REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PROVINCIA DI BOLOGNA

COMUNICATO

Titolo III - Procedura di VIA - Decisione concernente il progetto di asse stradale attraversante la zona Pedagna in comune di Imola

L'Autorita' competente: Provincia di Bologna, comunica la                       
deliberazione relativa alla procedura di VIA concernente il                     
- progetto: asse stradale attraversante la zona Pedagna in comune di            
Imola,                                                                          
- presentato da: Comune di Imola (BO);                                          
- localizzato: in comune di Imola (BO).                                         
Il progetto interessa il territorio del comune di Imola (BO) e della            
Provincia di Bologna.                                                           
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come                    
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente           
Provincia di Bologna con atto delibera di Giunta provinciale n. 508             
del 4/11/2003 ha assunto la seguente decisione:                                 
 1) di ritenere la procedura di valutazione di impatto ambientale del           
progetto inerente la realizzazione dell'Asse stradale attraversante             
la zona Pedagna in comune di Imola conclusa con l'espressione di un             
parere favorevole - ai sensi dell'art. 16 della L.R. 18 maggio 1999,            
n. 9 e successive modifiche e integrazioni - con le prescrizioni, di            
seguito elencate, per la realizzazione e il monitoraggio nel tempo;             
 2) di ritenere necessario un collegamento che, agevolando la                   
circolazione dei mezzi in direzione nord-sud nel comune di Imola,               
risolva le criticita' delle attuali direttrici della zona Pedagna               
maggiormente caricate (come ad esempio Via D'Agostino, Via San                  
Benedetto, ecc.);                                                               
 3) di ritenere idonea la localizzazione del tracciato proposto dal             
Comune di Imola, in quanto, oltre ad essere prevista dalla                      
pianificazione comunale (PRG e PGTU), e' risultata, in esito alla               
valutazione, l'unica alternativa perseguibile per il conseguimento              
della riduzione dei flussi di traffico in Viale D'Agostino, obiettivo           
dichiarato dal proponente;                                                      
 4) di ritenere, tuttavia, che l'attivita' di valutazione del                   
progetto abbia evidenziato problematiche che si riflettono sulle                
scelte progettuali assunte dal proponente. Tali problematiche                   
richiedono, da parte del Comune di Imola, lo sviluppo di soluzioni              
progettuali che, operando in particolare sul dimensionamento,                   
prevedano un adeguamento organico dell'intervento, per raggiungere              
elementi di maggiore sostenibilita' in termini di funzionalita',                
impatto ambientale e costi cosi' come specificato nel Rapporto                  
sull'impatto ambientale, Allegato A) al presente atto quale parte               
integrante e sostanziale;                                                       
 5) di giudicare, quindi, possibile la realizzazione del progetto a             
condizione che siano rispettate le prescrizioni indicate nel citato             
Rapporto di seguito trascritte: - in riferimento alle aree di                   
concentrazione di materiali archeologici (art. 21b2 del PTPR e art.             
8.2 del PTCP) occorrera' sottoporre il progetto a quanto previsto nel           
protocollo d'intesa tra il Comune e la Soprintendenza per i Beni                
archeologici dell'Emilia-Romagna (vedi Allegato C); - in merito al              
PTCP, in riferimento a quanto previsto dall'art. 12.10, comma 4 si              
ritiene opportuno che l'attuale Viale D'Agostino venga declassato a             
viabilita' di livello locale, con l'adeguamento delle sezioni                   
stradali e la realizzazione di dispositivi di sicurezza per la                  
fruizione ciclo pedonale; inoltre sia messo in atto quanto previsto             
dalle prescrizioni della componente mobilita'; - viste le                       
considerazioni sulla mobilita', sulle componenti aria, rumore, acque            
superficiali e sotterranee, risulta necessario procedere alla                   
modifica del progetto secondo questi criteri: - riduzione della                 
carreggiata; - riduzione della capacita' complessiva dell'intero                
tracciato; - sostituzione ove possibile delle rotatorie a livelli               
sfalsati previste dal progetto con rotatorie a raso, compatibilmente            
con le soluzioni di interramento; - si prescrive inoltre che il                 
progetto della strada sia conforme al DM 5 novembre 2001 "Norme                 
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade" (Gazzetta             
Ufficiale 4 gennaio 2002, n. 3, Supplemento Ordinario); - poiche' la            
