REGIONE EMILIA-ROMAGNA - GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 febbraio 2003, n. 225

Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del FSE per il periodo 2003 (Obiettivo 3)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA                                          
Richiamati:                                                                     
- la decisione della Commissione Europea C/1120 del 18/7/2000 che               
approva il Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS)           
Obiettivo 3 regioni centro nord per il periodo 2000/2006;                       
- la decisione della Commissione Europea n. 2066 del 21/9/2000 che              
approva il Programma Operativo Regione Emilia-Romagna - FSE -                   
Obiettivo 3 - 2000-2006;                                                        
- il regolamento CE 1159/00 della Commissione Europea relativo alle             
azioni informative e pubblicitarie e cura degli Stati membri sugli              
interventi dei Fondi strutturali;                                               
- il Regolamento (CE) n. 68/01 della Commissione Europea del                    
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del                  
Trattato CE agli aiuti destinati alla formazione, pubblicato nella              
GUCE serie L n. 10 del 13/1/2001;                                               
- il Regolamento (CE) n. 69/01 della Commissione Europea del                    
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del                  
Trattato CE agli aiuti di importanza minore "de minimis", pubblicato            
nella GUCE serie L n. 10 del 13/1/2001;                                         
- la deliberazione del CIPE del 5/11/1999 n. 174 con la quale si                
approva il quadro finanziario programmatico 2000-2006 per quanto                
riguarda il contributo nazionale;                                               
- gli "Indirizzi per il sistema formativo integrato dell'istruzione,            
della formazione professionale, orientamento e delle politiche del              
lavoro - biennio 2003-2004" approvati con deliberazione del Consiglio           
regionale n. 440 del 19/12/2002, esecutiva;                                     
- la L.R. 40/01, recante "Ordinamento contabile della Regione                   
Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6/7/1977, n. 31 e 27/3/1972,             
n. 4";                                                                          
- la L.R. 43/01, recante "Testo Unico in materia di organizzazione e            
di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";                            
- la L.R. 39/02, recante "Bilancio di previsione della Regione                  
Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2003 e Bilancio                      
pluriennale 2003-2005";                                                         
richiamate inoltre le proprie deliberazioni:                                    
- 1475/97 "Direttive attuative per la formazione professionale e per            
l'orientamento - triennio 1997-1999" e successive modificazioni;                
- 539/00 "Approvazione direttive regionali stralcio per l'avvio della           
nuova programmazione 2000-2006", nonche' la determinazione del                  
Direttore Generale Formazione Professionale e Lavoro n. 8125 del                
29/8/2000 "Modalita' di liquidazione/erogazione dei contributi -                
Direttive stralcio per l'avvio della nuova programmazione 2000-2006"            
e successive modificazioni/integrazioni;                                        
- 1639/00 "Presa d'atto del POR Ob. 3 - Fondo Sociale Europeo periodo           
2000-2006 - della Regione Emilia-Romagna", esecutiva;                           
- 1694/00, "Approvazione del Complemento di Programmazione del POR              
Ob. 3 - 2000-2006", esecutiva;                                                  
- 254/01 "Approvazione regime di aiuti in attuazione del regolamento            
(CE) 68/01";                                                                    
- 177/03, recante "Direttive regionali in ordine alle tipologie di              
azione ed alle regole per l'accreditamento degli organismi di                   
formazione professionale".                                                      
- 2774/01, recante "Direttive sulle modalita' di espressione dei                
pareri di regolarita' amministrativa e contabile dopo l'entrata in              
vigore della L.R. 43/01";                                                       
- 2775/01, recante "Disposizioni per la revisione dell'esercizio                
delle funzioni dirigenziali e dei controlli interni a seguito della             
entrata in vigore della L.R. 43/01";                                            
- 2832/01, recante "Riorganizzazione delle posizioni dirigenziali               
della Giunta regionale - Servizi e professional";                               
- 3021/01, recante "Approvazione degli atti di conferimento degli               
incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1/1/2002);                        
considerato in particolare l'ambito di competenze assegnato, dagli              
indirizzi regionali succitati, alla Regione e alle Province in merito           
all'integrazione dei sistemi del lavoro, della formazione e                     
dell'istruzione;                                                                
tenuto conto che alla Regione compete il ruolo di indirizzo,                    
promozione, programmazione generale, sulla base di un ampio                     
coinvolgimento delle Province e dei partner economici e sociali, di             
coordinamento, di monitoraggio, controllo e valutazione dell'intero             
sistema e di anticipazione e sperimentazione di linee e modelli di              
intervento innovativi;                                                          
ritenuto pertanto necessario focalizzare gli interventi per il                  
periodo 2003 ad azioni connesse agli ambiti propri di programmazione            
regionale;                                                                      
preso atto di quanto contenuto nel "Documento di politica                       
economico-finanziaria 2003-2005", (di seguito denominato DPEF);                 
ritenuto, con il presente atto, di dare attuazione alle azioni di               
pertinenza regionale cofinanziabili dal FSE espresse nel DPEF sopra             
menzionato, piu' specificatamente a quanto previsto all'interno delle           
schede in esso contenute, di seguito riportate:                                 
- scheda n. 8 "Reti europee ed internazionali per politiche regionali           
di internazionalizzazione", in particolare per il sostegno ai                   
processi di internazionalizzazione, export ed investimenti produttivi           
all'estero delle imprese;                                                       
- scheda n. 10 del DPEF "Sviluppo della persona, promozione sociale e           
solidarieta'", in particolare per quanto concerne azioni per la                 
fruizione dei congedi parentali, e a favore di soggetti a rischio ed            
in situazione di esclusione sociale;                                            
- scheda n. 14 del DPEF "Politiche per l'accoglienza dei cittadini              
immigrati", in particolare per quanto concerne azioni volte a                   
contrastare la discriminazione nelle organizzazioni, favorire                   
l'integrazione e promuovere azioni di mediazione per l'integrazione             
sociale;                                                                        
- scheda n. 15 del DPEF "Sistema educativo e sapere", in particolare            
per quanto concerne azioni per il riconoscimento dei crediti                    
formativi, definizione di standard di qualita' dell'offerta                     
formativa, sviluppo di un'offerta formativa integrata per l'obbligo             
formativo e di un'offerta integrata e individualizzata di formazione            
permanente;                                                                     
- scheda n. 16 del DPEF "Cultura", in particolare per quanto concerne           
lo sviluppo di strumenti di e-learning e di azioni formative in                 
ambito artistico da realizzare nell'area dello spettacolo dal vivo;             
- scheda n. 17 del DPEF "Lavoro", in particolare per quanto concerne            
iniziative a favore dei lavoratori atipici, a sostegno alla mobilita'           
geografica del lavoro, a sostegno al collocamento mirato dei                    
disabili, a sostegno ai progetti di pari opportunita' per le donne e            
per facilitare la conciliazione del lavoro con la vita familiare;               
- scheda n. 18 del DPEF "Sviluppo e qualita' del sistema delle                  
imprese", in particolare per quanto concerne lo sviluppo della                  
formazione all'interno delle imprese localizzate nei distretti                  
industriali;                                                                    
- scheda n. 19 "Sicurezza nelle strade", in particolare per quanto              
concerne azioni formative rivolte ai docenti della scuola, della                
formazione professionale e, in via sperimentale, agli utenti della              
formazione a sostegno di progetti sperimentali delle scuole anche               
finalizzati alla formazione dei genitori, azioni di formazione                  
rivolte a docenti di scuola guida, azioni di sensibilizzazione e                
formazione dei giovani;                                                         
- scheda n. 20 del DPEF "Sicurezza nei luoghi di lavoro", in                    
particolare per quanto concerne la realizzazione di moduli specifici            
inerenti la sicurezza all'interno di tutti i percorsi formativi di              
accesso al lavoro;                                                              
- scheda n. 22 del DPEF "Sicurezza alimentare", in particolare per              
quanto concerne interventi formativi, connessi al progetto regionale            
"Fattorie didattiche", rivolti al mondo della scuola al fine di                 
avvicinare i giovani alle realta' rurali e alla conoscenza dei                  
prodotti e dei processi produttivi di qualita', attraverso percorsi             
didattici svolti all'interno di aziende agricole;                               
- scheda n. 23 del DPEF "Sicurezza dai rischi idraulico,                        
idrogeologico, sismico e di erosione costiera", in particolare per              
quanto concerne interventi formativi rivolti agli operatori del                 
volontariato e agli operatori del volontariato della protezione                 
civile;                                                                         
dato atto:                                                                      
- del Protocollo d'Intesa per la qualificazione e la regolarizzazione           
del lavoro sottoscritto in data 19/6/2001 dalla Regione                         
Emilia-Romagna, dalla Direzione regionale del Lavoro, dalla Direzione           
regionale INPS, dalla Direzione regionale INAIL e dall'Unione delle             
Province Italiane Emilia-Romagna;                                               
- del Protocollo d'Intesa in materia di immigrazione straniera                  
sottoscritto in data 18/12/2001 dalla Regione Emilia-Romagna, dagli             
Enti locali, dalle Parti Sociali e dal Forum del Terzo Settore;                 
- della valutazione emersa dal gruppo di lavoro interassessorile                
costituito a supporto della programmazione del Fondo Sociale Europeo.           
