua tre livelli di priorita':                              
- Livello 1: prestazioni urgenti;                                               
- Livello 2: prestazioni urgenti differibili;                                   
- Livello 3: prestazioni programmabili.    L'adeguata previsione di             
percorsi per le prestazioni di priorita' 1 puo' limitare                        
l'inappropriato utilizzo del Pronto Soccorso.                                   
Tali percorsi possono anche utilizzare le strutture diagnostiche che            
sono a disposizione e supporto delle attivita' del Pronto Soccorso,             
e' pero' necessario che venga garantita una chiara separazione                  
funzionale rispetto alle attivita' di Pronto Soccorso vero e proprio.           
I pazienti che si presentano ai centri di prenotazione unificata con            
richieste del medico di medicina generale di visita o prestazione               
specialistica urgente non devono pertanto essere indirizzati al                 
Pronto Soccorso, ma direttamente alle strutture erogatrici. Nel caso            
in cui sia necessario mantenere un passaggio, con finalita'                     
informative, dal triage di Pronto Soccorso, si dovranno individuare             
soluzioni che evitino che avvenga una presa in carico formale dal               
Pronto Soccorso.                                                                
Questo non solo per ridurre un carico di lavoro improprio, ma anche             
per evitare l'insorgere di problematiche medico-legali o attinenti il           
pagamento di quote di compartecipazione alla spesa.                             
Sara' percio' utile informare adeguatamente e monitorare le attivita'           
di chi compila le richieste al fine di garantire che i casi in cui              
viene richiesta una prestazione diagnostica o terapeutica urgente               
siano chiaramente riconoscibili dai casi in cui il medico invia il              
paziente al Pronto Soccorso per una valutazione clinica.                        
Ambulatori ad accesso diretto                                                   
Al fine di prevenire gli accessi impropri presso il Pronto Soccorso e           
di garantire maggiore tempestivita' e appropriatezza delle cure                 
urgenti nel territorio, va inoltre sostenuta la costituzione nei                
distretti di ambulatori ad  accesso diretto.                                    
Tali ambulatori, gestiti nelle ore diurne dai MMG associati e, nelle            
ore notturne, nonche' nei giorni feriali e preferiali, dai medici di            
GM, potranno avvalersi utilmente della rete dei servizi sanitari                
territoriali e, dunque, dove e' possibile, integrarsi con gli spazi,            
le attrezzature e il personale dei Poliambulatori, dei Centri di                
Medicina Generale, o ancora degli Ospedali di base territoriali. Tali           
ambulatori possono anche attivare, nei casi di necessita', i percorsi           
ambulatoriali complessi di cui ai successivi capoversi del presente             
protocollo.                                                                     
Ambulatori della continuita' assistenziale collocati a supporto delle           
strutture di Pronto Soccorso ospedaliere                                        
Gia' alcune esperienze aziendali hanno realizzato la collocazione, in           
prossimita' di strutture di Pronto Soccorso con elevato numero di               
accessi, di ambulatori di continuita' assistenziale, prefestiva e               
festiva, cui indirizzare i cittadini, previa valutazione filtro da              
parte del triage, effettuata sulla base di protocolli concordati fra            
medici di continuita' assistenziale e personale medico ed                       
infermieristico delle strutture di Pronto Soccorso.                             
Si ritiene necessario che tali modelli organizzativi, concordati                
dalla Regione con i sindacati medici per i capoluoghi di provincia              
nell'ambito dell'accordo per la continuita' assistenziale (DGR n.               
2592 del 16 dicembre 2002) ed individuati dalla Regione quali                   
obiettivi prioritari per le azioni aziendali 2002, possano essere               
estesi in tutto il territorio regionale. Si conviene anche                      
sull'opportunita' di una estensione progressiva di tali modelli anche           
alle ore notturne infrasettimanali, migliorando e consolidando in tal           
modo l'integrazione con i medici di continuita' assistenziale.                  
Opportuni processi di riorganizzazione potranno infatti consentire la           
sperimentazione di ambulatori di continuita' assistenziale, collocati           
presso le strutture di Pronto Soccorso ospedaliere, accessibili anche           
nelle ore diurne infrasettimanali.                                              
Di seguito si riportano alcune caratteristiche organizzative di                 
riferimento per la realizzazione di esperienze di questo tipo, messe            
a punto dai Servizi dell'Assessorato regionale.                                 
