DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 23 giugno 2003, n. 1170
L.R. 16/02. DCR 467/03. Approvazione del bando per la selezione delle proposte di intervento da ammettere a finanziamento
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- la L.R. 15 luglio 2002, n. 16 "Norme per il recupero degli edifici
storico-artistici e la promozione della qualita' architettonica e
paesaggistica del territorio" ed in particolare l'art. 4 che
definisce i contenuti del bando per la selezione degli interventi da
ammettere a finanziamento;
- l'art. 45 della L.R. 25 novembre 2002, n. 31 "Disciplina generale
dell'edilizia", che apporta modifiche alla L.R. 16/02;
- la delibera del Consiglio regionale n. 467 del 6 marzo 2003, che ha
per oggetto "L.R. 15 luglio 2002, n. 16. Programma pluriennale
2003-2005. Criteri generali per l'individuazione delle opere
incongrue", che stabilisce di destinare per l'attuazione di detto
programma le seguenti somme, attraverso un procedimento di selezione
delle proposte da avviare con l'emanazione di uno specifico bando:
- Euro 1.500.000,00 per l'anno 2003 ed Euro 1.500.000,00 per l'anno
2004 sul Capitolo 30640 "Contributi a EE.LL. e IPAB per progettazione
e realizzazione di opere di manutenzione, restauro e risanamento
conservativo di edifici e luoghi di interesse storico (art. 2 lett.
a), b), c), d), f), g), l), L.R. 15/7/2002, n. 16)";
- Euro 1.000.000,00 per l'anno 2003 ed Euro 1.000.000,00 per l'anno
2004 sul Capitolo 30642 "Contributi a privati per progettazione e
realizzazione di opere di manutenzione, restauro e risanamento
conservativo di edifici e luoghi di interesse storico (art. 2, lett.
a), b), c), d), f), g), l), L.R. 15/7/2002, n. 16)";
- Euro 198.000,00 per l'anno 2003 sul Capitolo 30644 "Contributi a
Comuni per acquisizione di aree ed edifici di interesse
storico-artistico (art. 2, lett. h), L.R. 15/7/2002, n. 16)";
- Euro 1.000.000,00 per l'anno 2003 sul Capitolo 30646 "Contributi a
Comuni per l'acquisizione di opere incongrue e realizzazione di
interventi di ripristino (art. 11, comma 3, lett. a) e b), L.R.
15/7/2002, n. 16)";
- Euro 50.000,00 per l'anno 2003 sul Capitolo 30630 "Contributi per
iniziative di promozione, progettazione e realizzazione di opere di
rilevante interesse architettonico (art. 2, lett. e) e art. 8, comma
2, L.R. 15/7/2002, n. 16)";
- Euro 50.000,00 per l'anno 2003 sul Capitolo 30632 "Contributi per
studi e ricerche, iniziative di promozione, progettazione e
realizzazione di opere di rilevante interesse architettonico (art. 2,
lett. i), L.R. 15/7/2002, n. 16)";
considerato:
- che sulla complessiva somma di Euro 6.298.000,00, come sopra
dettagliata, e' stata accantonata la somma di Euro 1.731.268,12 per
far fronte agli obblighi derivanti alla Regione dalla sottoscrizione
delle convenzioni ai sensi dell'art. 7 della L.R. 6/89 e che pertanto
la somma da destinare al suddetto bando ammonta ad Euro 4.566.731,88;
- che le risorse che affluiranno nel triennio 2003-2005 sui capitoli
di spesa della L.R. 16/02, sia in conseguenza di nuovi stanziamenti
di bilancio, sia per effetto delle eventuali revoche di finanziamenti
assegnati, saranno destinate allo scorrimento delle graduatorie
formulate a seguito del bando, che restano in vigore fino al
31/12/2005, come stabilito al punto 6 del paragrafo 2 dell'Allegato
"A" alla delibera di Consiglio regionale 467/03;visto che la citata
delibera del Consiglio regionale 467/03 al punto 8 del paragrafo 2
dell'Allegato "A" stabilisce che debba essere nominato il nucleo di
valutazione previsto dall'art. 6, comma 2 della L.R. 16/02;
ritenuto in proposito di nominare quali membri di detto nucleo i
signori:
- arch. Elio Garzillo, Soprintendente regionale per i Beni e le
Attivita' culturali, designato quale rappresentante del Ministero per
i Beni e le Attivita' culturali con nota in data 27/11/2002, n. GPL
2793/02, a firma del Ministro;
- arch. Michele Zanelli, responsabile del Servizio Riqualificazione
urbana;
- arch. Marina Foschi, Responsabile del Servizio Beni architettonici
e ambientali dell'Istituto per i Beni artistici, culturali e
naturali;
- dott. Giancarlo Poli, Responsabile del Servizio Tutela e
Valorizzazione del paesaggio;
- arch. Piero Orlandi, Responsabile del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
- arch. Andrea Zanelli, funzionario del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
- arch. Lucia Governatori, funzionario del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
ritenuto inoltre di stabilire che il Responsabile del Servizio
Programmazione e Sviluppo dell'attivita' edilizia svolga le funzioni
di Presidenza del Nucleo suddetto;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Programmazione territoriale e Sistemi di
mobilita', dott. Roberto Raffaelli, ai sensi dell'art. 37, quarto
comma, della L.R. 43/01 e della deliberazione della Giunta regionale
447/03;
su proposta dell'Assessore alla Programmazione territoriale.
Politiche abitative. Riqualificazione urbana
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare l'Allegato "A", "Bando per la selezione degli
interventi da ammettere a finanziamento", parte integrante della
presente deliberazione, contenente anche i modelli 1 "Domanda di
contributo", 2 "Richiesta di parere al Comune", 3 "Richiesta di
parere alla Provincia" e 4 "Schema di convenzione ai sensi dell'art.
7 della L.R. 16/02";
2) di destinare al bando suddetto la somma di Euro 4.566.731,88, come
descritta in premessa;
3) di nominare quali membri del nucleo di valutazione previsto
all'art. 6, comma 2 della L.R. 16/02 i signori:
- arch. Elio Garzillo, Soprintendente regionale per i Beni e le
Attivita' culturali, designato quale rappresentante del Ministero per
i Beni e le Attivita' culturali con nota in data 27/11/2002, n. GPL
2793/02, a firma del Ministro;
- arch. Michele Zanelli, responsabile del Servizio Riqualificazione
urbana;
- arch. Marina Foschi, responsabile del Servizio Beni architettonici
e ambientali dell'Istituto per i Beni artistici, culturali e
naturali;
- dott. Giancarlo Poli, Responsabile del Servizio Tutela e
Valorizzazione del paesaggio;
- arch. Piero Orlandi, Responsabile del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
- arch. Andrea Zanelli, funzionario del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
- arch. Lucia Governatori, funzionario del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia;
4) di stabilire che il Responsabile del Servizio Programmazione e
Sviluppo dell'attivita' edilizia svolge le funzioni di Presidenza del
Nucleo suddetto;
5) di demandare a un successivo provvedimento della Giunta regionale,
ai sensi dell'art. 6 della L.R. 16/02, l'approvazione del programma
attuativo per il finanziamento degli interventi ammessi a contributo,
sentita la competente Commissione consiliare;
6) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO "A"
L.R. 16/02 - Programma 2003-2005 - Bando per la selezione degli
interventi da ammettere a finanziamento
Questo bando e' previsto dall'articolo 4 della L.R. n. 16 del 2002 e
dal suo programma pluriennale 2003-2005, approvato in data 6 marzo
2003 dal Consiglio regionale con delibera n. 467. Per quanto non
previsto da questo bando si fa pertanto riferimento alla legge e al
programma suddetti, che ne integrano le disposizioni.