Valutato pertanto opportuno approvare l'"Invito a presentare progetti           
da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il                
periodo 2003 (Obiettivo 3) Allegato A), comprendente la Parte I                 
"Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo           
per il periodo 2003 Obiettivo 3 - Misure e azioni finanziabili"; e la           
Parte II "Piano finanziario", parte integrante e sostanziale della              
presente deliberazione;                                                         
tenuto conto che i progetti dovranno essere formulati ed inviati                
secondo le modalita' e nei termini riportati nel succitato Allegato             
A) Parte I;                                                                     
dato atto che la valutazione dei progetti, di cui al succitato                  
Allegato A), comprendente le Parti I e II verra' effettuata da un               
Nucleo di valutazione interno all'Assessorato Lavoro, Formazione,               
Scuola e Universita', che risulta cosi' composto:                               
- Enrica Morandi, Servizio "Programmazione e valutazione progetti",             
coordinatore del Nucleo di valutazione;                                         
- Stefania Scorri, Direzione Generale "Cultura, Formazione e Lavoro"            
(supplente Milco Forni);                                                        
- Paola Zaniboni, Servizio "Formazione professionale" (supplente                
Patrizia Vaccari);                                                              
- Nicoletta Molinaro, Servizio "Politiche per l'istruzione e                    
l'integrazione dei sistemi formativi" (supplente Maria Grazia Rosa);            
- Gian Luca Sagradini, "Agenzia Emilia-Romagna Lavoro" (supplente               
Anita Gaiani);                                                                  
- Silvia Tolomelli, Servizio "Gestione controllo e rendicontazione              
delle attivita' finanziate con fondi comunitari ed altri fondi"                 
(supplente Mariangela Salsini);                                                 
specificatamente per la funzione di verbalizzazione e segreteria                
tecnica risulta nominata: Gilda Berti, Servizio "Programmazione e               
valutazione progetti";                                                          
dato atto inoltre:                                                              
- che ogni modifica nella composizione del Nucleo di valutazione,               
fatta salva la natura interservizi del Nucleo stesso, sara' adottata            
con determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e                 
Lavoro;                                                                         
- che il Nucleo di valutazione potra' essere integrato di competenze            
specifiche richieste dalla natura dei progetti da valutare;                     
considerato:                                                                    
- che al termine delle istruttorie relative ai progetti pervenuti, di           
cui alla Parte I dell'Allegato A) sopra citato, verranno redatte                
delle graduatorie di progetti per Assi, in ordine di punteggio                  
conseguito, che consentiranno di finanziare le attivita' in esse                
comprese sulla base delle disponibilita' finanziarie e delle                    
priorita' programmatiche regionali, fatta eccezione per le misure e             
le azioni indicate nell'articolo 11) della medesima Parte I;                    
dato atto che le azioni di cui alla Parte I dell'Allegato A), gia'              
citato, troveranno copertura finanziaria come esplicitato nella Parte           
II del medesimo Allegato:                                                       
- nell'ambito del Programma Operativo Ob. 3 - FSE - 2000-2006 per un            
importo di Euro 25.200.000,00.                                                  
Dato atto:                                                                      
- qualora le risorse non fossero sufficienti a finanziare particolari           
azioni innovative e/o sperimentali, potranno trovare copertura                  
finanziaria aggiuntiva sul Capitolo n. 75161 "Spese per l'attuazione            
delle iniziative di formazione professionale autorizzate direttamente           
dalla Regione ed attuate dalla stessa e da enti, associazioni e                 
fondazioni, convenzionati o non convenzionati, comprese le spese                
connesse agli interventi di diritto alla formazione professionale               
(art. 30, L.R. 24/7/1979, n. 19 e successive modifiche)" del Bilancio           
per l'esercizio finanziario 2003, ed eventualmente da altri fondi               
nazionali;                                                                      
sentito il parere degli organismi previsti di cui alla L.R. 25/98 e             
precisamente il Comitato di coordinamento interistituzionale e della            
Commissione regionale tripartita sia in ordine alle linee                       
propedeutiche per la progettazione FSE;                                         
dato atto dei pareri favorevoli in ordine al presente provvedimento,            
ai sensi dell'art. 37, comma 4 della L.R. 26 novembre 2001, n. 43,              
della predetta deliberazione 2774/01:                                           
- di regolarita' tecnica espresso dal Responsabile del Servizio                 
Programmazione e valutazione progetti, dr. Valerio Vignoli;                     
- di legittimita' espresso dal Direttore generale della Direzione               
Cultura, Formazione e Lavoro, dott.ssa Cristina Balboni;                        
su proposta dell'Assessore competente per materia;                              
a voti unanimi e palesi, delibera:                                              
1) di approvare l'"Invito a presentare progetti da realizzare con il            
contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2003 (Obiettivo             
3) di cui all'Allegato A), comprendente la Parte I "Interventi da               
realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo per il periodo           
2003 - Obiettivo 3 - Misure e azioni finanziabili"; la Parte II                 
"Piano finanziario", che si allegano quali parti integranti e                   
sostanziali della presente deliberazione;                                       
2) di dare atto:                                                                
- che per la valutazione dei progetti ci si avvale del Nucleo di                
Valutazione regionale come in premessa individuato;                             
- che le istruttorie di cui alla Parte I dell'Allegato A) si                    
concluderanno con la redazione di graduatorie di progetti per assi e            
misure, fatta eccezione per le misure e le azioni indicate                      
nell'articolo 11) della Parte I del medesimo Allegato;                          
- che all'approvazione delle suddette graduatorie e agli impegni di             
spesa e alla definizione delle modalita' di erogazione dei                      
finanziamenti si provvedera' con propria deliberazione ai sensi della           
L.R. 40/01 e della deliberazione 2775/01, in coerenza con le                    
direttive regionali vigenti in materia di formazione professionale in           
premessa citate;                                                                
3) di dare atto altresi' che le attivita' eventualmente finanziate              
con le risorse regionali saranno gestite e rendicontate con le regole           
del FSE Ob. 3 2000-2006, che tali risorse integrano il piano                    
finanziario del POR Ob. 3 2000-2006 e le attivita' potranno essere              
utilizzate per effettuare operazioni di overbooking a sostegno                  
dell'indice di realizzazione sulle risorse di FSE Ob. 3 della Regione           
Emilia-Romagna;                                                                 
4) di pubblicare la presente deliberazione, comprensiva dell'Allegato           
A) - Parte I e Parte II - nel Bollettino Ufficiale della Regione.               
ALLEGATO A)                                                                     
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del                
Fondo Sociale Europeo per il Periodo 2003 (Obiettivo 3)                         
Premessa                                                                        
Il presente "Invito" fa riferimento:                                            
- al Regolamento (CE) n. 1260-1999 del Consiglio del 21 giugno 1999             
recante disposizioni generali sui fondi strutturali;                            
- al Regolamento (CE) n. 1784-1999 del Parlamento Europeo e del                 
Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo Sociale Europeo;                 
- al Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 approvato dalla Commissione           
Europea il 18/7/2000;                                                           
- al Programma Operativo Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna approvato           
dalla Commissione Europea il 21/9/2000;                                         
- al Complemento di Programmazione Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna           
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 403                       
dell'1/3/2000;                                                                  
- agli Indirizzi per il sistema formativo integrato dell'istruzione,            
della formazione professionale, orientamento e delle politiche del              
lavoro, biennio 2003-2004. Approvati con deliberazione del Consiglio            
regionale n. 440 del 19/12/2002;                                                
- alle Direttive attuative per la Formazione professionale e per                
l'orientamento - Triennio 1997-1999 - approvate con la deliberazione            
della Giunta regionale 1475/97 e successive integrazioni e                      
modificazioni;                                                                  
- alle Direttive regionali stralcio per l'avvio della nuova                     
programmazione 2000-2006 approvate con la deliberazione della Giunta            
regionale 539/00, nonche' alle "Modalita' di liquidazione/erogazione            
dei contributi;                                                                 
- Direttive stralcio per l'avvio della nuova programmazione                     
2000-2006" e successive modificazioni-integrazioni, approvate con la            
determinazione del Direttore generale Formazione professionale e                
Lavoro 8125/00;                                                                 
- Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed alle                
regole per l'accreditamento degli organismi di formazione                       
professionale, approvate con la deliberazione della Giunta regionale            
177/03.                                                                         
PARTE I                                                                         
Interventi da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo            
per il periodo 2003 - Obiettivo 3                                               
Misure e azioni finanziabili                                                    
Art. 1                                                                          
Finalita' generali                                                              
Il presente avviso finanzia, su piu' misure del POR - OB. 3 che                 
saranno di seguito specificate, interventi volti a:                             
- proseguire nell'implementazione del programma, mantenendo una                 
stretta coerenza con quanto definito nel POR e nel Complemento di               
Programmazione in termini di conseguimento delle priorita' e di grado           
di copertura del ventaglio di azioni previste. Come gia' realizzato             
in occasione dei precedenti bandi regionali un primo criterio di                
selezione per individuare le azioni da promuovere con il bando del              
2003 e' consistito nell'analisi delle linee di intervento finanziate            
nel biennio 2001-2002 e nel raffronto di queste con le azioni                   
previste in ciascuna misura all'interno del Complemento di                      
Programmazione;                                                                 
- dare attuazione alle scelte programmatiche fissate negli Indirizzi            
regionali per il biennio 2003-2004 in termini di priorita' sia                  
trasversali sia di quelle individuate per il sistema formativo                  
integrato e per le politiche del lavoro. Un ulteriore criterio per la           
delimitazione delle azioni e' stato dunque quello di selezionare                
queste ultime all'interno degli ambiti prioritari di intervento                 
definiti in sede di Indirizzi. Le azioni proposte perseguono inoltre            
i due obiettivi trasversali dell'aumento dei tassi di occupazione               
femminile e della qualificazione dei lavoratori anziani. Sempre con             
riferimento agli Indirizzi e alla loro coerenza con il POR, le                  
priorita' sui temi delle pari opportunita', della societa'                      
dell'informazione e dello sviluppo locale sono assunte nel bando con            
la duplice modalita' di azioni finalizzate ad una specifica priorita'           
(in particolare per le pari opportunita') e di criteri da adottare              
nella fase di selezione dei progetti.                                           
- differenziare gli obiettivi e i contenuti dell'iniziativa regionale           
rispetto a quella provinciale, in coerenza con il nuovo Titolo V                
della Costituzione e in applicazione con quanto stabilito negli                 
Indirizzi. Questo orientamento, che ha contraddistinto anche la                 
programmazione attuativa delle precedenti annualita' ha portato:                
- a sviluppare l'intervento regionale sulle azioni di propria                   
competenza, in particolare per cio' che attiene al miglioramento                
della qualita' del sistema dell'offerta regionale e con l'avvio di              
ulteriori azioni di sistema rispetto alle annualita' precedenti;                
- a proseguire nella realizzazione di prototipi e modelli di                    
intervento nelle aree piu' innovative della programmazione (quali, ad           
esempio, le pari opportunita' e lo sviluppo di un cultura di genere,            
gruppi svantaggiati), concentrando le aree di intervento su                     
particolari target di utenza o tipologia di azioni;                             
- a mettere a regime strumenti e dispositivi di intervento a favore             
delle persone sperimentati nelle annualita' precedenti.                         
Art. 2                                                                          
Priorita' trasversali e di misura                                               
I progetti, ai fini della valutazione, dovranno tenere conto delle              
linee prioritarie trasversali contenute nel POR OB.3 Regione                    
Emilia-Romagna, ovvero in particolare:                                          
- promozione delle pari opportunita' fra uomo e donna;                          
- promozione della "Societa' dell'Informazione", sia nel senso                  
dell'utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali per                     
l'erogazione di attivita', sia intesa come settore di riferimento               
nell'ambito del quale promuovere attivita' formative e di                       
inserimento-reinserimento lavorativo.                                           
Nei successivi articoli, oltre alla specifica declinazione per misura           
delle priorita' trasversali, vengono indicate ed esplicitate le                 
ulteriori priorita' valide per ciascuna misura.                                 
Art. 3                                                                          
Azioni finanziabili                                                             
Misura A.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Supporto all'attivita' di vigilanza e controllo sul lavoro.                     