riduzione della velocita' e' un fattore di mitigazione per la                   
sicurezza e l'impatto acustico, si chiede di adottare strumenti di              
dissuasione della velocita' come ad esempio segnalatori della propria           
velocita', cartelli informativi sul numero degli incidenti o dei                
morti nei punti critici; - in merito all'interferenza del progetto              
con l'accesso al parcheggio della Scuola ITIS, si fa riferimento alla           
comunicazione inviata dal Comune di Imola - Servizio Opere pubbliche            
- Edilita' pubblica alla Provincia di Bologna. Le ipotesi di                    
intervento definite in tale documento sono condivise dal Settore                
Edilizia della Provincia di Bologna; in particolare, si prescrive: -            
di prevedere adeguate mitigazioni per il mantenimento del clima                 
acustico entro i termini di legge della prima classe; - di definire             
il progetto esecutivo delle opere connesse alle modifiche sostanziali           
dell'asse, tra cui il collegamento tra il parcheggio dell'istituto              
Alberghetti e la Via San Benedetto, in accordo con il Settore                   
Edilizia della Provincia. - La sistemazione a verde prevista nel                
Piano particolareggiato dell'Area Programma A dovra' essere rivista             
in funzione della sistemazione e destinazione d'uso rispetto a quanto           
previsto, dal progetto di sistemazione a verde, sul corridoio di PRG            
dell'asse attrezzato. - In prossimita' della Chiesa di San Francesco            
in merito all'area a verde attrezzato si dovranno prevedere,                    
indipendentemente dalla tipologia di strada realizzata, interventi              
atti a garantire una maggior e piu' marcata separazione dall'asse               
stradale. - In riferimento alla pista ciclo pedonale esistente, nei             
pressi della rotatoria di Via Villa Clelia, si dovra' prevedere una             
soluzione tecnica idonea a superare la criticita' del collegamento. -           
In riferimento alla fase di cantiere, gli elaborati e studi                     
prescritti per le componenti aria e rumore, dovranno essere                     
sottoposti anche agli enti di controllo (Azienda Unita' sanitaria               
locale e ARPA) al fine di addivenire ad un protocollo operativo di              
gestione della fase di cantiere. - Le lavorazioni inerenti la                   
cantierizzazione dovranno essere svolte nel rispetto degli orari                
indicati dal regolamento vigente al momento di inizio attivita' e               
alla deliberazione della Giunta regionale 21 gennaio 2002, n. 45                
Criteri per il rilascio delle autorizzazioni per particolari                    
attivita' ai sensi dell'articolo 11, comma 1 della L.R. 9 maggio                
2001, n.15 recante "Disposizioni in materia di inquinamento                     
acustico", pubblicata nel Bollettino Ufficiale regionale n.30 del               
20/2. Qualora si ritenesse necessario richiedere specifiche deroghe,            
in riferimento a quanto previsto dalla Legge 447/95, art. 6, comma h,           
esse dovranno essere riferite a periodi temporali ben definiti. Le              
richieste da presentarsi al Comune di Imola e ad ARPA, dovranno                 
essere accompagnate da una relazione acustica firmata da tecnico                
competente. - Durante la fase di cantiere dovranno essere prese in              
considerazione tutte le modalita' operative adeguate per la tutela e            
salvaguardia delle alberature non direttamente interessate da                   
abbattimenti ma che verranno a trovarsi all'interno delle aree di               
cantiere come previsto dal documento integrativo presentato                     
"Prescrizioni per la salvaguardia delle alberature di pregio"; si               
ritiene opportuno inserire nel capitolato d'appalto e precisamente              
nelle modalita' di esecuzione dei lavori, tutte le prescrizioni del             
documento in oggetto. - Si ritiene necessario ridurre il piu'                   
possibile il valore dell'indicatore "veicoli per chilometro" viste le           
implicazioni ambientali che ne derivano. A tal fine sulla base dello            
studio gia' fornito (stessi dati di input) dovra' essere effettuata             
un'analisi dettagliata del progetto che verra' realizzato che                   
dimostri la minimizzazione degli allungamenti dei percorsi (veic. *             
Km.). - Si richiede di verificare la fattibilita' della realizzazione           
di corsie privilegiate del servizio delle linee di autobus. In                  
particolare per Viale D'Agostino, vista la norma del PTCP che ne                
prevede il declassamento a viabilita' di livello locale, dovra'                 
essere realizzata, in caso di verifica positiva della fattibilita',             
una corsia privilegiata che contribuisca a migliorare i tempi di                
percorrenza e la regolarita' del servizio delle linee di autobus (nn.           