1. Finalita'
La Regione Emilia-Romagna, per migliorare la qualita' dell'ambiente
di vita quotidiano, interviene nel recupero di ambiti urbani o parti
degradate del territorio, promuove la creazione architettonica e il
suo corretto inserimento nel contesto e incentiva la valorizzazione
del patrimonio edilizio di interesse storico-culturale, destinando
contributi per l'attuazione degli interventi previsti dalla legge,
con le finalita' di:
1) contribuire allo sviluppo regionale in termini di qualita' urbana
ed ambientale, incrementando la competitivita' del territorio;
2) legare le occasioni di sviluppo alla valorizzazione del paesaggio
e alla promozione del turismo culturale;
3) intervenire sul patrimonio edilizio con azioni che aumentino il
valore del territorio attraverso la creazione di risorse aggiuntive;
4) salvaguardare, consolidare o ricostruire l'identita' dei luoghi,
agendo sulla coesione sociale;
5) accrescere la qualita' degli operatori che operano in ambito
regionale nei diversi settori coinvolti nei programmi di intervento;
6) tutelare gli aspetti artistici, culturali, storici e sociali
connessi al patrimonio edilizio storico urbano ed extraurbano.
L'intento generale e' di superare le divisioni concettuali tra le
diverse materie che intervengono nella gestione urbana e territoriale
- conservazione architettonica e urbanistica, riqualificazione urbana
e ambientale, promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea,
valorizzazione e tutela del paesaggio.
2. Settori d'intervento
I finanziamenti previsti da questo bando sono indirizzati:
1) alla riqualificazione di parti urbane, attraverso opere di
ridisegno degli spazi liberi, interventi di recupero degli immobili
esistenti, programmi unitari di manutenzione del patrimonio edilizio,
progettazione di nuove architetture;
2) alla riqualificazione del paesaggio, attraverso progetti che
valorizzino le identita' dei luoghi e identifichino gli elementi di
degrado dei quali e' possibile prevedere l'eliminazione, parziale o
totale;
3) alla realizzazione di opere di architettura contemporanea, di
particolare rilevanza per il ruolo che svolgono nella costruzione di
ambiti urbani e nella sperimentazione, anche in senso compositivo, di
nuove tipologie orientate al soddisfacimento di specifici bisogni
sociali;
4) al recupero del patrimonio, ritenendo prioritario il recupero di
immobili che costituiscono elementi connotativi dell'identita'
locale, con attenzione ad una pratica nella progettualita' basata sul
coinvolgimento sociale;
5) alla creazione di luoghi da adibire a sistemi culturali integrati
con funzioni museali, di biblioteca, di spazi espositivi e luoghi di
incontro, sia attraverso il recupero che attraverso la realizzazione
di nuovi edifici;
6) all'inserimento di opere d'arte in ambiti urbani o in edifici
pubblici, come strumento per connotare una nuova identita' o comunque
apportare valore aggiuntivo;
7) all'acquisto da parte dei Comuni di aree ed edifici d'interesse
storico artistico per funzioni di interesse generale non
residenziale;
8) alla creazione o recupero di parchi, giardini e aree a verde
pubblico, con finalita' di miglioramento ambientale, funzionale e
sociale, nonche' al restauro di aree verdi di pertinenza di edifici
di interesse storico artistico;
9) alla produzione di studi, ricerche e iniziative destinate a
conoscere e a definire lo stato dell'arte nei suddetti settori di
intervento e a promuovere presso la cittadinanza i contenuti espressi
dalla legge.
Si ritiene di promuovere al massimo grado la concorsualita' come
strumento per migliorare la qualita' progettuale degli interventi.
Si ritiene altresi' che sia da perseguire la presentazione di
proposte progettuali che integrino le previsioni dei settori
suddetti.
3. Tematiche ed indirizzi
L'obiettivo prioritario delle proposte da presentarsi consiste nel
produrre complessita' attraverso la progettazione di elementi che
consentano di arricchire gli aspetti strettamente funzionali degli
spazi urbani ed extraurbani, trasformandoli in veri e propri luoghi
dotati di una propria forte riconoscibilita'. Si deve tendere a
evidenziare e riconnettere i caratteri che denotano la citta' come
luogo dotato di profondita' temporale, identita' paesistica, qualita'
estetica, ricchezza sociale, economica e culturale.
I progetti dovranno tendere a porsi in modo efficace nel dibattito
tra trasformazione e conservazione del territorio, ispirandosi ad una
interpretazione creativa del contesto.
Di seguito si riportano alcuni strumenti e modalita' operative utili
all'applicazione degli obiettivi appena descritti.
- Piani di recupero
Possono costituire l'alternativa all'espansione urbana, e si pongono
l'obiettivo di definire le regole per la trasformazione
dell'esistente e le invarianti strutturali che indicano i "caratteri
identitari" dei luoghi o dei beni costituenti il valore del luogo;
devono inoltre esaminare gli elementi di correlazione tra citta' e
territorio, in particolare per i nuclei di piccole dimensioni, e
prendere in esame l'analisi morfologica e tipologica degli spazi
aperti.
- Programmi unitari di manutenzione del patrimonio edilizio e dei
relativi spazi pubblici
Sono uno strumento di riqualificazione in quanto propongono limiti
quantitativi, tipologici, morfologici definiti sulla base della
capacita' del luogo di sostenere trasformazioni e sono finalizzati
all'integrazione dell'immagine del costruito con lo spazio pubblico
(cortine edilizie prospicienti le piazze, isolati collocati presso le
porte di accesso alle citta', edilizia in prossimita' di edifici di
rilevante interesse storico e artistico).
- Spazi pubblici
La ricostruzione dello spazio pubblico si configura come elemento
funzionale alla creazione di "centralita'", riferite ai nuclei minori
o ad aree periferiche. Gli interventi relativi ad aree verdi, intese
come elementi forti e nodali della trasformazione urbana, possono
svolgere il proprio ruolo in un piu' ampio contesto di
rivitalizzazione di parti urbane, costituire cerniera urbanistica
tra aree da riconnettere o facilitare l'inserimento paesistico
dell'area e degli edifici esistenti.