L'obiettivo e' quello di attuare le parti di riferimento del                    
protocollo d'intesa 19 giugno 2001 fra RER, DRL, INAIL, INPS, UPIER             
(delibera Giunta regionale 733/01) sulla qualita' e regolarita' del             
lavoro, oltre che l'Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2000 in               
ordine alle politiche di emersione del lavoro irregolare, di                    
promozione di condizioni di sicurezza e di coordinamento e                      
rafforzamento della vigilanza.                                                  
In questo ambito potranno essere previste le seguenti attivita':                
- attivita' formativa congiunta e specifica per gli enti impegnati              
nell'attivita' di vigilanza;                                                    
- progettazione congiunta con INPS, INAIL, DRL, AUSL, Province di un            
servizio di supporto alle attivita' di vigilanza svolte dagli Enti;             
- studi, anche settoriali, in ordine ai rapporti fra condizioni di              
sicurezza sul lavoro e caratteristiche organizzative dei contesti e             
dei processi produttivi.                                                        
Azione 2                                                                        
Sviluppo del sistema dei descrittori professionali nel Sistema                  
Informativo lavoro (SIL).                                                       
L'obiettivo, in coerenza con le analisi dei fabbisogni professionali            
condotte a livello nazionale dagli Enti bilaterali, e' quello di                
supportare la Regione, le Province e le parti sociali nella                     
individuazione e nella descrizione delle professionalita' diffuse nel           
sistema produttivo regionale allo scopo di costruire una matrice                
delle professioni da implementare nell'ambito del SIL regionale che             
tenga conto delle specificita' territoriali e dei fabbisogni delle              
Province.                                                                       
Le attivita' previste sono le seguenti:                                         
- assistere e supportare le Province e la Regione nel mappare le                
diverse tipologie di professionalita' domandate dalle imprese ed                
offerte dai lavoratori nei territori di competenza dei centri per               
l'impiego, tenendo conto dei differenti servizi erogati e delle                 
funzioni svolte (intermediazione, preselezione, diffusione delle                
comunicazioni di assunzioni, ecc.) e delle esigenze di monitoraggio             
dei servizi per il lavoro da parte delle Province e della Regione;              
- definire il modello teorico per la costruzione di un sistema                  
"dinamico" di classificazione, codifica e descrizione delle                     
professionalita' intermediate dagli operatori del sistema pubblico e            
privato dei servizi per l'impiego, alla luce dei vincoli normativi e            
procedurali esistenti, dei fabbisogni dei vari soggetti coinvolti (in           
primis Province);                                                               
- creare il sistema classificatorio e descrittivo delle professioni             
da implementare nel SIL dell'Emilia-Romagna;                                    
- individuare e produrre le tabelle di corrispondenza tra il sistema            
elaborato e altri differenti sistemi utilizzati dai soggetti che                
interagiscono con il SIL (INPS, INAIL, agenzie di lavoro interinali,            
enti bilaterali, associazioni datoriali, ecc.);                                 
- gestire focus group, realizzare seminari e fornire assistenza                 
formativa ai diversi soggetti coinvolti;                                        
- costruire un tavolo di lavoro permanente per la manutenzione del              
modello.                                                                        
L'azione si inquadra all'interno del progetto interregionale tra la             
Regione Emilia-Romagna e Lombardia.                                             
Misura A.2                                                                      
Azione 1                                                                        
Mobilita' transnazionale nei percorsi formativi integrati con il                
sistema scolastico superiore.                                                   
Le attivita' da prevedere riguardano l'implementazione di servizi e             
strumenti per la promozione e lo sviluppo della mobilita'                       
transnazionale degli studenti di scuola media superiore per                     
l'accrescimento di competenze e lo scambio di esperienze.                       
Azione 2                                                                        
Iniziative di cooperazione interregionale per la mobilita' del                  
lavoro.                                                                         
La finalita' dell'azione e' quella di realizzare, sulla base delle              
indicazioni contenute nel progetto di mobilita' geografica di cui               
alle convenzioni del luglio 2001 ed al progetto interregionale del              
maggio 2002, un'offerta completa di servizi rivolti ad imprese                  
emiliano-romagnole e a persone (provenienti dal Sud) impegnate in               
processi di mobilita' geografica, ponendo particolare attenzione alla           
differenza di genere in relazione ai contesti familiari, ai percorsi            
individuali di vita e di lavoro, alle aspettative di crescita                   
professionale delle aspiranti. Al fine di sostenere, anche con azioni           
di conciliazione, quali ad esempio vouchers per l'acquisizione di               
servizi, le opportunita' offerte dai processi formativi o lavorativi            
di mobilita' geografica.                                                        
Le azioni richieste sono:                                                       
- analisi delle possibili esigenze ed opportunita' aziendali di                 
formazione in impresa a partire dal quadro di riferimento della                 
offerta formativa data dal progetto di mobilita' geografica in stato            
di realizzazione;                                                               
- definizione di azioni per la realizzazione di un processo di                  
miglioramento delle condizioni di pari opportunita' nei processi di             
cooperazione interregionale, con particolare attenzione alle esigenze           
di conciliazione tra tempi di formazione-lavoro e impegni familiari e           
predisposizione di modelli di trasferimento di buone prassi;                    
- selezione, d'intesa con le Regioni del Mezzogiorno, di possibili              
candidature di persone da impegnare in processi di formazione a                 
mobilita' geografica garantendo condizioni di pari opportunita' alle            
donne;                                                                          
- progettazione di percorsi formativi-orientativi personalizzati per            
contesti lavorativi ed ambiti professionali caratterizzati da elevato           
valore aggiunto delle competenze di tipo trasversale/relazionale                
tipicamente femminili;                                                          
- promozione delle attivita' di tirocinio, prevedendo, sostenendo e             
diffondendo altresi' formule di accoglienza e di residenzialita';               
- analisi dei possibili esiti post-tirocinio;                                   
- supporto, ivi comprese consulenze mirate, alle aziende ed alle                
persone impegnate in progetti e processi di mobilita' geografica, per           
favorire eventuali soluzioni autoimprenditoriali o per l'avvio nelle            
regioni del Mezzogiorno di attivita' di collaborazione professionale            
con imprese emiliano-romagnole;                                                 
- individuazione e formazione di gruppi di operatori dei centri per             
l'impiego che agiscano nelle regioni del Mezzogiorno;                           
- implementazione e diffusione delle strumentazioni informative oggi            
disponibili nell'ambito del progetto interregionale                             
(tale azione potra' essere finanziata a seguito del rifinanziamento             
ministeriale del progetto di tirocini formativi inseriti in processi            
di mobilita' geografica sud-nord).                                              
Azione 3                                                                        
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento                
lavorativo dei disoccupati non di lunga durata e dei lavoratori in              
CIG straordinaria.                                                              
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il             
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali,                   
composti da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,               
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di             
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e            
collettivi, ecc.                                                                
L'azione sara' realizzata secondo modalita' just in time.                       
Misura A.3                                                                      
Azione 1                                                                        
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento                
lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei lavoratori in CIG              
straordinaria.                                                                  
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il             
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali,                   
composti da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,               
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di             
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e            
collettivi, ecc.                                                                
L'azione sara' realizzata secondo modalita' just in time.                       
Misura B.1                                                                      
Azione 1                                                                        
Sostegno all'offerta che opera su bacini di utenza di livello                   
nazionale, sovra-regionale o regionale, tramite il finanziamento di             
interventi integrati, di formazione, work experiences, tirocini, ecc.           
volti a particolari categorie svantaggiate (handicap fisici e mentali           
medio-gravi e gravi, tossicodipendenti in fase di recupero, ecc.).              
Azione 2                                                                        
Rafforzamento della rete di operatori istituzionali del privato                 
sociale per il miglioramento della qualita' della vita e delle                  
relazioni negli istituti penitenziari della regione Emilia-Romagna.             
In coerenza con il Protocollo d'intesa tra Regione Emilia-Romagna e             
Ministero di Grazia e Giustizia del 5 marzo 1998, si richiedono le              
seguenti azioni:                                                                
- azioni di formazione congiunta (anche nella modalita' "on the job")           
rivolte agli operatori penitenziari (agenti ed educatori), ai                   
volontari della giustizia, agli operatori degli Enti locali ed a                
detenuti/e per l'acquisizione di strumenti che migliorino il clima              
relazionale facilitando la comunicazione interpersonale all'interno             
degli istituti penitenziari;                                                    
- attivita' formative rivolte ai volontari della giustizia tese                 
all'acquisizione delle conoscenze degli strumenti sociali e                     
territoriali utili al reinserimento sociale dei detenuti.                       
Azione 3                                                                        
Sviluppo di interventi integrati (formazione, inserimento lavorativo            
ed aiuti alla persona) per l'inserimento sociale di persone in                  
situazione di estrema poverta' e per la popolazione nomade.                     
L'obiettivo e' quello di fornire strumenti, risorse ed                          
accompagnamento a persone in situazione di estrema poverta' e per la            
popolazione nomade, per il superamento dello stato di esclusione                
sociale.                                                                        
Per la realizzazione dell'azione sono richiesti progetti che                    
prevedano:                                                                      
- interventi di aiuto alla persona, per la presa di coscienza delle             
risorse personali e per la rimozione di ostacoli anche di tipo                  
economico;                                                                      
- avvicinamento ad attivita' responsabilizzanti, anche attraverso la            
partecipazione a laboratori artigianali e ad iniziative                         
socializzanti;                                                                  
- percorsi di inserimento socio-lavorativo;                                     
- sviluppo di interventi formativi e seminariali, rivolti agli                  
operatori delle organizzazioni e dei servizi, per la condivisione               
delle esperienze in questo ambito.                                              
Azione 4                                                                        
Implementazione e consolidamento di un sistema integrato di servizi e           
di azioni a supporto dell'inserimento lavorativo di persone                     
immigrate, con attenzione anche all'immigrazione di ritorno a seguito           
della crisi argentina (L.R. 28/02).                                             
In continuita' con le sperimentazioni regionali realizzate negli                
ultimi anni, l'obiettivo e' quello di trasferire le azioni                      
individuate come buone pratiche nei diversi territori provinciali.              
L'intervento, rivolto ai lavoratori titolari di permesso di                     
soggiorno, si articola attraverso le seguenti azioni integrate:                 
- trasferimento dei servizi di informazione e consulenza (sportelli)            
nei territori provinciali;                                                      
- azioni di accompagnamento e supporto all'inserimento lavorativo e             
sul lavoro, integrate con percorsi formativi personalizzati:                    
- primo orientamento al lavoro, analisi delle competenze,                       
pre-selezione;                                                                  
- collegamento con il sistema integrato degli interventi e dei                  
servizi previsto nei Piani di Zona che si occupa della accoglienza e            
delle politiche di integrazione inter-culturale;                                
- supporto all'incrocio domanda-offerta di lavoro;                              
- tirocini, work experiences;                                                   
- formazione e qualificazione delle competenze anche in un'ottica di            
conversione dei titoli di studio non riconosciuti dai nostri                    
ordinamenti in crediti formativi e relative certificazione di                   
competenza;                                                                     
- supporto all'inserimento lavorativo;                                          
- consulenza giuridica, amministrativa ed organizzativa di supporto             
ai servizi per l'impiego, alle imprese, ai lavoratori, alle parti               
sociali in merito all'ingresso e alla regolare permanenza nel                   
territorio regionale;                                                           
- azioni sperimentali di mediazione sociale e culturale nei confronti           
delle imprese e dei lavoratori;                                                 
- azioni sperimentali di supporto alla regolarita' e alla qualita'              
delle condizioni di lavoro;                                                     
- azioni sperimentali di supporto all'avvio di cooperative ed imprese           
sociali promosse dagli immigrati.                                               
Misura C1                                                                       
Azione 1                                                                        
Aggiornamento e manutenzione del catalogo elettronico regionale                 
dell'offerta formativa per l'accesso individuale alla formazione                
continua, e sua estensione alla formazione permanente.                          
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- progettazione e alimentazione del catalogo della formazione                   
permanente;                                                                     
- alimentazione del catalogo della formazione continua attualmente              
esistente;                                                                      
- offerta dei relativi servizi di assistenza tecnica (informazione e            
consulenza agli organismi di formazione coinvolti; analisi e                    
valutazione dei progetti di formazione individuale a catalogo;                  
implementazione, alimentazione e revisione dei dati del catalogo                
on-line, ecc.);                                                                 
- organizzazione di incontri e workshop con operatori e formatori del           
sistema per la diffusione, la progettazione e realizzazione di                  
interventi di formazione individualizzata.                                      