44, 141, 142) che servono i Comuni e le localita' collinari della               
vallata del Santerno. - Si prescrive che il progetto, il                        
finanziamento e la realizzazione del nuovo tracciato siano                      
contestuali o comunque strettamente correlati nel tempo al progetto,            
al finanziamento e alla realizzazione degli interventi di                       
riorganizzazione funzionale e fisica della sede stradale che viene              
declassata, tali da privilegiarne l'utilizzo per la mobilita' locale,           
il trasporto pubblico, la circolazione pedonale e in bicicletta, la             
sosta, etc.. - Per quanto riguarda la fase di cantierizzazione e'               
necessario disporre di una adeguata progettazione con l'indicazione             
delle misure di mitigazione contro la dispersione delle polveri e la            
valutazione delle distanze dalle abitazioni e da altri bersagli. -              
Nella fase di progettazione dovranno essere verificate la                       
possibilita' e l'opportunita' di prevedere idonei sistemi di                    
aspirazione e trattamento dell'aria dei tunnel, quantomeno in                   
corrispondenza della parte centrale, dove si concentrano maggiormente           
le sostanze tossiche e, d'altro canto, sono maggiormente efficaci i             
sistemi di abbattimento; tali sistemi dovranno tenere conto dei                 
flussi di traffico, e potranno essere anche efficacemente utilizzati            
nelle operazioni di pulizia e nelle eventuali situazioni di emergenza           
che portino ad un blocco del traffico. - I cantieri dovranno essere             
adeguatamente progettati sia come lay-out, sia come modalita'                   
gestionale e operativa, al fine di limitare i disagi per la                     
popolazione. Dovranno essere utilizzati macchinari rispondenti alla             
normativa, dotati di dispositivi per la riduzione delle emissioni               
acustiche. - Si prescrive uno studio di impatto acustico, firmato da            
tecnico competente, relativo ai cantieri fissi e non, volto a                   
dimostrare il rispetto dei limiti normativi. - Dovra' essere                    
presentato un dettagliato piano di monitoraggio del rumore generato             
dai cantieri. - Si prescrive uno studio acustico di dettaglio per               
valutare e progettare le misure di mitigazione al fine di garantire             
il rispetto dei limiti di classe acustica, sia per i ricettori                  
interessati dall'opera, sia per tutti i ricettori che subiscono un              
peggioramento del clima acustico in conseguenza del progetto. In tale           
studio si dovra' anche prevedere un adeguato piano di monitoraggio              
per la fase di esercizio. - In fase di cantiere, si prescrive di                
adottare tutti gli accorgimenti necessari atti ad evitare dispersione           
di liquidi inquinanti sul terreno e per garantire la tutela dei                 
terreni, tenendo conto che l'intervento e' localizzato nel terrazzo             
direttamente connesso del Santerno e che la vulnerabilita'                      
idrogeologica della zona e' alta costituendo area di ricarica degli             
acquiferi di pianura e del fiume Santerno. - Considerate le                     
indicazioni generiche contenute nel progetto presentato, si prescrive           
di specificare, nel progetto esecutivo, la localizzazione e le                  
dimensioni dei depositi temporanei di stoccaggio provvisorio delle              
diverse tipologie di materiali scavati, verificandone l'effettiva               
disponibilita' e capacita' volumetrica. - Si richiede il ripristino             
ante operam delle aree interessate dai cantieri mobili, fissi e delle           
aree di deposito temporaneo. - Considerate le problematiche segnalate           
nella relazione geologico-tecnica del 1997, tra l'altro relative a              
ipotesi di massima, si richiedono analisi geotecniche in riferimento            
al progetto che recepira' le prescrizioni; in particolare le                    
verifiche di stabilita' dei fronti di scavo dovranno valutare le                
eventuali interferenze con gli edifici esistenti sia in fase di scavo           
(immediati), sia in fase di esercizio (nel tempo), considerando                 
l'opportunita' di realizzare opere di sostegno temporanee. - Sempre             
in riferimento alla medesima relazione, si chiede di verificare                 
l'esistenza di eventuali fenomeni di decompressione/rigonfiamento a             
causa dell'ingente scavo; - Si prescrive di specificare nel progetto            
esecutivo la destinazione finale del materiale terroso e di quello              
ghiaioso di risulta da collocare al di fuori dell'area di intervento.           
