COMUNICATO
Deliberazione relativa alla procedura di VIA concernente il progetto: progetto di trasporto pubblico a guida vincolata - Tratto Borgo Panigale/San Lazzaro e Caselle
L'Autorita' competente Provincia di Bologna comunica la deliberazione
relativa alla procedura di VIA concernente il
- progetto di trasporto pubblico a guida vincolata - Tratta Borgo
Panigale/San Lazzaro e Caselle.
Il progetto e' presentato da: Comune di Bologna con ATC.
Il progetto e' localizzato in comune di Bologna, comune di San
Lazzaro di Savena (BO).
Il progetto interessa il territorio dei comuni di Bologna e San
Lazzaro di Savena e la provincia di Bologna.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Provincia di Bologna, con atto delibera 304/02 ha assunto la seguente
decisione:
1) di esprimere parere positivo sulla Valutazione di impatto
ambientale con prescrizioni, ai sensi dell'art. 16, L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche e integrazioni, sul "Progetto di
trasporto pubblico a guida vincolata - tratta Borgo Panigale - San
Lazzaro e Caselle" presentato dal Comune di Bologna con ATC SpA
poiche' il progetto in oggetto, secondo gli esiti dell'apposita
Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 10 settembre 2002, e' nel
complesso ambientalmente compatibile.
2) Di ritenere, quindi possibile, la realizzazione del progetto di
cui al punto 1) a condizione che siano rispettate le prescrizioni di
seguito indicate:
la procedura di VIA si chiude con esito positivo con prescrizioni
relative al capitolato speciale d'appalto, alla progettazione per la
gara e progettazione post-gara a cura del vincitore.
La chiusura positiva del procedimento di VIA comporta la previsione,
al termine della procedura di appalto-concorso, oltre quanto previsto
dall'art. 24 della L.R. 9/99 in materia di vigilanza e sanzioni
rispetto al procedimento che qui si conclude, di una assemblea degli
enti portatori di interessi che hanno partecipato al procedimento di
VIA e contribuito all'elaborazione delle prescrizioni, al fine di
verificare l'ottemperanza delle stesse e il loro
recepimento/adempimento nelle successive fasi progettuali.
Le Amministrazioni interessate si riservano quindi la verifica:
- del progetto definitivo aggiudicatario della gara e, in
particolare, della sua redazione in ottemperanza alle condizioni
prescritte dalle amministrazioni stesse in sede di Conferenza di
Servizi di VIA;
- del rispetto delle prescrizioni al progetto esecutivo che verra'
cantierato, ex art. 24, L.R 9/99 e successive modificazioni ed
inregrazioni.
Prescrizioni
Prescrizioni per il capitolato
- Nel documento, viene in varie parti citata la dizione "Verbale
della CdS", occorre correggere con "Rapporto sull'impatto
Ambientale".
- A pagina 4 il punto relativo al Piano particolareggiato del
traffico (paragrafo A.1) si riporta quanto segue: "....Gli elaborati
del Piano particolareggiato integrano e sostituiscono, per le parti
difformi, gli elaborati grafici del tracciato contenuti nel Progetto
definitivo e nello studio d'impatto ambientale."; nel caso in cui
tale capoverso non venga modificato si ritiene opportuno precisare
che i Piani Particolareggiati del Traffico dovranno considerare
quanto valutato e recepire quanto prescritto dal "Rapporto
sull'"impatto ambientale".
- A pagina 11 al punto A3) "Elaborati progettuali a cura e spese del
concorrente" si richiede al vincitore di prevedere nella redazione
del progetto la mitigazione di eventuali impatti creati dalla
tecnologia utilizzata in relazione alla mobilita'. Si ritiene
opportuno trasferire tale concetto anche alle altre componenti
ambientali eventualmente interferite.
- A pagina 12 occorre correggere "... studio di valutazione di
impatto ambientale... " con "studio d'impatto ambientale".
- A pagina 12 occorre eliminare la seguente frase: "... il verbale
della Conferenza di Servizi costituisce atto autorizzatilo del
progetto sostituendo ogni autorizzazione necessaria alla
costruzione".
- Pagina 19 in merito al recepimento delle prescrizione degli enti
eliminare la dicitura "... se approvate da ATC SpA".
- A pagina 38 si ritiene opportuno che le prescrizioni del Rapporto
sull'impatto ambientale devono essere equiparate agli altri documenti
previsti dal punto 3.3) dal momento che le prescrizioni presenti nel
rapporto in oggetto si riferiscono ai documenti elencati.
- A pagina 59 e in altri punti specificare che in riferimento alla
marcia al di fuori del percorso guidato ordinario puo' venire sia in
sede non attrezzata sia in sede attrezzata temporanea.
- E' necessario correggere e meglio specificare quanto scritto alle
pagine 36 (punto 2.4) e 59 (parte II- A1) in merito alla guida
manuale in caso di emergenza, in quanto non coerente con quanto
scritto a pagina 41 (Cap. 3.5.2. punto C.2).
- Pag. 14, punto C: aggiungere "realizzazione, ove previsto, di
interventi di mitigazione delle vibrazioni trasmesse".
- Pag. 29: le indicazioni sullo spessore del materassino antivibrante
devono essere omesse in quanto il suo dimensionamento sara'
effettuato nell'ambito del progetto esecutivo e potra' variare da
zona a zona.
- Pag. 45: indicare come normativa di riferimento le norme UN19916 e
UNI9614 riferite alla componente vibrazione.
- Pag. 52: aggiungere monitoraggio immissione vibrazioni a collaudo
(rispetto alle principali criticita' individuate nel SIA) e
monitoraggio annuale finalizzato ala verifica delle prestazioni degli
interventi di mitigazione ed alla previsione di interventi di
manutenzione ripristino degli stessi.
- Si ritiene indispensabile la presenza di un tecnico abilitato nel
gruppo di progettazione previsto, per gli approfondimenti relativi
alla componente vegetazionale e paesaggistica.
- Nel capitolato speciale d'appalto nella Parte Terza "Prescrizioni
tecniche" occorre inserire delle modalita' di esecuzione lavori, allo
scopo di limitare i danni o mitigare gli impatti (cfr. punto 7.5
"Difesa del verde esistente" art. 68 Regolamento edilizio); a titolo
di esempio si riportano alcuni punti ritenuti essenziali:
- difesa di superfici gia' occupate da vegetazione dove si prevede il
mantenimento delle stesse, dovranno essere installate recinzioni alte
almeno 1.5 metri ed evitato lo sversamento di liquidi inquinanti
quali oli, carburanti ecc.; inoltre si dovra' evitare l'accensione di
fuochi o la presenza di fonti di calore per una distanza non
inferiore ai 5 metri;
- protezione del tronco e della chioma, per evitare danni, in
particolare per gli esemplari isolati, si dovra' prevedere recinzioni
che impediscano il passaggio di mezzi di cantiere nel raggio di
proiezione della chioma;
- protezione delle radici, in caso di ricarica di suolo attorno agli
alberi si dovra' di realizzare uno strato di aerazione;
- abbassamento del suolo, per proteggere il sistema radicale con
funzione di assorbimento si dovra' evitare l'abbassamento del suolo
per una superficie pari almeno al raggio della chioma aumentato di
1,5 volte;
- scavi di breve durata, a distanze inferiori a 2,5 metri dal
colletto delle piante si dovranno eseguire gli scavi a mano;
- transito dei veicoli pesanti, si ritiene dovra' realizzare uno
strato di almeno 20 cm. di materiale arenante sul quale collocare
asse di legno o piastre metalliche, al momento della rimozione
occorrera' prevedere una leggera scarificatura.
- A pag. 45, dovranno essere aggiunte le seguenti norme di
riferimento:
- zonizzazione acustica del Comune di Bologna;
- L.R. Emilia-Romagna 15/01 "Disposizioni in materia inquinamento
acustico";
- DM 16/3/1998 - "Tecniche di rilevamento e di misurazione
dell'inquinamento acustico", acustico";
- DPCM 14/11/1997 - "Determinazione dei valori limite delle sorgenti
sonore", sonore";
- Legge 26/10/1995, n. 447 - "Legge quadro sull'inquinamento
acustico";
- DPCM 1/3/1991 - Limiti massimi di esposizione al rumore negli
ambienti abitativi e nell'ambiente esterno.
- Il progetto dovra' adeguarsi a quanto previsto in apposite
convenzioni o "tavoli tecnici" in merito alla soluzione dei problemi
tecnici/operativi relativi a ciascun sottoservizio interferito; in
particolare si dovra' tenere conto della convenzione gia' in essere
con SEABO.