Azione 2                                                                        
Implementazione di modelli di diffusione della cultura tecnica, del             
lavoro, delle nuove tecnologie, dell'impresa, anche attraverso                  
l'utilizzo di nuove strumentazioni comunicative, anche in un'ottica             
di genere.                                                                      
Azione 3                                                                        
Percorso di formazione sul tema "Certificazioni" per i presidenti               
delle commissioni d'esame e per gli operatori del sistema                       
dell'istruzione e della formazione, compresi gli operatori pubblici a           
livello regionale e provinciale.                                                
L'attivita' dovra' prevedere percorsi di breve durata articolati su             
base provinciale cosi' da garantire la copertura di tutto il                    
territorio regionale. Dovranno essere sviluppati temi in merito alle            
modalita' e agli strumenti per il rilascio della certificazione                 
ufficiale, nonche' le procedure per la nomina delle commissioni                 
d'esame facendo riferimento al sistema regionale vigente, ivi                   
comprese le attivita' in integrazione fra istruzione e formazione               
professionale.                                                                  
Le iniziative formative dovranno prevedere giornate distinte per le             
diverse categorie di operatori destinatari con una durata pari a due            
giornate per ciascuna di esse.                                                  
Azione 4                                                                        
Percorsi di formazione gestionale e rendicontuale per operatori del             
sistema della formazione professionale.                                         
Si tratta di attivare due iniziative corsuali con l'obiettivo di                
formare esperti nella gestione amministrativa e rendicontuale delle             
attivita' cofinanziate dall'Unione Europea con il FSE, una destinata            
al personale degli Enti pubblici finanziatori e l'altra agli                    
operatori degli enti di formazione accreditati in Emilia-Romagna.               
Azione 5                                                                        
Iniziative di valorizzazione e diffusione dei contenuti e dei                   
risultati di progetti innovativi approvati dalla Regione                        
Emilia-Romagna.                                                                 
Il progetto si pone come obiettivo quello di mettere a disposizione             
degli operatori pubblici e privati del sistema dell'istruzione,                 
formazione e lavoro, informazioni sui principali progetti finanziati            
dalla Regione, in particolar modo per quanto attiene                            
all'innovativita' e alla rilevanza delle metodologie adottate, delle            
procedure attuative implementate, dei risultati conseguiti, dei                 
modelli sperimentati.                                                           
Per la realizzazione dell'azione potra' essere prevista                         
l'organizzazione di seminari e workshop, la produzione di materiale             
editoriale e telematico, e i risultati del progetto dovranno                    
confluire sul sito regionale www.form-azione.it.                                
Azione 6                                                                        
Riqualificazione e riconversione delle risorse umane degli enti di              
formazione accreditati, anche in vista della revisione del sistema              
regionale di accreditamento delle strutture di formazione.                      
Azione 7                                                                        
Sostegno a progetti di sviluppo organizzativo e strumentale a favore            
dei Centri Territoriali Permanenti.                                             
L'obiettivo e' quello di favorire la progettualita', la flessibilita'           
e innovazione del modello organizzativo dei CTP. In tale contesto si            
intende incentivare anche l'uso delle nuove tecnologie e di soluzioni           
tecniche atte ad agevolare l'acquisizione di saperi e abilita' legate           
ai nuovi linguaggi.Le azioni richieste sono le seguenti:                        
- messa a punto di modelli organizzativi, azioni di accompagnamento,            
metodologie didattiche per la creazione di reti di soggetti che                 
gestiscono attivita' per l'EdA;                                                 
- acquisizione tramite noleggio-leasing di strumentazione tecnologica           
quale postazioni informatiche, laboratori linguistici, software                 
specifici, strumentazioni tecniche, legate all'attivita' di                     
educazione degli adulti (finanziamento massimo 50.000 Euro).                    
Azione 8                                                                        
Attivita' di analisi per lo sviluppo della rete dei Centri di                   
servizio e consulenza alle istituzioni scolastiche autonome per                 
l'inserimento delle ragazze e dei ragazzi in situazione di disagio.             
L'autonomia delle istituzioni scolastiche rappresenta un valore                 
aggiunto fondamentale per il miglioramento delle condizioni di                  
accesso e frequenza dei percorsi educativi e didattici e per la                 
personalizzazione dell'offerta formativa a favore delle persone in              
condizioni di disabilita' o di disagio sociale.                                 
L'obiettivo dell'azione e' quello di sostenere e rafforzare                     
l'autonomia delle scuole attraverso la messa in rete delle risorse              
gia' presenti nei diversi territori della regione, con priorita' per            
quelle che operano per l'inserimento scolastico dei disabili e degli            
svantaggiati, la pubblicizzazione dei servizi offerti, l'ampliamento            
della gamma.                                                                    
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- verifica - a partire dalla rilevazione "Obiettivo centro" - della             
rete esistente in termini di completezza, servizi offerti                       
(incrociandoli con le esigenze delle istituzioni scolastiche e delle            
famiglie e con le azioni dei Comuni, delle ASL e                                
dell'associazionismo-volontariato), strutturazione (per valutare                
quale modalita' di rete sia la piu' adeguata a soddisfare la                    
domanda), esigenze di formalizzazione e di valutazione delle                    
attivita';                                                                      
- elaborazione di proposte in merito a standard qualitativi e di                
funzionamento della rete, a fini di pubblicizzazione e di un                    
possibile riconoscimento da parte della Regione.                                
Azione 9                                                                        
Progettazione, modellizzazione, diffusione di buone prassi e                    
sperimentazione di iniziative a sostegno della qualificazione degli             
operatori nei settori interessati da interventi legislativi e da                
programmi finalizzati in particolare allo sviluppo di attivita' e               
produzioni eco-compatibili, eco-efficienti, orientati alla                      
sostenibilita' di territori, imprese e di sistemi di qualita'                   
incentrati sul prodotto (politiche integrate di prodotto).                      
Azione 10                                                                       
Azione di supporto al sistema formativo: formazione di tutor                    
didattici-organizzativi operanti presso i soggetti promotori di                 
tirocini formativi e di orientamento.                                           
L'obiettivo e' dotare i soggetti promotori delle competenze                     
professionali per la progettazione e gestione dei tirocini, e per il            
tutoraggio attivo, anche per il coordinamento e l'integrazione tra il           
settore socio-sanitario e le politiche attive del lavoro, in                    
particolare al fine di assistere i tirocinanti nell'utilizzo di                 
procedure, materiali didattici di autoapprendimento, autovalutazione            
e accompagnamento al lavoro.                                                    
Per la realizzazione dell'azione e' richiesto quanto segue:                     
- analisi dei fabbisogni e delle competenze degli operatori, pubblici           
e privati, che svolgono il ruolo di tutor didattico;                            
- definizione e realizzazione di percorsi formativi di aggiornamento,           
riqualificazione, sviluppo e specializzazione dei tutor                         
didattici-formativi con particolare riferimento alla gestione all'uso           
di documentazione strutturata finalizzata a momenti di                          
autoapprendimento, autovalutazione e accompagnamento al lavoro in               
particolare per le disabilita' acquisite;                                       
- formazione all'uso del software di gestione e monitoraggio dei                
tirocini;                                                                       
- produzione e riproduzione di materiali di analisi, ricerca e                  
documentazione sulle work experiences.                                          
Le azioni da realizzare dovranno tenere in conto variabili di genere,           
nell'ottica del rafforzamento del principio delle pari opportunita'.            
Misura C3                                                                       
Azione 1                                                                        
Aggiornamento e manutenzione del catalogo elettronico regionale                 
dell'offerta formativa per l'accesso individuale all'alta formazione,           
proseguimento del servizio di assistenza, gestione ed erogazione dei            
voucher.                                                                        
Le attivita' previste sono le seguenti:                                         
- messa a regime della fase di sperimentazione in atto                          
nell'annualita' 2002-2003 ed eventuali integrazioni e aggiornamenti             
sia tecnici che di contenuto;                                                   
- alimentazione e ampliamento del catalogo dell'offerta formativa con           
relativi servizi di assistenza: scouting di nuova offerta formativa,            
informazione e consulenza agli organismi coinvolti, validazione                 
dell'offerta formativa, aggiornamento data base, implementazione                
degli strumenti di monitoraggio, ecc.);                                         
- aggiornamento del sito Web in una logica di integrazione tra                  
domanda e offerta;                                                              
- attivita' di monitoraggio delle attivita' formative inserite in               
catalogo e fruite tramite voucher;                                              
- elaborazione di strumenti informativi e di comunicazione, servizi             
di assistenza, erogazione e gestione dei voucher.                               
(finanziamento massimo 200.000 Euro per le attivita' di supporto e              
775.000 Euro per i voucher).                                                    
Azione 2                                                                        
Attivita' formativa nell'ambito dello spettacolo dal vivo delle                 
figure in ambito artistico ad alta professionalita'.                            
Attraverso questa azione ci si propone di sperimentare percorsi                 
formativi per migliorare le interazioni tra formazione e mercato e              
fornire strumenti per ottimizzare, coerentemente con le                         
trasformazioni strutturali delle imprese dello spettacolo, attraverso           
la formazione, i processi produttivi e distributivi.                            
Finalita' degli interventi sono:                                                
- incentivare il funzionamento del mercato del lavoro del settore               
dello spettacolo e in ambito artistico;                                         
- valorizzare il legame tra la formazione professionale nello                   
spettacolo e in ambito artistico, e la produzione;                              
- rafforzare l'autoimprenditorialita' con particolare riferimento al            
trasferimento di competenze sull'organizzazione settoriale e ai                 
rapporti/relazioni tra formazione artistica e mercato del lavoro;               
- favorire l'accesso e la partecipazione delle donne nel mercato del            
lavoro dipendente e autonomo.                                                   
Obiettivi regionali sono in particolare:                                        
- promuovere la sperimentazione di progetti innovativi per contenuti            
e/o soggetti coinvolti e/o metodologie e/o reti di partenariato, i              
cui risultati possano essere considerati esemplari (modelli) e quindi           
diffusi e trasferiti proficuamente sul territorio;                              
- promuovere la sperimentazione di progetti che, per natura e                   
peculiarita', possono piu' proficuamente essere attuati a livello               
regionale, nel rispetto del principio di sussidiarieta'.                        
Le attivita' proposte dovranno essere inoltre caratterizzate come               
segue:                                                                          
- promuovere un'offerta formativa altamente specializzata e/o                   
qualificata flessibile alle richieste della domanda e finalizzata a             
garantire un coerente inserimento occupazionale nell'ambito del                 
settore di riferimento;                                                         
- sostenere un'offerta formativa, anche in continuita' con percorsi             
gia' attivati, caratterizzata da una forte integrazione con attivita'           
di stages o di tirocinio formativo, prefigurando un reale percorso in           
alternanza;                                                                     
- sperimentare percorsi formativi volti a migliorare le interazioni             
tra formazione e mercato e fornire strumenti per ottimizzare,                   
coerentemente con le trasformazioni strutturali delle imprese, i                
processi produttivi e distributivi.                                             
L'azione si colloca nel quadro di un intesa interregionale tra                  
Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia.                                     
Azione 3                                                                        
Sperimentazione regionale per l'applicazione degli standard minimi              
delle competenze di base e trasversali dei corsi IFTS.                          
L'obiettivo e' accompagnare l'azione di monitoraggio della Regione              
sull'applicazione degli standard minimi delle competenze di base e              
trasversali, approvati con l'Accordo di Conferenza Unificata del 19             
novembre 2002, al fine di rilevarne l'adeguatezza e la completezza              
con riferimento ai corsi IFTS rientranti nelle programmazioni                   
2001-2002 e 2002-2003, e di coordinare lo svolgimento della                     
sperimentazione regionale con quella di livello nazionale.                      
