COMUNICATO
Titolo II - Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al progetto per la coltivazione di una cava di sabbia e ghiaia alluvionale in localita' San Savino denominata "Cava Molino Giunchi" Polo 21
L'Autorita' competente Comune di Predappio,
comunica la decisione in merito alla procedura di verifica
(screening) relativa al progetto per la coltivazione di una cava di
sabbia e ghiaia alluvionale in localita' San Savino denominata "Cava
Molino Giunchi" Polo 21, per una superficie pari a mq. 132.800 dei
complessivi mq. 165.000 costituenti l'intero polo estrattivo, per uno
sfruttamento complessivo di mc. 241.454 di materiale.
Il progetto e' presentato dalle ditte Romagna Cave Srl - Forli' e
SCARO - Galeata.
Il progetto e' localizzato in comune di Predappio, localita' San
Savino ed interessa il territorio del comune di Predappio.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Comune di Predappio, con atto di Giunta comunale n. 138 del 29
/9/2003, ha assunto la seguente decisione:
LA GIUNTA DEL COMUNE DI PREDAPPIO
(omissis) delibera:
1) di fare proprio il parere tecnico espresso dalla Provincia di
Forli'-Cesena, Ufficio Valutazione impatto ambientale, in merito al
progetto di coltivazione del Polo estrattivo Molino Giunchi in
localita' San Savino, parere allegato alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale sotto la lettera A;
2) di escludere pertanto, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R.
18/5/1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, in
considerazione dello scarso rilievo degli interventi previsti e dei
conseguenti impatti ambientali, il progetto relativo alla
coltivazione di una cava di sabbia e ghiaia alluvionale in localita'
Molino Giunchi Polo 21 - in comune di Predappio presentato dalla
ditta Romagna Cave Srl e SCARO Srl dall'ulteriore procedura di
valutazione di impatto ambientale con le prescrizioni e condizioni
specificate nel suddetto parere tecnico;
(omissis)
Ai fini di fornire un quadro riassuntivo, tali prescrizioni vengono
qui sinteticamente riportate:
1) nell'attuazione dell'intervento estrattivo e di recupero
ambientale ci si dovra' attenere a quanto previsto e precisato negli
elaborati progettuali presentati come successivamente integrati e
modificati;
2) compatibilmente alla disponibilita' di materiali idonei al
ritombamento, reperibili a ragionevole distanza dall'area di cava nei
previsti tempi d'attuazione dell'intervento estrattivo, quali ad
esempio quelli derivanti dall'apertura di cantieri di opere pubbliche
(lavori di ammodernamento della SP n. 3 Del Rabbi), dovra' essere
valutato il possibile ritombamento dei settori di scavo fino al
ripristino dell'originario piano di campagna, ricomponendo quote
precedenti all'attivita' estrattiva e tratti morfologici simili a
quelli del paesaggio contermine all'area di cava;
3) l'eventuale ritombamento degli scavi con materiale proveniente da
aree esterne all'area di cava dovra' essere effettuato con materiali
terrosi di cui dovra' essere costantemente verificata la composizione
e qualita', escludendo quelli provenienti da siti inquinati e da
bonifiche con concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti di
accettabilita' stabiliti dalle norme vigenti (DM 471/99);
4) nel ripristino della copertura dell'area di cava dovra' essere
riutilizzato il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si
avra' cura di accumulare separatamente dalle altre tipologie di
materiale, in spessori adeguati, provvedendo alla sua manutenzione
per evitarne la morte biologica;
5) come gia' anticipato nella parte riguardante le prescrizioni
relative al quadro di riferimento programmatico, la ricomposizione
ambientale dell'area, prevista dal progetto di sistemazione, non
interpreta pienamente le finalita' di tutela espresse dagli strumenti
di pianificazione di settore. Quale intervento di rinaturalizzazione
dell'asta fluviale, il progetto prevede il consolidamento della
fascia ripariale presente al margine sud-occidentale del polo,
ubicata in area esterna sia alla zonizzazione estrattiva che all'area
di scavo. Considerata la valenza ecologica ed ambientale costituita
dal corridoio fluviale, il progetto di recupero previsto dovra'
essere integrato prevedendo a margine dell'ambito fluviale una fascia
boscata di maggior spessore e di adeguata densita', formata dalle
essenze tipiche della vegetazione ripariale, corrispondenti a quelle
indicate dal progetto per il succitato intervento di consolidamento
(salice bianco 30%, altri salici 20%, pioppo nero 10%, pioppo bianco
20% ed ontano nero 20%). Tale intervento deve essere finalizzato a
creare, lungo il corso del fiume Rabbi, un ambito ad elevata
naturalita' che connetta tra di loro le formazioni vegetali esistenti
e che assicuri la continuita' ecologica e paesaggistica dell'ambito
ripariate;