Prescrizioni per la progettazione per la gara
Cantiere
- Il progetto dovra' considerare, nella definizione del layout, le
eventuali interferenze dirette e indirette (fermate, sottopassi,
sottostazioni elettriche, ecc...) con gli elementi vegetali presenti
in modo da limitare i danni in fase di cantiere.
- In relazione al nuovo tracciato del TPGV e della nuova
accessibilita' al deposito di Borgo Panigale in prossimita'
dell'intersezione SS 568 - Via Emilia Lepido che scaturisce dalle
considerazioni espresse nella componente mobilita', occorrera'
prevedere una dislocazione delle aree di cantiere che salvaguardino
gli esemplari di Platanus sspp.
- Come enunciato nelle integrazioni presentate, si conviene con la
proposta di individuare un diverso posizionamento del cantiere nella
piazzetta posta all'incrocio tra Via Mazzini e Via P. Palagi al fine
di salvaguardare i filari di lecci presenti (17 esemplari).
- Poiche' su Via Genova e Via Bellaria sono presenti rispettivamente
un doppio filare ed un filare semplice di alberi, e' necessario
prevedere modalita' di intervento e soluzioni progettuali atte a
salvaguardare le piante durante la fase di cantiere, in particolare
per le interferenze con le fermate.
- Si prescrive di individuare una diversa localizzazione del cantiere
previsto nell'aiuola centrale in prossimita' di Porta S. Vitale-Viale
Filopanti.
- In riferimento alla componente rumore, i cantieri dovranno essere
adeguatamente progettali sia come lay-out sia come modalita'
gestionale e operativa, al fine di limitare i disagi per la
popolazione. Dovranno essere utilizzati macchinari rispondenti alla
normativa, dotati di dispositivi per la riduzione delle emissioni
acustiche.
- In riferimento alla componente aria, una volta stabilita la
tecnologia adottata e quindi definite le lavorazioni necessarie,
dovra' essere predisposto uno studio delle cantierizzazioni volto a
definire il lay-out interno, l'assetto circolatorio in prossimita'
dei cantieri e i flussi di mezzi pesanti da/per i cantieri, insieme
alla individuazione dei ricettori sensibili (ospedali, scuole,
abitazioni). Dovranno inoltre essere indicate le opere di mitigazione
che si intende adottare per contenere le emissioni di polveri.
- Si prescrive di adottare tutti gli accorgimenti per la tutela della
falda in fase di cantiere, tenendo conto che nelle zone insature del
Reno e del Savena la vulnerabilita' e' comunque elevata anche se non
e' stata direttamente riscontrata la presenza di acqua.
- Devono essere limitati allo stretto necessario i tempi di pompaggio
delle acque intercettate eventualmente necessari al fine di
consentire i lavori di impermeabilizzazione delle opere interrate.
- Si ritiene opportuno che le acque di falda intercettate durante le
operazioni di cantiere (prima delle necessarie impermeabilizzazioni),
qualora risultassero di qualita' idonea, vengano immesse nel reticolo
idraulico consortile e non smaltite in pubblica fognatura: in
particolare il conferimento deve essere a favore del reticolo urbano
storicamente povero di risorse.
Esercizio/progetto
- Si chiede di indicare in modo puntuale e quantificato eventuali
provvedimenti/accorgimenti - di assetto circolatorio, organizzazione
del servizio, struttura della rete di trasporto pubblico - che
possono incrementare la quota di diversione modale: si specifica che
tali indicazioni devono essere descritte in un elaborato separato ed
integrativo del progetto posto a base dell'appalto-concorso: tali
indicazioni non sono inoltre vincolanti per le amministrazioni e per
i partecipanti ali'appalto-concorso.
- Il progetto dovrebbe rispettare le norme contenute nel DM del
5/11/2001, con particolare riguardo per quelle con ricaduta sulla
sicurezza stradale. Nell'impossibilita' di recepire le nuove norme
per problemi progettuali, il proponente dovra' sinteticamente
giustificarne le motivazioni.
- Si dovra' svolgere l'analisi di sicurezza preventiva (Road Safety
Audit) per il progetto esecutivo. Il progetto dovrebbe adeguarsi ai
risultati dell'analisi, nel caso cio' non avvenga dovranno essere
giustificate le scelte effettuate.
- Nella fase di progettazione si dovra' tendere, coerentemente con
gli elaborati posti a base di gara (Piano particolareggiato e
progetto definitivo), ad aumentare se possibile la percentuale di
sede propria riservata, rispetto a quella promiscua, e inoltre i
raggi di curvatura delle vie di corsa per consentire eventualmente
una maggiore velocita' dei veicoli.
- Nella progettazione si dovra' aumentare il livello di servizio
attuale (definito nel HCM del 1994) dei percorsi pedonali di accesso
alle fermate del TPGV e verificare che tali percorsi non rechino
disturbo ai pedoni in transito sul marciapiede, considerando come
riferimento il livello di servizio C.
- Si devono introdurre nella progettazione delle fermate tipo gli
schemi proposti in Allegato E, che prevedono "isole salvagente" a
protezione degli attraversamenti pedonali delle fermale, con la
realizzazione di scivoli alle banchine su entrambi i lati (ove
possibile), affinche' il pedone che scende dal mezzo pubblico possa
usare entrambi gli attraversamenti.
- Nel caso l'altezza della piattaforma superi i 20 cm, si prescrive
di progettare elementi strutturali che rendano non pericolosa per il
pedone la differenza di quota tra la piattaforma e la corsia
veicolare.
- In ragione di possibili espansioni dei mezzi e quindi della
conseguente necessita' di allungare le banchine, si ritiene opportuno
considerare questa eventualita' gia' in fase di scelta localizzativa
delle stesse, anche se avverra' in tempi successivi.
- Si dovra' risolvere in maniera dettagliata le incompatibilita'
diffuse sul territorio come l'inserimento della banchina rispetto i
marciapiedi e i porticati esistenti, l'accessibilita' delle banchine
da parte dell'utenza, l'accessibilita' delle banchine al centro
strada.
- La fermata prevista a servizio dell'Ospedale Maggiore si trova sul
lato sud di Via Emilia Ponente, opposta all'accesso dell'Ospedale.
Tale localizzazione penalizza l'accesso, rendendolo maggiormente
pericoloso, essendo necessario attraversare la strada. E' necessario
verificare che vi sia una diversa soluzione che diminuisca tale
pencolosita'.
- In riferimento alle posizioni delle fermate e degli interscambi tra
le linee si evidenziano alcune scelte progettuali ritenute non
ottimali si chiede di studiare e approfondire le soluzioni adottate
in merito ai seguenti punti:
- corsie riservate inserite solo in corrispondenza delle fermate (ad
esempio Via Mazzini);
- distanza tra le fermate d'interscambio con le altre linee di
trasporto (per esempio interscambio in Via Marconi);
- distanze tra le fermate inferiore ai 300 metri;
- fermate posizionate immediatamente prima degli incroci (ad esempio
dove possibile tali fermate vanno posizionate a valle dell'incrocio);
- previsione di corsie separate per i mezzi privati in corrispondenza
di alcune fermate (ad esempio e' preferibile far accodare i mezzi
privati al TPGV).
- In termini generali il progetto del sistema di trasporto pubblico
dovra' essere conforme alla previsioni di PGTU, confermandone tutte
le previsioni contenute, rispetto alle piste ciclabili mantenere le
piste ciclabibli esistenti e tenere conto della presenza dei ciclisti
lungo il percorso:
- rispetto Via Riva Reno, il progetto dovra' rispettare le previsioni
di PGTU prevedendo proposte di intervento. In questo caso il Piano
particolareggiato dovra' contenere proposte sull'organizzazione della
sede viaria che tendano anche a minimizzare eventuali interferenze
puntuali dovute a limiti fisici di carreggiata;
- in relazione al tratto di pista ciclabile in via Boldrini si dovra'
verificare la possibilita' di eseguire un collegamento tra Via Bovi
Campeggi, in cui e' prevista la realizzazione di un percorso
proveniente dalla parte ovest della citta', e Piazza XX Settembre;
- rispetto alle previsioni di realizzazione di una passerella
ciclopedonale in affiancamento al ponte sul Fiume Reno questa dovra'
avere dimensioni adeguate agli standard ordinari, in modo da
garantire la completa fruibilita' per le funzioni previste, inoltre
le connessioni ciclo-pedonali del nuovo percorso dovranno essere
coerenti con i percorsi esistenti e con le previsioni di PGTU,
prevedendo gia' in questa fase le connessioni con i percorsi
esistenti.