- Recupero di edifici
Si tratta in primo luogo degli immobili che hanno esercitato una
funzione sociale, religiosa e culturale e che hanno rappresentato
punto di riferimento per le comunita' locali, in quanto poli di
aggregazione. Il loro recupero, oltre a rispondere a opportunita' di
conservazione edilizia, puo' dunque costituire l' occasione di
rilancio di un ambito urbano; il progetto deve preferibilmente
definire profili gestionali svolti in collaborazione tra il pubblico
e il privato, promuovendo azioni di marketing territoriale e forme di
riutilizzo degli spazi innovative e non convenzionali. In questa
modalita' di intervento e' opportuno trovi collocazione anche il
restauro di edifici di architettura moderna, estendendo il
riconoscimento della necessita' di tutela alla espressione
architettonica del Novecento.
- Inserimento di opere d'arte in infrastrutture e edifici pubblici e
nelle loro aree di pertinenza
Le opere dell'arte sono elementi concorrenti alla caratterizzazione e
alla definizione della nuova immagine architettonica urbanistica e
ambientale, nel rispetto dei valori e delle peculiarita' dei luoghi
in cui ne e' prevista la collocazione. L'arte contemporanea assume
particolare importanza negli edifici con forte funzione sociale, ad
esempio gli ospedali, in cui essa puo' contribuire in modo
significativo ad una maggiore umanizzazione dell'ambiente. Nel caso
di spazi pubblici, si ritiene che l'inserimento di opere d'arte possa
costituire un importante contributo sia al miglioramento di quelli
esistenti, sia alla creazione di nuovi, soprattutto nel quadro di
programmi urbani che coinvolgano la creazione artistica insieme con
il progetto urbanistico e architettonico.
- Concorsi
L'obiettivo e' il sostegno alla concorsualita', promossa sia nel caso
di interventi pubblici che privati, con lo scopo di elevare -
attraverso l'emulazione e il confronto - gli stimoli progettuali, e
per conseguenza di ottenere progetti di maggiore qualita' in termini
di immagine, di funzionalita', di sicurezza, di manutenibilita' e
gestibilita' del prodotto architettonico. I concorsi di idee sono
prevalentemente inerenti a operazioni di riqualificazione urbanistica
(riqualificazione degli spazi pubblici, progetti di riqualificazione
paesaggistica, progetti unitari di manutenzione e piani di recupero),
mentre i concorsi di progettazione sono rivolti alla realizzazione
di opere di architettura contemporanea, soprattutto per attrezzature
collettive, secondo un concetto di "architettura civile", dove la
ripresa degli studi tipologici non abbia come obiettivo unicamente la
soluzione di problemi estetici, compositivi, funzionali
dell'organismo edilizio, ma la sua implicazione con la forma urbana.
- Progettazione di opere architettoniche
Facendo riferimento al complesso delle tematiche indicate dalla Legge
16, e' possibile contribuire alla definizione di obiettivi di
qualita' dell'opera architettonica attraverso alcune parole che
definiscono concetti precisi: il confronto dell'architettura
contemporanea con la tradizione; il confronto con i temi
dell'innovazione tecnologica, tipologica, formale, anche perseguendo
modalita' sperimentali; il confronto con la necessita' di comunicare
le funzioni sociali e istituzionali dell'architettura e il suo
rapporto con la societa' e la citta'; il ricorso a processi di
partecipazione e condivisione delle scelte; la piu' volte ribadita
importanza della integrazione dell'architettura con l'arte, il
paesaggio, l'urbanistica.
- Studi e ricerche
Il loro campo di applicazione si estende alle diverse finalita' della
Legge 16/02; in particolare, per il loro possibile ruolo di
integrazione con iniziative avviate o da avviarsi a scala regionale,
si segnala l'importanza di studi volti alla conoscenza
dell'architettura moderna e contemporanea, sia con finalita' di
censimento e conservazione delle opere di maggiore qualita', sia per
rispondere alla pura necessita' di comunicazione del valore culturale
e sociale dell'architettura; per quest' ultimo obiettivo e' utile lo
studio e la pubblicazione degli archivi degli architetti del '900,
anche per dare risalto ad opere perdute per crolli e demolizioni.
Infine, per promuovere l'applicazione della Legge 717/1949
concernente l'inserimento delle opere d'arte negli edifici pubblici,
e' opportuno promuovere la conoscenza del suo stato di attuazione
nelle diverse realta' territoriali.
- Interventi per l'eliminazione delle opere incongrue
In relazione al carattere sperimentale e di prima applicazione della
norma, gli interventi da proporre acquistano valore dimostrativo
rispetto ai diversi ambiti paesaggistici in cui sono collocati
(centri storici, periferie, aree agricole) e rispetto al ruolo che
svolgono nell'attivazione di processi di riqualificazione urbana e
ambientale piu' ampi (ad esempio, inserimento del progetto in
politiche di valorizzazione e fruizione paesaggistica). Particolare
rilievo assume anche la previsione del tema della "incongruita'"
negli strumenti urbanistici di nuova redazione. Ai fini
dell'indirizzo progettuale si richiama quanto contenuto nella
direttiva regionale allegata al programma triennale 2003-2005 della
Legge 16/02 (delibera Consiglio regionale 467/03).
4. Soggetti ammessi a presentare le proposte
I soggetti ammessi a presentare domanda per le tipologie d'intervento
previste all'art. 2, comma 1, della Legge 16/02 sono rispettivamente:
- per le lettere a) piani di recupero, b) programmi unitari di
manutenzione, c) ridisegno degli spazi liberi: le Amministrazioni
comunali. Esse agiscono anche nel caso i programmi unitari di
manutenzione siano di iniziativa privata, inoltrando in Regione la
proposta di programma e documentandone il rilievo e l'interesse
urbano che ne motivano l'esigenza;
- per la lettera d) opere di manutenzione, di restauro e risanamento
conservativo di edifici di interesse storico architettonico e delle
loro aree di pertinenza: Enti locali territoriali e loro forme
associative, altri enti pubblici, istituzioni pubbliche di assistenza
e beneficenza (Ipab), enti ecclesiastici.
Per gli immobili assoggettati all'obbligo della convenzione di cui al
comma 1 dell'art. 7 della Legge 16/02, possono presentare domanda i
proprietari dell'immobile, nel caso essi siano soggetti privati,
societa', associazioni e persone giuridiche private a carattere non
commerciale, imprese singole o associate, escluse le associazioni
temporanee di imprese.
Si prescinde in ogni caso dall'obbligo della convenzione per gli
immobili destinati al culto pubblico;
- per la lettera e) espletamento di procedure concorsuali: Enti
locali territoriali e loro forme associative.