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- rilevazione dello stato dell'arte dell'applicazione degli standard            
nei corsi IFTS;                                                                 
- analisi, per area di competenze (trasversali,                                 
economico-giuridico-amministrative, linguistiche,                               
statistico-informatiche), delle criticita' incontrate e delle                   
soluzioni progettuali e metodologiche adottate per superarle;                   
- elaborazione di proposte di modifica relativamente agli standard              
ritenuti inadeguati all'implementazione, anche attraverso il                    
confronto con corsi IFTS di altre Regioni, nonche' di conferma                  
motivata degli standard ritenuti applicabili;                                   
- elaborazione di proposte di eventuali nuovi standard per il                   
completamento del documento nazionale.                                          
Misura C4                                                                       
Azione 1                                                                        
Rafforzamento delle politiche di sicurezza.                                     
L'obiettivo e' quello di sostenere le politiche regionali nel campo             
della sicurezza attraverso azioni di sensibilizzazione, comunicazione           
e formazione nei seguenti ambiti:                                               
- sicurezza nelle strade (l'attivita' formativa dovra' essere rivolta           
in particolare a docenti dell'istruzione e della formazione, a                  
genitori, a docenti delle scuole guida e in via sperimentale agli               
utenti della formazione professionale). I progetti dovranno essere              
coerenti con gli obiettivi e le metodologie di lavoro gia' attuate              
dalla Regione Emilia-Romagna in materia di sicurezza stradale;                  
- sicurezza nei luoghi di lavoro anche per l'accoglienza dei                    
lavoratori di cui alla Legge 68/99 (l'attivita' dovra' essere rivolta           
alla formazione per docenti e studenti della scuola superiore e della           
formazione professionale, per lavoratori, ecc.);                                
- sicurezza alimentare ed educazione alla salute. Dovra' essere                 
prevista attivita' di formazione di insegnanti e formatori nel                  
settore dell'educazione alimentare, ed in particolare sui seguenti              
argomenti di base: rapporto tra agricoltura, alimentazione e                    
territorio; modalita' di produzione e conseguenze sull'ambiente;                
trasformazione, conservazione, distribuzione, commercializzazione dei           
prodotti agro-alimentari; educazione al gusto. In questo ambito le              
attivita' formative dovranno svolgersi in coerenza con le azioni                
previste nel progetto regionale "fattorie didattiche", finalizzato a            
promuovere programmi di educazione ambientale ed alimentare, a                  
favorire la conoscenza dell'alimentazione e dei prodotti                        
agro-alimentari emiliano-romagnoli, a creare interesse per l'ambiente           
e l'attivita' agricola, anche attraverso azioni integrate di                    
formazione per operatori e docenti della formazione e                           
dell'istruzione, nonche' percorsi mirati alla acquisizione di                   
competenze relazionali e tecnico-didattiche da parte degli operatori            
agricoli aderenti all'iniziativa;                                               
- sicurezza dai rischi idraulico, idrogeologico, sismico e di                   
erosione costiera: l'attivita' formativa dovra' essere rivolta in               
particolare agli operatori del volontariato e agli operatori del                
volontariato della protezione civile;                                           
- sicurezza fitosanitaria: attivita' di formazione e                            
sensibilizzazione per tecnici e operatori della trasformazione e                
produzione.                                                                     
Azione 2                                                                        
Progetti sperimentali e innovativi curati dai Centri territoriali               
permanenti.                                                                     
L'obiettivo e' quello di consentire ai Centri territoriali permanenti           
lo sviluppo di nuova progettualita' finalizzata alla didattica                  
individualizzata, alla definizione di percorsi che diano luogo a                
capitalizzazioni successive delle competenze acquisite, allo sviluppo           
di competenze sui nuovi alfabeti.                                               
Le azioni richieste consistono nella progettazione di percorsi                  
innovativi dal punto di vista metodologico/didattico e/o                        
contenutistico che rispondano alle esigenze degli adulti, sia sotto             
il profilo sociale che piu' generalmente culturale.                             
Misura D1                                                                       
Azione 1                                                                        
Azioni finalizzate all'aumento del tasso di attivita' dei lavoratori            
adulti tramite l'aggiornamento e manutenzione delle competenze dei              
lavoratori di eta' superiore a 45 anni, e il trasferimento di                   
competenze dai lavoratori esperti ai giovani neo-assunti.                       
L'azione e' finalizzata - in accordo a quanto previsto nel DPEF                 
regionale 2003-2005 - ad aumentare il tasso di attivita' dei                    
lavoratori adulti attraverso due tipologie interventi:                          
- il sostegno di percorsi formativi mirati ed individualizzati con              
l'obiettivo di salvaguardare la posizione lavorativa all'interno                
dell'impresa ed il ruolo nel processo produttivo aziendale;                     
- la valorizzazione dell'esperienza professionale acquisita in                  
azienda da parte dei lavoratori con maggiore anzianita', anche                  
tramite il trasferimento di saperi informali e competenze acquisibili           
on the job per accompagnare l'inserimento lavorativo dei giovani                
neo-assunti. In questo ambito le attivita' da realizzare dovranno               
prevedere un percorso di affiancamento, oltre che di formazione, dei            
neo-assunti centrato sul ruolo attivo del lavoratore esperto come               
figura chiave del processo di apprendimento.                                    
Azione 2                                                                        
Predisposizione e attivazione di percorsi formativi per le parti                
sociali finalizzati all'acquisizione di competenze sui cambiamenti              
intervenuti nei settori soggetti ad innovazione tecnologica.                    
Azione 3                                                                        
Interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo               
delle imprese, in particolare di quelle localizzate nei distretti               
industriali della regione, nei seguenti ambiti:                                 
- formazione di competenze per la qualita' nelle imprese e nel                  
lavoro;                                                                         
- orientamento alla qualita' nelle imprese del terziario;                       
- formazione di professionalita' nelle imprese e nel lavoro autonomo            
per la ricerca, l'innovazione di prodotto e il trasferimento                    
tecnologico, in particolare nel settore del multimediale, della net             
economy e della logistica;                                                      
- sviluppo organizzativo e valorizzazione delle figure strategiche              
nelle PMI;                                                                      
- strumenti e percorsi per la definizione delle variabili strategiche           
nelle PMI;                                                                      
- percorsi di sostegno ai processi di sviluppo nelle PMI e dei                  
sistemi locali;                                                                 
- percorsi di sostegno ai sistemi di gestione ecoefficiente,                    
risparmio risorse idriche ed energetiche;                                       
- percorsi di sostegno ai processi di internazionalizzazione, export            
ed investimenti produttivi all'estero delle imprese;                            
- percorsi di sostegno ai piani di marketing nelle PMI;                         
- sostegno all'informatizzazione dei processi aziendali;                        
- strumenti e sostegno alla crescita manageriale dell'artigianato e             
delle PMI;                                                                      
Azione 4                                                                        
Attivita' di formazione mirata e azioni integrate a sostegno dei                
lavoratori atipici, in particolare prevedendo l'erogazione di voucher           
formativi e di servizio.                                                        
Misura E1                                                                       
Azione 1                                                                        
Percorsi integrati di inserimento lavorativo per donne adulte, donne            
inserite in percorsi di protezione sociale e in accoglienza ai sensi            
dell'art. 18 ex DLgs 286/98. Donne che hanno subito violenza, fisica,           
sessuale, psicologica e/o di costrizione economica.                             
Azione 2                                                                        
Dialogo tra istituzioni e societa' femminile sulle politiche di pari            
opportunita'.                                                                   
Nell'ottica del rafforzamento delle politiche di pari opportunita' e            
della cittadinanza di genere, appare importante analizzare l'attuale            
configurazione dei rapporti tra le istituzioni locali, responsabili             
delle politiche di sviluppo dei territori, e le forme di aggregazione           
e di azione delle donne, che rappresentano una indubbia ricchezza di            
pensiero e di progetto, al fine di verificare se ed in quale misura             
l'interazione tra istituzioni e societa' civile femminile produca               
valore aggiunto nelle politiche concrete di pari opportunita'.                  
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- monitoraggio sullo stato dell'arte degli strumenti istituzionali e            
degli organismi di parita' o di partecipazione nelle autonomie locali           
in Emilia-Romagna e delle reti esistenti nella societa' femminile               
locale;                                                                         
- analisi delle culture di parita' e delle relazioni tra i due                  
universi e del grado di reciproca influenza;                                    
- analisi della efficacia o delle criticita' delle relazioni in                 
rapporto alle politiche di pari opportunita' concretamente realizzate           
nei territori.                                                                  
Le azioni dovranno essere condotte utilizzando metodologie                      
partecipate e avvalendosi inoltre di materiali documentali quali                
programmi, progetti, protocolli, intese, convenzioni, dati                      
statistici, ecc.                                                                
Azione 3                                                                        
Donne detenute e lavoro.                                                        
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- azioni relative alla formazione di base: alfabetizzazione in lingua           
italiana, rimotivazione al lavoro e all'inserimento lavorativo                  
attraverso percorsi guidati e personalizzati, alfabetizzazione                  
informatica;                                                                    
- azioni relative ad orientamento e/o formazione professionale                  
specifica, per piccoli gruppi o personalizzata, nelle sezioni                   
femminili degli istituti penitenziari o all'esterno;                            
- costituzione di un tavolo di lavoro aperto a tutti i soggetti                 
interessati al progetto (istituzioni, privato sociale, enti di                  
formazione, ecc.)                                                               
Azione 4                                                                        
Orientamento di genere nell'eta' dell'obbligo formativo.                        
L'obiettivo dell'azione e' quello di realizzare modalita' di                    
orientamento e didattico/formative differenziate, per il superamento            
della segregazione orizzontale, di stereotipi di genere e per                   
indirizzare le ragazze a reali condizioni di pari opportunita' nella            
formazione e nel lavoro.                                                        
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- partendo dai rapporti e dati disponibili, prevalentemente neutri,             
produrre dati disaggregati per sesso;                                           
- produrre una analisi quali/quantitativa in relazione alle scelte di           
percorso dopo il primo anno di scuola superiore e alle prevalenti               
motivazioni delle scelte per ragazze e ragazzi;                                 
- progettazione di azioni differenziate per le attivita' di                     
orientamento per le ragazze verso percorsi non tradizionali (come               
estetiste o parrucchiere) e forti per un inserimento qualificato nel            
mercato del lavoro;                                                             
- progettazione di azioni di sensibilizzazione anche per i ragazzi              
sulle differenze di genere, i lavori di cura e la conciliazione dei             
tempi di vita e di lavoro;                                                      
- progettazione di strumenti di orientamento e didattici per                    
operatori e insegnanti;                                                         
- progettazione di azioni per sensibilizzare i tutor alle politiche             
di genere;                                                                      
- sperimentazione di attivita' di orientamento di genere su un                  
campione di ragazze.                                                            
Azione 5                                                                        
Progetto di assistenza tecnica a sostegno dei processi di sviluppo              
del mainstreaming di genere nella pubblica Amministrazione, con                 
attenzione particolare alla sperimentazione e diffusione di pratiche            
e strumenti tecnici di analisi, programmazione, innovazione dei                 
processi di definizione degli obiettivi e di valutazione dell'impatto           
delle politiche.                                                                
Attraverso la predisposizione e conduzione di seminari, work-shops,             
laboratori e sperimentazioni dovranno essere curati:                            
- la diffusione della strumentazione tecnica per l'attuazione della             
priorita' trasversale pari opportunita' nella programmazione dei                
fondi strutturali con particolare riferimento alla sperimentazione              
del sistema VISPO;                                                              
- la diffusione e omogeneizzazione delle competenze sul mainstreaming           
di genere tra dirigenti e funzionari regionali e delle                          
Amministrazioni locali e l'assistenza alla definizione di nuove                 
strategie professionali per l'integrazione delle pari opportunita'              
nelle programmazioni;                                                           
- il rafforzamento delle competenze, in particolare femminili, nella            
PA per la definizione e attuazione delle politiche di pari                      
opportunita'.                                                                   
Azione 6                                                                        
Sostegno alla presenza femminile nei ruoli decisionali pubblici e               
privati volto alla diffusione e al rafforzamento dell'ottica di                 
genere nella prospettiva delle pari opportunita' e della                        
valorizzazione della differenza come risorsa.                                   
prevista la realizzazione di massimo 5 edizioni di corsi brevi (60-70           
ore) articolati su diversi territori della regione e caratterizzati             
dalla formazione congiunta delle varie categorie di persone                     
destinatarie dell'azione.                                                       
Azione 7                                                                        
Sostegno all'inserimento lavorativo delle donne, comprese le                    
lavoratrici atipiche, e ai percorsi di carriera.                                