- Si suggerisce di valutare l'inserimento di un sistema, compatibile
con la centrale di controllo semaforico attualmente in funzione, in
grado di fornire la posizione dei convogli del TPGV con una
approssimazione di circa 2 metri, in tempi (update) quasi continui (4
- Dovra' essere sviluppato un programma di sperimentazione degli
effetti della "semaforizzazione a preferenza totale per i mezzi
pubblici" in modo da poter valutare direttamente le ricadute sul
sistema di mobilita' complessivo e misurare eventuali azioni di
regolazione che minimizzino gli effetti negativi sull'assetto di
rete.
- Si prescrive, al fine di minimizzare gli impatti sull'assetto
circolatorio di Quartiere, di sviluppare il progetto secondo la
soluzione proposta nello studio di impatto ambientale e identificata
come 2.a.ii (doppio senso di circolazione).
- Riguardo le interferenze tra il sistema in progetto e la rete
stradale esistente, si dovranno adottare soluzioni costruttive, in
particolare in corrispondenza delle opere di sottopasso, che
minimizzino le interferenze, evitando di modificare in maniera
compromettente le sedi stradali residue, soprattutto in
corrispondenza delle opere di sottopasso tramviario. A questo
proposito le soluzioni progettuali dovranno essere tali da assicurare
carreggiate carrabili con larghezza almeno di 4,00 m e marciapiedi di
larghezza non inferiore a 1,50 m. Ulteriori prescrizioni puntuali
sono rese rispetto ai punti singolarmente esaminati.
- In prossimita' di Piazza Re Enzo, in relazione alle previsioni di
realizzazione del sistema di trasporto MAB, Linea 1 Fiera - Staveco
che prevede una fermata con sbarco nella galleria pedonale esistente,
dovra' essere migliorato il sistema di relazioni fra i due sistemi di
trasporto pubblico, volto al miglioramento della potenzialita' di
interscambio, anche attraverso la ricollocazione della fermata Re
Enzo in posizione piu' vantaggiosa allo scopo.
- Si ritiene necessario studiare e progettare meglio sia
l'interscambio con la Stazione Centrale in Viale Pietramellara di
fronte all'attuale stazione (soluzione 4.d.i del SIA con fermata sul
lato sud del viale), sia il percorso di Via Boldrini - Piazza XX
Settembre, da utilizzarsi come soluzione transitoria.
- La soluzione progettuale di Porta Mazzini deve essere riesaminata,
adottando una tipologia di intersezione a raso.
- Per quanto riguarda l'intersezione di Porta San Felice, si ritiene
necessario adottare la soluzione a raso, prendendo come riferimento
gli studi di fattibilita' - Allegato C - realizzando una quarta
corsia di accumulo, da sud verso nord, lungo i viali, eventualmente
riducendo la larghezza dell'area a verde centrale della carreggiata
nella parte terminale vicino alla Porta; si dovra' inoltre studiare e
verificare la progettazione semaforica (che sara' valutata anche in
base alle caratteristiche tecnologiche che verranno proposte), con
adeguato peso al TPGV che massimizzi le caratteristiche di deflusso
del sistema di progetto, senza comportare aggravi delle condizioni
generali di deflusso del nodo. Dovra' essere comunque previsto la
sperimentazione e il monitoraggio degli effetti.
- In linea generale nella progettazione dell'intersezione di Prati di
Caprara, dovranno essere previsti adeguati spazi per i pedoni e i
ciclisti, indicando i relativi attraversamenti stradali, in
condizioni di maggiore sicurezza. Si richiede, ferma restando la
titolarita' del Comune in materia, di studiare piu' approfonditamente
soluzioni alternative a quella del progetto, verificando una
sistemazione a raso semaforizzata dell'intersezione e l'eventuale
possibilita' di non interrare la linea tranviaria come sembrerebbe
possibile. Nel caso permanga la soluzione a rotatoria si suggerisce
di studiare l'ipotesi di ridurre l'ampiezza dei raggio della
rotatoria, e realizzare tre corsie di accumulo in entrata alla
stessa. In ogni modo, nello studio della nuova intersezione, si
dovra' porre particolare attenzione alla fermata "Ospedale Maggiore",
collocandola nelle immediate vicinanze dell'ingresso dell'ospedale
evitando l'attraversamento stradale, e all'ottimale connessione con
il parcheggio pubblico a lato dell'asse attrezzato in zona Prati di
Caprara (proposta progettuale del Comune di Bologna, riportata in
Allegato B - Tav. 2).
- Rotonda Decorati al Valor Militare (Allegato B - Tav. 3). Il
progetto dovra' essere modificato per mantenere la conformazione
attuale della rotatoria (tre corsie nell'anello) e ridurre il meno
possibile la dimensione delle parti carrabili in superficie su Via
Dozza e sulla Via Emilia, lato San Lazzaro. A questo scopo la
dimensione trasversale dell'opera di sottopasso dovra' essere
modificata al fine di ridurre le interferenze in superficie, secondo
le indicazioni del Settore Ingegneria civile e Infrastrutture del
Comune, espresse nel parere del Comune.
- Si prescrive di studiare un'altra soluzione per gli accessi al
deposito di Borgo Panigale che non interessino la SP 568 "Di
Crevalcore", in quanto in contrasto con le norme di cui all'art. 22
del nuovo Codice della Strada e con l'arit 45 del relativo
regolamento, come da soluzione allegata.
- Nodo Borgo Panigale (Allegato B - Tav. 1). Il progetto dovra'
essere modificato al fine di evitare il passaggio e l'attestamento
nel Villaggio INA studiando l'inserimento del capolinea in
prossimita' dell'ingresso dello stesso villaggio che svolga la
funzione di nodo di interscambio tra il sistema in oggetto, le linee
di trasporto pubblico extraurbane e suburbane e i mezzi privati. La
modifica deve prevedere la realizzazione di una rotatoria
all'intersezione tra la Via Persicetana nuova e la Via Marco Emilia
Lepido, simile a quella prevista nella precedente versione del
progetto, prima delle modifiche conseguenti allo Studio di impatto
ambientale.
- Vista la capacita' residua dell'offerta di trasporto nel ramo da
Borgo Panigale a Prati di Caprara, si chiede di studiare, anche in
termini di ricadute sulle componenti ambientali, come sviluppo della
linea l'ipotesi di prolungare un ramo completamente attrezzato fino
all'area della sede del Quartiere Reno, percorrendo Via Battindarno.
- Si prescrive la compensazione della sosta interferita lungo il
tracciato, con interventi ila eseguirsi in concomitanza con la
realizzazione del sistema, che tengano in debita considerazione
quanto previsto negli strumenti di pianificazione delle
Amministrazioni comunali. Si dovra' quindi pervenire alla definizione
degli ambiti di intervento che definiscano le azioni immediatamente
eseguibili o quelle rimandabili ad altri provvedimenti: parcheggio
manifattura tabacchi, parcheggio in Via Marco Emilio Lepido, ecc.
(Comune di Bologna) e ampliamento parcheggio piscina, ecc. (Comune di
San Lazzaro).
Il Piano particolareggiato per l'inserimento del sistema in ambito
urbano del TPGV dovra' trattare puntualmente questo tema, elaborando
proposte di compensazione che dovranno poi essere valutate dalle
Amministrazioni e realizzate, per le parti non legate a programmi
estranei al progetto in oggetto, contestualmente al sistema di
trasporto in oggetto.
- Dovranno essere approfonditi gli effetti e gli impatti connessi con
la creazione di un senso unico sulla Via Emilia nel comune di San
Lazzaro, ed in particolare le situazioni critiche relative ai punti
di svolta, con aggiornamento e correzione dei grafi di simulazione
circolatoria e delle tavole planimetriche presentate. Nel caso si
renda necessario dovranno essere studiate soluzioni alternative.
- In comune di San Lazzaro, per la viabilita' ciclabile, il progetto
dovra' prevedere la sede protetta o corsie riservate, secondo la
normativa vigente.
- II progetto del capolinea "Caselle" dovra' essere integrato con
quanto previsto per la SFM e dal PRU Zona Nord di San Lazzaro, in
particolare per cio' che riguarda la viabilita' carrabile e
ciclo-pedonale.
- La posizione delle fermate e del tracciato va verificata con quanto
previsto dal PRU di San Lazzaro.
