DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 6 marzo 2003, n. 461
Programma regionale in materia di spettacolo ai sensi dell'articolo 5 della L.R. 5 luglio 1999, n. 13. Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il triennio 2003/2005 (proposta della Giunta regionale in data 30 dicembre 2002, n. 2690)
IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 2690 del
30 dicembre 2002, recante in oggetto "L.R. 13/99 - Programma
regionale in materia di spettacolo - Obiettivi, azioni prioritarie e
procedure per il triennio 2003/2005 - Proposta al Consiglio
regionale";
visto il favorevole parere espresso al riguardo dalla Commissione
referente "Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro" di questo
Consiglio regionale, giusta nota prot. n. 1215 in data 3 febbraio
2003;
preso atto degli emendamenti presentati ed accolti nel corso della
discussione di Consiglio;
vista la L.R. 5 luglio 1999, n. 13 "Norme in materia di spettacolo"
ed in particolare l'art. 5, che prevede che il Consiglio regionale,
su proposta della Giunta, approvi il programma pluriennale di
intervento, di norma triennale, tenendo conto di quanto piu'
specificatamente indicato al comma 2 dello stesso articolo;
visto l'Allegato A parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, recante "Programma regionale in materia di spettacolo
(L.R. 13/99). Obiettivi, azioni prioritarie, modalita' di attuazione
e procedure per il triennio 2003/2005";
dato atto del parere espresso nella seduta del 4/12/2002 dal Comitato
scientifico per lo spettacolo, nominato con delibera della Giunta
regionale 690/01 in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 6 della
predetta L.R. 13/99, nonche' delle indicazioni fornite, ai sensi
dell'art. 5, rispettivamente, dalla Conferenza Regione-Autonomie
locali nella seduta del 2/12/2002 e dalle associazioni di categoria,
ovvero:
- dall'AGIS in data 6/12/2002;
- da Confcooperative e Lega delle cooperative in data 6/12/2002;
dato atto che il Programma di che trattasi e' stato oggetto di
un'ampia consultazione con le Province e di un confronto specifico
con gli Assessori dei Comuni capoluogo e delle Province, svoltosi in
data 15/7/2002 al fine di individuare obiettivi e strategie di
intervento condivisi;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
1) di approvare il "Programma regionale in materia di spettacolo
(L.R. 13/99). Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il
triennio 2003/2005", contenuto nell'Allegato A, parte integrante e
sostanziale del presente atto deliberativo;
2) di dare atto che all'attuazione del presente Programma provvedere
la Giunta regionale con propri atti deliberativi con le modalita' e
nelle forme contenute nel sopracitato Allegato A;
3) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione.
ALLEGATO A
Programma regionale in materia di spettacolo (L.R. 13/99). Obiettivi,
azioni prioritarie e procedure per il triennio 2003/2005
Indice
1. Il contesto di riferimento
1.1 II quadro istituzionale e finanziario
1.2 II sistema dello spettacolo in Emilia-Romagna
1.3 L'impegno della Regione per il consolidamento e la
qualificazione degli interventi
2. Gli obiettivi
3. Le azioni prioritarie
3.1 Le azioni prioritarie per attivita' di spettacolo
3.2 Gli interventi diretti della Regione
4. Gli strumenti di negoziazione: le convenzioni
4.1 Finalita' delle convenzioni
4.2 I requisiti per accedere alle convenzioni per attivita' di
spettacolo
4.3 I criteri e le modalita' di assegnazione delle risorse
finanziarie ai soggetti convenzionati per attivita' di spettacolo dal
vivo
4.3.1 Finalita' e modalita' di determinazione della Quota base
4.3.2 Finalita' e modalita' di determinazione della Quota variabile:
la sperimentazione di criteri per la valutazione delle attivita'
4.3.3 La determinazione della quota variabile e gli indicatori di
attivita'
4.4 Le procedure per la stipula delle convenzioni
5. Gli strumenti di negoziazione: gli accordi con le Province
5.1 Finalita' degli accordi con le Province
5.2 I requisiti per accedere al finanziamento tramite gli accordi
con le Province
5.3 I criteri per la valutazione delle attivita' finanziate tramite
gli accordi
5.4 Le procedure per la stipula degli accordi
6. Gli interventi strutturali
6.1 Gli obiettivi
6.2 Le azioni prioritarie
6.3 Le procedure per gli interventi strutturali
7. Le risorse finanziarie e la loro destinazione
8. Avviso per la presentazione dei progetti
9. Monitoraggio
1) Il contesto di riferimento
1.1) Il quadro istituzionale e finanziario
Nel delineare gli obiettivi e le azioni prioritarie che la Regione
Emilia-Romagna intende perseguire nel settore dello spettacolo per il
triennio 2003/2005, in attuazione della L.R. 13/99 "Norme in materia
di spettacolo", si ritiene importante richiamare alcuni elementi
sostanziali, utili a definire meglio il contesto entro il quale si
collocano i nuovi indirizzi programmatici.
Un primo terreno di riflessione riguarda le modifiche introdotte con
la riforma del Titolo V della Costituzione e la situazione
finanziaria all'interno della quale ci si trova ad operare. Se con la
nuova legge costituzionale si e' provveduto infatti a ridisegnare il
quadro delle competenze istituzionali a livello nazionale e
regionale, numerosi tuttavia sono gli interrogativi e le
conflittualita' interpretative sul piano giuridico che attualmente
pesano sull'attuazione del nuovo assetto dei poteri in materia di
spettacolo e sul conseguente trasferimento di funzioni e risorse
dallo Stato alle Regioni.
Accanto agli elementi di incertezza e problematicita' sul piano
giuridico e normativo - oggi al centro del dibattito e del confronto
tra Governo centrale e Coordinamento degli Assessori regionali allo
spettacolo, anche con l'intento di individuare soluzioni transitorie
che non penalizzino gli operatori del settore - gravano, e in misura
non certo minore, le difficolta' imposte dalle scelte finanziarie
piu' generali operate in sede nazionale, tali da ridurre fortemente
sia le risorse complessivamente disponibili per le Regioni e le
Autonomie locali sia i margini di autonomia nel loro concreto
utilizzo.
La complessita' del processo di attuazione delle riforme
costituzionali richiedera' certamente tempi non brevi, e tuttavia e'
indispensabile che la Regione, accanto al proprio contributo e
impegno a livello nazionale in sede di Coordinamento delle Regioni,
si doti fin da ora di tutti gli strumenti necessari, anche sul piano
operativo e procedurale, per far fronte alle nuove competenze e alla
gestione delle risorse che verranno ad essa trasferite dal Governo
centrale.
1.2) Il sistema dello spettacolo in Emilia-Romagna
Un secondo ambito di riflessione riguarda le caratteristiche del
sistema dello spettacolo emiliano-romagnolo e, conseguentemente, il
rapporto tra le peculiarita' che lo contraddistinguono, le scelte di
natura politica e finanziaria operate dalla Giunta regionale e gli
obiettivi indicati nel presente Programma triennale, frutto di un
confronto con le Autonomie locali e con gli operatori del settore e
le associazioni di categoria, ma anche di una valutazione sugli
effetti prodotti con l'attuazione del precedente Programma 2000/2002.
Il sistema dello spettacolo nella nostra regione e' infatti
caratterizzato da un'offerta ricca ed articolata, sia disciplinare
che territoriale, e da un'alta affluenza del pubblico tra le maggiori
in Italia. Gli ultimi dati ufficiali disponibili (2001) sulle
attivita' teatrali, musicali e di danza indicano un numero
elevatissimo di rappresentazioni, di concerti e spettacoli (quasi 16
mila e in costante crescita), una presenza di pubblico pari a quasi 3
milioni di biglietti venduti (seconda solo a Lazio e Lombardia) con
una media di 72 biglietti per 100 abitanti (a fronte dei 47
dell'Italia) e con una spesa del pubblico pari ad oltre 44.415.000
Euro. La spesa complessiva annuale (Stato, Regione, Comuni, soggetti
privati) e' stimata in circa 87.797.000 Euro, e l'occupazione stabile
e stagionale e' di circa 5.000 unita'.
Fondato su una solida rete di teatri e sale (circa 140 sono
attualmente le sedi di spettacolo attive, molte delle quali di
elevato valore storico-artistico), frutto della storia civile e
culturale della nostra regione o del nuovo impegno di comunita'
locali e gruppi giovanili, il sistema emiliano-romagnolo si
caratterizza altresi' per la dovizia e la peculiarita' delle
iniziative assunte dalle istituzioni pubbliche e dai soggetti privati
e per le capacita' progettuali, produttive e distributive che essi
hanno saputo esprimere. Va sottolineato che la regione vanta un
teatro stabile pubblico, due teatri stabili privati, cinque centri di
teatro ragazzi e un centro di teatro di ricerca e sperimentazione,
mentre per la musica basti citare le nove maggiori istituzioni di
produzione lirica che fanno dell'Emilia-Romagna la regione con la
piu' alta concentrazione di teatri lirici.
Anche nel settore del cinema i dati fanno rilevare il permanere di un
tradizionale rapporto virtuoso fra spettatori e numero degli
abitanti, grazie anche alla ricchezza e alla qualita' delle sue
istituzioni cinematografiche locali e all'attenzione riservata
all'organizzazione culturale. La regione vanta il maggior numero di
frequentatori di sale cinematografiche in Italia. La media di 281
biglietti venduti ogni 100 abitanti (dati 2001) supera del 50% quella
nazionale. Cio' e' possibile anche grazie alla diffusa rete di sale
cinematografiche che contano complessivamente 395 schermi. In
particolare, sono attive 49 sale d'essai associate alla FICE e 62
sale del piccolo esercizio cinematografico localizzate in provincia,
42 multisale e 6 multiplex: un panorama di grande ricchezza e
tuttavia caratterizzato da profonde trasformazioni (la realizzazione
di nuovi multiplex, la chiusura di sale nei centri storici, ecc.),
tali da comportare riflessioni piu' approfondite per misurarne a
pieno la portata sul piano economico e sociale. Tra le istituzioni
merita citare la Cineteca di Bologna, non solo per il riconoscimento
internazionale che ha conquistato, ma anche per la primaria attivita'
di promozione che svolge a livello regionale.Se i dati sopra
menzionati traducono in termini quantitativi le dimensioni,
l'articolazione e la ricchezza del sistema, la qualita' artistica che
lo connota e' testimoniata non solo dalla risposta del pubblico, o
dalle collaborazioni e dai riconoscimenti a livello nazionale e
internazionale, ma anche dalla ricerca sul piano estetico e
tecnico-comunicativo: accanto alle ricerche disciplinari all'interno
dei linguaggi e generi tradizionali, si sono sviluppati ulteriori
progetti di carattere interdisciplinare che, sfruttando le
potenzialita' delle nuove tecnologie, travalicano le distinzioni fra
settori e generi.