La richiesta puo' riguardare anche concorsi di architettura inerenti
la progettazione di interventi edilizi di iniziativa privata,
purche' il bando di concorso sia regolato da una convenzione tra il
privato e l'Amministrazione pubblica - di norma il Comune - nella
quale sia evidenziato l'interesse pubblico dell' iniziativa. In ogni
caso l'eventuale contributo e' destinato agli Enti locali
territoriali;
per la lettera f) progettazione e realizzazione di opere di rilevante
interesse architettonico: di norma, le Amministrazioni comunali;
eccezionalmente, gli altri soggetti di cui alla lettera d), per la
realizzazione di edifici destinati a funzioni di interesse generale e
permanentemente aperti al pubblico sulla base di convenzioni con gli
Enti locali territoriali;
- per la lettera g) inserimento di opere d'arte in infrastrutture ed
edifici pubblici e nelle loro aree di pertinenza: Enti locali
territoriali e loro forme associative, altri enti pubblici;
- per la lettera h) acquisto di aree ed edifici di interesse
storico-artistico: Amministrazioni comunali;
- per la lettera i) studi e ricerche: Enti locali territoriali e loro
forme associative, altri enti pubblici, Universita', associazioni e
persone giuridiche private a carattere non commerciale;
- per la lettera l) interventi urgenti su edifici di valore
storico-architettonico, culturale e testimoniale: Amministrazioni
comunali, anche nel caso delle opere di particolare interesse
pubblico previste dal comma 4 dell'art. 9;
- per la lettera m) eliminazione di opere incongrue: Amministrazioni
comunali.
5. Elementi per la predisposizione delle proposte
Le domande di contributo devono essere corredate da uno studio di
fattibilita'.
Lo studio di fattibilita' e' lo strumento attraverso il quale
definire un'ipotesi di riqualificazione e di miglioramento dell'
ambito urbano e/o extraurbano in cui si inquadrano gli interventi
previsti, in raccordo, complementarieta' ed integrazione con altre
azioni gia' realizzate, in corso di realizzazione o in programma (a
tale proposito si richiamano in particolare gli interventi di
edilizia residenziale pubblica e quelli promossi per la
riqualificazione di aree urbane ai sensi della L.R. 19/98).
Possono essere individuati anche piu' ambiti di intervento, non
necessariamente contigui, che concorrano a significativi incrementi
della qualita' urbana dei comparti a cui si riferiscono e con
finalita' di arricchimento della dotazione di servizi, di
organizzazione degli spazi pubblici e degli spazi verdi, di
ridisegno del paesaggio.
Rispetto a "progetti urbani" complessivi che includono vari
interventi, la valutazione delle alternative progettuali e della
effettiva possibilita' di realizzazione porta a definire gli
interventi prioritari per i quali richiedere il finanziamento.
Lo studio di fattibilita' dovra' fornire elementi di tipo:
a) tecnico - territoriale;
b) economico - finanziario;
c) amministrativo e gestionale;
per la cui elaborazione si richiamano, a titolo indicativo, gli
aspetti seguenti.
Elementi tecnico - territoriali
Quadro conoscitivo dello stato attuale, condizioni di
trasformabilita'.
Analisi dello stato di fatto (stato degli immobili, del tessuto
urbano, del territorio rurale). Opportunita' e limiti di
trasformazione, eventuali azioni in corso.
Soluzioni di intervento: principali caratteristiche progettuali
dell'intervento, motivazione delle scelte in rapporto al contesto e
alle funzioni da insediare. Valutazione di soluzioni alternative
derivanti dalla definizione dei criteri progettuali e delle sue
invarianti, nonche' dai rapporti con il contesto.
Sostenibilita' delle trasformazioni previste, in termini ambientali,
paesaggistici, urbanistici.
Soluzioni tecniche e/o tecnologiche: indicazioni del sistema di
realizzazione da impiegare, nel rispetto del miglior rapporto tra
benefici e i costi globali di costruzione, manutenzione e gestione.
La valutazione di alternative tecnologiche avverra' sulla base
dell'analisi dei punti di forza e di debolezza delle diverse
possibilita'.
Compatibilita' storico-ambientale: impatto dell'intervento sulla
componente storico-ambientale. Utilizzo di criteri di bioarchitettura
e di soluzioni ecologiche e tecnologie bioclimatiche, con l'uso di
energie rinnovabili mirate al risparmio energetico.
Elementi economici e finanziari
Domanda effettiva e potenziale: definizione del bacino d'utenza
dell'intervento, della domanda potenziale e del quadro competitivo.
Sostenibilita' e convenienza economica e sociale: individuazione dei
soggetti promotori e dei soggetti attuatori e definizione dei
rispettivi ruoli.
Analisi finanziaria di fattibilita' economica: quadro delle risorse
finanziarie disponibili o attivabili. Illustrazione delle fasi di
realizzazione dell'intervento (cronoprogramma delle fasi attuative).
Analisi dei costi: costo indicativo articolato in spese per
l'acquisizione di aree ed immobili, spese tecniche di progettazione,
lavori, spese per commissioni giudicatrici, eventuali spese per opere
artistiche.
Elementi amministrativi e istituzionali
Attuazione del progetto: modalita' procedurali e organizzative.
Partner istituzionali e finanziari. Profili gestionali. Eventuali
forme di concertazione o accordo con soggetti pubblici e privati.
I punti indicati andranno analizzati in relazione alla specificita'
locale e alle caratteristiche degli interventi. Si ritiene comunque
importante la identificazione e la quantificazione dei bisogni,
indicando le caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali ed
economico-finanziarie degli stessi e la descrizione dello stato di
fatto nelle eventuali componenti storico-artistiche, architettoniche,
paesaggistiche e nelle componenti di sostenibilita' ambientale,
socio-economiche, amministrative e tecniche.
Lo studio di fattibilita' e' composto da elaborati grafici e da una
relazione illustrativa.
Negli elaborati grafici devono essere rappresentati lo stato di
fatto, la localizzazione degli interventi, l'individuazione del
regime proprietario, le destinazioni del piano urbanistico vigente,
le indicazioni progettuali (il livello di definizione del progetto
varia in relazione al tipo d'intervento), con l'ausilio di idonea
documentazione fotografica.
Nella relazione andranno illustrate le considerazioni tecniche,
economiche e procedurali per l'attuazione degli interventi,
orientativamente secondo lo schema esposto ai punti precedenti,
rapportato alla scala di intervento e al contesto a cui ci si
riferisce.
Nel caso di richieste per interventi urgenti su edifici di valore
storico-architettonico, lo studio di fattibilita' e' sostituito dalla
perizia giurata redatta da tecnico abilitato, come previsto dal
paragrafo 3 del programma pluriennale.
6. Tipologie d'intervento finanziabili
Lo studio di fattibilita' dovra' fornire elementi propri allo
specifico dei diversi tipi di intervento.