Orari                                                                           
orario di apertura nella giornata prefestiva: dalle 14 alle 20nella             
giornata festiva: dalle 8 alle 20.                                              
Operatori                                                                       
Nell'ambulatorio  potranno operare medici incaricati della CA.                  
Localizzazione                                                                  
Tale ambulatorio non dovrebbe essere inserito all'interno del PS, ma            
individuabile con sede prossima ma distinta, onde evitare che i                 
cittadini continuino ad identificare il PS come unico luogo al quale            
rivolgersi per qualsiasi problema.                                              
Modalita' di accesso                                                            
Il cittadino che si rivolge al Pronto Soccorso e presenta uno dei               
problemi concordati nei protocolli di cui sopra viene informato della           
possibilita' di accedere all'ambulatorio di continuita' assistenziale           
da parte del personale triagista del Pronto Soccorso; non e' previsto           
l'invio da parte dei medici del Servizio di Continuita'                         
Assistenziale, ne' da parte della centrale operativa.                           
Il medico addetto all'ambulatorio di Continuita' Assistenziale:                 
- esegue le prestazioni ambulatoriali e le prescrizioni farmaceutiche           
secondo protocolli definiti;                                                    
- redige le certificazioni di competenza del MMG;                               
- rinvia appropriatamente al MMG anche con una breve                            
relazione/referto;                                                              
- affida alle unita' operative specialistiche di competenza i                   
pazienti che necessitano di consulenze utilizzando il ricettario SSN;           
- in caso in cui rilevi la necessita', trasferisce il paziente                  
all'area di emergenza-urgenza;                                                  
- redige l'apposito registro (informatizzato) delle prestazioni                 
effettuate.                                                                     
A puro titolo di possibile esempio si riportano di seguito alcune               
delle patologie e sintomi considerati affidabili all'ambulatorio                
della CA nelle realta' che hanno gia' concordato i percorsi di                  
affidamento:                                                                    
- Patologie dermatologiche (eritema solare, punture di insetto,                 
verruche, neoformazioni cutanee benigne, infezioni cutanee                      
localizzate, etc);                                                              
- Faringodinia;                                                                 
- Riniti allergiche;                                                            
- Patologie dell'orecchio (otalgia, ipoacusia, acufeni);                        
- Iperpiressia;                                                                 
- Infezioni oculari (congiuntivite);                                            
- Patologie osteo articolari;                                                   
- Ipertensione non complicata;                                                  
- Infezioni vie urinarie;                                                       
- Odontalgia, gengiviti, stomatiti;                                             
- Misurazione della PA.                                                         
A livello dell'ospedale                                                         
Gli interventi organizzativi realizzati a livello ospedaliero hanno             
in comune l'obiettivo di tutelare la funzione propria del Pronto                
Soccorso, che e' quella di trattare tempestivamente ed efficacemente            
i casi urgenti/emergenti, rispetto alle altre attivita' che il Pronto           
Soccorso di fatto svolge.                                                       
A tal proposito vale la pena di citare uno degli aspetti                        
organizzativi irrinunciabili che e' costituito dalla realizzazione di           
una netta separazione organizzativa e funzionale fra accettazione dei           
ricoveri programmati ed attivita' di Pronto Soccorso: tale stato di             
cose puo' considerarsi garantito nella totalita' delle strutture                
emiliano-romagnole. Si sottolinea pero' come, anche nell'ottica di              
garantire la massima trasparenza dell'accesso alle prestazioni di               
ricovero programmato, le Direzioni sanitarie sono impegnate a                   
vigilare affinche' il Pronto Soccorso non sia utilizzato per la                 
accettazione di casi programmati.                                               
Analogamente dovrebbe essere garantita la separazione organizzativa e           
funzionale delle attivita' di controllo clinico e di certificazione             
medico-legale da quelle di Pronto Soccorso.                                     
Triage infermieristico                                                          
L'introduzione e il consolidamento della funzione di triage                     
all'interno del Pronto Soccorso costituisce una delle misure piu'               
efficaci nel migliorare la accessibilita' a tali strutture.                     
Gia' l'Atto di Intesa Stato-Regioni sulle Linee Guida in materia di             
requisiti organizzativi e funzionali della rete di emergenza -                  
urgenza, in applicazione del DPR del 27 marzo 1992, prevedeva                   
specificatamente la funzione di triage a livello ospedaliero, ed in             
particolare nelle Unita' Operative di Pronto Soccorso.                          