- In riferimento alla Tav. 2.8 del progetto occorre:
- definire meglio la fermata Savena che, come definita dal progetto,
occupa parzialmente l'area adibita a distributore con occlusione
delle vie di accesso e modifica della viabilita' interna. Inoltre
tale area non dovra' interessare il giardino storico vincolato da
PRG, e dovra' salvaguardare l'area di sosta esistente e l'aiuola di
separazione;
- salvaguardare gli accessi ai civici 17 e 19 della Via Emilia;
- su Via Fornace verificare le fasi semaforiche con i flussi previsti
e la realizzazione di un marciapiede sul lato ovest; inoltre andranno
rivisti gli accessi all'area parcheggio a fianco della Via Emilia, in
accordo con quanto previsto dal PRU;
- che il senso unico direzione est su Via Emilia termini all'incrocio
con Via San Lazzaro, verificando la possibilita' di lasciare la
svolta a sinistra per chi proviene da est. Il senso unico su Via San
Lazzaro deve essere lasciato come l'attuale;
- in riferimento all'incrocio Caselle-Via Emilia, verificare le fasi
semaforiche per la svolici dalla Via Emilia in Via Caselle e
l'incrocio Caselle-Gramsci;
- prevedere una fermata aggiuntiva su Via Emilia n. 180, attualmente
servita dalla fermata della linea 19, eventualmente con
riposizionamento della fermata prevista su Via Kennedy.
- In riferimento alla Tav. 2.9 del progetto occorre:
- consentire la svolta a sinistra da via Torreggiani su Via Kennedy;
- portare a livello del marciapiede la pista ciclabile, con
innalzamento anche delle aree di sosta o divisa in due corsie
concordi con i sensi di marcia;
- definire su Via Kennedy una corsia di accumulo per la svolta a
destra su Via Giovanni XXIlI che salvaguardi le alberature esistenti;
- lasciare la possibilita' di svolta a sinistra sui sensi unici delle
Vie I Maggio, IV Novembre, Pasubio e Bianchina.
- In riferimento alla Tav. 2.10 del progetto occorre:
- collegare la pista ciclabile prevista terminante su Via Kennedy con
quella sita al parco pubblico sopra Via Bianchina;
- verificare la possibilita' di non interessare l'area condominiale
all'incrocio Kennedy-Woolf e l'area verde su Via Kennedy;
- studiare l'incrocio Woolf-Kennedy con previsione di rotatoria o
semaforo, verificando anche la possibilita' di spostamento della
fermata Woolf su Via Kennedy;
- eseguire valutazioni su dati di carico al fine del dimensionamento
del parcheggio scambiatore da collocare a fianco del capolinea.
- I veicoli che verranno impiegati dovranno essere caratterizzati da
una produzione di vibrazioni, durante la corsa su pavimentazione
analoga a quella prevista lungo la linea "unicum" (selciato
lastricato), con spettro di emissione rilevato a 2 m dalla traccia
della ruota piu' vicina inferiore allo spettro limite definito dai
seguenti valori di accelerazione lungo l'asse verticale:
Frequenza (Hz) Livello di acq. max (dB)
1 40
1,25 40
1,6 40
2 40
2,5 40
3,15 40
4 45
5 51
6,3 60
8 70
10 70
12,5 70
16 70
20 70
25 70
31,5 74
40 77
50 80
63 83
80 86
Le procedure di verifica del rispetto dei limiti suddetti sono
descritte nel par. 1.8 del SIA.
- Le opere di mitigazione descritte a titolo di esempio nella Tavola
11 del SIA dovranno essere obbligatoriamente realizzate qualora il
tipo di veicoli adottato, pur rispettando i limiti di emissione delle
vibrazioni di cui alla precedente prescrizione, dovesse comunque dar
luogo a livelli di accelerazione superiori a quelli del seguente
ulteriore spettro "tipico" dei filobus/autobus:
Frequenza (Hz) Livello di acc. tipico (dB)
1 30
1,25 30
1,6 30
2 35
2,5 35
3,15 35
4 35
5 42
6,3 49
8 56
10 65
12,5 65
16 65
20 65
25 65
31,5 65
40 60
50 60
63 60
80 60
II progetto definitivo dovra' pertanto contenere anche il progetto
delle mitigazioni alle vibrazioni da estendersi, come minimo, ai
tratti indicati nello Studio di impatto ambientale. Dovra' inoltre
essere valutato l'effettivo livello di criticita' per gli edifici ai
quali, in fase di esercizio, viene attribuito dallo Studio di impatto
ambientale un livello di qualita' "medio" o "basso". Qualora invece i
livelli di accelerazione risultino inferiori a quelli del suddetto
spettro tipico, la realizzazione dei tratti dotati di opere di
mitigazione delle vibrazioni diventa superflua, ed essa puo' essere
evitata.
- In generale la progettazione dovra' portare ad una riqualificazione
dell'assetto urbanistico, dell'arredo urbano e della mobilita'
pedonale e ciclabile interferita dal progetto.
- Per quanto riguarda i nodi di Porta San Felice e di Porta Maggiore
la progettazione della riqualificazione a seguito dell'intervento
dovra', da parte dell'aggiudicatario, prevedere l'esperimento del
concorso per idee prima del progetto esecutivo.
- Per quanto riguarda Piazza XX Settembre-Porta Galliera occorrera'
valutare le interconnessioni con la nuova configurazione della
Stazione Ferroviaria di Bologna Centrale, in corso di definizione.
- Per quanto riguarda il nodo di Porta San Felice, si dovra'
completare il rilievo ed estendere l'area dello scavo a quella
occupata da ogni nuova realizzazione, in modo da permettere, agli
organi preposti alla tutela monumentale ed archeologica, di valutare
le eventuali interferenze. Le indagini dovranno essere completate con
il rilievo stratigrafico di quanto rinvenuto, corredato di relazione
ed esauriente documentazione fotografica. Alla luce delle risultanze
delle indagini, le modifiche dello stato dei luoghi ed ogni eventuale
demolizione delle strutture al di sotto del piano di calpestio, sia
nell'ipotesi del sottopasso, che in quella di attraversamento a raso,
dovranno essere sottoposte alla preliminari autorizzazioni delle
Soprintendenze competenti (Soprintendenza per i Beni architettonici e
per il Paesaggio e Soprintendenza per i Beni Archeologici). In
particolare dovra' essere prestata la massima attenzione alla
salvaguardia dei resti che si riferiscono all'avancorpo della porta,
demolito nei lavori di liberazione del 1902. Sara', inoltre,
necessario predisporre un progetto di sistemazione dell'area intorno
alla porta, ai fini della valorizzazione e pieno apprezzamento della
porta stessa. A questo riguardo ed in relazione al parere di
competenza della Soprintendenza per i Beni architettonici e per il
Paesaggio, l'ipotesi di attraversamento a raso o altre soluzioni meno
inpattanti potrebbero di fatto ritenersi migliorative, evitando pero'
che la carreggiata insista a ridosso della porta. Si ritiene infatti
necessario che intorno alla porta si crei un'area di rispetto, libera
dal transito veicolare.
- Per l'assetto della citta' storica e per quello degli edifici
monumentali si fa riferimento ai pareri espressi dalla Soprintendenza
per i Beni architettonici e per il Paesaggio (note prot. Sop. BAP n.
10275 del 30/5/2002, n. 10379 del 31/5/2002, ed agli atti precedenti
alla presente procedura di VIA).
- Per le interferenze con gli edifici d'interesse storico soggetti a
vincolo monumentale (ex 1089. art. 1, 2, 4, 11, 21, e DL 490/99, Tit.
I), la Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio
precisa che in fase di esecuzione dovranno essere verificate le
posizioni degli attacchi dei cavi della linee aeree, che non
dovranno, comunque, interessare partiti architettonici (colonne,
lesene, cornici) e parti decorate. Sara' pertanto necessaria
l'individuazione degli edifici soggetti alla disciplina di tutela
coinvolti da tali opere, da indicare in una pianta di riferimento,
insieme alla documentazione fotografica delle zone interessate. In
particolare, come concordato in fase preliminare, il Portico dei
Servi su Strada Maggiore, non dovra' essere interessato, in alcun
modo, dai ganci della linea di trazione elettrica. Per questo tratto
appare, invece assentibile la soluzione con pali e mensole, gia'
concordata negli incontri con i tecnici di ATC ed in sede di
sopralluogo con la Soprintendenza (18/3/2002, rif. 5127 del
18/3/2002);
- per il tratto Via Emilia di Ponente da Via Angelo Pio a Via del
Greto (Tav. 1.7 del progetto pervenuto alla Sop. BAP il 28/5/2002, n.
