LEGGE REGIONALE 12 marzo 2003, n. 2
NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI
Art. 4
Diritto alle prestazioni
1. Hanno diritto ad accedere alle prestazioni ed ai servizi del
sistema integrato, sulla base della valutazione del bisogno personale
e familiare, indipendentemente dalle condizioni economiche:
a) i cittadini italiani;
b) i cittadini dell'Unione Europea, nel rispetto degli accordi
internazionali vigenti;
c) gli stranieri, i minori stranieri ed i soggetti di cui agli
articoli 18 e 41 del DLgs 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero), nonche' gli apolidi.
2. L'assistenza ai soggetti di cui al comma 1 e' garantita dal Comune
di residenza.
3. Il diritto agli interventi ed alle prestazioni si estende alle
persone occasionalmente presenti o temporaneamente dimoranti sul
territorio regionale, limitatamente a quelli non differibili.
L'assistenza e' garantita dal Comune nel cui territorio si e'
manifestata la necessita' d'intervento.
4. Il Consiglio regionale stabilisce con propria direttiva le
modalita' di attribuzione degli oneri, anche economici, nel caso in
cui la persona assistita sia residente in un comune diverso da quello
ove si svolge l'intervento socio-assistenziale o socio-sanitario,
fermo restando che, di norma, agli effetti del presente articolo non
e' da considerarsi Comune di residenza quello nel quale la persona si
trovi ricoverata in struttura socio assistenziale o socio sanitaria,
ne' il Comune ove il minore sia ospitato in affidamento familiare.
NOTA ALL'ART. 4
Comma 1
Il testo degli articoli 18 e 41 del DLgs n. 286 del 1998 e' il
seguente:
"Art. 18 - Soggiorno per motivi di protezione sociale
1. Quando, nel corso di operazioni di polizia, di indagini o di un
procedimento per taluno dei delitti di cui all'articolo 3 della Legge
20 febbraio 1958, n. 75, o di quelli previsti dall'articolo 380 del
codice di procedura penale, ovvero nel corso di interventi
assistenziali dei servizi sociali degli enti locali, siano accertate
situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno
straniero, ed emergano concreti pericoli per la sua incolumita', per
effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di
un'associazione dedita ad uno dei predetti delitti o delle
dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del
giudizio, il questore, anche su proposta del Procuratore della
Repubblica, o con il parere favorevole della stessa autorita',
rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo
straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti
dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di
assistenza ed integrazione sociale.
2. Con la proposta o il parere di cui al comma 1, sono comunicati al
questore gli elementi da cui risulti la sussistenza delle condizioni
ivi indicate, con particolare riferimento alla gravita' ed attualita'
del pericolo ed alla rilevanza del contributo offerto dallo straniero
per l'efficace contrasto dell'organizzazione criminale ovvero per la
individuazione o cattura dei responsabili dei delitti indicati nello
stesso comma. Le modalita' di partecipazione al programma di
assistenza ed integrazione sociale sono comunicate al Sindaco.
3. Con il regolamento di attuazione sono stabilite le disposizioni
occorrenti per l'affidamento della realizzazione del programma a
soggetti diversi da quelli istituzionalmente preposti ai servizi
sociali dell'ente locale, e per l'espletamento dei relativi
controlli. Con lo stesso regolamento sono individuati i requisiti
idonei a garantire la competenza e la capacita' di favorire
l'assistenza e l'integrazione sociale, nonche' la disponibilita' di
adeguate strutture organizzative dei soggetti predetti.
4. Il permesso di soggiorno rilasciato a norma del presente articolo
ha la durata di sei mesi e puo' essere rinnovato per un anno, o per
il maggior periodo occorrente per motivi di giustizia. Esso e'
revocato in caso di interruzione del programma o di condotta
incompatibile con le finalita' dello stesso, segnalate dal
procuratore della Repubblica o, per quanto di competenza, dal
servizio sociale dell'ente locale, o comunque accertate dal questore,
ovvero quando vengono meno le altre condizioni che ne hanno
giustificato il rilascio.
5. Il permesso di soggiorno previsto dal presente articolo consente
l'accesso ai servizi assistenziali e allo studio, nonche'
l'iscrizione nelle liste di collocamento e lo svolgimento di lavoro
subordinato, fatti salvi i requisiti minimi di eta'. Qualora, alla
scadenza del permesso di soggiorno, l'interessato risulti avere in
corso un rapporto di lavoro, il permesso puo' essere ulteriormente
prorogato o rinnovato per la durata del rapporto medesimo o, se
questo e' a tempo indeterminato, con le modalita' stabilite per tale
motivo di soggiorno. Il permesso di soggiorno previsto dal presente
articolo puo' essere altresi' convertito in permesso di soggiorno per
motivi di studio qualora il titolare sia iscritto ad un corso
regolare di studi.
6. Il permesso di soggiorno previsto dal presente articolo puo'
essere altresi' rilasciato, all'atto delle dimissioni dall'istituto
di pena, anche su proposta del procuratore della Repubblica o del
giudice di sorveglianza presso il tribunale per i minorenni, allo
straniero che ha terminato l'espiazione di una pena detentiva,
inflitta per reati commessi durante la minore eta', e gia' dato prova
concreta di partecipazione a un programma di assistenza e
integrazione sociale.
7. L'onere derivante dal presente articolo e' valutato in lire 5
miliardi per l'anno 1997 e in lire 10 miliardi annui a decorrere
dall'anno 1998.".
"Art. 41 - Assistenza sociale
1. Gli stranieri titolari della carta di soggiorno o di permesso di
soggiorno di durata non inferiore ad un anno, nonche' i minori
iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di
soggiorno, sono equiparati ai cittadini italiani ai fini della
fruizione delle provvidenze e delle prestazioni, anche economiche, di
assistenza sociale, incluse quelle previste per coloro che sono
affetti da morbo di Hansen o da tubercolosi, per i sordomuti, per i
ciechi civili, per gli invalidi civili e per gli indigenti.".