Ad arricchire tale panorama contribuiscono altre presenze e
istituzioni di forte rilievo, con le quali si sono stabiliti
importanti rapporti di collaborazione o alle quali la Regione
partecipa direttamente: basti pensare alla presenza di specifici
corsi di studio universitari (DAMS), alla Cineteca di Bologna, alla
Fondazione Teatro comunale di Bologna, agli organismi di produzione e
distribuzione teatrale e musicale, come la Fondazione Toscanini, ERT
Fondazione, il Centro della Danza, anch'esso prossimo a divenire
Fondazione nazionale, nonche' ad ATER, per la promozione e il
coordinamento nel settore dello spettacolo, tutti organismi che
svolgono un ruolo centrale nello sviluppo del sistema regionale sia
sotto il profilo della produzione e distribuzione di spettacolo, sia
sotto quello della formazione. Lo stesso processo di trasformazione
sul piano istituzionale e statutario che nell'ultimo triennio ha
coinvolto larga parte di tali organismi merita attenzione:
finalizzato a riconoscere e sviluppare la loro attivita' sul piano
nazionale e internazionale, esso ha infatti consentito e consentira'
in futuro di poter contare, accanto a quelle pubbliche, su una
maggiore presenza e su risorse di soggetti privati.
Da quanto descritto in precedenza, per quanto sommariamente, emerge
come il sistema dello spettacolo della nostra regione costituisca
senza dubbio un patrimonio civile, culturale, di strutture ed
esperienze di straordinario valore, profondamente radicato sul
territorio, e nello stesso tempo influenzato da dinamiche
socio-culturali ed economiche piu' ampie e aperte a dimensioni
nazionali e internazionali.
1.3) L'impegno della Regione per il consolidamento e la
qualificazione degli interventi
Accanto ad una piu' generale azione di sostegno, finalizzata allo
sviluppo, alla promozione e alla qualificazione delle attivita', la
Regione si e' impegnata fortemente anche su altri versanti:
innanzitutto in azioni di recupero e restauro del patrimonio
strutturale e di adeguamento tecnologico delle sedi, che oggi
richiedono una maggiore capacita' di organizzazione della produzione
e della distribuzione (negli ultimi quindici anni ha sostenuto
interventi di ristrutturazione o restauro su 76 sedi e di adeguamento
tecnologico su 41). In secondo luogo e' intervenuta direttamente
nella realizzazione di strumenti ritenuti essenziali, quali
l'Osservatorio sullo spettacolo e la creazione di Film Commission: se
il primo ha infatti permesso di approfondire la conoscenza del
settore per una piu' precisa attivita' di programmazione della
Regione e degli operatori, con il secondo, divenuto un punto di
riferimento a livello nazionale, si e' sviluppata un'azione integrata
nei confronti della produzione cinematografica e audiovisiva,
offrendo servizi alle imprese e valorizzando le risorse del
territorio regionale quale sede di produzioni cinetelevisive e in
rapporto alle attivita' ad esse collegate.
Ad una prima valutazione sugli effetti prodotti dalle innovazioni
introdotte con la L.R. 13/99 e con il primo Programma attuativo per
il triennio 2000/2002, si puo' affermare che i nuovi provvedimenti
legislativi e amministrativi hanno indubbiamente consentito una
programmazione degli interventi piu' efficace e maggiormente
condivisa con le Autonomie locali, gli operatori del settore e con le
loro organizzazioni. Accanto alle prime valutazioni positive sul
processo avviato, una sottolineatura particolare va fatta a proposito
degli strumenti utilizzati, previsti dalla legge regionale in
corrispondenza delle finalita' in essa indicate.
La programmazione triennale, in luogo dei precedenti piani annuali,
attuata tramite strumenti di negoziazione (convenzioni con i soggetti
interessati e accordi con le Province), ha certamente permesso agli
operatori di programmare le proprie attivita' con un respiro piu'
ampio, mentre l'interazione con la legge di promozione culturale ha
consentito di sostenere le nuove iniziative emerse nel corso del
triennio. Gli accordi con le Province hanno consentito di precisare
meglio gli obiettivi e in alcuni casi di individuare anche
specificita' e vocazioni territoriali, avviando nel contempo un
processo di delega della gestione amministrativa. L'introduzione di
un principio negoziale, quale strumento di interazione fra operatori
e Regione, ha rafforzato il processo di valorizzazione delle
attivita' di spettacolo maggiormente rispondenti agli obiettivi
regionali. Nel corso del triennio 2000/2002 tramite 21 convenzioni e
9 accordi con le Province sono stati finanziati 141 progetti con uno
stanziamento complessivo annuale di 5.061.277,61 Euro dei quali
l'86,10% e' stato attribuito a soggetti privati e il restante 13,90%
a soggetti pubblici.
Il presente Programma triennale si inserisce dunque in un contesto
caratterizzato, da un lato, da forti cambiamenti sul piano
istituzionale e da una contrazione delle risorse finanziarie
disponibili e, dall'altro lato, da una presenza, in Emilia-Romagna,
di un sistema dello spettacolo di grande rilievo, diffuso e radicato
sul territorio regionale, e in fase di evoluzione.
A fronte di tale situazione, cosi' come emerge nel DPEF e come
indicato piu' dettagliatamente di seguito, la Regione, pur in
presenza delle difficolta' evidenziate in precedenza, conferma per il
triennio 2003/2005 il proprio impegno politico e finanziario,
attraverso un'azione orientata a due obiettivi sostanziali:
- il consolidamento e la qualificazione del sistema, in continuita'
con il processo avviato, sostenendo in particolare le esperienze di
autentico livello regionale e promuovendo un maggiore coordinamento
tra l'azione degli Enti locali, dei soggetti a partecipazione
regionale e dei soggetti privati e delle loro associazioni;
- l'introduzione di alcuni elementi innovativi sia sul piano dei
contenuti sia sul piano di una razionalizzazione degli interventi e
delle modalita' di valutazione degli stessi.
2) Gli obiettivi
Nel quadro delle finalita' piu' generali sopraindicate e
conformemente a quanto previsto all'art. 5 della L.R. 13/99, vengono
specificati di seguito gli obiettivi che si intendono perseguire con
l'attuazione del presente Programma.
Tali obiettivi, anche al fine di rendere piu' evidenti gli indirizzi
regionali assunti, sono stati accorpati con riferimento ad alcune
categorie fondamentali, sia in rapporto ai contenuti che alle
metodologie di intervento: lo spettacolo dal vivo, con particolare
attenzione all'offerta e alla domanda, ovvero all'accesso e alla
formazione del pubblico; il cinema e gli audiovisivi; gli obiettivi
legati alla promozione e alle forme piu' adeguate di comunicazione;
quelli relativi alle modalita' di attuazione degli interventi
nell'ambito dei sistemi territoriali e alle relazioni istituzionali
con i soggetti interessati; gli obiettivi infine che si intendono
perseguire con l'introduzione di nuovi strumenti di utilizzo delle
risorse.
Per quanto riguarda gli interventi di carattere strutturale (spese di
investimento), considerata la loro specificita' e per consentire una
lettura piu' agevole e comprensiva di quanto previsto nel settore, la
scelta e' stata quella di riportare tali interventi in un unico
paragrafo, nel quale vengono indicate anche le azioni prioritarie e
le procedure per l'attuazione degli stessi interventi.
A) Lo spettacolo dal vivo: l'offerta e la domanda
A.1) In particolare per quanto riguarda l'offerta di spettacolo gli
obiettivi sono i seguenti:
a) innovare la produzione sia come proposta di nuove produzioni sia
sotto il profilo artistico, in rapporto ai diversi linguaggi
espressivi e al repertorio;
b) favorire le coproduzioni e le forme di integrazione e
coordinamento anche a livello sovraregionale;
c) promuovere la circuitazione degli spettacoli nel territorio
regionale e delle produzioni in Italia e all'estero;
d) promuovere la continuita', riconoscibilita' ed equilibrio della
rete regionale di festival e rassegne;
e) promuovere la qualificazione del personale artistico, tecnico e
amministrativo degli organismi operanti nel settore;
f) favorire la durata delle produzioni, promuovendone le riprese e
gli sbocchi nell'industria culturale;
g) tendere ad un maggiore equilibrio nei bilanci finanziari,
incrementando l'incidenza dei ricavi da attivita' propria rispetto ai
contributi pubblici.
A.2) In particolare per quanto riguarda l'accesso e la formazione del
pubblico, anche a fronte della ricchezza e articolazione dell'offerta
delineata in precedenza, emerge con sempre maggiore evidenza la
necessita' di individuare forme piu' efficaci di intervento regionale
a sostegno della domanda e del consumo. Questi gli obiettivi
specifici in tale ambito:
a) promuovere l'ampliamento del pubblico, attraverso lo sviluppo di
strumenti di comunicazione e servizi destinati ad attrarre nuovo
pubblico e a consolidare il pubblico esistente, anche mediante la
costruzione di sinergie di carattere organizzativo, finanziario e
promozionale con altri settori (turismo, beni culturali, istruzione,
ecc.);
b) favorire la diffusione dello spettacolo presso le generazioni piu'
giovani, le fasce di pubblico non abituali e quelle di popolazione
con minori opportunita' di formazione e fruizione;
c) sostenere la domanda in una logica di riequilibrio territoriale
sia tramite la circuitazione degli spettacoli, sia tramite interventi
coordinati di soggetti pubblici e privati;
d) realizzare iniziative mirate di formazione per il pubblico;
e) diversificare la domanda mediante l'avvio di sperimentazioni che
prevedano modalita', sedi e orari non tradizionali per lo svolgimento
degli spettacoli.