Tale norma dispone infatti che "all'interno del DEA deve essere                 
prevista la funzione di triage come primo momento di accoglienza e              
valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di           
stabilire le priorita' di intervento".                                          
Al di la' del dettato normativo e' stata la efficacia nel rendere               
razionale il flusso dei pazienti agli ambienti assistenziali il                 
motivo che ha portato al rapido diffondersi del triage                          
infermieristico. Cio' stante, e in attesa che la definizione dei                
criteri per l'accreditamento entri eventualmente nel merito delle               
diverse opzioni organizzative (personale dedicato, triage a chiamata,           
di bancone o globale) si richiamano, quali aspetti cui deve essere              
posta particolare attenzione, quelli relativi alla formazione degli             
operatori, al monitoraggio e controllo del livello di qualita' e alla           
informazione dei pazienti.                                                      
Rispetto a tale ultimo punto si richiama il concetto di accoglienza             
gia' previsto dalle succitate Linee Guida 1996: relativamente a                 
questo, va rimarcato come uno degli aspetti maggiormente lamentati              
dagli utenti e' il fatto che chi attende abbia scarse informazioni              
relativamente all'iter che il proprio caso sta seguendo, e ai tempi             
di attesa prevedibili, dal che deriva una sensazione di essere                  
"dimenticati" e "abbandonati". Le aziende sono pertanto impegnate a             
individuare le soluzioni organizzative e le modalita' attraverso le             
quali il personale possa mantenere un contatto attivo con chi e' in             
attesa.                                                                         
Un aspetto particolare dell'informazione riguarda l'utilizzo dei                
codici colore e l'effetto in termini di compartecipazione alla spesa            
che puo' derivare dalla attribuzione di un codice bianco: su questi             
aspetti e' opportuno porre una specifica attenzione in modo che venga           
evitato, per quanto possibile,  l'insorgere di malintesi.                       
Relativamente alla formazione degli operatori si sottolinea come gli            
operatori di triage debbano seguire un percorso formativo ad hoc sui            
protocolli di assegnazione dei codici colore stabiliti localmente.              
Parallelamente le attivita' del triage, per garantirne la miglior               
qualificazione, e devono essere sottoposte ad audit periodico.                  
Allo stato attuale, pur esistendo notevoli aspetti di omogeneita'               
nell'approccio seguito nelle diverse realta' regionali, si rileva un            
andamento delle percentuali di assegnazione dei casi ai codici che              
mostra una sostanziale uniformita' per i codici rossi e gialli e per            
il totale dei codici verdi e bianchi, sono invece presenti notevoli             
difformita' relativamente alla percentuale di codici bianchi e verdi            
considerati separatamente. Da una rilevazione effettuata nell'estate            
2001 risulta che nelle singole realta' la percentuale di casi                   
classificata come codice bianco presenti una variabilita'                       
significativa: anche tenendo conto del fatto che parte di tale                  
variabilita' possa essere legata alla composizione della casistica ed           
in particolare alla presenza di notevoli volumi di casistiche                   
specialistiche a bassa complessita' si sottolinea comunque la                   
assoluta necessita' che le Aziende si impegnino ad una revisione                
delle modalita' di classificazione interne e a una puntuale                     
rilevazione quanti/qualitativa degli accessi. I risultati di tali               
rilevazioni saranno sottoposti semestralmente a valutazione a livello           
regionale.                                                                      
L'accordo fra il Ministro della salute e le Regioni e Province                  
autonome sul triage intraospedaliero del 25 ottobre 2001 riporta la             
seguente definizione di codice colore:                                          
- Codice rosso: molto critico; priorita' massima; pazienti con                  
compromissione delle funzioni vitali; accesso immediato alle cure;              
- Codice giallo: mediamente critico; priorita' intermedia;                      
- Codice verde: poco critico, priorita' bassa, prestazioni                      
differibili;                                                                    
- Codice bianco: non critico, pazienti non urgenti.Da ultimo si                 
riporta la definizione standard dei codici colore proposta dal Gruppo           
Formazione Triage:                                                              
- Codice rosso: paziente molto critico; priorita' massima; paziente             
con cedimento di uno dei tre parametri vitali (circolo, respiro,                
coscienza); accesso immediato alle cure;                                        
- Codice giallo: paziente in potenziale pericolo di vita e cioe' con            
potenziale cedimento di uno dei tre parametri vitali; priorita'                 
intermedia;                                                                     
- Codice verde: il paziente necessita di prestazione medica che                 
comunque puo' essere differibile; si tratta di soggetti senza                   
compromissione delle funzioni vitali; priorita' bassa;                          
- Codice bianco: paziente non critico, non urgente con condizioni               
cliniche per cui sono previsti percorsi extraospedalieri (medico                
curante, ambulatori specialistici, consulto, ecc.).                             