10114) la previsione di una passerella ciclopedonale adiacente al
Ponte sul Reno, tutelato ope legis (ai sensi del DLgs 490/99, art.
5), dovra' essere verificata dalla Soprintendenza competente, sulla
base di un progetto, da sottoporre all'autorizzazione di competenza.
Il progetto dovra' specificare nel dettaglio le soluzioni relative
alle testate del ponte, dove insistono le statue di Carlo Monari,
realizzate alla fine dell'800. Il livello puramente indicativo degli
elaborati di progetto, in questa fase non permette di valutare la
compatibilita' del nuovo inserimento, rispetto all'esistente.
- Deposito di Borgo Panigale: la progettazione dovra' predisporre un
progetto di inserimento ambientale, che integri il deposito ed i
relativi piazzali con il contesto territoriale agricolo e che tenga
conto delle mitigazioni necessarie per la componente rumore.
- Deposito Due Madonne: il progetto dovra' prevedere la
riqualificazione urbana (arredo, sistemazione a verde) dell'intero
comparto interessato dall'ampliamento del deposito, dovra' essere
studiato in funzione dei vincoli normativi e spaziali e dovra' avere
come finalita' lo sviluppo di una fascia "ecotonale" di pregio tra il
contesto urbano e il sistema agricolo peri-urbano. Il progetto dovra'
tener conto anche delle mitigazioni previste per la componente
rumore, in modo da integrare la sistemazione a verde con le eventuali
barriere acustiche.
- In corrispondenza della rotatoria Decorati dove, in seguito alla
realizzazione del sottopasso si dovranno eliminare 6 platani, il
progetto dovra' verificare la possibilita' di ripristinare l'arredo a
verde dell'aiuola centrale in relazione alla situazione progettuale
proposta.
- Nella rotatoria Prati di Caprara si dovra' prevedere il ripristino
dell'area con inserimento ambientale della sottostazione elettrica.
- Di seguito si riportano le porzioni di tracciato, gia' individuate
come tratti sensibili nello studio, per i quali dovra' essere redatto
un progetto di riqualificazione, sia per quanto riguarda l'arredo
urbano, sia per quanto riguarda le sistemazioni a verde, definite
anche nelle prescrizioni della componente vegetazione. Tali tratti,
anche se non sono tutti interessati da azioni di progetto tali da
subire particolari trasformazioni, sono stati individuati come ambiti
di paesaggio sensibili e di particolare, pregio storico,
testimoniale, culturale e civico, nei quali e' opportuno definire in
modo dettagliato il progetto di riqualificazione esecutivo. Per
l'individuazione dei tratti, di seguilo elencati, si rimanda alla
Tavola 2.3 (Allegati grafici-Parte 1) dello studio d'impatto
ambientale.
Tratti individuati Elementi di pregio o ambiti di particolare
sensibilita' paesaggistico-ambientale Tratto n. 1: Presenza di
platani in prossimita' dell'incrocio tra la Via Emilia e Asse Tratto
n. 26 Porta S. Felice, per il suo valore storico culturale e
monumentale ed i viali Tratto n. 30: Via Riva di Reno con la Chiesa
di S. Maria della Visitazione e della Tratti n. 37 e n. 38 Piazza XX
Settembre e Porta Galliera Tratti da n. 39 a n. 43 Via Ugo Bassi,
Via Rizzoli, fino a Piazza di Porta Ravegnana (Due Torri) Tratti da
n. 44 a n. 46 Strada Maggiore in particolare in corrispondenza della
Chiesa dei Servi e in fondo alla via per la presenza della Porta
Mazzini con i viali alberati Tratti n. 66 e n. 67 Piazza Bracci e
Municipio di San Lazzaro con la Chiesa di San Lazzaro Tratti da n. 72
a n. 74 Aree verdi (Via Woolf) Tratto n. 89 In corrispondenza di
Porta S. Vitale dove e' prevista la carreggiata con guida centrale ed
elettrificazione e dove la pavimentazione finale presenta il selciato
con sezione stradale ridotta Tratto n. 95 Porta S. Donato ed i viali
alberati
- Di seguito si elencano altre aree critiche sensibili (presenza di
elementi o ambiti di pregio paesaggistico ambientale), per le quali,
pur non rilevandosi una significativa influenza delle azioni
progettuali, si dovra' prevedere un progetto che ponga particolare
cura nella scelta dei materiali e degli arredi. Per l'individuazione
dei tratti di seguito elencati si rimanda alla Tavola 2.3 (Allegati
grafici-Parte 1) dello studio d'impatto ambientale.
Tratti individuati dalla Tav. 2.3 Elementi di pregio o ambiti di
particolare sensibilita' paesaggistico-ambientale Tratto n. 6
Pontelungo aree verdi Tratto n. 27 Primo tratto di Via S. Felice
(pavimentazione in porfido) Tratti da n. 43 a n. 45 Strada Maggiore
Tratti n. 63 e n. 64 Via Dozza zona Cimiteri militari (S. Lazzaro)
Tratto n. 67 Piazza Bracci (S. Lazzaro) Tratti da n. 86 a n. 88 Via
S. Vitale
- In considerazione dell'alto rischio archeologico dell'area in cui
verra' realizzata la rampa di accesso alla rotatoria di Prati di
Caprara, in corrispondenza di un cospicuo tratto della Via Emilia
Ponente, si ritiene opportuno prevedere lo studio di un progetto di
variante che consenta di evitare la coincidenza della nuova opera con
il tracciato dell'antico asse viario.
- Per quanto riguarda gli abbattimenti di alberature tutelate, dovra'
essere effettuata una indagine di dettaglio, da parte di un tecnico
abilitato, al fine di individuare con precisione gli esemplari che
necessitano di autorizzazione per l'abbattimento o la deroga per la
minar distanza.
- II progetto dovra' considerare, nella definizione del lay-out, le
eventuali interferenze dirette e indirette (fermate, sottopassi,
sottostazioni elettriche, ecc..) con gli elementi vegetali presenti
in modo da limitare i danni in fase di esercizio.
- La progettazione per la riqualificazione delle aree interessate dal
tracciato dovra' migliorare lo stato attuale delle condizioni
edafiche degli elementi vegetali, rimuovendo superfici impermeabili e
assicurando adeguate porzioni di suolo permeabile. In generale per
tutti gli esemplari arborei che verranno direttamente o
indirettamente interessati da riqualificazioni dell'arredo urbano e
della mobilita' si dovra' prevedere la realizzazione di opportuni
dispositivi o soluzioni atti a salvaguardare gli apparati radicali.
Le superfici di tali aiuole non dovranno essere inferiori a 2.5 mq;
nel caso in cui lo spazio a disposizione non sia sufficiente alla
realizzazione di aiuole idonee occorrera' prevedere superfici
permeabili calpestabili. Le alberature isolate che si trovano in aree
a parcheggio dovranno essere dotate di protezioni adeguate per
prevenire urti accidentali. Nel caso di sostituzione di piante
deperite o interferite dal progetto occorrera' prevedere sempre la
realizzazione dell'aiuola o del cercine.
- Nel Quartiere Borgo Panigale, la progettazione dovra' prevedere la
realizzazione di aiuole attorno agli esemplari arborei presenti lungo
la Via Emilia Lepido e Via Emilia Levante, rappresentati in massima
misura da Platanus sspp.
- Per quanto riguarda l'esemplare su Via della Pietra occorrera'
prevedere una riqualificazione della superficie interessata
dall'esemplare in modo da creare un'aiuola sufficiente alla
sopravvivenza dell'esemplare.
- II progetto della nuova sistemazione viaria in prossimita'
dell'intersezione della SS 568 e Via Emilia Lepido, dovra'
salvaguardare il massimo numero di alberature presenti.
- Per Via Genova e Via Bellaria occorrera' riqualificare le aree con
la realizzazione di aiuole idonee allo sviluppo della vegetazione
presente. Il progetto dovra' creare condizioni per il corretto
sviluppo degli alberi stessi, in particolare su Via Genova dove si
trovano Celtis australis che con il loro apparato radicale possono
creare problemi alle pavimentazioni.
- Nel caso di rilocalizzazione delle sottostazioni si prescrive di
verificare la presenza di alberature, in modo da non interferire con
gli apparati radicali delle stesse.
- La sottostazione di Via Tanari deve essere posizionata in modo da
interferire il meno possibile con i tre esemplari di Celtis
australis, individuando una locazione migliore.