B) Il cinema e gli audiovisivi
In tale ambito gli obiettivi che la Regione intende perseguire sono i
seguenti:
a) il sostegno al piccolo esercizio cinematografico e alle sale
d'essai;
b) la tutela e la conservazione del patrimonio cinematografico e
audiovisivo;
c) la circuitazione dei prodotti d'autore e la promozione di rassegne
e festival;
d) lo sviluppo di un piu' efficace coordinamento tra gli enti e i
soggetti impegnati nella promozione e attuazione di spettacoli ed
eventi in ambito cinematografico, a livello regionale e locale, ai
fini di una migliore programmazione e circuitazione sul territorio e
di un'integrazione degli interventi e delle risorse;
e) la promozione di una cultura cinematografica e di un uso piu'
consapevole degli audiovisivi da parte dei cittadini, attraverso
azioni innovative, anche in collegamento con le istituzioni
scolastiche, nella prospettiva di promuovere un servizio sociale
riconosciuto e diffuso;
f) l'interazione delle risorse e delle potenzialita' pubbliche e
private, finalizzata alla formazione nel settore delle nuove
tecnologie e alla creazione di nuove possibilita' di impresa e
occupazione;
g) il consolidamento e la qualificazione dell'offerta di servizi alle
produzioni cinetelevisive e la promozione del territorio come set
cinematografico;
h) il sostegno allo sviluppo della creativita' locale, anche
attraverso forme di comunicazione e collaborazione con l'industria
cinematografica.
C) Promozione, comunicazione, informazione e documentazione
In tale ambito gli obiettivi sono i seguenti:
a) promuovere il sistema regionale dello spettacolo, attraverso
progetti di comunicazione integrata, volti sia all'ampliamento del
pubblico che alla promozione di attivita' di spettacolo della regione
in Italia e all'estero, attraverso l'utilizzo di strumenti
differenziati (dai tradizionali mezzi di comunicazione all'ampia
gamma delle opportunita' offerte dalle nuove tecnologie);
b) acquisire dati e informazioni sistematiche sull'intero sistema
dello spettacolo, e in particolare sulle tendenze relative alla
domanda, offerta, consumo, strutture e occupazione all'interno del
settore, ai fini di una valutazione costante degli andamenti del
settore medesimo e dell'efficacia dell'intervento regionale.
D) In particolare per quanto riguarda le modalita' di attuazione
degli interventi, le relazioni istituzionali con le Autonomie locali
e con gli operatori dello spettacolo, nonche' le modalita' di
utilizzo delle risorse, vanno sottolineati i seguenti obiettivi:
a) valorizzare le realta' locali in una logica di sistema e di
equilibrio a livello territoriale e regionale, sostenendo le
iniziative nelle aree meno favorite, ma anche riconoscendo vocazioni
e peculiarita' positive dei territori e promuovendo la costruzione di
sinergie tra esperienze analoghe, finalizzate ad un rafforzamento
reciproco;
b) consolidare il principio della negoziazione, oltre gli aspetti
formali, quale strumento di interazione fra Regione, Enti locali e
operatori, nella prospettiva di una valorizzazione delle attivita' di
spettacolo piu' rispondenti agli obiettivi regionali e della
definizione di obiettivi e strategie condivisi;
c) introdurre meccanismi di maggiore trasparenza nell'accesso ai
finanziamenti regionali e strumenti di valutazione, ai fini della
loro erogazione, piu' attenti alle attivita' svolte in coerenza con
gli obiettivi regionali (indicatori di attivita'), capaci di
incentivare "comportamenti virtuosi" da parte degli operatori
(attenti alla qualita' e alla spesa) e, nel contempo, utili come
strumento sperimentale di assegnazione delle risorse, nella
prospettiva del trasferimento di funzioni e risorse dallo Stato alle
Regioni.
Anche se l'intervento nei loro confronti esula dagli ambiti L.R.
13/99 e viene stabilito da apposite leggi regionali, gli Enti a
partecipazione regionale sono comunque tenuti, nell'espletamento
della loro attivita' e per quanto di loro competenza, al
raggiungimento degli obiettivi indicati al punto 2 del presente
programma. Si ritiene pertanto utile richiamare in questa sede il
ruolo e l'attivita' svolta da tali soggetti: la Fondazione Toscanini,
l'ormai prossima Fondazione della Danza ed ERT Fondazione
costituiscono infatti gli assi portanti della produzione e del
coordinamento dei settori specifici in cui operano, rispettivamente
musica, danza e prosa, mentre ATER, associazione di servizio,
organizzazione e commercializzazione di spettacoli dal vivo, agisce
trasversalmente ai vari settori.
Accanto al completamento del processo di ridefinizione statutaria,
obiettivo fondamentale della Regione e' quello di incentivare:
- l'interazione tra loro, in una logica di consolidamento e
valorizzazione reciproca delle attivita' svolte, ma anche di
individuazione di nuove competenze piu' adeguate alle attuali
esigenze;
- l'interazione tra essi e con altri centri che operano nei diversi
ambiti, nella prospettiva di un arricchimento dell'offerta, sia
qualitativo che quantitativo, del sostegno artistico e tecnico a
realta' di minori dimensioni, della razionalizzazione complessiva
delle risorse.
3) Le azioni prioritarie
3.1) Le azioni prioritarie per attivita' di spettacolo
L'art. 4 della L.R. 13/99 definisce al comma 1 le tipologie di
intervento che prevedono un sostegno finanziario da parte della
Regione alle spese di gestione corrente per l'attuazione di attivita'
(gli interventi per spese di investimento, di cui al comma 2 dello
stesso articolo, vengono trattati al successivo punto 6), mentre
l'art. 8 stabilisce gli ambiti di intervento diretto della Regione,
con particolare riferimento all'Osservatorio dello spettacolo e alle
attivita' di Film Commission.
Nel quadro degli interventi di cui all'art. 4, comma 1, e in rapporto
agli obiettivi delineati in precedenza, vengono indicate di seguito
le azioni prioritarie che la Regione intende sostenere, con
riferimento sia alle attivita' di spettacolo complessivamente intese
sia alle specificita' dei diversi settori (attivita' teatrali,
musica, danza, cinema e audiovisivi).Costituiscono azioni prioritarie
per la Regione in un'accezione piu' generale:
a) le attivita' di produzione e distribuzione di spettacoli d'arte e
di cultura, di elevata qualita' artistica, che potenzino le
peculiarita' di ciascuna forma di spettacolo, garantendo il
pluralismo culturale ed un equilibrio fra opposte polarita'
(radici/futuro, locale/internazionale,
disciplinare/interdisciplinare);
b) l'organizzazione di rassegne e festival in ogni ambito dello
spettacolo, identificabili per l'originalita' e il valore artistico
delle proposte e per la capacita' organizzativa, e che siano in grado
di realizzare le piu' idonee forme di collaborazione con qualificati
organismi del settore;
c) le iniziative di comunicazione, informazione, formazione e
ampliamento del pubblico, che prevedano un coinvolgimento, in modo
coordinato, tra piu' enti e soggetti, e progetti mirati, anche per
fasce di eta', di livello regionale;
d) la promozione della ricerca e delle forme di espressione artistica
e dell'attivita' creativa dei nuovi autori, tramite progetti di
interesse regionale volti alla valorizzazione dei giovani artisti;
e) le iniziative di valenza regionale, da realizzarsi in accordo con
gli Assessorati regionali alla Sanita', alle Politiche sociali e alla
Formazione professionale, che, nell'ambito delle attivita' indicate
alle precedenti lettere a)-d), prevedano l'inserimento di soggetti
disabili o in condizioni di disagio psico-fisico e sociale, e una
collaborazione con gli enti e le organizzazioni impegnati su queste
tematiche;
f) le iniziative che, integrando risorse e competenze di piu'
soggetti, consentano l'operativita', nei centri medi e piccoli, dei
teatri attualmente non attivi, riconoscendone il ruolo fondamentale
per la crescita culturale e sociale della comunita'.
A) Le attivita' teatrali
Con specifico riferimento alle attivita' teatrali, la Regione,
riconoscendo il ruolo decisivo svolto dalle strutture produttive
private, che spesso operano in convenzione con gli Enti locali per la
gestione delle sedi, interverra' prioritariamente a sostegno:
a) delle strutture e dei programmi produttivi e distributivi che si
distinguano sia per l'impegno progettuale e la ricerca di linguaggi
innovativi nei vari ambiti espressivi del teatro, sia per le
capacita' organizzative e promozionali, nonche' per la capacita' di
interagire con nuovi soggetti, contribuendo in tal modo
all'arricchimento della qualita' e della varieta' dell'offerta
teatrale. Nella sua azione di sostegno la Regione terra' pertanto
conto delle diverse attivita', in una logica di riconoscimento delle
specializzazioni e di valorizzazione dell'intera gamma delle proposte
(teatro di strada, teatro classico, teatro dell'infanzia e ragazzi,
teatro di figura, teatro sperimentale, ecc.) e, nel contempo, dei
diversi livelli artistici, organizzativi e finanziari delle imprese
teatrali. Specifica attenzione verra' altresi' riservata a progetti
di coordinamento relativi al teatro dell'infanzia e ragazzi, che
coinvolgano piu' Enti locali, compagnie e istituzioni scolastiche, e
che siano in grado di valorizzare al meglio la ricchezza del settore
nella nostra regione;
b) delle iniziative, per quanto riguarda in particolare le rassegne e
i festival, che si contraddistinguano per un reale livello
qualitativo, una caratterizzazione delle manifestazioni, nonche' per
le capacita' promozionali dei soggetti attuatori, anche attraverso
una concentrazione degli sforzi organizzativi ed economici sostenuti
dagli stessi;
c) delle proposte capaci di valorizzare in modo specifico la
ricchezza progettuale insita nell'attivita' di sperimentazione e
ricerca nei vari ambiti, con particolare attenzione a quella
giovanile, soprattutto quando e' in grado di attivare forme di
comunicazione, gestione e cooperazione innovative.
Si richiama in questo settore il ruolo di promozione, coordinamento e
fornitura di servizi di ATER e quello del Teatro stabile pubblico ERT
Fondazione, quale centro di produzione, promozione e diffusione della
cultura teatrale, riaffermando la loro azione a sostegno di progetti
produttivi o a sostegno della gestione di sedi teatrali, in
collaborazione con soggetti pubblici e privati.