Piani di recupero
Lo schema progettuale dovra' esprimere una sintesi significativa
della riorganizzazione degli spazi pubblici, dei percorsi, del
sistema delle aree edificate ed edificabili sia all'interno della
zona oggetto di intervento che nelle relazioni esterne ad essa, con
riferimento alle destinazioni d'uso esistenti o da prevedere, sulla
base delle linee guida progettuali e politico amministrative
scaturite dal confronto tra gli obiettivi e lo stato di fatto.
Dovranno essere descritti i criteri assunti per garantire le
caratteristiche formali degli interventi previsti, adeguate al
contesto di riferimento e per il reperimento degli standard di
qualita' individuati.
Gli studi di fattibilita' gia' precedentemente finanziati dalla
Regione (L.R. 6/89) andranno integrati con informazioni riguardanti
la fattibilita' economico-finanziaria e le procedure attuative.
Programmi unitari di manutenzione
Dovranno essere definite indicativamente le porzioni urbane
interessate da operazioni di manutenzione e le problematiche
specifiche che si intendono affrontare.
L'analisi dello stato di fatto del patrimonio pubblico e privato e'
finalizzata ad evidenziare le carenze della zona urbana individuata e
le soluzioni proposte.
Potranno essere richiesti finanziamenti sia per la progettazione che
per la realizzazione di interventi.
necessario perseguire un'efficace integrazione operativa tra i
diversi settori dell'Amministrazione comunale che si occupano di
verde, viabilita', pubblica illuminazione.
Puo' essere finanziata anche la sola illuminazione esterna purche'
gli elementi installati si configurino come nuova realizzazione e non
come interventi manutentivi.
Per gli interventi riguardanti edifici di proprieta' privata gli
interventi sono finanziabili limitatamente alle parti comuni di
edifici prospicienti su spazi pubblici.
Opere di ridisegno degli spazi liberi destinati alla fruizione
pubblica e delle aree di diretta pertinenza dei complessi insediativi
storici
La riqualificazione degli spazi pubblici e' finalizzata al
miglioramento della qualita' urbana ed ambientale, alla
valorizzazione di porzioni urbane e delle caratteristiche
architettoniche degli edifici prospicienti.
Sono oggetto d'intervento le aree verdi pubbliche e le aree verdi di
pertinenza di edifici di interesse storico artistico pubblici, anche
per immobili non oggetto di intervento. Sono altresi' ammessi gli
interventi di ridisegno di aree derivanti da dismissioni di attivita'
produttive, destinate alla pubblica fruizione.
Il rifacimento di reti tecnologiche interrate, nel caso in cui tali
opere siano parte integrante e complementare della riqualificazione
degli spazi pubblici direttamente sovrastanti, non puo' incidere per
una quota superiore al 20% dell'importo di spesa ammissibile
dell'intero progetto.
Non saranno ammesse le spese riguardanti solamente elementi di arredo
urbano (panchine, segnaletiche, piantumazioni arboree, aiuole).
Non e' ammissibile a finanziamento la realizzazione del verde in
comparti di nuovo insediamento residenziale e produttivo, del verde
di aree di parcheggio e di alberate stradali, di orti urbani, di aree
agricole non interessate da coltivazioni. Gli interventi derivanti da
progetti di parchi fluviali sono ammissibili a finanziamento
solamente per parti strettamente connesse a operazioni di
riqualificazione urbana.
Gli interventi di difesa idrogeologica, nel caso in cui tali opere
siano parte integrante e complementare alla riqualificazione degli
spazi pubblici e degli spazi verdi direttamente collegati non possono
incidere per una quota superiore al 20% dell'importo ammissibile
dell'intero progetto.
Opere di manutenzione, di restauro e risanamento conservativo di
edifici di interesse storico architettonico
La conoscenza preliminare delle potenzialita' urbanistiche ed
architettoniche di un edificio e' utile per misurare le priorita', le
ipotesi di rifunzionalizzazione, gli ambiti di intervento e i
rapporti con gli strumenti di piano e operativi.
L'inserimento dell'intervento all'interno dello studio di
fattibilita' permette di inquadrare le esigenze di sviluppo urbano: a
titolo esemplificativo si possono definire come potenzialita'
urbanistiche le condizioni di accessibilita', l'esistenza di
programmi riguardanti aree circostanti o interrelate con
l'intervento, l'identita' urbanistica dell'area derivante anche dall'
analisi delle pertinenze, mentre la potenzialita' architettonica e
edilizia definira' il grado di utilizzabilita' dell'edificio in
relazione alla funzioni insediabili, anche in relazione alla stima
dei costi di intervento e di gestione. La compatibilita' funzionale
scaturisce dal confronto tra l'effettiva disponibilita' al recupero
dei manufatti e la definizione qualitativa e quantitativa dei servizi
da insediare.
Le caratteristiche degli elaborati progettuali possono essere quelle
del progetto preliminare, previsto dalla Legge Merloni.
Espletamento di procedure concorsuali
Per la richiesta di finanziamento di procedure concorsuali il Comune
dovra' indicare il tema, l'ambito territoriale interessato e le
finalita' del concorso, le motivazioni della necessita' di
progettazione e realizzazione dell'intervento, la procedura - tra
quelle indicate dagli articoli 57 e seguenti e dal regolamento
attuativo della Legge 109/94 e successive modifiche - che intende
seguire, il costo previsto per l'assegnazione dei premi e per
l'espletamento delle altre attivita' previste, oltre alle ipotesi di
fattibilita' sulla realizzazione dell'intervento.
Si evidenzia che la Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria
2003), art. 94, comma 13 prevede che il fondo rotativo per la
progettualita' introdotto dall' art. 1, comma 54, della Legge 28
dicembre 1995, n. 549, puo' essere utilizzato anche per la copertura
delle spese relative ai documenti preparatori del concorso di idee e
di progettazione.
Il contributo concedibile per la realizzazione di concorsi e'
forfetario e non puo' superare un importo pari a Euro 15.000 per i
concorsi di progettazione e Euro 7.000 per i concorsi d'idee.
Progettazione e realizzazione di opere di rilevante interesse
architettonico
Il programma pluriennale 2003-2005 consente che i progetti delle
opere siano l'esito di concorsi anche gia' banditi e giudicati prima
dell'entrata in vigore della Legge 16/02 e che siano riconducibili ai
principi espressi dalla legge e dai suoi strumenti attuativi. Ma
l'essere frutto di concorsi di idee o di progettazione e' una
condizione di ammissibilita', di per se' non sufficiente per la
selezione che dovra' essere svolta a livello regionale per
individuare le eventuali opere da finanziare, e che necessita di una
valutazione ispirata a criteri di qualita' che devono essere
definiti. La Legge 16 fa riferimento per questo ad alcune
definizioni: e' necessaria una qualita' elevata in termini
strutturali, formali, funzionali (art. 2, comma 1, lett. f); e'
necessaria una destinazione dell'opera ad attivita' di particolare
interesse sociale o culturale; e' necessario che l'opera sia
costruita in contesti di particolare rilevanza storico-artistica e
paesaggistico-ambientale. I requisiti non devono essere
necessariamente compresenti; gli aggettivi sono stati qui riportati
in corsivo per evidenziare la impossibilita' di definire standard
quantitativi certi. All'art. 8, comma 4, si fa riferimento a livelli
di qualita' almeno uguali e possibilmente superiori a quelli
stabiliti dalla normativa vigente: la Legge 5 marzo 1990, n. 46
"Norme per la sicurezza degli impianti"; la Legge 5 novembre 1971, n.