- La sottostazione di Piazza Trento Trieste dovra' essere collocata
in una posizione meno interferente nei confronti degli esemplari
arborei presenti (Fraxinus excelsior).
- La biomassa sottratta dovra' essere adeguatamente compensata in
accordo con i Amministrazione competente mediante il potenziamento
e/o recupero di aree verdi adiacenti e riqualificazione generale
delle aree interessata dall'opera.
- Si dovra' perseguire la minimizzazione dell'esposizione dei
passeggeri ai campi elettromagnetici a tal fine si dovra' indicare
puntualmente il valore di campo elettromagnetico presente all'interno
del mezzo.
- Si evidenzia, in accordo con quanto espresso dalla Azienda Unita'
sanitaria locale in sede di Conferenza, la necessita' di prevedere
una diversa collocazione della Sottostazione elettrica n. 13, Via
Gramsci, per minimizzare i livelli di campo elettrico e magnetico in
prossimita' dell'adiacente area verde scolastica.
- Per tutte le situazioni di criticita' gia' evidenziate nell'analisi
relativa alla componente elettromagnetismo e per tutte quelle che
emergeranno dal progetto definitivo, si richiede di studiare le
modalita' di soluzione del problema, al fine di minimizzare
l'esposizione, con l'obiettivo di garantire il valore di cautela dei
0,5 mT.
- In base al DM del 16/1/1991 e al DM 21/3/1988 i conduttori del
bifilare devono risultare inaccessibili dai fabbricati senza l'aiuto
di mezzi speciali o senza deliberato proposito.
- Si dovra' perseguire la minimizzazione delle emissioni acustiche
del sistema. In ogni modo il sistema (considerando oltre alle
emissioni acustiche dei mezzi anche le interazioni con la struttura
stradale) dovra' avere come massimo livello di emissione quello
consideralo nelle simulazioni acustiche, cioe' il valore assimilato a
quello degli attuali filobus circolanti (filobus 1023 doppia vettura
- Leq misurato a 4 metri di altezza, 2 metri dalla vettura,
corrispondente a 71.9 dB(A) misura in corsa).
- I progetti relativi ai depositi dei TPGV dovranno contenere una
valutazione di impatto acustico volta a dimostrare il rispetto dei
limiti di zona, nei confronti dei ricettori sensibili posti in
prossimita' dell'opera e della viabilita' di accesso. Nel caso si
rendesse necessario dovranno essere adeguatamente progettate le
mitigazioni necessarie. Tali opere dovranno essere opportunamente
integrate con il progetto di inserimento ambientale.
- Per quanto riguarda la copertura canale di Via Riva Reno, il
progetto dovra' essere adeguato e prevedere, come opera propedeutica
per la realizzazione del sistema, la completa manutenzione
straordinaria dell'infrastruttura. I lavori dovranno interessare le
parti ammalorate di estradosso, intradosso, sostegni verticali e
fondazioni, secondo le indicazioni del Settore Ingegneria civile e
Infrastrutture del Comune di Bologna.
- Si richiede che il sistema, in fase di esercizio, non dia luogo a
correnti vaganti che mettano a rischio cisterne e/o serbatoi
interrati e/o sottoservizi.
- Lungo tutto il tracciato deve essere garantita la stabilita' della
pavimentazione stradale, ed evitati i danni causati da eventuali
cedimenti.
- Si richiede di approfondire le analisi geotecniche per le opere
interrate a giustificazione delle soluzioni progettuali da adottarsi,
calcolando i cedimenti diretti delle nuove opere e le interferenze
con gli edifici esistenti sia in fase di cantiere (immediati), sia in
fase di esercizio (nel tempo).
- Per le SSE si prescrivono indagini geotecniche piu' dettagliate, in
particolare nel caso di modifiche e/o spostamenti rispetto a quelle
ipotizzate.
- Per tutte le sottostazioni elettriche dovra' essere garantita la
perfetta tenuta dei manufatti e degli impianti rispetto al rischio di
perdita nel suolo di sostanze inquinanti.
- Si prescrive di adottare tutti gli accorgimenti per la tutela dei
terreni nei cantieri fissi, tenendo conto che nelle zone insature del
Reno e del Savena la vulnerabilita' e' comunque elevata anche se non
e' stata direttamente riscontrata la presenza di falde.
- Eventuali serbatoi per lo stoccaggio degli olii o dei carburanti
dovranno essere realizzati all'interno di una idonea vasca
impermeabilizzata atta a contenere eventuali versamenti accidentali:
tali depositi dovranno inoltre essere dotati di copertura per evitare
il dilavamento da parte delle acque meteoriche.
- Si prescrive il calcolo del volume del materiale di risulta dagli
scavi e dei relativi volumi differenziati, oltre alla definizione
della loro destinazione finale, una volta progettate anche le
strutture di fondazione, in particolare se profonde, vista la non
corrispondenza tra i dati forniti nella relazione e nel SIA.
- In corrispondenza delle aree dove sono previsti gli interventi
principali, le verifiche dei carichi sono state eseguite in
condizioni statiche, senza tenere conto di sollecitazioni dinamiche.
Si richiede pertanto la verifica dei carichi tenendo conto anche
delle sollecitazioni dinamiche.
- Si prescrive di valutare le interferenze con la falda sotterranea,
mediante la messa in opera di adeguati nuovi piezometri attestati in
corrispondenza dei livelli acquiferi, in relazione ai risultati delle
recenti indagini geologiche-geotecniche e conseguentemente definire
la progettazione delle opere.
- Si prescrive di progettare le opere di attraversamento e i
manufatti in corrispondenza dei canali e corsi d'acqua minori in
accordo con gli enti di gestione e con i consorzi di bonifica
competenti.
- In merito all'interferenza con lo Scolo Canocchia Superiore, si
prescrive di concordare l'intervento con il Consorzio competente, sia
in merito al dimensionamento del manufatto, sia per lo scarico delle
acque nel canale.
- L'intersezione con la canaletta Ghisiliera avviene su una struttura
in muratura a volta molto superficiale, si ritiene necessario
verificare la trasmissione alla stessa di nuove sollecitazioni.
- Nella elaborazione del progetto occorrera' rivedere, in riferimento
all'incrocio con il canale Cavaticcio, i dati tecnici utilizzati che
risultano errati, infatti la struttura reale e' maggiore rispetto a
quella indicata di circa 4 volte, pertanto anche le affermazioni
desunte vanno riconsiderate dopo aver acquisito gli elementi
corretti.
- Per il torrente Aposa occorre rivedere, all'incrocio con la Via
Irnerio, la struttura in muratura che ha una volta reale di circa 6
metri e non come indicato nel progetto presentato: si richiede
pertanto una verifica con il Consorzio competente.
- In ottemperanza ai Piani dell'Autorita' di Bacino del fiume Reno,
il progetto definitivo prevede l'individuazione di massima delle
vasche per la laminazione delle acque di origine meteorica Si
richiede di elaborare il progetto esecutivo comprensivo di una
relazione idraulica relativamente ai deposito e al capolinea di Borgo
Panigale e al deposito Due Madonne: la progettazione esecutiva,
qualora confermasse come sistema di laminazione la predisposizione di
vasche interrate, dovra' prediligerne l'ubicazione in corrispondenza
di aree impermeabilizzate, come piazzali asfaltati, parcheggi, ecc..
- Si richiede ai proponenti ed alle aziende che parteciperanno alla
gara di appalto di individuare, nel nuovo sistema di trasporto
collettivo, tutte quelle misure tecniche che consentano il
perseguimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e
di emissioni in atmosfera che sono contenute, oltre che nel Progetto
Urban CO2 Reduction del Comune, anche nel Piano energetico-ambientale
della Provincia di Bologna, in fase di approvazione.
- Nella progettazione si dovra' considerare che l'ingombro previsto
nello spazio sovrastante il tracciato individuato, determinato dalla
linea di contatto e dai relativi sostegni, non dovra' limitare o
impedire l'accessibilita' delle facciate degli edifici che si
affacciano sulle vie interessate.
- Nella progettazione si dovranno prevedere idonee misure per il
sezionamento in emergenza della linea elettrica in tempi compatibili
con quelli del soccorso urgente.
- Ai fini del passaggio dei mezzi di soccorso devono essere garantiti
in generale i seguenti requisiti dimensionali minimi:
- larghezza 3,5 m;
- altezza libera 4 m;
- raggio di volta 13 m;
- pendenza non superiore al 10%;
- resistenza al carico almeno 20 t (8 sull'asse anteriore, 12 su
quello posteriore, con asse uguale a 4 m).