B) La musica
Per quanto riguarda il settore della musica l'intervento della
Regione e' finalizzato a sostenere i vari linguaggi musicali,
espressione di ambiti e culture diverse, da quello colto a quello
popolare, fino alle espressioni della contemporaneita' e di stili e
tendenze differenziate, con la necessaria attenzione anche alle
attivita' legate alle forme di espressione giovanile e alla
valorizzazione delle esperienze e delle opportunita' presenti nel
settore sul territorio regionale. In tal senso e in relazione alla
significativita' delle proposte, l'intervento regionale sara'
finalizzato in via prioritaria al sostegno:
a) di festival e rassegne, che si contraddistinguano per un reale
livello qualitativo, una caratterizzazione delle manifestazioni,
nonche' per le capacita' promozionali dei soggetti attuatori, anche
attraverso una concentrazione degli sforzi organizzativi ed economici
sostenuti dagli stessi;
b) delle attivita' di produzione e distribuzione, in particolare
nell'ambito della lirica, in quanto patrimonio tradizionale
distintivo della nostra regione. Va sottolineato in proposito come
tale patrimonio negli ultimi anni, a seguito delle celebrazioni
verdiane, si sia notevolmente arricchito, sia per quanto riguarda le
sedi restaurate sia sotto il profilo della produzione, e come il
sostegno della Regione, finalizzato alla riconoscibilita' della
produzione regionale nel contesto nazionale e internazionale, vada
anche assunto in funzione di una maggiore valorizzazione turistica
del territorio. In considerazione del costante incremento dei costi e
a fronte di una riduzione delle risorse pubbliche, la Regione
interviene prioritariamente in tale ambito a sostegno: - del
rafforzamento della collaborazione fra i Teatri di tradizione che
producono opere liriche, tale da prevedere anche iniziative
collaterali integrate, finalizzate alla formazione e all'ampliamento
del pubblico. In tale ambito la Regione sostiene le attivita'
concordate fra i teatri di tradizione per quanto attiene la
coproduzione e la circuitazione di opere, l'innovazione e
l'originalita' delle proposte, la formazione di nuovo pubblico, sulla
base di una programmazione concordata, che consenta l'ottimizzazione
delle risorse, non solo economiche, e la sicurezza di un cartellone
comune. Per garantire la varieta' e l'articolazione del cartellone
della lirica regionale, viene inoltre riconosciuta l'importanza delle
coproduzioni realizzate anche con istituzioni musicali italiane e
straniere; - della Fondazione Teatro comunale di Bologna, in quanto
organismo di particolare interesse per il rilievo della sua attivita'
in ambito nazionale e internazionale e per il ruolo centrale che
svolge in ambito regionale.
In particolare per quanto attiene il riconoscimento delle tradizioni
locali e delle forme di espressione e culture diverse, nonche' per le
attivita' finalizzate alla valorizzazione delle esperienze dei
giovani e delle opportunita' presenti nel settore sul territorio
regionale, la Regione sostiene inoltre:
a) le attivita' di tipo bandistico e corale e i progetti di valenza
regionale predisposti in forma coordinata dalle Scuole di musica
promosse dai Comuni, in quanto costituiscono un'esperienza di
educazione musicale di base e sono finalizzati a valorizzare e
promuovere una cultura musicale diffusa e differenziata;
b) le attivita', anch'esse di valenza regionale, di valorizzazione di
giovani artisti, predisposte e realizzate in forma coordinata tra
loro dai Conservatori e dagli Istituti musicali pareggiati, in
collaborazione con altre istituzioni musicali della regione;
c) le attivita' per la promozione di iniziative nell'ambito della
musica giovanile contemporanea attraverso una sperimentazione da
attuarsi con le forme associative e di coordinamento a livello
regionale dei gruppi musicali giovanili e con il Centro Musica di
Modena.
Nell'ottica delle attivita' sopraindicate, in particolare alle
lettere b) e c), si considerano fondamentali la partecipazione e
l'apporto produttivo della Fondazione Toscanini e l'apporto
tecnico-organizzativo dell'ATER.
C) La danza
Nel delineare le azioni prioritarie nel settore della danza, si
ritiene utile fare alcune osservazioni preliminari. In tale settore
infatti, meno sviluppato di altri e per il quale anche il sostegno
finanziario pubblico risulta essere molto modesto, si e' verificato
in tempi piu' recenti un interessante processo di espansione di un
pubblico eterogeneo e disponibile, prevalentemente giovanile. A
fronte di tale processo si e' riscontrato uno sviluppo notevole di
iniziative di produzione e distribuzione, anche da parte di piccole
realta' private, ma assai disomogeneo sotto il profilo qualitativo ed
organizzativo. Inoltre, in questo settore piu' che negli altri,
l'attivita' di spettacolo e la crescita del pubblico sono
strettamente connesse con una diffusa attivita' di formazione di base
da parte di scuole private.
La seconda osservazione riguarda il processo di trasformazione
avviato dal principale organismo di promozione nel settore presente
in Emilia-Romagna - il Centro della Danza - sul piano istituzionale e
sul piano artistico, tale da aver assicurato ad Aterballetto un ruolo
preminente a livello nazionale e internazionale.
A fronte di tale situazione, si ritiene importante sostenere un
processo di osmosi fra l'eccellenza espressa dalla Fondazione
nazionale della Danza, i programmi dei Teatri di tradizione, dei
Teatri comunali o degli stabili e la pluralita' delle compagnie
private di danza operanti nel territorio, nell'ottica di una maggiore
razionalizzazione del sistema, di una valorizzazione delle esperienze
piu' significative e della formazione di nuovo pubblico.
In tale ottica l'intervento della Regione sara' pertanto finalizzato
prioritariamente alle seguenti azioni:
a) sostenere e potenziare le rassegne che presentino, nell'ambito
della danza, appuntamenti particolarmente rilevanti nel panorama
regionale e nazionale;
b) favorire, nell'ambito della collaborazione tra i Teatri di
tradizione, citata al precedente punto B), le coproduzioni fra i
Teatri di tradizione stessi, che prevedano la presenza del balletto;
c) sostenere le realta' produttive e distributive private che
maggiormente operano in collaborazione con altre realta' della danza
o di altre discipline dello spettacolo;
d) sostenere l'intervento di ATER, in collaborazione con la
Fondazione nazionale della Danza, per la diffusione e promozione
della danza nel territorio regionale.
D) Il cinema e gli audiovisivi
Per quanto riguarda specificatamente il settore del cinema e degli
audiovisivi, le azioni prioritarie sono le seguenti:
a) il consolidamento e la qualificazione delle iniziative a sostegno
del piccolo esercizio cinematografico, teso alla salvaguardia di sale
collocate in zone scarsamente dotate di istituzioni culturali, da
realizzarsi in collaborazione con l'AGIS;
b) il consolidamento e la qualificazione delle iniziative di
distribuzione del cinema di qualita' nella rete delle sale d'essai,
attuate anche attraverso opportune forme di informazione del
pubblico, da realizzarsi in collaborazione con la FICE;
c) la promozione di forme di integrazione della programmazione
commerciale con quella d'essai nelle sale dei piccoli comuni in
collaborazione con l'AGIS e con altre associazioni regionali del
settore;
d) gli interventi di restauro e catalogazione del patrimonio filmico;
e) la promozione dei registi emiliano-romagnoli in Italia e
all'estero, anche in collaborazione con le competenti istituzioni
dello Stato;
f) il coordinamento regionale delle iniziative e delle rassegne
cinematografiche di carattere locale, nonche' il sostegno a festival
e rassegne di sicuro rilievo nazionale, che in un'ottica
interdisciplinare prevedano al loro interno iniziative collaterali di
formazione del pubblico e degli addetti ai lavori e che siano in
grado di attivare la condivisione di strutture organizzative;
g) la promozione di azioni di sistema, in collaborazione con soggetti
pubblici e privati e con l'Istituzione Cineteca del Comune di
Bologna, finalizzate ad un'integrazione e ad una valorizzazione
dell'insieme delle iniziative assunte nel settore a livello
territoriale;
h) l'attuazione, in collaborazione con gli stessi soggetti di cui
alla precedente lett. f) e con le istituzioni scolastiche, di
progetti mirati all'alfabetizzazione, alla formazione e
all'ampliamento del pubblico e, piu' in generale, alla promozione di
una cultura cinematografica e di un uso piu' consapevole degli
audiovisivi da parte dei cittadini:
i) il potenziamento delle attivita' di Film Commission e delle
attivita' dell'Osservatorio dello spettacolo, di cui al successivo
punto 3.2).
3.2) Gli interventi diretti della Regione
L'art. 8 della L.R. 13/99 stabilisce che la Regione provveda
direttamente all'organizzazione di attivita', con riferimento a due
specifici ambiti di intervento: la promozione del territorio
regionale quale sede di produzioni cinetelevisive (Film Commission);
l'attivita' di osservatorio sulle realta' di spettacolo.
Per quanto riguarda gli ambiti di cui sopra, nel richiamare gli
obiettivi indicati al precedente punto 1) (Obiettivi) e in
particolare alla lettera B) (Cinema e audiovisivi) e alla lettera C)
(Promozione, comunicazione, informazione e documentazione), vengono
indicate di seguito le azioni prioritarie che si intendono perseguire
in entrambi i settori.
A) Attivita' di Film Commission
Le azioni prioritarie che si intendono perseguire in tale ambito,
attraverso un consolidamento e una qualificazione dell'attivita' di
Film Commission, e la collaborazione tra essa, gli Enti locali, la
Cineteca del Comune di Bologna e i soggetti pubblici e privati
interessati, sono le seguenti:
a) un potenziamento degli interventi a sostegno delle produzioni
cinematografiche, audiovisive e televisive attuate nel territorio
regionale, tramite la predisposizione di servizi alle imprese;
b) il sostegno all'attivita' di giovani autori emiliano-romagnoli;
c) l'attuazione di iniziative formative e di promozione culturale,
tramite seminari, convegni, forme di presenza organizzata in
occasione di festival, rassegne e manifestazioni analoghe, in Italia
e all'estero, nonche' la creazione di forme di comunicazione e
collaborazione con l'industria cinematografica.
B) Attivita' di Osservatorio dello spettacolo
In tale ambito si intendono perseguire prioritariamente le azioni
indicate di seguito, attraverso il consolidamento, la qualificazione
e lo sviluppo dell'attivita' dell'Osservatorio sulla realta' dello
spettacolo che verra' costituito dall'Assessore a "Cultura. Sport.
Progetti per i rapporti con i cittadini" entro il mese di maggio
2003:
a) l'acquisizione sistematica di tutte le informazioni relative alla
domanda e l'offerta di spettacolo, gli aspetti economici, le sedi,
l'occupazione e la formazione professionale nel settore, da attuarsi
in collaborazione con il Servizio Cultura della Regione e con i
soggetti pubblici e privati del settore;
b) la realizzazione di studi e ricerche su tematiche di interesse
regionale, che richiedano approfondimenti specifici ai fini
dell'azione programmatica e promozionale della Regione;
c) la realizzazione di progetti speciali relativi, in particolare,
alla qualificazione degli interventi e ad un utilizzo ottimale delle
risorse.