A titolo orientativo, le attivita' da prevedere sono le seguenti:               
- promozione di azioni di valorizzazione delle diversita' nelle                 
organizzazioni e nella gestione delle risorse umane attraverso                  
percorsi integrati sperimentali di ricerca, formazione, tutoraggio,             
interventi di mentoring, piani di programmazione delle carriere                 
femminili, ecc.;                                                                
- work experiences di orientamento e di inserimento lavorativo;                 
- promozione dell'imprenditoria e del lavoro autonomo, in particolare           
sulle nuove tecnologie e tecnologie telematiche, net economy e                  
multimediale;                                                                   
- rafforzamento dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo              
delle donne, attraverso: l'aggiornamento delle competenze delle                 
imprenditrici e delle lavoratrici autonome; la costruzione di reti di           
benchmarking e la costituzione di gain club per imprenditrici; il               
supporto alla trasmissione d'impresa per favorire l'ingresso di donne           
in imprese da trasmettere;                                                      
- azioni di diffusione dei contenuti della Legge 53/00 che                      
contrastino la stereotipia di impresa nell'affrontare                           
l'organizzazione del lavoro in sintonia con le prassi conciliative,             
rivolte in particolare ai responsabili del personale.                           
Le azioni dovranno essere accompagnate dalla concessione di voucher             
per la conciliazione dei tempi di lavoro/formazione con gli impegni             
familiari e di cura.                                                            
Azione 8                                                                        
Progetti integrati di formazione e supporto all'inserimento                     
lavorativo per donne disoccupate, occupate, con contratti di                    
collaborazione coordinata e continuativa, anche con elevati livelli             
di istruzione riferiti in particolare al settore dell'informazione e            
comunicazione.                                                                  
Azione 9                                                                        
Implementazione degli strumenti di Gender Auditing gia' progettati              
nella programmazione finanziaria e di bilancio della Regione                    
Emilia-Romagna, finalizzata all'integrazione dell'analisi e della               
programmazione di genere nei processi piu' generali di miglioramento            
dell'efficienza e dell'efficacia delle politiche.L'obiettivo                    
dell'azione e' l'implementazione del modello teorico di                         
"accountability" rispetto alle politiche di genere, all'interno di un           
panel ristretto di ambiti regionali, selezionati con criteri da                 
definire con la committenza.                                                    
L'azione dovra' essere condotta attraverso quattro momenti distinti:            
1) identificazione del campo di applicazione dell'auditing e degli              
obiettivi, con procedure di auditing;                                           
2)  identificazione del capitale informativo dell'ente, di modalita'            
di condivisione e emersione delle conoscenze, nonche' di tecniche di            
raccolta e stoccaggio di dati e informazioni;                                   
3)  raccolta e valutazione delle informazioni;                                  
4)  preparazione del rapporto ed elaborazione di nuovi obiettivi.               
Azione 10                                                                       
Potenziamento qualitativo e quantitativo della rete di servizi e                
interventi pubblici e privati per l'orientamento, i bilanci di                  
competenze, la formazione e l'inserimento lavorativo delle donne                
immigrate nel mercato del lavoro ufficiale con particolare attenzione           
all'ambito del lavoro di cura e al tema della conciliazione.                    
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- ricerca sui bisogni specifici di interventi finalizzati alla                  
conciliazione delle esigenze lavorative e familiari delle donne                 
immigrate;                                                                      
- interventi formativi di base di cultura generale, linguistica e               
informatica;                                                                    
- interventi di orientamento e bilancio di competenze/capacita';                
- interventi finalizzati ad incrementare capacita' personali e                  
competenze professionali;                                                       
- interventi mirati al sostegno della conciliazione tra le esigenze             
relative ad attivita' lavorative e formative e quelle derivanti da              
impegni familiari;                                                              
- azioni formative rivolte a mediatori culturali per stimolare la               
riflessione sugli aspetti di genere dell'integrazione.                          
Azione 11                                                                       
Costruzione di una rete per il sostegno ai bisogni di conciliazione             
delle donne occupate, in cerca di occupazione, in formazione.                   
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- ricognizione presso gli Enti locali sulla trasferibilita'                     
dell'esperienza degli "Sportelli donna";                                        
- definizione, a partire dalle esperienze sperimentali gia' condotte,           
ed in relazione alle specificita' dei servizi, di modelli di                    
funzionamento, e relativa sperimentazione, di una rete tra Centri per           
l'Impiego e servizi/sportelli pubblici (Sportelli Donna, Centri per             
le famiglie, altro);                                                            
- formazione sui temi della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi           
di cura, mirata alla integrazione delle competenze per operatrici e             
operatori dei centri per l'impiego, degli sportelli donna, dei                  
servizi educativi e sociali, ecc.;                                              
- definizione delle competenze e sperimentazione di una figura                  
professionale, da collocarsi presso i Centri per l'Impiego, con                 
compiti di coordinamento degli interventi sul territorio finalizzati            
alla conciliazione dei tempi e alla gestione della Legge 53/00, e di            
integrazione tra servizi, imprese, parti sociali;                               
- attivazione di iniziative, in particolare tramite la concessione di           
voucher, per l'ampliamento dell'offerta di servizi di cura;                     
Azione 12                                                                       
Azioni di "e-quality" per la sperimentazione del marchio di qualita'            
nel quadro del principio della responsabilita' sociale delle imprese.           
Nella prospettiva di rendere operativi i marchi di qualita' per le              
aziende che adottino prassi organizzative "family and                           
women-friendly", ovvero che integrino nelle proprie prassi e                    
procedure organizzative il punto di vista della conciliazione tra               
lavoro e vita familiare, si rende opportuno sperimentare su un                  
ristretto campione di aziende, piccole e medie, l'applicazione delle            
prassi che potrebbero portare non solo al riconoscimento del marchio            
di qualita', ma anche a favorire gli strumenti conciliativi come                
indicatori fondativi dei manuali di qualita' delle imprese.                     
Allo scopo occorre tuttavia definire e costruire le competenze                  
necessarie ad una attivita' consulenziale alle aziende, che                     
potrebbero stabilmente tradursi in imprese di servizio apprezzabili             
sul mercato dei consulenti aziendali.                                           
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:                                     
- individuazione e descrizione delle competenze necessarie per                  
l'erogazione di attivita' di servizio alle imprese finalizzate                  
all'adozione di prassi organizzative compatibili con la conciliazione           
tra lavoro e vita familiare per i/le dipendenti, per i/le                       
collaboratrici, per i/le titolari di impresa;                                   
- progettazione di una organizzazione di servizio alle imprese sulle            
politiche e gli strumenti di conciliazione;                                     
- individuazione di un campione rappresentativo di piccole e medie              
imprese emiliano-romagnole nelle quali sperimentare l'applicazione              
del marchio di e-quality;                                                       
- sperimentazione delle prassi per il riconoscimento del marchio di             
qualita';                                                                       
- redazione di un manuale di e-quality.                                         
Art. 4                                                                          
Tipologia progettuale                                                           
Per la realizzazione delle attivita' ammesse a finanziamento sara'              
possibile presentare progetti semplici e integrati, come previsto               
dalla delibera di Giunta regionale n. 177 del 10/2/2003, con                    
priorita' per questi ultimi:                                                    
- i progetti semplici prevedono la realizzazione di singole                     
attivita'/azioni/iniziative; ciascuno di essi pertanto deve essere              
riconducibile ad una sola tipologia d'azione e, di norma, ad un solo            
soggetto attuatore;                                                             
- i progetti integrati prevedono contestualmente la realizzazione di            
una pluralita' di progetti semplici prevedendo canali finanziari e/o            
tipologie d'azione diversificate.                                               
Art. 5                                                                          
Durata dei progetti                                                             
La durata dei progetti sara' da considerarsi variabile in funzione              
della complessita' e della numerosita' di azioni previste al loro               
interno, comunque riconducibile ad una durata, di norma, biennale e             
comunque cantierabili, di norma, entro 90 giorni dall'approvazione.             