6) rispetto a quanto presente nel progetto e' necessario rivedere
gli interventi previsti a fianco degli elementi lineari costituenti
il paesaggio, quali la strada provinciale e il viale di accesso, che
risultano i luoghi da cui la modificazione del paesaggio e'
maggiormente evidente. In particolare, occorre che lungo la strada
provinciale venga realizzata una quinta arborea utilizzando l'acero
campestre, con distanza relativa delle piante di 6 m. l'una
dall'altra e che sia inoltre impiantata una fila di arbusti sfalsata
e arretrata rispetto alla prima, con la medesima distanza relativa
tra gli elementi che la compongono utilizzando il Laurus nobilis
evitando, negli interventi di manutenzione, di sottoporlo a potature
che ne mettano a nudo il tronco. Inoltre, lungo il viale di accesso,
e' necessario che gli elementi arborei e arbustivi che si intendono
impiantare, ferme restando le essenze indicate, siano collocati in
maniera irregolare e disposti su due file prevedendo lungo la strada
l'acero campestre e internamente, l'alloro;
7) verificato che gli interventi di compensazione previsti ai
precedenti punti 5) e 6) insistono su aree diverse da quelle sulle
quali viene svolta l'attivita' estrattiva, si prescrive che tali
interventi debbano essere realizzati contemporaneamente all'avvio del
cantiere di cava, al fine di accelerare il processo di
rinaturalizzazione dell'area;
8) le modifiche al piano di sistemazione, conseguenti
all'adempimento dei due punti precedenti, dovranno essere integrate
nell'allegato grafico di progetto "Tavola 30 - Planimetria di
sistemazione finale" e sottoposto, contestualmente alla domanda di
rilascio dell'autorizzazione all'attivita' estrattiva,
all'Amministrazione comunale ai fini di una sua validazione;
9) per i cinque anni successivi alla messa a dimora dei nuovi
impianti vegetazionali, e comunque fino al raggiungimento di un
attecchimento sufficiente, dovranno essere previste operazioni di
manutenzione quali lo sfalcio della vegetazione erbacea, necessario
ad evitare il soffocamento delle piante, l'irrigazione di soccorso,
il risarcimento delle fallanze e la fertilizzazione del terreno con
concimi a rapida ed a lenta cessione;
10) l'importo della fideiussione, a garanzia finanziaria
dell'adempimento degli obblighi derivanti dalla convenzione, da
stipularsi secondo le modalita' previste dall'art. 12 della L.R. 18
luglio 1991, n. 17, dovra' essere computato sulla base delle mutate
modalita' di recupero vegetazionale applicando le vigenti tariffe per
interventi agro-forestali includendo, altresi', i costi manutentivi
degli impianti;
11) per quanto concerne gli aspetti legati alla connessione tra la
viabilita' esistente (SP 3 Del Rabbi) e l'area di cava, dovra' essere
installata presso l'intersezione con la viabilita' di cava la
segnaletica verticale contraddistinta alla fig. 388 del Codice della
strada (mezzi di lavoro in azione) ripetuta 3 volte per entrambi i
sensi di marcia, e posta a debita distanza (da concordare con il
Servizio Infrastrutture viarie, Mobilita' Trasporti e Gestione strade
Forli' dell'Amministrazione provinciale di Forli'-Cesena). La
segnaletica orizzontale dovra' essere conforme al Codice della
strada;
12) almeno un cartello per senso di marcia della segnaletica
verticale "mezzi di lavoro in azione" dovra' essere del tipo a
pannello luminoso con funzionamento ristretto ai soli periodi di
effettivo funzionamento dell'attivita' di cava. Tale soluzione
consente alla popolazione residente di percorrere la strada con
maggiore attenzione, pur nel rispetto di ogni altra prescrizione
impartita dal Codice della strada e ovviamente sempre vigente;
13) verificate le ridotte dimensioni della carreggiata del viale di
accesso alla cava, in particolare nel punto d'immissione nella SP 3,
si ritiene necessaria la realizzazione di un adeguato allargamento e
risagomatura dello stesso nell'innesto con la strada provinciale alla
SP 3, al fine di conseguire migliori condizioni di manovra ed
accessibilita' all'area di cava dei mezzi pesanti, rendere piu'
sicuri gli ingressi e le uscite ed ottenere accettabili condizioni di
visibilita' e di sicurezza;
14) durante tutte le attivita' di estrazione, lavorazione e trasporto
materiale dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti utili
al contenimento delle emissioni sonore sia mediante l'impiego delle
piu' idonee attrezzature operanti in conformita' alle direttive CE in
materia di emissione acustica ambientale, sia mediante una adeguata
organizzazione delle singole attivita', sia mediante la eventualmente
necessaria realizzazione di misure di mitigazione temporanee, al fine
di garantire il rispetto dei valori limite vigenti in prossimita' dei
ricettori presenti durante le fasi previste e nei periodi di loro
attivita';
15) dovra' essere prevista la realizzazione degli interventi di
mitigazione acustica previsti nello studio di impatto acustico