1086 "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio
armato"; la Legge 2 febbraio 1974, n. 64 "Provvedimenti per le
costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche".
Tuttavia e' evidente che non e' sufficiente garantire una buona o
anche ottima rispondenza alle norme di sicurezza sia strutturale che
degli impianti per ottenere buona architettura. Si tratta di
condizioni necessarie ma non sufficienti.
Il programma pluriennale 2003-2005, al punto 3 del paragrafo 2)
"Linee di azione", elenca indicativamente alcune tipologie per le
quali pare particolarmente appropriato indire concorsi: musei,
scuole, universita', ospedali, in altri termini gli edifici pubblici
che siano dotati di intrinseca complessita' compositiva e tecnologica
e siano al tempo stesso destinati a funzioni di rilevante interesse
sociale, come del resto indicato dal testo di legge. Inoltre,
riferendosi ai criteri di valutazione da utilizzarsi nei concorsi,
definisce come elementi imprescindibili quelli riferiti alla qualita'
tecnico-estetica, al prezzo dell'opera, al tempo di esecuzione dei
lavori, al valore sociale dell'opera, ai costi di utilizzazione e
manutenzione: questi stessi criteri saranno alla base della
valutazione regionale.
Inserimento di opere d'arte in infrastrutture e edifici pubblici e
nelle loro aree di pertinenza
Lo studio di fattibilita' dovra' fornire la localizzazione degli
spazi in cui le opere vengono inserite, motivando la scelta con
considerazioni di tipo urbanistico.
Il progetto di qualificazione degli spazi pubblici attraverso l'arte
deriva da una valutazione, da attuarsi anche in sede di
pianificazione, sui luoghi in cui tale necessita' risulta piu'
rilevante ed efficacemente realizzabile attraverso questo tipo di
operazione.
Sono ammissibili a finanziamento sia la progettazione che la
realizzazione di opere ideate a seguito di procedure concorsuali
indette da Amministrazioni pubbliche. Le opere d'arte sono collocate
in edifici pubblici esistenti. Nel caso di edifici pubblici di nuova
costruzione, o che siano interessati da consistenti opere di restauro
o ristrutturazione contestuali alla proposta inoltrata in Regione,
sono ammissibili a finanziamento unicamente le proposte che
documentano la destinazione dell'importo del 2% delle somme in
appalto alle previste finalita' di decorazione artistica
dell'immobile, ovvero di installazione di opere nelle aree di
pertinenza, con riferimento alle previsioni della Legge 717/49. Le
opere d'arte devono essere strettamente connesse all'ideazione
architettonica, e con caratteristiche di opere "immobili".
Il contributo non puo' essere richiesto per finalita' di incremento
del patrimonio pubblico di musei e gallerie d'arte.
Acquisto da parte dei Comuni di aree ed edifici d'interesse
storico-artistico
Dovra' essere motivata l'opportunita' dell'acquisto sulla base di
una ricognizione dei beni facenti parte del patrimonio comunale e del
loro utilizzo attuale, evidenziando che questi non possono costituire
una possibile alternativa all'acquisto. Vanno inoltre date
indicazioni sulle funzioni da insediare, in relazione alla
compatibilita' dell'edificio con le stesse; sulla convenienza
pubblica dell'acquisizione, sulla base di un'analisi costi -
benefici, includendo la analisi della capacita' dell'operazione
proposta ad innescare processi di riqualificazione nel contesto in
tempi brevi e certi.
Dovranno inoltre essere forniti gli elementi economici riguardanti la
valutazione del valore dell'immobile, le modalita' di finanziamento
per la parte a carico del Comune, la stima di massima del costo degli
interventi di restauro e recupero, l' ipotesi di gestione dell'opera.
Interventi urgenti su edifici di valore storico e architettonico
Viste le caratteristiche di urgenza, questa tipologia ha una
procedura autonoma e diversa dalle altre, e senza la necessita' di
rispettare le scadenze previste da questo bando per la presentazione
delle domande. A far data dalla pubblicazione del bando stesso nel
Bollettino Ufficiale regionale, i Comuni possono presentare alla
Regione le richieste di contributo per interventi urgenti sia su
proprio patrimonio che su edifici di proprieta' di privati e di
interesse pubblico per i quali il Sindaco abbia intimato, senza
effetto, ai proprietari la realizzazione dei necessari interventi di
recupero. Le richieste ammissibili saranno finanziate in ordine di
arrivo, fino ad esaurimento della disponibilita' di risorse (Euro
200.000,00, salvo successiva integrazione di questa somma attraverso
nuovi stanziamenti sul bilancio regionale), e senza l'inserimento in
graduatoria.
Il contributo viene disposto con determina del dirigente competente,
e comunicato al Comune richiedente, il quale entro sei mesi dalla
data della comunicazione regionale presenta in Regione il progetto
definitivo dell'intervento, la delibera di approvazione ed il verbale
di consegna dei lavori. Il contributo viene erogato in due rate:
acconto del 40% alla presentazione dei documenti suddetti, con
determina del dirigente competente, e saldo a fine lavori al
ricevimento del certificato di regolare esecuzione o del collaudo.
Interventi per l'eliminazione di opere incongrue
In questo caso e' previsto che possano essere presentati, invece che
studi di fattibilita', il Piano Operativo Comunale (adottato o
approvato) ovvero piani particolareggiati aventi a oggetto le aree in
cui si situa l'intervento di eliminazione delle opere incongrue.
Lo studio di fattibilita' o gli altri strumenti dovranno contenere
elementi utili per definire:
1) il miglioramento della qualita' architettonica e paesaggistica
(individuazione della porzione di territorio in cui l'intervento di
riqualificazione portera' benefici; analisi paesaggistica, attraverso
l'individuazione degli elementi che contribuiscono a definire la
qualita' e l'identita');
2) il progetto di ripristino o riqualificazione, mirato alla
realizzazione di interventi di qualita' architettonica;
3) le procedure partecipative e di verifica della condivisione
riguardo alla demolizione dell'opera;
4) i costi previsti, articolati in costi per l'acquisizione
dell'area e dell'immobile e per la realizzazione del progetto di
ripristino/riqualificazione.
Non e' ammissibile al finanziamento il costo per la realizzazione di
nuovi edifici di proprieta' privata.