Nell'attuazione delle attivita' di cui sopra l'Osservatorio dovra'
inoltre predisporre gli strumenti necessari per la divulgazione dei
risultati, ai fini di assicurare la piu' ampia diffusione delle
informazioni nelle forme piu' adeguate.
4) Gli strumenti di negoziazione: le convenzioni
4.1) Finalita' delle convenzioni
Nell'ambito degli obiettivi e delle azioni prioritarie sopraindicate,
e di quanto previsto all'art. 7, comma 2 della L.R. 13/99, la Regione
sostiene e valorizza le attivita' di spettacolo attraverso specifici
strumenti di negoziazione con i soggetti interessati: le convenzioni
e gli accordi con le Province, di cui al successivo paragrafo 5).
Le convenzioni costituiscono lo strumento mediante il quale la
Regione attiva un rapporto diretto di negoziazione con i soggetti
proponenti, sentiti anche gli Enti locali e il Comitato scientifico
dello spettacolo. Piu' specificatamente, la Regione stipula
convenzioni a sostegno delle seguenti attivita':
a) attivita' di spettacolo con i soggetti in possesso dei requisiti
indicati di seguito, che si distinguono per la qualita' delle
attivita' stesse, importanza della struttura organizzativa e
finanziaria, capacita' di proiettarsi oltre la regione, risorse per
interventi e servizi per il pubblico, qualificazione professionale;
b) attivita' di coordinamento e promozione di settori specifici dello
spettacolo (e quindi non rientranti in quelle della precedente lett.
a), cosi' come espressamente individuate all'interno delle azioni
prioritarie di cui al precedente punto 3.1) e alle relative lettere
A-D (riferite ai diversi settori: attivita' teatrali, musica, danza,
cinema e degli audiovisivi), in collaborazione con i soggetti ivi
indicati.
4.2) I requisiti per accedere alle convenzioni per attivita' di
spettacolo
Con riferimento alla precedente lettera a), possono stipulare
convenzioni con la Regione Emilia-Romagna i soggetti pubblici e
privati, comunque organizzati sul piano giuridico-amministrativo, che
svolgono attivita' di alto livello qualitativo nel settore dello
spettacolo e che sono in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere sede nel territorio regionale;
b) presentare un programma di attivita' triennale;
c) svolgere attivita' di rilievo almeno regionale;
d) aver svolto attivita' continuativa nel settore dello spettacolo
per almeno 3 anni con programmazione regolare per la maggior parte
dell'anno (esclusi rassegne e festival che concentrano l'attivita' in
periodi brevi e definiti);
e) garantire affidabilita' finanziaria (da evincersi dai dati di
bilancio dell'esercizio precedente in relazione all'equilibrio fra le
varie componenti dei ricavi e dei costi);
f) presentare un bilancio finanziario che preveda un totale di costi
annui non inferiore a: - 775.000,00 Euro per le produzioni di prosa;
- 775.000,00 Euro per rassegne e festival di musica; - 520.000,00
Euro per rassegne e festival di cinema; - 260.000,00 Euro per
rassegne e festival di prosa e danza;
g) essere dotati di una struttura organizzativa di elevata
professionalita' sul piano artistico, tecnico e
amministrativo-gestionale;
h) rispettare i contratti collettivi di lavoro;
i) promuovere forme di conservazione e valorizzazione del proprio
patrimonio teatrale;
j) nel caso gestiscano una sede, questa deve essere in regola con le
norme di sicurezza.
Nell'individuazione dei soggetti, con i quali convenzionarsi, la
Regione terra' conto inoltre dello sviluppo, da parte degli stessi,
delle seguenti attivita':
- l'attuazione di forme di collaborazione con altri qualificati
organismi del settore;
- la promozione e formazione del pubblico, anche attraverso forme di
collaborazione con istituzioni scolastiche;
- la formazione continua del proprio nucleo artistico, tecnico e
organizzativo;
- nel caso di rassegne e festival, la cura nell'organicita' dei
programmi e sul piano della promozione, nonche' la risonanza della
manifestazione oltre i confini regionali.
4.3) I criteri e le modalita' di assegnazione delle risorse
finanziarie ai soggetti convenzionati per attivita' di spettacolo dal
vivo
Nel triennio 2003/2005 le risorse regionali verranno assegnate ai
soggetti convenzionati con le modalita' indicate di seguito, diverse
rispetto al triennio precedente e differenziate tra il primo anno e i
due anni successivi:
- nell'anno 2003, sulla base dello stanziamento complessivo previsto
nel bilancio regionale e a seguito della stipula della convenzione,
il finanziamento verra' concesso ai soggetti interessati in un'unica
soluzione. Per i soggetti gia' convenzionati con la Regione o
comunque finanziati nel triennio 2000/2002 l'ammontare del
finanziamento avra' come riferimento, di norma, il contributo
concesso negli esercizi precedenti. Per le nuove convenzioni il
finanziamento verra' rapportato alla media generale dei finanziamenti
concessi nel 2002 a soggetti analoghi per tipologia di attivita' e
dimensioni finanziarie;
- negli anni 2004 e 2005 il finanziamento verra' concesso, in via
sperimentale, con modalita' innovative, cosi' come descritte di
seguito. Le risorse complessivamente disponibili previste nei
rispettivi bilanci regionali per gli esercizi 2004 e 2005 verranno
ripartite in due quote:
- una quota base che verra' attribuita sulla base dei criteri e con
le modalita' indicate al successivo punto 4.3.1);
- una quota variabile che verra' attribuita sulla base dei criteri di
valutazione delle attivita' e degli indicatori descritti ai
successivi punti 4.3.2) e 4.3.3).
Negli anni 2004 e 2005 il finanziamento regionale a favore dei
singoli soggetti beneficiari sara' pertanto determinato dalla somma
della quota base e della quota variabile e verra' concesso in
un'unica soluzione nel limite delle risorse disponibili.
L'introduzione dei nuovi criteri avverra' dunque a partire dal
secondo anno di attuazione del presente Programma, in modo da
consentire agli operatori il tempo necessario per recepirli e
verificare la propria attivita' in rapporto agli obiettivi regionali.
4.3.1) Finalita' e modalita' di determinazione della quota base
La finalita' della quota base risiede essenzialmente nel
riconoscimento della rilevanza delle istituzioni culturali e
dell'arricchimento che la loro stessa esistenza e attivita' producono
per la societa' regionale. L'obiettivo che la Regione persegue in
questo modo e' quello di garantire la presenza di attivita' culturali
nel proprio territorio in termini di diffusione, eterogeneita' e
pluralismo. Inoltre, salvaguardando l'esistenza delle istituzioni
culturali, se ne tutelano le risorse, da quelle materiali (dai teatri
con valore monumentale e architettonico agli archivi che
contribuiscono a conservare la memoria del teatro) a quelle umane
(considerando le diverse professionalita' coinvolte nella produzione
e nella distribuzione teatrale).
In proporzione alle risorse regionali complessivamente disponibili,
l'ammontare della quota base nel 2004 sara' pari al 75% del
finanziamento concesso nel 2003 e verra' determinato con le stesse
modalita' anche per il 2005, salvo i casi previsti tassativamente al
successivo punto 4.4) "Procedure per la stipula delle convenzioni".
4.3.2) Finalita' e modalita' di determinazione della quota variabile:
la sperimentazione di criteri per la valutazione delle attivita'
Come gia' anticipato, tra i diversi obiettivi posti alla base del
presente Programma, la Regione, accanto a meccanismi di maggiore
trasparenza nell'accesso ai finanziamenti regionali, intende
introdurre, in via sperimentale, criteri e strumenti di valutazione
delle attivita' di spettacolo dal vivo, svolte dai soggetti
convenzionati, con alcune finalita' precise: verificare con piu'
attenzione la coerenza delle stesse attivita' con gli obiettivi
regionali; incentivare "comportamenti virtuosi" da parte degli
operatori; sperimentare modalita' e strumenti di assegnazione dei
contributi regionali nella prospettiva del trasferimento di funzioni
e risorse dallo Stato alle Regioni, in attuazione della riforma del
Titolo V della Costituzione. L'introduzione di una quota variabile e'
dunque essenzialmente finalizzata al raggiungimento di tali
obiettivi, come meglio descritti al paragrafo 2).
Considerata la delicatezza dell'argomento, il tema dei criteri per la
valutazione delle attivita' rende tuttavia indispensabili alcune
osservazioni specifiche. Si tratta infatti di un tema che va
affrontato con molta cautela, tanto piu' in un settore come quello
dello spettacolo dal vivo, in cui l'ambito della liberta' creativa,
artistica e organizzativa deve rimanere al di fuori del controllo
pubblico, per evitare il rischio di ingerenze nelle scelte estetiche
e culturali. Va pertanto sottolineato che la scelta di introdurre
tali criteri e' stata operata nel tentativo di istituire una
corrispondenza tra obiettivi, strumenti e risultati.
Il finanziamento dello spettacolo dal vivo deve essere visto come la
contropartita di un'attivita' complessa, grazie alla quale una serie
di importanti obiettivi della comunita' regionale vengono perseguiti
efficacemente. Tra gli obiettivi possibili, non tutti sono misurabili
in modo oggettivo. La qualita' artistica (che viene comunque assunta
a criterio imprescindibile per la stipula delle convenzioni), il
contributo all'identita' e alla coesione delle comunita' locali, la
capacita' di generare nel lungo periodo ulteriori attivita' creative
ed artistiche, sono tutte caratteristiche non quantificabili.
Non e' cosi' relativamente ad altri obiettivi, legati a diverse fasi
dell'attivita' produttiva di spettacolo, quali, ad esempio, la
valorizzazione delle risorse culturali (nuove creazioni, nuove
produzioni, repertorio poco rappresentato, interdisciplinarieta'),
l'efficacia della produzione culturale (vita del prodotto artistico,
lunghezza ed ampiezza della sua circuitazione, "cascata" produttiva e
informativa in prodotti audiovisivi, radiofonici, televisivi) o la
promozione del pubblico (rapporto tra presenza e partecipazione,
nuovi spettatori, ampliamento delle fasce d'eta', nuove generazioni).
in tale logica dunque, e con riferimento agli obiettivi regionali
individuati per il prossimo triennio, che si e' elaborato un quadro
di indicatori di attivita', intesi come indicatori del grado di
efficacia con cui i produttori di spettacolo dal vivo mostrano di
perseguire ciascuno o ciascun gruppo di tali obiettivi.