(realizzazione di rilevato piu' barriera acustica per un'altezza
complessiva di 5 m. in prossimita' dei ricettori R2 e R3) secondo le
caratteristiche e le modalita' descritte nello stesso. Tali
interventi dovranno garantire il rispetto dei valori limite assoluti
e differenziali vigenti e dovranno essere rimossi al termine delle
attivita' di cava previste;
16) in fase di estrazione e lavorazione (scavo, movimentazione
materiale, carico mezzi, trasporto) dovranno essere messe in atto
tutte le misure di mitigazione necessarie ad evitare un peggioramento
della qualita' dell'aria nella zona legato alla dispersione di
polveri sospese e inquinanti atmosferici prodotti dal funzionamento
dei mezzi d'opera e dalle attivita' previste in tale fase, al fine di
garantire il rispetto di tutti limiti di qualita' dell'aria stabiliti
dalla normativa vigente e garantire la salute pubblica;
17) dovranno inoltre essere previste le seguenti misure di
mitigazione: - umidificazione del materiale trasportato dai camion; -
copertura del carico trasportato mediante teloni; - si dovra'
provvedere nei periodi secchi all'umidificazione dei depositi di
accumulo provvisorio e delle vie di transito dei mezzi alle aree di
scavo non asfaltate; - copertura degli accumuli di materiale mediante
teloni nei periodi di inattivita';
18) l'assetto idrogeologico che connota l'area di escavazione, come
precisato negli elaborati progettuali, dovra' essere verificato per
l'intero periodo di coltivazione attraverso un piano di monitoraggio.
Il piano di monitoraggio, volto ad escludere la presenza della falda
freatica in corrispondenza dei settori estrattivi, dovra' consistere
nella misura dei livelli freatimetrici in piezometri appositamente
installati sul perimetro dell'area di scavo. Si ritiene necessario,
al fine di ottenere una migliore rappresentativita' dei dati
acquisiti e la ricostruzione delle eventuali superfici
freatimetriche, un infittimento del numero dei piezometri, rispetto a
quelli previsti nella "Relazione tecnica" - Documentazione
integrativa, prevedendo almeno due ulteriori punti di lettura lungo
il perimetro occidentale dell'area di scavo, a valle della strada
provinciale, oltre i cinque gia' previsti dal proponente. Tutti i
piezometri dovranno essere materializzati al suolo mediante pozzetti
ispezionabili di cui dovra' essere indicata, preliminarmente al
rilascio dell'autorizzazione all'attivita' estrattiva, la quota
assoluta. Il monitoraggio dovra' consistere in almeno due cicli di
misurazione annuali del livello piezometrico, da effettuarsi nei
periodi marzo-aprile e settembre-ottobre con frequenza settimanale,
disponendo almeno quattro serie di misurazioni per ciascun periodo.
Sara' cura del proponente trasmettere all'Amministrazione comunale i
risultati del monitoraggio mediante la redazione di rapporti
sintetici al termine di ciascun ciclo di misurazione, indicando
eventuale soggiacenza e quota freatimetrica;
19) qualora gli esiti del monitoraggio evidenziassero la presenza di
falda a quote prossime a quelle di fondo scavo dovra' essere
ripristinato il franco di rispetto di un metro tra la profondita'
massima di escavazione e quella del pelo libero, conformemente
all'art. 26 delle Norme tecniche d'attuazione del PAE comunale di
Predappio, apportando le necessarie modifiche al piano di
coltivazione;
20) constatata la connessione morfologica dell'ambito d'intervento
con l'ambiente fluviale e la conseguente vulnerabilita' del corpo
idrico nei confronti di elementi e sostanze lisciviati dalle acque
d'infiltrazione e scorrimento sui suoli, la cui destinazione finale a
ripristino avvenuto e' prevista ad uso agricolo, nelle future
pratiche agronomiche dovra' essere vietato lo spandimento al suolo di
liquami zootecnici, in linea con quanto previsto dal Piano stralcio
Settore Zootecnico del Piano di risanamento delle acque regionale al
fine di ridurre la dispersione di nutrienti nelle acque
superficiali.
3) di quantificare in Euro 1.004,45, pari allo 0,02% del valore
dell'intervento come sopra determinato, le spese istruttorie che, ai
sensi dell'art. 28 della L.R. 9/99 e successive modifiche ed
integrazioni, sono a carico del proponente;
4) di liquidare il 90% dell'importo sopra richiamato, pari a Euro
904,00 all'Amministrazione provinciale di Forli'-Cesena per
l'attivita' istruttoria da essa svolta, in attuazione di quanto
previsto dall'art. 8 della convenzione tra Comune e Provincia citata
in premessa, tramite imputazione della spesa al Cap. 6050
"Anticipazioni per conto di terzi" cod. 400005 del Bilancio 2003;
5) di trasmettere, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della L.R. 9/99 e
successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione alle
ditte proponenti e di pubblicarla per estratto nel Bollettino
Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.