Osservazione Breve Intensiva                                                    
L'attivazione di una attivita' di Osservazione Breve e Intensiva                
(OBI) ha lo scopo di creare un ambito organizzativo  per la                     
valutazione e il trattamento dei pazienti che presentano complessita'           
e criticita' tali da indicare la necessita' di una breve osservazione           
e/o trattamento al fine di pervenire ad un giudizio clinico esaustivo           
in merito al successivo percorso del paziente, in particolare                   
relativamente alla necessita' di ricovero. Questo al fine di                    
rafforzare le capacita' di filtro ai ricoveri, aumentando il livello            
di appropriatezza degli stessi. Le diverse soluzioni organizzative              
che nelle singole realta' sono state adottate sono state analizzate             
nell'ambito di un gruppo di lavoro regionale che attualmente sta                
analizzando la documentazione prodotta in alcuni centri in forma di             
cartella clinica e i dati di costo per arrivare ad individuare una              
possibile modalita' di riconoscimento economico e di rilevazione di             
tali attivita'. Il gruppo di lavoro ha inoltre  prodotto alcune                 
ipotesi che dovrebbero permettere di rendere piu' omogenei a livello            
regionale gli aspetti organizzativi piu' rilevanti, quali ad esempio            
i tempi minimi e massimi che caratterizzano tali attivita'. Tali                
aspetti saranno oggetto di un documento dedicato.                               
Percorsi Ambulatoriali Complessi                                                
La possibilita' di svolgere una efficace azione di filtro ai ricoveri           
dipende anche dalla effettiva esistenza di modalita' di presa in                
carico alternative al ricovero stesso. Una possibilita' a livello               
ospedaliero e' data dall'avvio dei pazienti che presentano situazioni           
meritevoli di approfondimenti diagnostici, ma per i quali non si                
rende necessaria la osservazione e disponibilita' continuativa di               
assistenza sanitaria (medica ed infermieristica) propria del ricovero           
ordinario, a percorsi diagnostici integrati che arrivino in tempi               
brevi alla definizione diagnostica. Tali percorsi possono essere                
attivati sia in regime ambulatoriale che in regime di Day- Hospital,            
qualora esistano necessita' di osservazione prolungata del paziente a           
seguito di accertamenti invasivi o prestazioni terapeutiche                     
particolari. Relativamente alle attivita' ambulatoriali e' gia' stata           
sperimentata la attivazione di Percorsi Ambulatoriali Complessi o               
Day-Service sviluppati in collaborazione fra Pronto Soccorso, Unita'            
Operative e Servizi Diagnostici per protocolli condivisi.                       
Anche per tali percorsi, che vengono fatti rientrare nella tematica             
piu' complessiva del Day-Service, e' in corso di produzione un                  
approfondimento regionale e verra' avviato un percorso di valutazione           
sullo stato di attuazione di tali esperienze nelle Aziende sanitarie            
regionali.                                                                      
Compartecipazione alla spesa in Pronto Soccorso                                 
Nelle strutture di Pronto Soccorso emiliano-romagnole la                        
compartecipazione alla spesa e' regolata dalla Circolare                        
dell'Assessore alla Sanita' n.33 del 30 giugno 1993. Detta Circolare,           
e la precedente sul medesimo tema, n. 16 dell'11 giugno 1992, erano             
state redatte allo scopo  di  ridurre le differenze interpretative              
relativamente alla materia in oggetto e fornivano indicazioni chiare            
che tendevano a differenziare in modo semplificato le prestazioni di            
Pronto Soccorso aventi carattere di emergenza-urgenza dalle restanti            
prestazioni, riconducibili al settore dell'assistenza specialistica             
ambulatoriale. Brevemente tali indicazioni individuavano le seguenti            
categorie di prestazioni di Pronto Soccorso come non assoggettabili             
alla quota di compartecipazione alla spesa:                                     
- prestazioni seguite da ricovero;                                              
- prestazioni riferite a soggetti esenti ai sensi della normativa               
vigente (per patologia, per condizioni di eta'-reddito);                        
- prestazioni riferite a patologia traumatica con accesso al Pronto             
Soccorso entro 12 ore dall'evento;                                              
- prestazioni riferite a patologia traumatica con accesso al Pronto             
Soccorso a oltre 12 ore dall'evento nei casi in cui, contestualmente,           
si dia corso ad un intervento terapeutico.                                      