Dovranno inoltre essere forniti elementi utili alla valutazione della
realizzabilita' dell'intervento, in particolare in relazione alla
proprieta' pubblica dell'area, ovvero alla possibilita' di accordi
con la proprieta' privata. Nel caso in cui il Comune ritenga di
dovere pervenire ad un esproprio dell'area, andranno indicati i tempi
e le modalita' di attuazione.
Nel caso di demolizioni che comportino il trasferimento di volumetria
attraverso procedure perequative o di scambio, la quantificazione di
tali elementi dovra' essere riportata nel quadro economico
finanziario.
Per i progetti di ripristino che prevedono la realizzazione di spazi
pubblici, di aree a verde pubblico o interventi di
rinaturalizzazione, valgono gli stessi criteri di ammissibilita'
previsti per questi tipi di interventi.
7. Facsimile di domanda e documentazione richiesta
La domanda, compilata sul Modello 1, deve contenere:
- COMUNE e SIGLA provincia
- SOGGETTO richiedente
- TITOLO dello STUDIO di FATTIBILITA' ALLEGATO
- FINANZIAMENTO/I RICHIESTO/I e costo complessivo per ogni tipo
d'intervento (con riferimento alle lettere da a ad m del comma 1
dell'art. 2 della L.R. 16/02)
- DATA e FIRMA
Per interventi di cui alla lettera l del comma 1 dell'art. 2
(interventi urgenti), lo studio di fattibilita' e' sostituito da
perizia giurata.
La documentazione allegata alla domanda e' costituita dallo studio di
fattibilita' (o, nel caso di intervento urgente, dalla perizia
giurata) e dalle copie delle richieste (quando dovute) a Comune e
Provincia per le valutazioni di cui all'art. 5.
La documentazione allegata alla domanda deve essere presentata in
forma digitale su un unico CD-ROM, coi seguenti formati: testi in
formato .doc o .txt, foto in formato .jpg o .gif, documenti di testo
con firme o timbri in formato .jpg o .gif (scansione), disegni in
formato .dwg o .dxf.
La Regione puo' richiedere ulteriori documenti via e-mail al soggetto
richiedente entro 15 giorni dalla data di presentazione della
domanda, ed il soggetto richiedente e' tenuto a fornirli via e-mail
all'indirizzo: pgredil¹regione.emilia-romagna.it entro i successivi 7
giorni (a titolo di esempio, puo' essere richiesto l'estratto dello
strumento urbanistico che vincola un determinato edificio, ecc.). La
mancata o scorretta integrazione documentale comporta la decadenza
della domanda.
8. Procedure di presentazione della domanda
a) La domanda e l'allegato CD-ROM con la documentazione (nonche'
copia delle richieste, quando previste, di cui ai successivi punti b)
e c) devono pervenire alla Regione Emilia- Romagna, Servizio
Programmazione e Sviluppo dell'attivita' edilizia, Viale Aldo Moro n.
30 - 40127 Bologna, entro le ore 19 del giorno di scadenza.
b) Il soggetto richiedente (Comuni esclusi) fa pervenire, utilizzando
il Modello 2, copia della domanda e della documentazione allegata al
Comune territorialmente competente, con richiesta di esprimere le
valutazioni di cui al comma 2 dell'art. 5 entro i termini previsti al
comma 3 dell'art. 5.
c) Il soggetto richiedente, solo per gli interventi di cui alle
lettere a), d) ed m) del comma 1 dell'art. 2, fa pervenire,
utilizzando il Modello 3, copia della domanda e della documentazione
allegata alla Provincia territorialmente competente, con richiesta di
esprimere le valutazioni di cui al comma 2 dell'art. 5 entro i
termini previsti al comma 3 dell'art. 5.
9. Scadenza per la presentazione delle domande e termine del
procedimento
Il termine per la presentazione della domanda e' fissato al 150
giorno calcolato a cominciare dal giorno successivo a quello di
pubblicazione nel Bollettino Ufficiale regionale del bando. Se il
termine cade in un giorno festivo o di sabato, si considera il giorno
lavorativo immediatamente successivo. Entro lo stesso termine devono
pervenire a Comuni e Provincie le copie di cui ai precedenti punti
8.b) e 8.c).
10. Requisiti di ammissibilita' delle domande
1) Domanda e documentazione pervenute entro il termine di cui al
paragrafo 9.
2) Soggetto richiedente compreso fra quelli indicati al paragrafo 4
per ciascuna tipologia di finanziamento.
3) Intervento iniziato in data non anteriore all'1 gennaio del
corrente anno e non terminato alla data di pubblicazione del bando,
salvo il caso di domanda gia' presentata alla Regione in data
antecedente.
4) Relativamente a proposte concernenti il restauro di edifici
privati, di cui alla lett. d, comma 1 dell'art. 2, presenza della
prevista convenzione sottoscritta. Nel caso di proposte non corredate
dalla convenzione, dovra' essere attestata la disponibilita' del
Comune a sottoscrivere la convenzione entro tre mesi dalla
comunicazione dell'assegnazione del finanziamento regionale.
5) Relativamente a proposte riguardanti interventi per l'eliminazione
di "opere incongrue", di cui alla lett. m, comma 1 dell'art. 2,
dovra' essere allegato lo stralcio dello strumento urbanistico
contenente l'individuazione delle "opere incongrue". L'individuazione
di opera incongrua puo' essere oggetto di previsioni di
pianificazione comunale anche precedenti all'emanazione della L.R.
16/02, che devono comunque avere una compatibilita' con i contenuti
del Titolo III della stessa legge.
6) Assenza di pareri negativi sullo studio di fattibilita' da parte
di Comuni e Province.
7) Documentazione del vincolo statale o comunale sull'edificio
interessato dall'intervento (nei casi di cui alla lettera d) del
comma 1 dell'articolo 2).
11. Criteri di valutazione delle proposte
L'istruttoria regionale si apre il giorno successivo alla scadenza
prevista per la trasmissione delle domande in Regione e avra' una
durata commisurata al numero di domande pervenute. La Regione si puo'
avvalere della collaborazione di esperti nel settore dell'arte e
dell'architettura contemporanea per la redazione di atti istruttori
da sottoporre al nucleo di valutazione.
L'istruttoria viene eseguita dagli uffici regionali e ha l'obiettivo
di individuare le eventuali proposte non ammissibili al procedimento
di valutazione. Di esse viene data comunicazione al soggetto
richiedente.
Il nucleo di valutazione e' composto dai soggetti nominati con la
delibera della Giunta regionale con cui viene approvato il presente
Allegato "A" ed e' assistito per le funzioni di segreteria operativa
da un funzionario del Servizio Programmazione e Sviluppo
dell'attivita' edilizia. Le sedute del nucleo sono in numero
proporzionato alla complessita' ed al numero delle proposte da
valutare. Nella sua prima seduta il nucleo decide in merito alle
proprie modalita' di funzionamento ed ai criteri di valutazione, in
riferimento a quanto di seguito indicato. Le sedute del nucleo sono
valide solo se sono presenti tutti i membri. I membri, in caso di
impedimento personale, possono delegare di volta in volta, e non in
via definitiva, propri sostituti scelti tra funzionari direttivi o
dirigenti dei Servizi regionali interessati.