Per quanto attiene la durata delle specifiche tipologie formative si            
rimanda alla delibera della Giunta regionale sopracitata n. 177 del             
10/2/2003 "Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed            
alle regole per l'accreditamento degli organismi di formazione                  
professionale".                                                                 
Art. 6                                                                          
Definizioni delle priorita' e specifiche modalita' attuative                    
6.1) Definizione delle priorita'                                                
La valutazione dei progetti terra' conto, nell'attribuzione dei                 
punteggi, del conseguimento di alcuni obiettivi prioritari della                
programmazione comunitaria, che sono i seguenti:                                
- campi trasversali d'intervento del FSE: pari opportunita' e                   
societa' dell'informazione;                                                     
- progetti integrati;                                                           
- integrazione tra soggetti;                                                    
- percorsi individualizzati.                                                    
Tali priorita' sono da intendersi come segue:                                   
A) - I progetti dovranno tener conto dei campi trasversali                      
d'intervento del FSE dati dalle pari opportunita' e dalla Societa'              
dell'informazione, come indicati nel POR Obiettivo 3 della Regione              
Emilia-Romagna, in particolare nella descrizione della strategia e              
delle singole misure. In via generale tali priorita' possono essere             
perseguite come segue:                                                          
- pari opportunita': e' perseguita con una logica di intervento                 
fondata sul mainstreaming sia garantendo una presenza femminile che             
orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, sia             
promuovendo azioni specifiche come enunciate nel POR e nel                      
Complemento di Programmazione. Per tutte le misure quindi i progetti            
devono esplicitamente contenere azioni atte ad assicurare tale                  
priorita', indicando: un obiettivo quantificato della presenza di               
destinatari per genere, le modalita' di accesso ed attuative tali da            
favorire e consentire l'accesso e la fruizione da parte delle donne,            
l'eventuale collegamento con azioni di sensibilizzazione,                       
informazione, promozione, e accordi tra le parti sociali realizzate             
da altri soggetti/progetti gia' esistenti a livello locale oppure da            
attivare nel caso della presentazione di un progetto integrato, il              
collegamento con servizi finalizzati a conciliare la vita familiare             
con l'inserimento in misure attive (per tutte le misure),                       
l'attivazione di servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di               
disagio e/o conciliare la vita familiare con l'inserimento in misure            
attive. Ai fini dell'assegnazione del punteggio, le modalita' per il            
perseguimento di tale priorita' devono essere chiaramente                       
esplicitate;                                                                    
- societa' dell'informazione: e' una priorita' da perseguire sia                
nell'ambito del sistema dell'apprendimento sia nell'ambito del mondo            
del lavoro, sia nel sistema delle imprese. In relazione alla                    
specificita' di intervento delle singole misure messe a bando i                 
progetti dovranno esplicitare: l'utilizzo di tecnologie                         
dell'informazione e della comunicazione nella progettazione e nelle             
modalita' di erogazione delle attivita' (es. FAD), l'erogazione di              
moduli/percorsi formativi riferibili all'apprendimento di tecnologie            
multimediali ed informatiche, l'eventuale sperimentazione di forme di           
telelavoro, il sostegno alla nascita e al consolidamento di piccole e           
medie imprese nel settore. Per dare luogo al punteggio di priorita'             
tali aspetti non devono essere di impatto marginale, ma rappresentare           
il nucleo essenziale delle attivita' proposte o comunque una parte              
consistente nell'ambito del progetto. La sola produzione di CD, in              
assenza di FAD on-line anche integrata con diverse metodologie                  
didattiche (frontali, esercitazioni ecc.), non da' di per se' diritto           
al punteggio di priorita'.                                                      
B) - I progetti dovranno preferibilmente adottare un approccio                  
integrato in termini di azioni (progetto integrato) e di soggetti               
(integrazione soggetti).                                                        
Per progetto integrato si intende un progetto che preveda al suo                
interno differenti tipologie di interventi che definiscano una                  
filiera logica e sequenziale (ad es. informazione, orientamento,                
formazione, bilancio delle competenze, esperienze di lavoro,                    
incentivi, ecc.). Tale integrazione deve essere coerente e funzionale           
alla natura del progetto.                                                       
Per integrazione tra soggetti e' da intendersi specificatamente la              
costituzione formale di un partenariato, al fine di proporre e                  
realizzare in comune il progetto. Per "costituzione formale di                  
partenariato" e' da intendersi l'associazione con l'indicazione dei             
diversi soggetti delle attivita' e delle quote di riferimento. Forme            
di partenariato non formalmente costituito non comportano                       
l'attribuzione di un punteggio di priorita', ma vengono comunque                
tenute in debita considerazione in sede di valutazione di merito del            
progetto.                                                                       
Il riconoscimento della priorita' presuppone che il partenariato sia            
costituito fra "soggetti pubblici e privati" che ricoprano                      
"ruoli-chiave" nell'ambito della specifica politica inerente la                 
singola misura o le azioni proposte e che si assumano un ruolo                  
specifico e significativo nell'ambito del progetto presentato;                  
presuppone altresi' la diversa natura dei suddetti soggetti (non e'             
considerabile "integrazione fra soggetti", ad esempio, un                       
partenariato costituito da due o piu' agenzie formative).                       
C) - I progetti dovranno adottare un approccio/percorso                         
individualizzato tenendo conto delle caratteristiche dei singoli                
destinatari degli interventi, dello specifico fabbisogno di sostegno            
in relazione alla loro posizione sul mercato del lavoro e delle                 
potenzialita' di inserimento lavorativo esistenti, nonche' di                   
modalita' attuative dell'intervento flessibili, calibrate il piu'               
possibile sulle esigenze individuali. Il punteggio viene attribuito             
solo se sono sufficientemente esplicitate le modalita' operative con            
le quali si intende attuare tale approccio.                                     
6.2) Modalita' attuative delle riserve finanziarie e della normativa            
comunitaria sugli aiuti di Stato                                                
A) - Approccio preventivo. Per quanto attiene agli aiuti alle persone           
previsti nelle misure A.2 e A.3, in fase attuativa andranno                     
assicurate le condizioni atte a garantire l'ammissibilita' delle                
azioni a ciascuna misura tenendo conto della tipologia dei                      
destinatari, che sono differenziati sulla base della durata del                 
periodo di disoccupazione. Per tale motivo la rilevazione del                   
carattere preventivo (misura A.2) o curativo (misura A.3) delle                 
azioni alle persone richiede di individuare, per ciascun                        
destinatario:                                                                   
i)  la data di inizio dello stato di disoccupazione;                            
ii)  la data di offerta di una misura attiva del lavoro.  Tali date             
consentiranno di definire la natura preventiva o curativa dell'azione           
che si intende realizzare e dunque di garantire la pertinenza                   
dell'azione stessa con la misura in cui e' stata finanziata;                    
i)  in merito al primo punto, l'inizio dello stato di disoccupazione            
puo' essere derivato dalla ricostruzione della situazione soggettiva            
dei potenziali destinatari delle azioni. La data di inizio dello                
stato di disoccupazione e' da intendersi come segue: - nel caso dei             
disoccupati in senso stretto (persone che hanno perso un precedente             
posto di lavoro), delle persone in cerca di prima occupazione e delle           
persone in contratto di apprendistato o altro contratto a causa                 
mista, la data iniziale e' rappresentata dalla data piu' recente tra            
le seguenti: la conclusione di un'attivita' lavorativa (incluse anche           
le forme di lavoro temporaneo e atipico senza limiti minimi di                  
tempo), che non necessariamente comporta la cancellazione dalle                 
attuali liste di collocamento; la conclusione della frequenza ad una            
misura di politica attiva del lavoro; la conclusione di un percorso             
scolastico (anche nel caso di abbandono); l'iscrizione o                        
re-iscrizione alle liste di collocamento; - nel caso delle persone in           
CIG straordinaria, la data iniziale da assumere e' in questo caso               
rappresentata dalla data piu' recente tra le seguenti: l'iscrizione             
alla CIG straordinaria; la conclusione della frequenza ad una misura            
di politica attiva del lavoro; - nel caso degli studenti universitari           
e della scuola media superiore, le azioni nei loro confronti vengono            
considerate sempre preventive, e quindi non si dovra' procedere alla            
rilevazione della data di inizio del periodo di disoccupazione; - nel           
caso delle altre persone inattive (casalinghe, militare di leva,                
altro inattivo), la data iniziale puo' essere rappresentata dalla               
data di iscrizione alle liste di collocamento, da considerare come              
requisito per l'accesso alle azioni finanziate dal FSE;  - nel caso             
di stranieri immigrati o di immigrazione di ritorno, le date iniziali           
proposte nei casi di disoccupazione possono essere sostituite da                
quelle che registrano l'inizio della presenza sul territorio                    
nazionale, attraverso il permesso di soggiorno o il cambio di                   
residenza dal paese straniero all'Italia. La rilevazione del periodo            
di disoccupazione dovra' essere effettuata dai soggetti attuatori               
delle azioni al momento della selezione dei candidati alle attivita',           
i quali dovranno produrre una autocertificazione della data di inizio           
dello stato di disoccupazione, o altro documento probatorio;                    
ii)  in merito al secondo punto, riguardante la data di offerta di              
una misura attiva alla quale definire il carattere preventivo o                 
curativo di una azione, essa e' rappresentata dalla data di                     
assegnazione, iscrizione, ammissione, ecc. - da specificare in                  
dettaglio in base alla tipologia di attivita' - di una determinata              
persona ad una attivita' finanziata dal FSE.                                    
Le definizioni che precedono sono da considerarsi transitorie fino              
all'entrata in vigore delle anagrafi individuali che faranno capo ai            
servizi per l'impiego, le quali sostituiranno la procedura sopra                
indicata al punto i) per la individuazione della data di inizio del             
periodo di disoccupazione.                                                      
B) - Aiuti di Stato. Gli interventi che configurano aiuti di Stato              
dovranno ottemperare a quanto previsto dai Regolamenti (CE) n. 68 e             
69 della Commissione Europea del 12/1/2001 relativi all'applicazione            
degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti destinati alla                
formazione e agli aiuti di importanza minore "de minimis", e a quanto           
previsto nella deliberazione della Giunta regionale n. 254 del                  
6/3/2001 "Approvazione regime di aiuti in attuazione del regolamento            
(CE) 68/01".                                                                    
La regola del "de minimis" implica che il destinatario dell'aiuto non           
puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede il contributo           
e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi, assegnati              
sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro a qualsiasi               
titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. La                     
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere            
calcolata, a ritroso, dalla data di concessione del finanziamento               
delle attivita' candidate sul presente invito.                                  
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de                
minimis" i contributi ricevuti a valere su regimi di aiuto notificati           
alla Commissione Europea e da questa approvati.                                 
La regola del "de minimis" si applica anche nel caso in cui il                  
beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad                 
esempio agenzia formativa o soggetto erogatore di servizi) che eroga            
le attivita' finanziate a favore di una/piu' imprese specifiche anche           
individuate successivamente alla presentazione del progetto.                    
Tenendo presente la natura delle attivita' oggetto del presente                 
bando, le azioni che si configurano come aiuti di Stato sono le                 
seguenti:                                                                       
- trasferimento di competenze dai lavoratori esperti ai giovani                 
neoassunti (Misura D.1 parte dell'Azione 1);                                    
- interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo             
delle imprese (Misura D.1 Azione 3);                                            
- rafforzamento dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo              
delle donne (Misura E.1 parte dell'Azione 7, per l'attivita' relativa           
all'aggiornamento delle competenze).                                            
A tali azioni sono applicabili le regole del "de minimis" ovvero, in            
alternativa, le regole contenute nel regime di aiuto alla formazione            
adottato dalla Regione Emilia-Romagna, precisandolo in sede di                  
presentazione dei progetti.                                                     
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla                     
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione                  
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito: http://www.form-azione.it                
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de              
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La           
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata                      
all'interno del progetto all'atto della presentazione dello stesso,             
pena la sua non ammissibilita'.                                                 
Art. 7                                                                          
Risorse disponibili e vincoli finanziari                                        
Per l'attuazione del presente invito, sono disponibili le risorse               
previste nell'Allegato A) parte II "Piano finanziario".                         
Non sono finanziabili azioni finanziate, in tutto o in parte, sul               
Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna (Reg. CE                  
1257/99).                                                                       
Nel caso delle seguenti azioni che si configurano come attivita' di             
servizio e/o forniture, il costo complessivo non potra' superare i              
200.000 Euro:                                                                   
- Misura A1: Azione 1 (per le attivita' di progettazione, supporto              
alla vigilanza e studio); Azione 2;                                             
- Misura A2: Azione 1; Azione 2 (per le attivita' non formative);               
Azione 3 (per le attivita' non formative);                                      
- Misura A3: Azione 1 (per le attivita' non formative);                         
- Misura C1: Azione 1; Azione 2; Azione 5; Azione 8; Azione 10 (per             
le attivita' non formative);                                                    
- Misura C3: Azione 1 (per le attivita' di servizio); Azione 3;                 
- Misura E1: Azione 2; Azione 5; Azione 9; Azione 11 (per le                    
attivita' di servizio); Azione 12;                                              
I progetti presentati a valere sull'Azione 7 della Misura C1 non                
potranno superare il costo complessivo di 50.000 Euro.                          