Prescrizioni per la progettazione post-gara
- Si dovra' svolgere l'analisi di sicurezza preventiva (Road Safety
Audit) dopo la realizzazione dell'opera, prima del collaudo.
L'intervento dovrebbe adeguarsi ai risultati dell'analisi, nel caso
cio' non avvenga dovranno essere giustificate le scelte effettuate.
- Deve essere approfondito il tema delle cantierizzazioni anche in
relazione alle interferenze con la mobilita' (interferenze dirette e
derivanti dalla movimentazione) e agli eventuali spostamenti dei
sottoservizi. Il vincitore dovra' assumere l'onere di informare
l'Amministrazione preventivamente e puntualmente dei Piani operativi
di cantierizzazione anche in relazione allo stato di avanzamento dei
lavori, sia per rendere possibile una corretta valutazione dei
provvedimenti di traffico da adottare in fase di cantierizzazione sia
per rendere possibile tempestiva comunicazione alla cittadinanza.
L'appaltatore deve redigere un piano dei cantieri coerente coi tempi
di esecuzione, i conseguenti "piani del traffico" e che tutto cio'
venga recepito nel piano di sicurezza. In ogni caso tali piani e la
relativa viabilita' dovranno essere concordati con l'Amministrazione
e dovranno tenere conto delle sovrapposizioni con altri interventi
programmati o in corso sul territorio comunale.
Nel Piano dei cantieri una cura particolare dovra' essere posta nelle
Vie S. Vitale e Strada Maggiore.
Nel "cronoprogramma delle opere e dei cantieri stradali" andranno
separate le attivita' afferenti le linee a ovest, Borgo Panigale -
Stazione FS, dalle linee ad est, S. Lazzaro - Via Marconi.
- Per quanto riguarda le attivita' di cantiere, il progetto di
cantierizzazione dovra' riportare anche specifici approfondimenti,
basandosi sulle considerazioni e le analisi gia' effettuate nel SIA,
rispetto alla componente vibrazioni, con indicazione dei livelli di
immissione sui diversi ricettori e delle mitigazioni o modalita'
operative messe in atto al fine di ridurre l'impatto delle attivita'.
Nel corso dell'effettuazione delle lavorazioni potenzialmente causa
di fenomeni vibratori rilevanti, quali le demolizioni e la
compattazione con rulli vibranti, sara' necessario effettuare, nei
cantieri fissi per le opere civili e in corrispondenza dei punti ad
alta ed altissima criticita' lungo il tracciato, un monitoraggio dei
livelli di vibrazione indotti alla base degli edifici circostanti,
impiegando una soluzione tecnica in grado di garantire un
monitoraggio continuo e l'attivazione di un dispositivo di
segnalazione, in modo che le attivita' vengano interrotte allorche'
venga superato un valore di soglia di 3 mm/s di velocita' di
vibrazione rilevata a frequenze inferiori ai 160 Hz.
- Nelle aree oggetto di nuove opere, sottopasso e rotatorie, si
ritiene opportuno predisporre fasi di monitoraggio delle vibrazioni
presso i ricettori piu' sensibili anche per quanto riguarda la
valutazione del disturbo sulla base della norma UNI 9614.
- In merito alle vibrazioni in fase di progettazione esecutiva
(collaudo) dovra' essere garantito, in corrispondenza di ciascun
ricettore, un livello di accelerazione nell'asse verticale inferiore
ai valori determinati sperimentalmente in sede di SIA e comunque
inferiori ai valori sotto elencati:
Frequenza (Hz) Livello di max (Db)
1 40
1,25 40
1,6 40
2 40
2,5 40
3,15 40
4 45
5 51
6,3 60
8 70
10 70
12,5 70
16 70
20 70
25 70
31,5 74
40 77
50 80
63 83
80 86
I livelli di accelerazione verranno successivamente misurati
sperimentalmente lungo l'asse verticale secondo le modalita' previste
nel SIA, in fase di esercizio, con periodicita' annuale, al fine di
verificare le prestazioni delle mitigazioni ed attivare eventuali
interventi di manutenzione/ripristino delle stesse.
Qualora i valori risultassero superiori alla tabella riportata,
verra' richiesto all'impresa appaltatrice di effettuare un intervento
mitigatorio finalizzato al rispetto dei limiti su esposti. Le
procedure di verifica del rispetto dei limiti suddetti sono descritte
nel par. 1.8 del SIA.
- Per le aree soggette a vincolo paesaggistico si dovra' ottemperare
a quanto previsto dall'art. 151 del DL 490/99, Tit. Il come anche
richiamato dall'art. 17 della L.R. 9/99.
- In considerazione del fatto che alcune tipologie di sondaggi
archeologici in situ sono di natura invasiva, come ad esempio le
trincee a sezione obbligata, si prescrive di concordare con il
Settore Mobilita' Urbana del Comune di Bologna le modalita' operative
per governare l'interferenza con la viabilita' urbana e
l'effettuazione di una campagna di informazione preventiva tramite i
quartieri competenti.
- In fase di cantiere si dovranno seguire le disposizioni e le norme
del Regolamento edilizio del Comune di Bologna (tutela del verde), in
relazione alle modalita' di scavo, protezione delle alberature,
protezione delle superfici permeabili, ecc..
- Si richiede di eseguire un censimento della vegetazione presente e
di eseguire una indagine filopatologica (scheda fitosanitaria per
ogni pianta censita) delle piante che saranno interessate dall'opera
direttamente ed indirettamente (cantieri). I risultati di tale
analisi dovranno essere considerati per valutare gli abbattimenti
necessari e come input per una progettazione che salvaguardi, il piu'
possibile, gli esemplari censiti.
- Per le fermate occorrera' porre particolare attenzione alla
modalita' di esecuzione dei lavori, e dovra' essere prevista una
soluzione tecnica atta ad eliminare o diminuire l'impatto dei lavori.
- Si richiede la produzione di specifica attestazione circa il
perseguimento dell'obiettivo di qualita' di 0,2 mT, alla distanza
indicata nel SIA, per le Sottostazioni elettriche (SSE) in progetto,
che verranno potenziate o di nuova realizzazione.
La fascia di rispetto dovra' essere attestata dal Gestore, ai sensi
della direttiva della Regione Emilia-Romagna 197/01 di applicazione
della L.R. 30/00, e non dovranno essere presenti all'interno della
stessa ricettori sensibili ai sensi dell'art. 13 della L.R. suddetta.
- Il progetto esecutivo dovra' contenere una valutazione di impatto
acustico relativa ai cantieri fissi (depositi e opere civili) volta a
dimostrare il rispetto dei limiti normativi. Tale documento sara'
valutato dal Comune di Bologna con il supporto tecnico di ARPA
secondo la metodologia indicata nell'Allegato G.
- Le lavorazioni inerenti la cantierizzazione dovranno essere svolte
nel rispetto degli orari indicati dal "Nuovo Regolamento per la
prevenzione e il controllo dell'inquinamento acustico prodotto da
sorgenti rumorose fisse o correlate a servizi" (Odg/PRG 392 PG N.
59535/92) o analogo Regolamento vigente al momento di inizio
attivita' e alla deliberazione della Giunta regionale 21 gennaio
2002, n. 45 Criteri per il rilascio delle autorizzazioni per
particolari attivita' ai sensi dell'articolo 11, comma 1 della L.R. 9
maggio 2001, n. 15 recante "Disposizioni in materia di inquinamento
acustico", pubblicata nel Bollettino Ufficiale regionale n. 30 del
20/2/2002.
Qualora si ritenesse necessario richiedere specifiche deroghe, in
riferimento a quanto previsto dalla Legge 447/95, art. 6, comma h,
esse dovranno essere riferite a periodi temporali ben definiti. Le
richieste da presentarsi al Comune di Bologna, al Comune di San
Lazzaro di Savena ed ad ARPA, dovranno essere accompagnate da una
relazione acustica firmata da tecnico competente.
- Il rumore generato dai cantieri fissi sara' oggetto di monitoraggio
secondo un piano che sara' presentato ai Comuni di Bologna, San
Lazzaro di Savena e ad ARPA nell'ambito del progetto esecutivo.
- Le emissioni acustiche del TPGV in esercizio saranno oggetto di
monitoraggio da eseguirsi all'inizio della fase di esercizio e da
presentarsi al Comune di Bologna, al Comune di San Lazzaro di Savena,
ad ARPA ed alla Provincia di Bologna.