Le decisioni del nucleo di valutazione sono assunte a maggioranza
assoluta. Il nucleo ha il compito di proporre alla Giunta regionale
la approvazione delle graduatorie delle proposte, composte dalle
proposte ammissibili elencate secondo punteggi decrescenti, e di
indicare per ogni proposta in graduatoria il finanziamento richiesto
e quello ammissibile - secondo le disposizioni della legge, del
programma pluriennale e del presente bando - se non coincidente con
il primo.
Saranno proponibili per il finanziamento solo le proposte che
totalizzano un punteggio di almeno 60/100.
Nel caso di studi di fattibilita' che contengono piu' interventi
anche di soggetti diversi, come previsto dal punto 4 dell'Allegato
"A" al programma pluriennale 2003-2005, ai singoli interventi viene
attribuito un punteggio pari a 10 e successivamente sono valutati
separatamente.
Le graduatorie sono quattro: una graduatoria comprende gli interventi
pubblici e privati di cui alle lettere a), b), c), d), f), g), h) del
comma 1 dell'articolo 2 della legge; una graduatoria comprende le
richieste di contributo per l'espletamento delle procedure
concorsuali (lett. e); una comprende le richieste di contributo per
studi e ricerche (lett. i); un'ultima le richieste di contributo per
l'eliminazione delle opere incongrue (lett. m).
Per l'attribuzione dei 90 punti disponibili (cui possono aggiungersi
i 10 previsti nel caso di studi di fattibilita' aventi finalita'
plurime) si utilizzano i seguenti criteri ed i seguenti "pesi". Si
tratta in alcuni casi di valori massimi, che spetta al nucleo di
valutazione articolare nei valori propri ad ogni intervento, in altri
casi di punteggi da attribuirsi nella misura indicata, qualora sia
presente il requisito.
A. Impegni del soggetto proponente (cumulabili fino a un massimo di
20 punti)
1) Presenza di convenzione sottoscritta (solo nel caso lett. d) art.
2): 5 punti
2) Impegno a eseguire l'intervento con un minor contributo: -
riduzione fino a 5 punti percentuali (es.: dal 50 al 45%): 2 punti -
riduzione fino a 15 punti percentuali (es.: dal 50 al 35%): 7 punti
(i valori intermedi saranno interpolati e arrotondati all'unita'
superiore)
3) Impegno comunale a ridurre gli oneri di urbanizzazione: max 5
punti
4) Proposta di accordo programmatico per il quale puo' essere
dimostrata l'adesione di soggetti interessati a sostenere
l'attuazione dell'intervento sia in termini finanziari che
autorizzativi e procedurali: max 7 punti.
B. Caratteristiche tecniche dell'intervento (cumulabili fino a un
massimo di 20 punti)
1) Applicazione dei requisiti volontari sulla bioarchitettura secondo
le procedure e le prestazioni previste nella DGR 21/01 e dei criteri
di accessibilita' di cui alla Legge 13/89: max 7 punti
2) Punteggio attribuibile sulla base delle valutazioni espresse dalle
Provincie nei casi previsti: max 5 punti
3) Cantierabilita' dell'intervento: - progetto a cui e' stato gia'
rilasciato il titolo abilitativo comunale per l'intervento proposto,
ovvero delibera di approvazione del progetto nel caso di proposta
comunale: 5 punti - nel caso di progetti di eliminazione di opere
incongrue: dimostrazione della proprieta' pubblica dell'area: 5 punti
4) Integrazione con altre politiche regionali: max 7 punti.
C. Caratteristiche territoriali/locali (cumulabili fino a un massimo
di 15 punti)
1) Intervento in comune minore di 5.000 abitanti: 5 punti
2) Intervento in comune appartenente a Comunita' montana: 5 punti
3) Studio di fattibilita' presentato congiuntamente da Comuni
contermini: max 5 punti
4) Rilevanza regionale del progetto: max 5 punti.
D. Qualita' della proposta in termini di rilevanza dello stato di
fatto e dei risultati attesi (cumulabili fino a un massimo di 20
punti)
1) Ambito strategico rispetto all'intorno, rilevanza dell'edificio
rispetto al contesto: max 7 punti
2) Capacita' di innescare un miglioramento significativo della
qualita' urbana e paesaggistica: max 7 punti
3) Capacita' di attivare processi di rivitalizzazione economica: max
5 punti
4) Attivazione di procedure partecipative per aumentare l'efficacia
della proposta in termini sociali: max 3 punti
5) Incentivi a favore di giovani "under 40" nei concorsi di arte e
architettura: max 3 punti.
E. Efficacia e attuabilita' della proposta (cumulabili fino a un
massimo di 15 punti)
1) Affidabilita' del progetto gestionale: max 7 punti
2) Disponibilita' accertata di risorse finanziarie di provenienza
pubblica: max 5 punti
3) Risorse private attivabili, da valutarsi in relazione alla
dimensione territoriale e demografica dell'intervento e dell'ambito
considerato: max 7 punti.
12. Finanziamento delle proposte
La Giunta regionale, con proprio successivo provvedimento ai sensi
dell'art. 6 della L.R. 16/02 e sulla base dell'attivita' del nucleo
di valutazione, approva il programma attuativo per il finanziamento
degli interventi ammessi a contributo, sentita la competente
Commissione consiliare. In tale atto sono disciplinate le modalita'
di erogazione dei contributi e di rendicontazione finanziaria,
nonche' i casi e le modalita' di revoca degli stessi.
Alla scadenza dei termini per l'inizio lavori degli interventi
finanziati la Giunta fa una ricognizione delle eventuali economie e
invita i soggetti le cui proposte sono collocate in graduatoria a
presentare nuovi elementi di fattibilita'. Il progetto non puo'
essere variato se non per motivate ragioni che devono essere valutate
dal nucleo di valutazione in riferimento al progetto originariamente
presentato. Nella eventualita' che il soggetto che ha presentato la
proposta originariamente non finanziata abbia nel frattempo
provveduto con proprie risorse alla realizzazione dell'intervento, la
Regione, salvo rinuncia espressa del proponente, eroga il contributo.
Negli altri casi fissa il termine di nove mesi.
in ogni caso ribadito che fino alla fine del 2005 non vengono
presentate ulteriori proposte.
13. Modelli
Di seguito si riportano i Modelli 1 "Domanda di contributo", 2
"Richiesta di parere al Comune", 3 "Richiesta di parere alla
Provincia" e 4 "Schema di convenzione ai sensi dell' art. 7 della
L.R. 16/02".
(segue allegato fotografato)