Art. 8                                                                          
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti                                
I requisiti di ammissibilita' dei soggetti candidati a realizzare i             
progetti proposti sul presente Invito, saranno quelli previsti a                
livello generale dalle "Direttive attuative per la formazione                   
professionale e per l'orientamento - Triennio 1997/99 e successive              
modificazioni e integrazioni.                                                   
In particolare, per quanto riguarda le iniziative formative e di                
servizi di orientamento, sono tenuti alla realizzazione delle                   
attivita' gli organismi accreditati ai sensi della normativa                    
regionale vigente.                                                              
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte           
di organismi misti, quali le Associazioni Temporanee di Impresa, gli            
stessi dovranno indicare, all'interno del formulario, l'intenzione di           
costituirsi in ATI indicando specificatamente i ruoli, le competenze            
e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti nell'ambito della            
realizzazione del progetto presentato.                                          
I raggruppamenti temporanei di imprese sono generalmente compatibili            
con le disposizioni della normativa antitrust nella misura in cui               
consentono ai soggetti che operano in fasi differenziate di una                 
stessa filiera di poter presentare la propria offerta a gare a cui              
individualmente non potrebbero partecipare.                                     
Alla luce di quanto sopra specificato la Regione esaminera'                     
l'effettivo valore aggiunto apportato dalle ATI nel criterio di                 
valutazione n. 10 "Creazione di reti e partenariati".                           
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto              
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente             
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare             
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la                         
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo            
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e             
prima dell'avvio dello stesso.                                                  
Per le seguenti azioni potranno candidarsi soggetti che abbiano come            
finalita' prevalente le attivita' di ricerca, studio, servizi e                 
assistenza tecnica:                                                             
- Misura A1: Azione 2;                                                          
- Misura C1: Azione 1; Azione 5; Azione 8;                                      
- Misura C3: Azione 1; Azione 3;                                                
- Misura E1: Azione 2; Azione 5; Azione 9.                                      
Gli enti di formazione professionale accreditati sono considerati               
ammissibili nei casi di servizi collegati a sperimentazione e                   
modellizzazione di attivita' formativa e/o di orientamento e di                 
produzione di contenuti didattici.                                              
Nell'Azione 7 della Misura C1 e nell'Azione 2 della Misura C4,                  
potranno candidarsi i CTP del territorio emiliano-romagnolo.                    
Art. 9                                                                          
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti                           
I progetti dovranno pervenire entro le ore 12,30 del 28 marzo 2003.             
Nella giornata suddetta i progetti stessi dovranno essere presentati            
presso la Regione Emilia-Romagna - Sala 5 - Viale Silvani n. 6 -                
Bologna (ex Sala Consiglio regionale).                                          
Nei giorni precedenti la scadenza succitata i progetti verranno                 
ritirati, dalle ore 9 alle ore 12,30, presso l'Assessorato Scuola,              
Formazione professionale, Universita', Lavoro e Pari opportunita' -             
Servizio "Programmazione e valutazione progetti" - Viale A. Moro n.             
38 - 40127 - Bologna - V piano - stanza n. 506.                                 
Le domande inviate tramite servizio postale dovranno pervenire                  
mediante raccomandata con ricevuta di ritorno e comunque entro e non            
oltre la scadenza indicata dal bando, all'indirizzo corrispondente              
alla sede dell'Assessorato.                                                     
Nel caso dell'Azione 3 della Misura A2 e dell'Azione 1 della Misura             
A3 i progetti potranno essere presentati a partire dal giorno                   
successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale regionale del            
presente avviso.                                                                
La richiesta di finanziamento dovra' essere presentata in regola con            
le vigenti normative sul bollo, firmata dal legale rappresentante               
dell'organismo presentatore o da un suo delegato e dovra' avere in              
allegato la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorieta'                   
concernente l'ottemperanza all'art. 17, Legge 68/99 nonche' il                  
rispetto delle normative vigenti in materia di antimafia.                       
Ove non sia necessario l'accreditamento il soggetto deve inviare                
unitamente alla richiesta di finanziamento, la scheda informativa per           
la registrazione nell'archivio regionale dei soggetti, che e'                   
possibile trovare all'interno dell'applicativo informatico "attivita'           
formative 2003", unitamente alla documentazione richiesta.                      
I progetti dovranno essere presentati sull'apposito formulario                  
compilato in ogni sua parte e consegnato in n. 2 copie cartacee                 
unitamente al supporto informatico (floppy disk) di identico                    
contenuto completo di tutti gli allegati descrittivi. Detto                     
formulario ed il software sono scaricabili dal sito Internet:                   
http://sifp.regione.emilia-romagna.it, oppure possono essere ritirati           
presso la Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro della                 
Regione Emilia-Romagna - Sistema Informativo - Viale Aldo Moro n. 38,           
VI piano, stanza 608.                                                           
Il progetto, pena l'esclusione, deve obbligatoriamente indicare                 
l'Asse, la Misura e l'Azione su cui ci si candida.                              
Il proponente dovra' presentare un formulario per ogni tipologia                
d'azione per cui si candida e dovra' indicare sul progetto la                   
quantificazione della spesa specificando quanto percentualmente                 
prevede di pagare per anno di pertinenza.                                       
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del           
presente Invito e' possibile contattare il numero verde per la                  
Formazione professionale tel. 800955157.                                        
Art. 10                                                                         
Ammissibilita' e valutazione                                                    
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:                         
- pervenuti almeno entro la data di scadenza indicata nel precedente            
articolo 9, fatta eccezione per quanto previsto in merito all'Azione            
3 della Misura A2 e Azione 1 della Misura A3;                                   
- presentati da soggetto ammissibile;                                           
- compilati sull'apposito formulario;                                           
- coerenti con le misure e le azioni di riferimento, con le finalita'           
generali e specifiche del presente bando e con le linee di                      
programmazione regionale;                                                       
- completi delle informazioni richieste.                                        
Un requisito indispensabile, inoltre, e' la presenza di moduli sulla            
sicurezza sul lavoro in tutti i percorsi formativi finalizzati                  
all'inserimento lavorativo.                                                     
L'istruttoria di ammissibilita'/approvabilita' viene eseguita a cura            
del Servizio regionale competente.                                              
Le domande ammissibili sono sottoposte a successiva valutazione.                
Le operazioni di valutazione sono effettuate da un "nucleo di                   
valutazione" interno all'Assessorato. e' facolta' del nucleo di                 
valutazione richiedere chiarimenti sui progetti.                                
I criteri di valutazione per la valutazione dei progetti                        
prevalentemente formativi sono i seguenti:                                      
Criteri e punteggi  punt. max                                                   
 1) Obiettivi del progetto  7                                                   
  1.1 Chiarezza della loro articolazione ed                                     
  efficacia/coerenza rispetto alle finalita' dell'azione                        
  di riferimento                                                                
 2) Integrazioni del progetto con il Docup ob. 2                                
  della Regione Emilia-Romagna  3                                               
 3) Struttura progettuale                                                       
  3.1) Coerenza della struttura progettuale  10                                 
  - Corretta articolazione delle azioni, coerenza dei                           
  contenuti ed integrazione tra obiettivi progettuali e                         
  strumenti di intervento                                                       
  3.2) Qualita' delle attivita' proposte, complessita'                          
  integrazione, loro grado di innovativita'/sperimentalita',                    
  con correlati elementi oggettivi di verifica  20                              
  3.3) Occupabilita'  10                                                        
  - Impatti attesi, diretti ed indiretti, sui destinatari                       
  finali rispetto al contesto di riferimento del progetto                       
 4) Economicita'  8                                                             
  - Parametri di costo                                                          
 5) Interregionalita' dell'azione  8                                            
  - Va dimostrata con lettere di adesione e/o protocolli                        
  d'intesa fra Amministrazioni regionali/Province                               
  autonome coinvolte                                                            
 6) Trasferibilita' dell'esperienza e validita' dei                             
  meccanismi di pubblicizzazione e diffusione  6                                
 7) Coerenza con le politiche del "mainstreaming"                               
  per le pari opportunita'  10                                                  
 8) Sostegno alla Societa' dell'informazione  6                                 
 9) Realizzazione di percorsi integrati                                         
  e approcci individualizzati  7                                                
10) Creazione di reti e partenariati                                            
  valore aggiunto rispetto ad obiettivi, contenuto                              
  e modalita' realizzative del progetto  5                                      
Totale  100                                                                     
Qualora sia necessario valutare soggetti per i quali non e' richiesto           
l'accreditamento, si prendera' in considerazione un ulteriore                   
criterio di valutazione concernente la qualita'/competenza del                  
soggetto, fino ad un massimo di 10 punti.                                       
Nel caso delle azioni che si configurano come attivita' di servizio             
e/o forniture i criteri di valutazione sono i seguenti:                         
Criteri e punteggi  punt. max                                                   
1) Obiettivi del progetto  10                                                   
2) Impianto metodologico complessivo  20                                        
3) Qualita' complessiva  20                                                     
4) Trasferibilita'  10                                                          
5) Economicita'  10                                                             
6) Impatto sulle priorita' trasversali  20                                      
7) Esperienza sui temi di interesse dell'azione  10                             
Totale  100                                                                     
Per l'Azione 7 della Misura C1 i criteri di valutazione sono i                  
seguenti:                                                                       
Criteri e punteggi  punt. max                                                   
1) Qualita' progettuale complessiva  30                                         
2) Coerenza degli strumenti  30                                                 
3) Praticabilita' delle soluzioni proposte                                      
  rispetto alle criticita' evidenziate  30                                      
4) Efficacia dell'intervento  10                                                
Totale  100                                                                     
Art. 11                                                                         
Tempi ed esiti delle istruttorie                                                
Gli esiti delle valutazioni e delle selezioni dei progetti presentati           
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di                 
norma, entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la                        
presentazione delle candidature, a meno che il numero e la                      
complessita' dei progetti pervenuti non giustifichi tempi piu'                  
lunghi.                                                                         
Le istruttorie dei progetti di cui alla presente Parte I si                     
concluderanno con la redazione di graduatorie per assi e misure,                
fatta eccezione per le seguenti azioni per le quali verra' finanziato           
un solo progetto:                                                               
- Misura A1: Azione 2;                                                          
- Misura A2: Azione 1; Azione 2;                                                
- Misura C1: Azione 1; Azione 3; Azione 4; Azione 5; Azione 8;                  
- Misura C3: Azione 1; Azione 3;                                                
- Misura E1: Azione 2; Azione 5; Azione 6; Azione 9; Azione 11;                 
Azione 12;                                                                      
La delibera di approvazione che adottera' la Giunta regionale sara'             
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione e nel sito                    
http://www.form-azione.it. Le schede tecniche contenenti i giudizi e            
le valutazioni espresse per ogni singolo progetto saranno                       
consultabili presso la Segreteria del Nucleo di valutazione.                    
Art. 12                                                                         
Informazione e pubblicita'                                                      
I soggetti finanziati devono attenersi strettamente al Regolamento              
comunitario vigente in tema di informazione e pubblicita' degli                 
interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato sulla            
GUCE L. 130/30 del 31/5/2000).                                                  
Art. 13                                                                         
Tutela della privacy                                                            
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in            
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno                  
trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successive modificazioni.            
PARTE II - PIANO FINANZIARIO FSE/FNR/RER                                        
ASSE A  Euro  2.000.000,00                                                      
ASSE B  Euro  2.150.000,00                                                      
ASSE C  Euro 12.500.000,00                                                      
ASSE D  Euro  1.800.000,00                                                      
ASSE E  Euro  6.750.000,00                                                      
Totale  Euro 25.200.000,00                                                      

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ultima modifica 2023-05-19T21:22:53+01:00

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