- Deve essere approfondito il tema delle cantierizzazioni anche in
relazione alle interferenze e agli eventuali spostamenti dei
sottoservizi. Il vincitore dovra' assumere l'onere di informare
l'Amministrazione comunale preventivamente e puntualmente dei Piani
operativi di cantierizzazione anche in relazione allo stato di
avanzamento dei lavori, sia per rendere possibile una corretta
valutazione dei provvedimenti di traffico da adottare in fase di
cantierizzazione sia per rendere possibile tempestiva comunicazione
alla cittadinanza.
- Verifica giuridico-amministrativa su adempimenti e responsabilita'
a carico del proprietario della strada (Comune), dell'impresa
appaltatrice, del gestore della tramvia, delle societa' con servizi
nel sottosuolo.
- Le aree dei cantieri fissi dovranno contenere una piazzola
destinata al lavaggio degli automezzi ed alla pulizia delle ruote
degli autocarri.
- I mezzi adibiti al trasporto del terreno o di eventuale materiale
volatile, dovranno essere dotati di teloni per la copertura del
carico.
- Mantenere adeguatamente bagnati i cumuli di polvere durante le fasi
di lavorazione dei cantieri fissi, al fine di limitare il
sollevamento delle polveri e la conseguente diffusione in atmosfera:
inoltre si dovra' prevedere un lavaggio periodico delle aree di
cantiere e dei primi tratti di viabilita' pubblica in uscita da dette
aree.
- Adottare, durante le fasi di cantierizzazione dell'opera,
macchinari ed opportuni accorgimenti per limitare le emissioni di
inquinanti e per proteggere i lavoratori e la popolazione.
- Il materiale di risulta proveniente dagli scavi deve essere
indirizzato a recupero o riutilizzo, ai sensi del DLgs 22/97; in
particolare il materiale proveniente dalla demolizione di sottofondi,
rilevati, rivestimenti della pavimentazione stradale, nonche'
materiale proveniente da demolizioni di edifici, deve essere
prioritariamente destinato a recupero.
In particolare si richiede di riutilizzare il materiale
ghiaioso-sabbioso, provvedendo al risparmio di inerti litici e al
contenimento dei fabbisogni pregiati.
Per il materiale limoso-argilloso non riutilizzabile per l'opera in
oggetto, il conferimento in cava deve avvenire nel rispetto detta
vigente Legge 443/01, individuando il luogo di conferimento (cava,
ripristino ambientale, ecc.) e verificando la compatibilita' del
terreno (CLA) con la destinazione d'uso del sito: pertanto dovra'
essere specificata la destinazione del terreno in uscita da ogni
cantiere.
- Si prescrive la caratterizzazione preliminare dei suoli ed
eventuale bonifica ai sensi del DM 471/99, in corrispondenza di tutti
i punti vendita carburante che interferiscono con il tracciato
tramviario.
- Essendo stato rilevato un superamento delle CLA in due aree (sedime
della sottostazione SS3, ex Dazio e della SS5, Via Tanari), occorre
eseguire appositi approfondimenti analitici, nel rispetto della
normativa vigente e delle procedure autorizzative previste (DM
471/99).
- Nei casi in cui si adotteranno soluzioni fondali profonde, ad
esempio utilizzando pali, si richiede l'utilizzo di metodologie di
perforazione sostenibili sia per i terreni che per le acque.
- In merito al sottopasso della SS 568 di Crevalcore si richiede di
verificare la fattibilita' dell'intervento, ipotizzato mediante
spingitubo con profondita' dello scatolare di 8 metri, e di
concordare lo stesso con l'ente proprietario della strada
(Provincia).
- Le acque di dilavamento dei piazzali di cantiere e di risulta delle
lavorazioni dovranno essere raccolte e convogliate in fognatura.
- Nel caso in cui siano previsti scarichi di acque pompate nel corso
di determinati lavori di ingegneria civile (ex art. 111 della L.R.
3/99), deve essere richiesta l'autorizzazione provinciale.
- Si prescrive il monitoraggio trimestrale, sia per la fase di
cantiere che di esercizio, delle falde interessate da tutte le opere
interrate, mediante adeguati piezometri esistenti e o da eseguire
posti a profondita' significative, da concordare con gli enti
competenti; a tal riguardo dovra' essere garantito un buono stato di
manutenzione dei piezometri stessi.
- Si prescrive l'individuazione e la caratterizzazione degli scarichi
idrici temporanei in fase di cantiere e fissi in fase di esercizio,
compresi quelli derivati dal pompaggio di acque sotterranee o
superficiali per acquisire le eventuali e necessarie autorizzazioni
allo scarico.
- In riferimento all'interferenza fisica con il tratto tombato del
Canale di Reno in Via Riva Reno, il progetto definitivo dovra' essere
adeguato e prevedere in sede esecutiva, come opera propedeutica per
la realizzazione del sistema TPGV, la completa manutenzione
straordinaria dell'infrastruttura: i lavori dovranno interessare le
parti ammalorate di estradosso, intradosso, sostegni verticali e
fondazioni. Gli interventi dovranno essere concordati direttamente
con il Comune di Bologna e con il Consorzio competente.
- Qualora la prevista passerella ciclo-pedonale in adiacenza
all'esistente ponte sul Fiume Reno preveda fondazioni in alveo, il
progetto deve essere sottoposto all'autorizzazione dell'autorita'
idraulica preposta.
- Si richiede l'istanza di parere di conformita', ed in seguito di
rilascio di certificalo di prevenzione incendi, per le attivita'
soggette ai controlli dei VVFF elencate nel DM 16/2/1986 e nel DPR
689/59, ai sensi del DPR 29/7/1982, n. 577 e del DPR 12/1/1998, n.
37.".
3) Di considerare nella valutazione del sistema TPGV le preferenze di
seguito riportate:
- in relazione alla auspicabile crescita futura della domanda, dare
preferenza a sistemi espandibili in termini di capacita', ossia che
possano assicurare nel tempo attraverso una composizione modulare o
attraverso veicoli di lunghezza adeguata una crescita dell'offerta;
- nella scelta del sistema, dare preferenza a tipologie che
garantiscano sempre, e per tutta la lunghezza dei veicoli (cioe' per
tutte le porte di accesso), il preciso accostamento alle fermate;
- nella scelta del sistema, dare preferenza a tipologie con il
pianale piu' basso, che diminuiscano i problemi di accesso e di
inserimento delle banchine di fermata nel contesto urbano;
- nella scelta del sistema, dare preferenza a tipologie che, per il
loro minore ingombro trasversale, consentano la realizzazione di una
maggiore estensione delle corsie riservate in sede propria.
4) Di stabilire che, per gli effeti di cui all'art. 17, comma 2, L.R.
9/99, il progetto cantierato verra' sottoposto a verifica di
ottemperanza in ordine all'assolvimento degli oneri previsti nel
presente atto e per l'esame delle evenetuali modifiche, per le quali,
se sostanziali, si procedera' a nuova procedura di screening.
5) Di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della
presente deliberazione al proponente Comune di Bologna con ATC SpA.
6) Di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per
opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza,
copia della presente deliberazione al Comune di Bologna - UI Qualita'
ambiente, Comune di San Lazzaro di Savena - Ufficio Tecnico, Comando
provinciale dei Vigili del Fuoco, Ferrovie dello Stato SpA -
Direzione di zona per il Centro-nord, Telecom SpA - UTCT Centro-nord,
ENEL SpA - Direzione Distribuzione per l'Emilia-Romagna, SEABO SpA -
Direzione generale, Regione Emilia-Romagna - Servizio provinciale
Difesa del suolo, Autorita' di bacino del Reno per l'Emilia-Romagna,
Consorzio della Bonifica Renana, Consorzio della Chiusa di
Caselecchio e del Canale di Reno, Ministero per i Beni e le Attivita'
culturali - Soprintendenza per i Beni architettonici per il paesaggio
dell'Emilia-Romagna - Bologna, Ministero per i Beni e le Attivita'
culturali - Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna -
Bologna, Direttore USTIF, Grandi Stazioni SpA, Azienda Unita'
sanitaria locale di Bologna Sud, ARPA - Sezione provinciale di
Bologna.
7) Di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 7, L.R. 18 maggio 1999,
n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, che l'efficacia
temporale della presente valutazione di impatto ambientale e' fissata
in anni tre.
8) Di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.
9) Dare atto che le spese istruttorie quantificate ai sensi della
normativa vigente in materia di impatto ambientale - come indicato in
narrativa - formeranno oggetto di apposito atto di accertamento
dell'ufficio competente.
10) Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile per le
motivazioni espresse in narrativa.