In un'ottica di corrispondenza tra obiettivi e risorse,
l'identificazione del livello degli indicatori di efficacia raggiunto
rappresenta dunque la base di un meccanismo di calcolo per
determinare il livello dell'intervento finanziario della Regione a
sostegno di ogni singolo produttore. L'introduzione di un tale
sistema tende a conseguire un duplice effetto: da una parte,
razionalizzare la destinazione e l'utilizzazione delle risorse
finanziarie regionali, dall'altra, responsabilizzare i produttori di
spettacolo dal vivo, in modo da indurli a progettare attivita'
realisticamente realizzabili e da consentire loro un margine di
scelta rispetto alla misura di adesione agli obiettivi regionali.
Va sottolineato che la gamma degli obiettivi e dei relativi parametri
e' stata intenzionalmente predisposta in modo ampio e articolato, per
far si' che ogni soggetto attuatore possa riconoscersi in una parte
di essi e trovarvi valutata la propria vocazione.
4.3.3) La determinazione della quota variabile e gli indicatori di
attivita'
Nell'ambito dello stanziamento regionale complessivamente
disponibile, la quota variabile a favore di ciascun soggetto
convenzionato verra' determinata in rapporto alla quota base, al
grado di raggiungimento degli obiettivi regionali, in relazione agli
indicatori di attivita' e tenuto conto dei risultati complessivamente
ottenuti. Tali indicatori di attivita', come di seguito indicato,
sottendono obiettivi specifici e fanno riferimento in particolare
alla valorizzazione delle risorse culturali, all'efficacia della
produzione culturale e all'accesso del pubblico.
A) Valorizzazione delle risorse culturali
Proporzione delle nuove produzioni
L'obiettivo e' incentivare l'ingresso di produzioni originali,
ampliando in questo modo la gamma delle opportunita' di scelta
lasciata allo spettatore. Articolandosi e arricchendosi il
repertorio, il pluralismo e le conseguenti possibilita' di confronti
critici, di aggiornamenti culturali, di rinnovamenti linguistici e
stilistici se ne avvantaggiano.
Proporzione del repertorio poco rappresentato
Per ciascun settore dello spettacolo dal vivo vi sono gruppi di
prodotti non frequentemente messi in scena. Essi vanno ascritti
all'estraneita' cronologica o settoriale rispetto all'insieme
dominante del repertorio tradizionale. Incentivare queste produzioni
permette approfondimenti ed escursioni in aree del repertorio poco
conosciute, e quindi caratterizzate in grado elevato dall'elemento
della novita'. Tale elemento contribuisce tanto alla formazione del
personale interno alle istituzioni teatrali quanto alla formazione e
articolazione del gusto da parte del pubblico. Gli aspetti sopra
descritti, in quanto fondanti del teatro di innovazione, verranno, in
questo caso specifico, valutati come tali.
Proporzione delle coproduzioni
L'obiettivo e' introdurre elementi di virtu' finanziaria e gestionale
(condividere la responsabilita' strategica e operativa con altri
produttori) ma anche permettere produzioni di dimensioni piu' ampie
di quanto molti singoli produttori potrebbero realizzare. Cio'
implica un potenziale risparmio di risorse finanziarie pubbliche e
l'instaurarsi di prassi cooperative tra i diversi produttori.
Proporzione dei lavori realizzati con diversi linguaggi espressivi
L'obiettivo e' indirizzare l'offerta verso forme di spettacolo capaci
di inglobare diversi linguaggi, attraendo per questa via un pubblico
piu' articolato e diversificato di quello tradizionale. Un ulteriore
obiettivo consiste nella creazione di una generazione di nuovi
artisti capaci di muoversi flessibilmente tra diverse forme di
spettacolo, mostrando una qualita' complessiva e un valore economico
piu' elevati.
Proporzione delle risorse con formazione interna e periodica
certificata
L'obiettivo e' riqualificare continuamente le risorse interne,
accrescendone il valore e identificando dei percorsi formativi idonei
a valorizzarne le competenze e le professionalita' all'interno delle
istituzioni produttrici.
B) Efficacia della produzione culturale
Proporzione delle recite fuori sede nel territorio regionale
L'obiettivo e' la diffusione di spettacoli dal vivo nel territorio
regionale; in questo modo si garantisce un utilizzo piu' efficace
della capienza dei diversi teatri.
Proporzione delle piazze toccate nella circuitazione in regione e
fuori regione
L'obiettivo e' incentivare produzioni capaci di attrarre un pubblico
vasto ed eterogeneo, attraverso la circuitazione in sedi
extra-regionali; in questo modo lo sforzo produttivo effettuato per
realizzare uno spettacolo viene a ripartirsi su un numero piu'
elevato di repliche.
Riprese di allestimenti precedenti
L'obiettivo e' incentivare i produttori a realizzare delle riprese
che allunghino la vita culturale ed economica degli spettacoli gia'
prodotti, permettendo d'altra parte la fruizione a quegli spettatori
che non hanno potuto assistere allo spettacolo nel periodo della sua
prima realizzazione.
Proporzione delle iniziative legate a settori contigui (mostre,
incontri, pubblicazioni, audiovisivi, registrazioni radio e tv, etc.)
L'obiettivo e' incentivare l'allungamento della filiera produttiva
dello spettacolo dal vivo, in modo da offrire al pubblico una gamma
di iniziative di carattere informativo e di progetti
interdisciplinari che ne incrementino l'interesse, a fronte della
percezione di un elevato livello qualitativo dell'offerta culturale,
estendendo inoltre la produzione di spettacolo all'industria
culturale, nonche' la conoscenza da parte del pubblico e la gamma
delle opportunita' finanziarie dei produttori.
Rilevanza degli strumenti di comunicazione e vendita a distanza
L'obiettivo e' incentivare i teatri a promuovere la propria
produzione presso fasce inedite di pubblico, o consolidare i propri
spettatori destinando una quota sostanziale del proprio bilancio alla
comunicazione e all'attrazione di pubblico. Sia una comunicazione
efficace che la vendita a distanza dei biglietti d'ingresso
contribuiscono in misura rilevante ad abbassare i costi di
transazione legati alla scelta di fruire di un prodotto culturale.
Quota dei ricavi da attivita' propria
L'obiettivo e' indurre i produttori a utilizzare efficacemente la
gamma delle possibili opportunita' finanziarie, utilizzando la
struttura stessa del teatro, la propria produzione, e qualunque
attivita' focalizzata sullo spettacolo che consenta di ridurre il
proprio fabbisogno finanziario, nel rispetto delle compatibilita
culturali.
C) Accesso del pubblico
Variazione annua del numero di abbonamenti venduti
L'obiettivo e' incoraggiare il consolidamento e l'espansione delle
fasce di pubblico piu' abituali, in modo da fornire al produttore
maggiori garanzie sul piano finanziario.
Variazione annua del numero di biglietti venduti
L'obiettivo e' incoraggiare la diffusione dello spettacolo presso un
pubblico ampio, stratificato ed eterogeneo.
Proporzione tra biglietti venduti e abbonamenti
L'obiettivo e' incoraggiare l'accesso da parte di spettatori
occasionali, rispetto alla garanzia rappresentata dalla fedelta'
degli abbonati; gli spettatori occasionali potranno trasformarsi in
spettatori abituali.
Rilevanza della bigliettazione "last minute"
L'obiettivo e' incoraggiare l'accesso di pubblico inconsueto,
attraverso forme di bigliettazione che permettano l'ingresso
all'ultimo momento. E' una delle fonti di attrazione piu' efficace
per il pubblico occasionale, per le giovani generazioni, per i non
residenti.
Numero abbonamenti e spettatori di eta' inferiore a 25 anni e
superiore a 60
L'obiettivo e' la diffusione dello spettacolo dal vivo presso le
generazioni piu' giovani, avviando in tempi rapidi un processo di
accumulazione di conoscenze e informazioni destinato a generare nuovo
pubblico e favorire in ogni caso la socializzazione di fasce diverse
di pubblico.
Realizzazione di laboratori all'interno dell'istituzione
L'obiettivo e' incentivare la realizzazione di percorsi formativi
legati alla produzione concreta di spettacolo, e - viceversa -
consentire al produttore teatrale, sul piano occupazionale, di poter
far leva su competenze avanzate e professionalita' specifiche,
fondate su esigenze reali.
Realizzazione di iniziative formative per il pubblico
L'obiettivo e' fornire agli spettatori occasioni e strumenti di
crescita delle proprie capacita' critiche, rafforzandone la
disponibilita' a trasformarsi in spettatori piu' assidui.
4.4) Le procedure per la stipula delle convenzioni
Per la stipula e la gestione delle convenzioni si stabilisce il
seguente iter procedurale:
a) per le attivita' di cui al paragrafo 4.1), lettera a) i soggetti
interessati inviano alla Regione e alle Province - i progetti
triennali e i progetti per il primo anno di attivita', redatti
secondo le indicazioni contenute nell'Avviso divulgato dalla Regione
di cui al successivo paragrafo 8);
b) per le attivita' di cui al paragrafo 4.1), lettera b) i soggetti
interessati inviano alla Regione i progetti triennali e i progetti
per il primo anno di attivita', anch'essi redatti secondo le
indicazioni contenute nell'Avviso di cui sopra;
c) la Regione valuta i progetti e acquisisce le proposte di
convenzione formulate dalle Province per le attivita' di cui alla
precedente lettera a);
d) la Regione approva gli schemi di convenzioni tipo, le attivita' da
convenzionare, i soggetti attuatoti e assegna, per il primo anno, i
relativi finanziamenti;
e) la Regione stipula le singole convenzioni ed eroga gli stessi
finanziamenti.Ogni convenzione deve indicare:
- gli obiettivi e le azioni prioritarie, con riferimento ai contenuti
del presente Programma;
- i progetti da realizzare nel triennio 2003/2005, con l'indicazione
specifica delle attivita' da attuarsi nel primo anno e i relativi
costi e le linee generali di attivita' per il biennio successivo e i
costi presunti per la loro realizzazione;
- la durata della convenzione e le modalita' di un suo eventuale
aggiornamento;
- per le convenzioni per attivita' di spettacolo dal vivo,
l'ammontare del finanziamento regionale per il primo anno e
l'ammontare della quota base per i due anni successivi, in relazione
a quanto indicato al precedente punto 3.1);
- per le convenzioni per settori specifici dello spettacolo (punto
4.1), lett. b), l'impegno finanziario della Regione per il primo anno
e la previsione per i due anni successivi;
- i tempi e le modalita' di erogazione del finanziamento regionale e
i casi nei quali procedere a eventuali riduzioni o revoche dello
stesso;
- l'obbligo da parte dei soggetti attuatori di fornire alla Regione
dati e informazioni, anche in forma aggregata, sull'andamento della
propria attivita'.