Le modifiche che verranno di seguito descritte toccano i contenuti              
della Circolare n. 33/93 a partire dalla considerazione che quelle              
che costituivano allora valide indicazioni, presentano oggi numerose            
lacune: le prestazioni seguite da ricovero si sono ridotte ed                   
esistono oggi situazioni di urgenza vera che si risolvono in Pronto             
Soccorso o che vengono avviate a percorsi extraospedalieri.                     
Parallelamente non e' piu' necessario, per definire in modo non                 
ambiguo le prestazioni urgenti, riferirsi alle patologie traumatiche,           
poiche' lo sviluppo delle tecniche standard di definizione del                  
livello di criticita' consente di fare riferimento a queste ultime              
per la individuazione degli accessi caratterizzati da condizioni di             
emergenza-urgenza.                                                              
Pertanto, essendo immutato l'obiettivo di identificare le prestazioni           
che, pur effettuate in sede di Pronto Soccorso, non assumono  il                
carattere di emergenza urgenza ma presentano di fatto le                        
caratteristiche proprie delle attivita' ambulatoriali, il mutato                
contesto sopra descritto rende opportuna una revisione e miglior                
specificazione delle disposizioni a suo tempo emanate. Resta ferma,             
evidentemente, la non assoggettabilita' delle prestazioni seguite da            
ricovero o riferite a soggetti esenti ai sensi della normativa                  
vigente.                                                                        
Le prestazioni di Pronto Soccorso esenti dal pagamento della quota di           
compartecipazione alla spesa sono cosi' determinate:                            
1) prestazioni erogate nell'ambito di accessi codificati con codici             
rosso, giallo e verde;                                                          
2) prestazioni che necessitano di Osservazione Breve Intensiva;                 
3) prestazioni erogate per accessi al Pronto Soccorso richiesti                 
formalmente dal medico di medicina generale o pediatra di libera                
scelta, dal medico di Guardia Medica o da un medico di altro Pronto             
Soccorso.                                                                       
Restano pertanto assoggettate al pagamento della quota di                       
compartecipazione le sole prestazioni classificate come codici                  
bianchi per le quali non ricorrano le condizioni di cui ai punti 2 e            
3: tali prestazioni possono essere considerate a tutti gli effetti              
prestazioni ambulatoriali anche se erogate nel contesto organizzativo           
del Pronto Soccorso.                                                            
I codici cui ci si riferisce sono quelli previsti dai protocolli di             
cui sopra, confermati al termine del percorso.                                  
Relativamente al punto 3 si fa riferimento a tutti i pazienti che               
vengano inviati al Pronto Soccorso per valutazione, e non per                   
prestazione ambulatoriale urgente, con richiesta scritta dal loro               
medico di Medicina Generale o pediatra di libera scelta, dal medico             
di Guardia Medica o da un medico operante presso altra struttura di             
primo intervento (Guardia Turistica, Punto di Primo intervento,                 
Pronto Soccorso).                                                               
importante sottolineare che, qualora per i percorsi delle prestazioni           
ambulatoriali urgenti vengano utilizzate le strutture e le competenze           
che supportano la attivita' di Pronto Soccorso (consulenze                      
specialistiche, diagnostica strumentale), con invio del paziente dai            
Centri di Prenotazione direttamente alle strutture suddette, le                 
indicazioni di riferimento per determinare la quota di                          
compartecipazione alla spesa sono quelle della specialistica                    
ambulatoriale. Le Aziende dovranno prestare particolare attenzione              
nel predisporre i percorsi per tale casistica evitando che il                   
paziente transiti dal Pronto Soccorso. Diverso e' invece il caso dei            
pazienti inviati urgentemente dal medico curante al Pronto Soccorso,            
per i quali, come gia' detto, si configura la fattispecie di cui al             
punto 3.                                                                        
Relativamente agli importi, poiche' gli accessi e le prestazioni da             
assoggettare al pagamento della quota di partecipazione alla spesa              
possono essere considerate, come gia' detto, prestazioni                        
ambulatoriali, gli importi sono da calcolare con le medesime                    
modalita' previste per questi ultimi, sulla base della applicazione             
dell'art. 8, comma 15 della Legge 537/93 e successive modificazioni,            
alle tariffe previste dal vigente Nomenclatore tariffario.                      

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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