- Per quanto riguarda i volumi residui di ghiaia, ai fini di                    
consentirne la commercializzazione dovra' essere avviata la procedura           
ai sensi della L.R. 17/91, adeguando il PAE comunale alle                       
disposizioni della pianificazione sovraordinata vigente. - In fase di           
cantiere, si prescrive di adottare lungo l'intero intervento, tutti             
gli accorgimenti necessari atti ad evitare dispersione di liquidi               
inquinanti nelle acque per garantire la tutela idrogeologica, tenendo           
conto che l'intervento e' localizzato nel terrazzo direttamente                 
connesso del Santerno e che la vulnerabilita' idrogeologica della               
zona e' alta costituendo area di ricarica degli acquiferi di pianura            
e del fiume Santerno. - Essendo un intervento in trincea, si                    
prescrive di ricostruire, dove non piu' esistente, la rete                      
piezometrica di monitoraggio alfine di valutare le interferenze con             
la prima falda sotterranea, mediante la messa in opera di adeguati              
nuovi piezometri e, conseguentemente alle misure effettuate,                    
verificare nella progettazione esecutiva l'opportunita' delle scelte            
progettuali previste nel progetto proposto (muri di controriva                  
cellulari in legno con riempimento in ghiaia). - Le aree di cantiere            
di tipo fisso dovranno essere impermeabilizzate e dotate di canalette           
per la raccolta delle acque meteoriche di dilavamento; eventuali                
serbatoi per lo stoccaggio degli oli o dei carburanti dovranno essere           
realizzati all'interno di idonee vasche impermeabilizzate atte a                
contenere eventuali sversamenti accidentali; tali depositi dovranno             
inoltre essere dotati di copertura per evitare il dilavamento da                
parte delle acque meteoriche. - Le acque generate nella fase di                 
cantiere dovranno essere trattate (tramite sedimentatore e                      
disoleatore) prima di essere convogliate in fognatura o scaricate in            
corsi d'acqua superficiali; dovranno comunque essere richieste tutte            
le autorizzazione necessarie allo scarico ai sensi del DLgs 152/99 e            
successive modifiche ed integrazioni. - Devono essere limitati allo             
stretto necessario i tempi di pompaggio delle falde intercettate, al            
fine di consentire i soli lavori di impermeabilizzazione delle opere            
interrate. - Per lo scarico delle acque sotterranee e/o superficiali            
intercettate e pompate in fase di cantiere nel corso di determinati             
lavori di ingegneria civile, deve essere richiesta l'autorizzazione             
all'Amministrazione provinciale come disposto dalla L.R. 3/99, art.             
111. - Si ritiene opportuno che le acque di falda intercettate e                
pompate durante le operazioni di cantiere vengano immesse nei corsi             
d'acqua superficiali. - Vista la normativa vigente e le norme dei               
piani settoriali, si ritiene necessario il mantenimento della                   
separazione delle acque bianche dalle acque nere e la separazione               
delle acque di dilavamento stradale di prima pioggia da quelle di               
seconda pioggia, in considerazione dell'ingente volume di traffico              
anche pesante, del materiale solido presente sul manto stradale e               
della possibilita' di incidenti e sversamenti accidentali di oli o              
altri liquidi pericolosi. - Si richiede pertanto di progettare e                
realizzare un sistema, opportunamente dimensionato e completo di                
disoleatore e sedimentatore, che raccolga e tratti le acque                     
meteoriche di prima pioggia di dilavamento del manto stradale e                 
dell'area Programma A. Le acque in uscita potranno essere convogliate           
nella fognatura mista esistente, una volta verificata la capacita'              
idraulica della stessa, fino al depuratore Santerno. - Per quanto               
riguarda le acque di seconda pioggia provenienti dall'asse stradale             
in esercizio e dall'area del Programma A, si richiede che non vengano           
immesse nella rete fognaria ma siano recapitate tramite una nuova               
condotta specifica, eventualmente localizzata lungo Via San                     
Benedetto, nel fiume Santerno. - Per lo scarico di tali acque nel               
Santerno dovra' essere inoltrata specifica domanda di concessione               
relativa all'occupazione delle aree demaniali, corredata dai                    
necessari elaborati progettuali al Servizio Tecnico Bacino Reno della           
Regione Emilia-Romagna. - Per quanto riguarda le acque di falda                 
raccolte dai drenaggi posti lungo l'asse in fase di esercizio, vista            
l'assenza di carico inquinante, esse devono essere raccolte da una              
apposita condotta separata e portate nella zona di ex cava, in                  
prossimita' del Centro Leonardo, per la reimmissione in falda, in               
modo da non creare il depauperamento di quest'ultima. - Si prescrive            
di progettare le opere di attraversamento e i manufatti in                      
corrispondenza dei corsi d'acqua minori interferiti, in accordo con             
gli enti proprietari o di gestione, verificando sui tratti gia'                 
tombati la trasmissione di nuove sollecitazioni. - Si prescrive di              