Sostanziali modifiche intervenute nelle attivita' contemplate dalla
convenzione devono essere comunicate tempestivamente, anche prima
della scadenza annuale.
I finanziamenti relativi agli anni successivi, nell'ambito della
disponibilita' finanziaria prevista nei bilanci regionali per gli
esercizi di competenza, vengono erogati dalla Regione ai soggetti
convenzionati sulla base del programma dell'anno al quale si
riferiscono, del consuntivo artistico e finanziario relativo all'anno
precedente e, per le attivita' di spettacolo dal vivo,
dell'applicazione dei parametri di valutazione indicati al punto
4.3.3).
L'eventuale aggiornamento delle convenzioni, prima dello scadere del
triennio viene concordato fra le parti, a seguito di proposte
motivate o di intervenute esigenze da parte dei contraenti.
Nel caso di una riduzione rilevante dell'attivita' rispetto all'anno
precedente, la Regione provvedera' ad una rideterminazione
proporzionale del finanziamento da assegnare, in modo che rispetti
l'incidenza della quota base del finanziamento regionale sul totale
dei costi dell'anno precedente.
Nel caso di mancata o parziale attuazione delle attivita'
preventivate, dal secondo anno, la Regione provvedera' a ridurre la
quota base del finanziamento dell'anno in corso. Tale riduzione si
applica solo quando il costo consuntivo dell'attivita' svolta riveli
una diminuzione pari o superiore al 15% rispetto al costo
preventivato. In tale caso la riduzione sara' proporzionale e
rispettera', con riferimento al costo reale, l'incidenza della quota
base di finanziamento sul costo preventivo indicato.
Per le valutazioni previste nelle procedure sopra descritte la
Regione si avvale del parere consultivo del Comitato scientifico di
cui all'art. 6 della L.R. 13/99.
5) Gli strumenti di negoziazione: gli accordi con le Province
5.1) Finalita' degli accordi con le Province
Nell'ambito di quanto previsto dall'art. 7, comma 3 della L.R. 13/99,
gli accordi costituiscono lo strumento con il quale la Regione e le
Province sostengono e valorizzano congiuntamente, anche attraverso
una partecipazione concordata sul piano finanziario, le attivita' di
spettacolo che si svolgono nei diversi territori e che comprendono
sia progetti emergenti sia attivita' consolidate. Nella definizione
degli accordi, con riferimento alle Azioni prioritarie indicate al
precedente paragrafo 3) e in una logica di equilibrio territoriale
nell'utilizzo delle risorse regionali disponibili, si terra'
particolarmente conto dei seguenti aspetti:
a) vocazioni e peculiarita' dei singoli territori;
b) integrazione fra le attivita' da convenzionare e quelle da
includere negli accordi;
c) progetti intercomunali a sostegno di specifici settori dello
spettacolo;
d) attivita' bandistica, con particolare riferimento alla formazione
musicale di base.
5.2) I requisiti per accedere al finanziamento tramite gli accordi
Ai fini dei finanziamenti tramite gli accordi con le Province,
possono presentare i loro progetti di attivita' i soggetti pubblici e
privati che operano nel settore dello spettacolo, comunque
organizzati sul piano giuridico-amministrativo, in possesso dei
seguenti requisiti:
a) avere sede nel territorio regionale;
b) presentare un progetto di attivita' triennale;
c) avere svolto attivita' continuativa nel settore dello spettacolo
per almeno 3 anni, con programmazione regolare per la maggior parte
dell'anno (esclusi rassegne e festival che concentrano l'attivita' in
periodi brevi e definiti);
d) essere dotati di una struttura organizzativa e finanziaria
adeguata alle attivita' programmate;
e) rispettare i contratti collettivi di lavoro;
f) presentare un bilancio finanziario che preveda un totale di costi
annui non inferiore a 52.000,00 Euro, ad eccezione di progetti che
ricadono su aree particolarmente sfavorite dal punto di vista
dell'offerta di spettacolo;
g) nel caso gestiscano una sede, questa deve essere in regola con le
norme di sicurezza.
In particolare, per quanto riguarda l'attivita' bandistica, i
soggetti interessati devono essere in possesso dei seguenti
requisiti:
- avere sede e svolgere attivita' nel territorio regionale;
- essere costituiti ai sensi dell'art. 14 o dell'art. 36 del Codice
Civile;
- svolgere attivita' da almeno un anno;
- presentare un progetto di attivita' triennale.
La Giunta regionale, nell'Avviso per la presentazione dei progetti,
di cui al successivo paragrafo 8), definisce i criteri di valutazione
delle attivita' bandistiche e le procedure di assegnazione dei
finanziamenti.
5.3) I criteri per la valutazione delle attivita' finanziate tramite
gli accordi
In analogia con quanto previsto per le convenzioni, e in una logica
di responsabilizzazione progressiva degli operatori nel perseguimento
degli obiettivi regionali, nella valutazione delle attivita' proposte
dagli operatori nei diversi territori provinciali, la Regione e le
Province terranno conto dei seguenti criteri:
A) per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse culturali:
a) rilevanza delle nuove produzioni, del repertorio meno frequentato
e delle produzioni realizzate con diversi linguaggi espressivi
rispetto alla produzione complessiva:
b) rilevanza delle iniziative realizzate in coproduzione o in
un'ottica di collaborazione fra soggetti diversi, anche legate a
settori contigui allo spettacolo (mostre, conferenze, etc.);
c) qualificazione del personale artistico, tecnico e organizzativo.
B) Per quanto riguarda l'efficacia della produzione culturale:
a) durata temporale ed estensione territoriale della produzione
(numero di repliche, numero di sedi, etc.);
b) riprese di spettacoli prodotti e ospitati nelle stagioni
precedenti;
c) realizzazione di prodotti culturali collegati all'attivita' di
spettacolo, quali audiovisivi, cataloghi e pubblicazioni.
C) Per quanto riguarda le opportunita' di accesso del pubblico:
a) biglietti venduti e loro proporzione rispetto agli abbonamenti;
b) adozione di strumenti di comunicazione e di vendita a distanza o
di vendita last minute;
c) incidenza degli spettatori appartenenti alle fasce d'eta'
inferiori a 25 anni e superiori a 60 anni;
d) rilevanza delle iniziative formative per il pubblico.
5.4) Le procedure per la stipula degli accordi
La Regione stipula, per il triennio 2003/2005, un accordo con ogni
Provincia. Ogni accordo, da sottoporre all'approvazione delle
rispettive Giunte, deve indicare:
a) gli obiettivi e le azioni prioritarie che si intendono perseguire
nel territorio con riferimento ai contenuti del presente Programma;
b) le attivita' o i progetti da realizzare, con i relativi costi, e i
soggetti attuatori;
c) l'entita' della partecipazione finanziaria della Regione e della
Provincia nel primo anno, i rispettivi impegni per le singole
attivita' e la previsione di spesa per i due anni successivi;
d) le modalita' di erogazione dei finanziamenti ai soggetti attuatori
e i casi nei quali essi possono essere eventualmente ridotti o
revocati;
e) la durata dell'accordo, le modalita' di conferma o di eventuale
aggiornamento dello stesso, nonche' le modalita' dell'assegnazione
annuale delle risorse finanziarie disponibili;
f) l'ammontare e le modalita' di assegnazione dei finanziamenti
regionali per l'attivita' bandistica a favore dei soggetti
interessati, ai sensi dell'art. 3 della L.R. 13/99 e in coerenza con
i criteri stabiliti dalla Regione, come indicato al precedente
paragrafo 5.2);
g) l'obbligo da parte dei soggetti attuatori, beneficiari di
contributi, di fornire alla Regione ed alla Provincia dati ed
informazioni, anche in forma aggregata, sull'andamento della propria
attivita'.
In particolare, per quanto riguarda l'iter procedurale per giungere
alla definizione dei singoli accordi, si stabiliscono le seguenti
fasi:
- la Regione approva e provvede, in collaborazione con le Province,
alla divulgazione dell'Avviso, di cui al successivo paragrafo 8), per
la presentazione delle proposte di attivita' da svolgere nel
triennio;
- la Regione ed ogni Provincia concordano obiettivi e contenuti
generali dell'accordo, sulla base di un'analisi congiunta delle
attivita' presenti nel territorio;
- la Regione e le Province acquisiscono e valutano le proposte
triennali presentate dai soggetti interessati e i progetti relativi
al primo anno, corredati dai dati sull'attivita' e dai dati
finanziari;
- le Province valutano le proposte di attivita' presentate dalle
bande musicali, secondo le modalita' previste nel citato Avviso;
- ogni Provincia formula e presenta alla Regione una proposta di
piano di intervento entro 30 giorni dalla scadenza fissata per la
presentazione dei progetti da parte dei soggetti interessati;
superato tale termine la Regione provvede a formulare un piano per
ognuna delle Province inadempienti;
- la Regione e ogni Provincia definiscono congiuntamente i contenuti
specifici dell'accordo;
- le rispettive Giunte approvano l'accordo che viene successivamente
stipulato.