redigere un piano di monitoraggio della falda interessata dalle opere           
interrate. Il monitoraggio, da effettuare utilizzando i piezometri              
esistenti e da eseguire dovra' avere cadenza trimestrale per la fase            
di cantiere e semestrale per quella di esercizio. Si dovranno                   
prevedere sia le letture dei livelli piezometrici, sia il                       
campionamento delle acque da analizzare in relazione ai seguenti                
parametri: ferro, piombo, benzene, manganese; cloruri, solfati,                 
nitrati e idrocarburi disciolti emulsionati, materiali in                       
sospensione. I risultati dovranno essere trasmessi annualmente alla             
Provincia e all'ARPA di Imola. - In ottemperanza delle norme del                
Piano stralcio assetto idrogeologico dell'Autorita' di Bacino del               
Reno, nella progettazione esecutiva si dovra' prevedere quanto                  
specificato all'art. 20 del PSAI, relativamente alla messa in opera             
delle vasche per la laminazione delle acque di origine meteorica di             
dilavamento del manto stradale e dell'area Programma A, prima del               
recapito finale nel corso d'acqua superficiale. - Per la presenza               
dell'area con rischio archeologico, in corrispondenza del tratto tra            
Via Villa Clelia e la rotatoria su Via San Benedetto, si rimanda                
all'Allegato C - Protocollo d'intesa tra l'Amministrazione comunale e           
la Soprintendenza ai Beni archeologici della Regione Emilia-Romagna.            
- Per una reale ricucitura delle aree est e ovest del quartiere                 
Pedagna, si dovra' declassare Viale D'Agostino, prevedendo interventi           
di riorganizzazione funzionale e fisica della sede stradale, ad                 
esempio mediante la realizzazione di strettoie, piste ciclo-pedonali,           
dissuasori di velocita', ecc.                                                   
 6) Di dare atto che, ai sensi dell'art. 17, comma 5 della L.R. 9/99            
"la valutazione di impatto ambientale positiva obbliga il proponente            
a conformare il progetto alle prescrizioni in essa contenute per la             
realizzazione ed il monitoraggio nel tempo dell'impianto, opera od              
intervento. Le stesse prescrizioni sono vincolanti per le                       
amministrazioni competenti al rilascio di intese, concessioni,                  
autorizzazioni, licenze, pareri, nulla osta, assensi comunque                   
denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla            
vigente normativa";                                                             
 7) di dare atto che, ai sensi dell'art. 22, comma 1, il proponente             
deve trasmettere all'autorita' competente i risultati del                       
monitoraggio ed informare l'autorita' competente delle eventuali                
modificazioni intervenute nel corso della realizzazione e della                 
gestione dell'impianto, opera o intervento;                                     
 8) di dare altresi' atto che, ai sensi dell'art. 24, comma 1, "Fermi           
restando i compiti di vigilanza e controllo delle amministrazioni               
interessate, l'autorita' competente vigila sull'applicazione delle              
disposizioni della presente legge nonche' delle prescrizioni                    
contenute nella valutazione di impatto ambientale di cui al comma 5             
dell'art. 17";                                                                  
 9) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3, L.R. 18 maggio              
1999, n. 9 e successive modifiche e integrazioni, copia della                   
presente deliberazione al proponente Comune di Imola, ARPA Distretto            
di Imola, Direzione AMI di Imola, Azienda Unita' sanitaria locale               
Citta' di Imola, Telecom SpA - Distribuzione Emilia-Romagna, ENEL SpA           
- Distribuzione Emilia-Romagna, Comando provinciale dei Vigili del              
fuoco, Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna, Regione                 
Emilia-Romagna: Servizio Tecnico Bacino Reno, Agenzia del Demanio di            
Bologna;                                                                        
10) di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 7, L.R. 9/99 e                   
successive modificazioni e integrazioni, che l'efficacia temporale              
della presente valutazione di impatto ambientale e' fissata in anni             
3;                                                                              
11) di pubblicare per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione           
Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3, L.R. 9/99 e                     
successive modificazioni e integrazioni, il presente partito di                 
deliberazione;                                                                  
12) di dare atto che le spese istruttorie quantificate ai sensi della           
normativa vigente in materia di impatto ambientale - come indicato in           
narrativa - formeranno oggetto di apposito atto di accertamento                 
dell'ufficio competente;                                                        
13) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile per le             
motivazioni espresse in narrativa.                                              

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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