Successivamente alla stipula degli accordi, si procedera' nel modo
seguente:
- la Regione eroga ad ogni Provincia la quota complessiva del
finanziamento;
- ogni Provincia provvedera' a liquidare ai singoli soggetti
interessati:
- la propria quota;
- il primo 80% della quota regionale, entro 30 giorni dal ricevimento
dei fondi dalla Regione;
- il residuo 20%, sulla base del rendiconto consuntivo delle
attivita' svolte;
- nei casi di mancata o parziale attuazione delle iniziative previste
nell'accordo, ogni Provincia provvedera' all'eventuale recupero
totale o parziale delle somme assegnate e al loro riutilizzo. La
riduzione del finanziamento si applichera' solo qualora il costo
consuntivo dell'iniziativa riveli una diminuzione pari o superiore al
15% rispetto al costo preventivato. In tal caso la riduzione verra'
operata proporzionalmente, sulla base della stessa percentuale
risultante dal rapporto tra costo preventivato e finanziamento
assegnato;
- le quote regionali eventualmente non erogate o recuperate verranno
utilizzate dalla Provincia stessa nell'esercizio finanziario
successivo per progetti finanziati nell'ambito dell'accordo o
ritenuti ammissibili, anche se non finanziati, concordati con la
Regione. Questa procedura verra' applicata nel caso in cui tali quote
siano inferiori al 20% del totale dei finanziamenti regionali erogati
alla stessa Provincia e siano comunque non superiori a 20.000 Euro.
Al di sopra di tale soglia le quote non erogate o recuperate verranno
interamente restituite alla Regione;
- dal secondo anno di applicazione dell'accordo, la Regione ed ogni
Provincia effettueranno una valutazione dei consuntivi artistici e
finanziari delle attivita' finanziate nell'anno precedente, nonche'
dei progetti dettagliati per l'anno in corso;
- le Province dovranno presentare annualmente alla Regione un
rendiconto artistico e finanziario sull'attuazione dell'accordo,
acquisito il quale la Regione provvedera' all'assegnazione dei
finanziamenti regionali;
- la Regione e ogni Provincia procederanno alla conferma o
all'eventuale aggiornamento dell'accordo e all'impegno ed erogazione
delle rispettive quote annuali. L'eventuale aggiornamento
dell'accordo verra' concordato fra le parti, anche su proposta di uno
solo dei contraenti, restando immutata la scadenza dell'accordo
stesso.
Ulteriori disposizioni tecniche in merito agli accordi e alle
convenzioni possono essere stabilite dalla Giunta regionale tramite
l'Avviso per la presentazione dei progetti triennali.
6) Gli interventi strutturali
6.1) Gli obiettivi
Nel settore delle spese per investimento, finalizzate ad interventi
di carattere strutturale - e con riferimento all'art. 4, comma 2,
lettere a), b) e c) e all'art. 9 della L.R. 13/99 - gli obiettivi che
si intendono perseguire sono i seguenti:
a) garantire una rete di sedi di spettacolo, adeguatamente attrezzate
in rapporto alle diverse attivita', diffusa su tutto il territorio
regionale;
b) promuovere l'innovazione tecnologica volta a soddisfare le
esigenze e la mobilita' del pubblico e una migliore operativita'
delle sedi;
c) sostenere la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio
storico e artistico dello spettacolo, attraverso interventi di
recupero e valorizzazione dei contenitori e l'incentivazione
all'introduzione di tecnologie informatiche, ai fini di una maggiore
fruibilita' e funzionalita' delle strutture e del patrimonio storico
e artistico in esse conservato.
6.2) Le azioni prioritarie
Le azioni prioritarie che si intendono perseguire in tale ambito sono
le seguenti:
a) con specifico riferimento agli interventi previsti dalla L.R.
13/99, art. 4, comma 2, lett. a): - il ripristino dell'agibilita' e
della fruibilita' di edifici di proprieta' pubblica o privata
attualmente non operanti, con particolare riferimento agli interventi
piu' significativi e di maggiori dimensioni, che determinino una
effettiva riqualificazione e potenziamento del sistema dello
spettacolo; - la ristrutturazione e l'adeguamento di edifici teatrali
in uso, finalizzati a garantirne le condizioni di sicurezza e di
piena funzionalita'; - la predisposizione di spazi destinati ad
attivita' di spettacolo gia' esistenti, tali da garantire una
maggiore funzionalita' e qualificazione delle stesse attivita'; - il
recupero e la trasformazione di sale o multisale cinematografiche in
zone montane, disagiate e nei centri storici delle citta', la cui
gestione, anche con la collaborazione di soggetti diversi, sia tesa
alla diffusione del cinema di qualita' e del cinema d'essai, nonche'
a consentire forme differenziate di spettacolo, ampliando le
potenzialita' dell'offerta;
b) con specifico riferimento agli interventi di cui all'art. 4, comma
2, lett. b): - l'innovazione tecnologica finalizzata alla
costituzione di una rete informativa diffusa, comprendente piu' sedi
di spettacolo; - l'acquisto ed installazione di attrezzature
tecnologiche, tese ad incrementare la flessibilita' e le
potenzialita' degli allestimenti scenici;
c) con specifico riferimento agli interventi di cui all'art. 4, comma
2, lett. c): - la conservazione e valorizzazione del patrimonio
storico e artistico dello spettacolo e, in via prioritaria, alla
catalogazione ed al restauro scientifico di archivi storici di
particolare consistenza e coerenza tematica, che versano in
particolari condizioni di degrado, di proprieta' di istituzioni o
enti operanti nel settore dello spettacolo. Gli interventi devono
essere finalizzati alla fruizione pubblica dei beni conservati e
vengono realizzati d'intesa con l'IBACN, individuando anche altri
strumenti legislativi di intervento.
6.3) Le procedure per gli interventi strutturali
Per tutti gli interventi strutturali specificamente indicati all'art.
4, comma 2, lettere a), b) e c) della L.R. 13/99, i soggetti
interessati devono presentare annualmente domanda di finanziamento
alla Regione e alla Provincia competente per territorio secondo le
modalita' stabilite dalla Giunta regionale nell'Avviso per la
presentazione dei progetti di cui al successivo punto 8).
La Giunta sulla base dei progetti pervenuti formula una graduatoria
di priorita' sulla base dei seguenti elementi:
a) il grado di esecutivita' dell'intervento, da dimostrare in sede di
domanda con atti amministrativi e documentazione tecnica e
finanziaria, rendendo pertanto immediatamente erogabile l'acconto
dell'eventuale contributo regionale;
b) la priorita' al completamento di lavori gia' avviati, anche con il
contributo regionale su diversi stralci.
L'intervento regionale in questo settore si attua tramite la
concessione di contributi in conto capitale e in conto interessi in
forma attualizzata, secondo le modalita' specificate all'art. 9 della
legge.
Oltre a quanto stabilito nel presente paragrafo, le procedure e le
modalita' di attuazione di tutti gli interventi di investimento
previsti all'art. 4, commi 2 e 3, ed all'art. 9 vengono stabilite
dalla Giunta regionale nell'Avviso per la presentazione dei progetti,
indicato al successivo paragrafo 8).
7) Le risorse finanziarie e la loro destinazione
In rapporto agli obiettivi e alle azioni prioritarie individuati in
precedenza, vengono indicate nella tabella riportata di seguito, e
con specifico riferimento all'attuazione della prima annualita' del
presente Programma, le risorse finanziarie previste all'interno del
Bilancio di previsione della spesa per l'anno 2003, di cui al
progetto di legge n. 208 dell'11 novembre 2002, approvato dalla
Giunta regionale e attualmente all'esame degli organi competenti per
la definitiva approvazione.
Come emerge dalla stessa tabella, l'impegno della Regione a sostegno
del sistema dello spettacolo risulta rafforzato sul piano della spesa
corrente rispetto al 2002, e cio' nonostante le note difficolta' che
pesano sul bilancio e sull'attivita' regionale, tali da ridurre i
margini di utilizzo delle risorse e le possibilita' di programmazione
degli interventi. Se le risorse a sostegno delle attivita' - che piu'
preoccupano gli operatori - sono state incrementate, va sottolineato
un consistente impegno della Regione per il 2003 anche sul piano
delle spese di investimento.
Risorse finanziarie previste nel Bilancio regionale di previsione
della spesa per l'anno 2003 in fase di approvazione
Capitoli Descrizione Stanziamento di spesa previsto
Spesa corrente
70670 Fondo unico regionale per le attivita' nel
settore dello spettacolo (art. 7, comma 2,
L.R. 5 luglio 1999, n. 13) 4.350.000,00
70672 Fondo unico regionale per le attivita' nel
settore dello spettacolo (art. 7, comma 3,
L.R. 5 luglio 1999, n. 13) 1.500.000,00
70674 Spese per attivita' dirette della Regione
nel settore dello spettacolo (art. 8,
L.R. 5 luglio 1999, n. 13) 260.000,00
Spesa di investimento
70678 Fondo unico regionale per le attivita' nel
settore dello spettacolo (art. 4, comma 2,
L.R. 5 luglio 1999, n. 13) 2.000.000,00
Nell'ambito degli obiettivi e delle azioni prioritarie di cui ai
precedenti punti 2 e 3, le risorse finanziarie sopraindicate verranno
destinate nel modo seguente:
a) quanto a Euro 4.350.000,00 per la realizzazione delle attivita'
da attuarsi tramite convenzione con i soggetti interessati, nelle
forme e con le modalita' indicate al paragrafo 4;
b) quanto a Euro 1.500.000,00 per la realizzazione delle attivita'
da attuarsi tramite gli accordi con le Province di cui al paragrafo
5;
c) quanto a Euro 260.000,00 per la realizzazione delle attivita' di
Film Commission e di Osservatorio dello Spettacolo di cui al punto
3.2;
d) quanto a Euro 2.000.000,00 per l'attuazione degli interventi
strutturali (spese di investimento) di cui al paragrafo 6.
8. Avviso per la presentazione dei progetti
In attuazione del presente Programma, la Giunta regionale approva e
provvede, in collaborazione con le Province, a divulgare l'Avviso per
la presentazione dei progetti di attivita' e degli interventi per
spese di investimento da realizzarsi nel triennio 2003-2005.
9. Monitoraggio
Nel corso dell'attuazione del presente Programma, e in particolare al
termine del triennio, verra' effettuata un'analisi dell'andamento del
sistema regionale dello spettacolo - incrociando piu' elementi
informativi, di conoscenza e di indagine - finalizzata ad
approfondire e valutare in modo specifico i seguenti aspetti:
a) l'attivita' dei soggetti attuatori degli accordi, attraverso una
valutazione da parte della Regione e delle Province;
b) l'operato dei soggetti convenzionati;
c) l'attivita' e le indicazioni del Comitato Scientifico dello
Spettacolo, previsto dall'art. 6 della L.R. 13/99;
d) i risultati dell'attivita' dell'Osservatorio sulle realta' dello
spettacolo, previsto all'art. 8 della medesima legge.
Per l'analisi e l'elaborazione dei dati e delle informazioni, la
Regione potra' avvalersi dello stesso Osservatorio.